Relazione al Conto Consuntivo esercizio finanziario 2016
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- Fulvio Mura
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1 Relazione al Conto Consuntivo esercizio finanziario 2016 La relazione è stata predisposta sulla base dei dati risultati dal conto consuntivo, predisposto dal Direttore, trasmessa poi al Collegio dei Revisori dei Conti, ai sensi del comma 3, dell art. 14 (Collegio dei Revisori dei Conti) dello Statuto e sarà oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, entro il 30 aprile (comma 5, art. 9 Il Consiglio di Amministrazione dello Statuto). Il rendiconto consuntivo dell esercizio 2016 espone i risultati della gestione finanziaria e patrimoniale del Consorzio, così come si è sviluppata nel corso dell anno, sulla base del bilancio di previsione approvato nella seduta del 10/02/2016 dall Assemblea, nonché sulla base delle variazioni deliberate nel corso dell esercizio dal Consiglio stesso. La relazione è composta da: tti gli Atenei consorziati); se; ATTIVITA SVOLTA NELL ANNO 2016 L Istituto Nazionale di Studi su Agribusiness e Sostenibilità - INAS, consorzio tra le Università di Firenze, Napoli Parthenope e Verona, costituito ai sensi dell art. 91 del D.P.R. 11 luglio 1980 n. 382 e della legge 9 Dicembre 1985 n. 705 e successive modifiche ed integrazioni, con sede a Firenze (sede amministrativa), ha potenziato le attività di ricerca e di alta formazione che già svolgeva nel campo delle scienze riconducibili all agribusiness ed alla sostenibilità. Nell ambito dell alta formazione specialistica e avanzata le attività sono state legate allo sviluppo di dottorati di ricerca e di altre iniziative di formazione postdottorato, mentre la ricerca si è sviluppata nell ambito di specifici progetti, nonché nello sviluppo strutturato di un Osservatorio permanente sul posizionamento competitivo dei sistemi locali a vocazione agroalimentare di eccellenza (produzioni e servizi multifunzionali). INAS ha rinnovato le convenzioni con UniCeSV (Centro universitario di ricerca e formazione per lo sviluppo competitivo delle imprese del settore vitivinicolo italiano) e GESAAF (Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali Università degli Studi di Firenze) per il proseguimento nella collaborazione all interno del curriculum di Economia vitivinicola e sviluppo rurale afferente al Dottorato di ricerca in Gestione sostenibile delle risorse agrarie, alimentari e forestali, facendosi promotore di seminari di approfondimento, a favore di tutti i cicli attivi del dottorato in Economia vitivinicola e sviluppo rurale. In particolare, il consorzio ha svolto attività tecnico/scientifiche nei seguenti progetti. Progetto CAMBIAMENTI CLIMATICI E SISTEMA VITIVINICOLO TOSCANO: SCENARI EVOLUTIVI E PROSPETTIVE DI ADATTAMENTO DI BREVE E LUNGO PERIODO Realizzazione di un Sistema di Supporto alle Decisioni (SSD) adatto per l analisi economica del settore vitivinicolo nel quadro del CC. Lo strumento, realizzato su piattaforma open-source al fine di semplificarne e facilitarne la diffusione, ha permesso di analizzare in modo integrato l impatto economico dovuto alle alterazioni climatiche e le migliori strategie di adattamento. Dal punto di vista metodologico, per l implementazione del modello è stato utilizzato un approccio mix-method, integrando approcci di tipo probabilistico e ricerca operativa nell ambito della valutazione dei sistemi complessi. Il modello è stato testato sull area Chianti 1
