VITICOLTURA: NORMATIVA ED ESPERIENZE

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1 VITICOLTURA: NORMATIVA ED ESPERIENZE Ricerca e Sviluppo in viticoltura La produzione integrata in viticoltura alla luce dell applicazione della Direttiva 128/CE/2009 e del Piano di Azione Nazionale Filippo Taglietti Auditorium Battistella Moccia 01 Agosto 2014

2 Concetto territoriale di sostenibilità Vision Sostenibilità a lungo termine della comunità viticola in Conegliano Valdobbiadene L inserimento del concetto di sostenibilità nell ambito della produzione vitivinicola si attua: con le tre E s di sostenibilità: con l adozione di pratiche sensibili all ambiente (Environmentally Sound) rispondenti ai bisogni e agli interessi più ampi possibili della società (Socially Equitable), economicamente attuabili da mantenere ed implementare (Economically Feasible). Code of Sustainable Winegrowing Practices

3 VITICOLTURA SOSTENIBILE Approccio globale a livello di sistemi di produzione e di trasformazione delle uve che associa la sostenibilità economica delle strutture e dei territori L ottenimento di prodotti di qualità La considerazione delle esigenze di una viticoltura di precisione e dei rischi legati all ambiente La sicurezza dei prodotti e la salute dei consumatori La valorizzazione degli aspetti patrimoniali, storici, culturali ed ecologico-paesaggistici

4 Analisi del rischio tout court BUONE PRATICHE DI PRODUZIONE MANUALE VITICOLO Tipo di rischio: Per la qualità dell uva Per la Salute Per l Ambiente Per la Sicurezza dell operatore Buone pratiche: Per la salute del consumatore Per la tutela dell ambiente Per la sicurezza del lavoro

5 Conegliano Valdobbiadene Obiettivi: definizione protocollo di produzione vitivinicola che faccia della sostenibilità ambientale, sociale, economica il nuovo modello di sviluppo dell intero territorio definizione profilo della realtà produttiva Interpretazione della Green Economy come: sostenibilità a 360 disciplinare di produzione integrato e migliorato rispetto alla normativa attuale disciplinare di produzione certificato da ente terzo validazione e trasparenza VANTAGGIO COMPETITIVO Introduzione protocollo vitivinicolo per misurare la sostenibilità aziendale Valutazione reale ed oggettiva della sostenibilità

6 Piano di Azione Nazionale Assicurare una capillare e sistematica azione di formazione sui rischi connessi all impiego dei prodotti fitosanitari Garantire un informazione accurata della popolazione circa i potenziali rischi associati all impiego dei prodotti fitosanitari Assicurare una capillare e sistematica azione di controllo, regolazione e manutenzione delle macchine irroratrici Prevedere il divieto dell irrorazione aerea, salvo deroghe in casi specifici Prevedere specifiche azioni di protezione in aree ad elevata valenza ambientale ed azioni di tutela dell ambiente acquatico Prevedere che le operazioni di manipolazione, stoccaggio e smaltimento dei prodotti fitosanitari e dei loro contenitori sia correttamente eseguita Prevedere la difesa a basso apporto di prodotti fitosanitari delle le colture agrarie, al fine di poter salvaguardare un alto livello di biodiversit versità e la protezione delle avversità biotiche delle piante, privilegiando le opportune tecniche agronomiche Prevedere un incremento delle superfici agrarie condotte con il metodo dell agricoltura biologica Individuare indicatori utili per la misura dell efficacia efficacia delle azioini del Piano

7 AZIONI del PAN Programmi di informazione e sensibilizzazione verso popolazione trasmissione dossier a SIN SIAP Centri Antiveleni, Asl, Inail Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori ed i consulenti - buone pratiche di uso dei prodotti fitosanitari dal certificati di abilitazione all utilizzo, alla vendita ed alla consulenza tutela consumatori Controlli delle attrezzature per l applicazione l dei prodotti fitosanitari Centri Prova autorizzati attrezzature nuove, dopo il , primo controllo dopo 5 anni, ovvero entro il Ogni 5 anni fino al ,, poi ogni 3 anni Irrorazione aerea dossier, procedura autorizzativa,, informazione alla popolazione residente e prescrizioni Misure specifica di tutela e protezione delle risorse idriche e delle aree sensibili art. 93 DLgs 152/2006 ed All.1, lett. A.2.6, tab. 1/A Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari e metodi a basso impatto ambientale attività di ricerca e sperimentazione tutela biodiversità ed ecosistemi

