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1 Il brevetto riguarda un sistema di creazione funzionale alla realizzazione di un(componente monolitico di un) prodotto d arredamento, formato da più pezzi (1; 2, 2 ) tra loro assemblati, in resina - di cui alcuni trasparenti e altri opachi -, legno, o altri materiali tra loro compatibili. Il procedimento consente di evitare l utilizzo di collanti, o elementi di collegamento quali viti, chiodi, rivetti, ecc. Inoltre, esso evita che con l andar del tempo si insinuino delle impurità nelle giunzioni (3, 3 ) tra materiali diversi, grazie alla perfetta levigatura delle giunzioni (3, 3 ) e alla perfetta aderenza tra questi materiali tra loro compatibili. Descrizione dell invenzione avente per titolo: PROCEDIMENTO DI STAMPAGGIO E ASSEMBLAGGIO DI MATERIALI DIVERSI, IN PARTICOLARE DUE RESINE POLIMERICHE DI COLORE DIVERSO, E PRODOTTO COSÌ OTTENUTO, IN PARTICOLARE UN PIANO CUCINA a nome della ditta Glass Tek di Rosco Alessandro & C. s.n.c. a Vinci (Firenze) Inventori: ROSCO Vincenzo, ROSCO Alessandro, ROSCO Mauro DESCRIZIONE Settore della tecnica La presente invenzione si riferisce al settore industriale dei prodotti di arredamento, in particolare dei piani cucina, dei lavandini per bagni, dei mobili (in particolare le ante), ecc. Tecnica nota Ad esempio nei piani cucina, o in altri elementi di arredamento, nelle giunzioni tra materiali diversi si insinuano spesso delle impurità in quanto queste giunzioni non sono perfette, ad esempio non sono perfettamente livellate, oppure sono state realizzate mediante incollaggio, unione tramite viti, o altri sistemi di assemblag-gio che richiedono altri materiali o mezzi oltre ai materiali di base dell elemento di arredamento che debbono essere uniti tra loro.

2 Quindi, uno scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un procedimento di produzione di un prodotto di arredamento, e il relativo prodotto di arredamento, in cui, le giunzioni tra materiali diversi, nello specifico le giunzioni tra le resine polimeriche che compongono il prodotto di arredamento, sono perfette, livellate, e quindi esteticamente pregevoli, e soprattutto non permettono l accumulo di impurità nella giunzione.

3 Descrizione dell invenzione Gli scopi della presente invenzione vengono ottenuti mediante un procedimento come quello descritto nelle rivendicazioni 1 sino a 10. Le rivendicazioni successive di prodotto, riguardano in particolare un piano cucina e un anta di mobile quali possibili (componenti di) elementi di arreda-mento ottenuti con il procedimento dell invenzione. Nel sua massima generalità (cfr. la rivendicazione 1), il procedimento della presente invenzione di stampaggio e assemblaggio di materiali diversi, è caratterizzato dalle seguenti fasi: i) un primo insieme di pezzi (I), in materiali polimerici, tra loro identici o diversi, viene ottenuto mediante colata dei rispettivi materiali in un primo stampo, o in vari primi stampi, ii) si estraggono da detto primo stampo, o più in generale da detti primi stampi, i pezzi del primo insieme di pezzi (I) dopo la polimerizzazione ossia l indurimento di questi pezzi (I); iii) si mette a disposizione un secondo insieme di pezzi (II) in altri materiali, non polimerici, ad esempio legno; iv) il primo (I) e/o il secondo (II) insieme di pezzi vengono introdotti in un secondo stampo nel quale viene colato un altro materiale (III), in resina colorata, bianca o trasparente, tale materiale (III) essendo compatibile con i materiali polimerici del primo insieme di pezzi (I), nel senso di essere in grado, senza collanti, viti o altri mezzi di collegamento, di aderire ad essi dopo l indurimento ed avvolgendo tutt attorno una parte della superficie di ciascun pezzo del primo insieme di pezzi (I) e di ciascun pezzo del secondo insieme di pezzi (II); in cui, preferibilmente almeno una parte dei pezzi costituenti il primo insieme di pezzi (I) è in resina trasparente quando detto materiale (III) che viene colato nel secondo stampo è una resina non trasparente caricata (colorata o bianca), oppure, in alternativa, preferibilmente almeno una parte dei pezzi costituenti il primo insieme di pezzi (I) è in resina non trasparente caricata (colorata o bianca), quando detto materiale (III) che viene colato nel secondo stampo è una resina trasparente; e in cui, in un ultima fase del procedimento, una volta estratto dal secondo stampo un pezzo monolitico indurito, cioè dopo la polimerizzazione e l indurimento del materiale (III), si

