IL CANCRO IN UMBRIA Registro Tumori Umbro di Popolazione

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1 REGIONE DELL UMBRIA GIUNTA REGIONALE OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Registro Tumori Umbro di Popolazione IL CANCRO IN UMBRIA A cura di: F. LA ROSA F. STRACCI A.M. PETRINELLI E. FALSETTINI M. CARDAMONE L. MINELLI V. MASTRANDREA PERUGIA 2003

2 Hanno collaborato alla realizzazione del presente volume: Daniela Costarelli del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell Università degli Studi di Perugia Antonio Canosa Laura Casciarri del Registro Tumori Umbro di Popolazione Si ringrazia la Provincia di Perugia per aver permesso la riproduzione della foto in copertina tratta dalla pubblicazione Gente del Trasimeno, edita da Petruzzi Editore nel 1995.

3 Presentazioni. Questa ulteriore pubblicazione arricchisce e aggiorna le conoscenze sulla diffusione della patologia tumorale nella nostra Regione. I Ricercatori del Registro, con uno sforzo apprezzabile, cercano di produrre dei dati di incidenza sempre più attuali, in modo tale da poter essere utilizzati, oltre che per i consueti scopi, anche per un opportuno controllo degli screening di popolazione che vengono attuati in Umbria: quello del collo dell utero e quello della mammella femminile. Proprio con questa finalità, questo Assessorato ha promosso protocolli di collaborazione tra il Registro e i Responsabili aziendali dell organizzazione degli screenings ai fini di poter valutare organicamente sia l efficienza nel raggiungere più vasti strati della popolazione, sia l efficacia nel prevenire forme più avanzate di tumore e quindi, aumentando la sopravvivenza, diminuire la mortalità. L accorpamento di dati per periodi più lunghi ed il confronto con anni precedenti permette anche di analizzare il fenomeno tumorale per circoscrizioni territoriali più piccole, quali le quattro Aziende Sanitarie Locali dell Umbria, e mettere quindi in evidenza differenze che possono essere correlate con situazioni locali particolari, collegate sia ad eventuali fattori di rischio sia alla facilità di accesso ai Servizi sanitari. Di notevole importanza è anche l aggiornamento dei dati di mortalità, raccolti ed elaborati dal Registro stesso, che, rispetto a quelli dell ISTAT, oltre a riferirsi a periodi più recenti, presentano caratteristiche di maggiore completezza in quanto risultanti dall incrocio di dati provenienti da più fonti ufficiali. Tutto ciò contribuisce a definire il quadro generale della diffusione di queste malattie nella popolazione regionale e costituisce uno strumento indispensabile ai fini della programmazione sanitaria e della valutazione degli interventi. E con queste motivazioni che l Assessorato ritiene questa pubblicazione degna di attenzione da parte di tutti gli operatori sanitari e ringraziando quanti a vario titolo, nelle Aziende Sanitarie della regione, nell Università, negli Uffici regionali e in quelli comunali, hanno collaborato alla realizzazione del lavoro, rinnova per il futuro, all intero gruppo di lavoro del RTUP, il proprio concreto sostegno affinché esso possa contuare a svolgere questa importante attività. Cordialmente. L Assessore alla Sanità Dott. Maurizio Rosi

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5 Questa pubblicazione riporta i casi incidenti riferiti al 1999: essi sono stati aggregati con quelli dei due anni precedenti e confrontati con il triennio Oltre a presentare i casi classificati secondo la nona Classificazione internazionale delle malattie, nell Appendice vengono riportati i dati analitici, riferiti al triennio , classificati anche secondo la decima classificazione delle malattie. Quest ultima classificazione sta sostituendo la precedente sia a livello nazionale che internazionale, perciò, anche per facilitare eventuali confronti, si è ritenuto opportuno riportare i dati di incidenza classificati anche con questo nuovo criterio. Rispetto alle nostre precedenti pubblicazioni, i dati di mortalità riportati non sono quelli dell ISTAT, ma quelli del Registro di mortalità dello stesso RTUP. La raccolta avviene attraverso la registrazione dei dati delle Anagrafi comunali umbre confrontati e completati con quelli provenienti dai certificati di morte raccolti dalle ASL. Il numero dei deceduti così calcolato è superiore a quello fornito dall ISTAT in quanto, nei files forniti dall Istituto di statistica, per qualche centinaio di casi di morte non è specificato il comune di residenza. A partire dal 1994 il RTUP ha unificato i dati dei Registri Nominativi della Cause di Morte (RENCAM) provenienti dalle diverse ASL e codificati quindi a livello periferico da operatori diversi. Dal 1997 le cause di morte rilevate dalle relative schede sono codificate da un operatore del Registro, procedura questa che rende più omogeneo il criterio di classificazione; questo diverso modo di procedere potrebbe, tuttavia, aver generato parte delle differenze che si riscontrano nei due periodi e In prospettiva il RTUP intende raccogliere e pubblicare, entro la fine del 2003, l incidenza per cancro riguardante il biennio , diminuendo così l intervallo di tempo tra la data di pubblicazione e quella di prima diagnosi. Il raggiungimento di tale obiettivo, oltre a mettere a disposizione dati quasi in tempo reale, permetterebbe, insieme alla valutazione della sopravvivenza, una più immediata valutazione degli interventi, sia preventivi che diagnostico-terapeutici, che vengono attuati nella nostra Regione. Il Direttore del RTUP Prof: Francesco La Rosa

