Scuola a tutto campo, monitoraggio del sistema educativo ticinese 2010

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1 Scuola a tutto campo, monitoraggio del sistema educativo ticinese 2010 È uscita, a cinque anni dalla prima pubblicazione, la seconda edizione di Scuola a tutto campo, la raccolta di indicatori del sistema scolastico ticinese. Più di una "semplice" raccolta di statistiche, Scuola a tutto campo è un compendio ragionato di dati che si vuole punto di partenza per una riflessione a 360 gradi, a tutto campo appunto, sul sistema educativo. Come tale, quest'opera si rivolge a chiunque voglia riflettere dati alla mano sullo stato di salute della scuola ticinese: politici, insegnanti, giornalisti, studiosi, ma anche semplici cittadini interessati. Il volume, curato inizialmente dall ex Ufficio studi e ricerche (USR) del DECS e concluso dal Centro per l innovazione e la ricerca sui sistemi educativi (CIRSE) del Dipartimento Formazione e Apprendimento della SUPSI, rappresenta ben più di un semplice aggiornamento dei dati della prima edizione: è il frutto di un ambizioso progetto di rivisitazione e ampliamento. Elementi utili alla valutazione delle finalità della scuola Scuola a tutto campo è organizzato in campi tematici, all interno dei quali si trovano degli indicatori che raccolgono le informazioni relative ai temi individuati per ogni campo. L'identificazione dei campi deriva dall'analisi delle finalità del sistema educativo ticinese definite attraverso il quadro legale che lo caratterizza, gli obiettivi di medio e lungo termine che la politica gli pone (Rapporto sugli Indirizzi, 2002) e non da ultimo, la letteratura scientifica. I campi in questa edizione sono otto: equità, percorsi scolastici e titoli di studio, competenze e risultati, persona, civismo e integrazione culturale, innovazione e cambiamento, relazioni tra formazione professionale ed economia, risorse umane e risorse finanziarie. Il lettore ha quindi gli elementi per misurare il polso alla scuola ticinese, per elaborare quello che potremmo definire un vero e proprio check up generale dello stato di salute del sistema. Un attenzione particolare alla formazione professionale e all innovazione scolastica Tra le novità di rilievo dell'edizione 2010 troviamo un'attenzione maggiore alla formazione professionale, un settore formativo importante, sia in termini di frequentazione che di interfaccia tra scuola e mercato del lavoro. Altra novità di rilievo il campo dedicato all'innovazione e al cambiamento, che grazie a un'inedita analisi dell'attività politica relativa alla scuola (atti parlamentari, decisioni governative, ecc.), offre la possibilità di capire cosa intendano i politici quando parlano di educazione. Anche i campi già presenti nel primo volume sono stati rivisti, in alcuni casi profondamente. Un esempio in questo senso è il capitolo delle risorse, che è stato scisso in due distinti campi: quello della risorse umane e quello delle risorse finanziarie. Nel primo sono stati introdotti due nuovi indicatori relativi al corpo insegnante, che offrono dati per riflettere ad esempio sull'assunzione dei nuovi insegnanti, che per questioni generazionali rimane un tema di attualità, e sul ricambio del personale.

2 Disponibile una versione elettronica completa di dati Altra novità di rilievo il supporto di pubblicazione: a ogni copia cartacea di Scuola a tutto campo è infatti allegato un CD rom nel quale il lettore troverà le tavole con i dati dettagliati utilizzati per costruire i numerosi grafici presentati nel volume e una versione pdf dell'intera pubblicazione, per rendere consultazione e l uso della pubblicazione più versatile. Un sistema scolastico sostanzialmente in buona salute I cinque anni trascorsi tra la prima e la seconda edizione possono sembrare tanti: questo è vero solo in parte. È infatti fondamentale ricordare che una parte dei dati presentati ha una forte componente strutturale: si tratta quindi di dati che risultano relativamente stabili nel tempo come per esempio quelli relativi al numero di allievi e docenti, o ancora quelli concernenti i finanziamenti. Secondariamente, il particolare approccio di scelta dei campi da considerare, che parte dall'analisi delle finalità del sistema, ha richiesto la realizzazione di nove indagini originali: vere e proprie raccolte di dati che i ricercatori hanno dovuto organizzare attraverso la messa a punto di questionari e altri specifici strumenti. Qual è lo stato di salute della scuola ticinese? La lettura degli otto campi non permette di formulare una risposta univoca a una domanda tanto complessa. Tutto sommato, gli indicatori permettono di dire che il sistema formativo ticinese è in buona salute. Sarà però compito dei lettori, di campo in campo, ricavare le risposte agli innumerevoli quesiti specifici che compongono questa domanda generica.