2 Classico. Progetto LABORATORIO DI ANALISI E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO RURALE TOSCANO (Ente Cassa di Risparmio di Firenze) Progetto non finanziato Progetto di ricerca OSSERVATORIO PER LA QUALITÀ E TRACCIABILITÀ DELLA FILIERA VITIVINICOLA Durante il 2016, per dare seguito alle tematiche relative alla qualità e alla tracciabilità, sia a livello di domanda, sia di sistema produttivo, verificando in quale misura e attraverso quali percorsi tali aspetti possano contribuire al futuro competitivo delle imprese del settore, una particolare attenzione è stata data allo studio delle motivazioni e dei fattori strutturali che spingono l imprenditore ad investire nel settore vitivinicolo. Accanto ad un approfondita literature review su queste tematiche, è stata effettuata una ricerca di natura qualitativa per capire e conoscere le motivazioni e gli obiettivi dei vitivinicoltori nel perseguimento del loro business. Questa indagine è stata condotta da un dottorando del Dottorato in Gestione Sostenibile delle Risorse Agrarie, Forestali e Alimentari con interviste semi-strutturate su 10 aziende vitivinicole situate in territori particolarmente vocati (territorio su cui ricade la denominazione Chianti Classico DOCG e quello su cui ricade la denominazione Cortona DOC). Mediante l ausilio del software NVivo 11, le interviste sono state trascritte ed analizzate. Accanto ad obiettivi economici quali, ad esempio, la massimizzazione del profitto, gli imprenditori vitivinicoli sono spesso guidati nelle loro scelte da motivazioni non economiche (dette anche lifestyle ), quali il desiderio di indipendenza, la passione, il lavorare all aria aperta, il vivere in un area rurale, il proseguimento delle tradizioni familiari. Gli imprenditore quindi hanno sia obiettivi economici che obiettivi non economici e, a seconda dell importanza che danno ai primi o ai secondi, è stato possibile tracciare diversi stili di management e di conduzione dell impresa In relazione alle attività Seminariali, si è proceduto alla organizzazione e al coordinamento di sette interventi: Letture 2016 Giovedì 3 marzo ore 9.15 Dott. Francesco Chiti Valoritalia s.r.l.: l inventario del potenziale produttivo viticolo: lo schedario viticolo Sig. Marco Stilli Valoritalia s.r.l.: la tenuta dei registri di cantina Mercoledì 9 marzo Dott. Daniele Rosellini Valoritalia s.r.l.: la tracciabilità di filiera nelle principali DOC e DOCG toscane il piano dei controlli Venerdì 18 marzo Sig. Leonardo Romanelli: Il vino e la comunicazione Mercoledì 30 marzo Dott. Carolotta Gori: I consorzi di tutela del settore vitivinicolo nella nuova OCM vino Mercoledì 20 aprile Dott. Antonio Armenti: la disciplina degli esami analitici e organolettici dei vini DOP: l attività delle Commissioni di degustazione. Mercoledì 4 maggio Dott. Antonio Iaderosa: Il ruolo dell Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari nel settore vitivinicolo. Mercoledì 18 maggio Dott. Gianna Pratesi: Cenni di normativa fiscale sul vino: la produzione, il deposito e la circolazione dei prodotti vitivinicoli nel regime delle accise Progetto LA FILERA DELLA BIRRA TOSCANA Il Progetto La filiera della birra toscana promosso dall INAS in collaborazione con Unicev, Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si è concluso nel novembre Il Progetto si articolava in tre stadi, che prevedevano la realizzazione di una analisi del mercato in cui operano le realtà produttrici, lo sviluppo di una indagine diretta a livello aziendale per le imprese toscane e la formulazione di proposte riguardanti possibili strategie implementabili a livello pubblico e privato, al fine di promuovere lo sviluppo del settore birra sul territorio regionale. Nel corso del 2016 sono state portate a termine tutte le attività di ricerca previste. In particolare è stata realizzata una campagna d interviste su di un campione (15 aziende rispetto ad un universo attivo ci circa 60 operatori) di realtà 2
