SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: SPES Associazione Promozione e Solidarietà Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio Sede regionale: Via dei Mille, Roma Tel Fax Sito internet: Indirizzo serviziocivile@spes.lazio.it 2) Codice di accreditamento: R12NZ ) Albo e classe di iscrizione: Regione Lazio 1 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Parola d ordine: prevenzione! 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): B 01 Prevenzione incendi 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il contesto settoriale in cui si attua il presente progetto è quello della protezione civile nello specifico del fenomeno degli incendi boschivi; il contesto settoriale è quello delle Province del Lazio dove hanno sede le organizzazioni di volontariato partner che, in virtù dell accordo di partenariato stabilito con SPES, sono sede di attuazione del presente progetto. IL FENOMENO Incendio boschivo Per incendio boschivo, come cita l art. 2 della legge 353/2000, si intende un fuoco che si espande su aree boscate, cespugliate o erborate, su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree. Tutto ciò accade in presenza dei tre elementi che

2 costituiscono il cosiddetto triangolo del fuoco: il combustibile (erba secca, foglie, legno), il comburente (l ossigeno) e il calore (necessario per portare il combustibile alla temperatura di accensione). Quella del 2007 sarà ricordata come l estate più rovente degli ultimi anni per quanto riguarda il numero di roghi che hanno percorso migliaia di ettari di bosco in tutta Italia procurando notevoli conseguenze: 23 morti, 26 feriti, abitazioni demolite, paesaggi, boschi e pascoli distrutti. Tabella 1 Dati dei roghi 2007 a livello nazionale Numero roghi Superficie bruciata ettari Di cui boscata ettari Fonte: Ecosistema incendi 2008 Legambiente Dipartimento Protezione civile Le regioni maggiormente colpite sono state principalmente Calabria (1.880 roghi che hanno coinvolto ettari di superficie boscata) e Campania (1.779 roghi che hanno coinvolto ettari di area boscata); a seguire va citata anche la Sicilia con i suoi roghi che hanno eliminato ettari di area boscata. I dati elaborati da Legambiente dimostrano come, rispetto al quadriennio il numero dei fuochi è mediamente raddoppiato mentre risulta quasi quadruplicata la superficie percorsa dalle fiamme. A questo si aggiunge la dimensione sociale che questo fenomeno ha assunto: secondo i dati del Corpo Forestale dello Stato nel 2007 gli incendi dolosi sono aumentati rispetto all anno precedente, passando dal 60% al 66%; un dato allarmante se si pensa che dietro la mano incendiaria si nascondono intenzioni speculative. Parallelamente si segnala una lieve diminuzione degli incendi di natura colposa, passando dal 15% al 13%; ciò dovuto sicuramente alle campagne di sensibilizzazione promosse annualmente dalle diverse istituzioni attraverso i media. IL QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO La legge vigente in materia di incendi boschivi è la Legge quadro in materia di incendi boschivi, n 353 del 2000, che intende affrontare in maniera completa tutte le strategie atte a contrastare il fenomeno. Considerata una delle migliori leggi in materia d Europa, affida a Regioni e Comuni la responsabilità di contrastare e prevenire gli incendi al fine di impedire speculazioni, anche attraverso campagne informative e di sensibilizzazione insieme ad un efficace ed efficiente azione di previsione e prevenzione. I dati relativi agli incendi 2007 fanno capire come tale legge sia puntualmente disattesa. In particolare, l art. 10 comma 2 della stessa, stabilisce che I comuni provvedono ( ) a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente.. Inoltre Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere destinazione diversa da quella preesistente all incendio per almeno quindici anni. ( ). E inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive ( ). Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche ( ). Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia.

3 Per far fronte all emergenza 2007 il Governo ha sottolineato la mancata applicazione della 353/2000 da parte dei Comuni, con l emanazione di un Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3606/07 e successiva Ordinanza n 3624/07. La prima è relativa ai Presidente delle Regioni Lazio e Campania ed ai Prefetti di Puglia, Calabria e Sicilia, in quanto soggetti attuatori del catasto delle aree percorse dal fuoco. La seconda Ordinanza ha esteso le stesse disposizioni anche ad Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna, Umbria. I risultati prodotti dalle due Ordinanze sono positivi: nel Lazio, in particolare, tutti i 378 Comuni, al 18 settembre 2007, hanno istituito il catasto incendi. Secondo i dati diffusi dalla Direzione Regionale di Protezione civile, gli incendi nel Lazio sono stati 8.497, con un incremento del 196% sul 2006 così suddivisi sul territorio: Tabella 2 Gli incendi nel Lazio nel 2007 Numerosi i Comuni coinvolti anche in questo caso segnando un peggioramento rispetto all andamento Tabella 3 Comuni interessati dagli incendi nel periodo con una superficie percorsa dal fuoco pari o superiore ad un ettaro Regione Lazio Comuni con incendi % sul totale di 378 Comuni con incendi % sul totale di 378 Comuni con incendi % sul totale di 378 Comuni con incendi % sul totale di 378 FR 32 8% 30 8% 30 8% 53 14% LT 21 6% 20 5% 17 5% 25 7% RI 10 3% 15 4% 13 3% 24 6% RM 20 5% 25 7% 16 4% 49 13% VT 15 4% 14 4% 13 3% 25 7% TOT % % 89 23% % Fonte: Ecosistema incendi 2008 Legambiente Dipartimento Protezione civile

