Fondo per lo Sviluppo e la Coesione - Delibera CIPE n. 60/ D.G.R. n 889/2012. Piano Nazionale per il Sud REGIONE BASILICATA

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1 FINANZIAMENTO Fondo per lo Sviluppo e la Coesione - Delibera CIPE n. 60/ D.G.R. n 889/2012 TITOLO ELABORATO REGIONE BASILICATA COMUNE DI LAVELLO PROVINCIA DI POTENZA POTENZIAMENTO DELLA RETE FOGNARIA E DEL DEPURATORE DI LAVELLO CODICE PROGETTO CB0906 Relazione Illustrativa, Corografia, Quadro Economico ed Elenco Elaborati LIVELLO DI PROGETTAZIONE Esecutivo Definitivo Preliminare DIRETTORE TECNICO Ing. E. Gerardo MAROTTA PROGETTISTI Ing. Gaetano PACIFICO Ing. Raffaele CAFARELLI Ing. Vincenzo PAPANDREA Ing. Giuseppe VERRASTRO SUPPORTO ALLA PROGETTAZIONE Geom. Pasquale BRUCOLI Geom. Michele PASSARELLA GEOLOGIA Dott. Geol. Antonio DEL GIUDICE COMMITTENTE RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Raffaele PELLETTIERI Acquedotto Lucano S.p.A. Via P.Grippo Potenza tel fax COD. 1 SCALA GRAFICA --- REV. DATA GENNAIO 2013 FILE: DATA Acquedotto Lucano Progettazione S.r.l. Sede legale ed amministrativa: Via Grippo Potenza Tel (8 linee r.a.) - fax al.progettazione@acquedottolucano.it

2 1. PREMESSA La presente relazione tecnica e illustrativa descrive l intervento di Potenziamento della rete fognaria e del depuratore di Lavello (PZ), inserito nell elenco degli interventi previsti dall Accordo di programma Quadro Potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane relativi ad agglomerati soggetti a procedure di infrazione comunitaria in maniera ambientale nell ambito del Piano Nazionale per il Sud - Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, finanziato con Delibera CIPE n. 60/2012 del La Regione Basilicata ha individuato soggetto attuatore l Acquedotto Lucano S.p.A. gestore del Servizio idrico e per il quale Acquedotto Lucano Progettazione S.r.l. cura la redazione del progetto ai sensi del D. Lgs. n 163/2006 e s.m.i.. Il finanziamento ha la finalità di adeguare l impianto esistente alle mutate esigenze del territorio di Lavello in relazione all incremento demografico. Infatti, Il sistema di trattamento dei reflui provenienti dall abitato di Lavello è costituito da un impianto ad ossidazione biologica realizzato negli anni 90 su un unica linea di trattamento e con capacità di trattamento di circa 7000 AE, insufficiente a trattare la reale portata affluente pari a circa AE. In tal modo l intervento sarà risolutivo per il Precontenzioso (EU-Pilot) relativamente agli art. 3 (collettamento) e 4 della direttiva 99/271/CEE (sistemi di depurazione). La progettazione preliminare dell intervento in questione è stata approvata con determina del Direttore Tecnico di Acquedotto Lucano S.p.A. n 219 del 29/12/ /10

3 2. STATO DI FATTO Come già detto l impianto attuale ha una potenzialità di AE a fronte di una portata da trattare relativa a AE. Nel corso della gestione da parte dell Acquedotto Lucano SpA, si è registrato l impossibilità di garantire il raggiungimento dei limiti tabellari imposti dalla normativa vigente del refluo trattato, nonostante gli sforzi profusi e l impiego di proprie risorse finanziarie che hanno consentito solo un leggero miglioramento del processo biologico. Si è cercato di sopperire alle carenze strutturali variando lo schema di funzionamento dell impianto, in particolare, è stato impegnato il bacino di stabilizzazione del fango, come volume aggiuntivo alla fase di aerazione, prolungando in tal modo il tempo di residenza del refluo in ossidazione, al fine di ottimizzare il rendimento dell intero processo biologico, ma ottenendo limitati risultati. 2/10

4 3. RICHIAMI DI NORMATIVA E VINCOLI SOVRATERRITORIALI 3.1. Richiami di normativa Le opere in oggetto saranno eseguite in conformità alle Leggi e Norme vigenti in Italia con tutti i relativi aggiornamenti in vigore alla data di esecuzione dei lavori. A titolo esemplificativo e non limitativo vengono indicate: Lavori pubblici 1.1) D. Lgs n.163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture 1.2) D.P.R n.207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE». Sicurezza sul lavoro Sicurezza e salute per cantiere a terra 2.1) D. Lgs n.81 Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutela delle acque dall'inquinamento 3.1) D. Lgs n.152 Norme in materia ambientale 3.2) P.R.T.A. Piano Regionale di Tutela delle Acque (art. 121 del D. Lgs. N. 152/2006) Norme tecniche di attuazione Difesa del suolo ed assetto del territorio 4.1) Legge n.183 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo 4.2) Legge Regione Basilicata n.9 3/10