3 Alcuni spunti interessanti A Una scuola giusta, che garantisce le eguali opportunità Sul fronte dell'equità emerge una scuola giusta, nella quale le competenze in scienze e in matematica risultano eque, soprattutto sul piano territoriale: le prestazioni degli allievi di quarta media sono infatti principalmente riconducibili alle loro capacità e caratteristiche personali e famigliari, e solo marginalmente all istituto che frequentano. Tra i fattori personali e famigliari che influenzano le scelte curricolari nella scuola media e quelle formative dopo la scuola dell obbligo emerge l origine socioeconomica: i giovani con origini socioeconomiche modeste si trovano infatti fortemente sottorappresentati nei licei e sovrarappresentati nelle scuole professionali a tempo parziale. Va però detto che gli sforzi per attenuare questi effetti sono considerevoli. Il Ticino è tra i cantoni con il più alto numero di beneficiari di borse di studio, e il cantone dove gli importi sono tra i più alti: se durante gli ultimi 20 anni il numero di beneficiari è diminuito di un terzo, l importo globale è aumentato del 40%. Esempio Valore medio annuo e tasso di beneficiari degli assegni di studio per studenti dai 15 ai 29 anni (solo formazione postobbligatoria), per Cantone, nel % Valore medio annuo in CHF % 30% 25% 20% 15% 10% 5% Tasso di beneficiari 0 0% NE FR VS GR AR SO BL AG SH SZ AI GL OW LU BS ZG TI JU NW VD UR GE* SG BE TG ZH CH Valore medio annuo in CHF Tasso di beneficiari Fonte dati: Ufficio federale di statistica, Neuchâtel In Ticino, nel 2007, sul totale degli studenti tra i 15 e i 29 anni che seguono una formazione postobbligatoria, il 15% percepisce un assegno di studio, contro un valore medio del 10% a livello nazionale. Il valore medio annuo degli assegni di studio attribuiti ai singoli beneficiari tra i 15 e i 29 anni, in Svizzera, nel 2007, ammonta a fr. In Ticino questo importo è leggermente più elevato e corrisponde a fr. Si riscontrano grosse differenze tra i diversi cantoni svizzeri. In Appenzello Interno troviamo la quota più alta di studenti con un assegno di studio (38%), mentre nel Cantone Zurigo sono soltanto il 4%. Quest ultimo Cantone attribuisce però l importo più elevato per persona, con fr., mentre quello che assegna il minor aiuto finanziario per richiedente è il Canton Neuchâtel, con fr. Considerando il rapporto tra valore medio degli assegni di studio e il tasso di beneficiari si può osservare che il Cantone Ticino tende ad attribuire sia un numero che un importo maggiori di assegni di studio a studenti dai 15 ai 29 anni rispetto a molti altri cantoni svizzeri.

4 B Indicazioni dettagliate sui percorsi scolastici dopo la scuola dell obbligo Per quanto riguarda i percorsi scolastici e i titoli di studio, emerge come uno studente su due termina la 4 media con un curricolo esigente (solo corsi attitudinali). I ragazzi, fin dall inizio del ciclo d orientamento (terza media), seguono corsi con curricoli meno esigenti rispetto alle ragazze. Dopo la scuola dell obbligo, la maggior parte dei giovani sceglie di intraprendere una formazione professionale. Anche se l apprendistato con tirocinio in azienda rimane la prima scelta in termini numerici, negli ultimi 20 anni la sua quota parte diminuisce costantemente. Le scelte professionali sono particolarmente connotate a livello di genere (la sola eccezione è la formazione di impiegato di commercio), e molto ristrette. Nel 2009 cinque professioni su un totale di quasi 200 coprivano il 50% dei contratti di tirocinio per le ragazze, mentre erano 12 per i ragazzi. Mediamente, ogni anno un apprendista su otto (12%) scioglie il contratto di tirocinio. Uno scioglimento non significa necessariamente un cambio di professione, ma più spesso un semplice cambio di datore di lavoro. In termini numerici, sono in aumento le formazioni a tempo pieno (anche per un aumento dell offerta formativa) e quelle di cultura generale (liceo in particolare). I ticinesi sono sopra la media svizzera per quanto riguarda l ottenimento della maturità e scelgono dei percorsi universitari accademici (università) piuttosto che professionali (scuole universitarie professionali). C Discrete competenze in lettura e matematica; una certa perdita di velocità in francese (scritto) per gli allievi che lo abbandonano dopo la seconda media Su competenze e risultati i dati disponibili sono pochi. Per le competenze di base, analizzate grazie ai dati PISA, si osservano conoscenze discrete in lettura e matematica. Le ragazze mostrano maggiori capacità nella lettura, i ragazzi in matematica. Per le lingue, si nota come i risultati dei test di francese e tedesco del 2007 abbiano rilevato difficoltà nell espressione scritta più evidenti rispetto alla comprensione di testi o all espressione orale. In generale, due anni dopo aver smesso i corsi di francese, i ragazzi che frequentano la 4 media sono confrontati con serie difficoltà nella comprensione e nell'espressione scritta, mentre hanno meno difficoltà in quella orale. Esempio Punteggi globali ottenuti nelle prove di francese dagli allievi alla fine della scolarità obbligatoria per profilo scolastico 1, in Ticino, nel anni francese opzionale 1 anno francese opzionale No francese opzionale Fonte dati: USR VR3 1 L insegnamento del francese inizia obbligatoriamente in terza elementare e prosegue fino alla seconda media. In terza e quarta media il francese diventa materia opzionale. Profili scolastici: 2 anni francese opzionale = francese opzionale in terza e quarta media; 1 anno francese opzionale = francese opzionale soltanto in terza; No francese opzionale = francese opzionale né in terza né in quarta.

