APPENDICE A1 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA ALLA DISCARICA DI ZOCCA INDICE

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1 PAG. 1 DI 6 APPENDICE A1 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA ALLA DISCARICA DI ZOCCA INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE RISCHIO ELETTRICO RISCHIO RUMORE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE RISCHIO INCENDIO... 6

2 PAG. 2 DI 6 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs e art. 26 D. Lgs ] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell area in oggetto. Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). Rischio generale di potenziale presenza nelle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, ecc.). Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantisticastrutturale di siti esistenti. Punturemorsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all art. 26 del D.Lgs , derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l accesso alle zone di competenza. Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all interno dell area in oggetto. Segnalazione ostacoli fissi. Utilizzo indumenti ad alta visibilità. Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Spostamenti presso il corpo discarica effettuati esclusivamente tramite automezzi. Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. Rampe di accessouscita dal piazzale di sufficiente larghezza per consentire il doppio senso di marcia in piena sicurezza. Piazzale realizzato in materiale di idonea resistenza ai cedimenti per compressione al fine di evitare rischi di incidente durante lo scarico dei rifiuti dal mezzo. 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs ] Il Complesso Impiantistico viene alimentato direttamente in bassa tensione tramite due contatori: un contatore trifase, con tensione nominale di 400 V - 50 Hz e potenza di 10 kw, adibito all alimentazione delle pompe di sollevamento del percolato e del quadretto prese; un contatore monofase, con tensione 230 V - 50 Hz e potenza di 3 kw, destinato all alimentazione del prefabbricato avente funzione di ufficio, spogliatoio, bagno con doccia e di un secondo prefabbricato adiacente all ufficio utilizzato come rimessa per attrezzatura. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.

3 PAG. 3 DI 6 Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l alimentazione di attrezzature dell appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. Uso di cartellonistica per l indicazione degli impianti in tensione ed in generale delle aree con presenza di un rischio elettrico. Uso di idonei DPI. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs ] Rilievi fonometrici effettuati in impianti di discarica della società hanno permesso di determinare un valore ambientale medio per impianti di tale tipologia che presenta un livello acustico continuo equivalente (L eq ) di 72,9 db(a) e un livello di picco (L peak ) di 97,9 db(c). Informazione e formazione ai lavoratori. Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 db(a). 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs ] Le valutazioni del rischio di esposizione a vibrazioni meccaniche effettuate per la discarica hanno evidenziato un rischio basso. L eventuale utilizzo di automezzi eo attrezzature per le lavorazioni in discarica dovrà essere valutato da fornitoriconferitori. 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs ] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell impianto elettrico descritti al paragrafo 2. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs ] Tra le attività potenzialmente svolte all interno dell impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad eventuali operazioni di manutenzione. La revisione 2 del delle Indicazioni operative per l applicazione del Titolo VIII del D. Lgs e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,

4 PAG. 4 DI 6 benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (mascheraschermo per saldatura). Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch esso degli opportuni DPI. 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs ] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate con il metodo MoVaRisCh (elaborato dalla Regione Emilia Romagna) hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori. Di seguito si riporta l elenco di riferimento delle sostanze pericolose presenti nell area in esame. Sostanza prodotti Grasso AGIP GREASE MU EP 2 Olio idraulico Olio per motore Gasolio per trazione Liquido antigelo paraflu Sepiolite Codifica pericolo R40, R5153, R65, R66 TLV-TWA TLV-TWA (ACGIH 2002): 5 mgm³ (nebbie d'olio minerale) TLV-STEL (ACGIH 2002): 10 mgm³ (nebbie d'olio minerale) 5 mgm 3 Nebbie olio minerale 5 mgm 3 Nebbie olio minerale 5 mgm 3 Nebbie d olio 5 mgm 3 Tipologia utilizzo stoccaggio In barili uno all interno del furgone e uno in magazzino, su apposita vasca di contenimento Tal quale Tal quale Temperatura di stoccaggio raccomandata non superiore a 50 C. stoccare in prossimità di fonti di accensione. Tal quale In sacchi da 20 kg nel magazzino Stabilità e reattività Prodotto stabile. avvengono reazioni pericolose. Sono da evitare contatti con forti ossidanti. Il prodotto è stabile nelle condizioni di stoccaggio. Prodotto naturale, inerte DPI da utilizzare Abiti con maniche lunghe e guanti resistenti agli oli minerali felpati internamente. Occhiali di sicurezza, abiti con maniche lunghe, guanti resistenti agli oli minerali felpati internamente. Abiti con maniche lunghe, guanti resistenti agli oli minerali felpati internamente. Aspiratori in caso di uso in ambienti confinati. Usare abiti con maniche lunghe. In caso di possibile contatto con gli occhi usare occhiali antispruzzo. In caso di possibili contatti prolungati con la pelle usare guanti in nitrile o spalmati in PVC e felpati internamente. Guanti in PVC possono essere usati per esposizioni brevi. Indossare guanti resistenti alle sostanze organiche (nitrile, neoprene). Tute da lavoro e grembiuli in materiale idoneo. Occhiali di sicurezza. La manipolazione di grandi quantità può generare un ambiente polveroso, pertanto si consiglia l'uso di occhiali.

