ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

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1 ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Supplemento a Coldiretti Informa n. 12 del 02/04/2011 Dir. Amm. B. Rivarossa - Dir. Resp. M. Pellegrino - Poste Italiane - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)1 art. 1, comma 2, DCB/CN Filiale di Cuneo Stampa in proprio Editore Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Cuneo FEASR Programma di Sviluppo Rurale Misura Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: Sottoazione B) Informazione in campo agricolo L Europa investe nelle zone rurali Le seguenti indicazioni tecniche fanno riferimento a quanto previsto dai regolamenti CE sull agricoltura biologica 834/2007 (obiettivi, principi e norme generali) e 889/2008 (norme tecniche di applicazione) e successive integrazioni e modifiche. 1

2 Bollettino Frutticolo BIO n L Associazione Produttori Biologici Terramica intende iniziare un servizio di invio di informazioni tecniche specifiche per il settore Frutticolo Biologico. Si riportano informazioni relative a: Gestione del terreno e fertilizzazione Confusione/disorientamento sessuale Criteri generale per controllo afidi Uso del Rame Modalità d uso dei prodotti per la difesa Utilizzo di prodotti a base di Bacillus thuringiensis Difesa fitosanitaria del melo Difesa fitosanitaria del pero Difesa fitosanitaria delle drupacee GESTIONE DEL TERRENO E FERTILIZZAZIONE Il modo migliore per comprendere i motivi per cui il metodo di agricoltura biologica non può prescindere dalla cura e l'incremento della fertilità organica del terreno, è ricordare l'importanza delle molteplici funzioni che la sostanza organica svolge nel suolo, caratterizzandosi per l'influenza che ha su tutti gli aspetti della vita del suolo, della sua evoluzione e degli organismi che nel terreno vivono e per lui lavorano. Un concetto che molto bene sintetizza l approccio della gestione del terreno nell agricoltura biologica è il seguente: "nutrire il terreno per nutrire la pianta". Nella pratica agricola una presenza significativa di S.O. nel terreno, oltre a migliori condizioni di abitabilità per le colture, determina risposte più efficienti agli interventi meccanici, consentendo anche tempi di intervento più ampi. Quando si affronta la questione fertilizzazione, si parte dall'obbiettivo di mantenere ma, più spesso, incrementare la sostanza organica per migliorare, tramite questa, la fertilità fisica, chimica e microbiologica del suolo. Si creano, cioè, le condizioni affinché ci sia la possibilità per i microrganismi terricoli di attaccare e trasformare la sostanza organica presente ed immessa nel suolo che, con la mineralizzazione, libererà elementi nutritivi per le colture. Si creano cioè le condizioni affinché l'apparato radicale delle piante riesca anche a svolgere un ruolo attivo nella mobilizzazione degli elementi. Operando sistematicamente sulla cura della fertilità organica nel breve periodo ci si potrà meglio concentrare sulla soddisfazione dei fabbisogni specifici delle colture sia a fini produttivi, sia per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali ed organolettiche del prodotto finale. Per raggiungere questi obiettivi sarà possibile intervenire mediante: FERTILIZZAZIONE: si possono distribuire ammendanti come compost, letame (con dichiarazione di conformità), stallatici commerciali, oppure concimi azotati (es. pellami, pelli e crini) oppure azoto fosfatici (es. pollina, letame, pelli, crini in miscela a fosforiti) oppure azotofosforo-potassici (es. prodotti precedenti con aggiunta di solfato di potassio). 2

