Conoscere senza sapere

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1 DSA e scuola media

2 Conoscere senza sapere I DSA sono disturbi dell adattamento Sono disturbi dell apprendimento implicito (apprendimento procedurale) Sono processi innati di accumulazione e processamento dell esperienza Producono efficienza e automatismi Nei DSA questo apprendimento è compromesso

3 La comprensione La procedura in realtà è semplice. Prima di tutto occorre separare le cose in gruppi. Talvolta un mucchio solo è sufficiente a seconda di quanto ce n è da fare. È meglio fare pochi oggetti alla volta che tutti insieme. Anche se lì per lì questo non sembra importante, tuttavia di solito nascono complicazioni se si esagera. Errori possono costare soldi. All inizio sembra complicato, ma poi con il tempo diventa parte della vita quotidiana di una persona. DI COSA SI STA PARLANDO?

4 DSA nella Secondaria Nella Scuola Secondaria di 1 grado possiamo avere: allievi diagnosticati nella Primaria allievi non individuati che presentano un divario tra rendimento e potenzialità. le problematiche diventano più rilevanti: accanto alle disabilità iniziano ad evidenziarsi atteggiamenti di disattenzione, distrazione, demotivazione e ansia.

5

6 Nella scuola secondaria di 1 e 2 grado Variabilità interindividuale. Caratteristiche. Epoca della diagnosi. Riduzione dei problemi più lievi. Lentezza esecutiva Problemi legati alla comprensione e alla stesura testo Possono intervenire problematiche emotive e comportamentali

7 Nella scuola secondaria di 1 e 2 grado Divario tra potenzialità cognitive e richieste della scuola Si evidenziano problemi di disistima e frustrazione causati dal perdurare degli insuccessi La scuola può essere vissuta come ambiente altamente stressante Problematiche psico-comportamentali che vanno ad unirsi ai problemi di apprendimento Rischio: l abbandono degli studi

8 Difficoltà critiche alle medie Automatizzazione dei processi Sequenze Copiatura dalla lavagna, dettatura, spelling (quindi estrema difficoltà a scrivere i compiti sul diario) Lentezza e errori di lettura Ritardi in più materie Scarsa comprensione del testo

9 L apprendimento non è un fenomeno unitario APPRENDIMENTO DI ABILITA Esempi: Decodifica del testo Scrittura sotto dettatura Esecuzione calcoli automatici- incoscipreattentivi Basso consumo di energia Rigidi APPRENDIMENTO DI CONCETTI Esempi: Comprensione di un testo. Stesura di un testo coesocoerente Comprensione di un problema Volontari- attentivi- consci Alto consumo di energia flessibili

10 Abilità strumentali Le abilità sono definite strumentali per significare che sono le porte di ingresso per gli apprendimenti concettuali. In situazioni normali l apprendimento di abilità e l apprendimento di concetti procedono in modo integrato.

11 UN ABILITA E LA CAPACITA DI UN SOGGETTO DI ESEGUIRE UNA PROCEDURA, COMPOSTA DA UNA SEQUENZA DI ATTI IN MODO: v RAPIDO v STANDARDIZZATO v CON BASSO DISPENDIO DI RISORSE ATTENTIVE Un soggetto viene definito abile in un compito quando riesce ad eseguirlo ripetutamente, in modo soddisfacente e senza sforzo apparente. RIESCE QUINDI AD AUTOMATIZZARE LE PROCEDURE

12 Automatizzare significa: PER LA LETTURA: decodificare in modo automatico, rapido e corretto il grafema (linguaggio scritto) in fonema (linguaggio orale) PER LA SCRITTURA: trasformare il linguaggio verbale, tenendo conto delle regole linguistiche, in linguaggio scritto in modo automatico, rapido e corretto.

13 Patologia dell apprendimento In patologia si possono osservare due tipi di dissociazioni: 1. l apprendimento delle abilità è integro, mentre è compromesso l apprendimento concettuale: ritardo mentale 2. l apprendimento concettuale è integro, mentre è compromesso l apprendimento di abilità: DSA

14 Abilità strumentali Problemi comportamentali Problemi legati allo sviluppo del sé

15 Difficoltà di apprendimento e BES Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari Problemi emotivo-motivazionali Handicap sensoriali, mentali Disturbi specifici dell apprendimento

16 BES e scuola I BES non hanno una valenza categoriale Sono bisogni educativi da soddisfare

17 Disturbi specifici Dell apprendimento Dislessia Disgrafia Disortografia Discalculia Disturbo soluzione dei problemi Disturbo Comprensione Del testo Disturbi non verbali Dell apprendimento Disprassie

