Il legno. Premessa. LABORATORIO DI BASIC DESIGN Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Ferrara

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il legno. Premessa. LABORATORIO DI BASIC DESIGN Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Ferrara"

Transcript

1 1 103 Il legno Principali specie arboree 3. Proprietà e caratteristiche 4. Lavorazioni Cavallo contenitore Lallo, Arcangelo Favata per Alicucio Premessa La disciplina che si occupa dello studio di ogni aspetto e caratteristica del legno è chiamata xilologia, dal greco: xylon (legno) e logos (scienza, discorso). La xilologia fa parte della tecnologia del legno, che studia tutte le tecniche e i processi di lavorazione del legno. La microtecnologia del legno analizza la costituzione del legno, come le caratteristiche strutturali della parete cellulare (eterogeneità, anisotropia, porosità, igroscopicità, ecc). 1

2 3 103 Il legno massiccio è un materiale che ha di sua natura proprietà strutturali del tutto peculiari pur essendo originato da materia vivente. E costituito prevalentemente da tre componenti: la cellulosa, le emicellulose e la lignina. Dal rapporto tra queste sostanze dipendono le caratteristiche specifiche dei vari tipi di legno La struttura del legno è assimilabile a quella di un polimero naturale e presenta alternanze di parti amorfe e cristalline nella struttura. A differenza dei polimeri artificiali il legno è parte essenziale di un essere vivente, la pianta, costituta da cellule e con caratteristiche uniche e non riproducibili, se non nelle loro prestazioni di base (p.es. per essenza, età, provenienza, ecc). 2

3 5 103 Nel legno una matrice (lignina) tiene unite le microfibrille di cellulosa. La cellulosa arriva anche al 50% del peso secco del legno, è un polisaccaride para-cristallino chimicamente stabile, non è solubile in acqua ma si idrata facilmente (è infatti da ciò che prende origine l igroscopicità). La cellulosa conferisce la resistenza a trazione alla parete cellulare del legno, grazie al suo grado di linearità e cristallinità La lignina è un polimero aromatico tridimensionale, costituito da derivati del fenilpropano. E' una sostanza amorfa, rigida, a comportamento termoplastico e di composizione variabile, soprattutto tra le conifere e le latifoglie (è circa il 26-30% nelle conifere e il 20-25% nelle latifoglie). Viene definita "incrostante" perché si pone fra le fibrille cellulosiche e fra le macromolecole pectiche ed emicellulosiche, aumentandone rigidezza e resistenza a compressione. 3

4 7 103 Le emicellulose sono polisaccaridi amorfi (il 20-30% del peso anidro del legno), derivanti dall aggregazione di zuccheri (mannosio, xilosio, glucosio, galattosio, ecc) e alcuni acidi La separazione tra cellulosa e emicellulose è resa possibile dalla loro diversa solubilità in alcali; contrariamente alle emicellulose, infatti, la cellulosa non è solubile in una soluzione al 17,5% di soda caustica (NaOH). 4

5 9 103 Oltre alle pareti cellulari, che costituiscono la vera e propria materia legnosa, nel legno si trovano anche acqua, estrattivi ed inclusi cellulari. Nel legno di alcune specie sono tipicamente presenti canali secretori di resina o di altre sostanze (gomme, grassi, latici vari) denominate estrattivi poiché sono estraibili dal legno mediante acqua calda o fredda, vapore, o solventi Gli estrattivi sono prodotti dal metabolismo della pianta, ma non fanno parte integrante della parete cellulare. Possono conferire al legno varie caratteristiche: tossici per batteri e funghi, appetibili per gli insetti (amidi), conferiscono colore e odore al legno (aromatici). Alcuni estrattivi possono essere materiali a loro volta (p.es. cere, caucciù, sostanze concianti, medicinali, ecc). Esempi: il larice, l ulivo, l ebano resistono naturalmente ai tarli mentre l acero, il frassino, il pioppo, il noce ne sono facilmente attaccati. 5

6 Gli inclusi cellulari minerali sono granuli amorfi o cristalli (silice, fosfati o ossalati, ecc) presenti nei lumi cellulari dei raggi parenchimatici (raramente nei vasi) di alcune specie per lo più tropicali: aniegrè (cioè il tanganika), l azobè (detto anche Ironwood), ecc. Questo tipo di legno risulta particolarmente abrasivo nei confronti degli utensili utilizzati per lavorarlo e rende opportuno l'uso di taglienti in acciaio speciale, per evitare sostituzioni o riaffilature troppo frequenti e quindi costose La presenza di silice conferisce al legno anche una certa resistenza agli attacchi delle teredini (molluschi vermiformi e xilofagi). I legni "sabbiosi" devono invece il nome ai sali che, trasportati dalla linfa, si accumulano nel legno. 6

7 Il tavolo Chimenti è costituito da tre tavoloni di bricola veneziana con bordo naturale, ricavati per segagione tangenziale ed immersi in una particolare cassaforma riempita di resina epossidica bicomponente che viene spinta a colmare tutti i vuoti d aria e le fughe tra una tavola e l altra prima del completo indurimento. Vengono così valorizzati gli spazi interstiziali caratterizzati nel legno delle briccole, corroso dalla salsedine e scolpito dalle teredini. Esempio L azienda Riva Industria Mobili SpA di Cantù (che produce mobili col marchio Riva1920) da molti anni organizza concorsi per designer, artisti e studenti allo scopo di studiare sia nuovi usi per il legno sia per sfruttare le briccole veneziane che l azienda acquista e lavora, per creare mobili che sono veri e propri pezzi unici. Il concorso Un palo infisso in laguna dura in media 5-10 anni, poi viene sostituito perché corroso in corrispondenza dell escursione di marea (nel quale trovano il loro habitat naturale flora e fauna marina). zione-briccole/ 7

8 Glow wood Sempre basato sull inserimento di resine in pannelli di legno, nel Glow wood è stata aggiunta alla resina della polvere fosforescente per dare effetti di luminosità ai piani. Le istruzioni per realizzarlo alla pagina: Gli inclusi minerali, i composti estrattivi e quelli inorganici presenti nelle pareti cellulari costituiscono i prodotti residui della combustione completa del legno (ceneri) e sono meno dell'1% del peso anidro del legno. 8

9 Il fusto in struttura primaria é costituito, dall'esterno verso l'interno, da tre parti: Epidermide Corteccia Cilindro centrale (o stele) Spesso non c'é un confine netto tra corteccia e il cilindro centrale, che occupa la maggior parte dello spessore del fusto e contiene i fasci vascolari Il fusto, oltre a collegare le radici con le foglie mediante i tessuti vascolari, é quella parte della pianta che produce, sostiene e orienta nello spazio le foglie. Nella maggior parte dei casi nei fusti si distinguono chiaramente nodi e internodi, i nodi sono i punti in cui sono inserite le foglie, mentre gli internodi sono i segmenti compresi tra due nodi successivi. La lunghezza degli internodi aumenta man mano che ci si allontana dall'apice; la zona in cui si verifica questo allungamento é detta: zona di distensione. 9

10 La corteccia écostituita prevalentemente da tessuto parenchimatico e le sue cellule più superficiali (quelle che vengono raggiunte dalla luce) contengono cloroplasti (i fusti giovani sono verdi e svolgono anche la fotosintesi). Nella corteccia si trovano anche dei tessuti meccanici: il collenchima, in posizione più superficiale e lo sclerenchima, costituito prevalentemente da fibre, in posizione più profonda. Entrambi possono circondare completamente il fusto o formare fasci longitudinali Osservando una sezione trasversale di un fusto primario é abbastanza facile distinguere una Dicotiledone (o Gimnosperma) da una Monocotiledone. 10