8 Art. 9 del RIPR della DOCG

9 LE TAPPE DI CREAZIONE DEL PROTOCOLLO Direttiva n. 128/CE livello avanzato della difesa integrata Costituzione di una Commissione tecnica di Protocollo Componenti: - Consorzio di Tutela: dott. Filippo Taglietti - CRA-VIT di Conegliano: dott. Alessandro Zanzotto - Co.Di.Tv.: enot. Fiorello Terzariol - C.E.C.A.T.: dott. Giovanni Pascarella, dott. Paolo Belvini - dott. Enzo Corazzina - enol. Luca Dal Bianco - Progetto Natura: dott. Walter Biasi, dott. Guido Teot, dott. Davide Genovese Screening dei principi attivi in commercio collaborazione delle ditte produttrici di agrofarmaci (25) e dei rivenditori autorizzati in zona (20) Raccolta informazioni e parametrizzazione di indicatori di rischio presenti in etichetta: - classe di rischio - tossicologia Criteri di assegnazione dei colori: - verde: preferibile - giallo: attenzione - arancio: uso limitato Decalogo del Protocollo: norme agronomiche per una viticoltura sostenibile Impianto grafico e distribuzione

10 PRINCIPI CARDINE Fascia cromatica: -verde: preferibile - giallo: attenzione - rosso: uso limitato Obbligo di dare preferenza a formulazioni di classe tossicologica Nc, Xi, quando ne esistano sul mercato di classe Xn, T o T+ Esclusione di prodotti Xn con frasi rischio relativi ad effetti cronici sull uomo (R40, R60, R61, R62, R63, R65, R66, R67, R68) Esclusione limitazione dei prodotti tossici e molto tossici

11 LE PRINCIPALI NOVITA 1. Esclusione di tutti i formulati contenenti R40, R48 ed R63 2. Esclusione di tutti i formulati contenenti R66 ed R67, salvo Xi e n.c. 3. Fascia rossa di PF in attesa di cut off 4. Introduzione della fascia di rispetto 5. Introduzione dell intervallo di sicurezza 6. Introduzione del MOA 7. Introduzione dell attività collaterale 8. Manuale di pratiche agronomiche

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16 QUADRO SINTETICO SULLE SOSTANZE APPROVABILI E DURATA DELL APPROVAZIONE Sostanze regolare Durata dell approvazione (anni) 10 Durata rinnovo (anni) 15 di base Illimitata a basso rischio candidate alla sostituzione

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18 La difesa integrata VOLONTARIA Il PROTOCOLLO VITICOLO Finalità indicate all art. art. 20 del D.Lgs n. 150 un sistema di norme tecniche specifiche (disciplinari di produzione) comprendenti pratiche agronomiche e fitosanitarie e limitazioni nella scelta dei PF e nel numero dei trattamenti. Reg. CE 1107/2009 Allegato II, Par 3.6, 3.7, 3.8, e 4 - ADI - TOSSICITA - BIOACCUMULO - PERSISTENZA - EMIVITA - DESTINO AMBIENTALE

19 a) Difesa fitosanitaria integrata b) Misure preventive con pratiche agronomiche Allegato III del D.Lgs 150 c) Difesa biologica Strategie di difesa possibili d) Controllo biologico e) Uso di PF a basso rischio La difesa integrata obbligatoria a) Applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti b) Utilizzo di mezzi biologici di controllo dei parassiti c) Ricorso a pratiche di coltivazione appropriate d) Uso di PF con il minor rischio per la salute umana e l ambiente l

