Sommario. 2 l età dell umanesimo. 1 il Quattrocento: Firenze e la rivoluzione del linguaggio artistico. 4 Introduzione

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1 VI 2 ARTE Dal Rinascimento al Neoclassicismo Sommario 2 l età dell umanesimo 1 il Quattrocento: Firenze e la rivoluzione del linguaggio artistico 4 Introduzione 6 1 I cantieri fiorentini Le novità della scultura: la porta settentrionale del Battistero di Firenze Jacopo della Quercia Le novità dell architettura: il cantiere di Santa Maria del Fiore e Filippo Brunelleschi I cantieri brunelleschiani La scultura del primo Rinascimento: Donatello e Nanni di Banco Le nicchie di Orsanmichele 24 Approfondimento Le cantorie di Donatello e Luca della Robbia per Santa Maria del Fiore Lorenzo Ghiberti e la Porta del Paradiso 28 2 Le novità della pittura Masolino da Panicale e Masaccio La rivoluzione di Masaccio Masaccio e Masolino nella Cappella Brancacci 35 3 La committenza medicea. Cosimo il Vecchio Il sistema fiorentino delle arti 37 Lettura d opera Donatello, Ermes/ David, Architettura fiorentina: il palazzo e la villa Alberti, la Cappella Rucellai e il Tempietto del Santo Sepolcro Beato Angelico Beato Angelico nel Convento di San Marco Paolo Uccello e la prospettiva Andrea del Castagno La Cappella dei Magi: Benozzo Gozzoli 50 Lettura d opera Domenico Veneziano, Pala di Santa Lucia de Magnoli, L arte fiamminga e la sua diffusione in Europa Le peculiarità dell arte fiamminga Jan van Eyck Rogier van der Weyden Hieronymus Bosch La circolazione dei modelli fiamminghi: il caso italiano 61 5 Piero della Francesca La prima fase pittorica di Piero della Francesca 63 Lettura d opera Piero della Francesca, Leggenda della vera Croce, Le corti italiane del Rinascimento 66 Introduzione 68 6 Padova, centro di studi antiquariali Lo Studium Patavinum e il recupero dell antico Donatello a Padova 70 Approfondimento Il monumento equestre La scuola di Squarcione Andrea Mantegna: gli anni della formazione 76 Lettura d opera Andrea Mantegna, Pala di San Zeno,

2 Dal Rinascimento al Neoclassicismo ARTE 2 VII 77 7 Ferrara e la scelta anticlassica della pittura Gli Este e Ferrara Cosmè Tura Francesco del Cossa ed Ercole de Roberti 82 Lettura d opera Francesco del Cossa, Ercole de Roberti, Il ciclo dei mesi, Il regno di Napoli: Antonello da Messina Napoli, centro di diffusione dell arte franco-fiamminga Antonello da Messina 88 9 Rimini: la signoria Malatesta Rimini e i Malatesta Mantova, crocevia di culture La corte dei Gonzaga Il Palazzo Ducale e la Camera degli sposi di Andrea Mantegna Il soggiorno mantovano di Leon Battista Alberti Andrea Mantegna e Federico Gonzaga 98 Lettura d opera Andrea Mantegna, I trionfi di Cesare in Gallia, Urbino e l arte nell Italia centrale: da Luciano Laurana a Piero della Francesca Il ducato di Urbino Il Palazzo dei Montefeltro Le opere di Piero della Francesca del periodo urbinate 105 Approfondimento Il De prospectiva pingendi di Piero della Francesca Firenze e il periodo laurenziano Le commissioni d arte di Lorenzo de Medici Antonio Pollaiolo Sandro Botticelli 110 Lettura d opera Sandro Botticelli, Allegoria della Primavera, , Nascita di Venere, Pietro Perugino Giuliano da Sangallo Santa Maria Novella: Leon Battista Alberti, Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi La bottega di Andrea Verrocchio e gli esordi di Leonardo L attività giovanile di Leonardo da Vinci 120 Approfondimento Leonardo e l iconografia della Madonna con il Bambino L arte a Venezia nel primo Rinascimento La pittura veneziana agli inizi del Quattrocento Il rinnovamento dell architettura veneziana 124 Approfondimento Il soggiorno veneziano di Antonello da Messina Gli anni giovanili di Giovanni Bellini 128 Lettura d opera Giovanni Bellini, Incoronazione della Vergine (Pala di Pesaro), circa La fase matura di Giovanni Bellini Roma e lo Stato Pontificio La corte papale da Martino V a Niccolò V 133 Lettura d opera Beato Angelico, Storie di santo Stefano e san Lorenzo, Approfondimento La città ideale: il caso di Pienza Gli artisti della Cappella Sistina Luca Signorelli e gli affreschi di Orvieto Perugia Il ducato di Milano Gli Sforza Filarete Vincenzo Foppa Donato Bramante L attività pittorica di Bramante L arrivo di Leonardo a Milano Santa Maria delle Grazie: Bramante e Leonardo 154 Lettura d opera Leonardo da Vinci, Ultima cena, Approfondimento I codici di Leonardo Committenza viscontea e sforzesca nella Certosa delle Grazie