4 effettua la levigatura con abrasivi manuale e/o automatica delle giunzioni (3, 3 ) tra detto materiale (III) che è stato introdotto nel secondo stampo e detti pezzi (I; II) del primo (I) e/o secondo insieme (II) di pezzi, in maniera da creare giunzioni (3; 3 ) perfettamente lisce nelle quali non possono insinuarsi impurità. Le rivendicazioni di procedimento 2-10 prendono in considerazione realizzazioni più specifiche della presente invenzione. I vantaggi della presente invenzione appariranno in modo evidente dalla seguente descrizione dettagliata di un suo esempio d esecuzione, il quale si riferisce in particolare ad un piano cucina ma non intende in alcun modo limitare la portata dell invenzione stessa. Gli esperti del settore potranno così più facilmente comprendere i suoi vari aspetti, sulla base di una realizzazione concreta e specifica. Breve descrizione dei disegni Quindi la presente invenzione verrà descritta solamente a titolo esemplificativo, facendo riferimento ad un suo esempio d esecuzione specifico, non limitativo o vincolante, illustrato nelle annesse Figure 1 e 2, in cui: FIGURA 1 mostra in prospettiva un piano cucina comprendente due lavandini, realizzato con il procedimento dell invenzione; FIGURA 2 mostra una sezione longitudinale centrale A-A del piano cucina. Descrizione di una forma di esecuzione preferita La presente invenzione riguarda la lavorazione di resine sintetiche (polimeri) tra loro compatibili. Questi materiali possono essere in numero di due o più. Nell esempio che segue, non vincolante ma solo illustrativo, relativo ad un piano cucina, si parlerà soltanto, a scopo puramente illustrativo, di due materiali tra loro compatibili, anche se ovviamente non si intende limitare l invenzione a un elemento di arredo costituito soltanto da due materiali. Quindi, nel seguito, si farà riferimento alla Fig. 1 soltanto per scopi illustrativi, affinché un tecnico del ramo possa facilmente comprendere l invenzione. La Fig. 1 mostra in prospettiva un piano cucina in cui per semplicità sono mostrati solo schematicamente due lavandini, e altre parti note al tecnico del ramo, ad esempio un piano cottura 5 (con fornello a gas o fornello elettrico), ecc. I due materiali che formano il piano 1 vero e proprio, e i lavandini 2, 2, sono, come si è detto, polimeri tra loro compatibili, nel senso che essi consentono la loro lavorazione e l assemblaggio, o per essere più precisi, essi debbono formare un corpo unico dopo

5 l estrazione dallo stampo finale. Questo concetto verrà meglio illustrato in seguito. Preferibilmente, per ottenere un effetto estetico speciale, un primo materiale, ad esempio quello che forma i lavandini 2, 2, è semitrasparente, mentre l altro, quello che forma il piano 1 vero e proprio, preferibilmente non è trasparente, ad esempio è di color bianco, o di un colore che più si adatta allo scopo (per un piano cucina il colore bianco è ovviamente tra i più adatti). In particolare, un altro effetto speciale ottenibile nel presente caso si avrebbe dalla retroilluminazione, ad esempio con lampade a luce fredda, dei lavandini semitrasparenti 2, 2. Il vantaggio primario della presente invenzione consiste nel fatto che le linee di giunzione (nel disegno le linee 3, 3 tra i materiali polimerici tra loro compatibili) ottenibili con il processo innovativo che descriveremo, sono perfette, non presentano collanti, né viti o altri mezzi estranei, e inoltre queste linee di giunzione sono perfettamente livellate. Quindi, nelle giunzioni 3, 3 tra materiali diversi non si insinuano impurità, garantendo così l igiene e anche l estetica dell elemento di arredo, per l intera durata di quest ultimo. Esempio In un esempio particolare, il processo dell invenzione consiste nell assemblare due materiali, uno bianco e uno trasparente o semitrasparente, aventi le seguenti caratteristiche: Materiale Livingtec Bianco: resina poliestere insatura con idrato di allumina Materiale Livingtec trasparente: resina poliestere insatura in varie colorazioni (rosso, blu, ambra, verde mela, ecc.). L assemblaggio può avvenire tra i due pezzi sia in caso di superfici piane che di superfici curve; il risultato ottenuto, alla fine del processo, è quello di avere una perfetta aderenza tra i due pezzi, solida e duratura; inoltre, alla vista non appare alcun segno di giunzione tra i due materiali, i quali sembrano formati da un pezzo unico (monolitico). Secondo la presente invenzione, solitamente si tende ad assemblare una parte più piccola in resina trasparente ad una parte più grande in resina bianca, soprattutto perché da un punto di vista estetico tale composizione appare più gradevole e di maggior impatto, ma nulla vieta di fare anche il contrario. Per la descrizione delle fasi secondo le quali avviene il procedimento di stampaggio ed assemblaggio, ci riferiamo al caso dell incollaggio (le virgolette sono d obbligo poiché in effetti non si usa alcun collante) di resina trasparente all interno di una resina bianca.