5 Risorse idriche 5.1) Legge n.129 Piano Regolatore Generale degli Acquedotti e variante Regione Basilicata approvata con delibera di G.R. 1241/94 5.2) D.P.C.M Disposizioni in materia di risorse idriche 5.3) Legge n.36 (Legge Galli) Disposizioni in materia di risorse idriche 5.4) Legge Regione Basilicata n. 63 Direttive per l attuazione del servizio idrico integrato Si fa presente che il Comune di Pisticcia è inserito, ai sensi della 3.4), nell Ambito Territoriale Ottimale Unico della Regione Basilicata. Materiali e impianti 6.1) Circolare Ministero LL. PP n Norme tecniche relative alle tubazioni 6.2) D.M Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto 6.3) Norma UNI EN 639/1996 Prescrizioni comuni per tubi in pressione di calcestruzzo, inclusi giunti e pezzi speciali 3.2. Vincoli territoriali Regime dei vincoli e acquisizione dei relativi pareri Il successivo stadio progettuale, relativo alla fase definitiva, dovrà essere sottoposto alla approvazione di tutti gli enti interessati in sede di Conferenza di Servizi. Risulta in corso la procedura di gara per l affidamento delle necessarie indagini geognostiche i cui risultati saranno necessari ad individuare le soluzioni tecniche per l attraversamento delle aree caratterizzate da rischio idrogeologico nonché al calcolo delle opere in c.a. Pertanto prima di procedere alla validazione del progetto esecutivo e conseguentemente all appalto dei lavori occorre acquisire il parere dei seguenti Enti: 4/10

6 Amministrazione Comunale di Lavello (PZ) Regione Basilicata - UFFICIO URBANISTICA Regione Basilicata - UFFICIO TUTELA DEL PAESAGGIO Regione Basilicata - UFFICIO COMPATIBILITA' AMBIENTALE Regione Basilicata - UFFICIO FORESTE E TUTELA DEL TERRITORIO Regione Basilicata - UFFICIO CICLO DELL' ACQUA Regione Basilicata - UFFICIO GEOLOGICO E ATTIVITA' ESTRATTIVE SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI E ARCHITETTONICI SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICATA 5/10

7 4. LE PRINCIPALI SCELTE DI PROGETTO 4.1. Finalità progettuali La soluzione tecnica adottata è quella di costruire una seconda linea all interno dell area dell esistente impianto, il potenziamento della linea di trattamento fanghi ed alcuni adeguamenti sulla linea esistente. Tra l altro, rientrando in una delle aree sensibili individuate nel Piano di Tutela adottato dalla Regione Basilicata, richiede trattamento di affinazione e di ulteriore filtrazione del refluo trattato. L intervento proposto prevede in definitiva: A Nuova linea di trattamento linea acqua - potenziamento della stazione di pretrattamento con l adeguamento della stazione di grigliatura mediante installazione di griglia meccanica sub verticale e di paratoie per il sezionamento delle portate in ingresso; - realizzazione di un pozzetto di ripartizione delle portate tra le due linee: - realizzazione di un bacino di denitrificazione, da dottare di n. 2 mixer; - realizzazione di una stazione di ossidazione areata, con la posa di un sistema di diffusori di fondo completo del sistema di distribuzione aria compressa e tappeto di fondo diffusori a bolle fini; è, altresì, prevista la posa di n. 2 elettrosoffianti per alimentazione aria compressa in ossidazione completi di inverter e sonde per misurazione dell ossigeno disciolto; - realizzazione di una stazione di sedimentazione finale, dotata di carroponte circolare completo di motore e riduttore, di stramazzi e canaline in acciaio inox; - pozzetto per il ricircolo dei fanghi con elettropompa per il ricircolo dei fanghi e della miscela areata; - collegamenti idraulici tra le diverse stazioni di trattamento; B Nuova linea di trattamento Linea fanghi - stazione di stabilizzazione areata con sistema di diffusori di fondo completo di sistema di distribuzione aria compressa e tappeto di fondo diffusori a bolle 6/10