11 Dicotiledoni e Gimnosperme hanno i fasci cribrovascolari disposti secondo un anello regolare (secondo una eustele ) le Monocotiledoni hanno invece fasci sparsi in tutto lo spessore della stele, sono cioè disposti secondo una atactostele Nelle specie con porosità ad anello i grandi vasi o pori (sono i vasi visti in sezione )sono situati nella parte di legno che si forma in primavera (crescita rapida) e costituiscono una regione ben definita di tessuto, più o meno porosa (leggera, isolante, ecc). La zona estiva contiene pochi vasi e una maggiore porzione di fibre di legno (crescita lenta), che attribuiscono durezza e la resistenza al materiale. Esempio: frassino, castagno, olmo, gelso, ontano Sezioni trasversali (a circa 200x) di legni di conifera in cui appaiono ben evidenti il limite tra due anelli di accrescimento successivi, la porzione di legno primaticcio (L.P.) e quella di legno tardivo (L.T.) 11

12 Nel legno duro è generalmente presente una maggiore quantità di legno tardivo (cioè quello estivo), di aspetto più scuro e più denso di quello precoce. Le cellule del legno tardivo hanno parete molto spessa (resistente) e una piccola cavità interna, mentre quello precoce ha pareti sottili e ampie cavità. Nella sezione del legno non è tanto importante lo spessore degli anelli, quanto la quantità totale di legno tardivo e la densità totale (cioè il rapporto con la parte porosa) Nel legno a porosità diffusa i vasi sono dispersi per tutto l'anello di crescita. Esempi: betulla, acero, pioppo, salice. Alcune specie, come il noce ed il ciliegio, hanno caratteristiche intermedie e costituiscono una categoria di legno distinta. Anello poroso Anello semiporoso Porosità diffusa 12

13 Le cellule più importanti che formano la struttura del legno sono: le cellule delle trachee, che trasportano la linfa e collaborano alla funzione di elemento resistente; le cellule delle fibre, che formano le membrane resistenti e portanti; le cellule parenchimatiche, che contengono le riserve nutritive della pianta Le trachee trasportano la linfa Sezioni longitudinali di trachee di Olmo Sezione trasversale di trachee di Platano 13

14 Le fibre forniscono resistenza Le cellule parenchimatiche sono la riserva nutritiva 14

15 Esempio: fusto di Dicotiledone 1. epidermide 2. collenchima e parenchima corticale 3. fibre pericicliche 4. tubi cribrosi del floema 5. cellule compagne del floema 6. cambio 7/9. Parenchima dello xilema 8. trachea punteggiata 10. tracheide anulata 11. midollo Esempio: fusto di Dicotiledone collenchima peli di rivestimento parenchima corticale midollo fasci vascolari 15

16 La presenza della lignina determina la durezza e la compattezza del legno. Altri componenti del legno sono: Coloranti Zuccheri Grassi Resine Ma soprattutto l ACQUA che è in percentuali tra il 15 ed il 60% e ne influenza la durezza. Rilevatore elettromagnetico della % di umidità nel legno Il contenuto d'acqua del legno viene espresso come: (peso legno umido - peso legno secco) peso di legno secco L acqua si trova soprattutto nelle pareti cellulari (acqua di legame o acqua di saturazione) e nella cavità dei tessuti (acqua di imbibizione). Il potere calorifico superiore del legno dipende al massimo per il 15% dalla specie mentre è notevolmente influenzato dalla quantità d'acqua 16

17 Il legno è igroscopico e trattiene acqua secondo 4 meccanismi principali: acqua di imbibizione o acqua libera (riempie i lumi cellulari e può fluire liberamente da una cellula all'altra in condizioni di legno fresco, è una sorta di zavorra uniformemente distribuita) acqua di saturazione delle pareti cellulari o acqua legata (si unisce con legami idrogeno ai gruppi ossidrilici liberi disponibili sulle pareti cellulari, prevalentemente della struttura molecolare delle microfibrille di cellulosa) acqua di costituzione o chimica (sono molecole di acqua che entrano a far parte della composizione chimica delle principali molecole costituenti il legno: molecole idratate) vapore acqueo (è presente nell'aria che riempie parzialmente le cavità cellulari ed è in equilibrio con l'acqua di saturazione e l'acqua di imbibizione) L eliminazione dal tessuto legnoso dell acqua libera (quella di saturazione nella parete cellulare) modifica il peso del materiale ma non crea nessuna modifica nel suo tessuto (lumen cellulare). L eliminazione dell acqua legata alle pareti cellulari (adsorbimento e desorbimento) crea invece deformazioni e ritiri del legno 17

18 L'adsorbimento èl attrazione di molecole d'acqua da parte di gruppi ossidrilici OH grazie ad una forma di legame chimico detto legame "a ponte di idrogeno (o legame idrogeno ) di natura essenzialmente elettrostatica. Si forma un primo strato monomolecolare d'acqua che va a saturare tutti gli ossidrili OH disponibili. Poi un allontanamento reciproco delle catene cellulosiche nelle regioni amorfe e dei cristalliti adiacenti nelle regioni cristallizzate. Il maggiore spazio disponibile permette l'adsorbimento di altre molecole d'acqua fino a formare strati plurimolecolari. Il fenomeno provoca un rigonfiamento progressivo della struttura, cui possono seguire fasi di natura diversa (imbibizione, condensazione capillare, diffusione, ecc) e le cavità cellulari si riempiono gradualmente di "acqua libera" Il legno fresco può avere umidità > 100% del proprio peso secco. L'umidità percentuale del legno, quando tutti i condotti cellulari (lumi) sono vuoti ma le pareti cellulari sono sature d'acqua, viene detta PSF (punto di saturazione delle fibre); in questa fase l'acqua in più si riversa nei condotti cellulari. Il PSF ha un valore formale del 30%, medio rispetto al range reale del 25/40%, che dipende soprattutto da specie e densità. 18

19 Il legno tagliato esposto all aria (stagionatura) cede lentamente l acqua al suo interno, in particolare dagli spigoli e dalle testate e meno dalle cellule in profondità. Quando l umidità < PSF il legno comincia a ritirarsi e a deformarsi. Il legno essiccato naturalmente contiene ancora il 12%-16% di umidità, in equilibrio rispetto alle condizioni dell ambiente esterno; i tempi di essiccazione sono molto lunghi (da 6 mesi a 2 anni). L'umidità del legno asciugato in essiccatoio può essere invece portata a valori più bassi (fino al 6-8%) e tutto è più veloce. L'acqua nel legno lo rende più soffice e flessibile. Il processo di essiccazione tende quindi ad aumentarne la resistenza (p.es. un blocco di 5 cm di abete rosso sopporta 4 volte il carico dello stesso blocco verde ) Caratteristiche meccaniche nelle conifere al 12% di umidità 19

20 I valori del ritiro volumetrico totale del legno sono compresi tra il 9% e il 23% circa, con notevole variabilità anche tra provini estratti da uno stesso tronco. Il ritiro assume valori diversi nelle 3 direzioni anatomiche fondamentali (assiale, radiale e tangenziale) poiché il legno è anisotropo. In particolare: la contrazione in direzione assiale è molto piccola in confronto a quella in direzione tangenziale, mentre la contrazione in direzione radiale è circa pari alla ½ di quella in direzione tangenziale Si definisce stabilità dimensionale (o nervosità) del legno il rapporto tra le variazioni in direzione tangenziale e quelle in direzione radiale. Maggiore è il valore di questo rapporto, più elevata è la nervosità del legno (infatti alle variazioni dimensionali igroscopiche è associato anche un notevole cambiamento di forma del pezzo). Legni poco nervosi hanno invece variazioni dimensionali simili nelle due direzioni del piano trasversale e quindi cambiano poco la forma. Un pezzo può avere variazioni dimensionali elevate ma buona stabilità di forma (o viceversa). 20

21 Tra i fattori che influenzano il ritiro del legno: massa volumica più un legno è denso e pesante più tenderà ad essere elevato il ritiro composizione chimica percentuale della sostanza legnosa ad un incremento percentuale di lignina corrisponde una riduzione del ritiro e viceversa sollecitazioni meccaniche tensioni interne o forze esterne applicate che possono indurre nelle cellule deformazioni permanenti, tali da sommarsi e sottrarsi ai ritiri/rigonfiamenti di origine igroscopica estrattivi duramificanti insolubili in H2O mantengono la parete in stato di parziale rigonfiamento anche allo stato anidro (inserendosi tra una microfibrilla e l'altra) e incrostano le pareti cellulari occupando una parte dei gruppi OH, i quali non possono perciò contribuire a legare molecole di acqua di saturazione. Gli estrattivi riducono notevolmente il ritiro solo a temperatura ambiente, mentre ad elevate temperature i legni ricchi di estrattivi mostrano invece ritiri molto elevati. 21