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7 Materiali e metodi. In questo lavoro viene analizzata la frequenza dei tumori maligni in Umbria, utilizzando i dati di incidenza e di mortalità del Registro Tumori Umbro riguardanti il periodo , per l intera Regione e per le quattro Aziende Sanitarie Locali (ASL) 1. Questi dati sono confrontati con quelli del precedente periodo I dati di mortalità sono quelli che provengono dal Registro di mortalità del RTUP, ottenuti incrociando i dati forniti dalle Anagrafi comunali con quelli delle schede di morte delle quattro ASL. Rispetto a questi ultimi, la numerosità dei casi di morte rilevati dal Registro è più alta e ciò è dovuto al fatto che, nei files forniti dall ISTAT, in alcuni casi non viene specificato il comune di residenza. Per i periodi considerati sono stati utilizzati i dati del Registro Tumori Umbro di popolazione (RTUP), raccolti, codificati ed elaborati secondo i criteri standard dei Registri tumori [1]. Le fonti informative regionali sono rappresentate dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dai servizi di anatomia patologica, dagli archivi delle Aziende USL, dai medici di medicina generale, dal Registro regionale della mortalità; inoltre altre fonti sono i Centri Oncologici ad alta specializzazione e altri Registri Tumori. I valori di incidenza che si riportano possono essere leggermente diversi da quelli già pubblicati [2, 3], poiché i dati sono aggiornati con le rilevazioni e le verifiche degli anni successivi. Il data-base di raccolta dei dati di incidenza e mortalità è costituito da un software sviluppato appositamente e denominato Archivio Tumori (ARTU); l analisi dei dati del Registro è eseguita mediante un package statistico originale, Analisi del Registro (REGAN), che elabora separatamente i dati di incidenza e di mortalità. I dati di incidenza vengono analizzati dal REGAN e automaticamente rappresentati in forma tabellare con le seguenti aggregazioni: numero dei casi incidenti per sesso, per età e per sede (categoria nosologica ICD-9) [4]; tasso annuo di incidenza per sesso, per età e per sede; tasso annuo di incidenza standardizzato con il metodo diretto, con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; tasso di incidenza troncato anni grezzo e standardizzato con il metodo diretto con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; rischi cumulativi 0-74 anni, 0-64 anni, anni, per sesso e per sede; distribuzione per sotto-categoria nosologica (quarta cifra ICD-9) [4], per sesso e per età ; distribuzioni delle diagnosi morfologiche (ICD-0) [5], per sesso, per età e per sede. REGAN effettua le stesse elaborazioni sui dati di incidenza codificati secondo la X Classificazione internazionale delle malattie [6]. 1 Dati più dettagliati, o diversamente aggregati, possono essere richiesti al Registro tumori che, nel rispetto della legge sulla riservatezza dei dati personali, li metterà a disposizione. 1

8 Per quanto riguarda la mortalità sono stati utilizzati i dati del proprio Registro di Mortalità. Essi sono analizzati dal REGAN e automaticamente rappresentati in forma tabellare con le seguenti aggregazioni: numero dei decessi per sesso, per età e per sede (categoria nosologica ICD-9); tasso annuo di mortalità per sesso, per età e per sede; tasso annuo di mortalità standardizzato con il metodo diretto con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; tasso annuo di mortalità troncato 0-74 anni grezzo e standardizzato con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; tasso annuo grezzo e standardizzato con il metodo diretto con la popolazione italiana 1991 (<65 e <75 anni) di anni di vita potenziale persi (YPLL) per sesso e per sede. Confrontando i dati dei due periodi considerati, si deve tener conto del fatto che i tassi sono riferiti a popolazioni talvolta di numerosità ridotta e quindi soggetti a una notevole variabilità casuale. Gli errori standard, indicati nelle tabelle accanto ai tassi standardizzati con la popolazione umbra, possono aiutare ad interpretare meglio le differenze tra i periodi e tra le diverse circoscrizioni territoriali, e ciò specialmente per i tumori più rari, che possono aver subìto variazioni anche consistenti nella loro frequenza. Quando non diversamente specificato, per tasso standardizzato si intende quello per il quale come standard si è utilizzata la popolazione maschi+femmine residente nella regione umbra al Censimento del I confronti dell incidenza complessiva sono effettuati trascurando i tumori della pelle non melanomi (173 ICD-9). In Appendice vengono riportate le tabelle che illustrano i dati di incidenza, per il periodo , classificati secondo la X Classificazione internazionale delle malattie (ICD-10). L incidenza è distinta in categorie nosologiche, sottocategorie e morfologia anche per quelle sedi che non sono state dettagliatamente esaminate nel testo. Il confronto tra le due classificazioni può essere compiuto anche con l esame delle prime due tabelle che riportano gli stessi casi classificati con l ICD-9 e con l ICD-10 (tabelle 0 e 1 dell Appendice). 2