4 Dall indagine del Corpo Forestale dello Stato per la piena applicazione della legge quadro 353/2000, nel Lazio solo 2 Comuni su 378 (Arcinazzo Romano e Canale Monteranno in provincia di Roma) hanno ottenuto il riconoscimento della bandiera Bosco Sicuro, dimostrando appunto la piena applicazione della stessa. Tale classifica, a livello nazionale, comprende solo 15 Comuni, pochi rispetto a quelli effettivi ma comunque un esempio su come la piena applicazione della legge quadro possa contenere il fenomeno degli incendi boschivi. LE ARMI PER COMBATTERE IL FENOMENO Per poter combattere e contenere il fenomeno incendio boschivo, l arma principale è sicuramente la prevenzione affiancata ad una capillare attività di sensibilizzazione della popolazione. La salvaguardia e la tutela dei boschi sono oggi strettamente connesse al grado di civiltà degli uomini, della loro cultura e della loro sensibilità. Si rivelano insufficienti i divieti e le sanzioni, i sistemi di lotta tecnologicamente avanzati o altre iniziative adottate in presenza di una coscienza sociale poco attenta alle esigenze dell ambiente. L opera di sensibilizzazione, insieme alla prevenzione, destinata alla popolazione in generale e agli studenti ed ai giovani in particolare, è arma fondamentale nella lotta agli incendi boschivi. La stessa però non sarà mai efficace se non mira a realizzare una cultura della tutela del patrimonio forestale inteso come bene imprescindibile che appartiene alla collettività. Per questo, oltre a trattare i temi della prevenzione e della tutela del patrimonio boschivo, dovranno coinvolgere tutto il sistema di protezione civile, la cittadinanza ed in particolare i giovani e gli studenti, invitandoli a partecipare ad esercitazioni soprattutto nel contesto scolastico a loro più familiare. LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE 1) Il riconoscimento legislativo Quando nel 1992 fu istituito il Servizio Nazionale di Protezione Civile (L. 225/92), anche alle organizzazioni di volontariato (odv) è stato espressamente riconosciuto il ruolo di struttura operativa nazionale, parte integrante del sistema pubblico allo stesso livello delle altre componenti istituzionali come il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, il Corpo Forestale dello Stato. La legge 225/92, non solo inserisce le organizzazioni di volontariato tra le strutture operative nazionali del Servizio (art. 11), ma all art. 18, dedicato al Volontariato dice Il Servizio nazionale assicura la più ampia partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni di volontariato di protezione civile all attività di previsione, prevenzione e soccorso, in vista e in occasione di calamità naturali, catastrofi o eventi di cui alla presente legge. L obiettivo è quello di creare in ogni territorio un servizio di pronta risposta alle esigenze della protezione civile in grado di operare integrandosi con gli altri livelli di intervento previsti nell organizzazione del sistema, valorizzando le forze della cittadinanza attiva ed organizzata presente in ogni comune d Italia, in piena integrazione con le forze istituzionali presenti sul territorio. All interno delle organizzazioni di volontariato esistono tutte le professionalità e tutti i mestieri; questo mix è una risorsa fondamentale soprattutto nelle grandi emergenze. Alcune organizzazioni hanno scelto la strada di una specifica competenza, come i gruppi cinofili e subacquei, radioamatori, gli speleologi, l antincendio boschivo.

5 La legislazione italiana riconosce il valore ed il ruolo del volontariato, come espressione di solidarietà, partecipazione e pluralismo, incoraggiandone e sostenendone la diffusione e l organizzazione; il DPR 194/01 Regolamento recante nuove discipline della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile stabilisce alcune importanti forme di tutela del volontario che si assenta dal posto di lavoro, come il mantenimento della normale retribuzione e la possibilità di assentarsi per un periodo non superiore a 30 giorni continuativi e fino a 90 giorni all anno. La Regione Lazio ha istituito il Servizio di protezione civile con la legge regionale 11 aprile 1985 n 37, definendone poi, sulla base delle novità legislative nazionali, compiti e struttura operativa. Il Sistema Integrato di protezione civile nel Lazio, previsto dalla deliberazione della Giunta Regionale 29 febbraio 2000 n 569 istituisce i Centri Operativi Intercomunali ed indica i Centri Operativi Comunali e di coordinamento provinciale e regionale, definendo così tutta la catena operativa necessaria ad assicurare il coordinamento dei servizi di soccorso nel territorio. Nel Lazio le organizzazioni di volontariato, sono 313, tra Associazioni e Gruppi Comunali (il dato emerge dal Censimento CESV SPES svolto nel corso del ), con un numero di volontari attivi che superano le unità. Si tratta di uomini che, dotati dei mezzi necessari oltre che passione e disponibilità, hanno acquisito nel tempo anche una professionalità in specifici settori ed oggi garantiscono efficienza ed efficacia negli eventi cui sono chiamati ad intervenire. Tabella 4 Presenza odv nelle Province del Lazio PROVINCIA Odv Gruppo comunale Frosinone Viterbo 26 8 Rieti Roma Latina 41 5 Fonte: Banca dati SPES 2) L operatività La maggior parte delle odv di protezione civile del Lazio sono impegnate nell attività di antincendio boschivo, in particolare nelle attività di previsione, prevenzione e sensibilizzazione. Tabella 5 Dati campagna AIB 2007 Interventi da parte dei volontari Impiego dei mezzi Interventi aerei Fonte: Direzione Regionale di Protezione civile Nello svolgimento dell attività di prevenzione come in quella di spegnimento i volontari collaborano con i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale e le Comunità Montane. L attività viene svolta da ogni organizzazione nell ambito del proprio Comune e zone limitrofe e sempre d intesa con la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.) della Regione Lazio. Nell attività di monitoraggio e pattugliamento i volontari sono sempre in contatto con la SOUP attraverso proprie Sale Operative; infatti tutte le organizzazioni di volontariato dispongono presso le proprie sedi di una Sala Operativa che, oltre che