22 Il fenomeno del ritiro nel legno è inevitabile, perché legato alla costituzione stessa del materiale. Ha essenzialmente tre conseguenze: variazioni dimensionali deformazioni sviluppo di tensioni interne al materiale La gravità e l influenza negativa di questi ritiri sulle qualità del legno può venire peggiorata facilmente da procedimenti di essiccazione sbagliati L anisotropia del legno (direzionalità delle sue caratteristiche meccaniche) anche nei confronti del ritiro è la causa principale di numerosi inconvenienti (oltre naturalmente alla diminuzione di volume). distorsione dei solidi: un qualsiasi solido tridimensionale ricavato dal legno fresco, dopo l'essiccazione presenterà (oltre alla diminuzione di volume) anche una marcata variazione dei rapporti tra le sue dimensioni geometriche rispetto ai valori iniziali (p.es. le sezioni trasversali dei segati con rapporto fra i lati non troppo distanti da 1, tendono ad assumere forma romboidale, cioè a diamantarsi ) diminuisce il perimetro degli anelli si avvicinano gli anelli 22

23 ovalizzazione dei fori: praticando nel legno fresco un foro in direzione assiale, inizialmente la sua sezione trasversale sarà perfettamente circolare, poi con l'essiccazione il foro tenderà a deformarsi perché la contrazione in direzione tangente agli anelli di accrescimento sarà maggiore di quella in direzione dei raggi. Eventuali fori in direzione radiale, dopo l essiccazione avranno sezione trasversale ellittica (dalla differenza tra ritiro tangenziale e longitudinale) fessure radiali a "V": negli assortimenti contenenti il midollo centrale, il ritiro angolare spesso induce nel materiale tensioni superiori alle resistenze, con conseguente apertura di fessure divaricate fibratura allentata (loosened grain): distacco di strisce di legno tardivo, più denso, dalla superficie delle tavole tangenziali (le punte della venatura fiammata tendono a sollevarsi). Non si tratta di un difetto imputabile solo al ritiro (in genere si evidenza al momento della piallatura oppure di altre lavorazioni meccaniche) ma si tratta di un effetto di distacco per scorrimento all'interfaccia fra due anelli (cioè per un taglio in direzione longitudinale, praticamente uno sfogliamento) che si può attribuire alle differenze di ritiro assiale fra legno primaticcio e tardivo dell'anello di accrescimento. 23

24 imbarcamento delle tavole tangenziali: quando le tavole non contengono il midollo centrale (perché tagliate lungo piani tangenziali) il lato della tavola più tangenziale rispetto al lato opposto tenderà a ritirarsi più dell altro, esercitando una trazione che porterà il segato ad incurvarsi trasversalmente (con convessità rivolta verso il midollo). L'imbarcamento tende ad aumentare con la tangenzialità e con lo spessore della tavola ed è un difetto che riduce sensibilmente le rese di lavorazione. L'imbarcamento può essere ridotto (ma non annullato) forzando la tavola in posizione piatta durante l'essiccazione; ciò favorisce però l'insorgenza di tensioni interne che possono portare ad inconvenienti nelle lavorazioni successive. Cretti (a) e distorsioni (b) da ritiro di elementi a sezione rettangolare, quadrata o circolare in posizioni rappresentative nella sezione trasversale: 1) ovalizzazione delle sezioni circolari; 2) distorsione della sezione rettangolare; 3) tavola tangenziale imbarcata; 4) tavola imbarcata; 5) tavola radiale; 6) elemento fuori cuore; 7) tavola con cuore La presenza difformità nel legno delle tavole, in fase di ritiro, comporta principalmente: falcatura: su un bordo della tavola si trova una striscia di legno di reazione, che con il suo ritiro assiale anomalo tende ad incurvare longitudinalmente la tavola a "lama di falce" (la curvatura è contenuta in un piano longitudinale parallelo alle facce delle tavole). La concavità è rivolta verso la zona anomala se il legno è in fase di desorbimento, oppure in direzione opposta se il legno sta assorbendo umidità. 24

25 svergolamento: torsione dell'intera tavola intorno al suo asse longitudinale; si manifesta in seguito al ritiro quando una striscia di legno di reazione occupa la zona centrale della tavola, oppure quando la tavola proviene da un tronco con fibratura elicoidale. arcuatura: deformazione causata dalla presenza di legno di reazione su una delle due facce della tavola, con conseguente incurvamento del semilavorato a "doga di botte" (la curvatura è contenuta in un piano perpendicolare alla faccia della tavola) Esempio: ritiro di perni non adeguatamente essiccati 25

26 Al crescere del degrado delle cellule tende ad aumentare il loro contenuto d'acqua (soprattutto di imbibizione), quindi il tasso di umidità del legno può essere usato anche come un indice del suo stato di degrado. In questi casi i prodotti consolidanti non fanno altro che sostituire all acqua (per saturazione o immersione) una soluzione concentrata che occlude le porosità e ha l obbiettivo di ripristinare la compattezza e la continuità dei tessuti La funzione principale dell'alburno è di trasportare l'acqua dalle radici alle foglie e di immagazzinare o restituire (a seconda della stagione) la linfa grezza sintetizzata nelle foglie. Maggiore è la quantità di foglie, maggiore è il tasso di crescita della pianta e maggiore è il volume di alburno necessario. Per questo gli alberi che crescono in spazi aperti ed hanno a disposizione più luce, hanno più alburno (in rapporto al raggio totale del tronco) rispetto ad un albero della stessa specie cresciuto in una foresta densa. La struttura del legno 26

27 Tutto il legno è inizialmente alburno, con l età la parte più interna o vicina alla base della pianta si duramifica, cioè cessa la conduzione di linfa, scompaiono le sostanze di riserva e possono comparire sostanze che preservano il legno dalla decomposizione; questa zona inerte viene detta: durame. In alcune specie la formazione del durame inizia presto e per questo hanno un sottile strato di alburno (castagno, gelso, sassofrasso), in altre il processo è tardivo e l'alburno è più spesso (acero, betulla, faggio, pino). La struttura del legno La struttura del legno Midollo: parte centrale del tronco, di dimensione variabile da 1 a 10 mm Midollo Durame (legno o massello) è la parte più pregiata del tronco, inattiva, più resistente all attacco di funghi e insetti e meno permeabile. La presenza di tannini all interno delle cellule conferisce durabilità e colorazione scura (con spessore variabile a seconda dell età della pianta). Durame Corteccia esterna Corteccia interna Libro Alburno: parte esterna al durame, meno resistente e rigida, che trasporta la linfa e le sostanze nutritive. Cambio Alburno 27

28 La struttura del legno Sulla differenziazione di colore tra durame ed alburno influisce non solo la specie arborea ma anche la natura del terreno sul quale è fatta crescere la pianta, poiché i componenti chimici del suolo accentuano la marcatura del durame sull'alburno. La sezione trasversale del legno permette di distinguere essenzialmente: il durame (una zona scura centrale), l alburno (fascia chiara, bianca o giallina, che circonda il durame) La struttura del legno Quando un albero cresce l'alburno aumenta in spessore oppure in volume. Lo spessore relativo di alburno è maggiore nelle parti più alte del tronco, perché il diametro totale è minore rispetto alla base e perché le parti alte sono più giovani. Per gli impieghi industriali del legno è preferibile utilizzare il durame (massello) perché rispetto all'alburno dello stesso tipo di legno ha maggiore: durezza, stabilità, resistenza all'azione di organismi vegetali e animali (muffe, funghi, insetti xilofagi), livello di finitura delle superfici. 28