3 VIII 2 ARTE Dal Rinascimento al Neoclassicismo 160 l età del rinascimento e del manierismo 3 Gli sviluppi del Rinascimento maturo. Il Cinquecento in Italia 162 Introduzione Firenze nel primo Cinquecento La formazione di Michelangelo Michelangelo e la repubblica fiorentina 171 Lettura d opera Michelangelo, David, Il ritorno di Leonardo a Firenze Raffaello: la formazione tra Urbino e Perugia e il soggiorno fiorentino L arte rinascimentale a Roma Michelangelo e Giulio II della Rovere 182 Lettura d opera Michelangelo, La volta della Cappella Sistina, Raffaello a Roma e il rapporto con l antico 190 Approfondimento Le Stanze di Raffaello in Vaticano Raffaello e la grande committenza romana Sebastiano del Piombo da Venezia a Roma 202 Lettura d opera Sebastiano del Piombo, Pietà, Donato Bramante dal ducato sforzesco a Roma La pittura veneziana del primo Cinquecento Giorgione 209 Lettura d opera Giorgione, Madonna in trono con il Bambino tra i santi Nicasio e Francesco (Pala di Castelfranco), circa 210 Approfondimento Albrecht Dürer in Italia Tiziano Vecellio 215 Lettura d opera Tiziano, Sacra conversazione con i donatori (Pala Pesaro), La maturità di Tiziano 221 Lettura d opera Tiziano, La punizione di Marsia, Lorenzo Lotto e gli sviluppi dell arte veneta. Un percorso alternativo a Tiziano L arte lombarda tra l eredità di Leonardo e Bramante e la pittura veneziana Bramantino La Lombardia orientale. Le origini del naturalismo 232 Approfondimento Il ritratto nella pittura della Lombardia veneta nel Cinquecento 234 Approfondimento Romanino e Moretto nella Cappella del Santissimo Sacramento: due diverse strade del Rinascimento La pittura emiliana a Bologna, Ferrara e Parma Bologna tra classicismo rigoroso e classicismo eccentrico Dosso Dossi e la pittura di corte tra Ferrara e Trento Correggio 241 Lettura d opera Correggio, Assunzione della Vergine, il Manierismo 244 Introduzione Tra Rinascimento e Maniera Michelangelo: modello per gli artisti della Maniera Giulio Romano, erede di Raffaello Gli artisti di Clemente VII Giulio Romano a Mantova 256 Lettura d opera Giulio Romano, La caduta dei giganti, post L ultima attività di Michelangelo Michelangelo e la committenza di Clemente VII Medici e di Paolo III Farnese 260 Lettura d opera Michelangelo, Conversione di Saulo, , Crocefissione di san Pietro, Michelangelo e la Fabbrica di San Pietro Michelangelo e le ultime imprese romane Il primo Manierismo a Firenze Andrea del Sarto, Jacopo Pontormo e Rosso Fiorentino

4 Dal Rinascimento al Neoclassicismo ARTE 2 IX Jacopo Pontormo 272 Lettura d opera Jacopo Pontormo, Pietà, Rosso Fiorentino La Firenze granducale L età di Cosimo I Benvenuto Cellini 279 Lettura d opera Benvenuto Cellini, Perseo, I cantieri medicei La committenza di Francesco I 286 Lettura d opera Giambologna, Ratto delle Sabine, 1583 circa La reggia-monastero dell Escorial La parabola creativa di El Greco 326 Lettura d opera El Greco, Il seppellimento del conte di Orgaz, Il ramo Asburgo d Austria e la committenza di Massimiliano II e di Rodolfo II Arte e Controriforma Arte e Controriforma a Roma La Lombardia di san Carlo Il primo Manierismo nell Italia settentrionale Il Manierismo in Emilia: Parmigianino 290 Lettura d opera Parmigianino, Tre Vergini stolte, La cultura manierista a Venezia La diffusione del nuovo linguaggio L attività di Sansovino L architettura manierista nell Italia settentrionale Andrea Palladio Tintoretto 304 Lettura d opera Tintoretto, Ritrovamento del corpo di san Marco, Veronese e Bassano 308 Lettura d opera Veronese, Affreschi di Villa Barbaro, il Manierismo in Europa e la Controriforma 314 Introduzione Il linguaggio manierista alla corte di Francia Il gusto alla corte di Francesco I Gli artisti italiani impegnati in Francia Il linguaggio manierista nelle corti degli Asburgo La committenza di Carlo V Il ramo Asburgo di Spagna e la committenza di Filippo II

5 X 2 ARTE Dal Rinascimento al Neoclassicismo 336 L età barocca e tardobarocca 6 L arte barocca in Italia 338 Introduzione La nascita del naturalismo seicentesco La formazione e la prima maturità di Caravaggio 343 Lettura d opera Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, La maturità e le opere tarde 351 Lettura d opera Caravaggio, Sette opere di Misericordia, La nascita del classicismo seicentesco Bologna e l Accademia degli Incamminati Ludovico, Agostino e Annibale Carracci 358 Lettura d opera Annibale Carracci, Volta della Galleria Farnese, La grande stagione del Barocco romano Gian Lorenzo Bernini 363 Lettura d opera Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne, Gian Lorenzo Bernini e la committenza della famiglia Barberini Le alterne fortune di Bernini durante il papato Pamphilj 366 Lettura d opera Gian Lorenzo Bernini, Cappella Cornaro, La piazza di San Pietro e Sant Andrea al Quirinale Francesco Borromini e gli sviluppi eccentrici dell architettura barocca 372 Lettura d opera Francesco Borromini, San Carlo alle Quattro Fontane, Andrea Sacchi e la controversia con Pietro da Cortona Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio Andrea Pozzo e la quadratura architettonica Luca Giordano e la pittura tardobarocca 7 il Barocco in Europa 384 Introduzione La cultura barocca in Francia Il Seicento francese 388 Approfondimento La reggia di Versailles La pittura di genere dei fratelli Le Nain Il Barocco nelle Fiandre e la pittura di genere La natura morta fiamminga Pieter Paul Rubens 396 Lettura d opera Pieter Paul Rubens, Il giardino d amore, Antonie van Dyck La linea classicista dell arte italiana Il classicismo seicentesco Guido Reni Sviluppi dell architettura barocca Guarino Guarini Baldassarre Longhena La grande decorazione barocca Pietro da Cortona

6 Dal Rinascimento al Neoclassicismo ARTE 2 XI 399 Lettura d opera Antonie van Dyck, Rinaldo e Armida, La cultura barocca in Olanda La pittura olandese Johannes Vermeer 405 Lettura d opera Jan Vermeer, La lattaia, Rembrandt van Rijn 412 Lettura d opera Rembrandt, La ronda di notte, La cultura barocca in Spagna La pittura spagnola Jusepe de Ribera Francisco de Zurbarán Bartolomé Esteban Murillo Diego Velázquez 424 Lettura d opera Diego Velázquez, Las meninas, il Settecento in Europa e in Italia: le civiltà del Rococò 426 Introduzione La cultura rococò in Francia Architettura e decorazione al tempo di Luigi XV La trasformazione rococò del linguaggio pittorico 431 Lettura d opera Jean-Antoine Watteau, Imbarco per Citera o Pellegrinaggio a Citera, François Boucher Il Rococò nelle corti italiane ed europee La corte dei Savoia a Torino 436 Lettura d opera Filippo Juvarra, Palazzina di caccia di Stupinigi, La corte papale a Roma 440 Lettura d opera Nicola Salvi, Fontana di Trevi, Il Regno di Napoli 444 Approfondimento La porcellana: l oro bianco del Settecento La corte dei Wittelsbach a Monaco di Baviera La corte degli Asburgo a Vienna 449 Lettura d opera Johann Lukas von Hildebrandt, Belvedere superiore, Approfondimento Le cineserie e la passione per l Oriente La grande decorazione in Italia e in Europa Francesco Solimena La pittura veneta tra Ricci e Piazzetta Giambattista Tiepolo 460 Approfondimento La residenza di Würzburg La pittura della realtà La pittura della realtà in Italia La pittura della realtà in Francia: Chardin La pittura della realtà in Gran Bretagna Il vedutismo L origine della veduta in Italia Luca Carlevarijs e il vedutismo veneziano Le vedute di Canaletto Bernardo Bellotto e il vedutismo nelle corti europee L ultima fase del vedutismo a Venezia 480 Glossario 485 Indice dei nomi e delle opere