18 Interventi compensativi Lettore esterno: La lettura può essere registrata dall insegnante o da un compagno o fatta leggere da un software. L importante è che l allievo dislessico possa accedere alla comprensione attraverso l ascolto del testo Software didattico: C.A.R.L.O., Alfa Reader, soft Mappe concettuali: automatizzano le abilità carenti Registrazione La registrazione delle lezioni e la predisposizione di scalette degli argomenti trattati permettono all allievo a casa di utilizzare il riascolto della lezione accompagnandosi al libro di testo. Computer/tablet permettono la correzione automatica di una percentuale altissima di errori e la rilettura di quanto scritto. Tavola pitagorica, calcolatrice permettono la riuscita del calcolo

19 Valutazione formativa Nella valutazione tener conto dei progressi e privilegiare le prove orali schede strutturate l esigenza di un tempo maggiore per l esecuzione. Gli allievi vanno incoraggiati ad una attenta riflessione metacognitiva. Predisporre strumenti e attività per la crescita e l autonomia.

20 Caratteristiche della lettura Solo una diagnosi sanitaria permette di accertare il grado di severità di dislessia. Per la scuola è molto importante conoscere il grado di compromissione delle abilità. Lettura: la mappatura delle competenze di lettura deve essere effettuata prendendo in considerazione tre indici: rapidità, correttezza e comprensione. Generalmente potremmo avere: dislessici medio/lievi che leggono molto lentamente, ma riescono a capire globalmente il testo dislessici severi che accanto ad una lettura lenta evidenziano numerosi errori di correttezza che non permettono loro la comprensione del testo.

21 Cosa fare dopo la diagnosi Dopo la diagnosi, se il bambino è nel primo ciclo della scuola elementare si consiglia generalmente una terapia logopedica, puntando l attenzione soprattutto sulla capacità metafonologica, o una terapia neuropsicologica. Nelle fasi successive, invece, è consigliato un intervento di tipo metacognitivo. L ambiente soprattutto quello familiare deve appoggiare il bambino, aiutandolo nella ricerca delle strategie di compenso e soprattutto nella costruzione di una immagine positiva di sé.

22 Cosa devono fare i genitori È bene innanzitutto precisare che i dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma possono imparare. I genitori devono: Informarsi sul problema Cercare una appropriata valutazione diagnostica Discutere del problema con gli insegnanti Aiutarlo nelle attività scolastiche (leggergli ad alta voce) Supplire la lettura con altri strumenti di informazione (cassette, CD, video).

23 Cosa deve fare l insegnante L insegnante deve: Accogliere realmente la diversità, studiarla, comunicare serenamente con il bambino e dimostrargli comprensione Parlare alla classe e non nascondere il problema (un modo può essere chiedere ad ogni alunno della classe di esporre ai compagni una loro difficoltà) Spiegare alla classe il perché del diverso trattamento che viene riservato in varie occasioni ai dislessici Utilizzare le risorse dei compagni di classe assegnando ad esempio un Tutor al bambino dislessico

24 Cosa non fare per i DSA Leggere di più non migliora l abilità di lettura Gli esercizi ripetitivi non provocano generalizzazione dell apprendimento L uso di un compenso/dispensa non riduce le possibilità di sviluppo della competenza Ciò che non è terminato a scuola non può essere finito a casa La quantità di lavoro a casa deve essere compatibile con il livello raggiunto dal bambino

25 Le caratteristiche delle difficoltà Lentezza ed errori nella lettura/scrittura Automatizzazione dei processi Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni Difficoltà a memorizzare sequenze Difficoltà di copia e nella dettatura Autocorrezione degli errori Difficoltà nell espressione scritta Difficoltà nelle lingue straniere

26 La lettura Decodifica: capacità di riconoscere denominare correttamente le parole che compongono un testo (automatizzazione del processo) Bottomup Comprensione: capacità di cogliere il significato (rappresentazione mentale del contenuto) Top-down

27 Per l interpretazione del testo Sollecitare le conoscenze precedenti: lessicale, inerenti l argomento,generali riguardanti la conoscenza del mondo. Attivare: schemi (oggetti, persone azioni), scripts (strutture di azione) Creare aspettative rispetto all argomento Fare attenzione alla leggibilità (caratteristiche morfosintattiche, lessicali) e alla comprensività (organizzazione delle informazioni) del testo che favoriscono i processi inferenziali e di previsione Operare semplificazioni testuali: alleggerire il carico informativo Insegnare all utilizzo dei dispositivi extratestuali: titolo, sommari,immagini Insegnare a focalizzazione parti e a operare inferenze (colori diversi) Monitorare i processi metacognitivi

28 Gli ostacoli alla comprensione Densità informativa. - costruire un rapporto bilanciato tra le informazioni codificate in forma scritta e gli apparati di supporto (immagini ) - alleggerire il carico informativo: semplificazioni testuali. Introduzione di espedienti grafici: dimensione carattere, a capo, interlinea.