9 Risultati. Dati regionali. In tabella 1 e in figura 1 sono riportati i tassi standardizzati di incidenza relativi ai periodi e Nell arco degli anni esaminati, il numero complessivo di casi, escluso i carcinomi della pelle, nella regione dell Umbria è stato di 7751 nei maschi e 5943 nelle femmine, nel primo periodo, e di 8111 e 6509 nei due sessi rispettivamente, nel triennio L incidenza è rimasta pressoché costante nei maschi (tasso standardizzato pari a 653,8 per abitanti nel e nel ), mentre nel sesso femminile i tassi di incidenza, negli stessi anni, hanno subito un aumento di 25.1 per abitanti, pari ad oltre il 6% (400.3 e per abitanti rispettivamente nei due periodi). La mortalità, nei maschi, è aumentata con un incremento del tasso standardizzato per tutte le sedi del 6.7%, mentre nelle femmine è rimasta pressoché costante con un tasso che è di per nel triennio e di nel periodo successivo (tabella 2 e figura 2). Il quadro generale della patologia neoplastica ha subito poche variazioni. Nei maschi il polmone è rimasto al primo posto seguito dal colon-retto, dalle neoplasie prostatiche e poi dalla vescica (figura 3). Considerato separatamente il colon ha superato come incidenza lo stomaco. Nel sesso femminile la graduatoria della frequenza delle diverse sedi di neoplasia è rimasta pressoché invariata: rimane al primo posto la mammella, seguita dal colon-retto e dallo stomaco. La graduatoria dei tassi di mortalità per le diverse sedi neoplastiche è rimasta invariata tra gli anni e nel sesso maschile, mentre nelle femmine, negli stessi anni, il colon è passato al secondo posto, lo stomaco al terzo e il polmone rimane al quarto posto (figura 4). Nelle tabelle 3-28 vengono riportate in maniera più dettagliata e per le sedi più importanti i dati relativi all incidenza e alla mortalità, nei due periodi considerati, e quelli relativi alle sottocategorie nosologiche e alle morfologie per il periodo Il quadro complessivo delle vie aereo-digestive superiori mostra una lieve diminuzione dell incidenza per le sedi della testa e collo (lingua 141 CIM-9; cavità orale CIM-9; faringe CIM-9) e dell esofago (tabella 3 e 4), mentre i tassi standardizzati della laringe subiscono un aumento di 1,2 punti (tabella 5). I tassi di mortalità di tutte queste sedi sono tutti, seppur di poco, diminuiti. I carcinomi epidermoidi sono le morfologie più frequenti. I tumori dell apparato digerente, nel loro complesso, costituiscono, nel periodo in Umbria, circa il 27% di tutti i tumori, in ambo i sessi, e il 32% nel triennio Il tipo istologico più frequente per tutti gli organi dell apparato digerente, ad eccezione del fegato, è l adenocarcinoma. Il tasso standardizzato di incidenza e di mortalità per tumori dello stomaco (151 CIM-9) mostra, in modo più marcato nei maschi, una diminuzione nei due periodi a confronto, anche se i tumori maligni di questa sede neoplastica rappresentano ancora la seconda causa di morte nei maschi (insieme ai tumori della prostata) e la terza nelle femmine (tabella 6). Il rapporto mortalità/incidenza è di circa il 70% in ambedue i sessi. 3

10 Il subsito più frequente è l antro pilorico, che costituisce, sia nei maschi che nelle femmine, circa il 47% dei siti specificati. I tipi istologici più comuni sono gli adenocarcinomi (ADK) non specificati (intorno al 34%), gli ADK di tipo intestinale (circa il 18%), i carcinomi a cellule a sigillo e gli ADK di tipo diffuso (figura 5). stomaco maschi stomaco femmine non noto 13% altre 14% ADC nas 36% altre 17% ADC nas 33% Carcinoma nas 5% non noto 17% C. cellule sigillo 11% ADC intestinale 21% C. cellule sigillo Carcinoma nas 7% 12% ADC intestinale 14% Figura 5. Distribuzione percentuale dei tipi istologici nei casi incidenti di tumore dello stomaco. Umbria, Il trend temporale dei tumori del colon (153 CIM-) mostra, sia in termini di incidenza sia di mortalità, un notevole incremento (tabella 7). L incidenza è aumentata del 18% in entrambi i sessi, mentre la mortalità è aumentata del 14% nei maschi e del 25% nelle femmine. Nei due periodi in esame il rapporto M/I% è stato pari a circa il 51% nei maschi e al 47% nelle femmine. Il sigma è il subsito più frequente tra quelli specificati, seguito dal colon ascendente; l adenocarcinoma il tipo istologico di gran lunga più comune. Per i tumori del retto (154 CIM-9) si è assistito, nei periodi considerati, ad un incremento di incidenza (7.5% nei maschi e 10.4% nelle femmine), mentre la mortalità è diminuita (11.4% nei maschi e 4.4% nelle femmine) (tabella 8). Il rapporto M/I% nei maschi, passa, dal triennio a quello , dal 36% al 30% e nelle femmine dal 32% al 28%. Poco numerosi sono i casi di tumore del canale anale e dell ano (5%) e, come per il colon, il tipo istologico largamente prevalente è l adenocarcinoma. L incremento subito, in questi ultimi anni, dai tumori del colon e del retto, ha fatto sì che sommando i tassi standardizzati delle sue sedi si raggiunge, nell ultimo periodo, nei maschi il valore di e nelle femmine quello di 66.7 per residenti, che pongono queste sedi al secondo posto, dopo il polmone e dopo la mammella rispettivamente, della graduatoria delle sedi tumorali. Per quanto riguarda la frequenza dei tumori del fegato e dei dotti biliari intraepatici (155 CIM-9), nei maschi si è avuta una riduzione di circa tre punti, mentre nelle femmine il tasso di incidenza è rimasto invariato. La mortalità nella stessa sede è diminuita di circa quattro punti in ambo i sessi (tabella 9). La percentuale dei casi in cui non si è riusciti a specificare se la neoplasia epatica fosse primitiva o secondaria nel periodo è del 12% circa, mentre nel primo periodo era pari al 22%. La quasi totalità dei tipi istologici specificati si riferisce al carcinoma epatocellulare. 4