3 FERTILIZZANTI COMMERCIALI: la gestione del registro dei fertilizzanti è passata dall isnp al Ministero. L aggiornamento del registro è tuttavia in fase di attuazione, per cui per sapere se i prodotti commerciali sono consentiti in agricoltura biologica si deve verificare che sul prodotto ci sia l indicazione Consentito in agricoltura biologica. Quando si acquista il fertilizzante verificare la presenza, all'interno dell'elenco dell'allegato I del Reg. 889/2008, delle materie prime che compongono il prodotto. PRODOTTI A BASE DI DEIEZIONI ANIMALI (LETAME, POLLINA, ECC.) NON COMMERCIALI: per l utilizzo di tali prodotti è necessaria la dichiarazione di conformità effettuata dal titolare dell'azienda produttrice. La quantità totale di effluenti di allevamento impiegati nell azienda non può superare i 170 kg di azoto per anno/ettaro di superficie agricola utilizzata. Tale limite si applica esclusivamente all impiego di letame, letame essiccato e pollina, effluenti di allevamento compostati inclusa la pollina, letame compostato ed effluenti di allevamento liquidi. CONFUSIONE/DISORIENTAMENTO SESSUALE PRODOTTI PER LA CONFUSIONE/DISORIENTAMENTO CARPOCAPSA MODELLO DITTA NUMERO DISPENSER/Ha NOTE Rak 3 Basf Isomate c plus Shin-Etsu 1000 Isomate ctt Shin-Etsu 500 Idoneo per frutteti con superfici superiori a 5-6 ha. Check mate CM Suterra 300 Ecodian star (carpocapsa+cidia) Isagro x 3 applicazioni Disorientamento sessuale Ecodian carpocapsa Isagro x 3 applicazioni Disorientamento sessuale Exosex CM Intrachem trappole Metodo di autoconfusione PRODOTTI PER LA CONFUSIONE/DISORIENTAMENTO CIDIA MOLESTA, CIDIA FUNEBRANA E ANARSIA MODELLO DITTA NUMERO DISPENSER/Ha NOTE Rak 5-6 (Cidia Basf Anarsia) Rak 5 (Cidia molesta) Basf Isomate OFM rosso CBC/Shin-Etsu 600 (Cidia molesta) Isomate A/OFM (Cidia, CBC/Shin-Etsu 1000 Anarsia) Check mate OFM (Cidia Suterra 270 molesta) Check mate SF (Cidia, Anarsia) Suterra 375 Check mate PTB Suterra 375 (Anarsia) Ecodian Cidia funebrana Isagro x 3 applicazioni Disorientamento sessuale Ecodian Cidia molesta Isagro x 3 applicazioni Disorientamento sessuale 3

4 CRITERI GENERALI PER IL CONTROLLO DEGLI AFIDI Il controllo di questo fitofago si può ottenere con l'applicazione di accorgimenti agronomici di tipo preventivo: potature equilibrate, non eccedere con le irrigazioni e con le concimazioni azotate organiche, fattori che possono provocare un eccessivo rigoglio vegetativo. Anche interventi volti a tutelare la complessità dell'agroecosistema possono contribuire al controllo degli afidi, come il mantenimento dell'inerbimento e delle siepi per il rifugio degli insetti antagonisti. Nei casi di necessità utilizzare piretro naturale, rotenone o azadiractina (è fitotossica su alcune cultivar pero), tenendo conto che un trattamento in primavera avanzata può avere un impatto maggiore sugli insetti utili. RAME Utilizzare dosi non elevate poiché la quantità massima di rame metallo consentita è di 6 Kg/ha/anno. SOLO per VITE, PERO e MELO è possibile calcolare questo quantitativo su una media quinquennale di 30 Kg di rame metallico per ettaro. MODALITÀ D USO DEI PRODOTTI PER LA DIFESA Compatibilità: - I trattamenti con prodotti a base di zolfo devono essere distanziati di 21 giorni da quelli a base di olio utilizzato ad alte dosi. - Non utilizzare i prodotti a reazione alcalina (poltiglia bordolese, polisolfuro di calcio) in miscela ad altri (piretro, rotenone, Bacillus thuringiensis, virus della granulosi). - Non utilizzare Ampelomyces quisqualis in miscela a zolfo. Temperature: - I prodotti a base di rame ed il polisolfuro di calcio possono diventare fitotossici in caso di abbassamenti termici. - Ampelomyces quisqualis agisce a temperature più basse (12 C) dello zolfo. UTILIZZO DI PRODOTTI A BASE DI Bacillus thuringiensis Indicazioni per l uso ed efficacia dei formulati sui diversi fitofagi Al fine di ottimizzare l utilizzo di prodotti a base di Bacillus thuringiensis in relazione all efficacia dei diversi ceppi nei confronti delle diverse avversità si consiglia di seguire le indicazioni riportate nella tabella seguente. Modalità d'impiego: - Bacillus thuringiensis agisce per ingestione ed esplica la massima attività se applicato quando le larve sono nei primi stadi di sviluppo. - Si raccomanda di ripetere l applicazione e di utilizzare formulati di recente produzione e ben conservati. - In presenza di acque con ph superiore ad 8 è necessario acidificare preventivamente l'acqua prima di preparare la miscela. - Non miscelare con prodotti a reazione alcalina (calce e poltiglia Bordolese). - Bacillus thuringiensis non è efficace a basse temperature perché l attività trofica sulle larve dei fitofagi è ridotta. Assicurare una completa e uniforme bagnatura della vegetazione da proteggere. 4