29 Lavoro collaborativo Evitare che il peso della comprensione gravi sul singolo Favorire lavori di coppia, gruppo. I contributi dei compagni favoriscono le strategie di controllo e monitoraggio della comprensione, il coinvolgimento emotivo

30 Lettura decifratoria (molto) compromessa Utilizzare un lettore esterno (compagno/tutor) Insegnare all uso di un software di sintesi vocale Incentivare all uso di dizionari digitali, registrazioni Ridurre i testi e operare con mediatori didattici Privilegiare le verifiche orali e l uso di mediatori anche durante le verifiche Favorire la registrazione delle lezioni predisponendo scalette degli argomenti Importante è che l allievo acceda all ascolto del testo

31 Nello studio delle discipline: cosa controllare Lessico specifico Quantità di informazioni Tempo di elaborazione L integrazione delle informazioni Metodo di studio: si tende a sottolineare tutto, difficoltà nell individuare delle informazioni principali. Leggi sottolinea e ripeti? Mediatori didattici

32 Mediatori didattici Tabelle, schemi, mappe Aiutano nell apprendimento Sollecitano le generalizzazioni Aiutano ad appropriarsi di quadri d insieme Sono strumenti di apprendimento ma anche di presentazione degli argomenti nelle interrogazioni programmate Sollecitano i processi di pensiero, la riflessione

33 Mappe mentali. Brainstorming hanno si fondano sono strumenti per una struttura a raggera sulla logica associazionista che enfatizzano la grafica raccogliere velocemente le idee/concetti

34 Il processo di scrittura richiede: il passaggio da schemi orali aperti a schemi scritti chiusi la pianificazione dei nodi di contenuto e della loro forma linguistica la traduzione del codice orale nel codice scritto la capacità di revisione durante e dopo il processo di scrittura

35 Comprensione del testo Impegna tre componenti: memoria (raccoglie,organizza,ricostruisce) Intelletto (interpreta) emozioni (inducono a riconoscersi nel testo)

36 inferenze Sono la sostanza di cui è fatta la comprensione del testo Collegano le conoscenze linguistiche Alle conoscenze sul mondo Comprendere significa costruirsi un modello mentale della situazione di cui tratta il testo

37 esempio Disegna un cerchio Mettici questi numeri: 12,9, 6, 3. Mettici due frecce: una lunga che va verso il 12 e una corta che va verso il 3. Collega le frecce tra loro

38 disegno

39 Didattica Metacognitiva La didattica metacognitiva è un approccio didattico che utilizza deliberatamente e sistematicamente concetti e metodologie mutuati dagli studi sulla metacognizione

40 Didattica Metacognitiva L insegnante che opera a livello metacognitivo interviene a quattro livelli diversi: 1. Conoscenze sul funzionamento cognitivo 2. Autoconsapevolezza 3. Autoregolazione 4. Variabili psicologiche sottostanti

41 Didattica metacognitiva Aiutare l allievo a conoscere le proprie modalità di apprendimento (monitoraggio cognitivo) Aiutare l allievo a riconoscere il livello di acquisizione delle proprie abilità per lo svolgimento di compiti (autoregolazione) Aiutare l allievo a riconoscere e applicare consapevolmente comportamenti, strategie utili ad un più efficace processo di apprendimento Incoraggiare alla scelta di strategie operative più adeguate al suo apprendimento Rendere consapevole l allievo che l appropriazione delle capacità di autocontrollo e revisione gli permettono apprendimenti e risultati migliori.

42 Prove di diagnosi pedagogica Lettura: prove MT per la scuola media Scrittura:valutazione delle abilità di scrittura. Classe 5 Comprensione del testo: prove criteriali B in Nuova guida alla comprensione del testo Matematica: questionari Matematica e metacognizione Calcolo: prove AC.MT Soluzione problemi matematici: prove SPM

43 Screening alle medie: elenco prove prove lettura MT per le medie valutazione delle abilità di scrittura vol 5 AC-MT test di valutazione delle abilità di calcolo test di Corsi avanti e indietro per le abilità visuo-spaziali questionario di autopercezione a scuola (in diagnosi dei disturbi dell apprendimento scolastico) cfr appendice a diagnosi dei dist. Scolastici *in alternativa alla prima prova: Batteria per la dislessia e disortografia evolutiva, prove 4 e prova 5.