29 La struttura del legno Cambio: è il tessuto di accrescimento del tronco. La parte di cambio rivolta verso l interno tende a trasformarsi in alburno, quella verso l esterno tende a trasformarsi nei tessuti dello strato successivo (libro). Midollo Libro: è la parte successiva al cambio, prima della corteccia, che ha la funzione di distribuire la linfa trasformata dai processi di fotosintesi. Corteccia: è il rivestimento più esterno della pianta, diviso in corteccia viva e corteccia morta (più esterna). Durame Corteccia esterna Corteccia interna Libro Cambio Alburno La struttura del legno Un altro fattore di valutazione del legno legato alla sua crescita è la presenza di nodi, che corrispondono al punto dove erano ancorati i rami. In una fase iniziale i rami sono molto fitti, poi tendono a diradarsi e la crescita successiva riveste questi punti la cui memoria rimane come nodo. L'alburno di un albero vecchio (specie di foresta, quindi con meno rami), ha anche meno nodi rispetto al durame. Nella produzione in cui servono pochi nodi (maggiore omogeneità di resistenza e finitura) è quindi consigliabile l'alburno. 29

30 I nodi hanno una porzione inclusa (con forma conica-irregolare) che ha il vertice in corrispondenza del midollo e le fibre poste trasversalmente o obliquamente rispetto a quelle del fusto. La struttura del legno Si riconoscono tre tipologie di nodi: sani (aderenti) cadenti morti (quando la parte inclusa nel fusto viene attaccata da muffe) La struttura del legno Nella classificazione del legname i nodi sono stimati in base alla forma, alla dimensione, al colore, all'integrità e alla stabilità con cui rimangono in sede. La presenza dei nodi agisce sulla resistenza, sulla deformabilità, sulla facilità di lavorazione e sulla fessurabilità. L'influenza dei nodi sulla resistenza di una struttura dipende dalla loro posizione, dimensione, numero, direzione delle fibre e consistenza. 30

31 I nodi integri non invalidano la resistenza del legno quando sottoposti a sforzi compressivi paralleli al senso delle fibre. La presenza di piccoli nodi lungo la linea di tensione può addirittura incrementare la resistenza del legno, prevenendo la fessurazione longitudinale. Sulle tavole e pannelli i nodi non sono dannosi se si trovano nel senso della lunghezza con un certo angolo rispetto alla superficie maggiore (altrimenti tendono a staccarsi durante le lavorazioni). La struttura del legno A definire la pericolosità di un nodo contribuisce la sua sezione anatomica ed il rapporto tra la sua dimensione (diametro) e quella della faccia su cui insiste. Il nodo è però anche un elemento decorativo e come tale viene spesso valorizzato. Nel caso del legno da impiallacciatura, che viene laminato da un tronco (p.es. noce da legno) la presenza di nodi può rappresentare un non trascurabile motivo di deprezzamento perché il nodo tende a staccarsi nella lavorazione. La struttura del legno 31

32 Un tipo molto particolare di legno, (per fonte, caratteristiche e lavorabilità) è la radica. Si tratta di una parte della radice, alla base del fusto di alcune piante (pioppo, olmo, noce, mirto, ecc), caratterizzata da fibre contorte e nodi che, una volta sezionati e levigati, gli conferiscono la tipica marezzatura. E un legno molto duro e compatto, generalmente utilizzato per realizzare oggetti di pregio. La radica La radica La trasformazione della radica è molto complessa e parte dall'estrazione del ciocco, cioè un bozzo piuttosto grande della pianta (che in genere deve avere almeno di 25 o 30 anni), previo taglio e scavatura. Il ciocco ripulito viene posto al riparo dal sole e dal vento e tenuto costantemente umidificato, per poi essere privato dell anima centrale (inutilizzabile) ricavando degli abbozzi più o meno omogenei per venatura, che vengono bolliti per almeno 24 ore, in grandi calderoni di rame. betulla castagno frassino mirto noce olmo pioppo rovere tuia 32

33 La radica In ultimo gli abbozzi vengono essiccati naturalmente, su dei graticci in locali ben riparati, quindi selezionati per gruppi omogenei (finalizzati ad usi spesso diversi) e riposti in sacchi di juta dove proseguiranno la stagionatura per circa 2 anni. Gli abbozzi così essiccati vengono infine venduti per la successiva lavorazione e intaglio. Cruscotto in radica Living, BTicino, placca in radica di noce La radica è utilizzata soprattutto per le scacchiere, i piccoli oggetti torniti (penne, pipe, maniglie, ecc), le finiture di mobili ed auto, ecc Data la scarsa dimensione dei fogli di impiallacciatura ricavabili dal sezionamento della radica (circa 20 30) è assai complicato fare interi rivestimenti, tuttavia si presta a combinazioni ad intarsio con altri legni oppure all accostamento di più fogli a specchio, cioè messi in simmetria fra loro per dilatare l effetto delle marezzature. La radica Rolling, design Gianmaria Colognese per Morelato (1990), cassettiera in legno di radica di mirto, cassetti in legno di noce, pomelli in legno di faggio tornito tinto ebano 33

34 Uno degli usi più tipici della radica è quello per i fornelli delle pipe, utilizzando il cosiddetto ciocco, cioè un bozzo della radice di Erica arborea (arbusto sempreverde delle regioni mediterranee); la radica è infatti molto resistente al calore e alla combustione. La radica Le due specie arboree principali sono: CONIFERE Lo sviluppo del tronco avviene per cerchi concentrici che formano il nucleo compatto dell albero, mentre all esterno si trova la parte più friabile. Le conifere hanno fogliame prevalentemente innestato su rami (pini, abeti, ecc..) Le specie arboree LATIFOGLIE Lo sviluppo del tronco avviene nella zona centrale, formata da canali intrecciati, mentre all esterno si trova la parte più compatta e resistente. Le latifoglie hanno prevalentemente l innesto del fogliame direttamente sul tronco (palme, canne, ecc..). 34

35 Il legno delle conifere èdetto omoxilo per la omogeneità degli elementi che lo costituiscono, cioè per la quasi totalità tracheidi (90%) e per il resto: raggi midollari, canali resiniferi e parenchima del legno. I canali resiniferi, circondati da cellule parenchimatiche e tracheidi, sono posti sia assialmente che in direzione radiale all'interno dei raggi parenchimatici. Le specie arboree Le tracheidi sono lunghe cellule, a forma di fuso, che svolgono sia funzioni di sostegno che di conduzione (fibrotracheidi) per la mancata specializzazione che contraddistingue dal legno delle latifoglie. tracheide Le specie arboree: conifere 35

36 Il legno delle latifoglie èdetto eteroxilo perché ha una maggior varietà di cellule rispetto al legno delle conifere: vasi, fibre, parenchimatiche e secretrici. Le cellule parenchimatiche sono presenti nelle latifoglie in maggior numero che nelle conifere e sono disposte sia radialmente (formando raggi uniseriati o pluriseriati) che assialmente. In alcune latifoglie i raggi midollari sono percorsi da canali gommiferi. Le specie arboree Faggio Le specie arboree Noce Quercia Pioppo 36

37 Proprietà e caratteristiche Il legno essendo un materiale naturale è soggetto ad imperfezioni ed irregolarità, essenzialmente dovute a: difetti insiti nella pianta anomalie generate durante la crescita anomalie dovute a particolari esposizioni climatiche (vento, sbalzi di temperatura, ecc) attacchi di parassiti e funghi Proprietà e caratteristiche Le fasi di accrescimento della pianta ne caratterizzano alcuni aspetti di forma e di resistenza caratteristici, un esempio comune è quello del legno di reazione, deformato per posizione sul suolo, dal vento, dalla compresenza di altre strutture che ne hanno modificato la crescita, ecc. Il legno che se ne ricaverà avrà sezione alterata e tenderà a deformarsi secondo le sue direzioni disomogenee di accrescimento. 37

38 Alburno continua a crescere attorno al nucleo morto Proprietà e caratteristiche Causata da forte caldo Causata dal gelo rami giovani non cresciuti rami potati o caduti Proprietà e caratteristiche Anomalie e difetti nel legno ( naturale ) massiccio 38

39 Proprietà e caratteristiche Testata di una trave di abete bianco con cipollatura Cipollatura in una trave di abete bianco dovuta a sbalzi di temperatura: sono visibili nelle fessure i depositi di resina Idee Senza necessariamente dover utilizzare materiali con venature particolari o legnami di pregio, il legno si presta ad essere assemblato in modo da valorizzarne comunque la naturale presenza di cerchi concentrici, in particolare se sezionato trasversalmente alle fibre. Dettaglio del top del tavolo Awkward, progettato come prototipo da Marte Frøystad's (del collettivo norvegese: Furuhaelvetica) 39

