MANUALE PER L INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO E LA DEFINIZIONE DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AL CONTROLLO IN LOCO FSE
|
|
- Margherita Riccio
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MANUALE PER L INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO E LA DEFINIZIONE DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AL CONTROLLO IN LOCO FSE OTTOBRE 2008 Direzione Istruzione Formazione Professionale e Lavoro
2 Inquadramento generale sull analisi del rischio La normativa ha introdotto rilevanti novità sull analisi del rischio, inquadrandolo all interno di una logica piramidale di controllo la cui base è rappresentata dal beneficiario. Ogni organizzazione che usa fondi pubblici, infatti, dovrebbe controllare la propria attività quale prassi standard di gestione. I controlli di primo livello dovrebbero essere verificati dall Internal Auditing, secondo le indicazioni dell Auditing internazionale. Piuttosto che definirli in termini di Internal Audit, la normativa introduce l Audit Autorità che svolge le attività di controllo tipiche dell Internal Audit e che vengono chiamate nel linguaggio comune come controlli di secondo livello. Il presupposto del funzionamento della nuova architettura dei controlli è quindi l esercizio di controllo da parte del beneficiario. Ogni controllo ordinario o di primo livello costituisce un Audit di sistema dal momento che l Auditing dell Autorità di Gestione si esercita sull organizzazione del beneficiario. L osmosi dei controlli, tanto sospirata dalle istituzioni di controllo è stata quindi delineata nella nuova normativa dei controlli All interno di questa gerarchia dei controlli si cala l analisi del rischio anch essa rinnovata sui più livelli organizzativi e sulle molteplici classi di controllo. L analisi del rischio, prerogativa delle Autorità di Audit nelle precedenti programmazioni, è richiesta anche per i controlli di primo livello a carico delle Autorità di Gestione o degli Organismi intermedi. Quanto detto si ricava dalle precisazioni contenute nell articolo 13 del regolamento CE 1828/06 ove viene introdotto il principio che le spese dichiarate dal beneficiario, prima di essere certificate dall Autorità di Certificazione, devono aver subito un controllo in ufficio e a campione in loco, basandosi sull analisi del rischio. Queste disposizioni, aggiunte a quella ancor più stringenti sul disimpegno automatico (n+2), previsto dal regolamento CE 1083/06, che obbliga le Autorità di Gestione a rendicontare all Autorità di Certificazione spese del beneficiario anche durante lo svolgimento dell operazione, portano ad utilizzare l analisi del rischio per poter effettuare controlli in loco a campione. Non è infatti ipotizzabile, per il problema dei costi e dei tempi lunghi che ne deriverebbero, controllare in loco tutte le domande di rimborso dei beneficiari. L analisi del rischio, introdotta dalla Regione Piemonte, ricade nella modellistica contabile che espone il rischio di non trovare l errore all interno della documentazione contabile
3 sottoposta a revisione e non si spinge alla valutazione del rischio di non raggiungere i risultati del Programma Operativo per la quale dovrebbe essere introdotta una metodologia analitica più articolata finalizzata all impatto dell evento rischioso. La Regione Piemonte, in ottemperanza alle disposizioni comunitarie e nazionali ha approntato un sistema dei controlli che si basa sull applicazione dell analisi del rischio per la definizione del campione di operazioni da controllare in loco nel caso delle direttive o atti di indirizzo che prevedono la presentazione di dichiarazioni di spesa (domande di rimborso) intermedie. L analisi del rischio è finalizzata all individuazione della probabilità dell errore durante l azione di controllo. Il processo che definisce il sistema dei controlli è descritto nell allegato XII del regolamento CE 1828/06 predisposto dall Autorità di Gestione nelle parti di propria pertinenza. Si riporta a titolo dimostrativo il grafico dei controlli descritto nell allegato XII. Avviso pubblico: domanda di rimborso Operatore Invia domanda di rimborso (itinere): elenco e immagini giustificativi in formato elettronico numero persone/ore Esito negativo Controllo in itinere operazioni con controllo in ufficio negativo e operazioni con controllo in ufficio positivo estratte a campione in base al fattore di rischio del documento. 100% giustificativi L Esito negativo Esito positivo 100% operazioni Controllo in itinere 100% delle operazioni U Esito positivo Invia domanda di rimborso (rendiconto): elenco e immagini giustificativi in formato elettronico persone/ore AdG/OI operazioni mai verificate in loco + campionamento casuale sul fattore di rischio del documento x% giustificativi Negativo Esito negativo Positivo Controllo a rendiconto L 100% giustificativi (eccetto quelli già verificati in itinere) Esito positivo 100% operazioni Esito negativo AdG/OI sul resto delle operazioni Controllo a rendiconto x% giustificativi (eccetto quelli già verificati in itinere) U Esito positivo