20 Il Il Protocollo Viticolo ambisce a divenire un manuale perché le basi della difesa integrata si fondano su pratiche agronomiche corrette e ragionate 2. Gestire in modo avanzato la difesa della vite: ulteriore restrizione nel campo di utilizzo dei PF e limitazioni d uso di alcune famiglie chimiche aventi medesime modalità di azione 3. Import tolerance per Paesi target del prodotto: arrivare alle aziende spumantistiche attraverso il viticoltore accrescendo il livello di attenzione nella gestione in vigna marketing dell uva 4. Approntare sistemi localmente integrati di lotta biologica e/o da induzione di resistenza 5. Creazione di un modello dinamico georefenziato con la presenza di indicatori di peso nell utilizzo dei PF attività di certificazione aziendale 6. Formazione ed informazione attraverso i mezzi di comunicazione consortili utilizzatori, rivenditori 7. Audizioni pubbliche e confronti con le cittadinanze

21 PROGETTO VITINNOVA Mappa Siti CONSORZIO Prosecco DOCG S. PIETRO F. VIDOR UNIVERSITA CRA-VIT CRA-VIT, Conegliano Univ. PD, Campus di Conegliano 21

22 PSR-VITINNOVA Prog.. telefono Pessl Rete Internet 22

23 Vidor 26 lug 29 lug 1 ago 4 ago 7 ago 10 ago 13 ago 16 ago 19 ago 22 ago 25 ago 28 ago 12apr 15 apr 18 apr 21 apr 24 apr 27 apr 30 apr 3 mag 6 mag 9 mag 12 mag 15 mag 18 mag 21 mag 24 mag 27 mag 30 mag 2 giu 5 giu 8 giu 11 giu 14 giu 17 giu 20 giu 23 giu 26 giu 29 giu 2 lug 5 lug 8 lug 11 lug 14 lug 17 lug 20 lug 23 lug 8/5 10/5 20/5 26 lug 29 lug 1 ago 4 ago 7 ago 10 ago 13 ago 16 ago 19 ago 22 ago 25 ago 28 ago 12apr 15 apr 18 apr 21 apr 24 apr 27 apr 30 apr 3 mag 6 mag 9 mag 12 mag 15 mag 18 mag 21 mag 24 mag 27 mag 30 mag 2 giu 5 giu 8 giu 11 giu 14 giu 17 giu 20 giu 23 giu 26 giu 29 giu 2 lug 5 lug 8 lug 11 lug 14 lug 17 lug 20 lug 23 lug Vitenet Vitimeteo Aziendale Aziendale Guidata 23

24 Modelli Aziendale apr 24 apr 27 apr 30 apr 3 mag 6 mag 9 mag 12 mag 15 mag 18 mag 21 mag 24 mag 27 mag 30 mag 2 giu 5 giu 8 giu 11 giu 14 giu 17 giu 20 giu 23 giu 26 giu 29 giu 16 ago 2 lug 5 lug 8 lug 11 lug 14 lug 17 lug 20 lug 23 lug 26 lug 29 lug 1 ago 4 ago 7 ago 10 ago 13 ago 19 ago 22 ago 25 ago 28 ago San Pietro 21 apr 24 apr 27 apr 30 apr 3 mag 6 mag 9 mag 12 mag 15 mag 18 mag 21 mag 24 mag 27 mag 30 mag 2 giu 5 giu 8 giu 11 giu 14 giu 17 giu 20 giu 23 giu 26 giu 29 giu 16 ago 2 lug 5 lug 8 lug 11 lug 14 lug 17 lug 20 lug 23 lug 26 lug 29 lug 1 ago 4 ago 7 ago 10 ago 13 ago 19 ago 22 ago 25 ago 28 ago 4/5 7/5 20/5

25 Risultati Diffusione peronospora su grappolo (25luglio2013) Az. Vidor Az. S. Pietro 25

26 MONITORAGGIO DELLA PRESENZA DI ESEMPLARI DI SCAPHOIDEUS TITANUS

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28 Filoni di Ricerca: Valorizzazione della Biodiversità del germoplasma all interno del sistema vigneto mediante il recupero di vecchi ceppi centenari. Caratterizzazione della Biodiversità vegetale e microbica del sistema vigneto. Studio dell interazione vitigno-ambiente mediante approccio molecolare. Studio sulla percezione del concetto di Biodiversità come risorsa di mercato.

