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1 ComunitàServizi Fondazione Diocesana - ONLUS RELAZIONE DI MISSIONE Bilancio al 31 dicembre 2009 Via Mistrangelo, 1/1 bis Savona (SV) Telefono Fax Codice Fiscale Partita IVA Sito web info@comunitaservizi.org pagina 1 di 16

2 1. LA MISSIONE Così come previsto dall art. 2 dello statuto: La Fondazione non ha scopo di lucro, vive ed agisce secondo l ispirazione del Vangelo della carità ed in vista della promozione integrale della persona. Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, promuovendo, gestendo e sostenendo iniziative ed opere assistenziali di ispirazione cristiana. Risponde concretamente a tale scopo generale ogni attività utile a favorire: - nuove iniziative di servizio sociale e di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti, - la conoscenza delle cause di povertà e di emarginazione, - la più ampia diffusione degli studi promossi. In particolare la Fondazione opera in collaborazione con l Organismo Pastorale Caritas Diocesana per la progettazione, l avvio, la realizzazione e lo sviluppo delle attività di volontariato e di servizio sociale. La Fondazione si avvale di strutture di servizio dotate di propria autonomia funzionale e svolge ogni altra attività ed iniziativa solo in quanto connessa e funzionale alle finalità istituzionali, nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui all art. 10, comma 5, del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n I soggetti primariamente interessati all operato della Fondazione (stakeolder) sono le persone della comunità civile ed ecclesiale in situazione di disagio sociale e/o economico. L azione si sviluppa attraverso una prevalente funzione pedagogica che ha l obiettivo di coinvolgere l intera comunità con un interesse particolare verso i soggetti pubblici, preposti dalla Costituzione Italiana nel garantire i diritti sociali e civili. La Fondazione si avvale anche di una forte componente volontaria che vuole essere il segno di una comunità che si prende cura di se stessa. Le finalità statutarie della Fondazione si esauriscono nell ambito della Regione Liguria. pagina 2 di 16

3 2. L IDENTITÀ DELL ORGANIZZAZIONE Il sistema di governo della Fondazione è determinato dal consiglio direttivo, che si avvale dal collegio dei revisori per il controllo della gestione. 2.1 IL CONSIGLIO DIRETTIVO Il Consiglio Direttivo è formato da numero undici componenti, nominati dal Consiglio dell Organismo Pastorale Caritas Diocesana, dura in carica cinque anni e, comunque, sino alla nomina dei nuovi Consiglieri. Può essere rieletto. Sono compiti del Consiglio: - approvare entro i termini di legge la relazione morale del Presidente, il bilancio consuntivo e quello preventivo, tenendo conto della relazione del Collegio dei Revisori; - deliberare sugli investimenti del patrimonio e sulla destinazione delle rendite; - decidere sulle iniziative rivolte al perseguimento degli scopi istituzionali; - nominare i membri del Consiglio dei Revisori di propria competenza; - approvare le eventuali modifiche dello statuto con la maggioranza dei due terzi dei componenti; - nominare un segretario per redigere il verbale di ogni riunione, il quale deve essere approvato nella seduta successiva; - esercitare ogni altro potere di ordinaria e straordinaria amministrazione che non rientri nelle attribuzioni del Presidente. Al 31/12/2009 il Consiglio Direttivo è formato da: pagina 3 di 16

4 Maurizio RAINERI Presidente Maria Vittoria OLIVA Vice Presidente don Mauro BALLATORI Consigliere Giorgio CALABRIA Consigliere Aldo GIACCHELLO Consigliere don Adolfo MACCHIOLI Consigliere don Mario MORETTI Consigliere Marco RUSSO Consigliere Suor Paola TRUCCO Consigliere Enrico VALLARINO Consigliere Riccardo VIAGGI Consigliere 2.2 IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Il Collegio dei Revisori è composto da tre membri effettivi e due supplenti e dura in carica cinque anni. Il Presidente del Collegio ed un membro supplente sono nominati dal Vescovo, gli altri dal Consiglio Direttivo. Il Collegio vigila sull amministrazione della Fondazione e sulla tenuta della contabilità. Esamina il progetto di bilancio ed esprime le sue osservazioni in apposita relazione che viene trasmessa al Consiglio unitamente al progetto del bilancio. Il Collegio si riunisce almeno tre volte all anno e redige il verbale di ogni riunione. Al 31/12/2009 il Collegio era formato da: Emmanuele MARTINENGO Presidente Giovanni BECCHI Revisore Giacomo BUSCAGLIA Revisore Alessandro BRUZZONE Supplente Enea GAY Supplente pagina 4 di 16

