CARTA DEI SERVIZI DELLA FONDAZIONE ANFFAS ONLUS di Schio

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1 Uso del marchio autorizzato da ANFFAS ONLUS delib. C.D.N. 11/10/09 Fondazione ANFFAS ONLUS di SCHIO Iscritta al n.508 del Registro Regionale Veneto Persone Giuridiche Via Monte Valbella Schio (VI) Tel. 0445/ Fax. 0445/ segreteria@anffasschio.it sito: P. IVA e C.F CARTA DEI SERVIZI DELLA FONDAZIONE ANFFAS ONLUS di Schio INTRODUZIONE Roberto Speziale (Presidente Nazionale ANFFAS ONLUS) "A garanzia primaria delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro Famiglie, lo Statuto di ANFFAS onlus obbliga le Associazioni Socie e gli Enti di Gestione che utilizzano il marchio ANFFAS ad "adottare uno schema tipo di Carta dei Servizi predisposta dal!'anffas comprensiva dei livelli minimi di qualità ". Esistiamo, come Associazione, per tutelare i diritti delle Persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro Famiglie e, in assenza di interventi istituzionali, abbiamo negli anni operato e creato servizi per rispondere concretamente alle loro necessità. Abbiamo acquisito esperienza e competenze tali da essere ormai un riferimento puntualmente riconosciuto nella Comunità. L'esperienza associativa e gestionale maturata, la professionalità del nostro personale, la presenza diffusa sul territorio ci pongono tra gli interlocutori privilegiati anche nell'affidamento dei "servizi alla persona" da parte della pubblica amministrazione. La nostra Carta nasce per rendere concreto il "pensiero ANFFAS" e per abbattere le barriere dell'autoreferenzialità di chiunque voglia promuovere ed erogare "servizi alla persona" e per esaltare il principio della "Qualità Percepita". Le esigenze delle Persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro Famiglie devono entrare nel cuore dei processi ideativi e produttivi dei servizi, investendone la progettazione, concorrendo all'individuazione dei connotati qualitativi e offrendo i riferimenti per valutare i risultati e innescare i cambiamenti. La Carta dei Servizi ANFFAS vuole assegnare un ruolo forte alle Persone con disabilità intellettiva e relazionale e alle loro Famiglie nell'orientare le attività di ciascuna nostra Struttura Associativa. La nostra Carta andrà interpretata in chiave dinamica, come processo che troverà sviluppi e "personalizzazione" presso le singole Strutture Associative locali che non potrà non impegnarsi a fondo nel delineare e conseguire standard di qualità "fisiologicamente ANFFAS". (Tratto da "Guida alla costruzione della Carta dei Servizi a marchio ANFFAS"). PRESENTAZIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI La Carta dei Servizi è il documento informativo che indica i servizi offerti dalla Fondazione ANFFAS onlus di Schio, le modalità con cui vengono erogati e le linee guida cui dirigenza ed operatori si attengono. In relazione alle caratteristiche della Fondazione si intende lavorare per l accoglienza e l integrazione delle persone con disabilità intellettivo-relazionale, fornendo ove possibile anche supporti adeguati alle loro famiglie.