4 Avviso pubblico: domanda di rimborso (Ufficio) Controllo in itinere U Controllo a rendiconto U Operatore Invia domanda di rimborso: elenco e immagini giustificativi in formato elettronico persone AdG/OI Campione: 100% delle operazioni x% giustificativi Esito: Positivo (spesa accettata) Negativo (spesa rifiutata) Effetti: [P] ricalcolo maturato [P] calcolo valore minore fra maturato e dichiarato ai fini erogazione rimborso (ove previsto), monitoraggio e certificazione spesa [N] sospensione o revoca finanziamento [N] non riconoscimento della spesa e controllo in loco Campione: 100% delle operazioni (eccetto quelle da verificare in loco) x% dei giustificativi (eccetto quelli già verificati in itinere) Esito: Positivo (spesa accettata) Negativo (spesa rifiutata) Effetti: [P] calcolo totale spesa riconosciuta [P] calcolo e autorizzazione al saldo [P/N] calcolo indice di rischio (eventuale ri-controllo in loco) [N] sospensione o revoca finanziamento Avviso pubblico: domanda di rimborso (in Loco) Operatore Invia domanda di rimborso: elenco e immagini giustificativi in formato elettronico Controllo in itinere integrato con il controllo (preventivo) sull attuazione Campione: operazioni che a seguito del controllo in ufficio risultano con indice sopra soglia di rischio + campionamento casuale sul fattore di rischio del documento 100% dei giustificativi Esito: Positivo (spesa accettata) Negativo (spesa rifiutata) Effetti: [P] ricalcolo maturato [P] calcolo valore minore fra maturato e dichiarato ai fini erogazione rimborso (ove previsto), monitoraggio e certificazione spesa [N] sospensione o revoca finanziamento o non riconoscimento della spesa L Controllo a rendiconto Campione: 100% delle operazioni non ancora verificate in loco + campionamento casuale sul fattore di rischio del documento 100% dei giustificativi (eccetto quelli già verificati in itinere) Esito: Positivo (spesa accettata) Negativo (spesa rifiutata) Effetti: [P] calcolo totale spesa riconosciuta [P] calcolo e autorizzazione al saldo [N] sospensione o revoca finanziamento L
5 Durante il controllo in ufficio di tutte le operazioni, in base alla valorizzazione di indicatori derivanti dai valori attribuiti agli esiti e riferiti ai singoli item contenuti nelle check - list dei manuali di controllo che riguardano gli aspetti amministrativi, finanziari e tecnico - fisici, vengono prodotti tre indici (ricavati dalla media pesata degli indicatori) che se superano ciascuno i valori di soglia predefiniti, consentono l acquisizione della spesa ammessa dal controllore. Nel caso che anche un solo indice risulti inferiore al suo valore predefinito, si passa al controllo in loco e la spesa non viene ancora acquisita. L analisi del rischio è in questo frangente intrinseca alle procedure di controllo in ufficio che tengono anche conto di tutti i controlli precedenti (in fase di accreditamento, in fase di approvazione e in fase di attuazione fisico tecnica). Viene anche valorizzato il dato storico del beneficiario (esiti dei controlli effettuati su operazioni affidate negli anni precedenti) che contribuisce in modo oggettivo alla decisione di bloccare la spesa ed effettuare il controllo in loco. Il calcolo del rischio è effettuato ogni anno e per direttiva/atto di indirizzo al fine di individuare i valori minimi di soglia dei tre indici di controllo (vedi manuale dei controlli). Il controllo in loco viene anche effettuato su operazioni che hanno superato il controllo in ufficio ma che in base all analisi del rischio dell errore di controllo DR (vedi paragrafo successivo) definito per ogni documento di programmazione (bando) entrano a far parte del campione. In altre parole viene definito per ciascuno documento l importo da controllare in loco per ogni scadenza di domande di rimborso, di questo importo fanno parte le operazioni che non hanno superato il controllo in ufficio e le restanti operazioni estratte sulla base dell analisi del rischio basata sull errore di controllo (DR). Oltre a tali controlli in loco la Regione Piemonte ha la necessità di effettuare almeno un controllo in loco su tutte le operazioni durante il loro svolgimento e/o a conclusione e di effettuare sempre a conclusione un controllo in loco su un campione di operazioni che hanno già subito almeno un controllo in loco durante lo svolgimento. Tale procedura di controllo raggiunge l effetto di dissuasione, dal momento che un beneficiario che ha superato tutti i controlli amministrativi in ufficio e anche il controllo in loco rimane ancora esposto al controllo in loco nella fase di rendiconto.
6 Il modello probabilistico di analisi del rischio Ai fini dello svolgimento delle verifiche in loco l ufficio competente dei controlli effettua l analisi del rischio relativamente alle operazioni per le quali viene presentata una dichiarazione di spesa che ha superato il controllo in ufficio. L analisi del rischio ai fini dell estrazione campionaria è basata, conformemente a quanto stabilito dall articolo 13 del regolamento CE 1828/2006, su tre componenti di rischio espresse con la seguente formula matematica: AR = IR x CR x DR dove IR rappresenta il rischio relativo all operazione (Inherent Risk IR, inteso quale rischio connaturato al tipo di attività finanziata); CR: rischio di controllo interno (Control Risk CR, inteso come il rischio di non rilevare l errore da parte dell operatore a causa del suo sistema di autocontrollo); DR: rischio relativo all azione di controllo (DR, inteso come rischio di non rilevare l errore da parte di chi effettua il controllo). Pertanto il profilo di rischio AR (Audit risk) si sostanzia in una percentuale determinata moltiplicando i singoli rischi specifici. L ufficio controlli procede in via preliminare alla stima del rischio dell operazione (IR) 1 e del sistema di autocontrollo (CR) 2 sulla base delle informazioni di cui dispone e delle verifiche svolte nell ambito documentale. Una volta stabilita la soglia regionale di rischiosità (AR) calcola il proprio rischio di errore (DR) applicando la formula inversa dell analisi del rischio sopra esposta: DR = AR / IR x CR. La matrice di controllo è quindi determinata nel seguente modo: Titolo progetto Beneficiario Importo N. destinatari Rischiosità dell AdG (AR) Rischio relativo all operazione (IR) Rischio di autocontrollo (CR) Rischio di controllo (DR) La lista ottenuta per gruppi omogenei di progetti consente, sulla base delle operazioni che evidenziano scostamenti rispetto alla media, l estrazione del campione da controllare in loco 1 La stima di IR prende in considerazione i seguenti fattori: - rischi gestionali relativi alla tipologia di macroprocesso; - rischi gestionali associati alla tipologia di beneficiari. 2 Tale fattore di rischio è determinato valutando l impatto finanziario di irregolarità rilevate nel corso delle verifiche amministrative svolte nell ambito documentale.
