REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo. sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

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Adelaide Negro
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1 N /2016 REG.PROV.COLL. N /2015 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo sezione staccata di Pescara (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 221 del 2015, proposto da: **, rappresentato e difeso dall'avv. Maria Assunta Chiodi, con domicilio eletto presso la Segreteria di questo Tribunale, in Pescara, Via Lo Feudo 1; contro Questura di Pescara e Ministero dell'interno, rappresentati e difesi per legge dall'avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in L'Aquila, Via Buccio di Ranallo c/ S. Domenico; per l'annullamento del provvedimento 28 marzo 2015, cat. A./15imm, con il quale il Questore della Provincia di Pescara ha disposto l archiviazione

2 della istanza presentata dal ricorrente volta ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio; nonchè degli atti presupposti e connessi. Visti il ricorso e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio di Questura di Pescara e di Ministero dell'interno; Vista l ordinanza collegiale 24 settembre 2015, n. 111, con la quale è stata accolta la domanda incidentale di sospensione del provvedimento impugnato; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 12 febbraio 2016 il dott. Michele Eliantonio e uditi l'avv. Daiana Valà, su delega dell'avv. Maria Assunta Chiodi, per il ricorrente e l'avv. distrettuale dello Stato Generoso Di Leo per le Amministrazioni resistenti; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO L attuale ricorrente, cittadino algerino, è entrato in Italia nel 2010 con visto per motivi di studio rilasciato a seguito del Progetto Mediterraneo finalizzato all ingresso ed alla permanenza di alcuni studenti algerini frequentanti l Istituto Tecnico Agrario Cuppari, nell ambito del quale tale Istituto si era impegnato a garantire il vitto, l alloggio e l assistenza

3 sanitaria. Con istanza presentata il 19 novembre 2014 tale straniero ha chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio per poter frequentare l Istituto Tecnico commerciale Galiani- Sterlich di Chieti. La Questura ha chiesto all interessato di presentare la documentazione attestante il possesso dei mezzi di sostentamento e l assicurazione sanitaria e, non avendo ricevuto alcuna risposta, con provvedimento del 28 marzo 2015 ha disposto l archiviazione della istanza per incompletezza documentale. Con il ricorso in esame lo straniero ha impugnato tale provvedimento, deducendo di essersi attivato presso i propri familiari per ottenere la documentazione mancante, ma che, a causa della situazione politica del proprio paese, solo il 9 aprile 2015 era stata sottoscritta la polizza sanitaria e solo il 21 luglio 2015 gli era stato accreditato sul suo conto un bonifico di La Questura di Pescara ed il Ministero dell Interno si sono costituiti in giudizio, depositando oltre a tutti gli atti del procedimento anche una analitica relazione dell Amministrazione in ordine alle censure dedotte e con la quale si è, tra l altro, evidenziata la disponibilità dell Ufficio, alla luce della documentazione versata in giudizio, di rivalutare favorevolmente la posizione del ricorrente. Alla pubblica udienza del 12 febbraio 2016 la causa è stata trattenuta a decisione.

4 DIRITTO L impugnato provvedimento 28 marzo 2015, cat. A./15imm, con il quale il Questore della Provincia di Pescara ha disposto l archiviazione della istanza presentata dal ricorrente volta ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio è testualmente motivato con riferimento alla considerazione che l interessato, pur avendo ricevuto un espresso invito in tal senso, non aveva presentato la documentazione attestante il possesso di mezzi di sostentamento e l assicurazione sanitaria. Nei confronti di tale archiviazione dell istanza il ricorrente si è lamentato nella sostanza del fatto che si era attivato presso i propri familiari per ottenere la documentazione mancante, che però gli era pervenuta in parte il 9 aprile 2015 ed in altra parte il 21 luglio Tale causa giustificativa della impugnata archiviazione si sottrae agevolmente, ad avviso del Collegio, alle censure dedotte. Ai fini del decidere deve, invero, partirsi dalla considerazione che - come è noto - il possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero costituisce condizione soggettiva non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno (Cons. St., sez. III, 30 ottobre 2015, n. 4966). In particolare, in base all art. 44-bis del D.P.R. 31 agosto 1999,