6 con la Regione, è in contatto anche con quella del Comune di riferimento, con le centrali degli altri Enti istituzionali (112, 113, 115, 118, 1515); inoltre costituiscono un punto di riferimento anche per le segnalazioni dei cittadini. Durante lo svolgimento della campagna AIB, nel periodo giugno settembre di ogni anno, le organizzazioni garantiscono squadre composte da almeno due unità oltre ad un mezzo allestito con apposito modulo antincendio pronte ad intervenire in caso di chiamata della SOUP. Nella gerarchia delle responsabilità i volontari devono mettersi a disposizione delle Istituzioni, (Sindaco, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco) e collaborare con gli stessi d intesa con la Sala Operativa della Regione. I volontari, dotati di adeguata preparazione, di certificati di idoneità fisica ed in possesso di sufficienti mezzi ed indumenti protettivi, possono essere impiegati nelle attività di spegnimento del fuoco, così come previsto dalla legge 353/00, nel rispetto delle procedure stabilite dalla Regione Lazio. Accanto a questa parte operativa le odv sono impegnate, soprattutto in corrispondenza del periodo scolastico, con le campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, ai turisti, ai giovani e agli studenti. Annualmente, infatti, le odv svolgono in media 2 campagne di informazione destinate alla cittadinanza e almeno 3 incontri dedicati agli studenti, come le esercitazioni sui comportamenti da adottare in caso di eventi particolari. Inoltre, oltre alle iniziative dirette, la maggior parte delle odv partner del presente progetto, hanno un proprio sito internet attraverso il quale diffondono oltre alle notizie relative alle iniziative delle odv stesse, anche notizie ed informazioni di settore. IL LAVORO DI RETE PROMOSSO DA SPES Il Centro di Servizio per il Volontariato SPES, istituito in base alla legge n 266/91, ha lo scopo di qualificare l attività di volontariato fornendo gratuitamente servizi di promozione, informazione, consulenza e formazione a tutte le odv inscritte al Registro Regionale del Lazio. Pur essendo ben organizzati e dotati di mezzi e attrezzature i volontari di protezione civile del Lazio hanno un gap formativo ancora molto elevato, come è emerso dal censimento realizzato presso le organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale nella sezione protezione civile, realizzato dal Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio SPES, nel periodo luglio settembre 2006 in collaborazione con la Direzione Regionale di protezione civile. Per venire incontro a queste ed altre esigenze, il Centro di Servizio SPES ha promosso la nascita di una Rete Tematica regionale quale utile e concreto strumento di lavoro a disposizione delle organizzazioni di volontariato: è solo attraverso il lavoro di rete che le odv possono superare la frammentarietà e la dispersione, sviluppare energie, dialogare e confrontarsi con competenza e autorevolezza con i soggetti privati e pubblici, assumendo in maniera consapevole il ruolo di agenti per lo sviluppo dei sistemi territoriali. Il progetto di rete ha tra i suoi obiettivi principali quelli di sostenere le organizzazioni nel lavoro di formazione dei volontari, sia attraverso specifici corsi tecnici, sia con incontri di approfondimento su tematiche generali; la formazione dei responsabili sulle tematiche inerenti la gestione dell associazione, la relazione con i volontari, l organizzazione del lavoro, la progettazione, le convenzioni e le relative rendicontazioni, la legislazione e le norme di sicurezza; la costituzione di progetti di rete tra le organizzazioni e le istituzioni locali; promuovere e far crescere la comunicazione e la collaborazione tra le diverse associazioni, cercando di creare un circuito di reciproca disponibilità, confronto e condivisione.

7 Fondamentali sono i rapporti che l Area Rete costruisce con le Istituzioni, sia a livello locale, che provinciale e regionale. Come già fatto nel 2007, anche per la campagna AIB 2008 SPES ha curato, per conto della Direzione Regionale di Protezione civile, la formazione di I livello dei volontari del Lazio, in collaborazione con le Province e con i Vigili del Fuoco. Oltre a questa attività, svolta nel periodo gennaio giugno e destinata ai volontari di tutte le odv del Lazio, SPES mette a disposizione gratuitamente percorsi formativi sia di carattere generico (fund raising, progettazione, aspetti amministrativi di un odv) che più tecnico come i corsi BLSD, corsi di cartografia e orientamento. Consapevoli delle specializzazioni e dell esperienza maturata nei vari ambiti di intervento di molte di esse, la rete mira a promuovere anche uno scambio di competenze tra le stesse associazioni, in modo da agevolare e favorire una crescita non solo nello specifico settore di intervento, ma in tutto il contesto relativo al mondo della protezione civile. Inoltre è stato realizzato un nuovo portale tematico, che risulta essere un valido strumento per veicolare informazioni, comunicazioni, proporre attività e promuovere eventi che riguardano il mondo del volontariato delle protezione civile; inoltre è dotato di una sezione riservata agli approfondimenti con sezioni sul tema cosa fare in caso di relativa alle diverse tipologie di rischio che caratterizzano il territorio nazionale e regionale. Nel periodo luglio 2007 giugno 2008 il portale ha registrato nella sezione Notiziario e accessi al portale. 7) Obiettivi del progetto: IL PROBLEMA Dall analisi del contesto si deduce come per prevenire gli incendi boschivi sia fondamentale un attività di prevenzione, insieme a quella di sensibilizzazione degli utenti al fine di formare nuove coscienze più rispettose dell ambiente ed in grado di assumere i comportamenti più giusti per evitare che vada in fumo il nostro patrimonio boschivo. Le cause Incoscienza, imperizia, delinquenza, criminalità: è l insieme di questi fattori a determinare il fenomeno degli incendi. Fondamentale quindi è il controllo del territorio e quindi l attività di prevenzione attuata dai volontari di protezione civile in collaborazione con il Corpo Forestale. Gli effetti 1. incremento del numero dei roghi; 2. paesaggi ed ettari di boschi e pascoli distrutti; 3. aumento dell indifferenza e scarsa sensibilizzazione al fenomeno da parte della cittadinanza. Obiettivi generali: contribuire ad attenuare il fenomeno degli incendi boschi nel territorio della Regione Lazio; contribuire a migliorare l efficienza e l efficacia dell azione delle OdV di Protezione Civile del Lazio; contribuire al diffondersi della cultura della protezione civile nella Regione e in particolare nei territori di azione della organizzazioni partner;

8 creare una consuetudine all azione di rete tra le OdV partner del progetto. Obiettivi specifici: 1. garantire il monitoraggio del territorio nell arco di tutto l anno; 2. garantire la funzionalità delle singole Sale operative nell arco dell intero anno; 3. incrementare l attività di informazione e sensibilizzazione rivolta alla popolazione ed in particolare agli studenti; 4. garantire l efficienza e l efficacia delle organizzazioni di protezione civile in tutti i settori di operatività; 5. incrementare le attività di formazione rivolte alle OdV di settore; 6. diffusione di informazioni e notizie di specifico interesse del settore attraverso il portale Indicatori di risultato: Per l obiettivo specifico 1: monitoraggio del territorio di riferimento almeno 3 volte la settimana nel periodo novembre aprile; e quotidianamente, nel periodo maggio ottobre negli orari di maggior incidenza, dalle 12 alle 20. Per l obiettivo specifico 2: grazie al supporto dei volontari in servizio civile, le singole Sale operative saranno in funzione tutti i giorni dell anno e, in molti casi con una reperibilità h24. Per l obiettivo specifico 3: realizzazione di campagne informative rivolte alla popolazione anche attraverso la realizzazione di depliant e materiale informativo distribuiti sul territorio di appartenenza; realizzazione di n 2 campagne informative destinate agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e n 2 esercitazioni sul tema cosa fare in caso di. Per l obiettivo specifico 4: assicurare la presenza di una squadra di almeno 4 volontari in occasione di eventi e attività non legate all antincendio boschivo ma tipiche della protezione civile. Per l obiettivo specifico 5: realizzare n 6 corsi di formazione, di cui 2 di formazione tecnica e 4 di formazione generica. Per l obiettivo specifico 6: incrementare del 20% gli accessi al portale, rispetto ai dati relativi al periodo luglio 2007 giugno ) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