11 Meno frequenti, rispetto alle sedi in precedenza esaminate, sono i tumori delle vie biliari (156 CIM- 9). Nei due periodi di tempo considerati, si è avuta una riduzione dell incidenza nelle femmine di circa un quarto, mentre nei maschi il tasso non ha subito praticamente variazioni. La mortalità è quasi raddoppiata (tabella 10). Il rapporto M/I% è pari a 64% nei maschi nel triennio e 75% nel , mentre nelle femmine è rispettivamente, nei due periodi considerati, del 53% e dell 84%. La cistifellea è il subsito più frequente e l adenocarcinoma il tipo istologico più comune. L incidenza e mortalità dei tumori maligni del pancreas (157 CIM-9) sono rimaste praticamente costanti, nel confronto tra i periodi considerati, nel sesso femminile; nei maschi è lievemente aumentata la mortalità (7.5%), mentre il tasso di incidenza è rimasto invariato (tabella 11). In questi ultimi il rapporto M/I è praticamente uguale a 0.9, nelle femmine è circa 1. La testa del pancreas è il subsito, tra quelli specificati, più frequente, così come l adenocarcinoma tra i tipi istologici specificati che, per questa sede, sono il 39% del totale dei casi negli anni I tumori maligni del polmone (162 CIM-9: trachea, bronchi e polmoni), pur rappresentando ancora le neoplasie più frequenti nel sesso maschile (oltre il 15% di tutti i casi di cancro nel ), hanno evidenziato, nel triennio considerato e in entrambi i sessi, una riduzione dell'incidenza di circa il 6% nei maschi e dell'8% nelle femmine. Di contro la mortalità ha subìto nei due trienni un incremento del 10 % nei maschi e del 29% nelle femmine (tabella 12). Nel il rapporto M/I% è pari al 95% nel sesso maschile e all 85% nel sesso femminile. Nel , tra i siti specificati, il più frequente è il lobo superiore del polmone, mentre i tipi istologici più comuni sono i carcinomi epidermoidi, gli adenocarcinomi e i microcitoma (figura 6). polmone maschi polmone femmine non noto 22% altre 9% ADC 20% altre 15% ADC 23% Carcinoma nas 8% C. epidermoidi 30% Microcitomi 11% non noto 28% Carcinoma nas 9% Microcitomi 10% C. epidermoidi 15% Figura 6. Distribuzione percentuale dei tipi istologici nei casi incidenti di tumore del polmone. Umbria, Nella nona Classificazione internazionale delle malattie i tumori della pelle vengono distinti in melanomi (172 CIM-9) e carcinomi (173 CIM-9). Questi ultimi sono difficilmente analizzabili dal punto di vista quantitativo, almeno per quanto riguarda l incidenza, in quanto sia la diagnosi che la terapia sono frequentemente effettuate a livello ambulatoriale, anche privato, e quindi potrebbe essere difficile trovarne la registrazione nei documenti routinariamente consultati. Nel triennio i casi registrati dal RTUP, nei due sessi, sono stati 2611 di cui 243 melanomi e 2368 carcinomi: questa è la frequenza più alta rispetto ad 5