6 Prima fase: - Il pezzo trasparente viene colato in un apposito primo stampo; nel caso illustrato in Fig. 1, due pezzi identici trasparenti (i lavandini 2, 2 ) vengono colati nel primo stampo; - Eventualmente, si effettua la lavorazione del pezzo trasparente colato, una volta indurito, come se fosse un pezzo finito (lavaggio con acetone, carteggiatura, finitura). Seconda fase: - Si posiziona(no) il(i) pezzo(i) trasparente(i) già induriti (ossia polimerizzati) all interno di un secondo stampo, o stampo per la resina bianca ; nel caso del prodotto di Fig. 1 (piano cucina) si posizionano i due lavandini 2, 2 in posizione capovolta (fondo 4 rivolto verso l alto), nel secondo stampo; - Si cola la resina bianca (Livingtec bianco) nel secondo stampo, la resina bianca formando sul fondo di detto secondo stampo uno strato liquido di spessore uniforme; - Si attende che la resina bianca catalizzi (polimerizzi) nel secondo stampo, fondendosi così, ad indurimento avvenuto, con il pezzo (i pezzi trasparenti 2, 2 nel caso di Fig. 1); - Il pezzo unico indurito che ne risulta può essere estratto facilmente dal secondo stampo, grazie al ritiro subìto dalla resina bianca; - Eventualmente, il pezzo monolitico indurito estratto dal secondo stampo viene sottoposto ad una ulteriore lavorazione (lavaggio con acetone, carteggiatura, rifinitura) soprattutto nei punti di giunzione (3, 3 in Fig. 1) tra i materiali. Per quanto riguarda la lavorazione al termine della fase 2, si può effettuare una molatura a controllo numerico oppure semplicemente limare manualmente la parte in vista che diverrà perfettamente liscia e perfettamente a livello della parte restante del pezzo esterno in resina bianca (nel caso di Fig. 1 le zone delle giunzioni 3, 3 sono perfettamente levigate e a livello con il piano vero e proprio 1 del piano cucina). Normalmente sarà sufficiente asportare nelle zone di giunzione (3, 3 ) da 2 mm a 2 cm, solitamente, ossia preferibilmente, 5 mm di materiale. La presente invenzione non si limita all esempio sopra trattato. Analogamente a quanto viene fatto con i due tipi di resina tra loro compatibili, è possibile assemblare uno dei due tipi di resina (bianca o trasparente) ad altri materiali, come ad

