GNGTS 2013 SeSSione 2.3. G. Milano Osservatorio Vesuviano Sezione di Napoli INGV, Napoli
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- Irma Ippolito
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1 Azioni svolte per la mitigazione del rischio sismico nell ambito del Progetto pilota Osservatorio Ambientale Permanente della Biodiversità del Comune di Colli a Volturno (Is) G. Milano Osservatorio Vesuviano Sezione di Napoli INGV, Napoli Introduzione. Nell ambito dell Accordo di Programma Multiregionale in Materia di Biodiversità sottoscritto dal Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare per l utilizzazione delle risorse, di cui alla delibera CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) 19/2004, nel 2009 fu approvato e ammesso a finanziamento il Progetto pilota promosso dal Comune di Colli a Volturno Osservatorio Ambientale Permanente della Biodiversità (OAPB). L obiettivo del Progetto è stato quello di porre le basi per la creazione di un sistema di monitoraggio ambientale permanente multidisciplinare per ampliare le conoscenze sul versante molisano del Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise (PNALM), finalizzato allo studio dei mutamenti dell ecosistema correlabili ai rischi di derivazione naturale e/o antropica per la tutela della biodiversità. Il Progetto ha interessato i territori comunali di Castel S. Vincenzo, Filignano, Scapoli, Rocchetta a Volturno e Pizzone, interni al PNALM, e di Montenero Valcocchiara e Colli a Volturno, contigui al PNALM. L area del Progetto è dominata dalla dorsale montuosa Monti de La Meta Le Mainarde considerata, in termini naturalistici e paesaggistici, una delle aree più interessanti 434
2 dell Appennino in quanto la particolare conformazione orografica, geologica e geografica, nonché le sorgenti del Volturno, il principale fiume dell Italia meridionale, la rende habitat ideale per la proliferazione di flora e fauna autoctone. L area è altresì esposta ad alto rischio di derivazione naturale sia endogeno, quello sismico, che esogeno, ad esempio, quello legato alle precipitazioni nevose ed alle frane. In questo contesto l integrazione del monitoraggio della biodiversità con il monitoraggio dei fenomeni geofisici e geochimici può fornire scenari entro i quali avvengono i cambiamenti nelle componenti biotiche e abiotiche degli ecosistemi. Considerato che il Progetto pilota presentava caratteristiche ed obiettivi relativi a materie specialistiche, il Comune di Colli a Volturno, quale Ente attuatore, coinvolse Istituzioni ed Enti di Ricerca operanti sul territorio. A tal fine stipulò nel 2009 specifiche convenzioni biannuali con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio dell Università del Molise, l Osservatorio Vesuviano sezione di Napoli dell INGV, il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA-S.F.A.), ed il Corpo Forestale dello Stato. Tra le finalità della convenzione Scientifica stipulata con la sezione Osservatorio Vesuviano dell INGV, alcune azioni sono state indirizzate per la mitigazione del rischio sismico. Obiettivo di queste azioni è stato quello di promuovere la cultura della prevenzione attraverso la formazione di personale specializzato per avviare, anche con campagne di divulgazione e sensibilizzazione della popolazione, un percorso per portare il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico. Nello specifico è stata svolta: attività di formazione destinata al personale operante presso la Sede di Colli a Volturno dell OAPB con nozioni elementari sul fenomeno terremoto per la realizzazione e gestione di una banca dati sismici con epicentri nell area interessata dal Progetto fruibile da non addetti ai lavori ; attività divulgativa per la popolazione finalizzata alla conoscenza del rischio sismico dell area e alle norme comportamentali da tenere in caso di evento sismico. Di seguito, per sintesi, sono descritte le azioni che sono state concretizzate. La sismicità nell area del progetto. L area del progetto è parte del segmento della dorsale appenninica che si estende dall Abruzzo alla Basilicata ed include i Monti de La Meta Le Mainarde ed il massiccio del Matese. Questo segmento appenninico è una delle zone sismicamente più attive dell Italia in quanto è stata più volte interessata da eventi sismici distruttivi con Intensità maggiore del X grado MCS, ad esempio nel 1349, 1456, 1688, 1702, 