3 che operano sul territorio toscano e sono stati elaborati i dati raccolti. Ciò ha consentito, in linea con gli obiettivi del progetto, di aumentare le conoscenze relative alla struttura, alla dimensione produttiva e agli orientamenti strategici delle aziende, di effettuare un analisi di portafoglio dei prodotti ed una stima dei quantitativi delle materie prime acquistate (inclusi cereali, luppolo e ingredienti speciali). È stato possibile, inoltre, analizzare le caratteristiche qualitative minime richieste per ogni singola materia prima e determinare il peso loro attribuito al momento dell acquisto. Sono state approfondite le conoscenze in merito al grado d interesse verso l acquisto di malto prodotto in regione e di materie prime locali e la relativa disponibilità a sostenere eventuali maggiori costi per il loro acquisto. Per concludere, sono state individuate le voci di costo che maggiormente incidono sul bilancio aziendale ed è stato analizzato il marketing mix e le strategie di comunicazione adottate dalle diverse realtà. Un'altra importante attività di ricerca ha riguardato la domanda delle birre artigianali. Questo aspetto è stato esaminato attraverso una indagine diretta rivolta a 600 consumatori toscani e attraverso una analisi dettagliata delle vendite dell universo della Grande Distribuzione Organizzata. Le attività di ricerca, terminate nel corso del 2016, hanno permesso infine la pubblicazione di un volume La filiera della birra artigianale toscana, edito da FrancoAngeli. Sono in corso i contatti per la realizzazione di un evento convegnistico finale che per motivi organizzativi potrà essere organizzato solo tra qualche mese. Progetto ECCELLENZE PRODUTTIVE E TERRITORIO. Nel 2016 si è provveduto ad organizzare, in collaborazione con il Consorzio del Chianti Classico e con la Scuola Lorenzo de Medici, una giornata di eventi seminariali dal titolo Cinque sensi per degustare. L evento, svoltosi il 30 novembre 2016, si è articolato in tre momenti distinti come dettagliato nell allegato poster. L evento, ha rappresentato una ulteriore occasione di approfondimento delle tematiche culturali che si legano alla valorizzazione del prodotto vino, declinando questo aspetto sia in favore di un sempre maggiore livello di differenziazione del prodotto commerciale, sia in favore di un crescente grado di consumo responsabile dello stesso, con particolare attenzione alle giovani nuove generazioni che per la prima volta si avvicinano a tale prodotto. L organizzazione dell evento non a caso ha visto partecipare una delle principali strutture operanti in Toscana per la formazione di studenti stranieri, per i quali tali temi rappresentano un argomento estremamente delicato. Progetto ATTIVITÀ DI RICERCA SUI TEMI DELLO SVILUPPO LOCALE, DELL ECONOMIA DELL AMBIENTE E DELLE POLITICHE RURALI IRPET L attività svolta nell ambito del progetto di ricerca in oggetto ha riguardato lo studio delle principali filiere agroalimentari della regione Toscana. In particolare, basandoci sull ultimo Censimento della Agricoltura ISTAT, sono state definite le principali caratteristiche socio demografiche, economiche e strutturali delle aziende toscane con l obiettivo di descrivere le principali caratteristiche del tessuto produttivo regionale. In particolare, sono state analizzate e affrontate le tematiche della filiera della zootecnia da latte, di quella olivicola. Parallelamente, è stato predisposto un report che fotografa la situazione riguardante lo sviluppo dell agriturismo nella regione Toscana. L elaborazione delle banche dati create ha permesso l implementazione di un modello atto alla interpretazione e studio delle caratteristiche delle aziende in modo da definire le condizioni necessarie per attivare e garantire lo sviluppo di una attività primaria multifunzionale e sostenibile. Progetto BIOLOGICO MUGELLO BIOMU (consulente nell ambito del nuovo PSR Toscana 2014/2020) L attività inizierà nel Progetto SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SETTORE OLIVICOLO NELLE PROVINCE DI FIRENZE, AREZZO E GROSSETO ALLA LUCE DELL'EVOLUZIONE DEL MERCATO, DELLA RIFORMA DELLA PAC E DELLE NUOVE TENDENZE DEI CONSUMI ALIMENTARI 3