7 esempio il legno; l unico limite all utilizzo di altri materiali da assemblare con la resina è la possibilità, alla fine del processo di assemblaggio, di carteggiare (e in generale livellare o levigare) la superficie in corrispondenza delle giunzioni, con i soliti tipi di carta abrasiva (o con altri procedimenti noti) ottenendo un risultato abbastanza simile su entrambi i materiali. Per fare un esempio, il legno e la resina si possono carteggiare con i soliti tipi di carte abrasive, mentre carteggiare la resina assemblata al metallo sarebbe difficoltoso. Infine, non è da escludere la possibilità di assemblare all interno della resina più tipi di materiali, ad esempio si potrebbe realizzare un piano in resina bianca con all interno parti in resina trasparente e parti in legno. Due sono le condizioni per un incollaggio perfetto: a) Ottenere preferibilmente una buona superficie, ben levigata e pulita, del pezzo che dovrà essere incollato all interno del pezzo più grande; b) Affinché l assemblaggio sia solido e ben riuscito, il materiale esterno che viene colato nella seconda fase è preferibilmente in quantità molto maggiore rispetto al primo materiale ( interno ): questo in quanto la massa calda di resina che viene colata sul(sui) pezzo(i) già preparato(i) nella prima fase deve essere tale da avvolgere bene il pezzo (o i pezzi) e permettere il fissaggio ottimale. Si noti, infine, che i pezzi da poter incollare all interno possono essere i più svariati: da pezzi piani di vario spessore e forma, a bicchieri, oppure vasche di lavabi 2, 2 come nell esempio di Figg. 1 e 2. Altre possibili applicazioni del procedimento in questione sono: - la produzione di ante di mobili comprendenti diversi materiali; - piani per lavabi di bagni; - ecc. Precedentemente è stato menzionato un esempio di possibili polimeri utilizzabili secondo la presente invenzione, di cui uno trasparente colorato e l altro non trasparente caricato (ad esempio bianco). Nel seguito verranno indicati degli esempi di possibili resine utilizzabili dalla presente invenzione e già note nella tecnica.

8 Assemblaggio materiale Bianco e Trasparente Resine utilizzabili RESINE TRASPARENTI Resine poliestere insature di tipo ortoftaliche, tetraidroftaliche, isoftaliche, e miscele di queste. Si possono usare anche i Poliesteri Insaturi di queste resine modificate con l acido adipico. Le resine Poliestere Insature avranno una viscosità a 25 C da 100 a 3000 mpa. s, un Numero di Acidità inferiore 40 mgkoh/g, un contenuto di stirene monomero dal 25 al 50 %, ed un Colore APHA inferiore 150. Tali resine poliestere insature, indurite, devono avere una durezza Barcol tra 35 e 60, l HDT (Heat Distorsion Temperature) superiore i 55 C, ed un assorbimento di acqua asintotico inferiore il 2 %. Le resine Poliestere Insature idonee allo scopo sono quelle diluite in stirene monomero, ma si possono utilizzare anche altri monomeri per modificarne le caratteristiche. Monomeri idonei a modificare le poliesteri senza alterarne la trasparenza ed il colore dopo l indurimento sono: alfametilstirene ed il suo dimero, il metile acrilato e metacrilato, gli allil carbonati, gli esteri sintetizzati da allileteri di glicoli e polialcoli. Le resine sono indurite a freddo utilizzando acceleranti costituiti da sali metallici, ed chetonperossidi come indurenti. A tali resine vengono aggiunti coloranti solubili nella resina (è consigliabile che elenchi quelli che usate, ma anche altri potenzialmente utilizzabili). Le resine saranno indurite dosando sulla resina in agitazione l accelerante, e poi il catalizzatore. Per ottenere le resine trasparenti ed incolori, l accelerante sarà dosato da 60 a 600 ppm di metallo; mentre per i sistemi colorati la concentrazione del metallo può essere da 60 a 1200 ppm. Il perossido sarà dosato sulla resina in miscelazione nelle quantità dallo 0,3 al 1 % dei tipi a maggiore contenuto di ossigeno, per ottenere le resine incolori; mentre per le resine pigmentate si può usare dallo 0,5 al 2,5 % di perossido. RESINE NON TRASPARENTI CARICATE Resine poliestere insature di tipo: ortoftaliche, tetraidroftaliche, isoftaliche,