7 nonché la determinazione della percentuale di spesa da verificare in funzione della rischiosità degli scaglioni individuati. L ufficio controlli riesamina la metodologia di campionamento almeno una volta l anno, rideterminando la soglia di rischiosità regionale AR e correggendo le stime di IR e CR sulla base dei controlli effettuati e di fattori esterni (es.: variazione di standard internazionali, nuove metodologie campionarie), al fine di assicurarne l efficacia rispetto agli obiettivi di riduzione e prevenzione del rischio. La procedura del controllo in loco e la riduzione del rischio tollerabile Come in altre Regioni, l universo delle operazioni rientranti nelle direttive regionali, ove sono previste dichiarazioni di rimborso intermedie, viene rendicontato attraverso dichiarazioni della spesa periodiche (D1, D2, Dn). Queste cadenze amministrative vengono inglobate nell analisi del rischio e fatte interagire con le fasi del controllo che possono assumere le tipiche modalità del controllo in ufficio e in loco. Conseguentemente, i filtri del controllo regionale si esercitano sulla documentazione e sulle azioni progettuali, secondo una scansione temporale. Se a questi incroci fra il controllo delle azioni con il controllo documentario si aggiungono i profili delle dichiarazioni della spesa, il quadro dei controlli si arricchisce di un ulteriore sfondo di controllo con il relativo quadro informativo di natura finanziaria. Applicando le procedure esposte nei paragrafi precedenti, le circostanze del controllo in loco possono essere riassunte nel modo seguente: Circostanza A = L operazione è considerata al di sotto della soglia degli indicatori di controllo e l operazione viene sottoposta immediatamente al controllo in loco; Circostanza B = L operazione supera il controllo degli indicatori di controllo ma rientra in un secondo insieme di progetti che vengono estratti su base campionaria per il controllo in loco (AR = IR x CR x DR ); Circostanza C = L operazione che non ha avuto controlli in loco in itinere subisce il controllo il loco nel momento consuntivo. Quest ultima circostanza assume nel caso di beneficiari non accreditati, come è il caso della formazione continua erogata da aziende, l unico momento di controllo della spesa in loco, in quanto a detti beneficiari non è richiesta la produzione di domande di rimborso in itinere conseguentemente ogni operazione viene controllata in loco almeno una volta.
8 Può accadere che non superi la soglia Indicatori su più dichiarazioni e allora viene controllata più volte in loco. Rispetto alla precedente programmazione dove il controllo in loco era effettuato prevalentemente a consuntivo (rendiconto), applicando l analisi del rischio (confronto con indicatori di controllo), si mantiene sempre la stessa modalità del controllo in loco ma con una distribuzione dei controlli in loco più efficiente e con un utile effetto dissuasore, che a sua volta riduce il rischio.
MANUALE PER L INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO E LA DEFINIZIONE DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AL CONTROLLO IN LOCO
fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 FONDO SOCIALE EUROPEO MANUALE PER L INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO E LA DEFINIZIONE DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AL CONTROLLO IN LOCO Reg. (UE)
DettagliL'ATTIVITA' DI AUDIT NEI PROGRAMMI OPERATIVI COMUNITARI
L'ATTIVITA' DI AUDIT NEI PROGRAMMI OPERATIVI COMUNITARI RUOLO DELL'AUTORITA' DI AUDIT ad avvio del programma - esprime un parere obbligatorio e vincolante sulla designazione delle Autorità di Gestione
DettagliAutorità di Gestione Prepara le spese da rendicontare + Documentazione. Redazione e presentazione della dichiarazione di gestione + Sintesi annuale
PROCEDURA DI RENDICONTAZIONE La nuova normativa sui Fondi per il periodo 2014/2020 introduce rilevanti novità in materia di rendicontazione delle spese. In particolare, accanto alle rendicontazioni periodiche,
DettagliCHECK-LIST N. 3 - INGEGNERIA FINANZIARIA CONTROLLO DOCUMENTALE E IN LOCO SULL OPERAZIONE FINANZIATA E VERBALE. POR Calabria FSE
CHECK-LIST N. 3 - INGEGNERIA FINANZIARIA CONTROLLO DOCUMENTALE E IN LOCO SULL OPERAZIONE FINANZIATA E VERBALE Controlli eseguiti ai sensi dell art. 60.b del Reg CE 1083/2006 e art. 13.2 del Reg. CE 1828/2006
DettagliManuale delle Procedure dell Autorità di Gestione
dell Autorità di Gestione PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2007-2013 e 2014-2020 FONDO SOCIALE EUROPEO REVISIONE 5 e dell Organismo Intermedio PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE INIZIATIVA OCCUPAZIONE GIOVANI
DettagliI controlli di primo livello
I controlli di primo livello Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della capacità istituzionale ed