5 Ceppo Prodotto Commerciale % a.i. Attività (UL/mg) Lobesia botrana Pandemis cerasana Anarsia lineatella Mamestra brassicae Autographa gamma Helicoverpa armigera B.t. kurstaki HD1 B.t. kurstaki SA11 B.t. kurstaki SA12 B.t. kurstaki EG2348 B.t. aizawai / kurstaki GC91 B.t. aizawai H7 - DIPEL DF- PRIMIAL -BIOBIT - DELFIN- - ABLE 6, , US - COSTAR LEPINOX PLUS - AGREE - TUREX - XENTARI - FLORBAC , ,3 35, UP + sufficiente; ++ discreto; +++ buono 1. Unità internazionali basate su prove biologiche sulle larve di Trichoplusia ni. Il valore di riferimento è stato ottenuto tramite un saggio biologico nei confronti di uno standard di riferimento fornito dall Istituto Pasteur (ceppo E61) il cui titolo è stato fissato in Unità di Attività per mg. 2. Unità internazionali basate su prove biologiche sulle larve di Spodptera exigua 3. Unità internazionali basate sulle larve di Plutella xylostella Disciplinari Produzione Integrata anno 2011 DIFESA FITOSANITARIA DEL MELO Ticchiolatura il patogeno (Venturia inaequalis) sverna come pseudotecio sulle foglie infette cadute a terra l anno precedente. All interno di questi, una volta trascorso il processo di maturazione si differenziano gli aschi ognuno contenente 8 ascospore che, ad ogni evento piovoso verranno rilasciate nell ambiente esterno e si depositeranno sui tessuti suscettibili di melo. In condizioni climatiche idonee di bagnatura e temperatura, queste germineranno e penetreranno nei tessuti vegetali infettandoli. Trascorso un periodo di incubazione variante in funzione della temperatura, sulle aree infette si produrranno le fruttificazioni conidiche (Fusicladium dendriticum) responsabili della ulteriore diffusione della malattia. Le infezioni secondarie si protraggono per tutta la stagione. La fase primaria della malattia dura circa poco meno di due mesi (dalla fine di marzo-inizio aprile alla metà di maggio), per cui le fasi di maggiore suscettibilità sono quelle che vanno dalla ripresa vegetativa a frutto noce. Le cultivar di melo più sensibili sono: Imperatore, Red Delicious, Gravenstein, 5