5 PAG. 5 DI 6 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs ] Rifiuto non presso corpo discarica Acque superificiali Percolato Biogas Corpo Discarica Prelievo tramite caraffa da pozzetti di ispezione Rifiuto raccolto all interno di una vasca di stoccaggio da 150 m 3 (discarica in coltivazione) Impianti di captazione e recupero del biogas Usare indumenti protettivi, guanti adatti e scarpe antinfortunistiche Guanti Si segnala inoltre la potenziale presenza di polveri aerodisperse legate alla movimentazione di mezzi e materiali. In merito al rischio di esposizione ad agenti cancerogeni, non si riscontra la presenza di agenti cancerogeni di prima o seconda categoria. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere, mangiare e fumare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). E presente presso le discariche in esercizio un idoneo sistema di abbattimento delle polveri diffuse mediante irrorazione con acqua delle aree di transito. 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs ] Chiunque operi in discarica è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. Allo stato attuale non sono state effettuate rilevazioni sulla carica microbica e fungina presente nell impianto in esame; tale rilevamento è stata programmata per i prossimi mesi e le relative risultanze saranno integrate nel presente documento. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro. Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. Frequente lavaggio e disinfezione delle mani. Divieto di mangiare e bere al di fuori delle aree a ciò predestinate. Richiami agli operatori che hanno comportamenti igienici inidonei. Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell esposizione a ad agenti biologici entro fine 2010.

6 PAG. 6 DI 6 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs ] Nella discarica si evidenzia la presenza delle seguenti aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive: Zona 0, per la presenza di biogas, in corrispondenza del camino di esalazione o testa pozzo aperta in fase di coltivazione (per un volume trascurabile); Zona 1, per la presenza di biogas, in corrispondenza delle vasche di raccolta e dei pozzetti percolati chiusi (di estensione trascurabile); Zona 2, per la presenza di biogas, in corrispondenza delle vasche di raccolta percolati in caso di apertura delle stesse (per la distanza di 1 metro dall apertura delle vasche); Zona 2, per la presenza di biogas, in caso di emissione di biogas dal corpo discarica in corrispondenza di rottura della connessione di testa pozzo (di estensione 1,5 m in tutte le direzioni); Zona 2, per la presenza di biogas, in corrispondenza della tenuta dei compressori biogas e delle condutture a valle compressore (di estensione trascurabile). Si rimanda alla planimetria in Allegato 1 alla Nota informativa per l ubicazione delle aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base della classificazione delle aree e delle misure organizzative ed impiantistiche adottate, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all interno dell area è stato valutato essere accettabile. Si evita la presenza di fonti di innesco. E vietato fumare nei luoghi di lavoro. E vietato introdurre fiamme libere. Adozione della Procedura dei Permessi di Lavoro. Conformità delle apparecchiature elettriche rispetto alla Classificazione operata. Verifiche periodiche delle apparecchiature elettriche in accordo alla normativa di riferimento. Sono da evitarsi attività da in prossimità dei punti sopra indicati se non preventivamente concordate e valutate. 10 RISCHIO INCENDIO [D.M ] Il D.M stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare per ridurre l insorgenza di un incendio e limitarne le conseguenze qualora si verifichi. Le aree facenti parte della discarica sono state valutate come segue: zona uffici, locale servizi e deposito: rischio basso per la presenza di quantitativi di carta e materiali da consumo; area discarica: rischio medio per la presenza di rifiuti solidi e di macchine movimento terra. L impianto di terra e l impianto elettrico sono realizzati a regola d arte. Le uscite di emergenza sono segnalate regolarmente. Sono presenti estintori. Vengono effettuate regolari manutenzioni degli estintori e degli impianti. E adottato un piano di emergenza. Formazione ed informazione.

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