DettagliPOR FESR 2007/2013. Asse II Inclusione, Servizi Sociali, Istruzione e Legalità, Linea f. Avviso pubblico nella vita e nella casa
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA POR FESR 2007/2013 Asse II Inclusione, Servizi Sociali, Istruzione e Legalità, Linea 2.2.2 f Avviso pubblico nella vita e nella casa Cagliari,
DettagliPROCEDURA CONTROLLI IN LOCO
PROCEDURA CONTROLLI IN LOCO Numero procedura Versione Vigente dal 3 2.0 17.05.2018 Versione Approvata il Vigente dal Differenze principali rispetto alla precedente versione 1.0 06/02/2018 06/02/2018 Stesura
DettagliIl sistema dei controlli di secondo livello in Regione Toscana
Il sistema dei controlli di secondo livello in Regione Toscana 10 maggio 2013 Firenze Auditorium Sant Apollonia Elvira Pisani Autorità di audit Regione Toscana ORGANIGRAMMA AUTORITA DG Competitività del
DettagliRelazione sul sistema dei controlli dei progetti finanziati con il POR FESR 2007/2013
Relazione sul sistema dei controlli dei progetti finanziati con il POR FESR 2007/2013 Riferimenti Normativi UE Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006, art. 58 e s.m.i. Regolamento (CE) della Commissione
DettagliORGANISMI INTERMEDI. Check-list per l'audit di sistema P.O. FSE Si No N/A NOTE CHIARA DEFINIZIONE, ALLOCAZIONE E SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI
Check-list per l'audit di sistema P.O. FSE Si No N/A NOTE I ORGANISMI INTERMEDI CHIARA DEFINIZIONE, ALLOCAZIONE E SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI 1 Chiara definizione ed assegnazione delle funzioni 1.1 Esistono
DettagliL efficienza energetica negli edifici - Bruxelles 12 Maggio 2009
L efficienza energetica negli edifici - Bruxelles 12 Maggio 2009 AVVISO PUBBLICO PER IL FINANZIAMENTO DI AUDIT ENERGETICI, SU EDIFICI DI PROPRIETA DEGLI ENTI LOCALI, FINALIZZATI ALLA PROMOZIONE DI INTERVENTI
DettagliRegione Lazio Programma Operativo FSE Regione Lazio Ob. Competitività regionale e occupazione
Regione Lazio Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitività regionale e occupazione Procedure per la gestione degli esiti dei controlli di II livello VS 1.0 DEL 10 MARZO 2010 SOMMARIO
DettagliREGIONE PIEMONTE FONDO SOCIALE EUROPEO PROGRAMMAZIONE Check list per i controlli:
REGIONE PIEMONTE FONDO SOCIALE EUROPEO PROGRAMMAZIONE 2014-2020 Check list per i controlli: Allegato n. 8 - costi reali in ufficio Allegato n. 9 - costi reali in loco Allegato n. 10 - UCS in ufficio Allegato
DettagliIndicazioni per la gestione e il controllo delle operazioni approvate e. finanziate in attuazione dei bandi provinciali Per la programmazione degli
Indicazioni per la gestione e il controllo delle operazioni approvate e finanziate in attuazione dei bandi provinciali Per la programmazione degli interventi per l inserimento/reinserimento lavorativo
DettagliComitato di sorveglianza
Comitato di sorveglianza Roma, 26 maggio 2016 Autorità di Audit Illustrazione dei Rapporti Annuali di Controllo 2015 1. Audit della Commissione Europea 2. Audit di sistema 3. Audit delle operazioni 4.
DettagliAllegato 15 Rapporto sull audit delle operazioni
Allegato 15 Rapporto sull audit delle operazioni POR FESR/FSE 2007/2013 Regolamento (CE) n. 1083/2006 e Regolamento (CE) n. 1828/2006 Rapporto sull audit delle operazioni Acquisizione di beni e servizi
DettagliVerifica dei sistemi di gestione e controllo
Verifica dei sistemi di gestione e controllo 5 novembre 2008 Luigi Guerci Il processo di attuazione dell audit Qudro giuridico di riferimento Regolamento (CE) n. 1083/2006 della Commissione (disposizioni
DettagliInformativa sul Rapporto Annuale di Controllo - anno 2010 ai sensi dell art. 65, lett. e) del Reg. (CE) 1083/2006
Comitato di Sorveglianza POR FESR 2007-2013 Informativa sul Rapporto Annuale di Controllo - anno 2010 ai sensi dell art. 65, lett. e) del Reg. (CE) 1083/2006 Autorità di Audit Peter Bieler 24 25 maggio
DettagliSISPREG. Presentazione del nuovo modulo: Certificazione delle spese
SISPREG Presentazione del nuovo modulo: Certificazione delle spese POR FESR COMPETITIVITA REGIONALE 2007/2013 Incrementare la competitività e le attrattive delle regioni e l'occupazione Impulso al progresso
DettagliI Controlli di Primo Livello del PON Città Metropolitane
I Controlli di Primo Livello del PON Città Metropolitane 2014-2020 Teresa Costa Dirigente Ufficio 7 «Centro di competenza sul coordinamento ed esecuzione controlli di I livello» Area Programmi e Procedure
DettagliIl Sistema gestionale è caratterizzato da una serie di punti di forza, riassumibili come segue:
Allegato 3 Scambio elettronico dei dati ex art. 122 (3) del Regolamento UE n. 1303/2013 Relazione circa lo stato dell arte al 31.12.2015 Autorità di Gestione del POR Piemonte FESR 2014/2020 1. Stato dell
DettagliCASISTICA DELLE IRREGOLARITÀRILEVATE A LIVELLO REGIONALE E STRATEGIE DI PREVENZIONE E CONTRASTO