5 2.3 L ORGANIGRAMMA Collegio Revisori dei Conti Consiglio Direttivo Giunta Operativa Servizio Immigrazione Centro di Ascolto Diocesano Mensa e Centro Diurno Emergenza Famiglie Emergenza Abitativa Laboratorio di form. al lavoro Coordinamento servizi grave disagio Area Internazionale Casa Famiglia per Minori 1 Livello: Casa di Accoglienza Maschile Casa Betania 2 Livello: Casa Emmaus La Locanda Casa Mori 3 Livello: Abitare Sociale - Agenzia Sociale Casa 22 alloggi in autonomia Segreteria e Amministrazione pagina 5 di 16

6 2.4 LE RISORSE UMANE Le risorse umane impegnante nella fondazione, ripartite per categoria, hanno subito, rispetto al precedente esercizio, le seguenti variazioni: Organico Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Dipendenti a tempo indeterminato di cui part-time Dipendenti a tempo determinato di cui part-time Altre collaborazioni (Caritas Italiana) Totale Volontari Servizio Civile Nazio Totale La politica di gestione del personale, dal 2001 ad oggi, ha impegnato la Fondazione nella ricerca di modelli e comportamenti organizzativi che rispondessero il più possibile a specifici bisogni del particolare lavoro svolto dall operatore caritas : una figura non di facile comprensione e che trova interpretazioni assai differenti tra le varie diocesi. Infatti sono numerosi e differenti gli aspetti che vengono percepiti come prioritari da parte di altre Caritas Diocesane od enti gestori, nella scelta di nuove assunzioni o nell individuazione delle priorità formative. La Fondazione negli ultimi 7 anni ha cercato di creare un gruppo coeso che potesse esprimere al meglio la mission dell ente, anche nel modo di stare insieme e di essere colleghi. Questo è potuto avvenire grazie ad alcune pagina 6 di 16

7 attenzioni che si è voluto tenere presente in questi anni: motivazione, formazione precedente, volontà di crescita professionale, autonomia operativa rispetto al grado di responsabilità, oltre all esperienza precedente in area ecclesiale non come elemento prioritario ma qualificante. Oltre ai criteri di accesso la Fondazione in questi anni ha cercato, per quanto possibile, di investire sul personale individuando alcune azioni incentivanti per vivere il posto di lavoro con serenità e dedizione. La trasformazione del contratto a tempo indeterminato dopo due anni di esperienza, l elasticità di orario di servizio legata alla responsabilità organizzativa, la creazione di momenti conviviali di incontro. Un aspetto critico rimane la formazione permanente: nonostante la Fondazione abbia dato completa disponibilità alla copertura delle spese, al riconoscimento dell impegno formativo all interno dell orario di lavoro, ed abbia creato un sistema informativo interno per la comunicazione di alcuni eventi formativi; se si esclude il personale di nuova assunzione, si riscontra una certa difficoltà a dedicare tempo alla formazione rispetto all operatività del servizio. Si sottolinea che tutti i dipendenti con contratto di lavoro subordinato sono assunti secondo il C.C.N.L. del Commercio e che i co.co.pro. sono solo per collaborazioni esterne con Caritas Italiana e Delegazione Regionale Caritas Liguri. Le variazioni registrate nel 2009 riguardano Monica SIRI, impiegata amministrativa e contabile, e Claudia CALABRIA operatrice dell emergenza abitativa che sono passate a tempo indeterminato dopo 24 mesi contrattuali a tempo determinato. La Fondazione inoltre si è resa disponibile alla gestione del personale dell Emergenza Terremoto Abruzzo 2009 per la Delegazione Regionale delle Caritas Liguri, provvedendo all assunzione con contratto a progetto per un anno dal 15/09/10 di due operatori attivi nella località di Barisciano (AQ); si tratta di Davide CARNEMOLLA ed Ombretta VARONE. Si evidenzia anche la presenza attiva di tre ragazze in Servizio Civile Nazionale dal Novembre 2009: Eleonora RAIMONDO, Alessia LIGRESTI e Sigrigi PELLA impegnate presso La Casa della Mondialità in Via Luigi Corsi 35 a Savona e presso il Centro Diurno di Solidarietà in Via de Amicis 4r a Savona. Esaminando il volontariato da un punto di vista quantitativo si osserva una sostanziale riconferma dei dati del 2008 senza particolari cambiamenti, il risultato attesta la Fondazione tra i principali enti con partecipazione volontaria nel territorio savonese. pagina 7 di 16