40 Il legno può essere attaccato da sostanze fungogene (parassiti e saprofiti) che si nutrono delle sostanze presenti nel tronco. Nel primo caso, si nutrono del tronco vivente, nel secondo caso dei tronchi già tagliati. Proprietà e caratteristiche Muffe e funghi Possono provocare alterazioni sostanziali del tronco compromettendone le proprietà meccaniche. Per evitare la formazione dei funghi l umidità andrebbe mantenuta sempre sotto il 15% Il legno può essere attaccato da insetti (formiche, tarli, termiti, ecc..) che attaccano la pianta ancora viva o il legno ridotto in tavole. Proprietà e caratteristiche Gli insetti L'azione degli insetti nel può avvenire in vari modi, in genere attraverso lo scavo di gallerie che attraversano il legno, deprezzando fortemente tutti gli assortimenti da esso ritraibili e rendendo impossibili certi usi finali Legno attaccato da larve 40

41 Proprietà e caratteristiche I parassiti Sezione trasversale di una trave di abete attaccata da larve Due fusti di conifera attaccati dalle formiche del legno Interno di un travetto di abete attaccato dalle termiti Proprietà e caratteristiche Il legno presenta un comportamento deformativo e a rottura che dipende dalla struttura intrinseca del materiale, cioè dalle funzioni vitali svolte dalle cellule (dare sostegno e resistenza, far circolare la linfa, accumulare sostanze nutritive, ecc). Il legno è un materiale fortemente anisotropo, ovvero presenta proprietà e caratteristiche fisico-meccaniche e di comportamento rispetto alle sollecitazioni differente nelle direzioni delle 3 sezioni: longitudinale, radiale e tangenziale 41

42 Proprietà e caratteristiche La resistenza meccanica del legno sottoposto a trazione, compressione, flessione, varia a seconda della direzione degli sforzi direzione assiale o longitudinale (lungo le fibre) direzione radiale (perpendicolari agli anelli annuali) direzione tangenziale (tangente agli anelli annuali) Proprietà e caratteristiche resistenza alla compressione: un provino sollecitato in direzione assiale resiste più a lungo, a differenza delle altre due direzioni. resistenza alla trazione: il legno resiste bene alla trazione, purché venga sollecitato in direzione assiale. Questa resistenza è 2-3 volte superiore alla compressione. resistenza alla flessione: a questa sollecitazione vengono sottoposte, ad esempio, le travi: le fibre superiori della tavola si accorciano, sottoposte a una compressione, quelle inferiori invece si allungano, le fibre di mezzo si incurvano. 42

43 Proprietà e caratteristiche La resistenza a compressione del legno varia a seconda della direzione di applicazione della forza. Valori maggiori di resistenza a compressione si hanno quando la forza è applicata nella direzione delle fibre (assialmente agli anelli che formano il tronco). Andamento della resistenza a compressione di un provino di legno Proprietà e caratteristiche Carico di rottura a compressione per conifere europee Parallele alle fibre Perpendicolare agli anelli di accrescimento Tangenziale agli anelli di accrescimento 380 Kg/cm Kg/cm Kg/cm 2 43

44 Proprietà e caratteristiche Abete Acero Balsa Bambu Betulla Castagno Ciliegio Cipresso Douglas Densità (Kg/m 3 ) allo stato fresco all umidità del 12% Modulo di elasticità (N/mm 2 ) a trazione Carico di rottura (N/mm 2 ) a compressione assiale a flessione a taglio 5 8 3,3-6 7,5 5,2 8 8 assiale 0,1 0, ,4 0,5 0,3 0,4 0,3 Ritiro (%) radiale 3,8 4, ,5 4 4,2 tangenziale 7,6 8, ,7 7,5 7,4 Queste resistenze, in particolare quella a trazione, sono influenzate da: anomalie o difetti, inclinazione della fibratura rispetto alla direzione della sollecitazione Proprietà e caratteristiche Durezza caratteristica nelle conifere Legenda: in giallo è evidenziata la tenerezza in rosso la durezza dell essenza 44

45 Proprietà e caratteristiche Durezza caratteristica nelle latifoglie Legenda: in giallo è evidenziata la tenerezza in rosso la durezza dell essenza Proprietà e caratteristiche Peso specifico di alcune essenze 45

46 Proprietà e caratteristiche Il legno, pur essendo un materiale combustibile, presenta degli aspetti favorevoli in presenza di incendio: bassa conducibilità termica bassa dilatazione termica carbonizzazione costante che tende a togliere ossigeno alle parti non ancora bruciate e a quindi ad autoestinguere il fuoco per mancanza di comburente. Per migliorare il comportamento al fuoco il legno può essere sottoposto a processi di ignifugazione Proprietà e caratteristiche La reazione al fuoco del legno è legata al suo potere calorifico (MJ/Kg) che varia a seconda delle essenze legnose in base alla presenza in % di alcuni composti quali la lignina, la cellulosa, le resine, ecc. Potere Calorifico specie legnose Composto Potere Calorifico (MJ/Kg) Lignina 26 Cellulosa Resine Lipidi, Cere, Gomme vario Latifoglie Conifere Pino marittimo Pino silvestre Abete rosso Abete bianco Douglas Larice Castagno Tiglio Olmo Faggio Betulla Frassino Quercia Acero Cerro Pioppo nero Ontano bianco Salice bianco MJ/Kg Legno allo stato anidro 46

47 Proprietà e caratteristiche Resistenza meccanica residua in % 100% 80% 60% 40% 20% Temperatura della struttura sottoposta ad un incendio in funzione del tempo Resistenza meccanica di alcuni materiali da costruzioni in funzione del tempo di esposizione ad un incendio. Come si vede dal grafico: il legno arriva ad una resistenza meccanica residua del 50% (perde la metà della sua resistenza meccanica) dopo circa 25 ad una temp. di circa 850 C l acciaio arriva ad una resistenza meccanica residua del 50% dopo circa dopo circa 5 ad una temp. di circa 400 C Proprietà e caratteristiche ACCIAIO Valore di combustione circa 0,7 mm/minuto 47

48 Dato che tipologia, formato e spessore del legno sono fondamentali per definirne l uso potenziale ed il costo, oggi moltissime sperimentazioni si orientano verso i trattamenti del legno, per aumentarne le prestazioni, portando un materiale meno pregiato o più diffuso alle caratteristiche che sarebbero invece tipiche di un legno più prezioso. Trattamenti La scelta e l uso dei trattamenti dipende essenzialmente: dalla porosità del legno, dalle fasi di lavorazione cui è stato o cui verrà sottoposto; dalle prestazioni attese (resistenza agli insetti, alle muffe, idrorepellenza, resistenza al fuoco, ecc) Trattamenti Esistono trattamenti artigianali, cioè applicati dall uomo sul singolo elemento (cere, olii, ecc) ma anche trattamenti più complessi posati in fase di produzione industriale (verniciature, trattamenti in autoclave, ecc). Tra le aziende in Europa leader nella produzione di trattamenti per il legno si segnala la Foreco (olandese): WaxedWood : trattamento sottovuoto a base di cere. 48

49 Processi di lavorazione Dal legno massiccio si ottengono prodotti di prima lavorazione ottenuti dalla semplice riduzione volumetrica Processi di lavorazione 4) 3) 1) 2) Riduzione del tronco secondo tagli tangenziali 49

50 Processi di lavorazione La segagione del tronco Riduzione del tronco in segati Processi di lavorazione 50

51 Processi di lavorazione La lavorabilità nelle tre direzioni di taglio Processi di lavorazione Anche i fissaggi e le lavorazioni subite dal legno ne modificano l aspetto, un esempio è quello delle tracce lasciate dagli ossidi (ruggine, rame, ecc). Bleed è una serie di armadi di cedro di Peter Marigold, in cui è stato ricreato l'effetto di metallo ossidato (ebanizzazione o annerimento del legno). Il designer ha poi ripetuto il procedimento con la lana di cachemire (serie Oyuna), piegando il tessuto, tenuto in posizione da pezzi di acciaio e quindi imbevuto per attivare l'ossidazione. tml 51