7 2 Unità L età dell Umanesimo l età dell umanesimo Storia Contesto culturale Arte e architettura 1400 I Visconti, signori di Milano, estendono la loro influenza sull Italia centrale Concorso per la porta settentrionale del Battistero di Firenze A Genova viene fondato il Banco di San Giorgio, prima banca pubblica d Europa 1417 Al Concilio di Costanza viene eletto papa Martino V: finisce lo scisma d Occidente 1417 Donatello, San Giorgio 1422 Masaccio, Trittico di San Giovenale 1414 L umanista Poggio Bracciolini ritrova il De Architectura di Vitruvio Pollione Iniziano le spedizioni annuali di esplorazione promosse dal re portoghese Enrico il Navigatore 1433 La Pace di Ferrara sancisce il definitivo passaggio alla Serenissima Repubblica di Bergamo e Brescia 1432 Gian Francesco Gonzaga diventa marchese di Mantova 1431 Si apre il Concilio di Basilea 1426 Masaccio, Polittico di Pisa e cantiere della Cappella Brancacci a Firenze 1434 Leon Battista Alberti scrive il De Statua 1442 Alfonso d Aragona conquista il regno di Napoli sostituendo la dinastia angioina 1439 Il Concilio a Firenze stabilisce l unione tra la chiesa occidentale e quella orientale 1438 Con la Prammatica Sanzione nasce la Chiesa Nazionale Gallicana Jean van Eyck, I coniugi Arnolfini 1436 Paolo Uccello, Monumento a Giovanni Acuto 1444 Cosimo de Medici fonda la Biblioteca Laurenziana a Firenze

8 L età dell Umanesimo LINEA DEL TEMPO Massimiliano d Asburgo diventa imperatore 1450 Francesco Sforza diventa duca di Milano 1453 I turchi ottomani conquistano Costantinopoli e finisce l impero romano d Oriente 1454 Pace di Lodi 1466 Galeazzo Maria Sforza diventa duca di Milano 1469 Lorenzo de Medici assume il controllo del potere a Firenze; il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d Aragona pone le premesse per l unificazione della Spagna 1477 Luigi XI Valois occupa il ducato di Borgogna 1480 In Spagna nasce il tribunale dell Inquisizione 1492 Muore Lorenzo de Medici; Rodrigo Borgia diventa papa Alessandro VI; i re cattolici di Spagna conquistano Granada, ultimo regno musulmano in Europa; Cristoforo Colombo scopre il continente americano 1494 Carlo VIII Valois entra in Italia; Ludovico il Moro ottiene il titolo di duca di Milano; Piero de Medici viene cacciato da Firenze Inizia a Ferrara la decorazione dello studiolo di Belfiore di Leonello d Este 1456 Filarete inizia la costruzione dell Ospedale Ca Granda, Milano 1478 Sandro Botticelli, Allegoria della Primavera 1448 Mantegna, decorazione della Cappella Ovetari, Chiesa degli Eremitani, Padova 1495 Leonardo inizia il cantiere del Cenacolo in Santa Maria delle Grazie a Milano; Pinturicchio dipinge gli appartamenti Borgia 1459 Benozzo Gozzoli, Viaggio dei Magi Ad Anversa viene fondata la prima Borsa internazionale 1468 A Venezia viene fondata la Biblioteca Marciana 1485 Leon Battista Alberti pubblica il De re aedificatoria 1494 Aldo Manuzio inizia a Venezia la propria attività di stampatore 1453 Nelle opere dello storico Flavio Biondo compare il concetto di medioevo 1459 Cosimo de Medici fonda a Firenze l Accademia Platonica 1480 Francesco di Giorgio Martini termina il Trattato di architettura 1498 Vasco da Gama giunge in India circumnavigando l Africa 1447 A Magonza, Güttemberg mette a punto il primo sistema di stampa a caratteri mobili e stampa la Bibbia; Lorenzo Ghiberti scrive i Commentarii, prima raccolta di biografie di artisti 1476 A Bruges viene inventata la tecnica del taglio dei diamanti 1499 Aldo Manuzio pubblica l Hypnerotomachia Poliphili

9 4 Unità 1 Il Quattrocento Introduzione INTRODUZIONE 1Il Quattrocento: Firenze e la rivoluzione del linguaggio artistico Skira editore spa / RCS Libri SpA Il recupero della classicità Con il termine Rinascimento si intende convenzionalmente il periodo compreso tra la fine del Trecento e i primi trent anni del Cinquecento, identificando in esso quella rinascita che governa e informa ogni ambito del sapere: una rinascita già percepita come tale dai contemporanei e codificata da Giorgio Vasari ( ), egli stesso artista, nel primo compendio di storia dell arte italiana, le Vite de più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, pubblicato nel La centralità universale della figura umana, perno dell elaborazione teorica della cultura umanistica, si manifesta in primo luogo nell affermazione di una nuova spazialità misurata secondo le proporzioni umane. I maestri del Rinascimento italiano si dedicano con costanza allo studio delle proporzioni, in cerca di regole geometriche e matematiche che possano garantire il raggiungimento dell armonia e della perfezione universali. Ne sono un esempio gli studi di Francesco di Giorgio Martini ( ), dedicati alla rappresentazione ideale della figura umana e ai rapporti tra questa e lo spazio architettonico circostante. Uno dei temi più studiati dagli artisti del Quattrocento è il cosiddetto Uomo vitruviano, disegnato in base ai canoni antropometrici definiti da Vitruvio attivo durante il principato di Augusto e autore di un fondamentale trattato di architettura, secondo i quali un uomo eretto, con le gambe distese e le braccia allargate, può essere inscritto entro un cerchio e un quadrato che hanno come epicentro l ombelico. Il recupero dell arte e della trattatistica greche e romane è un altro elemento fondante della cultura rinascimentale, anche se i legami con il mondo antico non sono mai stati del tutto recisi in epoca medievale. Il recupero della classicità si lega a una visione diretta e a un analisi scientifica del reale, dalle quali scaturisce l idea-guida dell imitazione della natura (ossia dell arte come mimesis, in greco imitazione ). In ambito pittorico, la nuova relazione instaurata tra l artista e il mondo circostante determina la sostituzione del fondo oro con paesaggi atmosferici o con interni domestici; l uso del colore come elemento definito dalla luce e non come emanazione simbolica del divino; l abbandono dei dati superflui per dare maggior risalto ai personaggi e al racconto; la rappresentazione di figure concrete, dotate di peso e volume, con una precisa collocazione all interno dello spazio.