4 Nel corso del 2016 sono state completate tutte le attività del progetto. I risultati mostrano come il settore olivicolo italiano presenti una tendenza produttiva negativa dovuta all abbandono degli oliveti e alle avversità climatiche e fitosanitarie che hanno determinato l aumento delle importazioni per il soddisfacimento dei consumi interni. In uno scenario internazionale che vede la crescente competizione con oli di quantità, lo sviluppo di produzioni con certificazioni di qualità rappresenta un'importante opportunità per il settore. Le potenzialità di una valorizzazione basata sulla certificazione è stata esplorata attraverso esperimenti di scelta condotti su un campione rappresentativo di consumatori italiani. I risultati hanno evidenziato l importanza dell area di produzione. Inoltre, circa un terzo di consumatori ha dimostrato una forte attenzione alla qualità associata alla DOP e ulteriormente valorizzata dalla produzione biologica. Riguardo il prezzo, per questo segmento si rileva una predilezione per la fascia compresa tra 6 e 12 euro che riflette valori di mercato associati a prodotti di buon livello qualitativo. Un segmento particolarmente interessante è quello dei consumatori che si rivolgono direttamente al produttore (16%), per i quali il contatto diretto diviene la principale garanzia di qualità, sostituendosi ad altri segnali come le certificazioni o l area d origine. In un contesto in cui le motivazioni relazionali e le abitudini di acquisto orientano in maniera determinante le preferenze, risulta cruciale far leva su queste, attraverso strategie di marketing che vendano un maggiore coinvolgimento del consumatore. Quindi si sottolinea l importanza delle modalità di comunicazione che hanno l obiettivo di accorciare la distanza relazionale tra consumatore e produttore. Questi risultati suggeriscono di impostare un azione di marketing più ampia che veda la valorizzazione di un prodotto legata allo sviluppo del territorio. Progetto ANALISI DEL CONSUMATORE PER L IDENTIFICAZIONE DELLA MIGLIORE STRATEGIA DI MARKETING PER I DIVERSI SEGMENTI DI MERCATO L analisi del comportamento del consumatore ha previsto la realizzazione di esperimenti di scelta condotti on-line su un campione rappresentativo della popolazione italiana, costituito da 1000 individui. Una prima lettura dei risultati riguarda l alto livello di non scelta che caratterizza alcuni segmenti di consumatori e pone la questione sulle motivazioni del rifiuto. L altra chiave di lettura è basata sull analisi dell importanza degli attributi nell orientare le preferenze dei consumatori in ciascun segmento. A questo riguardo è possibile considerare tre categorie di consumatori. La prima è rappresentata da coloro che scelgono essenzialmente in base all area di produzione; nella seconda oltre all area di produzione risulta determinante anche il prezzo; nella terza, infine, l attributo decisivo è il prezzo. Le certificazioni non rappresentano in nessun caso l elemento prioritario di scelta. Tuttavia, la DOP e il biologico influiscono sulle scelte di alcune tipologie di consumatori, mentre gli health claim sembrano assumere un ruolo marginale. Il segmento dei consumatori attenti alla qualità è quello che attribuisce maggiore importanza alle certificazioni, ritenendole quindi un elemento di qualità del prodotto. In particolare, si evidenza l importanza della DOP e Biologico che viene rafforzata quando le due certificazioni sono contemporaneamente presenti. L attributo determinante del segmento è comunque l area d origine, con riferimento sia alla regione di produzione, sia all origine italiana. Per quanto riguarda il prezzo, per questo segmento si rileva una predilezione per la fascia compresa tra 6 e 12 euro che riflette valori di mercato associati a prodotti di buon livello qualitativo. Questi risultati suggeriscono di impostare un azione di marketing più ampia che veda la valorizzazione di un prodotto legata allo sviluppo del territorio. Il successo di questo modello è strettamente legato alla capacità dei produttori di costruire un sistema in cui le risorse materiali e immateriali del territorio sono organizzate in maniera coerente. In questo scenario un ruolo fondamentale è rivestito anche dalle istituzioni che hanno l opportunità di consolidare l identità locale, sviluppare le capacità manageriali, favorire l integrazione delle diverse strategie e comunicare il valore così ottenuto attraverso la realizzazione di modello. Progetto PARCO AGRICOLO DELLA VAL DI PECORA (PSR Progetti Integrati di Territorio Regione Toscana) Il progetto non è stato presentato. A seguito di ritardi nell emissione del bando, sarà valutata la possibilità di coinvolgimento del il consorzio come consulente 4