9 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Il raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 7 si attua attraverso la concretizzazione di due piani di attuazione: PIANO DI ATTUAZIONE 1 Inserimento e formazione dei volontari in servizio civile nel contesto operativo dell Associazione; PIANO DI ATTUAZIONE 2 Realizzazione, presso le diverse sedi di attuazione del progetto delle seguenti attività: Attività di prevenzione; Gestione sala operativa; Campagne informative e di sensibilizzazione; Attività della Area Protezione civile. A queste, tipiche dell antincendio boschivo, si aggiungono quelle legate a tutte le attività svolte dal sistema protezione civile, qui definite genericamente attività ordinaria, cui anche le odv del presente progetto contribuiscono. Le sedi di attuazione delle attività di cui sopra, sono quelle delle Organizzazioni di volontariato partner nel seguente progetto, così divise sul territorio regionale: Latina EC Volontari d Italia Maenza, operativa nel territorio della provincia di Latina. Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in congedo, delegazione di Latina, operativa nel territorio della Provincia di Latina. Associazione di Protezione civile Sermoneta, operativa nel territorio della Provincia di Latina EC Volontari d Italia, Coordinamento generale, operativo nei territori dei Comuni di Esperia, Spigno Saturnia, Priverno, Segni, Arce, Villa Santo Stefano e Veroli. Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in congedo delegazione Franco Mancini Cisterna, operativa nel territorio della Provincia di Latina Rieti Associazione di volontariato di protezione civile Valle del Velino ONLUS, operativa nell area dei Comuni di Borgo Velino, Antrodoco e Micigliano; si tratta di un area caratterizzata da terreni montuosi e boscati per oltre l 80%. Centro Studi Baldassarre Peruzzi, operativa sul territorio della Valle del Turano. Frosinone Associazione Nazionale Carabinieri, Nucleo di volontariato e Protezione civile La Benemerita (in seguito La Benemerita ANC Ceprano) operativa nel territorio del COI comprendente i Comuni di Ceprano, Strangolagalli, Pofi, Falvaterra, Pastena, San Giovanni Incarico, Boville Ernica, Ripi, Torrice, Arnara. Associazione di volontariato di protezione civile Civilmonte, operativa nell area del Comune di Monte San Giovanni Campano. EC Volontari d Italia Amasenus, operativa nel territorio del Comune di Amaseno. EC Volontari d Italia Arnara, operativa nel territorio del Comune di Arnara EC Volontari d Italia Arpinum, operativa nel territorio della Valle del Liri. EC Ceccano, operativa nel territorio del Comune di Ceccano e zone limitrofe.

10 Organizzazione Europea Vigili del Fuoco di Ripi (in seguito VVF Ripi), operativa sul territorio del Comune di Ripi con oltre 45 ettari di bosco confinanti con i comuni di Ceprano, Strangolagalli, Pofi, Arnara, Boville Ernica, Torrice. Roma Associazione Nazionale Guardie Ecologiche Volontarie (in seguito ANGEV), operativa a Roma, VI Municipio in particolare nel monitoraggio di tutte le aree verdi ivi presenti; Associazione Roma Aurelio, operativo sul territorio del Comune e della Provincia di Roma; Centro Radio Soccorso Sublacense, operativo a Subiaco (Rm) e nel territorio della Comunità Montana Aniene (in seguito CRSS); SPES Coordinamento Rete Tematica Protezione civile Viterbo Associazione di volontariato di Protezione civile Acquapendente Onlus (in seguito Acquapendente Onlus), operativa nei territori afferenti la I Comunità Montana dell Alta Tuscia, in particolare nei Comuni di San Lorenzo Nuovo, Onano, Procedo, Grotte di Castro e Bolsena; ASVOM, operativa nei territori afferenti la I Comunità Montana dell Alta Tuscia. Si tratta di Associazioni di volontariato di protezione civile, iscritte nel Registro regionale nell apposita sezione, tutte impegnate nelle attività di previsione e prevenzione degli incendi boschivi e salvaguardia dell ambiente svolta, con modalità diverse, nell arco dei 12 mesi di attuazione del progetto; a queste si affiancano le campagne di sensibilizzazione, realizzate in corrispondenza del periodo scolastico e l attività ordinaria diversificata per territorio e caratteristiche delle diverse Associazioni. I volontari in servizio civile si andranno ad inserire, come meglio specificato alla voce 8.4, in contesti già operativi, affiancando operatori esperti e qualificati per lo svolgimento sia di queste attività che di quelle cui le organizzazioni di cui sopra rispondono in collaborazione con le istituzioni nell arco dell intero anno di attuazione del progetto. Tale affiancamento, supportato anche da un idoneo percorso formativo specifico, meglio dettagliato alla voce 41 del presente formulario, porterà i volontari in servizio civile all acquisizione di una propria autonomia operativa, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di cui al precedente punto 7. La presenza degli operatori e dei volontari, già da tempo coinvolti, delle due sedi di attuazione garantisce anche la continuazione delle attività, e quindi la sostenibilità, negli anni seguenti a quello del presente progetto, mantenendo lo standard degli obiettivi raggiunti. I volontari in servizio civile, al termine del progetto, avranno l opportunità di svolgere uno stage della durata di un mese (30 giorni) presso la Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia per attività di previsione e prevenzione incendio boschivo, gestione della sicurezza del territorio, educazione ambientale presso il LABTER di Varco Sabino e la riserva naturale rilasciando attestazione ai volontari che ne facciano richiesta. 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. La concretizzazione dei piani di attuazione, di cui al punto 8.1, prevede lo svolgimento di una serie di attività, come meglio dettagliato di seguito.