8 2.5 LE SCELTE ETICHE L attenzione ad alcuni aspetti etici nelle scelte dei fornitori e negli stili di vita è aumentata notevolmente negli ultimi anni, si riportano di seguito alcune scelte della Fondazione: Socia dal 2003 di Banca Popolare Etica con l acquisto di 10 azioni Usa solo caffè equosolidale della Bottega Amandla di Varazze (SV) Si affida solo ad assicurazioni del consorzio etico solidale C.A.E.S. Usa comunicazioni internet con il gestore non profit LIVECOM Usa solo carta riciclata al 100% certificata SGS e non sbiancata con cloro Si avvale del servizio Ecobox per smaltimento di toner e cartucce Il laboratorio di Vado smaltisce e ricicla la plastica di scarto, con: Gli uffici, la mensa e gli altri servizi effettuano la raccolta differenziata di vetro, plastica e carta. pagina 8 di 16

9 3. L ATTIVITÀ ISTITUZIONALE Il 2009 si presenta caratterizzato da un aumento dell offerta dei servizi a persone che a vario titolo hanno contattato la Fondazione. In particolare, nelle tabelle successive, si evidenziano le principali variazioni: Centro Ascolto Diocesano Variazioni Persone incontrate ,79% Passaggi ,27% Italiani 45,30% 37,20% 21,77% Stranieri 54,70% 62,80% -12,90% Centro Diurno - Mensa Variazioni Persone incontrate ,77% Italiani ,34% Stranieri ,32% Pasti consumati in sala ,83% Pacchi viveri ,08% Pasti consegnati ,08% Pacchi a settimana 86,8 75,4 15,12% Emergenza Abitativa Variazioni 1 livello (Uomini e Donne) ,63% 1 livello maschile ,87% Italiani ,38% Stranieri ,18% Totale Notti ,41% Permanenza media 54,6 43,9 24,37% 1 livello femminile ,48% Italiani ,77% Stranieri ,71% Totale Notti ,88% pagina 9 di 16

10 Permanenza media 30, ,00% 2 livello (Uomini e Donne) ,29% Italiani ,11% Stranieri ,79% Totale Notti ,37% Permanenza media 150,4 123,5 21,78% 3 livello (Alloggi) ,33% Italiani ,09% Stranieri ,50% Agenzia Sociale per la Casa ,52% Passaggi ,22% Servizio Immigrazione Variazioni Persone incontrate Numero di passaggi ,17% Persone nuove incontrate ,91% Servizio Emergenza Famiglie Variazioni Persone incontrate ,61% Euro erogati a vario titolo ,25% Laboratorio formativo al lavoro Variazioni Persone inserite ,76% Ore borse lavoro erogate ,10% Casa Famiglia per minori Variazioni Minori accolti ,86% Presenze giornaliere ,55% TOTALI Variazioni Totale persone diverse Totale persone per servizi ,32% pagina 10 di 16