29 Industrializzazione della viticoltura La biodiversità nel vigneto, un fattore limitante spazi delimitati, gestiti con regole diverse La viticoltura L ambiente naturale produzione preservare perdita di BIODIVERSITÀ

30 La perdita di BIODIVERSITÀ comporta un danno: ambientale, perché riduce la variabilità genetica; ecologico, perché comporta un degrado della funzionalità degli ecosistemi culturale, perché è una perdita di conoscenze; economico, vengono compromessi i servizi ecosistemici. Selezione clonale Uniformità generalizzata Uniformità = Perdita della diversità costituitasi attraverso processi biologici, storici ed ambientali

31 Negli ultimi 20 anni si è compreso che la biodiversità in viticoltura è un aspetto essenziale per la valorizzazione dei diversi ambienti di coltivazione e per la qualità del prodotto. Produttività primaria Impollinatori La biodiversità aumenta la funzionalità dell ecosistema Riciclo dei nutrienti Servizi ecosistemici Controllo dei patogeni Stabilità Paesaggio

32 Filoni di Ricerca: Qual è il grado di Biodiversità all interno del sistema vigneto? Quali sono gli strumenti che permettono di preservare questa Biodiversità? In che modo possiamo misurare l effetto che ha la Biodiversità sulla fisiologia della pianta e sulla qualità del suo prodotto? La Biodiversità è percepita come un valore anche di tipo economico?

33 Obiettivi specifici: far emergere e recuperare la biodiversità della varietà Glera attraverso la salvaguardia, lo studio ed il ripristino di materiale genetico di vecchi ceppi di viti ancora oggi presenti in alcuni areali di coltivazione della vite; definire la biodiversità delle comunità di vegetazione spontanea all interno e nel contorno del vigneto, connessa ad una variabilità pedoclimatica e di gestione del vigneto stesso; caratterizzare dal punto di vista molecolare la risposta a diverse condizioni ambientali e di coltivazione mediante l analisi trascrittomica dei profili di espressione genica; verificare se la caratterizzazione ecologica, biologica e paesaggistica delle rive può divenire uno strumento di marketing e di valorizzazione della produzione.

34 Biodiversità del germoplasma di Glera: censimento, mappatura, raccolta, controlli sanitari e propagazione. - Consorzio per la Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene DOCG F. Taglietti - Veneto Agricoltura M. Giannini

35 INTERAZIONE VITIGNO-AMBIENTE. La fisiologia della pianta dipendono strettamente dall ambiente circostante. L interazione vitigno ambiente crea caratteristiche distintive per i prodotti che hanno origine in quest area. Il terroir comprende una specificità di suolo di topografia di clima, di paesaggio e di biodiversità. La composizione del suolo, la disponibilità d acqua, gli insetti, la microflora del terreno, le condizioni climatiche: queste sono alcune delle componenti dell ambiente che influiscono sulla vita e sulla fisiologia della pianta prima e sul suo prodotto dopo.

36 - Dipartimento di Biologia dell Università degli Studi di Padova Biodiversità della flora spontanea: relazioni tra intensità di gestione, topografia e biodiversità vegetale. Dott. Juri Nascimbene

37 Caratterizzazione della biodiversità microbica del sistema vigneto Prof. B. Baldan, Dott. E. Baldan, Dott. M. Zottini

38 - Dipartimento di Biologia dell Università degli Studi di Padova La risposta della pianta può essere valutata dal punto di vista: ecologico, fisiologico, molecolare. Oggi abbiamo le basi scientifiche, le tecnologie e le conoscenze necessarie per poter codificare questo tipo di interazione tra la pianta e l ambiente circostante. Dott. Michela Zottini, Elisabetta Barizza

39 - Dipartimento TESAF dell Università degli Studi di Padova La biodiversità come risorsa di mercato Prof. Tiziano Tempesta

40 Lo scopo del progetto BIODIVIGNA è stato quello di testare l effetto dell intensità di gestione e della topografia sulla diversità delle comunità vegetali Queste conoscenze permettono di migliorare la sostenibilità ambientale della gestione e di individuare fattori stazionali che predispongono ad una elevata biodiversità

41 Sono stati selezionati 25 vigneti in modo da rappresentare l intero range geografico dell area DOCG e il gradiente di intensità di gestione e di condizioni di pendenza, limitando le differenze altitudinali

42 In ogni vigneto si sono rilevate le piante all interno di 10 plot di 1mq posizionati tra le file (tot: 250 rilievi!). In ogni plot si sono censite tutte le specie e la loro abbondanza è stata stimata in classi di copertura del 5%.