52 Bibliografia di approfondimento Dipartimento di Biologia Vegetale, Università di Torino, Atlante di Botanica, Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), Ricercaforestale. Portale della ricerca scientifica e della pratica forestale CMpro&func=listsubjects Paul Forrester, Enciclopedia delle tecniche di lavorazione del legno : con le illustrazioni dei punti essenziali, Il Castello, 2010 Torgovnikov Grigory, Vinden Peter, Microwave Wood Modification Technology and Its Applications, Forest Products Journal, vol. 60 n.2, 2010, pp Article%20%20MW%20wood%20modification%20te chnology.%20fpj.% pdf Si ringrazia della collaborazione: Prof.ssa Teresa Villani, Univ. La Sapienza di Roma 52

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

L albero e il tronco

L albero e il tronco IL LEGNO L albero e il tronco Ciclo di produzione Trasporto: Camion Teleferica Fluitazione Rotaie Segagione Tipi di segagione Il taglio e gli effetti del ritiro Tipi di segati Sfogliati Tranciati Prodotti

Dettagli

Figura 1: A sinistra Quercia / A destra Abete rosso

Figura 1: A sinistra Quercia / A destra Abete rosso INTRODUZIONE IL LEGNO COME MATERIALE DA COSTRUZIONE Caratteristiche e struttura del legno Nel comparto edilizio le opere in legno possono impiegare non solo componenti, prodotti o semilavorati in legno

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

La massa volumica del legno

La massa volumica del legno INGEGNERIA NATURALISTICA E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO Proprietà materiali (Fondamenti di tecnologia del legno) Marco Togni Firenze, 2011 La massa volumica del legno 1 La massa volumica del legno = Densità

Dettagli

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ LE PROPRIETÀ DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE Si possono considerare come l'insieme delle caratteristiche

Dettagli

LEGNO IMPREGNATO IN AUTOCLAVE

LEGNO IMPREGNATO IN AUTOCLAVE Il brico dalle mille idee... LEGNO IMPREGNATO IN AUTOCLAVE Il legno all esterno e l impregnazione in autoclave 2 Il deterioramento del legno all esterno I manufatti in legno esposti all'esterno sono sottoposti

Dettagli

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte I. Modelli e criteri. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte I. Modelli e criteri. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 7 PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte I. Modelli e criteri IL MATERIALE

Dettagli

Specie legnose e colori

Specie legnose e colori Pino Il legno di pino utilizzato dalla falegnameria Cortese è ricco di resina e unto al tatto. In questa conifera il limite tra gli anelli annuali è chiaramente riconoscibile per la chiara differenza nello

Dettagli

BONDEX I DANNI PER IL LEGNO Nemici del legno Raggi - UV il legno diventa grigio. Usura, Inquinamento e temperature Umidità il carico dell umidità provoca lo scaturire e dimiminuire del legno e porta alla

Dettagli

IL LEGNO. Che cos è il legno? Il legno è un materiale da costruzione che si ricava dal tronco degli alberi.si chiama anche:

IL LEGNO. Che cos è il legno? Il legno è un materiale da costruzione che si ricava dal tronco degli alberi.si chiama anche: IL LEGNO 1 Perché è importante il legno? E stato il primo combustibile usato dall uomo per scaldarsi, per cuocere i cibi e fondere i metalli. E stato il primo materiale utilizzato per costruire case, recinti,

Dettagli

Scuola Secondaria di Primo Grado G.F. da Tolmezzo. CORSO DI TECNOLOGIA Studio dei materiali IL LEGNO

Scuola Secondaria di Primo Grado G.F. da Tolmezzo. CORSO DI TECNOLOGIA Studio dei materiali IL LEGNO Scuola Secondaria di Primo Grado G.F. da Tolmezzo CORSO DI TECNOLOGIA Studio dei materiali IL LEGNO IL LEGNO E uno dei materiali più antichi ed ha rappresentato per l uomo il modo di risolvere, per molti

Dettagli

INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca

INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca La ricerca come strumento per lo sviluppo aziendale: sinergia tra università e industria

Dettagli

Parquet per esterno Il prodotto, la posa e la nuova norma UNI 11538-1

Parquet per esterno Il prodotto, la posa e la nuova norma UNI 11538-1 Parquet per esterno Il prodotto, la posa e la nuova norma UNI 11538-1 ing. Rita D Alessandro ufficio normative EdilegnoArredo A.I.P.P.L. dr. Stefano Berti CNR IVALSA 2 Soluzioni architettoniche moderne

Dettagli

PAvIMENTAzIONI LEGNO. pavimentazione con profili in ipè - terrazza Formentera. 76 m ting

PAvIMENTAzIONI LEGNO. pavimentazione con profili in ipè - terrazza Formentera. 76 m ting PAvIMENTAzIONI LEGNO pavimentazione con profili in ipè - terrazza Formentera. 76 m ting UNA pavimentazione IN LEGNO, OLtrE Ad ABBELLIrE NOtEvOLmENtE IL CONtEStO CON IL SUO CALOrE, GLI CONfErISCE SICUrO

Dettagli

Supporto freeware associato al testo di educazione tecnica Tecnica per il tuo futuro, fascicolo 06.

Supporto freeware associato al testo di educazione tecnica Tecnica per il tuo futuro, fascicolo 06. Supporto freeware associato al testo di educazione tecnica Tecnica per il tuo futuro, fascicolo 06. Tutti i contenuti freeware sono distribuiti con licenza CommonCreative. Puoi quindi visualizzarli, scaricarli,

Dettagli

Di Elisa Rossi & Marina Capria. Le essenze legnose

Di Elisa Rossi & Marina Capria. Le essenze legnose Di Elisa Rossi & Marina Capria Le essenze legnose ESSENZE TENERE O DOLCI Le essenze tenere o dolci sono facilmente lavorabili, sono sensibili a urti, graffi e scalfitture e hanno una scarsa resistenza;

Dettagli

IL POTERE CALORIFICO DEL LEGNO di Bernardo Hellrigl

IL POTERE CALORIFICO DEL LEGNO di Bernardo Hellrigl Torna all indice Foto: A. Raise IL POTERE CALORIFICO DEL LEGNO di Bernardo Hellrigl Relatore Stefano Grigolato Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali Università degli Studi di Padova Progetto

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro)

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) E dipendente dalla temperatura:capacità di riposizionamento di difetti ed atomi (diffusione

Dettagli

04/05/2015 1. CARATTERISTICHE FISICHE. Caratteristiche fisiche del legno

04/05/2015 1. CARATTERISTICHE FISICHE. Caratteristiche fisiche del legno Caratteristiche fisiche del legno Il legno per le costruzioni si ricava dalla parte interna dei grossi fusti degli alberi. È un materiale con una struttura complessa, non omogenea e anisotropa (sottoposto

Dettagli

Corso di Tecnologie delle Costruzioni Civili

Corso di Tecnologie delle Costruzioni Civili Università di Pisa Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni DESTEC Corso di Tecnologie delle Costruzioni Civili Linda Giresini 8 Novembre 2012 Legno: origine

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI ARGOMENTI TRATTATI: Oggetti materiali e tecnologie Classificazione dei materiali Proprietà dei materiali Proprietà chimico/fisico Proprietà

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

CORSO DI CARATTERI COSTRUTTIVI DELL EDILIZIA STORICA

CORSO DI CARATTERI COSTRUTTIVI DELL EDILIZIA STORICA CORSO DI CARATTERI COSTRUTTIVI DELL EDILIZIA STORICA AA 2008-2009 Arch. Elisa Adorni Legno LEGNO: materiale con caratteristiche molto variabili a seconda delle specie arboree Fattori climatici e morfologia