5 Alla fine della scuola dell obbligo, gli allievi che hanno abbandonato il francese al termine della seconda media ottengono un punteggio globale nettamente inferiore rispetto a coloro che hanno seguito il corso di francese sia in terza che in quarta media, e pure inferiore sebbene in maniera più moderata rispetto a chi ha seguito il francese fino alla terza. Il gruppo più competente, composto da quegli allievi che hanno seguito più a lungo corsi di francese, raggiunge un punteggio medio di 63 punti su 100. A seguire, il gruppo di allievi che hanno smesso il francese alla fine della terza, con 42 punti e, infine, quello di chi ha interrotto il francese alla fine della seconda, con 35 punti. È però importante rilevare che i risultati degli allievi che hanno frequentato 2 anni di francese opzionale sono più eterogenei (maggiore dispersione dei punteggi) rispetto agli altri due gruppi, e soprattutto a quelli ottenuti da chi non ha scelto il francese dopo la seconda media. Anche nel caso del francese emerge una sovrapposizione rilevante delle competenze degli allievi appartenenti a gruppi differenti. Alcuni allievi che non hanno ad esempio frequentato il francese opzionale ottengono risultati migliori rispetto ai colleghi che hanno seguito il francese in terza o addirittura sia in terza che in quarta, anche se questi ultimi raggiungono i punteggi più alti. Questa osservazione permette di concludere che taluni studenti che smettono di studiare il francese per due anni conseguono punteggi nel test pari o perfino superiori a quelli di studenti che invece continuano a studiare il francese per due anni di seguito. D Una scuola poco violenta ma un po noiosa, nella quale vi sono delle possibilità di partecipazione civica concrete ma non sempre sfruttate Per quanto riguarda il campo denominato Persona, civismo e integrazione culturale si osserva come un giovane su tre che frequenta la scuola media dice di annoiarsi. Sempre nella scuola media, il ciclo di orientamento è considerato dagli allievi più stressante e meno piacevole rispetto al ciclo di osservazione, anche se la maggioranza dei ragazzi ritiene il ritmo di lavoro adeguato. Questa ultima visione è condivisa dai giovani che seguono una formazione liceale o professionale (tempo pieno e parziale). Nell ambito della formazione professionale di base, la visione di benessere nella scuola è direttamente legata al grado di soddisfazione della propria scelta professionale e delle relazioni con i propri compagni. La violenza a scuola esiste, ma è molto contenuta e si concretizza spesso in insulti e minacce. La vita partecipativa a scuola si declina in funzione degli ordini scolastici: consiglio di istituto, assemblea degli allievi, giornate progetto o giornate culturali autogestite (per i licei) sono le attività direttamente legate a questo tema. Di fatto, sembra che queste non vengano sfruttate al meglio per mancanza di tempo o motivazione. Il più basso tasso di partecipazione alla formazione continua della Svizzera Il Ticino, pur avendo un ampia offerta di formazioni continue, è la regione linguistica con il tasso di partecipazione più basso in assoluto. Il ricorso a queste formazioni è fortemente connesso al livello formativo delle persone: più la formazione di base è elevata e più è alto il tasso di partecipazione ai corsi di formazione continua, in particolare quella dettata da ragioni professionali.