5 Descrizione dell articolazione del Conto consuntivo Il Conto consuntivo, quale descrizione dei risultati della gestione, è stato redatto nel rispetto del Capo VI Conto consuntivo, art. 28 Conto consuntivo, del Regolamento di amministrazione e contabilità. Il Conto consuntivo si compone del: - rendiconto finanziario (entrate e uscite); - situazione patrimoniale del Consorzio; - situazione amministrativa; - riepilogo di cassa dell Istituto Cassiere. Di seguito sono descritte le risultanze complessive dell esercizio finanziario 2016, escluse le partite di giro. Analisi delle entrate Il dato di partenza è costituito dalla previsione iniziale, seguito dalle variazioni, intervenute, di varia natura, e dalle risultanze assestate. Sono riportati i dati concernenti gli incassi e gli accertamenti, elencati negli allegati citati, quali parti integranti della presente relazione. TITOLO I Entrate correnti Previsione ,00 Variazioni 942,48 Totale entrate correnti assestate ,48 Incassi conto competenza * ,52 Incassi conto residui * ,00 Accertamenti conto competenza * - Accertamenti conto residui * ,81 * dettaglio in allegato TITOLO II Entrate in conto capitale Previsione 5.000,00 Variazioni 4.996,50 Totale entrate in conto capitale assestate 9.996,50 Incassi conto competenza * 9.996,50 Incassi conto residui * - Accertamenti conto competenza * - Accertamenti conto residui * - * dettaglio in allegato Gli incassi effettuati, concernono il saldo del contributo da IRPET per Analisi della competitività anno 2015/2016, il saldo del contributo ECRF relativo al progetto Sviluppo sostenibile del settore olivicolo nelle province di Firenze, Arezzo e Grosseto alla luce dell'evoluzione del mercato, della riforma della PAC e delle nuove tendenze dei consumi alimentari, l anticipo del contributo ECRF relativo al progetto La filiera della birra in Toscana, oltre agli interessi attivi e all incasso delle quote consortili dei due atenei che sono entrati a far parte del consorzio nel 2016 (Università di Trento, Università della Basilicata). 5
6 Per quanto concerne i residui attivi: credito per il saldo contributo da Ente Cassa Risparmio di Firenze e da Regione Toscana relativo al progetto La filiera della birra in Toscana, Non ci sono crediti relativi a entrate in conto capitale. Analisi delle spese Il dato di partenza è costituito dalla previsione iniziale, seguito dalle variazioni, intervenute, di varia natura, e dalle risultanze assestate. Sono riportati i dati concernenti i pagamenti e gli impegni, elencati negli allegati citati, quali parti integranti della presente relazione. TITOLO I Spese correnti Previsione ,61 Variazioni ,32 Totale spese correnti assestate ,29 Pagamenti conto competenza * ,08 Pagamenti conto residui * ,02 Impegni conto competenza * ,09 Impegni conto residui * 6.991,80 * dettaglio in allegato TITOLO II Spese in conto capitale Previsione ,61 Variazioni 4.996,50 Totale spese in conto capitale assestate ,11 Pagamenti conto competenza * 246,31 Pagamenti conto residui * - Impegni conto competenza * - Impegni conto residui * - * dettaglio in allegato La maggior parte delle spese sostenute sono state destinate alla realizzazione dei progetti Osservatorio sulla Qualità e Tracciabilità per la Sicurezza alimentare e la Competitività delle imprese Vitivinicole, La filiera della birra toscana, Sviluppo sostenibile del settore olivicolo nelle province di Firenze, Arezzo e Grosseto alla luce dell'evoluzione del mercato, della riforma della PAC e delle nuove tendenze dei consumi alimentari, e il progetto IRPET per Analisi della competitività, oltre al funzionamento del consorzio, riassumibili nelle seguenti macrovoci di spesa: o Funzionamento degli organi collegiali o Collaboratori alla ricerca o Collaborazioni/consulenze esterne (di carattere tecnico/amministrativo) o Missioni Per quanto, invece, concerne la parte residuale, si precisa che si tratta di spese effettuate per il funzionamento ordinario del Consorzio, quale la gestione della sede ubicata al centro di Firenze e per l acquisto dei beni/materiali funzionali allo svolgimento dei progetti di ricerca in corso e le piccole spese bancarie, postali, ecc. 6