9 tereftaliche, e Diciclopentadieniche (DCPD), Neopentiliche, isoftaliche/neopentiliche, e miscele di esse. Le resine Poliestere Insature avranno una viscosità a 25 C da 100 a 3000 mpa. s, preferibilmente fra i 250 ed i 750 mpa. s, un Numero di Acidità inferiore 40 mgkoh/g, un contenuto di stirene monomero dal 25 al 50 %, ed un Colore APHA inferiore 200. Tali resine poliestere insature, indurite, devono avere una durezza Barcol tra 40 e 55, l HDT (Heat Distorsion temperature) superiore i 65 C, ed un assorbimento di acqua asintotico inferiore l 1 %. Le resine Poliestere Insature idonee allo scopo sono quelle diluite in stirene monomero, ma si possono utilizzare anche altri monomeri per modificarne le caratteristiche. Monomeri idonei per diluire le poliesteri senza alterare il colore dei pigmentati chiari dopo l indurimento sono: alfametilstirene ed il suo dimero, m-metilstirene, p- metilstirene, Viniltoluene (miscela di isomeri orto, meta, e para), terz-butil-stirene, gli acrilati ed i metacrilati alchilici e di glicoleteri, i (meta)acrilati di glicoli e polialcoli, gli allil carbonati, gli esteri sintetizzati da allileteri di glicoli e polialcoli. Le resine sono lavorate a freddo usando degli acceleranti costituiti da sali metallici degli acidi carbossilici alifatici, ed i catalizzatori costituiti da perossidi organici. Gli acceleranti sono i Sali di: Cobalto (II e III), Ferro (III), Manganese, Zinco, Zirconio, e Calcio di acidi organici alifatici monocarbossilici. I catalizzatori: consigliati sono i metiletilchetonperossidi (MEKP) con contenuto di ossigeno attivo dal 5 al 10%, gli acetilacetonperossidi (AAP) con contenuto di ossigeno attivo dal 2 al 4%; è inoltre possibile l utilizzo di una miscela dei due catalizzatori suddetti. Sono utilizzabili anche i cicloesanonperossidi (CHP) con contenuto di ossigeno attivo dal 5 al 11.5%, in particolare nelle stampate con grosse quantità di impasto. Nelle stampate con grosse quantità di impasto, e dove durante l indurimento si raggiungono temperature superiori i 50 C, si possono utilizzare anche i seguenti perossidi in miscela con i MEKP o gli AAP: terz-butilidroperossido, Cumilidroperossido, Metilisobutilchetonperos-sido, per-2-etilesanoato di terz-butile, per-isobutirrato di terz-butile, i perossicarbonati in genere.

10 Per l indurimento delle resine si dosa l accelerante in modo che il contenuto di metallo sia compreso fra 500 e 2000 ppm, mentre il perossido sarà dosato dall 1 al 3 % in peso sulla resina. A tali resine vengono aggiunti pigmenti inorganici ed organici compatibili con le resine poliestere e vari tipi di cariche minerali. I pigmenti utilizzabili, in polvere o in pasta (dispersione in resina poliestere) sono: Biossido di Titanio puri o variamente modificati, Ossido di Zinco, litopone, i vari pigmenti costituiti da ossidi di ferro. Il sistema non trasparente è un Solide Surface, e l impasto da colare sarà preparato con: 1. resina Poliestere Insatura dal 30 al 70 % in peso. 2. Accelerante (se non presente nella resina) dallo 0,05 al 1 %. 3. Allumina Idrata dal 25 al 60 %. 4. Pigmenti dall 1 al 15 %. L impasto può essere preparato utilizzando anche altri tipi di cariche, preferi-bilmente in miscela con l allumina idrata, per modificarne le caratteristiche fisiche e chimiche del materiale. Cariche idonee per aumentare la durezza, la resistenza al graffio ed alla abrasione sono i quarzi, le sabbie sferiche, la Wollastonite, il vetro macinato, consigliabile il vetro borico, ma si possono usare anche i vetri provenienti dal riciclo differenziato. Per ottenere i manufatti con buone resistenza all abrasione ed al graffio, si utilizza allumina e le cariche silicee con granulometria differenziata; ad esempio l allumina idrata con granulometria inferiore 20 micron, e le altre cariche con granulometria superiore i 20 micron. Per materiali molto duri e resistenti alle macchie si può utilizzare l ossido di alluminio (Al 2 O 3 ), da solo o in miscela con l allumina Idrata o idrossido di alluminio [Al(OH) 3 ]. Si utilizzano anche miscela di allumina con i minerali della famiglia dei Carbonati alcalinoterrosi, come ad esempio il Calcio Carbonato, la Magnesite (Magnesio Carbonato), la Dolomite (Calcio e Magnesio Carbonato). E preferibile usare il Calcio Carbonato ottenuto dalla Aragonite. I carbonati si utilizzano per ottenere manufatti di costo minore, ma sono qualitativamente inferiori a quelli ottenuti con sola allumina idrata, o con miscele comprendenti quarzo,