12 ogni altra sede tumorale. Il subsito più frequente è il viso, con una forte preponderanza complessiva (circa il 60%) del tipo istologico carcinoma basocellulare. Per il melanoma, nei due trienni considerati si è avuto un incremento dell incidenza del 21 e del 35% rispettivamente nei maschi e nelle femmine, cui ha corrisposto un aumento della mortalità solo nei maschi (tabella 13). Nel , rispetto al triennio precedente, il rapporto M/I nei maschi è aumentato (39%), mentre si è ridotto nelle femmine (14%). Le sottosedi più frequenti sono il tronco nei maschi e l arto inferiore nelle femmine, il tipo istologico più numeroso è il melanoma non specificato. L'incidenza dei tumori maligni della mammella (174 CIM-9), che rappresentano la prima causa di morbosità e mortalità neoplastica, è aumentata del 15% nei due periodi allo studio, mentre la mortalità è diminuita del 6%. Questi dati devono tener conto del fatto che, negli ultimi anni, in alcune ASL della Regione è iniziato lo screening di popolazione. Il rapporto M/I%, che nel periodo era uguale al 32%, negli anni è sceso al 26%. Tra i subsiti specificati, il più frequente è il quadrante superiore esterno, e il carcinoma duttale infiltrante rappresenta più della metà degli istotipi individuati (figura 7). mammella femmine Carcinoma nas 11% non noto 6% altre 7% ADC mucinoso 2% C. lobulare inf. 9% C. duttale inf. 65% Figura 7. Distribuzione percentuale dei tipi istologici nei casi incidenti di tumore della mammella. Umbria, I tumori dell utero sono codificati in quelli dell utero non specificato (179 CIM-9), del collo dell utero (180 CIM-9) e del corpo dell utero (182 CIM-9). Analizzando l incidenza e, soprattutto, la mortalità per le sedi specificate bisogna tener conto delle variazioni registrate negli indici che si riferiscono all utero non specificato il cui tasso di incidenza è rimasto costante nei due trienni presi in esame, mentre si è lievemente ridotto il tasso di mortalità (tabella 15). La grande diversità tra i due tassi è la conseguenza della differente precisione delle diagnosi di malattia nei dati raccolti dal Registro e quella dei certificati di morte. Tale incongruenza si riflette sui tassi di mortalità delle due sedi specificate, collo e corpo, a cui, evidentemente andrebbero addebitate quote del tasso per sede non specificata. Per quanto riguarda il collo dell utero, il tasso di incidenza è rimasto invariato nei periodi e , mentre si osserva un lieve aumento della mortalità (0.9 per ) che è dovuto certamente al miglioramento della qualità della diagnosi nei certificati di morte (tabella 16). Anche per questa patologia è attivo, in Umbria, lo screening di popolazione. La maggior parte dei tipi istologici si riferiscono a carcinomi epidermoidi. 6

13 L incidenza e la mortalità per tumori del corpo dell utero nei due trienni considerati sono rimaste pressoché costanti (tabella 17). Gli adenocarcinomi costituiscono la maggior parte dei tipi istologici. Il confronto tra i due periodi in esame mostra che l'incidenza dei tumori dell ovaio (183 CIM-9) ha subìto un modesto aumento (5%) mentre il tasso di mortalità è diminuito del 10%. Il rapporto M/I è pari a 54% (tabella 18). I cistoadenocarcinomi rappresentano l'istotipo di gran lunga più frequente. L analisi della frequenza del tumore della prostata (185 CIM-9) deve tener conto del fatto che, a partire dal 1994, il ricorso alla diagnosi precoce si è largamente diffuso nella popolazione umbra. Tuttavia, confrontando i tassi di incidenza standardizzati, nei due periodi e , osserviamo che si è avuta una lieve riduzione, mentre i tassi di mortalità sono notevolmente aumentati (tabella 19). La quasi totalità degli istotipi si riferisce agli adenocarcinomi. L incidenza dei tumori del testicolo (186 CIM-9) è rimasta costante nei due trienni presi in esame, come pure la mortalità (tabella 20). Il rapporto M/I% nel periodo è pari all 8%. La maggior parte dei tipi istologici è riferibile al seminoma che rappresenta il 42% di tutti i casi. Per i tumori dell apparato urinario, nella regione Umbria e nei due periodi considerati, si può osservare come il tasso di incidenza per i tumori della vescica (188 CIM-9) sia aumentato nei maschi (5.7%) e rimasto pressoché invariato nelle femmine, e il tasso di mortalità che nel sesso maschile è notevolmente aumentato mentre in quello femminile è costante (tabella 21). In entrambi i trienni ( e ), seguendo le indicazioni più recenti dei clinici e degli anatomo-patologi, sono stati inseriti anche quei casi per i quali non era stata indicata una infiltrazione: in pratica essi vengono considerati tutti maligni, ad esclusione dei tumori che non originano dall epitelio transizionale, ad esempio i leiomiomi. Tra i siti specificati della vescica, quello più frequente è la parete laterale, mentre l istotipo più numeroso si riferisce ai carcinomi papillari a cellule di transizione. Per quanto riguarda il rene e uretere (189 CIM-9), i tassi di incidenza sono rimasti pressoché invariati nei due sessi, così come i tassi di mortalità nel sesso femminile, mentre in quello maschile si è avuto un notevole aumento della mortalità (tabella 22). Per la categoria 189, il subsito più frequente è il rene, l istotipo più comune l adenocarcinoma a cellule chiare. Le patologie dell apparato urinario sono più frequenti nel sesso maschile: infatti il rapporto di incidenza M/F è pari a 5.8 per la vescica e a 2.9 per il rene. Tra gli altri tumori solidi meritano attenzione, per la loro frequenza, quelli dell encefalo (191 CIM-9); i tassi di incidenza nei due periodi considerati, sono rimasti invariati nel sesso femminile, mentre si sono ridotti in quello maschile. I tassi di mortalità si sono mantenuti costanti nei due periodi e nei due sessi (tabella 23). Più frequenti nel sesso maschile, interessano prevalentemente i lobi cerebrali e sono, per la gran parte, dei glioblastomi. Il rapporto M/I% è uguale al 90% nei maschi e all 82% nelle femmine. Tra i tumori del tessuto linfatico ed ematopoietico, la frequenza del linfoma di Hodgkin (201 CIM-9) è rimasta invariata nei due trienni presi in esame, sia in termini di incidenza che di mortalità e in ambo i sessi (tabella 24); quella del linfoma non-hodgkin (200 e 202 CIM-9) è lievemente ridotta per quanto riguarda i maschi, mentre l incidenza nelle femmine ed i tassi di mortalità in entrambi i sessi sono rimasti costanti (tabella 25). Per tutti i linfomi il rapporto M/I% è pari a circa 40%. 7