2 Relativamente alla gestione dei Centri Diurni di Schio, Torrebelvicino e Velo d Astico l obiettivo principale è il miglioramento qualitativo continuo delle offerte educative, riabilitative ed assistenziali per gli ospiti delle strutture, tenendo conto delle caratteristiche specifiche di ciascuna persona con disabilità, delle risorse umane, economiche e strutturali a disposizione. La Carta dei Servizi impegna pertanto la Fondazione ANFFAS onlus di Schio ad operare ottimizzando l operatività, tenendo sempre presente la centralità degli ospiti e il raggiungimento degli obiettivi per ciascuno prefissati. Gli elementi generali che caratterizzano la Carta dei Servizi possono essere così sintetizzati: 1) individuazione di principi fondamentali che devono sostenere ed ispirare tutti i servizi resi agli utenti nel rispetto della loro dignità di persone; 2) impegno sullo standard delle attività e dei servizi erogati dai 3 Centri Diurni della struttura con l adozione di determinati livelli qualitativi 3) verifica degli impegni assunti con modalità di controllo oggettive e periodiche per migliorare i servizi resi 4) informazione agli ospiti e alle loro famiglie dei servizi offerti mediante una comunicazione diretta, semplice e chiara. CHI E ANFFAS - cenni storici ANFFAS Nazionale ANFFAS Onlus (Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli e Adulti Subnormali) nacque a Roma il 28 Marzo 1958 per merito di Maria Luisa Menegotto che ne fu la prima Presidente volendo risolvere assieme ad altre famiglie disorientate e angosciate un proprio problema personale. L'Associazione fu riconosciuta come Ente, con Personalità Giuridica con DPR 1542 del Pur non cambiando l acronimo originario ANFFAS, la denominazione dell'associazione è Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e Relazionale. L Associazione nazionale è composta da numerose Associazioni locali dotate di distinta autonomia giuridica e patrimoniale alle quali è chiesto di sviluppare tra loro un rapporto solidale manifestando i valori propri di una associazione che intende dare voce e diritti alle persone con disabilità con l apporto delle loro famiglie. Ogni Associazione locale è costituita da familiari di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale ma anche da soci amici che aderendo ad Anffas ne condividono gli scopi sociali offrono occasioni di integrazione, di aiuto alle persone con disabilità e alle famiglie. ANFFAS Schio L ANFFAS a Schio si è formalmente costituita nel Una prima tappa organizzativa è avvenuta a seguito dell entrata in vigore della legge regionale n. 59/78 che ha consentito di avviare nei locali della storica Villa Rossi a Santorso un Centro di Formazione Professionale nel settore delle confezioni e dell ortofloricoltura. Nel 1996 la formazione professionale viene ceduta al CNOS, gestito dai Salesiani. Un secondo momento importante è stato determinato dalla successiva legge regionale n. 46/80 che obbligava a differenziare le strutture secondo il grado e il tipo di handicap seguito. ANFFAS creava due strutture distinte: la "Terapeutica Occupazionale" per disabili con handicap grave e la Cooperativa "Nuovi Orizzonti" che provvedeva alla gestione di una struttura parallela per disabili con handicap mediolieve. Nel 1985 le due strutture diventavano rispettivamente "Centro Educativo Occupazionale Diurno ANFFAS" e "Centro Educativo Occupazionale Diurno Nuovi Orizzonti". Una terza fase vede l apporto dei Comuni e dell Ulss n. 4 Alto vicentino, infatti - dapprima il Comune di Schio acquisito, con il concorso della Regione Veneto, un immobile in Via Monte Valbella lo ristruttura e nel 1991 offre ad ANFFAS la possibilità di trasferire parte dei propri utenti. Nel lo stabile sarà poi ampliato e rinnovato; - anche il Comune di Velo d Astico, la Comunità Montana Alto Astico e Posina e l Ulss nel 1999 a Seghe di Velo ristrutturano un edificio scolastico che accoglie il CEOD di Velo d Astico; - il Comune Torrebelvicino nel 2004 con il supporto e dell Ulss mette a disposizione locali idonei per un CEOD la cui gestione è affidata ad Anffas. Va segnalata un altra tappa del percorso. Anffas nel 1990 attiva a Schio un laboratorio di tessitura, oggi conosciuto come Coop. Sociale Schio Solidale. 2