43 Esemplari di molte specie sono stati raccolti per una accurata determinazione e sono stati preparati campioni d erbario 850 campioni!

44 Fattori ambientali e gestionali Fattori geografici Media±DS Range (Min_Max) Latitudine N (UTM) ± Longitudine E (UTM) ± Altitudine (m) 190± Pendenza (%) 34± Esposizione ( ) 185± Fattori gestionali N of sfalci y ±1 2-6 N di trattamenti erbicidi y ±0,9 0-3 Azoto (Kg ha -1 ) 18±

45 Misure di biodiversità La risposta delle comunità vegetali è stata valutata mediante 4 parametri: N totale di specie per vigneto N medio di specie per plot Eterogeneità % Evenness (ripartizione delle abbondanze)

46 Tratti funzionali I tratti funzionali sono caratteristiche di una specie indicative del suo adattamento alle condizioni ambientali.

47 Tratti funzionali Si è testato l effetto dei fattori ambientaligestionali sull abbondanza delle piante reptanti e rosulate che dovrebbero essere le più resistenti agli sfalci.

48 Risultati N totale specie: 141 N medio specie per vigneto: 35.2±12.7 (range: 19-69) N medio specie per plot: 13.4±3.3 (range: )

49 Intensità di gestione e topografia influenzano la biodiversità vegetale I due fattori più importanti sono la pendenza e la frequenza degli sfalci + _

50 Interessante!! Questi due fattori interagiscono tra loro indicando che......gli effetti dell intensità dello sfalcio sono particolarmente intensi nei vigneti in pendenza dove le comunità sono più ricche

51 Meccanismi? L analisi dei tratti funzionali ci aiuta a chiarire il meccanismo che determina l effetto della frequenza degli sfalci. La risposta delle comunità vegetali è mediata da un processo di selezione di forme di crescita resistenti che tendono a coprire le superfici disponibili ostacolando l insediamento di piante meno competitive.

52 Questo processo trova riflesso anche nell effetto negativo della copertura di rosulate e reptanti sulla evenness delle comunità, indicando la tendenza di queste piante resistenti a dominare nei siti più disturbati.

53 _ Effetti minori ma pur sempre negativi Gli erbicidi vengono apposti in genere solo sottofila. Hanno comunque un effetto negativo sul N di specie. _ La concimazione azotata è in genere sempre molto blanda. Ha comunque un effetto negativo sulla evenness.

54 Indicazioni gestionali Semplici cambiamenti nelle pratiche gestionali possono contribuire a migliorare la biodiversità vegetale Effetti positivi su: costi di gestione, microorganismi utili, potere di attrazione e fruibilità eco-turistica del territorio Servizi ecosistemici

55 Un riconoscimento a livello internazionale

56 Prospettive per nuovi progetti Definizione di indicatori di biodiversità floristica tempo Indicatori di biodiversità floristica che permettano di valutare il livello attuale di biodiversità dei vigneti e di monitorarne l andamento temporale in funzione delle modifiche eventualmente apportate al processo gestionale. Biomonitoraggio

57 Realizzazione di una guida interattiva per l identificazione delle specie vegetali (coll. Università di Trieste) Conoscere e valorizzare la biodiversità diventa molto facile e divertente! Guide personalizzate per singoli vigneti, percorsi Guide modificabili dagli utenti con foto e commenti

58 Conservazione e miglioramento degli habitat Natura 2000 di interesse prioritario

59 Approccio molecolare per lo studio dell interazione vitigno-ambiente - Sistema vigneto: complesso - Sistema sperimentale controllato per lo studio dell interazione vitigno-ambiente Allestimento di colture idroponiche di vite mantenute in condizioni sperimentali stabili.