6 Rome Beaty, Mutsu, Rubra; altamente tolleranti invece sono: Freedom, Florina, Golden Mira, Golden Lara, Golden Orange, Primiera, Priscilla, Liberty, Gold Rush. per prevenire la ticchiolatura è opportuno garantire un buon arieggiamento e una buona illuminazione della chioma mediante l adozione di sesti d impianto adeguati e il ricorso alla potatura verde. nelle prime fasi vegetative si effettuano trattamenti preventivi con sali di rame (80 g/hl di rame metallo) o polisolfuro di calcio (2000 g/hl); dopo il volo delle ascospore si interviene ogni 6-8 gg con g/hl di rame metallo (in miscela a 300 g/hl di zolfo bagnabile) o g/hl di polisolfuro di calcio, in relazione alle temperature, ripetendo il trattamento se le precipitazioni possono avere dilavato il prodotto (15-20 mm); in assenza di precipitazioni si può allungare il turno di interventi. Dopo la fase di frutto noce si sospendono i trattamenti se non sono presenti infezioni secondarie. È preferibile utilizzare prodotti a base di zolfo sulle cultivar sensibili a rugginosità (Golden) da caduta petali a frutto noce. Lo zolfo ha una buona efficacia ed un azione in parte eradicante nei confronti della ticchiolatura. Le previsioni meteo a breve termine indicano un debole peggioramento delle condizioni climatiche con precipitazioni a partire da venerdì sera/sabato mattina. In considerazione della vegetazione ormai scoperta, dell accrescimento fogliare e l abbondanza di spore mature presenti in campo si consiglia di rinnovare la copertura (giovedì venerdì) con polisolfuro di calcio (Es. Polisolfuro di calcio polisenio ecc: 1500 g/hl). È importante limitare il più possibile l impiego di rame perché, in base al Reg. CE 473/2002, la quantità massima di rame metallo consentita è di 6 Kg/ha/ anno. Eulia sverna come crisalide, riparata sotto le foglie cadute a terra. I primi adulti compaiono a fine marzo primi di aprile e lo sfarfallamento dura circa un mese. A circa una settimana dall accoppiamento, le femmine depongono le uova in ooplacche di colore giallastro sulla pagina superiore delle foglie. Le larve della prima generazione compaiono a partire dal mese di maggio e si accrescono dapprima a spese del parenchima fogliare e poi dei frutticini. Completato il loro sviluppo, le larve si incrisalidano all interno di un bozzolo sericeo dove avviene la metamorfosi che darà origine agli adulti a partire dalla seconda metà di giugno. L ultima generazione di adulti compare nel mese di agosto ed è seguita dalle larve di terza generazione che hanno un accrescimento molto lento e sono presenti fino a tutto il mese di ottobre, per poi incrisalidarsi. Danni: danneggia anche il melo e il susino. Le cultivar più sensibili sono quelle con fruttificazione a grappolo (S. Maria, B.P. Morettini, Dr. Guyot e William) difficili da colpire con i trattamenti. Le larve provocano caratteristiche erosioni, danneggiando inizialmente le foglie e in 6

7 seguito, anche i frutti. Sulle foglie l attacco è localizzato alla pagina inferiore, sono risparmiate le nervature e la pagina superiore del lembo fogliare. Sui giovani frutti le larve provocano erosioni superficiali, su quelli prossimi alla maturazione le erosioni si estendono alla cavità peduncolare, rendendoli incommerciabili e facilmente soggetti a processi di marciume. nei frutteti biologici viene generalmente ben controllata dai numerosi antagonisti naturali, altrimenti risultano molto efficaci interventi con Bacillus thuringiensis. il modello matematico indica la presenza delle uova in tutte le zone monitorate e in quelle più anticipate (Nizza Monferrato, Saluzzo reg Bronda ecc) la presenza delle prime larve. Installare le trappole a ferormoni per seguire l andamento dei voli e intervenire al superamento della soglia d intervento a con trattamenti a base di Bacillus thuringiensis ( g/hl). Correggere il ph a 6-6,5 per l impiego del Bacillus. E importante effettuare una buona bagnatura della vegetazione e ripetere il trattamento dopo 6-7 giorni specialmente in caso di forte presenza di larve o di catture di adulti prolungate nel tempo. Il momento per intervenire è indicato dai Bollettini tecnici provinciali anche sulla base delle indicazioni del modello previsionale MRV-Eulia. La prima generazione dovrà essere trattata solamente in quei meleti dove storicamente sono rilevati danni alla raccolta; di norma non sono necessari interventi specifici in quanto la generazione da tenere sotto controllo sarà la seconda!! Pandemis compie due generazioni all anno e sverna come larva giovane all interno di un bozzolo nascosto nelle anfrattuosità della corteccia del tronco o dei rami. Alla ripresa vegetativa, le larve escono dai bozzoli in modo scalare e attaccano la vegetazione. L incrisalidamento avviene alla fine di aprile-inizi di maggio all interno di foglie accartocciate o unite tra loro, oppure nei punti di contatto tra diversi organi vegetativi. La prima generazione di adulti compare da metà maggio ai primi di giugno; la seconda generazione dalla fine di luglio a tutto agosto. Le uova sono deposte in ooplacche sulla pagina inferiore delle foglie; le larvette appena sgusciate erodono il lembo fogliare per poi spostarsi poi in una fase più avanzata di sviluppo all apice dei germogli della parte alta della pianta e sui frutti. Le larve della seconda generazione si accrescono lentamente e ai primi freddi entrano in diapausa. nei frutteti biologici vengono generalmente ben controllati dai numerosi antagonisti naturali. Danni: il danno è dovuto all attività trofica delle larve che attaccano le foglie e i mazzetti fiorali e successivamente i frutti, sui quali provocano tipiche erosioni (ricamature) che ne causano il deprezzamento commerciale. È importante verificare la presenza di larve svernanti in pre-fioritura sui mazzetti fiorali, a fine aprile è necessario installare le trappole a ferormone per l andamento dei voli e la verifica del superamento della soglia d intervento, è importante effettuare una 7