10 Introduzione Il Quattrocento Unità Donatello, Busto-ritratto di Niccolò da Uzzano, , terracotta policroma, altezza 46 cm, Firenze, Museo Nazionale del Bargello Un nuovo modo di rappresentare la realtà Ciò che è davvero in grado di scardinare il modo di operare di pittori, scultori e architetti è l invenzione della prospettiva, ossia di un metodo geometrico-matematico attraverso il quale è possibile riprodurre graficamente, su una superficie bidimensionale, la realtà tridimensionale, restituendo con precisione il senso di profondità, i rapporti proporzionali tra i vari oggetti e le relative distanze. Lo spazio dipinto, scolpito o costruito diventa immediatamente misurabile dall occhio umano grazie ai calcoli matematici che permettono di stabilire l altezza ideale del punto di vista e di collocare con precisione il punto di fuga verso cui far convergere tutte le linee della composizione. Il primo risultato noto degli studi sulla rappresentazione grafica dello spazio è costituito dalle vedute prospettiche di Piazza della Signoria e del Battistero di Firenze, realizzate da Filippo Brunelleschi e descritte nella biografia dell architetto redatta dall umanista Antonio Manetti. Grazie alla tecnica della rappresentazione sviluppata da Brunelleschi, considerato il padre della prospettiva lineare a punto focale centrale, nello spazio dipinto diviene possibile collocare oggetti e figure proporzionati poiché inseriti all interno di una scatola spaziale illusiva. In architettura è possibile progettare gli edifici calcolando esattamente le dimensioni e le proporzioni della pianta e dell alzato proiettato sul piano e dare tridimensionalità ai volumi, anticipando il risultato finale d insieme. Attraverso questo sistema, l artista supera il metodo empirico sviluppato nel Trecento, che utilizza una proiezione di elementi lineari, ma non basati su un sistema proporzionale. Anche nei casi più avanzati, come le due straordinarie cappelline con le lampade sospese alla chiave di volta, dipinte da Giotto ai lati del presbiterio nella Cappella degli Scrovegni di Padova, l effetto illusionistico non è del tutto convincente per la mancanza di un esatto calcolo proporzionale che avrebbe consentito di rappresentare gli oggetti alla giusta distanza. Firenze grazie a un lungo periodo di stabilità economica e politica e al consolidarsi del legame con le proprie origini romane, in concomitanza con il crescere della potenza e del prestigio di alcune famiglie di mercanti e banchieri, i Medici soprattutto diventa il punto di avvio di una sperimentazione di nuovi linguaggi architettonici e artistici che trovano nelle personalità di Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti, Donatello e Masaccio una reale alternativa allo stile del Gotico internazionale diffusosi tra la fine del Trecento e i primi del Quattrocento anche nel capoluogo toscano. Che inizialmente prevalga una scelta che premia il linearismo e le arditezze analitiche del Gotico internazionale, pur sostenuti da puntuali e precise citazioni dall antico, lo dimostra la vittoria di Lorenzo Ghiberti su Filippo Brunelleschi nel noto concorso del 1401 per la realizzazione della porta settentrionale del Battistero fiorentino. Dopo un primo momento di transizione, in cui le novità convivono con esperienze artistiche ancora legate a motivi tardogotici, il nuovo modello nato a Firenze inizia a diffondersi rapidamente nelle altre corti della penisola e a superare i confini italiani, grazie soprattutto ai frequenti viaggi degli artisti e alle commissioni promosse da mecenati illuminati. Partendo da basi comuni determinate dagli ideali rinascimentali, gli artisti elaborano stili differenti che tengono conto delle proprie attitudini, delle culture locali di origine e di quelle in cui si trovano a operare. Il fascino e la ricchezza dell arte rinascimentale vanno ricercati proprio nel proliferare di linguaggi espressivi al tempo stesso simili e profondamente diversi. 2. Masaccio, Trittico di san Giovenale, 1422, tempera su tavola, 108 x 150 cm, Cascia di Regello (Firenze), Pieve di San Pietro

