Comune di Offanengo Provincia di Cremona. Piano di Emergenza Comunale
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- Dario Locatelli
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1 Comune di Offanengo Provincia di Cremona Piano di Emergenza Comunale
2 DEFINIZIONE DI PROTEZIONE CIVILE Quando si parla di protezione civile si intende la risposta ad even? di natura calamitosa con un intervento coordinato da parte di più En? e Organizzazioni. A seconda dell estensione del territorio colpito da un evento calamitoso, la?pologia di intervento da parte della protezione civile può essere estesa da un livello comunale, in caso di even? di portata rela?vamente limitata, fino ad un livello nazionale in caso di catastrofi di vaste proporzioni. 2
3 LA NORMATIVA DI PROTEZIONE CIVILE IN ITALIA L. 966/70 Prime norme di protezione civile - soccorso alle popolazioni (alluvione di Firenze 66); DPR. 66/81 Regolamento di awuazione L. 966/70 (terremoto Irpinia e Campania 80); DL 57/82 Is?tuzione Ministero Protezione Civile tragedia Vermicino; Dir. CEE 82/501 DPR 175/88 Seveso 1 : Rischio industriale (Icmesa Seveso 76); L. 183/89 Norme di difesa del suolo e is?tuzione Autorità di Bacino (alluvione Valtellina 87); L. 225/92 Is8tuzione Servizio Nazionale Protezione Civile; L. 267/98 Perimetrazione aree a rischio elevato (frane di Sarno e Quindici 98) L. 365/00 Vincoli alla costruzione in aree a rischio (frane di Soverato, alluvione e frane Nord Italia 2000); O.M. 3274/2003: Nuova classificazione sismica (terremoto Molise e Puglia 2002) Legge 100/2012: riordino protezione civile; Entrata in vigore dallo scorso 4 aprile la legge 16 marzo 2017, n. 30 Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legisla?ve in materia di sistema nazionale della protezione civile, pubblicata nella GazzeWa Ufficiale n.66 del 20 marzo
4 SISTEMA NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE La protezione civile in Italia è organizzata in un Servizio Nazionale, un sistema complesso che comprende tuwe le struwure e le afvità messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamen8 e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni che derivano da calamità naturali, da catastrofi e da altri even8 calamitosi. Le afvità del sistema sono la previsione e prevenzione (pianificazione) delle varie ipotesi di rischio, il soccorso alla popolazione ed ogni afvità direwa a superare l emergenza. 4
5 SISTEMA NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE Negli anni, la competenza in materia di protezione civile è progressivamente passata dallo Stato agli en8 locali (D.L. 112/98) e la modifica del?tolo V della Cos?tuzione con la legge cos?tuzionale n. 3 del 18 owobre 2001 con la quale, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, il potere legisla?vo spewa ai Governi regionali. 5
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7 IL SINDACO Il Sindaco è autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell'emergenza nell'ambito del territorio comunale, il sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interven? necessari dandone immediata comunicazione al prefewo e al presidente della giunta regionale. 7
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9 IL RUOLO CENTRALE DEL COMUNE: La Legge 225/92 art. 15, precisa i compi? del comune in materia di protezione civile, secondo le 4 principali afvità: - PREVISIONE - PREVENZIONE - SOCCORSO - SUPERAMENTO DELL EMERGENZA Il ruolo del sindaco: In quanto autorità di protezione civile, deve garan?re sempre e comunque, nelle 72 ore, anche in assenza di aiu? sovraordina?, i più importan? ed urgen? interven? di: - rimozione dei pericoli principali o residui; - prima assistenza alla popolazione. 9