11 PIANO DI ATTUAZIONE 1 Inserimento e formazione dei volontari in servizio civile nel contesto operativo dell Associazione L arrivo dei volontari in servizio civile presso le diverse sedi di attuazione è preceduto da almeno due incontri tra il presidente dell Associazione, le persone individuate come olp e formatori e tutti i volontari che collaborano allo svolgimento delle attività, al fine di facilitare l ingresso e l integrazione dei volontari in servizio civile nel contesto operativo. Inoltre, in seguito all approvazione ed al finanziamento del progetto saranno tutti coinvolti nella fase di promozione e, successivamente, i referenti di ciascuna sede, nelle selezioni di quanti hanno scelto il presente progetto. Nei primi 2 mesi di attuazione del presente progetto si svolgerà la maggior parte della formazione specifica, secondo i moduli descritti al successivo punto 41 del presente formulario, al fine di inserire adeguatamente i volontari nei singoli contesti associativi e a contatto con le specifiche attività svolte dalle Associazioni stesse. In particolare i volontari conosceranno il territorio di riferimento, la gestione dei mezzi a disposizione, i referenti Istituzionali e la gestione della Sala Operativa. Per potersi inserire adeguatamente in questo contesto fortemente operativo, durante i primi mesi di servizio i volontari in servizio civile saranno affiancati quotidianamente nello svolgimento delle attività, al fine di avviare gli stessi verso un processo di autonomia operativa. PIANO DI ATTUAZIONE 2 Attuazione, presso le diverse sedi di attuazione del progetto delle attività previste, di seguito dettagliate. a) ATTIVITA DI PREVENZIONE L attività di previsione e prevenzione è fondamentale nella lotta agli incendi boschivi ed è strettamente collegata al monitoraggio del territorio. Il monitoraggio si svolge nell arco dell intero anno ed è finalizzato alla salvaguardia ambientale, alla prevenzione degli atti vandalici, alla segnalazione di discariche abusive, al fine di rimuovere quanto può essere causa di un incendio. In considerazione delle finalità la metodologia utilizzata dai volontari delle Associazioni partner è la stessa: pattugliamento del territorio di riferimento delle organizzazioni stesse, con veicoli messi loro a disposizione dalla Regione Lazio o dalle singole Province o dai Comuni, con squadre di almeno due volontari, con turni di una volta al giorno, almeno tre volte la settimana. Questa attività mira a ridurre e controllare i combustibili più pericolosi; ai limiti del bosco e vicino le strade, è necessario infatti eliminare l erba secca e quegli elementi particolarmente infiammabili; all interno delle aree boscate è necessario ridurre lo sviluppo dei cespugli e degli arbusti ed eliminare i rami bassi dalle piante di alto fusto, in modo da mantenere basse le fiamme. Efficaci al fine della prevenzione risultano misure di continuità verticale con l eliminazione del sottobosco e le potature; ed orizzontali, con viali antincendio, fasce di ridotta combustibilità, colture agricole, distribuite razionalmente sul territorio al fine di limitare l estensione delle fiamme qualora si sviluppino. Il monitoraggio del territorio subisce un incremento nel periodo maggio settembre, in corrispondenza della campagna AIB, considerato a maggior rischio incendi; durante questi mesi, infatti, viene svolto quotidianamente con due turni giornalieri, soprattutto in presenza di territori di riferimento molto vasti, comprendenti più Comuni.

12 Nello svolgimento del pattugliamento, i volontari sono sempre in contatto con la Sala Operativa delle singole Associazioni e con quella della Regione Lazio, per riportare eventuali segnalazioni oppure favorire un immediato intervento in caso di necessità. Il controllo del territorio comprende, in alcuni casi, anche il monitoraggio dei terreni incolti e, se necessario, se ne individua il proprietario e lo si sollecita a provvedere alla pulizia del fondo; in caso contrario, ci pensa il Comune di riferimento attribuendogli poi le spese. Oltre al pattugliamento con i mezzi, il monitoraggio del territorio si avvale anche di strumentazioni tecnologiche all avanguardia, come le web cam, posizionate in luoghi strategici al fine di monitorare una più vasta area di territorio anche dalle stesse Sale operative. b) GESTIONE SALA OPERATIVA La Sala Operativa delle Associazioni di volontariato è operativa 7 giorni su 7 ed ha il ruolo di garantire il contatto radio con le pattuglie di volontariato in servizio sul territorio, con la Sala Operativa della Regione, con l Ufficio Tecnico Comunale e le realtà istituzionali coinvolte, tra cui le Comunità Montane. In alcuni casi, la Sala Operativa delle Associazioni corrisponde a quella del Comune per cui diventa anche un punto di riferimento per i cittadini che, attraverso un numero verde, possono fare segnalazioni relative alla salvaguardia dell ambiente e ricevere informazioni varie (periodo di apertura caccia e pesca, farmacie di turno, ecc ). Oltre, quindi, a segnalare eventuali emergenze e coordinare le varie forze operative sul territorio, gli operatori impegnati nella Sala Operativa coordinano tutte le attività dell organizzazione di volontariato. Infatti, oltre a mantenere un archivio delle attività svolte, come pattugliamenti, eventuali interventi di bonifica, spegnimento incendi, indicando anche la collaborazione con altri gruppi di volontariato, i mezzi impegnati, le risorse umane, la Sala Operativa coordina anche i volontari impegnati nei servizi, cercando di garantire dei turni di servizio o una reperibilità tale da far partire squadre in caso di emergenza nel minor tempo possibile; in alcuni casi è compito della Sala Operativa tenere l inventario del magazzino e realizzare il catasto delle aree bruciate. In particolare, presso la Sala Operativa dell Associazione Roma Aurelio, nel periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, pubblicato annualmente sul B.U.R.L., è costituito un presidio con una squadra antincendio in pronta partenza. c) CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE L opera di sensibilizzazione della popolazione e di informazione rivolta a studenti e cittadini, non sarà mai pienamente efficace se non mira a realizzare una cultura della tutela del patrimonio forestale inteso come bene imprescindibile che appartiene alla collettività. E per questo che avranno come oggetto non solo i temi dell incendio boschivo, ma tutto ciò che riguarda la salvaguardia ambientale e, più in generale, il mondo della protezione civile. Le campagne hanno dunque il compito di sensibilizzare sui comportamenti non corretti, e quindi da evitare, per garantire la salvaguardia ambientale. Tali campagne avranno due precisi destinatari: la cittadinanza e gli studenti. Nel primo caso saranno realizzati e diffusi opuscoli informativi contenenti informazioni sui comportamenti da adottare e, in caso di necessità, un numero di telefono cui rivolgersi; inoltre i volontari delle Associazioni aderenti, partecipando a manifestazioni organizzate a livello locale, coinvolgeranno i cittadini in piccole