11 6 Unità 1 capitolo 1 I cantieri fiorentini 1 I cantieri fiorentini 3. Lorenzo Ghiberti, Sacrificio di Isacco, 1401, bronzo dorato, 38 x 45 cm, Firenze, Museo Nazionale del Bargello 4. Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco, 1401, bronzo dorato, 38 x 45 cm, Firenze, Museo Nazionale del Bargello 1.1 Le novità della scultura: la porta settentrionale del Battistero di Firenze Nel 1401 l Arte di Calimala, un antica corporazione sotto la quale si riunivano i mercanti di prodotti tessili, bandisce un concorso per la realizzazione della seconda porta del Battistero di San Giovanni. Alla gara prendono parte i principali scultori toscani del tempo: i fiorentini Filippo Brunelleschi ( ), Lorenzo di Cione Ghiberti ( ) e Nicolò di Pietro Lamberti ( circa); i senesi Jacopo della Quercia (1371/ ) e Francesco di Valdambrino ( ); gli aretini Niccolò di Luca Spinelli (1350 circa-1423 circa) e Simone da Colle Val d Elsa. Ciascun artista è tenuto a presentare una formella in bronzo raffigurante il Sacrificio di Isacco, inserito all interno di una losanga lobata che riprende la forma gotica già utilizzata nella prima porta del Battistero, eseguita da Andrea Pisano tra il 1330 e il Il confronto tra le uniche due formelle superstiti sulle sei realizzate, ovvero quelle di Brunelleschi e del vincitore Ghiberti, fornisce un valido esempio delle diverse tendenze della cultura artistica locale all apertura del nuovo secolo. Per la rappresentazione del medesimo tema, infatti, le scelte compositive e stilistiche dei due giovani artisti sono quanto mai differenti. Ghiberti [3] organizza il racconto mediante l abituale sviluppo lineare ad andamento diagonale da sinistra verso destra, secondo un sistema spaziale che garantisce unità alla composizione e un immediata comprensione del racconto da parte dei contemporanei. Sulla sinistra dispone il gruppo dei servitori accompagnati da un mulo, mentre la zona destra è occupata da Abramo, rappresentato con il coltello ancora sospeso in aria, e dal giovane Isacco, il cui corpo atletico e ben definito è sicuramente ispirato a un torso romano. Le figure, bloccate in movimenti composti, trasmettono un senso di calma e di controllo emotivo che, inserendosi con equilibrio e continuità nella linea naturalistica di derivazione tardogotica, rispondono perfettamente al gusto dominante del tempo. Brunelleschi [4], invece, ricorre a una struttura piramidale e sviluppa l episodio in profondità, imponendo un nuovo schema compositivo, probabilmente troppo innovativo per essere immediatamente accettato dai contemporanei. In primo piano dispone i servi, divisi dal mulo, che sembrano non accorgersi di quanto sta accadendo nel piano di fondo, dove viene inserito il gruppo con i tre protagonisti: Abramo si slancia in avanti pronto a colpire il figlio che tenta di sfuggire al proprio destino, mentre l angelo non è più un apparizione, ma partecipa attivamente all azione afferrando con forza il polso dell uomo. Brunelleschi si allontana quindi dalla

12 I cantieri fiorentini capitolo 1 Unità Lorenzo Ghiberti, porta settentrionale, , bronzo dorato, altezza 4,5 m, Firenze, Battistero 6. Lorenzo Ghiberti, Flagellazione (formella della porta settentrionale), , 57 x 65 cm, Firenze, Battistero visione composta e raccolta del suo rivale, per accentuare la carica drammatica dell episodio attraverso l intensità espressiva dei volti e la forte teatralità dei gesti. Nell opera di Brunelleschi il richiamo all antico è evidente nel personaggio sulla sinistra, diretta citazione della scultura ellenistica dello Spinario, e in quello di destra che rimanda all ellenistico Arrotino; il mulo riprende invece la posa dell animale raffigurato da Giotto nel Dono del mantello, una delle prime scene affrescate nella navata della Basilica Superiore di Assisi. Dal punto di vista tecnico, il saggio di Ghiberti appare più convincente: pur essendo entrambe realizzate con un bronzo della stessa lega, l opera di Brunelleschi è costituita da tre pezzi saldati, mentre quella di Ghiberti risulta fusa in un unico blocco, espediente che permetteva di utilizzare una minor quantità di materia prima e di risparmiare sui costi di lavorazione. Questo particolare, unito alla maggior aderenza al gusto corrente, deve certamente aver avuto un peso significativo sulla scelta del vincitore anche se, secondo una testimonianza del 1485 di Antonio Manetti, le due formelle ottennero un giudizio di parità e fu poi lo stesso Brunelleschi a cedere il lavoro al più esperto orafo-scultore Ghiberti. La porta, realizzata tra il 1403 e il 1424, risulta composta da ventotto pannelli suddivisi in sette file orizzontali [5]. Il racconto si sviluppa da sinistra a destra senza distinzione tra i due battenti, analogamente a quanto proposto in precedenza da Andrea Pisano. Nelle formelle delle due file inferiori sono raffigurati i Padri della chiesa e gli evangelisti, mentre le restanti venti illustrano episodi della vita di Cristo racchiusi in cornici gotiche lobate. Ai singoli pannelli si alternano testine a tutto tondo di profeti e sibille e motivi vegetali elegantemente stilizzati. I riquadri realizzati nei primi anni presentano caratteristiche analoghe a quelle del Sacrificio di Isacco, nel quale persistenze gotiche si combinano con elementi derivati da modelli antichi, ma via via il rapporto con le novità rinascimentali induce Ghiberti a soluzioni più meditate, come la scena della Flagellazione [6] nella quale al fondale, costituito da uno stilizzato colonnato corinzio, sovrappone simmetricamente figure bilanciate in cui la modellazione esalta la plasticità anatomica e i gesti restituiscono effetti prospettici. Per portare a compimento l impresa, Ghiberti organizza un apposito laboratorio, che diviene il luogo di riferimento non solo della scultura, ma in generale della cultura rinascimentale fiorentina e attraverso il quale si formano Michelozzo, Donatello e Paolo Uccello, e in cui Masolino aggiorna il proprio linguaggio tardogotico.

13 8 Unità 1 capitolo 1 I cantieri fiorentini 7-8. Jacopo della Quercia, Tomba di Ilaria del Carretto (particolare della figura giacente e intero), , marmo, 244 x 88 x 66,5 cm, Lucca, Cattedrale di San Martino 9. Jacopo della Quercia, Fonte Gaia, , in situ, copia ottocentesca, Siena, Piazza del Campo 1.2 Jacopo della Quercia In quest ottica di transizione va letta anche la figura di Jacopo della Quercia, capace di mettere a punto uno stile personale di grande equilibrio e rigore formale, in cui le nuove istanze rinascimentali e i richiami all antico si fondono armonicamente con persistenti componenti tardogotiche di derivazione fiorentina e senese, ma anche tedesca e francese. Non si hanno notizie precise sulla sua formazione, compiuta a Lucca probabilmente nella bottega orafa del padre, o sui suoi primi lavori, ma è documentata la partecipazione al concorso indetto nel 1401 per la seconda porta del Battistero di Firenze. Tra le sue opere certe si ricorda la Tomba di Ilaria del Carretto [7-8], seconda moglie del signore di Lucca, Paolo Guinigi, morta di parto nel 1405, la cui esecuzione si colloca tra il 1406 e il Per la realizzazione del complesso funerario, conservato nella sacrestia della Cattedrale di San Martino di Lucca, Jacopo abbandona i complessi monumenti funebri del periodo precedente, preferendo i modelli iconografici della scultura borgognona. La tomba, infatti, è composta da un semplice sarcofago parallelepipedo, sul coperchio del quale è raffigurato disteso il corpo della defunta, vestito con elegantissimi abiti e ornato da un acconciatura alla moda borgognona e con un piccolo cane ai piedi, simbolo di fedeltà coniugale. Secondo il progetto iniziale, l arca doveva essere protetta da un baldacchino ornato con lo stemma del casato (smantellato nel 1430 in seguito al bando subito da Paolo Guinigi). Il richiamo ai modelli tardogotici, in particolare alle opere di Nicola e Giovanni Pisano, si avverte soprattutto nella resa dell abito segnato da pieghe sottili e lineari, che vanno a costituire una sorta di mandorla nella quale il corpo della giovane donna pare rinchiuso come una reliquia. Il nascente interesse per la classicità si manifesta invece nella resa naturalistica del volto, sereno e delicato, incorniciato dal copricapo imbottito e dal bavero rialzato. Assolutamente originale è il fregio con la serie di putti dai corpi saldi e robusti che sorreggono festoni di foglie d alloro e frutti (motivo di origine classica che avrà molta fortuna in epoca rinascimentale), che suggerisce il tema della gloria e della fama imperiture. Nel 1408 giunge la commissione da parte dei Priori di Siena per la sistemazione della fontana monumentale di Piazza del Campo. La Fonte Gaia [9], già documentata nel 1343, viene realizzata tra il 1409 e il 1419 con un ampia vasca rettangolare delimitata su tre lati da un parapetto le cui ali digradano progressivamente, riprendendo