3 ANFFAS di Schio nel 2003 è diventata autonoma, qualificandosi come una delle numerose Associazioni locali associate ad Anffas nazionale. Attualmente conta circa 90 associati tra i familiari di persone con disabilità e amici volontari, gestisce 3 Centri Diurni e sviluppa la sua attività a favore di circa 70 persone con disabilità. A ciò si aggiungono diverse iniziative rivolte alle famiglie delle persone con disabilità, quali ad esempio l apertura di un Centro diurno nelle giornate di sabato e durante i periodi di chiusura prolungata, e altre iniziative dirette a promuovere il tema della disabilità quali ad esempio lo sportello Ascoltarsi per accogliere e lo sportello SAI. Di recente l Associazione ha voluto separare la promozione della disabilità dalla gestione dei centri Diurni costituendo per tale finalità la Fondazione Anffas onlus di Schio i cui amministratori sono nominati direttamente da Anffas. SCOPI DELLA FONDAZIONE - LA MISSIONE La persona con disabilità ha diritto di essere considerata per i propri caratteri e valori non per gli aspetti che la differenziano dagli altri, la persona va quindi valorizzata a prescindere dalla serie di difficoltà fisiche, intellettive o relazionali che l accompagnano. Pertanto, sia per la attività di promozione ed integrazione delle persone con disabilità e di attenzione verso le famiglie coinvolte con il problema della disabilità e sia per le attività collegate alla gestione di strutture diurne, Anffas si ispira a principi di solidarie, amicizia e condivisione. Si intende essere vigili nel contrastare con decisione ogni comportamento che riduca o condizioni i diritti del disabile e della sua famiglia. Si vuole poi che un numero maggiore di persone conoscano le difficoltà delle famiglie con figli disabili, li accettino e li aiutino ad integrarsi nella società. Tutto ciò obbliga pertanto gli amministratori, gli operatori e tutti coloro che hanno una relazione con le persone con disabilità a mantenere un rapporto solidale con gli ospiti dei centri diurni e con le famiglie, socie e non, che richiedono servizi sempre più qualificati. La persona con disabilità ha infatti diritto di essere considerata per i propri caratteri e valori non per gli aspetti che la differenziano dagli altri. Anffas quindi vuole che la persona sia valorizzata a prescindere dalla serie di difficoltà fisiche, intellettive o relazionali che l accompagnano. Se all inizio era una aspirazione ora anche a livello normativo certi valori vengono affermati. Si riporta a tale riguardo la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità che all art. 1 afferma: Scopo.è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità. Anche l art. 3 dello Statuto dell Associazione di Schio dice : L associazione.persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, nel campo dell assistenza sociale e sociosanitaria,. della tutela dei diritti civili a favore di persone svantaggiate in situazioni di disabilità intellettiva e relazionale ed alle loro famiglie affinché a tali persone sia garantito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità. La Fondazione pertanto, sia per la attività di promozione ed integrazione delle persone con disabilità e di attenzione verso le famiglie coinvolte con il problema della disabilità, e sia per le attività collegate alla gestione di strutture diurne, si ispira a principi di solidarietà, di amicizia e di condivisione. Il modo di operare è rivolto pertanto ad una vigilanza costante e al contrasto deciso di ogni comportamento che riduca o condizioni i diritti della persona con disabilità e della sua famiglia. PRINCIPI FONDAMENTALI I principi fondamentali richiamati dallo statuto di Anffas Nazionale e dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del sono: 1) UGUAGLIANZA Ogni persona con disabile gode degli stessi diritti e della medesima tutela, per cui a ciascuno va riservata attenzione, tempi personali di ascolto e assistenza, ma tutto ciò va misurato anche con le medesime esigenze espresse dagli altri ospiti delle strutture. Analogo atteggiamento vale per i rapporti con le famiglie i cui problemi vanno ascoltati e considerati. 3