13 esercitazioni. Le campagne di sensibilizzazione sui temi della protezione civile rivolte agli studenti hanno come finalità quella di educare i bambini ed i ragazzi al rispetto dell ambiente e del territorio circostante. Le Associazioni aderenti realizzeranno almeno tre incontri, nell arco della durata del progetto, rivolti a studenti di scuole di ogni ordine e grado; alcune di esse promuovono, in corrispondenza della fine dell anno scolastico, le giornate ecologiche, dedicate alla pulizia di aree verdi e spiagge libere. Inoltre, i ragazzi di età compresa tra i 9 e i 14 anni potranno partecipare al campo Scuola di Protezione civile, organizzato nello specifico dal CRSS in collaborazione con la Comunità Montana Aniene; il campo avrà la durata di una settimana e la prima esperienza, svolta nel 2007 ha registrato la partecipazione di 30 adolescenti i quali hanno allestito e gestito il campo, hanno acquisito elementi di cartografia, orientamento e primo soccorso, hanno conosciuto i mezzi e le attrezzature in dotazione alla Protezione civile e svolto alcune esercitazione usufruendo anche degli apparati radio. Ai ragazzi al di sopra dei 16 anni verrà presentata infine l importanza di un impegno personale e di volontariato attivo, visto come una partecipazione alla cittadinanza attiva. Strettamente legata all attività di sensibilizzazione è l informazione e la raccolta di informazioni, soprattutto quelle legate alla storia del territorio, che vengono individuate nelle diverse fonti bibliotecarie, parrocchiali e degli Uffici tecnici comunale, raccolte e catalogate per eventi calamitosi, messe così a disposizione di quanti ne facciano richiesta. Infine, il servizio di informazione, per alcune Associazioni, si completa con il sito web, che permette ai cittadini di accedere e trovare informazioni inerenti alle buone prassi da adottare in caso di calamità naturali, concretizzandosi al contempo come uno strumento di interazione e cooperazione con i vari Enti presenti sul territorio. d) ATTIVITA ORDINARIA Quella della protezione civile è una realtà presente quasi ovunque sul territorio regionale; nei Comuni di dimensioni più piccole, questi volontari sono una realtà vicina alla cittadinanza grazie anche alla loro presenza in occasioni di feste, sagre, processioni; spesso si occupano anche della distribuzione degli alimenti a quanti ne hanno bisogno o, dove necessario, svolgono un servizio di assistenza leggera mettendo a disposizione, soprattutto di anziani e ammalati, un servizio di trasporto gratuito per lo svolgimento di visite, analisi o piccole spese. Alcune di esse svolgono, in collaborazione con le amministrazioni locali, anche un servizio di assistenza agli studenti al di fuori delle scuole negli orari di entrata e di uscita dalle stesse, agli immigrati ed ai clochard, specie nel periodo invernale. In considerazione del territorio in cui operano le Organizzazioni aderenti al presente progetto parte della Comunità Montana dell Alta Tuscia, della Comunità Montana Aniene, della zona dei Castelli Romani e delle zone interne della provincia di Frosinone, Rieti e Viterbo durante il periodo invernale (novembre febbraio) alcune di esse sono impegnate negli interventi di prevenzione e soccorso in caso di neve e gelo, sostituendo sul mezzo il modulo AIB con quello spargi sale e, se serve, con la lama spazza neve. Alle attività tipiche dell antincendio boschivo, si aggiungono quelle di assistenza leggera, per le fasce più deboli della popolazione, anche attraverso la distribuzione di generi alimentari attraverso il Banco Alimentare; e di prevenzione e soccorso attuate nel periodo invernale, sempre in collaborazione con le Istituzioni di

14 riferimento. Inoltre, come tutte le odv di protezione civile, sono pronte a correre lì dove si verifica un emergenza oppure in caso di eventi particolari che richiamano una grande partecipazione di pubblico. Infine alcune odv raccolgono dati per la ricostruzione storica degli eventi che hanno interessato il territorio di riferimento, creando un vero e proprio archivio di informazioni; altre, invece hanno realizzato un apposito data base per la raccolta dei dati relativi alla presenza sul territorio di persone con disabilità, permanente o temporanea, localizzandoli al fine di poterli soccorrere in caso di particolari calamità. Tutte queste attività rendono le odv operative 365 giorni l anno, 24 ore su 24. e) ATTIVITA AREA PROTEZIONE CIVILE Al fine di promuovere la crescita delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, l Area Rete Tematica Protezione civile continuerà a promuovere attività quali: 1. formazione del volontariato di protezione civile, sia in relazione alla formazione di base che alla formazione specifica; 2. diffondere informazioni di settore attraverso il portale 3. promuovere incontri ed eventi che coinvolgano anche le organizzazioni di volontariato di protezione civile su tutto il territorio della Regione. Saranno portati avanti ed incentivati i rapporti e le attività con le Istituzioni locali, in particolare con la Direzione Regionale di Protezione Civile. Tutte queste attività vengono svolte parallelamente presso le diverse sedi di attuazione, con un incremento particolare delle attività di prevenzione incendi nel periodo maggio ottobre. Il diagramma seguente esplicita la tempistica di attuazione delle diverse attività descritte in precedenza. Ad esse si aggiunge la formazione specifica che sarà attuata secondo le modalità descritte alla voce 41 del presente formulario; di essa, la maggior parte viene svolta nei primi 2 mesi e comunque ultimata entro la fine del 4 mese di attuazione del progetto. Pianificazione delle attività Attività / mesi Attività di prevenzione Gestione Sala Operativa Campagne di sensibilizzazione Attività ordinaria Incremento attività Area Protezione civile FORMAZIONE DEI VOLONTARI S.C. Conclusioni Le attività sopra descritte, rispondono agli obiettivi indicati al punto 7 del presente formulario; in particolare: l attività di cui al punto a) risponde all obiettivo specifico 1; l attività di cui al punto b) risponde all obiettivo specifico 2; l attività indicata alla lettera c) risponde all obiettivo specifico 3; l attività di cui al punto d) risponde all obiettivo specifico 4; l attività descritta al punto e) risponde all obiettivo specifico 5.