14 I cantieri fiorentini capitolo 1 Unità Jacopo della Quercia, Sapienza (elemento scultoreo della Fonte Gaia), , altezza 132 cm, Siena, Complesso museale Santa Maria della Scala lo schema organizzativo dei ninfei delle ville imperiali romane. Lo spazio interno dei parapetti viene articolato da Jacopo e dalla sua bottega con un alternanza di nicchie per statue in altorilievo e paraste con lastre in bassorilievo, il cui tema è la celebrazione delle virtù e del buon governo della repubblica senese, nonché delle sue origini romane rappresentate dalle due statue della madre e della nutrice dei gemelli Romolo e Remo (dal figlio di quest ultimo, Senio, viene fondata la città di Siena), ossia Rea Silvia e Acca Larenzia, e dalle teste di lupo da cui sgorga l acqua della fonte. La fusione tra citazioni classiche ed elementi formali di gusto tardogotico permea il linguaggio scultoreo di Jacopo della Quercia, come nella figura della Sapienza [10], in cui la postura della figura femminile ammantata è costituita da una serie di contrapposizioni, secondo il canone policleteo, atte a rendere evidenti il volume del corpo, l emergere delle gambe al di sotto del manto, la rotondità della testa rispetto al breve spazio della nicchia, ma le notazioni chiaroscurali (le pieghe del panneggio, la mano sinistra appoggiata al codice, i capelli) sono ancora tutte pittoriche, secondo i modi espressivi del Gotico cortese. Nel 1425 lo scultore viene incaricato dal legato pontificio e governatore di Bologna di realizzare il portale maggiore della Basilica di San Petronio. Il portale strombato, sormontato da un arcata a tutto sesto [11-12], è ornato da dieci formelle istoriate con episodi della Genesi disposte lungo i pilastri, da diciotto busti di profeti collocati negli stipiti e da cinque bassorilievi con Storie dell infanzia di Cristo inseriti nell architrave. Lo spazio della lunetta è occupato dalle statue a tutto tondo della Vergine con il Bambino, san Petronio e sant Ambrogio, quest ultimo realizzato dopo la morte dell artista. Nelle formelle, Jacopo della Quercia sviluppa uno stile personale, molto diverso da quello elaborato nello stesso periodo da Donatello e dalla scuola fiorentina. Concentrandosi sui dati essenziali del racconto e limitando la presenza del paesaggio o delle architetture, Jacopo porta in primo piano le figure che, pur nelle loro dimensioni ridotte, assumono un forte carattere monumentale. I personaggi, definiti attraverso tagli netti, linee continue e forme possenti, sono coperti da morbidi panneggi ricchi di pieghe che creano effetti chiaroscurali di valenza pittorica, mentre i nudi maschili presentano muscolature atletiche di forte impatto plastico che anticipano il linguaggio di Michelangelo, che restò colpito dalle sculture bolognesi di Jacopo della Quercia soprattutto per la forza espressiva, per la dinamicità e per il modellato energico dei nudi e ne fece tesoro per la creazione degli affreschi nella volta della Cappella Sistina. 11. Jacopo della Quercia, portale maggiore (particolare), , marmo rosso e bianco, altezza 7 m, Bologna, San Petronio 12. Jacopo della Quercia, Cacciata dal Paradiso terrestre (formella del portale maggiore), , marmo, 99 x 92 cm, Bologna, San Petronio