CASISTICA DELLE IRREGOLARITÀRILEVATE A LIVELLO REGIONALE E STRATEGIE DI PREVENZIONE E CONTRASTO Autoritàdi Certificazione FESR FSE Dott.ssa Tamara Linguiti Sala Armieri 5 giugno 2012 L Autorità di Certificazione
DettagliManuale per i controlli di primo livello documentali e in loco
REGIONE MARCHE POR CRO 2007-2013 FESR Manuale per i controlli di primo livello documentali e in loco rev. 04 1 INDICE 1. PREMESSA... 3 2. QUADRO NORMATIVO... 4 2.1 NORMATIVA COMUNITARIA... 4 2.2 NORMATIVA
DettagliALLEGATO B. Programma PIU Europa. Sistema di gestione e controllo. 1 Il Referente del PIU Europa Dirigente III Settore Maurizio Durante
ALLEGATO B Programma PIU Europa Sistema di gestione e controllo 1 Il Referente del INDICE 1. RIFERIMENTI NORMATIVI...3 2. GLI ORGANISMI INTERMEDI NELLA POLITICA REGIONALE..4 3. LA GESTIONE DEL PIU EUROPA
DettagliGli standard internazionali per l attività di audit
Gli standard internazionali per l attività di audit Le fasi e le attività del processo di controllo: dalla pianificazione iniziale al monitoraggio. Riferimento agli standard internazionali emessi dagli
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO E COESIONE UNITÀ DI VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI Rapporto annuale di controllo a norma dell articolo 62, paragrafo 1,
DettagliGESTIONE DEI PROCESSI REDAZIONE, VERIFICA, APPROVAZIONE STATO DELLE REVISIONI
REDAZIONE, VERIFICA, APPROVAZIONE REDAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE RGQ RGQ DG STATO DELLE REVISIONI REV. N. REVISIONATI DESCRIZIONE REVISIONE DATA 0 - Prima Emissione 31/01/2006 1 5.9 Seconda Revisione
DettagliValutazione dei rischi
Valutazione dei rischi 5 Novembre 2008 Andrea Pellei Il processo di attuazione dell audit Obiettivi della valutazione del rischio L attività di audit effettuata sul Sistema di Gestione e Controllo di un
DettagliIl programma di Cooperazione Territoriale tranfrontaliera Italia Francia Marittimo : il sistema dei controlli di I livello
Il programma di Cooperazione Territoriale tranfrontaliera Italia Francia Marittimo 2007-2013: il sistema dei controlli di I livello Seminario Hercules Firenze, 9 e 10 maggio 2013 1. Dati generali del programma
DettagliPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE 2014-2020 ADOTTATO DALLA CE CON DECISIONE C(2015) 923 FINAL DEL 12 FEBBRAIO 2015 PROCEDURE E STRUMENTI PER LE VERIFICHE IN LOCO Versione
DettagliIl sistema di gestione e controllo: funzioni e organismi responsabili
Il sistema di gestione e controllo: funzioni e organismi responsabili Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento
DettagliProgetto ChORUS Competenze, Organizzazione, Risorse Umane a Sistema
Progetto ChORUS Competenze, Organizzazione, Risorse Umane a Sistema PON Governance e Azioni di Sistema (FSE) 2007-2013 Obiettivo 1 - Convergenza Asse E Capacita istituzionale - Obiettivo specifico 5.1
Dettagli141 Competitività regionale e occupazione per il periodo (di seguito POR CRO FSE );
5.12.2012 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 49 Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Area di Coordinamento Istruzione ed Educazione Settore
DettagliPiattaforma unitaria per la gestione dei bandi
Piattaforma unitaria per la gestione dei bandi Contesto La gestione e il controllo dei finanziamenti pubblici, afferenti ai diversi fondi, implica un susseguirsi di fasi distinte dal punto di vista logico,
DettagliCertificato del controllo svolto e rapporto di controllo
La cooperazione al cuore del Mediterraneo Certificato del controllo svolto e rapporto di controllo 1. Elementi identificativi Controllore incaricato Informazioni di contatto del controllore Tipo di controllo
DettagliMetodologia di Audit per gli Strumenti Finanziari
Metodologia di Audit per gli Strumenti Finanziari 2014-2020 DG REGIO, Audit Directorate C Matera, 23 Ottobre 2018 1 Sommario: Introduzione Le fasi del lavoro di Audit Il livello del lavoro di Audit Problematiche
DettagliAUTORITÀ DI GESTIONE. Check-list per l'audit di sistema P.O. FSE Si No N/A NOTE CHIARA DEFINIZIONE, ALLOCAZIONE E SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI
Check-list per l'audit di sistema P.O. FSE Si No N/A NOTE I AUTORITÀ DI GESTIONE CHIARA DEFINIZIONE, ALLOCAZIONE E SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI 1 Chiara definizione ed assegnazione delle funzioni 1.1 Il
DettagliModello Organizzativo D.Lgs 231/01. di Poste Italiane
Modello Organizzativo D.Lgs 231/01 di Poste Italiane Roma 14 dicembre 2005 Dott.ssa Dittmeier 1 Il Modello Organizzativo D.Lgs. 231 quale sistema di controllo interno Il Modello di Organizzazione Gestione
DettagliIL SISTEMA DEGLI INDICATORI
IL SISTEMA DEGLI INDICATORI Il sistema degli indicatori per il monitoraggio è stato definito al fine di proporre un quadro di riferimento omogeneo per la sorveglianza e la valutazione dei programmi comunitari.