15 Lo svolgimento delle stesse presso tutte le diverse sedi di attuazione del presente progetto, di concerto tra gli operatori, i volontari ed i volontari del servizio civile, mira al raggiungimento degli indicatori di risultato individuati e descritti alla voce 7 del presente formulario. 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. EC MAENZA Lo staff dell Associazione è composto da 20 volontari che collaborano a titolo gratuito alla realizzazione dell attività, tra cui: n 1 operatore rischio idraulico ed idrogeologico; n 2 operatori termoidraulico; n 1 muratore; n 2 autisti con patente C; n 8 autisti con patente B; n 8 operatori antincendio boschivo; n 1 operatore antincendio aeroportuale. ASSOCIAZIONE NAZIONALE VVF in congedo Latina L associazione, per l espletamento delle proprie attività, ha uno staff composto da 38 volontari, che collaborano a titolo gratuito, con le seguenti professionalità: n 20 vigili del fuoco in servizio presso il Comando Provinciale di Latina; n 6 radioamatori; n 8 autisti con patente di condotta mezzi pesanti di soccorso; n 1 DOS (Direttore Operativo di Spegnimento); n 2 operatori professionisti SAF (recupero e soccorso in ambiente speleo alpino fluviale); n 2 sommozzatori professionisti; n 1 geometra; n 1 esperto di informatica; n 1 medico veterinario. APC Sermoneta Lo staff dell Associazione è composto da 3 volontari che collaborano a titolo gratuito EC Coordinamento generale L Associazione può avvalersi a titolo gratuito delle persone in possesso delle seguenti professionalità: n 5 Medici ; n 5 Esperti Elettricisti; n 7 Insegnanti; n 27 Istruttori Sommozzatori; n 1 Archeologo; n 2 Istruttori cinofili; n 3 Istruttori di equitazione. Associazione Nazionale VVF Cisterna Per lo svolgimento delle attività, l Associazione si avvale di personale volontario,

16 tra cui: n 1 Termo idraulico n 1 Elettricista n 1 Trattorista n 2 Fabbro n 10 Operai generici n 1 Carrellista n 2 Infermieri professionali n 2 Cuoche AVPC Valle del Velino ONLUS L associazione dispone di uno staff che collabora a titolo gratuito composto da 36 persone con le seguenti professionalità: n. 32 con attestato A.I.B. di cui n. 10 con attestato BLSD n. 3 autisti con pat. C n. 3 autisti con pat. D/K n. 1 ingegnere ambientale n. 2 elettricisti n. 1 escavatorista n. 2 muratori inoltre n. 1 meccanico n. 1 esperto in informatica n. 2 esperti in telecomunicazione Centro Studi B. Peruzzi Per lo svolgimento delle attività, l Associazione si avvale di: n 7 operatori aib n 5 sommozzatori di cui un istruttore n 1 operatore con brevetto BLSD n 2 volontari patente C n 18 volontari patente B n 2 volontari patente nautica n 1 geometra n 1 geologo n 1 ex-pompiere n 1 generale ANC LA Benemerita Ceprano Lo staff dell Associazione è costituito da 60 volontari che collaborano a titolo gratuito, tra cui: n 2 coordinatori n 30 volontari preparati a diversi livelli all attività di antincendio boschivo; n 13 volontari con idoneità a Guardia Ittica, rilasciata dalla provincia di Frosinone; n 2 volontari con brevetto sommozzatore di Aiuto Istruttore dell ANIS - Associazione Nazionale Istruttori Subacquei; n 5 esperti informatici; n 3 elettricisti; n 1 architetto; n 1scavatorista;

17 n 1 carpentiere. AVPC Civilmonte L Associazione ha a disposizione i seguenti volontari che collaborano allo svolgimento delle attività a titolo gratuito: n 15 volontari con attestato AIB; n 9 volontari BLS; n 7 volontari BLSD; n 1 elettricista; n 3 carpentieri; n 2 muratori; n 2 esperti in telecomunicazione; n 3 autisti con patente C D K. EC Amasenus Per lo svolgimento delle attività l associazione si avvale di 20 volontari che collaborano a titolo gratuito. EC Arnara L Associazione è composta da 22 volontari, che collaborano allo svolgimento delle attività a titolo gratuito, così organizzati: n 1 presidente (legale rappresentante) n 2 coordinatori n 12 volontari preparati ed abilitati all attività di antincendio boschivo. n 2 elettricisti n 1 radioamatore n 1 autista con tutte le patenti n 1 scavatorista n 2 muratori/carpentieri EC Arpinum Lo staff dell Associazione è costituito da 24 volontari che collaborano a titolo gratuito, tra cui: n 1 coordinatore n 15 volontari preparati a diversi livelli all attività di antincendio boschivo; n 4 volontari con idoneità a Guardia Giurate Ambientali Comunali; n 1 volontario infermiere professionale; n 1 esperti informatici; n 2 elettricisti; n 3 autisti mezzi pesanti; n 1 volontario medico. EC Ceccano Lo staff dell Associazione è composto da n 30 volontari, che collaborano a titolo gratuito, di cui: n 21 volontari in specializzazione A.I.B n 1 volontario guardia giurata ecologica ambientale n 2 volontari con specializzazione primo soccorso (esecutori B.L.S. B.L.S+D) n 2 volontari idraulico n 3 volontari elettricisti n 5 volontari aiutanti cuochi e aiuto cucina

18 n 2 volontari con formazione guida sicura (fuoristradisti) n 4 volontari con patente per mezzi pesanti e mezzi di lavoro VVF Ripi Lo staff dell Associazione è costituito da 22 volontari, tra cui: n 3 coordinatori n 20 volontari preparati a diversi livelli all attività di antincendio boschivo; n 1 volontario con brevetto sommozzatore; n 2 volontari radioamatori a livello internazionale; n 1 esperto informatico; n 3 elettricisti; n 1 infermiere; n 1 scavatorista; n 1 geologo; n 1 idraulico; n 3 cuoche e aiutanti cuoche; n 2 carpentiere. ANGEV L Associazione dispone di 25 volontari, che collaborano a titolo gratuito, tra cui: n 1 ispettore ecologico n 1 guardia giurata ecologica volontaria (G.E.V.) n 1 volontario A.I.B. con III Livello n 3 coordinatori di servizi logistici e sala radio. n 8 volontari A.I.B. II Livello n 1 muratore n 1 elettricista n 1 geometra n 1 cuoca/chef n 2 volontari BLSD n 1 pilota brevettato ultraleggero ASSOCIAZIONE ROMA AURELIO L Associazione per lo svolgimento delle attività dispone di 32 volontari che collaborano a titolo gratuito; tra di essi: n 25 volontari abilitati all AIB; n 12 autisti; n 2 magazzinieri; n 3 infermieri professionali. CRSS L Associazione ha uno staff di 35 persone che partecipa allo svolgimento delle attività a titolo gratuito. Tra questi vi sono: n 1 medico istruttore BLSD n 1 geometra n 4 autisti n 2 elettricisti n 2 infermieri n 15 volontari specializzati nell incendio boschivo AVPC ACQUAPENDENTE ONLUS