60 PARAMETRI DI CRESCITA % di incremento relativo controllo 20 -K giorni dopo trattamento

61 IONOMICA Magnesio Potassio µg/g peso secco µg/g peso secco II settimana III settimana IV settimana II settimana III settimana IV settimana µg/g peso secco Calcio CTR -K µg/g peso secco Fosforo II settimana III settimana IV settimana II settimana III settimana IV settimana

62 ESPRESSIONE GENICA in radici e apici meristematici GENI ANALIZZATI Akt1: canale del potassio Hak5: trasportatore del potassio Kup3: trasportatore del potassio Kea5: trasportatore del potassio Chx17: trasportatore del potassio Aca1: pompa del calcio Nrt2.1: trasportatore del nitrato Nelle condizioni sperimentali utilizzate, sono stati identificati geni marcatori in vite la cui espressione è modulata precocemente (6, 24 ore) dallo stress nutrizionale.

63 Next Generation Sequencing Overexpressed VIT_03s0038g02110 VIT_18s0089g01030 VIT_01s0026g01700 VIT_06s0004g07930 VIT_04s0008g04060 VIT_14s0066g01210 VIT_08s0007g05130 Predicted protein AP2/ERF domain - containing transcription factor Predicted protein Predicted protein BURP domain - containing protein Carbonic anhydrase, chloroplastic UDP- glucose glucosyltransferase Underexpressed VIT_17s0000g00070 Predicted protein VIT_18s0089g00260 Predicted protein VIT_00s0691g00010 Cation - transporting atpase plant, putative VIT_15s0046g00480 Predicted protein VIT_07s0129g00460 Putative dioxygenase VIT_00s0282g00030 Putative uncharacterized protein; VIT_19s0090g01050 Endo-1,4- - beta glucanase, putative

64 Conclusioni: La ricerca ha sviluppato un modello di studio degli stress abiotici basato su esperimenti condotti in laboratorio in condizioni controllate, da trasportare poi in campo attraverso l analisi dei geni marcatori individuati in laboratorio. Abbiamo perciò validato il sistema sperimentale di laboratorio per ulteriori studi che permettano di comprendere anche dal punto di vista molecolare le interazioni vitigno-ambiente che ci permetteranno di valutare anche in modo misurabile il valore del mantenimento di un alta biodiversità all interno dell agrosistema vigneto.

65 I benefici e le ripercussioni della ricerca sull area sono: 1) La guida floristica interattiva potrà essere utilizzata dai produttori come valore aggiunto per la valorizzazione del territorio DOCG da un punto di vista della fruizione turistica e culturale 2) L Indice di biodiversità, definito mediante i parametri considerati in questo progetto, potrà essere trasferito ad altre realtà produttive del settore vitivinicolo al di fuori dell area di interesse di questo studio. 3) La caratterizzare dal punto di vista funzionale della popolazione endofitica permetterà di acquisire conoscenze approfondite sui meccanismi di azione biologici nell'interazione microrganismi benefici-piante e di comprendere le relazioni che intercorrono tra le diverse specie vegetali e microbiche che condividono il territorio in un determinato ambiente. 4) Le informazioni raccolte permetteranno di realizzare modelli di lotta di controllo biologico della fitopatie della vite, in particolare flavescenza dorata e mal dell esca. In tale contesto sarà auspicabile un diretto intervento dei partner interessati che potranno beneficiare per primi dei risultati scientifici che deriveranno dalla ricerca.

66 La natura del superiore vinacce e legno, due risorse in vigneto Conegliano LOGISTICA DELL APPROVVIGIONAMENTO DI SARMENTI DI VITE Dipartimento TESAF Università degli Studi di Padova

67 t contenuto idrico (w): 50%

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72 Raccolta e trasformazione in campo tramite trinciasarmenti (scarico del cippato fresco presso un centro aziendale ad una distanza di 1.5 km)

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74 Raccolta tramite rotomballatrici (trasporto di 10 km delle rotoballe ad una piattaforma di lavorazione del cippato)

75 Cippato di abete rosso Cippato di sarmenti di vite (raccolta in campo) Cippato di sarmenti di vite (raccolta in rotoballe)

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78 50 t per centro di conferimento distanza media 2,5 km

79 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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