DettagliLinea 1 Dimensione sovraregionale
Linea 1 Dimensione sovraregionale Il sistema dei controlli nel nuovo periodo di programmazione 2007-2013 INDICE DEI CONTENUTI 1. INTRODUZIONE... 3 2. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3. IL MODELLO ORGANIZZATIVO
Dettagli1. Funzioni affidate ad ARTEA
1. Funzioni affidate ad ARTEA ARTEA, ai sensi dell art. 2 comma 6 del Regolamento (CE) 1083/2006, opera quale Organismo Intermedio (OI) in house alla Regione Toscana, garantendo nel rispetto dei regolamenti
DettagliAutorità di gestione del P.O.R. Campania Manuale dei documenti E. Controlli
guida Autorità di gestione indice E. CONTROLLI E.3 Controllo di II livello E.3.1 Disciplinare per l'attuazione del Regolamento (CE) 438/2001. Approvazione del Progetto relativo al Sistema di Controllo
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Allegato 5 Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE ECONOMICA NUCLEO TECNICO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI UVER UNITA DI VERIFICA PERIODO DI
DettagliPSR Misure strutturali. Modalità e criteri per estrazione campione controlli in loco
24/03/2011 PSR 2007 2013 Misure strutturali Modalità e criteri per estrazione campione controlli in loco Di seguito si riporta una sintesi della procedura di controllo in carico alla Regione (Ente delegato)
Dettagli15/01/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 5 - Supplemento n. 2. Regione Lazio
Regione Lazio DIREZIONE SVILUPPO ECONOM., ATTIV. PROD. E LAZIO CREATIVO Atti dirigenziali di Gestione Determinazione 21 dicembre 2018, n. G17365 PO FESR Lazio 2014-2020. Approvazione del documento "Descrizione
DettagliLINEA OPERATIVA PON ATAS. Dalla programmazione 1994-99 all attività di audit
LINEA OPERATIVA PON ATAS Dalla programmazione 1994-99 all attività di audit Una possibile sintesi Le Le disposizioni normative in in materia di di controlli di di II II livello, dalla programmazione 1994/1999
DettagliPOR FESR Punto 7 dell ODG. Informazione sul Rapporto Annuale di Controllo
POR FESR 2007-2013 Punto 7 dell ODG Informazione sul Rapporto Annuale di Controllo POR F ESR 2007-201 3 Autorità di Audit Il primo semestre 2013 è stato caratterizzato dall attività di audit sulle operazioni.
DettagliPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE 2014-2020 ADOTTATO DALLA CE CON DECISIONE C(2015) 923 FINAL DEL 12 FEBBRAIO 2015 PROCEDURE E STRUMENTI PER LE VERIFICHE IN LOCO Versione
DettagliS p o r t e l l o O s s e r v a z i o n e P r o g e t t i Programma dei controlli di primo livello
Regione Autonoma della Sardegna POR Sardegna 2000-2006 Misura 5.1 Politiche per le aree urbane S p o r t e l l o O s s e r v a z i o n e P r o g e t t i maggio 2005 1. PREMESSA... 2 2. NORMATIVA E DOCUMENTAZIONE
DettagliProgetto ChORUS. Competenze, Organizzazione, Risorse Umane a Sistema. PON Governance e Azioni di Sistema (FSE)
Progetto ChORUS Competenze, Organizzazione, Risorse Umane a Sistema PON Governance e Azioni di Sistema (FSE) 2007-2013 Obiettivo 1 - Convergenza Asse E Capacita istituzionale - Obiettivo specifico 5.1
DettagliConti significativi. In sede di pianificazione:
Corso di revisione aziendale 2009-2010 Treviglio - 1) I conti significativi e la strategia di revisione - 2) Il campionamento: aspetti teorici ed esempi di applicazione - 3) Riepilogo delle differenze
DettagliVERBALE DI CONTROLLO IN LOCO
VERBALE DI CONTROLLO IN LOCO POR FESR 2014-2020 Azione 1.1.1 Sostegno a progetti di ricerca alle imprese che prevedono l impiego di ricercatori (dottori di ricerca e laureati magistrali con profili tecnico-scientifici)
DettagliDETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Num. rep. A0402A/25/2015 Data: 13 febbraio 2015 Direzione: A0402A
REGIONE PIEMONTE BU 10 12/03/2015 Consigio Regionale DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Num. rep. A0402A/25/2015 Data: 13 febbraio 2015 Direzione: A0402A Linee guida per la realizzazione dei controlli sulle dichiarazioni
DettagliPROCEDURA GENERALE AZIENDALE Immobilizzazioni 1.8 Riconciliazioni tra libro cespiti e contabilità generale
PROCEDURA GENERALE AZIENDALE Immobilizzazioni 1.8 Riconciliazioni tra libro cespiti e contabilità generale 1.SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI... 2 3. RIFERIMENTI ESTERNI...
DettagliORGANISMO INTERMEDIO - PROVINCIA DI MATERA. Area Politiche Attive del Lavoro e Formazione
ORGANISMO INTERMEDIO - PROVINCIA DI MATERA Area Politiche Attive del Lavoro e Formazione Allegato B CRITERI PER L INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO E LA DEFINIZIONE DEL CAMPIONE DELLE OPERAZIONI DA
DettagliCITTA DIORBASSANO (Provincia di Torino) REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
CITTA DIORBASSANO (Provincia di Torino) REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del C.C. n. 6 del 15.02.2013 Indice Art. 1 - Oggetto Art. 2 - Finalità Art. 3 Soggetti
DettagliVerso la Programmazione dei Fondi Strutturali Europei dopo l esperienza della Programmazione
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE SICILIA Verso la Programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali Europei dopo l esperienza della Programmazione 2007-2013
DettagliPunto 13 all ordine del giorno del V Comitato di Sorveglianza
UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA INFORMATIVA DELL AUTORITÀ DI GESTIONE SULLA SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI DA PARTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA Punto 13 all ordine del giorno del V Comitato
DettagliInformativa in merito all Attività annuale di controllo - anno
Informativa in merito all Attività annuale di controllo - anno 2011 - ai sensi dell art. 65 lett. e) del Reg. (Ce) 1083/06 Autorità di Audit (Gabriella Volpi) 1 Il Comitato di sorveglianza (art.65, lettera
DettagliCOMUNE DI UTA. (Provincia di Cagliari) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI UTA (Provincia di Cagliari) Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 11 del 04/03/2013 REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI Art. 3 del D.L. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito in L. 7 dicembre