Dettagli

NOBILIUM VEL. Velo per armatura di fibra NOBILIUM SCHEDA TECNICO-COMPARATIVA

NOBILIUM VEL. Velo per armatura di fibra NOBILIUM SCHEDA TECNICO-COMPARATIVA NOBILIUM VEL Velo per armatura di fibra NOBILIUM SCHEDA TECNICO-COMPARATIVA Origine: Il velo è un prodotto relativamente nuovo nel settore edilizio ed è principalmente associato alla fibra di vetro e/o

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

Generalità. Le cere dentali CERE NATURALI. Generalità

Generalità. Le cere dentali CERE NATURALI. Generalità Generalità Le cere dentali Prof. Silvia Recchia le cere dentali sono: utilizzate in numerosi impieghi, ma soprattutto per la modellazione di protesi (da riprodurre in lega o resina) materiali termoplastici

Dettagli

I PIÙ DIFFUSI TIPI DI LEGNO PER INTERNI - MASSELLO

I PIÙ DIFFUSI TIPI DI LEGNO PER INTERNI - MASSELLO I PIÙ DIFFUSI TIPI DI LEGNO PER INTERNI - MASSELLO CEDRO Legno dolce di colore arancio chiaro viene utilizzato per costruire carcasse pannelli e fascie. L'odore caratteristico che emana tiene lontani gli

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

LE ESSENZE LEGNOSE ESSENZE TENERI O DOLCI Le essenze tenere o dolci sono facilmente lavorabili e si prestano bene al taglio, ma con altrettanta facilità sono sensibili a urti, graffi e scalfitture e hanno

Dettagli

CRISTALLIZAZIONE SENSIBILE

CRISTALLIZAZIONE SENSIBILE L analisi chimica delle sostanze presenti all interno di un composto organico fornisce informazioni sulla loro natura e sulla loro quantità, ma non è in grado di definirne la vitalità. Se infatti consideriamo

Dettagli

condizioni per la posa su massetto riscaldante

condizioni per la posa su massetto riscaldante condizioni per la posa su massetto riscaldante Parchettificio Toscano s.r.l. - 56024 Corazzano - S. Miniato (PI) Italia - Tel. (0039) 0571 46.29.26 Fax (0039) 0571 46.29.39 info@parchettificiotoscano.it

Dettagli

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili.

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. M et 1 all I METALLI I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. Proprietà Le principali proprietà dei metalli sono le seguenti:

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze

Dettagli

Le Biomolecole I parte. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Le Biomolecole I parte. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Le Biomolecole I parte Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti LE BIOMOLECOLE Le biomolecole, presenti in tutti gli esseri viventi, sono molecole composte principalmente da carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno.

Dettagli

CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011. Il legno. Ing. Emanuele Zamperini

CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011. Il legno. Ing. Emanuele Zamperini CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Il legno IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE (1) PREMESSA: Il legno è un materiale: - di origine biologica; - disponibile in natura in elementi

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

specie legnose e colori

specie legnose e colori 1 PINO (Pinus sylvestris) È un legno che garantisce un ottimo rapporto qualità/prezzo. Lavoranti in Legno si approvvigiona direttamente dal nord Europa e più precisamente dalla Scandinavia, dove si trovano

Dettagli

Osteointegrazione. Definizione della American Academy of Implants Dentistry:

Osteointegrazione. Definizione della American Academy of Implants Dentistry: Osteointegrazione 1 Osteointegrazione Definizione della American Academy of Implants Dentistry: "Contatto che interviene senza interposizione di tessuto non osseo tra osso normale rimodellato e un impianto

Dettagli

LE PIANTE. acqua anidride carbonica

LE PIANTE. acqua anidride carbonica Unità La foglia e la fotosintesi La foglia è la parte principale della pianta, perché nelle foglie la pianta produce il proprio cibo. luce solare acqua anidride carbonica clorofilla glucosio ossigeno Nella

Dettagli

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale 1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a

Dettagli

La migliore alternativa al legno antico

La migliore alternativa al legno antico La migliore alternativa al legno antico RETROTIMBER combina l aspetto di legno vecchio con le caratteristiche statiche del legno appena tagliato. Sfridi di produzione prevedibili produciamo il vostro legname

Dettagli

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso

Dettagli

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Acqua azzurra, acqua chiara Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Proprietà fisiche Ecosistemi acquatici Origine della vita Ciclo dell acqua Acqua Scoperte Sensazioni Leggi La

Dettagli

Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma

Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma 1 Contenuti Metodologia di progettazione Valutazione della resistenza attuale (Capacità)

Dettagli

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

Le correnti e le maree. Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze. Prof. Neri Rolando

Le correnti e le maree. Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze. Prof. Neri Rolando 1 Le correnti e le maree Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze Prof. Neri Rolando Le correnti marine Le correnti marine sono spostamenti orizzontali di ingenti masse di acqua che seguono direzioni

Dettagli

Riscaldatori a cartuccia

Riscaldatori a cartuccia Riscaldatori a cartuccia Cartuccia Pg01 di 14 2011-01 E.M.P. Srl - Italy - www.emp.it Riscaldatori a cartuccia HD Alta densità di potenza Descrizione La tecnologia costruttiva dei riscaldatori a cartuccia

Dettagli

A COSA SERVONO LE FOGLIE?

A COSA SERVONO LE FOGLIE? A COSA SERVONO LE FOGLIE? Le foglie fabbricano il cibo della pianta, trasformando aria e acqua in glucosio (zucchero). Una foglia è formata da: Di solito la foglia è formata LAMINA da una parte appiattita

Dettagli

Ponti termici. Correzione del ponte termico. Ponte termico privo di correzione

Ponti termici. Correzione del ponte termico. Ponte termico privo di correzione Ponti termici Le perdite di calore attraverso gli elementi strutturali di un edificio, ponti termici, possono raggiungere e superare il 20 % delle dispersioni totali e sono causa di condense interne, macchie,

Dettagli

Base di lavoro. Idea principale

Base di lavoro. Idea principale Base di lavoro Idea principale «Gli esseri viventi vivono in relazione tra loro e con l ambiente che li ospita, all interno di particolari ecosistemi dotati di un equilibrio ben preciso. Tutti gli organismi

Dettagli

prof. Adolfo F. L. Baratta Percorsi Abilitanti Speciali Classe A016 Costruzioni, Tecnologia delle costruzioni e Disegno Tecnico Legni

prof. Adolfo F. L. Baratta Percorsi Abilitanti Speciali Classe A016 Costruzioni, Tecnologia delle costruzioni e Disegno Tecnico Legni Percorsi Abilitanti Speciali Classe A016 Costruzioni, Tecnologia delle costruzioni e Disegno Tecnico Legni Roma, 11 aprile 2014 08 Classificazione degli alberi Le foreste rappresentano il 29,6% della superficie

Dettagli

Trasportatori a nastro

Trasportatori a nastro Trasportatori a nastro Realizzano un trasporto di tipo continuo, in orizzontale o in pendenza, di materiali alla rinfusa e di carichi concentrati leggeri. incastellatura di sostegno Trasporti interni 1

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

delle pietre da rivestimento

delle pietre da rivestimento EDILIZIA 14 Realizzare la posa delle pietre da rivestimento 1 La scelta del materiale I criteri di scelta del materiale da rivestimento non sono legati solo all'aspetto estetico del prodotto (colore, tipologia,

Dettagli

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura Resistenza a compressione (1) I materiali lapidei naturali ed artificiali raggiungono

Dettagli

Costruzioni in legno. Caratteristiche meccaniche Metodi di calcolo

Costruzioni in legno. Caratteristiche meccaniche Metodi di calcolo Costruzioni in legno Caratteristiche meccaniche Metodi di calcolo Bozza del 18/5/21 Costituzione del tronco Bozza del 18/5/21 Difetti Bozza del 18/5/21 Relazione tra Umidità, Umidità relativa e Temperatura

Dettagli

Tradizione ed innovazione. La classificazione del legname massiccio strutturale.

Tradizione ed innovazione. La classificazione del legname massiccio strutturale. Convegno SICUREZZA E COMFORT NELLE ABITAZIONI CON STRUTTURE DI LEGNO Verona, 16 Giugno 2001 Tradizione ed innovazione. La classificazione del legname massiccio strutturale. Prof. Ing. Luca UZIELLI Prof.