10 CENTRI OPERATIVI DI EMERGENZA: EMERCOM: Comitato di Emergenza à Stato DICOMAC: Direzione Comando e Controllo à Stato (DPC)/Regione CCS: Centro Coordinamento Soccorsi à PrefeWo/Pres. Provincia COM: Centro Opera?vo Misto à PrefeWo UCL: Unità di Crisi Locale à Sindaco 10
11 IL SINDACO: Per assolvere ai compi? che gli competono come autorità di protezione civile: - si dota di una struwura di p.c. per fronteggiare i rischi presen?; - redige il piano di emergenza comunale; - awua misure di prevenzione e i primi soccorsi alla popolazione; - coordina il volontariato di p.c.; - informa la popolazione sui rischi e in caso si verifichi un emergenza. 11
12 STRUTTURA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE: Fanno parte della struwura comunale: i dipenden8 del comune impiega? abitualmente nella ges?one dei vari servizi pubblici; gli appartenen8 a corpi specializza8 residen? in loco; i civadini residen8 disponibili a prestare la propria opera in afvità di previsione, prevenzione e soccorso, volontariamente, senza fini di lucro e vantaggi personali. La struwura è cos?tuita, inoltre da: la sede, i mezzi e gli strumen? messi a disposizione dal comune; le procedure di u?lizzazione dei volontari awraverso il loro coordinatore opera?vo. 12
13 FUNZIONI DI SUPPORTO A LIVELLO COMUNALE: 1. Tecnico scien?fico; 2. Sanità Assistenza sociale; 3. Volontariato; 4. Materiale e mezzi; 5. Servizi essenziali afvità scolas?ca; 6. Censimento danni, persone e cose; 7. StruWure opera?ve locali; 8. Telecomunicazioni; 9. Assistenza alla popolazione. 13
14 L UNITA DI CRISI LOCALE (UCL) ü Sindaco ü ROC ü Responsabile UTC; ü Comandante della Polizia Locale; ü Responsabile del Gruppo Comunale di Protezione; A questa struwura minima di comando e controllo in sede locale possono aggiungersi di volta in volta, a discrezione del Sindaco, altri componen? in funzione della natura dell'emergenza. Tale struwura deve essere pronta ad afvarsi in tempi rapidi ed in qualsiasi momento di propria inizia?va o su afvazione regionale o provinciale. 14
15 PIANO DI EMERGENZA COMUNALE SIGNIFICA CONOSCERE LA NATURA DELL EMERGENZA ATTRAVERSO LO STUDIO DEL TERRITORIO COMUNALE SAPERE COSA FARE ATTRAVERSO IL CENSIMENTO DELLE RISORSE E LA PREDISPOSIZIONE DELLE PROCEDURE DI INTERVENTO 15
16 RISCHI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE Rischio idrogeologico: even? alluvionali ges?one canali irrigui; Rischio sismico: even? sismici di intensità (da Piano Provinciale): emergenza Provinciale (VI grado); emergenza Nazionale (VIII grado); Rischio incendi boschivi classe di rischio 1 (bassa); Rischio industriale emissione tossica c/o diwa C.O.I.M. S.p.A.; Rischio incidente viabilis?co trasporto sostanze pericolose ex-ss235 SP15. 16
17 ZONE DI DANNO C.O.I.M. SpA Rischio industriale 17
18 Aree di accoglienza AREE DI EMERGENZA Aree di awesa 18
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20 PIANO DI EMERGENZA COMUNALE: Un piano di emergenza è un processo in evoluzione, non la semplice produzione di un documento. Pertanto, deve essere alimentato con regolarità e condiviso tra tuf gli awori coinvol?. 20
21 AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI EMERGENZA 2 1 La durata del Piano è illimitata, nel senso che non può essere stabilita una durata predeterminata. Obbligatoriamente si deve però rivedere e aggiornare il Piano ogni qualvolta: La norma8va vigente richieda una modifica radicale della struvura; Si verifichino mutamen8 nell assevo territoriale del Comune; Siano disponibili studi e ricerche più approfondite in merito ai rischi individua8; Siano modifica8 sensibilmente i da8 sulle risorse disponibili, sugli En8 coinvol8, etc.
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