19 Lo staff dell Associazione è composta in totale da 56 volontari che operano a titolo completamente gratuito; di questi, alcuni rivestono un ruolo specifico: n 2 coordinatori, di cui n 1 nel ruolo di presidente; n 1 segretario, responsabile dell attività di back office; n 5 responsabili di settore: antincendio, attrezzature, veicoli, coordinamento volontari, Sala Operativa; n 12 volontari con patente C-D-E; n 1 istruttore di guida; n 2 volontari addetti al software; n 1 volontario per gli apparati radio. ASVOM Per lo svolgimento delle attività l Associazione si avvale di 70 volontari che collaborano a titolo gratuito, molti dei quali mettendo a disposizione le proprie capacità professionali, come elettricisti, geometri e infermieri professionali e in particolare: n 4 volontari con patente C; n 3 elettricisti; n 1 infermiere professionale; n 3 assistenti sociali; n 1 idraulico; n 20 volontari con corso AIB Regione Lazio; n 8 operatori mezzi movimento terra; n 1 operatore giuridico-contabile; n 8 volontari abilitati alla guida sicura; n 1 muratore. SPES AREA PROTEZIONE CIVILE N 1 coordinatore impiegato a tempo parziale, dipendente dal Centro di servizio SPES. 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto. L inserimento dei volontari in servizio civile all interno delle Associazioni partner del presente progetto favorirà una migliore articolazione delle attività previste, nonché un loro potenziamento, garantendo così il raggiungimento dei risultati attesi descritti al punto 7 del presente formulario. Dopo lo svolgimento della formazione specifica prevista, gli stessi affiancheranno gli operatori, ed in alcuni casi anche le figure professionali, nello svolgimento delle attività, sia quelle descritte alla voce 8.2 che quella relativa all attività ordinaria delle Associazioni stesse. Inoltre la formazione specifica fornirà loro idonee conoscenze informatiche per poterle poi applicare nello svolgimento del lavoro e, per meglio qualificare il loro ruolo, saranno dotati anche di conoscenza relative al primo soccorso. La fase di inserimento nei diversi contesti di lavoro sarà mirata soprattutto ad inserire i volontari nel gruppo di lavoro, facendoli partecipare ai momenti di pianificazione e progettazione delle attività, individuando anche le singole peculiarità, gestendo i turni di lavoro e gli specifici operatori di riferimento nelle diverse attività, il tutto in un clima quanto più possibile di collaborazione e reciproca disponibilità.

20 Saranno inoltre svolte, presso le singole sedi di attuazione, riunioni periodiche con tutto il personale coinvolto al fine di verificare l andamento delle attività in relazione agli obiettivi prefissati. I volontari in servizio civile, al termine del progetto, avranno l opportunità di svolgere uno stage della durata di un mese (30 giorni) presso la Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia per attività di previsione e prevenzione incendio boschivo, gestione della sicurezza del territorio, educazione ambientale presso il LABTER di Varco Sabino e la riserva naturale rilasciando attestazione ai volontari che ne facciano richiesta. In relazione alle attività descritte alla voce 8.2, il ruolo dei volontari in servizio civile sarà il seguente. a) ATTIVITA DI PREVISIONE E PREVENZIONE Dopo un percorso di formazione specifica attraverso il quale i volontari in servizio civile acquisiscano la conoscenza innanzitutto dell importanza delle attività di previsione e prevenzione e le modalità attuate dall Associazione in cui opera, i volontari affiancheranno, a partire dal 2 mese di servizio, gli operatori dell Associazione stessa, specie in quelle sedi dove vengono utilizzati sistemi particolari come l uso di web cam: importante è saper riconoscere dalla postazione di ufficio se si tratta o meno di un incendio e di che tipo. Gli operatori trasmetteranno queste conoscenze ai volontari che pian piano svilupperanno una propria autonomia operativa. Nel servizio di monitoraggio del territorio con i mezzi, i volontari faranno parte delle squadre in servizio e, nel periodo di maggior allerta, affiancano gli stessi anche nello spegnimento. b) GESTIONE SALA OPERATIVA Dopo un percorso di formazione specifica, attraverso il quale i volontari apprenderanno le modalità di comunicazione in Sala Operativa attraverso l uso delle radio, e la comunicazione in una situazione di emergenza, i volontari affiancheranno, a partire dal 2 mese di servizio, gli operatori delle Associazioni al fine di assicurare la tempestività degli interventi; in particolare si occuperanno di: rispondere alle chiamate in arrivo, siano esse di allerta che di richiesta informazioni o eventuali segnalazioni da parte della cittadinanza; raccordare le squadre di volontari in servizio esterno con le istituzioni e la Sala Operativa Regionale, anche mediante apparati radio; supportare gli operatori anche nella gestione dei mezzi e del magazzino; aggiornare le schede di attività e di gestione della Sala operativa, riportando tutte le chiamate in entrata e uscita, orario, mittente, motivazione ed eventuale segnalazione; aggiornare eventuali database dell Associazione. Per quanto riguarda CRSS, i volontari cureranno anche il monitoraggio dei rischi del territorio della Comunità Montana al fine della ricostruzione storica già avviata negli anni precedenti grazie all aiuto dei volontari in servizio civile. L impiego dei volontari in servizio civile nella gestione della Sala operativa permette di impiegare i volontari dell Associazione più esperti su altre attività. In questa attività i volontari saranno impegnati quotidianamente, specie nei periodi di massima allerta incendi, quando le Sale operative saranno attive 7 giorni su 7 per tutta la giornata.

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