4 2) CONTINUITA - Il servizio deve essere erogato in modo continuo e regolare. Qualora, per forza maggiore, ciò non fosse possibile, è necessario prendere provvedimenti del caso per ridurre al minimo il disagio all utenza, comunicando tempestivamente ogni variazione di orario e/o di modalità di accesso al servizio; 3) DIRITTO DI SCELTA Pur in presenza di una convenzione con l Ulss n. 4 che privilegia la distrettualizzazione delle prestazioni socio-sanitarie, va riconosciuto all utente il diritto di scegliere il servizio più consono alle sue esigenze e/o di recedere liberamente da quello precedentemente scelto; 4) PARTECIPAZIONE Va sempre garantita la partecipazione dell utente e della sua famiglia alla programmazione dei servizi, favorendo l accesso all informazione che deve sempre essere comunicata in modo semplice e comprensivo; 5) EFFICIENZA ED EFFICACIA Il servizio concernente la gestione dei 3 Centri Diurni deve essere erogato ottimizzando le risorse umane ed economico-finanziarie a disposizione, monitorando sistematicamente i risultati conseguiti e verificando il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. 6) RISPETTO DEI PRINCIPI ASSOCIATIVI Nell erogare il servizio non è ammessa alcuna discriminazione e va garantito a tutti lo stesso trattamento. Non devono pertanto essere posti divieti che comportano ogni ingiustificata differenziazione in relazione alle condizioni economiche, sociali o religiose; DIRITTI E DOVERI DELL OSPITE E DEI SUOI FAMILIARI Tutti coloro che frequentano i nostri Centri Diurni hanno diritto di essere seguiti ed assistiti con competenza, professionalità e sensibilità. I famigliari sono parte attiva e partecipe, assieme al personale incaricato, per definire il progetto individuale; hanno il diritto di esprimersi pur nel rispetto dei ruoli e delle competenze del personale incaricato. Anffas assicura il rispetto della normativa sulla privacy. Ai familiari è richiesta di rispettare l insieme delle norme che regolano il funzionamento del Centro Diurno così da consentire il regolare e organizzato svolgimento del servizio. Si indicano alcune condizioni minime : a) alla famiglia è richiesto di dare comunicazione sullo stato di salute del figlio per consentire un eventuale adeguamento degli interventi (cambio di cure farmacologiche, esiti delle consulenze, nuovi regimi alimentari, ecc.); b) alla famiglia è richiesto di garantire condizioni igieniche tali da permettere al familiare l immediato accesso alle attività del servizio. Se esistono condizioni particolari, anche rilevate dall operatore, in maniera concordata vanno risolte e a ciò la Fondazione dà la disponibilità, in accordo coi Servizi sul territorio, per attivare i supporti esterni necessari; c) alla famiglia può essere richiesto di fornire gli ausili e/o gli strumenti, non in dotazione, che siano necessari allo svolgimento delle prestazioni; d) la famiglia può collaborare, nel rispetto dei ruoli e dei criteri organizzativi generali, alla definizione del Progetto Individuale, condividendo le soluzioni operative prescelte da Anffas e approfondendone i risultati. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA La struttura organizzativa della Fondazione Anffas onlus di Schio è così costituita: Consiglio di Amministrazione (composto da tre membri) Presidente e Legale Rappresentante Collegio dei revisori dei conti La struttura tecnica vede la presenza di: Direttore Coordinatori (uno per ogni Centro Diurno). 4