6 E L innovazione scolastica viene affrontata, a livello parlamentare, prevalentemente sul piano finanziario; molte riforme nascono su impulso federale; le scuole godono di scarsa autonomia; l informatica è massicciamente presente, ma scarsamente usata a scopo didattico Sul fronte dell innovazione e cambiamento, l'indagine svolta ha evidenziato un Parlamento che quando si occupa di scuola, lo fa prevalentemente su aspetti formali e relativi al finanziamento. Il 50% degli atti del Gran Consiglio riguardano aspetti innovativi e toccano principalmente il terziario universitario e la formazione professionale. Per quanto concerne le riforme scolastiche, la maggior parte di esse sono state intraprese a livello nazionale e coinvolgono più ordini scolastici. Le scuole ticinesi, indipendentemente dall ordine scolastico, hanno pochissima autonomia: questa si limita quasi esclusivamente agli aspetti legati all organizzazione dell insegnamento e non a quelli legati alla gestione del personale, alla programmazione o alle risorse finanziarie. Questo dato di fatto coincide però con la visione degli stakeholder (allievi, docenti, direttori, genitori e maestri di tirocinio). Tra i criteri di innovazione compare anche l uso dell informatica, che è diffuso in tutti gli ordini scolastici. I docenti utilizzano regolarmente i supporti informatici per preparare i corsi ma raramente ricorrono a queste tecnologie per svolgere le lezioni in aula. Non è quindi possibile parlare di un cambiamento dell insegnamento con l uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. In questo contesto, la formazione professionale è l ordine che più di tutti ha fatto degli sforzi. F Il Ticino investe più della media nazionale nella formazione professionale Per quanto riguarda le relazioni tra formazione professionale ed economia, è interessante rilevare che la spesa pubblica ticinese per l educazione nella formazione professionale è superiore alla media svizzera, a fronte di una percentuale di apprendisti sul totale degli attivi e di una partecipazione delle imprese ticinesi inferiori alla media svizzera. La maggioranza degli apprendisti che trovano un posto di lavoro prima della fine della loro formazione, lo trova nella ditta che li ha formati: dopo un anno dalla fine dell apprendistato circa un terzo lavora ancora presso la ditta formatrice. G Aumenta il numero complessivo di allievi e di docenti, stabile il numero di allievi per classe; globalmente i docenti non mancano, guadagnano in maniera analoga all economia privata, e tendono a restare nel sistema Dalla lettura del campo delle risorse umane emerge come negli ultimi trent anni il numero complessivo di allievi tende a crescere, anche se a fasi alterne. Si osserva in particolare un forte incremento del tasso di scolarizzazione a livello prescolastico e nel secondario superiore. Il numero medio di allievi per classe ha raggiunto una relativa stabilità: scuola media e scuola dell infanzia hanno in media 20 allievi per classe, mentre la scuola elementare presenta valori lievemente inferiori (19 allievi per classe). Negli ultimi 15 anni è andato aumentando il numero di insegnanti, specialmente donne. Nei prossimi anni andranno sostituiti quasi due quinti dei docenti ticinesi. Per il momento, i dati mostrano qualche primo segnale di penuria di insegnanti, per ora solo in alcune materie: matematica, geografia e chimica. A livello salariale, i docenti delle scuole comunali hanno retribuzioni inferiori a quanto guadagna una persona con studi equivalenti nell'economia privata, mentre gli insegnanti degli altri ordini scolastici sono pagati allo stesso modo o leggermente di più (soprattutto il medio superiore). Il turnover degli insegnanti è invece un fenomeno praticamente sconosciuto nel sistema educativo ticinese.

7 Esempio: Evoluzione del numero di docenti (unità fisiche e addetti equivalenti a tempo pieno) per classi d età e età media, dal 1994/95 al 2008/09 Meno di 30 anni Da 30 a 39 anni Da 40 a 49 anni Da 50 a 59 anni _ 60 e più anni età media Unità fisiche Età media Unità di lavoro Fonte dati: USR, Censimento dei docenti da 1994/95 al 2008/09 Un analisi più approfondita della struttura demografica del corpo insegnante, riferita solo ai docenti con più di 49 anni, ci permette di vedere come il numero degli over 60 si sia mantenuto piuttosto costante nel tempo, mentre quello della fascia di età anni abbia conosciuto un aumento piuttosto marcato (+984 persone e +854 addetti equivalenti a tempo pieno). È importante sottolineare che solitamente i dipendenti statali, docenti compresi, raggiungono il periodo assicurativo che garantisce le prestazione massime per quanto riguarda il secondo pilastro già a 60 anni. H Il Cantone investe per allievo leggermente al di sopra della media Svizzera Sul fronte delle risorse finanziarie, negli ultimi 20 anni si è assistito alla crescita del 37% della spesa per le scuole pubbliche, e questo a fronte di una crescita di allievi del 21.8%. Tenendo conto dell inflazione, il costo per allievo è tuttavia diminuito, almeno per le scuole comunali e il settore medio superiore. Nel 2006 la spesa corrente per l educazione rappresentava il 20.5% della spesa totale pubblica ticinese ed era di 3 punti percentuali inferiore alle media svizzera. Sul piano nazionale va però detto che la spesa corrente teorica globale per allievo era del 6.7% superiore alla media svizzera.

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