7 E stato possibile gestire il funzionamento grazie ai prelievi operati, nell esecuzione della delibera del Consiglio di Amministrazione del 4 dicembre 2006, punto 3 bis) Prelievi per spese generali e della sua modifica approvata nella seduta del 23 novembre Per quanto concerne i residui passivi, trattasi di impegni ancora da liquidare per consulenze, borse di ricerca e collaborazioni ai progetti in corso. Situazione patrimoniale Nel rispetto del TITOLO II - GESTIONE PATRIMONIALE, CAPO I BENI, comma 4 dell Art NORME GENERALI del REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA...Entro il 30 aprile dell esercizio successivo a quello cui si riferisce, è stata predisposta il riepilogo generale dei beni per la redazione del Conto Consuntivo. I risultati di ogni esercizio modificano la composizione del patrimonio. La situazione patrimoniale riporta il complesso dei beni e dei rapporti giuridici attivi e passivi, la cui differenza costituisce il patrimonio netto. Il documento è composto da due distinte sezioni che mostrano quali siano le principali voci che formano la ricchezza posseduta dal Consorzio: l attivo e il passivo patrimoniale. Il seguente prospetto riepilogativo esplicita in forma sintetica il patrimonio dell anno Descrizione CONSISTENZA INIZIALE AUMENTI DIMINUZIONE CONSISTENZA FINALE ATTIVITA' Immobili: fabbricati e terreni edificabili terreni agricoli Mobili, arredi, macchine d'ufficio ,97 246, ,28 Materiale bibliografico 90, ,20 Collezioni scientifiche Altri beni mobili Strumenti tecnici, attrezzature in genere , ,85 Automezzi e altri mezzi di trasporto Fondi pubblici e privati Titoli ,02 246, ,33 Residui attivi , , ,05 Fondo di cassa , , ,96 TOTALE ATTIVITA' ,51 246, , ,34 PASSIVITA' Residui passivi , , ,05 Deficit di cassa TOTALE PASSIVITA' , , ,05 PATRIMONIO NETTO RISULTANTE ,69 246, , ,29 7
8 La consistenza patrimoniale al 31/12/2016, pari a ,29 evidenzia un decremento del patrimonio netto di ,40 dovuto principalmente alla riduzione dei crediti. SITUAZIONE AMMINISTRATIVA Il fondo di cassa al 31/12/2016 pari a ,96 è dato dal fondo di cassa al 01/01/2016 pari a ,39, al quale sono sommati gli incassi 2016 pari a ,40 e decurtate le spese 2016 pari a ,83. Considerati: - residui attivi ,05 - residui passivi ,05 L avanzo di amministrazione risulta essere pari a ,96, composto come di seguito descritto. SITUAZIONE AMMINISTRATIVA AL 31/12/2016 EURO + FONDO DI CASSA AL 31/12/ ,39 + INCASSI 2016 IN CONTO COMPETENZA ,40 + INCASSI IN CONTO RESIDUI ES. PRECEDENTI ,00 - SPESE 2016 IN CONTO COMPETENZA ,59 - SPESE IN CONTO RESIDUI ES. PRECEDENTI ,24 FONDO DI CASSA AL 31/12/ ,96 + RESIDUI ATTIVI risultanti alla chiusura esercizio 83,20 + RESIDUI ATTIVI RIACCERTATI prov. dagli esercizi precedenti ,85 - RESIDUI PASSIVI risultanti alla chiusura esercizio ,47 - RESIDUI PASSIVI RIACCERTATI prov. dagli esercizi precedenti ,58 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE: ,96 COMPOSIZIONE AVANZO LIBERO ,18 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE AVANZO SOMME VINCOLATE ,78 RISULTATO DELLA GESTIONE ,96 Risultati conseguiti Le attività svolte nel 2016 nel Consorzio sono state coerenti con le previsioni illustrate in vari documenti e si sono svolte con regolarità. La gestione del Consorzio e le sue attività non hanno incontrato particolari difficoltà né da un punto di vista formale né da un punto di vista delle procedure. F.to IL DIRETTORE (Prof. Iacopo Bernetti) Allegato: Registro reversali/mandati e residui attivi/passivi 8
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