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico LA RIFORMA DEL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI SOGGETTI GARANTI AUTORIZZATI Roma, 21 settembre 2018 IL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI ISTITUZIONE Il Fondo di garanzia per
DettagliREGIONE PIEMONTE FONDO SOCIALE EUROPEO PROGRAMMAZIONE Pista di controllo per la chiamata di progetto. Allegato n. 16
REGIONE PIEMONTE FONDO OCIALE EUROPEO PROGRAMMAZIONE 2014-2020 Pista di controllo per la chiamata di progetto Allegato n. 16 alle Linee Guida per la gestione e il controllo delle operazioni finanziate
DettagliPROGRAMMA OPERATIVO FSE COMPETITIVITÁ REGIONALE E OCCUPAZIONE REGIONE LIGURIA
PROGRAMMA OPERATIVO FSE COMPETITIVITÁ REGIONALE E OCCUPAZIONE 2007-2013 REGIONE LIGURIA AUTORITA DI GESTIONE MANUALE DEI CONTROLLI DI 1 LIVELLO 1 INDICE 1. PREMESSA 2. ATTIVITA DI CONTROLLO AI SENSI DELL
DettagliPAR FSC REGIONE EMILIA-ROMAGNA MANUALE DELLE PROCEDURE DELL AUTORITA DI CERTIFICAZIONE
PAR FSC 2007-2013 REGIONE EMILIA-ROMAGNA MANUALE DELLE PROCEDURE DELL AUTORITA DI CERTIFICAZIONE 1 Le funzioni dell Autorità di L Autorità di (AC) è responsabile della corretta certificazione delle spese
DettagliPREMESSO. CHE, con delibera n del 22/12/2009, in conformità a quanto disposto nella D.G.R. n.1276/2009, si è provveduto:
A.G.C. 05 - Ecologia, Tutela dell'ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile - Settore Tutela dell'ambiente, Disinquinamento - Decreto dirigenziale n.499 del 23 aprile 2010 POR FESR 2007/2013 - Asse
DettagliNota sulle procedure di rendicontazione PO
Prot: r_puglia/aoo_137/22/12/2010/0033834 Nota sulle procedure di rendicontazione PO 2007-2013 In relazione agli interventi finanziati a valere sul PO Puglia FSE 2007-2013, l Autorità di Gestione FSE,
DettagliDal monitoraggio alla e-cohesion. La gestione informatizzata dei Programmi Operativi L esperienza della Regione Molise
Dal monitoraggio alla e-cohesion. La gestione informatizzata dei Programmi Operativi 14-20 L esperienza della Regione Molise Nicola Pavone Regione Molise Forum PA Roma 24 maggio 2016 SISTEMA REGIONALE
DettagliRegione Lazio Programma Operativo FSE Regione Lazio Ob. Competitività regionale e occupazione
Regione Lazio Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitività regionale e occupazione Procedure per la rendicontazione delle spese all AdC VS 1.0 DEL 10 MARZO 2010 SOMMARIO Legenda Diagrammi
DettagliMinistero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica
Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DI DI SVILUPPO E DI COESIONE DOCUMENTO DI DISCUSSIONE SUL MONITORAGGIO PROCEDURALE DEI PROGRAMMI COFINANZIATI
DettagliMACROPROCESSO: OPERAZIONI A TITOLARITA' GARANZIA GIOVANI
MACROPROCESSO: OPERAZIONI A TITOLARITA' GARANZIA GIOVANI Allegato al Si.Ge.Co. dell' Organismo Intermedio Regione Sardegna relativamente al PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE PER L ATTUAZIONE DELL INIZIATIVA
DettagliIntegrazioni al Manuale dei controlli di primo livello: i controlli sui progetti in regime di semplificazione della spesa con unità di costi standard
Allegato A Integrazioni al Manuale dei controlli di primo livello: i controlli sui progetti in regime di semplificazione della spesa con unità di costi standard Per le attività in regime di semplificazione
DettagliVERBALE DI CONTROLLO IN LOCO
VERBALE DI CONTROLLO IN LOCO POR FESR 2014-2020 Azione 3.4.1 Progetti di promozione dell export destinati a imprese o loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale - Export - Bando
DettagliRischio di revisione e Concetto di Materiality
Rischio di revisione e Concetto di Materiality Corso di Audit e Governance Università degli Studi di Bergamo Prof.ssa Stefania Servalli 1 Rischio di revisione Rischio che il revisore dia un giudizio non
DettagliInformativa Rapporto Annuale di Controllo anno 2014 Autorità di Audit Peter Bieler
Informativa Rapporto Annuale di Controllo anno 2014 Autorità di Audit Peter Bieler Aosta, 9 giugno 2015 Compiti dell AdA Art. 62, par. 1, lett. d), punti i) e ii) del Reg. (CE) 1083/2006 Presentare alla
DettagliCOMUNE DI TREVISO REGOLAMENTI
COMUNE DI TREVISO REGOLAMENTI CONTROLLI INTERNI Regolamento dei controlli interni Art. 1 - Controlli interni... 1 Art. 2 - Controllo preventivo di regolarità amministrativa e contabile. 1 Art. 3 - Controllo
DettagliMANUALE PER I CONTROLLI DELLE OPERAZIONI AFFIDATE MEDIANTE VOUCHER FSE Direzione Istruzione - Formazione Professionale Lavoro
MANUALE PER I CONTROLLI DELLE OPERAZIONI AFFIDATE MEDIANTE VOUCHER FSE 2007-2013 Direzione Istruzione - Formazione Professionale Lavoro Indice 1. Aspetti caratterizzanti il voucher...6 2. Definizione di
DettagliAREA ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE N / 2017
SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE N. 95-9312 / 2017 Oggetto: DECRETO N. 506 33357 DEL 15.12.2016. BANDO PER LA PRESENTAZIONE DEI PIANI FORMATIVI DI AREA PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI OCCUPATI. PERIODO
DettagliPDL Opere pubbliche di interesse strategico regionale
PDL Opere pubbliche di interesse strategico regionale SOMMARIO PREAMBOLO Capo I - Opere pubbliche di interesse strategico regionale Sezione I - Ambito di applicazione e programmazione Art.1 - Oggetto Art.2
Dettaglilo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione;
DETERMINAZIONE n 31363/2985 D.G. del 15/7/2015 Oggetto: P.O.R. 2007/2013 - Accelerazione flussi di cassa per il pagamento delle spese dei beneficiari entro il 31.12.2015 - Integrazione al Vademecum per
DettagliAllegato 4 - Modello per la richiesta del saldo
Allegato 4 - Modello per la richiesta del saldo OGGETTO: [titolo operazione] a valere sull Azione - del POR FESR 2014-2020 CUP Codice Caronte Richiesta del Saldo Il sottoscritto. nato a.. il residente
DettagliDecreto Dirigenziale n. 8 del 02/02/2018
Decreto Dirigenziale n. 8 del 02/02/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 1 - DG di gestione fondo sociale europeo e fondo per lo sviluppo e la coesione U.O.D. 5 - Supporto
DettagliDirettive UE 2014/24 e 2014/23 e normative nazionali di attuazione.