11 sabbia, wollastonite, vetri. Altra carica è la Barite (Bario Solfato), che conferisce al solide surface una migliore inerzia chimica, e permette di ridurre il contenuto di Biossido di Titanio nel solide surface. La Barite aumenta il peso specifico del materiale. Il materiale non trasparente e caricato può essere formulato e prodotto a basso peso specifico, utilizzando le microsfere cave in vetro, fillite, idrotalcite, oppure in materiale plastico compatibile con le resine poliestere insature, o materiale plastico rivestito con cariche inorganiche (calcio carbonato o allumina idrata). La formulazione dell impasto può prevedere l utilizzo di additivi, se non contenuti nella resina poliestere, legati alle caratteristiche delle materie prime, del manufatto finale, dalla sua lavorazione durante lo stampaggio. Gli additivi che si possono utilizzare, tutti commerciali, sono: Additivi Disaeranti: per eliminare più velocemente l aria inglobata durante la preparazione dell impasto, e poi durante la dispersione del perossido. Da dosare secondo il tipo e l indicazione del produttore. Additivi Antischiuma: per rompere la schiuma che si forma quando gli impasti sono tenuti sottovuoto per eliminare completamente l aria inglobata. Alcuni additivi disaeranti possono risultare anche come antischiuma. Da dosare secondo il tipo e l indicazione del produttore. Bagnanti delle cariche e dei pigmenti: per migliorare la fluidità dell impasto nei sistemi molto caricati, e per disperdere omogeneamente i pigmenti. Da dosare secondo il tipo e l indicazione del produttore. Promotori di indurimento: per aumentare la velocità dell indurimento della resina caricata, utili per quando le lavorazioni sono eseguite a bassa temperatura, oppure in presenza di effetto inibitore della carica. Questi additivi sono gli esteri dell acido acetoacetico, in particolare il metile, l etile, ed il terz-butile, oppure le N,Nacetoacetammidi, in particolare di metile e di etile. Da dosare dallo 0,05 allo 0,5 % sulla quantità di resina. Promotori di Adesione: da inserire durante la fase della miscelazione, possibilmente prima di iniziare il dosaggio e la miscelazione della carica. Idonei per questa applicazione sono i trietossi o i trimetossi dei seguenti silani: vinile, e 3- metacrilossipropil. Più consigliati sono i dimetossi o i dietossi del

12 (metacrilossimetil)metil. Questi additivi sono utilizzati dallo 0,5 al 1,5 % in peso sulla resina. UV-Assorber: per proteggere il manufatto dall invecchiamento (ingiallimento) causato dalla luce. Sono indicati per il solide surface il 2,4-diidrossi-benzofenone, ed i 2-Idrossi-4-Alchil-Benzofenone, dove Alchil = C1 C18. Sono idonee anche gli UV-assorber della famiglia delle Triazine, in particolare la 2-[2-Idrossi-5-metil-fenil]- benzotriazolo. Questi additivi conferiscono una nuance gialla alla resina dopo l indurimento, che può essere limitata utilizzando miscele degli additivi sopra scritti con la 2-Etil-2-Etossi-Ossanilide. Questi additivi sono utilizzati dallo 0,1 allo 0,5 % in peso sulla resina.