11 Per il primo anno, grazie agli sviluppi dell Osservatorio, abbiamo un dato preciso delle persone che hanno effettivamente usufruito dei nostri servizi che corrisponde a 5.133; questo non è però il numero assoluto, ma è il numero di persone che hanno avuto una risposta od una prestazione di ascolto, un accoglienza o un servizio da una delle attività della Fondazione. Invece il numero assoluto di persone diverse che hanno genericamente contattato la Fondazione corrisponde a in quanto molte persone hanno usufruito di più servizi per esempio moltissimi usufruiscono sia della mensa sia dell accoglienza notturna. Il confronto con il 2008 risulta non di facile lettura, ed è necessario fare alcune precisazioni. Il Servizio Immigrazione registrava nel 2008 solamente il numero delle persone che per la prima volta contattavano il servizio, e non si aveva a disposizione sia il numero totale delle persone che i passaggi avvenuti in un anno. Osservando la tabella si evidenzia che la flessione più importante è registrata dalle persone che hanno usufruito dell accoglienza di primo e secondo livello che però deve essere confrontata con l aumento delle notti erogate che si avvicina alla tetto massimo usufruibile per i posti letto disponibili, con un aumento della permanenza media notti per persona molto elevata. Non è difficile concludere che molte persone non hanno usufruito dell accoglienza notturna solo perché la struttura non aveva posti letto a disposizione in quanto al completo. Da osservare che l aumento delle permanenze medie nelle strutture di accoglienza notturna evidenziano che le prese in carico trovano sempre meno soluzioni di sviluppo o alternative verso progetti di autonomia. Un dato rilevante del Centro di Ascolto Diocesano riguarda l aumento degli italiani + 21,77 % e la diminuzione degli stranieri 12,90 %, dobbiamo rilevare che il dato, secondo la nostra lettura, è l effetto concreto della crisi sul nostro territorio. La persona immigrata in Italia è da sempre in una condizione di svantaggio ma soprattutto arriva con un progetto di autonomia rispetto ai nuovi poveri autoctoni che invece si affacciano ai nostri servizi. Nel complesso l attività istituzionale della fondazione è cresciuta anche nel 2009, in particolare aumentano i servizi legati all accoglienza abitativa del grave disagio e del servizio di mensa, ma vi è anche stata una notevole rotazione degli alloggi di terzo livello, che hanno potuto ospitare ben 73 persone rispetto alle 30 del pagina 11 di 16

12 4. LE ATTIVITÀ STRUMENTALI La Fondazione svolge alcune attività strumentali che oltre ad avere il compito di sostenere il proseguimento della missione sono coerenti con le attività istituzionali e la missione dell ente. 4.1 LE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E RACCOLTA FONDI L anno 2009 è stato caratterizzato dalla grande raccolta di avvento voluta dal Vescovo per il Fondo Emergenza Famiglie che ha raggiunto i 130 mila euro considerando le offerte pervenute anche nel dicembre Si precisa che per tutte le attività di raccolta fondi non vi sono state spese specifiche, se non l impegno degli operatori della Caritas Diocesana che non rientrano in questo bilancio. Descrizione Variazione Raccolta per Casa di Accoglienza Graziano Mori , , ,00 Raccolta di avvento - Fondo Emergenza Famiglie , , ,17 Progetto Città Solidale Centro Comerciale "Il Gabbiano" 5.000,00 0, ,00 Raccolta per Emergenza Terremoto Abruzzo ,10 0, ,10 Progetto Sacerdoti Serbia 1.379,47 0, ,74 TOT. RACCOLTE FONDI , , ,74 pagina 12 di 16

13 4.2 LE ATTIVITÀ ACCESSORIE Il Laboratorio di formazione al lavoro La cruna dell ago, è un attività accessoria che prende tale connotazione esclusivamente per la relazione commerciale che la Fondazione assume nei confronti di PAREDES S.p.A. in quanto ha stipulato un contratto d opera per merce in conto lavorazione. L utenza, gli obiettivi preposti e il progetto sociale nel suo insieme hanno sempre prevalso sull aspetto commerciale, fattori che hanno sempre influenzato la scarsa capacità di partecipazione economica dell attività accessoria a quella istituzionale per il perseguimento della missione. Il 2009 è il primo anno che l attività accessoria registra un utile dovuto però ad un progetto specifico che si è concluso nell annualità. Il progetto ha riguardato la partecipazione e l assegnazione di un contributo di 5.767,86 dalla Provincia di Savona relativo ad un bando per la realizzazione di un corso di formazione professionale per le fasce deboli, il quale ci ha visto coinvolti in qualità di partner con Universitas Genuensis, Ente di Formazione con sede a Genova riconosciuto dalla Regione Liguria. Laboratorio formativo al lavoro Variazioni Persone inserite ,76% Ore borse lavoro erogate ,10% Ricavi da attività commerciale , , ,66% Saldo gestione economica 1.864, , ,67 pagina 13 di 16