5 Educatori e personale di assistenza (distribuiti nei 3 Centri Diurni secondo standard determinati dalla Regione del Veneto e in relazione alle necessità degli ospiti accolti) Personale di segreteria (presso la sede di Schio). Una serie di figura professionali con incarico specifico : - Psicologa - Fisioterapista - Psicomotricista - Insegnanti ISEF e operatori Shiatsu e Do In Anffas per situazioni particolari che lo richiedono ha contatti diretti con i medici della Riabilitazione, Fisiatria, Psichiatria e Neurologia. RIFERIMENTI Presidente: Romano Borgo Telefono 0445/ presidente@anffasschio.it Orario di ricevimento: su appuntamento Direttore: Mirko Serradura Telefono 0445/ direttore@anffasschio.it Orario di ricevimento: su appuntamento Addetti alla Segreteria Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle dalle alle Telefono: 0445/ fax. segreteria@anffasschio.it Coordinatore del Centro Diurno 1 di Schio Via Monte Valbella, Schio (VI) Telefono 0445/ Fax 0445/ ceod1@anffasschio.it Coordinatore del Centro Diurno 2 di Torrebelvicino Via Enrico Toti, Torrebelvicino (VI) Telefono 0445/ ceod2@anffasschio.it Coordinatore del Centro Diurno 3 di Velo d Astico Via Velo, Velo d Astico (VI) Telefono 0445/ ceod3@anffasschio.it I CENTRI DIURNI La legge regionale 16 agosto 2002, n. 22 e i provvedimenti attuativi approvati dalla Giunta Regionale ( in particolare DGR n. 457 del 2 febbraio 2007 ) danno le seguenti definizioni: * Il Centro diurno è un servizio territoriale rivolto a persone con disabilità con diversi profili di autosufficienza che forniscono interventi a carattere educativo-riabilitativo-assitenziale. * Le finalità : Riabilitativa, educativa, di socializzazione, di aumento e/o mantenimento delle abilità residue. I Centri Diurni gestiti da Anffas rispondono ai bisogni psico-fisici, comportamentali e ambientali della persona con disabilità, mediante un progetto, relativo a ciascuna persona accolta, un metodo di lavoro che intende essere coerente con i valori propri di Anffas, una struttura organizzata, una esperienza consolidata e soprattutto attraverso la professionalità di tutto il personale. Calendari e orario di apertura dei Centri diurni La Convenzione con l Azienda Ulss n. 4 obbliga a mantenere aperti i Centri Diurni per 234 giorni all anno. Il calendario delle aperture è trasmesso alle famiglie perché possano conoscere anticipatamente le giornate di chiusura che coincidono con il periodo natalizio e il periodo a cavallo di ferragosto. L orario di attività, dal lunedì al venerdì, è strutturato tra le ore 9 e le ore

6 Servizio trasporto La Fondazione provvede direttamente al trasporto dei propri ospiti dall abitazione al Centro diurno di riferimento e viceversa. L orario è stato definito in relazione all orario delle attività al Centro Diurno; ogni variazione viene comunicata anticipatamente alla famiglia. Servizio mensa La Fondazione provvede a fornire, tramite un rapporto convenzionato con ditte specializzate, il pasto del mezzogiorno che ha un menù vario e con possibilità di personalizzazioni in relazione a bisogni specifici (diabetici, ciliaci, ecc.). Il personale e le ditte convenzionate assicurano il rispetto delle norme HACCP nelle varie fasi della preparazione e somministrazione del pasto. Somministrazione dei farmaci. Personale dell Azienda Ulss n. 4 provvede a preparare per ciascun ospiti i farmaci prescritti che verranno somministrati, nell orario stabilito, dal personale dipendente. I farmaci non sono a diretta disposizione degli ospiti né del personale dipendente. I farmaci da dare al bisogno sono somministrati dopo avere acquisito l assenso scritto del familiare e la prescrizione del medico curante. Servizio pulizie Le pulizie sono svolte, secondo protocollo, da personale dipendente e da ditte incaricate. Modalità di accesso Il Centro Diurno accoglie persone con disabilità in età post scolare fino al compimento del 65 anno di età. La richiesta di inserimento presso uno dei nostri Centri Diurni va inoltrata all Assistente Sociale del Distretto Socio-Sanitario di competenza. Il Distretto Socio-Sanitario tramite Unità Valutativa Multidimensionale (UVMD) autorizza l inserimento e le dimissioni dal Centro Diurno. ATTIVITA Progetto Individuale l progetto parte dalla valutazione che l UVMD ha dato attraverso la scheda S.Va.M.Di, strumento definito dalla Regione Veneto. Alla valutazione formulata si aggiunge l analisi svolta dagli educatori e gli operatori del Centro diurno che individuano gli obiettivi utili a fare emergere le potenzialità della persona oltre che a definire gli interventi in ambito