15 10 Unità 1 capitolo 1 I cantieri fiorentini 13. Nanni di Banco, Assunzione (particolare della Porta della Mandorla), , marmo, altezza 3,5 m, Firenze, Santa Maria del Fiore 14. Giovanni d Ambrogio, Ercole (particolare della Porta della Mandorla), , marmo, Firenze, Santa Maria del Fiore 1.3 Le novità dell architettura: il cantiere di Santa Maria del Fiore e Filippo Brunelleschi nell enorme cantiere della Cattedrale È di Santa Maria del Fiore, in particolare nell impresa dell erezione della cupola, che si gioca la partita del primo Rinascimento. A esemplificare l alternarsi del linguaggio classicista a quello tardogotico resta la seconda porta settentrionale del Duomo fiorentino, detta Porta della Mandorla. Realizzata a più riprese e da scultori di formazione diversa tra il 1391 e il 1423, ad essa lavorano anche Nicolò di Pietro Lamberti, partecipante al concorso del 1401, e Nanni di Banco (1380/ ), uno dei pionieri del linguaggio rinascimentale, al quale si deve l altorilievo con l Assunzione e la consegna della cintola a san Tommaso [13]. Morto l artista nel 1421, il gruppo viene terminato da Donatello con due innovative teste a rilievo schiacciato; nel 1420 invece erano intervenuti Luca della Robbia e Filippo Brunelleschi, quest ultimo in qualità di capomastro dell Opera del Duomo. Negli stipiti della Porta della Mandorla compare una piccola figura di Ercole [14], opera di Giovanni d Ambrogio (notizie ): si tratta di uno dei primi nudi all antica, segnale di un interesse archeologico già presente a Firenze intorno al Dopo aver rifiutato di collaborare con Ghiberti alla realizzazione della porta del Battistero, Brunelleschi decide di abbandonare momentaneamente la scultura per dedicarsi all architettura: una scelta che avrà conseguenze fondamentali per la svolta in chiave rinascimentale dell architettura fiorentina e, più in generale, italiana. Per usare le parole di Vasari, Brunelleschi era dotato di ingegno tanto elevato che ben si può dire che e ci fu donato dal cielo per dar nuova forma alla architettura, già per centinaia d anni smarrita. La nuova forma utilizzata da Brunelleschi è quella scoperta nel corso dei suoi appassionati studi sull antichità classica. Durante il suo primo viaggio a Roma, compiuto insieme a Donatello, probabilmente subito dopo la sconfitta riportata al concorso per la porta del Battistero, ha modo di vedere direttamente i monumenti antichi e di indagare i principi fondanti dell architettura romana. È il primo architetto a riprendere e utilizzare gli ordini classici in edifici di concezione moderna e ad applicare con originalità i meccanismi costruttivi e i modelli decorativi degli antichi, anche per tipologie architettoniche che non avevano un precedente nel mondo classico. L interesse per l antico, accompagnato da una profonda conoscenza della tradizione medievale toscana, si sviluppa parallelamente allo studio teorico della matematica e della geometria e alle loro applicazioni pratiche. Questo personale percorso formativo lo porta a elaborare un idea di architettura a misura d uomo, basata su un sistema proporzionale in cui tutte le parti dell edificio sono organizzate secondo la ripetizione del modulo quadrato, che garantisce all insieme unità e purezza lineare. Con Brunelleschi nasce anche la nuova figura di architetto-intellettuale: non più un capomastro medievale, ma un progettista in grado di prevedere e di risolvere razionalmente, già durante la fase progettuale, i problemi relativi alla costruzione, alle tecniche esecutive e allo stile decorativo. Le fonti ricordano che per la realizzazione della cupola della Cattedrale, un impresa di altissima ingegneria che impegna l architetto dal 1418 al 1436 [15], Brunelleschi progetta una serie di macchine e strutture accessorie, come speciali palchi per reggere gli operai evitando che soffrissero di vertigini, lampade a bilico che potevano rimanere appese senza rischiare di versare l olio, punti di ristoro per i lavoranti in modo da non doverli fare scendere a terra, piani inclinati per agevolare il trasporto dei marmi (utilizzati per erigere i costoloni e la lanter-

16 I cantieri fiorentini capitolo 1 Unità Filippo Brunelleschi, cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, , Firenze 16. Assonometria della cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore con evidenziate le due calotte e la struttura interna na) e mattoni dalla forma e dalla consistenza particolari, così leggeri da non gravare sulla statica dell intera costruzione. I lavori nell edificio a croce latina erano iniziati nel 1296 e la base su cui impostare la cupola era stata ultimata nei primi decenni del Trecento. Circa un secolo dopo la chiesa risulta ancora priva della sua copertura, nonostante l architetto Arnolfo di Cambio avesse previsto la costruzione di una vasta cupola a tutto sesto, priva di tamburo e chiusa da una lanterna. Nel 1404, Brunelleschi viene consultato per risolvere un problema relativo alla costruzione di uno dei contrafforti della tribuna nord dell abside; ma è solo nel 1418 che l Opera del Duomo bandisce il concorso per la costruzione della cupola. In realtà, la libertà progettuale era piuttosto limitata, in quanto le dimensioni di partenza e la forma ottagonale della cupola erano già state stabilite in un piano approvato nel 1367 [17, p. 12]. Ciò che doveva invece essere ancora risolto era un gravoso problema di natura tecnica, essendo necessario realizzare una copertura del diametro di oltre 40 metri in uno spazio troppo ampio e sopraelevato per poter ricorrere a centine e ponteggi tradizionali. Brunelleschi e Ghiberti partecipano presentando un progetto comune e vengono nominati capimastri del cantiere. I lavori iniziano ufficialmente nel 1420, e ben presto Brunelleschi, indicato nei documenti del 1423 come inventor et gubernator cupolae, diviene l unico sovrintendente e direttore effettivo della Fabbrica. L architetto mette a punto un ingegnoso sistema di costoloni e catene interne (queste ultime realizzate da Ghiberti) che permettono di distribuire il peso in modo uniforme e di innalzare la volta senza ricorrere a impalcature ingombranti. Egli ricorre a una struttura a doppia cupola a sesto acuto con i muri della calotta interna più spessi rispetto a quelli esterni [16]. Il guscio esterno, più alto e slanciato, oltre a proteggere quello interno, conferisce all intero impianto un aspetto allo stesso tempo maestoso e aggraziato, capace di trasformare la cupola nel nuovo fulcro visivo e simbolico della città e di instaurare un nuovo rapporto tra l edificio e lo spazio circostante. Le pareti sono costruite con mattoni dispo-

17 12 Unità 1 capitolo Pianta della Cattedrale di Santa Maria del Fiore: in grigio è tracciata la pianta attuale dell edificio e del campanile e in nero il vecchio impianto arnolfiano 18. Sezione della cupola di Santa Maria del Fiore sti a spina di pesce, recuperando una tecnica molto utilizzata in epoca romana che permette alla parete incurvata di autosostenersi senza appoggiare su armature in legno. Esternamente, la cupola in muratura presenta una forma ovoidale suddivisa in otto vele (forate da oculi frangivento) separate dalle nervature in pietra ed è impostata su un tamburo ottagonale dotato di ampie finestre circolari. La soluzione finale proposta da Brunelleschi non ha quindi più nulla in comune con le coperture gotiche, ma è altrettanto lontana dai modelli dell architettura romana. Ultimata la costruzione nel 1436, viene indetto un concorso per la lanterna, vinto nuovamente da Brunelleschi. L opera [19], costruita dopo la morte del maestro, prosegue idealmente la linea dei costoloni negli otto contrafforti che assumono allo stesso 19. Filippo Brunelleschi, modello ligneo per la lanterna della cupola di Santa Maria del Fiore, 1436, legno, altezza 190 cm, Firenze, Museo dell Opera del Duomo tempo una funzione strutturale e decorativa. I contrafforti sono addossati alle pareti di una torretta-tempio ottagonale ricca di dettagli architettonici di derivazione classica assemblati in modo originale (lesene corinzie, archi a tutto sesto, trabeazioni, volute). Sulla sommità della lanterna è posta la sfera cava in bronzo dorato, realizzata dalla bottega di Andrea Verrocchio, sormontata da una croce.