14 5. RISULTATO DI GESTIONE Per quanto riguarda la copertura del risultato negativo di esercizio pari a 9.042,40, sarà garantita dalla diminuzione del Patrimonio Libero, nelle passività, formato dai risultati di gestione degli esercizi precedenti. Il risultato del Patrimonio Libero, sarà così rappresentato: PATRIMONIO LIBERO Risultato gestione esercizi precedenti Risultato gestione esercizi precedenti ,54 Risultato negativo esercizio ,40 Nuovo risultato ,14 6. CONCLUSIONI Possiamo affermare che l evento prioritario del 2009 sia stato la crisi internazionale e il crescente disagio delle famiglie più vulnerabili colpite anche sul nostro territorio. La particolare situazione di gravità ha spinto mons. Lupi alla creazione di un fondo straordinario per il Servizio Emergenza Famiglie, dando per primo l esempio, ed invitando tutta la comunità civile ed ecclesiale ad una colletta solidale che al 31 dicembre 2009 aveva raccolto 130 mila euro. Si ritiene importante sottolineare che l iniziativa proposta in contrasto al fenomeno della crisi risulta essere ad oggi l intervento più importante realizzato nella provincia di Savona. Sono stati 220 i nuclei famigliari od i singoli che hanno beneficiato di contributi o prestiti non onerosi nel primo anno di utilizzo del fondo. Il 2010 si presenta con ulteriori difficoltà e molti dei nostri servizi rivolti alla bassa soglia non sono più in grado di soddisfare i bisogni primari espressi dalla popolazione locale. Dalla preoccupante lettura dei dati emersi dei benefi- pagina 14 di 16

15 ciari che hanno usufruito dei servizi della Fondazione, crediamo sia oramai necessario constatare quanto il fenomeno della povertà a Savona negli ultimi 10 anni sia cresciuto costantemente e che gli effetti dell attuale crisi rischiano di determinare nel prossimo biennio un insicurezza sociale nuova per la nostra città. Pur non avendo i dati storici degli anni precedenti dei beneficiari che hanno usufruito dei nostri servizi, osservando il grafico storico dei proventi ed oneri dei bilanci di esercizio, è facilmente intuibile osservare l incremento delle attività negli ultimi 10 anni. È necessario riflettere come l aumento del rapporto con le persone in difficoltà e con i bisogni da loro espressi, rischia di mettere in secondo piano l animazione del territorio soprattutto in termini di disponibilità di investimento di tempi ed energie. La mission della Fondazione, ha nel suo DNA l animazione come scelta, che deve sempre prevalere sulla semplice risposta pagina 15 di 16

16 ad un bisogno sociale. La prospettiva di lavoro, ci deve imporre questa strategia come vincolo irrinunciabile, non possiamo pensare semplicemente di aumentare risposte ad incrementi di richieste di interventi. Forse è necessario coniugare oggi, quella prevalente funzione pedagogica nei confronti della comunità ecclesiale e civile che nel 1970 aveva caratterizzato l identità della proposta Caritas. La convergenza nella crisi di cause finanziarie, sociali ed ecologiche (nel senso di modello di sviluppo sostenibile) ci obbliga a rimettere in discussione il percorso, sapendo che il cambiamento è possibile a condizione che sia radicale. La crisi, quella vera delle persone che si rivolgono a noi perché non hanno più nessuno non hanno più una casa e non sanno come procurasi il cibo, ci obbliga a rivedere il nostro modo di pensare, di credere, di essere chiesa. Se capiamo che la crisi non passerà da sola, che aspettando non si ripristineranno le condizioni precedenti, e che soprattutto non sarai mai più come prima; allora un cambiamento è possibile ma è necessario rivedere il concetto di prevalente funzione pedagogica e di interpretare quale sia lo spazio che gli compete nell urgente cambiamento sociale. Questa prospettiva, che assume aspetti politici più marcati, deve vederci impegnati in un rapporto diverso con le istituzioni pubbliche ed in particolare con gli enti locali, rapporto che non può più essere visto negli storici aspetti funzionali o di contrapposizione di ruoli, ma deve saper trovare un terreno nuovo per creare patti sociali di sviluppo del territorio. Per fare questo è quanto mai più necessario praticare maggiormente concetti come Democrazia o Partecipazione e metterli in pratica in un coinvolgimento, certamente più rischioso, ma quanto mai urgente. Savona, 29 aprile 2010 Maurizio Raineri Presidente pagina 16 di 16

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