Il continuum Compulsività-Impulsività (adattata Hollander & Wong,1995)

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2 La presa in carico dei pazienti aggressivo-violenti in S.P.D.C. 2. La vita istintiva Modalità di risposta organizzata e relativamente complessa, caratteristica di una data specie, filogeneticamente adattata ad una determinata situazione ambientale. Il comportamento è condizionato da una serie di pulsioni e di schemi di risposta a stimoli interni od esterni, orientati al mantenimento dell omeostasi dell organismo, con finalità biologiche di sopravvivenza dell individuo e della specie. (Cassano, 1994) 17

3 Il comportamento istintivo coincide con la competenza a mantenersi in vita ed è predeterminato. Le istanze emotive e cognitive modulano il soddisfacimento del comportamento istintivo rendendolo in qualche modo congruo alle esigenze della vita di società. E, per definizione, un comportamento non appreso, stereotipato, avente come fine ultimo la conservazione in vita dell individuo. Sono, solitamente, considerati tali i comportamenti indotti da: fame, sete, sesso, sonno e difesa dell integrità del corpo da agenti esterni potenzialmente dannosi. Ogni tentativo di classificazione dei comportamenti istintivi è, per ovvi motivi, arbitrario. 18

4 In psichiatria sociale vengono classificate distorsioni della condotta e disturbi del comportamento, funzionalmente correlati alle diverse spinte pulsionali, in cui risulta difficile scindere il fondo pulsionale dalle componenti affettive e cognitive. Talora, si assiste ad una conflittualità tra fattori pulsionali ed altri fattori motivazionali. In questa prospettiva un disturbo del comportamento sessuale, alimentare o il comportamento aggressivo può dipendere non solo da fattori pulsionali, ma anche da altri fattori, emotivi, affettivi, cognitivi e socio-relazionali, legati all apprendimento e si manifestano come problemi dello sviluppo della personalità e cioè come atteggiamenti indesiderabili duraturi o come cattive abitudini. 19

5 La presa in carico dei pazienti aggressivo-violenti in S.P.D.C. 3. L aggressività In psichiatria il termine si riferisce a concetti diversi: I. destrudo = istinto di morte; II. idee e/o comportamenti rabbiosi carichi di odio e distruttivi; III. attività o azione animata da particolare energia. Noi prendiamo in considerazione soltanto il II. cioè idee e/o comportamenti. 20

6 L aggressività si può definire come una tendenza ad attaccare gli altri, in forma simbolica, gestuale, verbale o fisica, eventualmente in rapporto ad uno specifico vissuto emotivo di rabbia. In alcuni disturbi della personalità tali condotte risultano più evidenti come nel disturbo borderline di personalità e nel disturbo antisociale. Un discontrollo delle condotte che si manifestano come aggressività può verificarsi in presenza di lesioni organiche cerebrali, in particolare del lobo temporale e della regione amigdaloidea. 21

7 L abuso di alcolici e sostanze psicotrope abbassa la soglia di controllo dell aggressività. Il paziente maniacale può facilmente divenire aggressivo se contraddetto o contrastato. Atti aggressivi apparentemente immotivati possono essere messi in atto da pazienti schizofrenici, in relazione alle loro dispercezioni allucinatorie o ai loro deliri. Lo stesso suicidio resta, in ultima analisi, un atto d aggressività estrema autodiretta, anche se sappiamo che il suicida è un omicida non realizzato per motivazioni etiche. 22

8 La presa in carico dei pazienti aggressivo-violenti in S.P.D.C. 4. I disturbi del controllo degli impulsi 23

9 Il DSM III riconosce come disturbi del controllo degli impulsi: gioco d azzardo patologico, piromania, cleptomania, tricotillomania, disturbo esplosivo, NAS. Accanto esiste il disturbo esplosivo intermittente ed il disturbo esplosivo isolato. Solo sette anni dopo, nel DSM III R era eliminato il disturbo esplosivo isolato per l elevato rischio d errore diagnostico correlato ad un singolo episodio di comportamento aggressivo. (American Psychiatric Association, 1987) Il disturbo esplosivo intermittente è stato mantenuto nonostante fossero emersi seri dubbi sulla sua validità. 24

10 La categoria diagnostica del DSM IV definita come disturbi del controllo degli impulsi non altrove classificati (NAS) viene considerata una categoria diagnostica residua, anche se nel DSM IV non esiste un altra aggregazione categoriale di disturbi dell impulsività. (American Psychiatric Association, 1994) 25

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