44 Programmi di didattica metacognitiva Imparare a studiare 2 Difficoltà di lettura nella scuola media Produzione del testo scritto liv. 2 Nuova guida alla comprensione del testo L intelligenza numerica Matematica e metacognizione

45 Bibliografia ragionata 1 Manuali generali Pontecorvo, Manuale di psicologia dell educazione. Il Mulino Boscolo, Psicologia dell apprendimento scolastico. Utet Orsolini. Il suono delle parole. La Nuova Italia Sartori. La lettura. Il Mulino Sono quattro manuali universitari che sintetizzano in modo efficace gli odierni risultati della ricerca scientifica. Testi di primo approccio Biancardi, Milano. Quando un bambino non sa leggere. Rizzoli Stella, La dislessia. Mulino Cornoldi, Le difficoltà dell apprendimento. Mulino Lucangeli, Ianniti, Vettore, Lo sviluppo dell intelligenza numerica. Carocci Sono libri appartenenti a collane di divulgazione ( Farsi un idea, Le bussole ) scritti da alcuni dei massimi esperti italiani. Ianes, Cramerotti, Tait. La dislessia. Erickson Cofanetto contenente libro, dvd video, cd room, della collana facciamo il punto di. Contiene un librettoguida, video interviste di alcuni dei massimi esperti italiani, materiali stampabili in PDF e versioni dimostrative di alcuni soft educativo-didattici. Test di valutazione Tretti e ali. Test IPDA. Erickson È un questionario osservativo per l identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento nell ultimo anno della scuola dell infanzia. Marotta, Trasciani, Vicari. Test CMF valutazione delle competenze metafonologiche. Erickson. Cornoldi, Colpo. Nuove prove di lettura MT per la scuola elementare e la scuola Media inferiore. O.S. Cornoldi, Cazzola. AC-MT e AC-MT valutazione delle abilità di calcolo. Erickson Lucangeli, Tressoldi, et ali. SPM. Test abilità di soluzione dei problemi matematici. Erickson Rossi, Malaguti. Valutazione delle abilità di scrittura. Manuale generale e volumi da 1 a 5. Erickson

46 Programmi didattici Programmi didattici scuola secondaria 1. Cornoldi, De Beni, Gruppo MT. Imparare a studiare 2. Erickson 2. De Beni, Cornoldi, Caretti, Meneghetti. Nuova guida alla comprensone del testo, vol Friso, Molin, Poli. Difficoltà di lettura nella scuola media. Erickson 4. Robbins. Esercizi di analisi del testo livello 2. Erickson 5. Ferraboschi, Meini. Produzione del testo scritto livello 2. Erickson 6. Lucangeli, De Candia, Poli. L intelligenza numerica. Terzo volume Erickson 7. Cornoldi, Caponi, Falco et alii. Matematica e metacognizione. Erickson. Sono libri basati sulla didattica metacognitiva, organizzati per unità d apprendimento.

47 PROGETTO INTEGRATO D INTERVENTO PRECOCE SUI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)

48 Difficoltà d apprendimento È importante distinguere Difficoltà: migliora fino alla scomparsa con interventi adatti da Disturbo: migliora, ma non scompare con interventi adatti

49 Disturbi specifici Dell apprendimento Dislessia Disgrafia Disortografia Discalculia Disturbo soluzione dei problemi Disturbo Comprensione Del testo Disturbi non verbali Dell apprendimento Disprassie

50 I Disturbi Specifici dell Apprendimento Caratteristica Disabilità disturbo Modalità individuale di funzionamento Connotazione sociale (facilitazioni) Linguaggio specialistico

51 La diagnosi dei DSA Si ottiene osservando i criteri di: Discrepanza (la prestazione è molto al di sotto della media) Esclusione (non vi sono altri fattori causali) Deve essere funzionale

52 Dopo la diagnosi Cosa fare dopo la diagnosi? Dai 7 ai 10/11 anni: Percorso abilitativo: logopedia, laboratori fonologici a scuola Dagli 11/12 anni: Misure compensative e dispensative