Formazione dei consulenti Sottomisura: 2.3 - sostegno alla formazione dei consulenti 1.1.1.1.1.1. Descrizione del tipo di intervento L azione prevede le seguenti operazioni: 1. la formazione annuale dei
DettagliPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE 2014-2020 ADOTTATO DALLA CE CON DECISIONE C(2015) 923 FINAL DEL 12 FEBBRAIO 2015 MANUALE DI ARCHIVIAZIONE DOCUMENTALE RELATIVO ALL ATTUAZIONE
DettagliQUESTIONARIO. REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Presidenza Ufficio Speciale AUTORITA' DI AUDIT DEI PROGRAMMI
REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Presidenza Ufficio Speciale AUTORITA' DI AUDIT DEI PROGRAMMI Via Notarbartolo, 12/a - 90141 Palermo -Italia Tel. (0039) 091 70 77 544 - Fax (0039) 091 70 77 556 autorità.audit@regione.sicilia.it
DettagliDecreto Dirigenziale n. 104 del 04/06/2018
Decreto Dirigenziale n. 104 del 04/06/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 1 - DG di gestione fondo sociale europeo e fondo per lo sviluppo e la coesione U.O.D. 5 -
DettagliCOMUNE DI GALLICANO Provincia di Lucca REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI GALLICANO Provincia di Lucca REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CONTROLLI INTERNI 1 CAPO I PRINCIPI GENERALI Articolo 1 Ambito d'applicazione 1. Il presente regolamento disciplina, in attuazione
DettagliDecreto Dirigenziale n. 90 del 09/05/2018
Decreto Dirigenziale n. 90 del 09/05/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 1 - DG di gestione fondo sociale europeo e fondo per lo sviluppo e la coesione U.O.D. 5 -
DettagliCittà di Tortona Provincia di Alessandria
Città di Tortona Provincia di Alessandria REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del 24/01/2013. Pagina 1 di 7 Sommario
DettagliREGIONE SICILIANA. Assessorato del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente
D.D.G n. 20 del UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Sviluppo Regionale REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA Assessorato del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente VISTO lo Statuto della
DettagliCAPITOLATO TECNICO. Introduzione
Allegato 4) al Disciplinare Procedura aperta, sotto soglia, per l acquisizione del servizio di supporto ai controlli di 2 livello per il rilascio della dichiarazione di validità degli interventi finanziati
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri
All.3 Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Servizio Formazione Programmazione Monitoraggio e Controllo Piano delle verifiche dei Progetti di
DettagliCasistica delle irregolarità rilevate a livello regionale e strategie di prevenzione e contrasto poste in essere Autorità di Gestione FSE
Casistica delle irregolarità rilevate a livello regionale e strategie di prevenzione e contrasto poste in essere Autorità di Gestione FSE 2007-2012 Il contrasto alle frodi finanziarie all UE _ Strategie
DettagliAllegato 1 MANUALE DELLE PROCEDURE DI GESTIONE E CONTROLLO POR FESR LAZIO 2007/2013 CCI 2007IT162PO004
Allegato 1 MANUALE DELLE PROCEDURE DI GESTIONE E CONTROLLO POR FESR LAZIO 2007/2013 CCI 2007IT162PO004 Integrazione Novembre 2014 INDICE 1) Premessa pag. 3 2) Riferimenti Normativi....pag. 4 3) Iter per
DettagliInformativa sulle attività di Audit
UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FONDO SOCIALE EUROPEO PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA FSE 2007-2013 VIII Comitato di Sorveglianza POR Calabria FSE 2007-2013 4 Dicembre 2014 Punto
DettagliRegione Toscana Settore FSE Sistema della Formazione e dell Orientamento Sabina Stefani. La revisione del sistema di accreditamento: linee e tendenze
Regione Toscana Settore FSE Sistema della Formazione e dell Orientamento Sabina Stefani La revisione del sistema di accreditamento: linee e tendenze Accreditamento: applicazione nella nuova fase programmazione
DettagliElementi di dettaglio
REGOLAMENTO DI ATENEO PER L AMMINISTRAZIONE, LA FINANZA E LA CONTABILITÀ: Elementi di dettaglio Genova 5 luglio, 2012 Simonetta Ranalli ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA CONTABILE Principi: 1. L università adotta
DettagliInformativa sul Rapporto Annuale di Controllo (periodo ) e sul piano dei controlli (periodo
Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica ex art. 10 del decreto legge n. 101/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125/2013 (in G.U. 30/10/2013, n.255) NUCLEO TECNICO DI VALUTAZIONE
Dettagli