13 NA/111p09 RIVENDICAZIONI 1. Procedimento di stampaggio e assemblaggio di materiali diversi, caratterizzato dalle seguenti fasi: - i) un primo insieme di pezzi (I), in materiali polimerici, tra loro identici o diversi, viene ottenuto mediante colata dei rispettivi materiali in un primo stampo, o in vari primi stampi; - ii) si estraggono da detto primo stampo, o più in generale da detti primi stampi, i pezzi del primo insieme di pezzi (I) dopo la polimerizzazione ossia l indurimento di questi pezzi (I); - iii) si mette a disposizione un secondo insieme di pezzi (II) in altri materiali, non polimerici, ad esempio legno; - iv) il primo (I) e/o il secondo (II) insieme di pezzi vengono introdotti in un secondo stampo nel quale viene colato un altro materiale (III), in resina colorata, bianca o trasparente, tale materiale (III) essendo compatibile con i materiali polimerici del primo insieme di pezzi (I), nel senso di essere in grado, senza collanti, viti o altri mezzi di collegamento, di aderire ad essi dopo l indurimento ed avvolgendo tutt attorno una parte della superficie di ciascun pezzo del primo insieme di pezzi (I) e di ciascun pezzo del secondo insieme di pezzi (II); in cui, preferibilmente almeno una parte dei pezzi costituenti il primo insieme di pezzi (I) è in resina trasparente quando detto materiale (III) che viene colato nel secondo stampo è una resina non trasparente caricata, oppure, in alternativa, preferibilmente almeno una parte dei pezzi costituenti il primo insieme di pezzi (I) è in resina non trasparente caricata, quando detto materiale (III) che viene colato nel secondo stampo è una resina trasparente; e in cui, in un ultima fase del procedimento, una volta estratto dal secondo stampo un pezzo monolitico indurito, cioè dopo l indurimento del materiale (III), si effettua la levigatura con abrasivi manuale e/o automatica delle giunzioni (3, 3 ) tra detto materiale (III) che è stato introdotto nel secondo stampo e detti pezzi (I; II) del 15

14 NA/111p09 primo (I) e/o secondo insieme (II) di pezzi, in maniera da creare giunzioni (3; 3 ) perfettamente lisce in cui non possono insinuarsi impurità. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui gli abrasivi sono costituiti da carta abrasiva per carteggiare. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui gli abrasivi possono anche essere dischi abrasivi o simili. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui il materiale (III) colato nel secondo stampo, è in quantità preferibilmente notevolmente maggiore o al minimo uguale alla quantità totale di materiale costituente il primo (I) e il secondo (II) insieme di pezzi. 5. Procedimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che almeno una parte dei pezzi del primo insieme di pezzi (I) estratti dal primo stampo, o in generale dai primi stampi, viene sottoposto ad una lavorazione ulteriore prima della fase (iv) della rivendicazione Procedimento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta lavorazione ulteriore è il lavaggio del singolo pezzo, ad esempio con acetone. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la lavorazione ulteriore comprende anche la carteggiatura e la finitura. 8. Procedimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui, nell ultima fase del procedimento indicata nella rivendicazione 1, prima di levigare con gli abrasivi le giunzioni (3, 3 ) del pezzo monolitico estratto dal secondo stampo, si effettua il lavaggio del pezzo stesso preferibilmente in acetone. 9. Procedimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui, il materiale (III) è una resina poliestere insatura trasparente, mentre tutti i pezzi del primo insieme di pezzi (I) sono costituiti da resina poliestere insatura non trasparente caricata. 10. Procedimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-8, in 16

15 NA/111p09 cui, il materiale (III) è una resina poliestere insatura non trasparente caricata, mentre tutti i pezzi del primo insieme di pezzi (I) sono costituiti da resina poliestere insatura trasparente. 11. Prodotto ottenuto dal procedimento delle precedenti rivendicazioni, costituente un piano cucina (1; 2, 2 ). 12. Prodotto secondo la rivendicazione 11, in cui, il piano cucina comprende dei lavandini (2, 2 ) in resina sintetica trasparente incorporati nel piano (1) vero e proprio del piano cucina (1; 2, 2 ), il piano (1) vero e proprio essendo in resina non trasparente, e in cui, le giunzioni (3, 3 ) tra i due tipi di resine tra loro compatibili che formano i lavandini (2, 2 ) e rispettivamente il piano (1) vero e proprio, sono perfettamente levigate e lisce in modo da non consentire l ingresso di impurità nelle stesse. 13. Prodotto secondo la rivendicazione 11, in cui, i lavandini (2, 2 ) sono in resina sintetica non trasparente colorata (o bianca) e caricata, mentre il piano (1) vero e proprio è in resina sintetica trasparente. 14. Prodotto ottenuto dal procedimento secondo le rivendicazioni 1-10, costituente un lavabo per bagno, un anta di un mobile, e in generale un componente di un elemento di arredamento. 17

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