8 buona bagnatura della vegetazione e ripetere il trattamento dopo 7-8 giorni. I trattamenti devono essere ripetuti in caso di forte presenza di larve o di catture di adulti prolungate nel tempo e per il periodo di nascita delle larve indicato dai modelli revisionali. Correggere il ph a 6-6,5 per l impiego del Bacillus. Afide grigio del melo sverna come uovo durevole deposto sui rami giovani nel tardo autunno. Le fondatrici compaiono all inizio di aprile poi, dopo 4-5 generazioni di fondatrigenie, l afide migra sugli ospiti secondari. Danni: può causare deformazioni non solo alla vegetazione, ma anche ai frutticini allegati. In genere le varietà che si defogliano precocemente sono meno infestate per la minore deposizione di uova svernanti. Le cultivar più sensibili sono: gruppo Fuji Golden, Red Delicious e Imperatore; molto tolleranti invece la varietà Florina, Golden Orange, Golden Mira, Primiera. Di solito dopo alcuni anni di conduzione biologica, le piante risultano meno suscettibili agli afidi, sia per l accresciuta presenza dei predatori, sia per il migliore equilibrio nutrizionale. adottare alcuni accorgimenti agronomici di tipo preventivo per il contenimento degli afidi: potature equilibrate, non eccedere con le irrigazioni e con le concimazioni azotate organiche, che possono provocare un eccessivo rigoglio vegetativo. La tutela della complessità dell agroecosistema può contribuire al controllo degli afidi: mantenere l inerbimento e le siepi per il rifugio degli insetti antagonisti. I principali antagonisti sono i Coleotteri Coccinellidi e i Ditteri Sirfidi, meno efficaci invece gli Imenotteri. considerata la velocità di riproduzione degli afidi ed i precoci danni diretti provocati si rende necessaria l esecuzione di interventi specifici. Si può intervenire con azadiractina (dosi in relazione al formulato), eventualmente in miscela a olio bianco (0,5-1 Kg/hl), in pre-fioritura. In alcuni casi può essere utile ripetere l intervento in post fioritura (olio bianco dose g/hl). In caso di reinfestazioni si può rallentare lo sviluppo degli afidi mediante lavaggi con prodotti a base di sapone di potassio. In caso di infestazioni, intervenire da caduta petali con azadiractina. In alternativa utilizzare rotenone o piretro. I tre prodotti si possono impiegare in miscela ad olio bianco. DIFESA FITOSANITARIA DEL PERO Ticchiolatura vedi melo Afide grigio vedi melo Tentredine del pero sverna nel terreno e compie una generazione all anno. Gli adulti compaiono in campo immediatamente prima della fioritura e depongono all interno del calice fiorale. L ovideposizione si protrae per tutta la 8