18 I cantieri fiorentini capitolo 1 Unità Planimetria dello Spedale degli Innocenti 21. Filippo Brunelleschi, loggiato dello Spedale degli Innocenti, , Firenze, Piazza Santissima Annunziata 22. Andrea della Robbia, Putti (particolare della decorazione del loggiato), 1484, terracotta invetriata, diametro 60 cm, Firenze, Spedale degli Innocenti 1.4 I cantieri brunelleschiani Parallelamente alla costruzione della cupola, Brunelleschi porta avanti altri importanti progetti. Nel 1419 ha la prima occasione di sperimentare in un edificio di sua invenzione i principi derivati dagli studi sull architettura classica. Su commissione dell Arte della Seta, inizia a lavorare alla costruzione di un orfanotrofio, lo Spedale degli Innocenti [20], composto da un cortile a pianta quadrata sul quale si affacciano due edifici a pianta rettangolare, destinati a ospitare la chiesa, il dormitorio, i laboratori e la scuola. Il recupero di componenti stilistiche e strutturali tipiche dell architettura romana dà vita a un ordine e a una simmetria che saranno il punto di partenza dell architettura rinascimentale. La loggia è composta da arcate con colonne lisce e capitelli che rimandano allo stile corinzio (schema ripreso dal Pantheon di Roma e dal Battistero di San Giovanni di Firenze) e da ampi archi a tutto sesto sormontati da una profonda trabeazione con modanature digradanti [21]. Le campate quadrate del portico non sono coperte da volte ogivali, ma da volte a vela; nel piano nobile, in corrispondenza dell asse mediano di ciascun arco, sono inserite finestre rettangolari con cornici lineari e timpani triangolari. L essenzialità geometrica del modulo quadrato, sul quale è impostata la costruzione dell intero edificio, trova corrispondenza anche nella semplicità dei materiali e delle decorazioni. Per ridurre i costi, Brunelleschi ricorre alla pietra serena grigia per le membrature architettoniche e all intonaco bianco per le pareti, in un equilibrio cromatico sobrio ed elegante che diventerà una su cifra stilistica, ripresa e imitata da altri artisti contemporanei. I tondi in terracotta invetriata, raffiguranti trovatelli in fasce su sfondo azzurro, non erano previsti nel progetto originario, ma, realizzati da Andrea della Robbia, sono stati inseriti solo nel 1484 [22].

19 14 Unità 1 capitolo 1 I cantieri fiorentini 23. Assonometria della Sacrestia Vecchia di San Lorenzo Filippo Brunelleschi, interno e cupola della Sacrestia Vecchia di San Lorenzo, , Firenze, San Lorenzo Tra le grandi novità introdotte da Brunelleschi, oltre al concetto di un architettura costituita da moduli, vi è il recupero della pianta centrale, ritenuta particolarmente adatta per costruzioni di piccole dimensioni. Il progetto della Sacrestia Vecchia fa parte della ricostruzione e dell ampliamento della Basilica di San Lorenzo su cui la famiglia Medici vanta uno iuspatronato. Nel 1419 Giovanni de Medici, padre di Cosimo il Vecchio, affida all architetto il compito di realizzare la cappella funeraria di famiglia, che verrà ultimata prima della costruzione della nuova chiesa. Probabilmente anche per questo motivo, la sacrestia è comunemente considerata un elemento autonomo, slegato dal resto dell edificio. Con il suo volume cubico coperto da una cupola emisferica a ombrello divisa in dodici spicchi, la Sacrestia Vecchia [23-25] è un esempio perfetto della sintesi brunelle- schiana tra forme classiche ed elementi di novità impostati sul modulo proporzionale e sul calcolo matematico. In pianta, lo spazio è articolato in due vani a base quadrata, sviluppati secondo diverse altezze in modo da distinguere il corpo principale dalla scarsella contenente l altare. La superficie piana delle pareti è movimentata da quattro arconi a tutto sesto in pietra serena, poggianti su un architrave a sua volta sostenuto da paraste, ma la nitida bicromia, già sperimentata nello Spedale degli Innocenti, è stata successivamente alterata dal forte cromatismo degli stucchi dipinti, realizzati da Donatello, autore anche delle porte bronzee con formelle raffiguranti santi, martiri, apostoli e Padri della chiesa. Tra gli anni trenta del Quattrocento e il 1461, viene realizzata nel chiostro della Basilica di Santa Croce una sala capitolare, conosciuta come Cappella Pazzi, tradizio-

20 I cantieri fiorentini capitolo 1 Unità 1 15 nalmente attribuita a Brunelleschi, cui si deve forse il progetto di massima iniziale, ma che venne certamente terminata ben oltre la sua morte, forse con un intervento di Michelozzo. Pur avendo molti elementi in comune con la Sacrestia di San Lorenzo, la cappella [26] si distingue da essa per la pianta rettangolare del vano principale, sempre chiuso da una cupola a ombrello, e decorato da altorilievi in maiolica policroma dei Della Robbia [28-29]. Il modulo quadrato torna però perfettamente leggibile se si analizza l edificio nella sua interezza, comprendendo quindi anche la scarsella e il portico esterno. Le differenze più evidenti sono riscontrabili nella facciata non terminata [27]: l impiego di colonne con trabeazione, il grande arco centrale, che rimanda agli archi trionfali romani, il secondo piano chiuso da riquadri scanditi da pilastrini reggenti un fregio strigilato, ispirato ai sar- cofagi antichi, e la copertura troncoconica trovano giustificazione nelle modalità architettoniche fiorentine della seconda metà del Quattrocento. Quando Brunelleschi si trova ad affrontare la costruzione di edifici di grandi dimensioni, il modello di riferimento diventa la basilica paleocristiana, con il tipico impianto a croce latina. Coinvolto 26. Pianta della Cappella Pazzi in Santa Croce 27. Filippo Brunelleschi, esterno della Cappella Pazzi, iniziata nel 1430, Firenze, Santa Croce Filippo Brunelleschi, cupola e interno della Cappella Pazzi, iniziata nel 1430, Firenze, Santa Croce

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