14 Per il mieloma (203 CIM-9), confrontando i due trienni e , osserviamo che non ci sono state variazioni di rilievo nei tassi di incidenza e di mortalità (tabella 26). Il rapporto M/F è pari a 1,3. Il rapporto M/I, in ambo i sessi è pari a circa 2/3. La leucemia linfatica (204 CIM-9) e quella mieloide (205 CIM-9) presentano tassi di incidenza abbastanza simili tra di loro e superiori a quelli delle altre leucemie (tabelle 27 e 28). Diverso è comunque il rapporto M/I che nella leucemia linfatica è pari, nel secondo periodo considerato, nei maschi a 0.67 e nelle femmine a 0.45, mentre nella leucemia mieloide è 0.80 in entrambi i sessi. Il rapporto di incidenza M/F è pari a 1.51 per la leucemia linfatica e a 1.81 per la mieloide. La maggior parte delle leucemie linfatiche si presenta con la forma cronica, mentre le leucemie mieloidi con quella acuta. Confrontando i due periodi, si nota come ci sia stata una riduzione del tasso di incidenza, nei maschi, della leucemia linfatica (-21%), mentre nelle femmine questo si sia mantenuto costante, invariati invece sono i tassi di incidenza della leucemia mieloide nei due sessi. Il tasso di mortalità per la leucemia linfatica è lievemente aumentato nei maschi (28%) e rimasto senza variazioni nelle femmine; quello per la leucemia mieloide presenta, invece, un incremento del 24% nel sesso maschile e del 30% in quello femminile. 8

15 Tabella 1. Tassi standardizzati (Umbria 1991, Italia 1991, Mondiale) di incidenza per tumori maligni in Umbria, e ICD-IX SEDE Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. 140 LABBRO LINGUA GHIANDOLE SALIVARI GENGIVA PAVIMENTO ORALE CAVITA' ORALE OROFARINGE RINOFARINGE IPOFARINGE FARINGE NAS ESOFAGO STOMACO INTESTINO TENUE COLON RETTO FEGATO VIE BILIARI PANCREAS PERITONEO E RETROPER APP. DIGERENTE NAS CAVITA' NASALI/PARAN LARINGE POLMONE PLEURA TIMO CUORE E MEDIAST APP.RESPIRATORIO NAS OSSO CONNETT. E TESS.MOLL PELLE (MELANOMI) PELLE (CARCINOMI) MAMMELLA () MAMMELLA () UTERO (PARTE N.S.) COLLO DELL'UTERO PLACENTA CORPO DELL'UTERO OVAIO ALTRI/N.S.GENIT.FEM PROSTATA TESTICOLI ALTRI/N.S.GENIT.MAS VESCICA RENE/ALTRI/N.S. URIN OCCHIO ENCEFALO ALTRE/N.S. SIST.NERV TIROIDE ALTRE GHIANDOLE ENDO SEDI MAL DEFINITE SEDE NON NOTA LINFO E RETICOLOSARC LINFOMA DI HODGKIN ALTRI E N.S. LINFOMI MIELOMA LEUCEMIA LINFATICA LEUCEMIA MIELOIDE LEUCEMIA MONOCITICA ALTRE LEUCEMIE SPEC LEUCEMIE N.S TUTTE LE SEDI TUTTE LE SEDI ESCL