5 n. 394 (Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) i visti di ingresso per motivi di studio possano essere rilasciati solo ove siano accertate le disponibilità economiche (cfr., inoltre, per una analitica elencazione dei requisiti per il rilascio del titolo richiesto il D.M. 11 maggio 2011, recante la Definizione delle tipologie dei visti d'ingresso e dei requisiti per il loro ottenimento ). Per cui, requisito necessario ed indefettibile per ottenere il permesso di soggiorno per motivi di studio è che il cittadino straniero dimostri il possesso, prima dell adozione dell atto di diniego, di essere in possesso di adeguate disponibilità economiche; ed in merito costituisce specifico onere del richiedente il permesso di soggiorno allegare e documentare, nell ambito del procedimento amministrativo di rilascio, gli elementi necessari alla valutazione dell istanza, mentre l Amministrazione, a sua volta, deve tenere conto, ai sensi dell art. 5, comma 5, D.lg. 286/1998, anche degli elementi sopraggiunti dopo la domanda e prima della decisione, per verificare se siano presenti elementi che, indipendentemente dal momento della loro acquisizione, consentano di concludere che i requisiti originariamente mancanti risultino successivamente posseduti. Infatti, la valutazione sui requisiti non va riferita al solo momento in cui il richiedente ha presentato la domanda,

6 bensì anche a quello in cui l Autorità amministrativa si pronuncia su di essa, occorrendo tenere conto delle condizioni attuali dello straniero (T.A.R. Trentino-Alto Adige, sez. Bolzano, 4 dicembre 2015 n. 365); mentre, al contrario, l onere di allegazione e produzione documentale, non può essere adempiuto in occasione del ricorso proposto per l annullamento del diniego, in quanto il giudizio dinanzi a questo Tribunale ha natura impugnatoria e ha per oggetto un provvedimento autoritativo, la cui legittimità va verificata sulla base degli elementi acquisiti nella fase istruttoria ad esso preordinata, non essendo tale giudizio dedicato all'accertamento del rapporto tra amministrazione e cittadino extracomunitario. Invero, la legittimità di un provvedimento amministrativo va valutata - come è noto - con riferimento allo stato di fatto e di diritto esistente al momento della sua emanazione, secondo il principio del tempus regit actum, con conseguente irrilevanza delle circostanze successive che non possono in alcun caso inficiare ex post precedenti atti amministrativi. E tale principio è stato affermato anche con riferimento a provvedimenti di rigetto di domande di permesso di soggiorno di cittadini extracomunitari, la cui legittimità va verificato alla stregua della situazione esistente al momento della sua adozione, con la conseguenza che, quindi, eventuali circostanze successive non possono costituire un parametro di valutazione della legittimità del provvedimento impugnato (Cons. St., sez. III, 18 aprile 2011, n. 2384), ma solo consentire allo straniero di presentare

7 all Amministrazione una nuova istanza in base ad elementi sopravvenuti idonei a dimostrare la percezione di redditi sufficienti o di richiedere comunque il permesso di soggiorno per altri comprovati motivi (Cons. St., sez. III, 10 settembre 2014, n. 4611). Nel caso di specie, risulta che l istante alla data di adozione dell atto impugnato non aveva fornito la prova del possesso dei requisiti richiesti, per cui l Amministrazione non avrebbe potuto non procedere all archiviazione dell istanza. Alla luce delle suesposte considerazioni il ricorso in esame deve, conseguentemente, essere respinto, mentre restano salve le ulteriori determinazioni da assumere a seguito della riattivazione della procedura con la presentazione da parte dell interessato della nuova documentazione. E deve al riguardo ricordarsi che la stessa Amministrazione, nel costituirsi in giudizio ha, tra l altro, evidenziato la sua disponibilità, alla luce della documentazione versata in giudizio, di rivalutare favorevolmente la posizione del ricorrente. Sussistono, per concludere, data la particolarità della vicenda, giuste ragioni per disporre la totale compensazione tra le parti delle spese e degli onorari di giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'abruzzo sezione staccata di Pescara (Sezione Prima) definitivamente pronunciando

8 sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Pescara nella camera di consiglio del giorno 12 febbraio 2016 con l'intervento dei magistrati: Michele Eliantonio, Presidente, Estensore Alberto Tramaglini, Consigliere Massimiliano Balloriani, Consigliere IL PRESIDENTE, ESTENSORE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 22/02/2016 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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