assistenziale, educativo e riabilitativo necessari. Il lavoro di progettazione pone il benessere complessivo della persona con disabilità come punto fondamentale attorno al quale si vanno a definire le proposte possibili. Le attività sono strutturate per aree di intervento. Il livello di partecipazione alle attività di laboratorio è argomento del Progetto Individuale, quest ultimo è sempre condiviso con la famiglia. Alcune attività (palestra e piscina) sono svolte in ambienti esterni. IMPEGNI E PROGRAMMI Nella tabella seguente sono illustrati gli standard di qualità che la Fondazione ANFFAS Onlus di Schio si impegna a rispettare e verificare costantemente allo scopo di migliorare il livello qualitativo dei servizi erogati. Un momento importante è la presentazione della Fondazione, della Associazione e del Centro Diurno. A questi compiti provvedono il Presidente, il Direttore e il Coordinatore del Centro Diurno in cui la persona con disabilità sarà accolta. 6

7 ASPETTI Inserimento e Progetto individuale OBIETTIVI PREVISTI Presa in carico Dall autorizzazione dell UVMD e dalla successiva comunicazione del Distretto che determina le condizioni particolari, compreso il momento di inizio della frequenza. Durata del periodo di osservazione 6-12 mesi in relazione alle problematiche presentate dall utente. Con la famiglia ci sarà in ogni caso una comunicazione che aiuti a definire meglio caratteristiche e necessità dell ospite. Formulazione di un primo PI Formulazione e presentazione del PI definitivo a famiglie e Servizi Prima verifica PI con la famiglia Entro 12 mesi dall inserimento. Il Programma terrà conto di osservazioni/consigli della famiglia con cui il coordinatore e/o l educatore manterrà i contatti per riferire dei primi elementi raccolti e delle proposte educative da sviluppare. Entro 18 mesi dall inserimento. Si entra in una fase ordinaria dove l educatore, avendo elementi sufficienti è in grado di proporre e individuare elementi su cui sviluppare la linea educativa Entro 6 mesi dalla definizione del PI Verifica del Progetto Individuale Richieste di incontro al Presidente da parte di familiari Richieste di incontro al Direttore da parte di familiari Richiesta di incontro al Coordinatore del centro da parte di familiari Richieste di incontro con l educatore di rif. da parte di familiari Con cadenza semestrale Su appuntamento, ed entro la settimana dalla richiesta Su appuntamento, ed entro la settimana dalla richiesta Su appuntamento ed entro 3 giorni dalla richiesta Su appuntamento ed entro 3 giorni dalla richiesta VERIFICHE Anffas Onlus di Schio per rilevare la Soddisfazione degli ospiti e dei familiari dell assistito e valutare la percezione della qualità dei servizi erogati verrà a proporre ogni 2 anni alle famiglie un Questionario di soddisfazione delle Famiglie. È messo a disposizione in Segreteria un modulo di Segnalazione/reclamo. I reclami vanno consegnati in busta chiusa alla segreteria o al Coordinatore dei Centri diurni. Le segnalazioni potranno anche essere formulate per telefono. Presidente, Direttore e Coordinatore (in relazione alla natura e al tipo del reclamo) dopo il necessario approfondimento daranno risposta al reclamo entro massimo quindici giorni. Schio, 15 gennaio

8 MODULO DI SEGNALAZIONE RECLAMO UTENTE/CLIENTE DA COMPILARE A CURA DELL INTERESSATO O DI CHI RICEVE LA SAGNALAZIONE/RECLAMO Cliente /utente segnalatore. Data Recapito telefonico/ .. Riferimento della segnalazione/reclamo STRUTTURA Segreteria Schio Torrebelvicino Velo D astico OGGETTO DELLA SEGNALAZIONE SUGGERIMENTI Firma dell interessato... Ai sensi dell art. 13 el D.LGS Codice in materia di protezione dei dati personali, si comunica che i dati raccolti mediante il presente modulo sono trattati dal gestore a solo scopo di dare seguito al reclamo. Si informa altresì che il conferimento dei dati suddetti in generale non è obbligatorio, ma l eventuale rifiuto ad autorizzare la comunicazione potrebbe comportare l impossibilità di procedere al puntuale adempimento del reclamo stesso. Firma per il consenso 8

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