16 Tabella 2. Tassi standardizzati (Umbria 1991, Italia 1991, Mondiale) di mortalità per tumori maligni in Umbria, e ICD-IX SEDE Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. 140 LABBRO LINGUA GHIANDOLE SALIVARI GENGIVA PAVIMENTO ORALE CAVITA' ORALE OROFARINGE RINOFARINGE IPOFARINGE FARINGE NAS ESOFAGO STOMACO INTESTINO TENUE COLON RETTO FEGATO VIE BILIARI PANCREAS PERITONEO E RETROPER APP. DIGERENTE NAS CAVITA' NASALI/PARAN LARINGE POLMONE PLEURA TIMO CUORE E MEDIAST APP.RESPIRATORIO NAS OSSO CONNETT. E TESS.MOLL PELLE (MELANOMI) PELLE (CARCINOMI) MAMMELLA () MAMMELLA () UTERO (PARTE N.S.) COLLO DELL'UTERO PLACENTA CORPO DELL'UTERO OVAIO ALTRI/N.S.GENIT.FEM PROSTATA TESTICOLI ALTRI/N.S.GENIT.MAS VESCICA RENE/ALTRI/N.S. URIN OCCHIO ENCEFALO ALTRE/N.S. SIST.NERV TIROIDE ALTRE GHIANDOLE ENDO SEDI MAL DEFINITE METASTASI LINFONODAL METAST.APP.RESP. DIG ALTRE METASTASI SEDE NON NOTA LINFO E RETICOLOSARC LINFOMA DI HODGKIN ALTRI E N.S. LINFOMI MIELOMA LEUCEMIA LINFATICA LEUCEMIA MIELOIDE LEUCEMIA MONOCITICA ALTRE LEUCEMIE SPEC LEUCEMIE N.S TUTTE LE SEDI

17 polmone prostata vescica colon stomaco retto rene fegato altri linf. pancreas encefalo leu.linf. faringe altre mammella colon stomaco corpo ut. retto ovaio polmone vescica altri linf pancreas rene fegato collo ut. vie biliari altre tassi standardizzati/ tassi standardizzati/ Figura 1. Confronto dei tassi standardizzati di incidenza. polmone stomaco prostata colon vescica fegato pancreas retto rene encefalo altri linf. leu. miel. laringe altre mammella colon stomaco polmone pancreas ovaio fegato retto altri linf. encefalo vie biliari mieloma leu. miel. rene altre tassi standardizzati/ tassi standardizzati/ Figura 2. Confronto dei tassi standardizzati di mortalità. 11

18 2.2% melanoma pelle 0.8% testa e collo 29.0% mammella 4.1% polmone 6.9% stomaco 2.0% fegato 2.4% pancreas 15.7% colon e retto 4.3% ovaio 7.8% utero 2.3% rene 3.1% vescica 6.7% leucemie e linfomi 12.6% altri melanoma pelle 1.3% testa e collo 1.4% faringe 0.6% laringe 2.6% polmone 15.3% stomaco 8.6% fegato 3.2% pancreas 2.2% colon e retto 15.9% prostata 15.0% rene 4.5% vescica 11.7% leucemie e linfomi 6.8% altri 10.8% Figura 3. Incidenza proporzionale. Umbria, % melanoma pelle 0.9% testa e collo 16.8% mammella 7.7% polmone 10.1% stomaco 4.1% fegato 5.5% pancreas 14.2% colon e retto 5.1% ovaio 4.1% utero 1.7% rene 1.6% vescica 7.8% leucemie e linfomi 19.6% altri melanoma pelle 0.9% testa e collo 1.0% faringe 0.7% laringe 1.7% polmone 24.4% stomaco 10.8% fegato 5.1% pancreas 3.7% colon e retto 11.3% prostata 10.8% rene 2.8% vescica 5.6% leucemie e linfomi 6.7% altri 14.5% Figura 4. Mortalità proporzionale. Umbria,

19 Tabella 3. Incidenza e mortalità per tumori maligni della testa e del collo. Incidenza (2.4) (0.8) (2.0) (0.8) rischi cumulativi% tassi troncati anni rischi cumulativi% tassi troncati anni grezzo Umbria Italia Mond grezzo Umbria Italia Mond TOTALE SOTTOCATEGORIE TOTALE TOTALE 141 LINGUA Base della lingua Superf. dorsale lingua Punta e margini laterali Sup. ventrale della lingua Due terzi ant. parte n.s Tonsilla linguale Lingua n.s GENGIVA Gengiva superiore Gengiva inferiore Altri Gengiva n.s PAVIMENTO ORALE Parte anteriore Parte laterale Parte n.s CAVITA' ORALE Mucosa delle guance Vestibolo della bocca Palato duro Palato molle Ugola Palato n.s Area retromolare Altri Bocca n.s OROFARINGE Tonsille Fossa tonsillare Pilastri tonsillari Faccia ant. epiglottide Orofaringe n.s RINOFARINGE Parete superiore Rinofaringe n.s IPOFARINGE Seno piriforme Plica ariepi. fac. ipofar Ipofaringe n.s MORFOLOGIA LINGUA Istotipo non noto /3 Carcinoma /3 C. verrucoso /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz /3 C. epiderm.grandi cell /3 Tumore mal. cell.granul GENGIVA Istotipo non noto /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz PAVIMENTO ORALE Istotipo non noto /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz CAVITA' ORALE Istotipo non noto /3 Neoplasia maligna /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz /3 C. epiderm.grandi cell /3 Melanoma