9 durata della fioritura e prosegue anche dopo la caduta petali. Danni: le larve penetrano direttamente nei frutticini e spostandosi, possono danneggiarne più di uno. Le situazioni di maggior rischio si verificano in annate di scarica e in caso di scarsa allegagione (problema riscontrabile sulle cultivar di Abate Fetel e Decana del Comizio); i danni provocati sono legati alla fertilità della cultivar, alla quantità della fioritura e all allegagione dell anno. in caso di popolazioni elevate si può cercare di limitarne lo sviluppo mediante una lavorazione del terreno, in quanto le larve svernano nel suolo. la presenza degli adulti va monitorata con 2-4 trappole cromotropiche bianche per appezzamento prima che compaia il bottone bianco del fiore. La soglia è di 15 adulti per trappola. La difesa si basa su trattamenti pre e post fiorali con rotenone, eventualmente in miscela ad olio bianco. Dalla completa caduta petali, limitatamente agli appezzamenti interessati dall avversità, intervenire con rotenone o piretro. Cydia molesta sverna come larva matura in diapausa nelle anfrattuosità della corteccia, nel terreno o nei magazzini e compie 4-5 generazioni all anno. A primavera si ha l incrisalidamento, seguito dal primo sfarfallamento di adulti durante il mese di aprile. L epoca dei primi voli può variare da un anno all altro, essendo molto influenzata dalle condizioni ambientali. Gli sfarfallamenti e gli accoppiamenti hanno luogo nelle ore crepuscolari (con temperature superiori a 16 ) e notturne. Dopo l accoppiamento, ogni femmina depone alcune decine di uova in modo isolato sui tessuti vegetali a superficie liscia. Il numero complessivo di uova deposto per ciascun individuo è inferiore in prima generazione rispetto alle ovideposizioni delle generazioni successive. Ogni uovo dà origine dopo un incubazione di 1-2 settimane ad una larvetta di colore giallo-rosato che inizia rapidamente la sua attività trofica all interno degli organi vegetali. Dopo 3-4 mute, la larva raggiunge la piena maturità e si imbozzola sulla pianta o nel terreno, per incrisalidarsi e mutare in adulto. L intero processo ha una durata variabile in funzione delle condizioni ambientali, in genere comunque il secondo volo di adulti ha inizio i primi di giugno con un massimo di presenza 9

10 nella metà del mese. Da luglio a ottobre il volo degli adulti è praticamente continuo per l accavallarsi delle generazioni estive e autunnali. Danni: attacca il pesco e le pomacee. Quando le pere sono ancora acerbe la larva danneggia solo gli strati epidermici e non penetra l interno della polpa; sui frutti maturi la larva penetra invece direttamente nel meso- carpo. A differenza della carpocapsa, le gallerie scavate dalle larve di cidia nelle mele e nelle pere non raggiungono la zona carpellare. Risulta dannosa soprattutto per le cultivar tardive (Abate, Kaiser). occorre effettuare il monitoraggio mediante trappole a feromoni, anche se non è dimostrata una correlazione fra catture e rischio di danno; risulta più sicura, anche se meno agevole, è l individuazione dell ovodeposizione sui frutti. La difesa si può realizzare con il metodo della confusione/ disorientamento sessuale. I migliori risultati si ottengono quando la confusione/ disorientamento viene applicato all inizio del volo. Interventi con formulati a base di Bacillus thuringiensis ( g/hl) possono essere fatti come interventi di soccorso. Il modello previsionale indica la presenza delle larve in tutte le zone ad esclusione di Savigliano e Barge. Dove sono segnalate le larve, limitatamente agli appezzamenti in cui nello scorso anno si siano registrati dei danni (> al 2 %) intervenire con bacillus thuringensis. Cidia funebrana compie 2-3 generazioni all anno e sverna come larva matura riparata in anfratti della corteccia. I primi adulti compaiono verso la fine di aprile con un picco di volo nella prima metà di maggio. La seconda generazione appare in estate, a partire da luglio, e prosegue per tutto agosto ed oltre. Danni: Cydia funebrana depone le uova direttamente sui frutti. Le larve neosgusciate penetrano rapidamente nella drupa aprendosi un piccolo foro dal quale fuoriesce un grumo di gomma trasparente. Il frutto colpito assume una colorazione violacea e spesso cade precocemente. le cultivar precoci e medio precoci di solito sfuggono, almeno in parte, agli attacchi di Cydia funebrana. Nelle varietà più tardive il suo controllo è estremamente difficile e può rappresentare un limite all applicazione della difesa biologica. da fine aprile applicare le trappole a feromoni per il monitoraggio del volo degli adulti. La prima generazione larvale (metà maggio) non richiede, generalmente, interventi specifici, maggiore attenzione deve essere prestata per la seconda (metà giugno) e la terza generazione (da inizio agosto). In base alle varietà presenti e alla densità di popolazione, si può installare 10