53 i percorsi delle disabilità

54 Esigenze di produzione scritta e di lettura

55 Discalculia

56 MODELLO CONOSCENZA NUMERICA E CALCOLO (McCLOSKEY, CARAMAZZA E BASILI, 1985) SISTEMA CALCOLO SISTEMA COMPRENSIONE NUMERI SISTEMA PRODUZIONE NUMERI

57 DIFFICOLTA SISTEMA CALCOLO -SEGNI OPERAZIONI - FATTI ARITMETICI (Es. TABELLINE) - PROCEDURE CALCOLO SISTEMA COMPRENSIONE NUMERI significato dei simboli numerici valore quantitativo delle cifre valore posizionale delle cifre SISTEMA PRODUZIONE NUMERI - SAPER NUMERARE IN AVANTI E ALL'INDIETRO - SAPER SCRIVERE NUMERI SOTTO DETTATURA - SAPER INCOLONNARE

58 I TRE MECCANISMI BASE DELL INTELLIGENZA NUMERICA Meccanismi Semantici (regolano la comprensione della quantità) Meccanismi Lessicali (regolano il nome del numero) (1 11) (3 = ) Meccanismi Sintattici (Grammatica Interna = Valore Posizionale delle Cifre) (25= 2 decine e 5 unità )

59 DA DOVE NASCONO LE DIFFICOLTA? DALL INCONTRO TRA SISTEMA NUMERICO E SISTEMA VERBALE

60 1. PROCESSI SEMANTICI Comprensione della quantità > 0 0

61 2. PROCESSI LESSICALI Il nome del numero Transcodifica: 7.sette VII Errore: scrivi quattro. 8

62 3. PROCESSI SINTATTICI La grammatica numerica SISTEMA VERBALE, SISTEMA NUMERICO 38,24.. Unisci in 1333 l 1 a 333 Qui se APE lo leggi al contrario non ha senso EPA 13 letto al contrario è 31 che ha significato.

63 Discalculia e disorganizzazione spaziale Anche le difficoltà di organizzazione spaziale che provengono dal disturbo non verbale (Disprassia) provocano delle difficoltà come: Errori di allineamento Incapacità a capire il ruolo del valore posizionale

64 La legge 170 del 2010 Riconosce i DSA Disciplina cosa devono fare il SSN e la Scuola nei confronti dei DSA Dispone che la scuola organizzi attività di screening volte ad individuare i casi sospetti (art.3) L articolo 5 regola le misure educative e didattiche di supporto, come l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata o l'introduzione di strumenti compensativi, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali Misure anche per i familiari (art. 6) che potranno usufruire di orari di lavoro flessibili.

65 Piano didattico personalizzato Programmazione personalizzata Caratteristiche funzionali del disturbo Patto con la famiglia

66 Attività DSA a. sc Screening alunni prima classe scuola Primaria Laboratori fonologici e Kit DSA Sportello DSA per le famiglie e i docenti Stesura del PDP da parte dei C. di Cl. e dei team Incontri tematici con i genitori

67 GRUPPO OPERATIVO DSA Scuola Primaria: Serafini Ilaria (insegnante). Scuola Secondaria I grado: Vincenzo Di Napoli(insegnante e psicologo). Volontarie: Lavinia Lombardi (psicologa), Veronica Giannini (psicologa) Giusy Cataldo (psicologa) Referente: Vincenzo Di Napoli.

68 LABORATORI ALUNNI PRIMO CICLO PRIMARIA Screening iniziale proposto all intera classe Al gruppo a rischio individuato con il monitoraggio in ingresso verrà proposto: LABORATORIO DI ATTIVITA DI LETTURA SUBLESSICALE Secondo screening a fine anno Classe Prima: se permangono difficoltà verranno riproposti i laboratori di recupero anche nel secondo anno della scuola Primaria

69 LABORATORI ALUNNI SECONDO CICLO PRIMARIA Nella terza, quarta e quinta classe della scuola Primaria vengono attivati laboratori DSA con interventi di abilitazione e compensazione

70 LABORATORI kit DSA Rivolti agli alunni della secondaria Insegnare l uso dei mezzi compensativi informatici Organizzazione : 2/3 incontri in piccoli gruppi di 3 alunni In orario scolastico

71 Sportello DSA e disagio scolastico Condotto dal referente DSA e dalle psicologhe 3 ore Settimanali Aperto alle famiglie Ai docenti Agli alunni della scuola media

72 PDP Stesura del Piano Didattico Personalizzato entro i primi 3 mesi Collaborazione per la stesura con i singoli C. di Cl. e i team Condivisione con le famiglie Consegna alle famiglie

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