20 segue tabella OROFARINGE /3 Carcinoma /3 C. indifferenziato /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz RINOFARINGE Istotipo non noto /3 Carcinoma /3 C. indifferenziato /3 C. epidermoide /3 C. epiderm.grandi cell IPOFARINGE Istotipo non noto /3 Carcinoma /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz /3 C. epiderm.grandi cell /3 C. solido Mortalità. numero tasso -tassi standard. YPLL- numero tasso -tassi standard. YPLLdecessi grezzo <65 anni <75 anni decessi grezzo <65 anni <75 anni ( 2.3) ( 1.1) ( 1.3) ( 0.5)

21 Tabella 4. Incidenza e mortalità per tumori maligni dell esofago. Incidenza ( 0.7) ( 0.2) ( 0.6) ( 0.2) rischi cumulativi% tassi troncati anni rischi cumulativi% tassi troncati anni grezzo Umbria Italia Mond grezzo Umbria Italia Mond TOTALE SOTTOCATEGORIE TOTALE TOTALE TOTALE Tratto cervicale Tratto toracico Tratto addominale Terzo superiore Terzo medio Terzo inferiore Esofago n.s MORFOLOGIA Istotipo non noto /3 Neoplasia maligna /3 Carcinoma /3 C. epidermoide /3 C. epiderm. cheratiniz /3 C. epiderm.grandi cell /3 Adenocarcinoma /3 C. solido /3 Carcinoide maligno /3 Leiomiosarcoma Mortalità. numero tasso -tassi standard. YPLL- numero tasso -tassi standard. YPLLdecessi grezzo <65 anni <75 anni decessi grezzo <65 anni <75 anni ( 0.7) ( 0.2) ( 0.6) ( 0.2)

22 Tabella 5. Incidenza e mortalità per tumori maligni della laringe. Incidenza ( 1.1) ( 0.2) ( 1.1) ( 0.2) rischi cumulativi% tassi troncati anni rischi cumulativi% tassi troncati anni grezzo Umbria Italia Mond grezzo Umbria Italia Mond TOTALE SOTTOCATEGORIE TOTALE TOTALE TOTALE Glottide Regione sopraglottidea Regione sottoglottidea Cartilagini laringee Altri Laringe n.s MORFOLOGIA Istotipo non noto /3 Neoplasia maligna /3 Carcinoma /3 C. verrucoso /3 C. epidermoide /3 C.epiderm.cheratiniz /3 C.epiderm.grandi cell Mortalità. numero tasso -tassi standard. YPLL- numero tasso -tassi standard. YPLLdecessi grezzo <65 anni <75 anni decessi grezzo <65 anni <75 anni ( 0.8) ( 0.1) ( 0.7) ( 0.0)

23 Tabella 6. Incidenza e mortalità per tumori maligni dello stomaco. Incidenza ( 2.2) ( 1.4) ( 2.1) ( 1.3) rischi cumulativi% tassi troncati anni rischi cumulativi% tassi troncati anni grezzo Umbria Italia Mond grezzo Umbria Italia Mond TOTALE SOTTOCATEGORIE TOTALE TOTALE TOTALE Cardias Piloro Antro pilorico Fondo dello stomaco Corpo dello stomaco Piccola curva n.s Grande curva n.s Altri Stomaco n.s MORFOLOGIA Istotipo non noto /3 Neoplasia maligna /3 Carcinoma /3 C. indifferenziato /3 C. anaplastico /3 C. piccole cellule SAI /3 Adenocarcinoma /3 ADC tipo intestinale /3 ADC diffuso /3 C. solido /3 Carcinoide maligno /3 ADC papillare /3 ADC mucinoso /3 ADC mucosecernente /3 C. a cell. a sigillo /3 C. adenosquamoso /3 Sarcoma SAI Mortalità. numero tasso -tassi standard. YPLL- numero tasso -tassi standard. YPLL decessi grezzo <65 anni <75 anni decessi grezzo <65 anni <75 anni ( 3.2) ( 1.7) ( 1.8) ( 1.0)

24 Tabella 7. Incidenza e mortalità per tumori maligni del colon. Incidenza ( 2.1) ( 1.5) ( 2.3) ( 1.6) rischi cumulativi% tassi troncati anni rischi cumulativi% tassi troncati anni grezzo Umbria Italia Mond grezzo Umbria Italia Mond TOTALE SOTTOCATEGORIE TOTALE TOTALE Totale Flessura epatica Colon trasverso Colon discendente Sigma Ceco Appendice Colon ascendente Flessura splenica Altri Colon n.s MORFOLOGIA Istotipo non noto /3 Neoplasia maligna /3 Tum.mal.tipo picc.cell /3 Carcinoma /3 C. indifferenziato /3 C. anaplastico /3 C. piccole cellule SAI /3 C. papillare /3 Adenocarcinoma /3 ADC in polipo adenom /3 C. solido /3 Carcinoide maligno /3 ADC papillare /3 ADC in adenoma villoso /3 ADC villoso /3 ADC mucinoso /3 C. a cell. a sigillo /3 Sarcoma SAI Mortalità. numero tasso -tassi standard. YPLL- numero tasso -tassi standard. YPLL decessi grezzo <65 anni <75 anni decessi grezzo <65 anni <75 anni ( 2.5) ( 1.3) ( 1.6) ( 1.1)

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