Dettagli

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato

Dettagli

"#$%&'(%!*+,-(+$%)!(%"%'4$.)."#0'0"'"*#,$*'<2.--,-%)*='4$%#.0".='5%33*'"*#,$*-.>'

#$%&'(%!*+,-(+$%)!(%%'4$.).#0'0'*#,$*'<2.--,-%)*='4$%#.0.='5%33*'*#,$*-.>' "#$%& "#$%&(#)(%)#*"+*"*#,$*-../*$#01020*-.2%34%)#*/*3*2$%3%-.2%-.-,"56010-*3."#0*55$%705-0*#0 "#$%&(%)5.".$02*3."#.)%"%2%34%)#0%$5*"0203*2$%3%-.2%-*$0& 8.)0".)0"#.#026. 9-*)#%3.$0 :-*))0102*+0%"./.0;%-03.$0&

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Trasformazioni materia

Trasformazioni materia REAZIONI CHIMICHE Trasformazioni materia Trasformazioni fisiche (reversibili) Trasformazioni chimiche (irreversibili) È una trasformazione che non produce nuove sostanze È una trasformazione che produce

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

L H 2 O nelle cellule vegetali e

L H 2 O nelle cellule vegetali e L H 2 O nelle cellule vegetali e il suo trasporto nella pianta H 2 O 0.96 Å H O 105 H 2s 2 2p 4 tendenza all ibridizzazione sp 3 H δ+ O δ- δ+ 1.75 Å H legame idrogeno O δ- H H δ+ δ+ energia del legame

Dettagli

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO METALLI FERROSI I metalli ferrosi sono i metalli e le leghe metalliche che contengono ferro. Le leghe ferrose più importanti sono l acciaio e la ghisa. ACCIAIO: lega metallica costituita da ferro e carbonio,

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Termodinamica: legge zero e temperatura

Termodinamica: legge zero e temperatura Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita

Dettagli

RW 100 RW 105 Sistemi in alluminio-legno

RW 100 RW 105 Sistemi in alluminio-legno RW 100 RW 105 Sistemi in alluminio-legno 1 IL MEGLIO DI DUE MATERIALI Una calda atmosfera che dura nel tempo La robustezza dell alluminio e il fascino del legno, un connubio perfetto per un serramento

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a

(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a L ACQUA L elemento acqua è costituente degli esseri viventi, sia animali che vegetali, superando in alcuni casi anche il 90% della composizione. L acqua per le piante è un elemento indispensabile in quanto

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE

CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE Le lavorazioni meccaniche possono essere classificate secondo diversi criteri. Il criterio che si è dimostrato più utile, in quanto ha permesso di considerare

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO Tecnoklima s.r.l. Via Della Repubblica, 1 40050 Granarolo dell'emilia (BO) P. IVA 02608511206 Telefono 0516056846-0516066593 Fax 051761367 info@tecnoklima.eu Sulla base

Dettagli

Pannelli in alluminio composito Rivestimenti Alulife Pale frangisole Sottostrutture Serramenti Controtelai

Pannelli in alluminio composito Rivestimenti Alulife Pale frangisole Sottostrutture Serramenti Controtelai L architettura è l espressione fisica di un modo di essere (Paul Pawson) Pannelli in alluminio composito Rivestimenti Alulife Pale frangisole Sottostrutture Serramenti Controtelai Rivestimenti in Alluminio

Dettagli

Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto

Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto L'acqua inquinata Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto il suolo (falde acquifere). Va tenuto

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue :

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue : Cos è la graniglia? L utensile della granigliatrice : la graniglia La graniglia è praticamente l utensile della granigliatrice: si presenta come una polvere costituita da un gran numero di particelle aventi

Dettagli

Le piastre Precompresse

Le piastre Precompresse Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Le piastre Precompresse Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PIASTRE

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica)

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica) Acidi e basi Per capire che cosa sono un acido e una base dal punto di vista chimico, bisogna riferirsi ad alcune proprietà chimiche dell'acqua. L'acqua, sia solida (ghiaccio), liquida o gassosa (vapore

Dettagli

dataholz.com Denominazione: wsf

dataholz.com Denominazione: wsf Descrizione generale Per gli elementi di legno massiccio con incastri femmina e/o maschio si tratta di listelli di legno massiccio di conifera o di latifoglie con uno spessore (t) 14 mm, dotati in una

Dettagli

STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE

STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE TECNOLOGIA e CALCOLO MORETTI INTERHOLZ s.r.l. dott. ing. Alberto AGOSTINI Direttore Tecnico Produzione (NTC 2008) IL MATERIALE MATERIA PRIMA: Abete rosso, Larice, Pino, Abete

Dettagli

Azione 1- Italiano come L2-La lingua per studiare

Azione 1- Italiano come L2-La lingua per studiare Azione 1- Italiano come L2-La lingua per studiare Disciplina:Scienze Livello:A2-B1 COME SI NUTRE UNA PIANTA? Gruppo 6 Autori:Albanello Aida, Peretti Chiara, Pontara Susanna, Pignataro Stefania. Destinatari:Percorso

Dettagli

Documento #: Doc_a8_(9_b).doc

Documento #: Doc_a8_(9_b).doc 10.10.8 Esempi di progetti e verifiche di generiche sezioni inflesse o presso-tensoinflesse in conglomerato armato (rettangolari piene, circolari piene e circolari cave) Si riportano, di seguito, alcuni

Dettagli

LA MATERIA Suggerimenti didattici e schede

LA MATERIA Suggerimenti didattici e schede LA MATERIA Suggerimenti didattici e schede Iniziamo il percorso chiedendo a un bambino di consegnarci alcune cose: una gomma, una penna, un capello. Domandiamo a un altro di consegnarci una gioia, una

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

Lezione. Tecnica delle Costruzioni

Lezione. Tecnica delle Costruzioni Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Materiali Caratteristiche dell acciaio Acciaio = lega ferro-carbonio Caratteristiche importanti: resistenza duttilità = capacità di deformarsi plasticamente senza rompersi

Dettagli

SISTEMA NAVI CERCOL CERCOL

SISTEMA NAVI CERCOL CERCOL Introduzione All interno di imbarcazioni, dagli yacht privati alle grandi navi da crociera, gli acciai strutturali ed inossidabili costituiscono la grande maggioranza dei sottofondi degli ambienti comuni

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3.1 Prova di trazione 3.1.3 Estensimetri La precisione e la sensibilità dello strumento variano a seconda dello scopo cui esso è destinato. Nella prova di trazione

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

I FATTORI CHE DETERMINANO IL CLIMA

I FATTORI CHE DETERMINANO IL CLIMA UNITA N 10 I FATTORI CHE DETERMINANO IL CLIMA Quali sono i fattori che influenzano il clima? Si chiamano fattori climatici le condizioni che producono variazioni negli elementi del clima. Molto importante

Dettagli

Il brico dalle mille idee...

Il brico dalle mille idee... Il brico dalle mille idee... IL LEGNO E SUE CARATTERISTICHE Peculiarità del legno 2 Caratteristiche del legno Il legno è il materiale ricavato dai fusti delle piante, in particolare dagli alberi ma anche

Dettagli

0-4. Campi di applicazione. Caratteristiche tecniche

0-4. Campi di applicazione. Caratteristiche tecniche Fugamagica 0-4 Stucco cementizio ad alte prestazioni a granulometria finissima per la fugatura di piastrelle ceramiche da 0 a 4 mm 2 IP-MC-IR Caratteristiche tecniche Prodotto in polvere a base di cemento,

Dettagli

Blanke Profilo di chiusura

Blanke Profilo di chiusura Dati tecnici Blanke Profilo di chiusura Per la protezione dei bordi in caso di chiusure di rivestimenti al pavimento ed alle pareti Uso e funzioni: Blanke Profilo di chiusura è un profilo speciale per

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

Appunti sulle funi. Le Funi Carmine Napoli

Appunti sulle funi. Le Funi Carmine Napoli Appunti sulle funi DEFINIZIONE Fune: è un organo flessibile formato da un insieme di fili di acciaio, di forma e dimensioni appropriate, avvolti elicoidalmente in uno o più gruppi concentrici attorno ad

Dettagli