11 la confusione/disorientamento sessuale all inizio di aprile. Se non è presente la confusione/ disorientamento, per la difesa si possono impiegare formulati a base di Bacillus thuringiensis, che ha però una efficacia limitata. Correggere il ph a 6-6,5 per l impiego del Bacillus thuringiensis. La soglia d intervento è di 10 catture settimanali per trappola. DIFESA FITOSANITARIA DELLE DRUPACEE PESCO scamiciatura (H) Bolla durante il periodo invernale il fungo è presente sulla superficie della pianta, sulla corteccia e fra le perule delle gemme sottoforma di blastospore (spore agamiche). Queste sono in grado di moltiplicarsi per gemmazione anche a temperature relativamente basse e di ridistribuirsi tramite gli schizzi di pioggia. Per cui con inverni miti e umidi la quantità di spore presenti sulla pianta può aumentare. Gli attacchi si manifestano a partire dalla rottura delle gemme. Le condizioni per avere infezioni gravi si verificano con bagnatura continua per almeno 24 ore (periodi asciutti inferiori a 4 ore non sono considerabili come interruzioni), temperatura media durante il periodo di bagnatura inferiore ai 15 C e temperatura media del periodo di incubazione inferiore ai 18 C. La sola bagnatura è sufficiente a garantire l infezione solo nelle prime fasi di crescita del germoglio; nelle fasi successive l allontanamento dell apice del germoglio dalle perule della gemma rende indispensabile la presenza della pioggia come veicolo d inoculo. Il periodo di incubazione varia da tre settimane a 10 C a dieci giorni a 18 C. I germogli sono molto suscettibili dalle prime punte verdi fino all arresto dell accrescimento degli apici vegetativi. La gemma a fiore ferma e fino alla fase di inizio fioritura non è particolarmente sensibile, il fiore aperto e i frutticini sono molto suscettibili. I frutti sono recettivi dalla caduta dei petali per 3-4 settimane. Perché avvenga l infezione sui frutti è necessario si verifichi una pioggia consistente (almeno 15 mm) e una bagnatura di almeno 24 ore. e importante intervenire preventivamente all evento infettante. Da rilevare che i prodotti rameici e il polisolfuro di calcio possono essere fitotossici con abbassamenti termici e sulle parti verdi della pianta, pertanto il loro impiego deve essere controllato durante e dopo la fioritura, periodo in cui il rischio di infezioni sui frutticini appena allegati è particolarmente elevato. si utilizzano sali di rame. Si interviene alla completa caduta delle foglie con 1-2 trattamenti ( g/hl di ione rame). E preferibile utilizzare una dose più bassa ed eseguire 2 interventi. A rottura gemme intervenire con sali di rame (250 g/ hl di ione rame), facendo attenzione a cali di temperatura. Effettuare un intervento dopo giorni, da punte verdi a bottoni rosa con sali di rame o polisolfuro di calcio (7%), trattando in previsione di piogge. Aumentando la dose del polisolfuro di 11

12 calcio (20%) l intervento è efficace per cocciniglia. I trattamenti effettuati dopo la penetrazione del fungo all interno del germoglio non consentono di contenere lo sviluppo della malattia. Nel periodo post fiorale se si prevedono possibilità di condizioni che favoriscano ulteriormente l infezione, intervenire con basse dosi di polisolfuro di calcio (2%) fino a fine aprile. In caso di presenza del patogeno, inizia ad essere presente in alcune zone della provincia soprattutto sulla varieta Big Top, si consiglia d intervenire con formulati a base di polisolfuro di calcio ( g/hl) oppure con zolfo bagnabile (Thiopron, Heliosoufre ecc: di ml/hl). Questo trattamento risulta altresì attivo contro la monilia. SUSINO allegagione (H) Cydia funebrana: Il modello previsionale indica l inizio del volo per tutte le stazioni ad eccezione di quelle più posticipate (Barge, Savigliano). Per eventuali trattamenti con bacillus thuringensis attendere le prossime indicazioni. PROCEDERE IN TUTTE LE ZONE CON L APPLICAZIONE DEI DISPENSER DELLA CONFUSIONE SESSUALE (ANCHE IN QUELLE PIU POSTICIPATE)!! Piazza Foro Boario CUNEO Tel Fax terramica.cn@coldiretti.it Pellegrino dr.marcello:

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