8 fini; il sistema sarà alimentato da una elettrosoffiante per alimentazione aria compressa - stazione di ispessimento fanghi con carroponte completo di motore e riduttore di stramazzi e canaline a corredo della stazione in acciaio inox; - n. 2 elettropompe per il ricircolo surnatanti; - stazione di disidratazione fanghi, da prevedere all interno di apposito locale, costituita da una centrifuga con gruppo di preparazione elettrolita. - i collegamenti idraulici tra le diverse stazioni di trattamento; C Impianto elettrico - realizzazione dell impianto per la seconda linea e potenziamento dell impianto esistente; D Stazione di defosfatazione - realizzazione di apposita struttura in c.a. per il contatto dei reagenti chimici con il refluo da trattare, dotata di elettromiscelatore lento, di serbatoio di stoccaggio reagente, di vasca di contenimento del serbatoio con elettropompe dosatrici reattivi, adeguamento del piping di alimentazione e/o ricircolo refluo trattato; E Stazione di filtrazione - realizzazione di una stazione a dischi con lo scopo di abbattere i solidi sospesi, e dunque anche i fiocchi di fango chimico che si vengono a formare per l'addizione dei reagenti utilizzati per la defosfatazione. Tali particelle sono trattenuti dal mezzo filtrante ed asportate successivamente con l'azione di controlavaggio. La scelta di detto sistema di trattamento in alternativa ai letti filtranti di tipo statico è legata ad una riduzione degli spazi necessari all'istallazione ed una modularità di funzionamento in funzione delle reali e future esigenze. 7/10

9 F - Opere di pertinenza - L area di pertinenza sarà pavimentata per consentire le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria e dotata di spazi a verde nelle aree non interessate dalle operazioni di conduzione dell impianto; G Adeguamento impianto esistente - si prevede la revisione e la sostituzione di alcune apparecchiature e delle opere in ferro quali paratoie e stramazzi; Il sistema consentirà il trattamento di una portata giornaliera di refluo superiore ai mc, pari a ab.eq. con un potenziamento di trattamento di mc/giorno, pari a ab.eq. 8/10

10 5. QUADRO ECONOMICO A - Lavori 1) Lavori a misura ,00 2) Lavori a corpo 3) lavori in economia IMPORTO LAVORI A BASE DI GARA (1+2+3) ,00 4) Oneri della sicurezza non soggetti a ribasso ,00 Totale lavori da appaltare ( ) ,00 B - Somme a disposizione della stazione appaltante 1) Lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi dall'appalto ,00 2) allacciamenti ai pubblici servizi 7.000,00 3) Imprevisti ,00 4) Acquisizioni di aree o immobili e pertinenti indirizzi 5) Espropriazione di aree o immobili e pertinenti indirizzi 6) Accantonamento di cui all'art. 133, commi 3 e 4 del codice appalti ,00 7) Spese per pubblicità e, ove previsto, per opere artistiche 2.000,00 8) Spese di cui agli artt. 90 e 92, comma 7bis, del codice appalti 9) Spese connesse alla attuazione e gestione dell'appalto, di cui: a) rilievi, accertamenti ed indagini, comprese le eventuali prove di laboratorio per materiali, di cui all'art. 16, comma 1, punto 11 del DPR 207/10 b) Spese tecniche relative alla progettazione, alle necessarie attività preliminari, ai coordinamenti per la sicurezza in fase di progettazione, alle conferenze di servizi, alla direzione dei lavori ed al coordinamneto della sicurezza in fase di esecuzione, alla assistenza giornaliera e contabilità, liquidazione e assistenza ai collaudi c) Importo relativo all'incentivo di cui all'art. 92, comma 5, del codice appalti nella misura corrispondente alle prestazioni che dovranno essere svolte dal personale dipendente d) Spese per attività tecnico-amministrative connesse alla progettazione, di supporto al responsabile del procedimento, di verifica e di validazione e) Eventuali spese per commissioni giudicatrici f) Verifiche tecniche previste dal capitolato speciale d'appalto, incluse le spese per le verifiche ordinate dal direttore dei lavori di cui all'art.148, comma 4, del DPR 207/2010 g) Spese per collaudi (collaudo tecnico-amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi specialistici) h) IVA sulle spese connesse alla attuazione e gestione dell'appalto Totale spese connesse alla attuazione e gestione del contratto (a+b+c+d+e+f+g+h) ,00 10) IVA sui lavori ,00 11) IVA sulle altre voci a disposizione della stazione appaltante ,00 12) Eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge Totale somme a disposizione (somma da 1 a 12) ,00 C) Beni/forniture funzionali alla realizzazione dell'opera COSTO COMPLESSIVO PROGETTO (A+B+C) ,00 9/10

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14 INDICE 1. PREMESSA STATO DI FATTO RICHIAMI DI NORMATIVA E VINCOLI SOVRATERRITORIALI Richiami di normativa Vincoli territoriali LE PRINCIPALI SCELTE DI PROGETTO Finalità progettuali QUADRO ECONOMICO /10

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