1732, 1805, 1915, intervallati da lunghi periodi di quiescenza. L area è anche caratterizzata da sequenze sismiche di bassa energia (M 4.2), ad esempio: 1885, 1903, 1905, 1984, 1990, 1992, , 2001, e da attività a sciami (M 3.5), ad esempio: 1999, 2000, 2005, con durata da pochi giorni ad alcuni mesi e costituiti anche da migliaia di eventi come, ad esempio, la sequenza del Sannio-Matese avvenuta nel 1997/98 lungo il confine Campania-Molise (Fig. 1). L elevato numero di terremoti storici con intensità maggiore del X grado MCS e l assenza di recenti terremoti ad elevata energia rende questa fascia della dorsale appenninica esposta ad alto rischio sismico. L area del progetto si trova nel mezzo di due strutture sismogeniche che hanno generato nel recente passato i terremoti fortemente distruttivi di Avezzano nel 1915 e di Boiano nel 1805 ed è contigua all area epicentrale del terremoto del 1349 (Fig. 1). Quest ultima crisi sismica include 2-3 eventi principali avvenuti, probabilmente, tutti il 9 Settembre (DISS, 2010). La ben identificata Aquae Iuliae Source (Galli e Naso, 2009), responsabile di uno di questi eventi principali, è ubicata a pochi chilometri di distanza dall area del Progetto. Nel Maggio 1984 l area è stata direttamente interessata da una sequenza sismica di moderata energia con zona epicentrale ricadente nel distretto sismico Monti de La Meta Le Mainarde (Fig. 1, destra). Questa sequenza fu caratterizzata da due eventi con magnitudo maggiore di 5 avvenuti nei giorni 7 maggio (Ms=5,8) e 11 maggio (Ms=5,2) e da una complessa distribuzione epicentrale degli aftershocks in quanto ha coinvolto segmenti di faglie con differente orientazione (Milano e Di Giovambattista, 2011). La sismicità rilevata negli ultimi 15 anni (Fig. 1) è stata 435
3 Fig. 1 Sinistra: distribuzione della sismicità nell area di transizione tra l Appennino centrale e meridionale relativa al periodo (da Milano et al., 2008, ridisegnata). L area racchiusa nel rettangolo azzurro identifica l area del progetto OAPB. I rettangoli che contornano lettere maiuscole rappresentano le principali strutture sismogeniche dell area come riportato in DISS (Working Group, 2010). SUL: Sulmona; 1915: Fucino; AR-5M: Aremogna Cinque Miglia; 1984: Terremoto del 1984; CP: sistema di faglie Carpino Le Piane; 1805: Terremoto di Boiano; 1349: Terremoto di Venafro. Destra: distribuzione epicentrale della sequenza del 1984 (Da Milano e Di Giovambattista, 2011, ridisegnata). contraddistinta da eventi isolati e da attività a sciame, con ipocentri entro la crosta superiore e magnitudo minore di 3.5 (Milano et al., 2008). La banca dati sismici. Una banca dati è un sistema informativo a carattere tematico che fornisce una visione globale ed accurata del fenomeno indagato. Questa, in generale, è corredata di metainformazioni quali, ad esempio, metodologie, classificazioni, definizioni, relative all argomento specifico trattato. Per le loro caratteristiche specialistiche, non sempre una banca dati è di facile consultazione per il comune cittadino anche per la non sufficiente manualità informatica. Per rendere di facile consultazione e fruibile anche da non addetti ai lavori la banca dati sismici che si è concretizzata nell ambito del Progetto, sono stati realizzati cataloghi informatici contenenti solo le informazioni principali, in records parametrici, sulla sismicità strumentale e storica dell area. Utilizzando il database ISIDe dell INGV, sono stati estratti i record relativi agli eventi sismici con epicentro in un area più ampia di quella del Progetto in modo da includere tutta la Regione Molise e zone confinanti. Questa scelta è motivata dall osservazione che i Monti del Matese e i Monti de La Meta Le Mainarde, nei pressi dei quali sono ubicabili le principali strutture sismogeniche dell area, sono a cavallo dei confini della Regione Molise. I record acquisiti da ISIDe sono stati integrati con i dati provenienti da cataloghi prodotti da gestori di reti sismiche locali, quando disponibili. Il catalogo parametrico generale è stato organizzato in diversi files, ognuno contenente gli eventi sismici avvenuti in un anno solare. In ogni catalogo per ogni record relativo ad un evento sismico sono riportati solo i seguenti parametri: data, tempo origine; latitudine e longitudine in gradi e centesimi di grado; profondità dell evento sismico in chilometri, se disponibile; magnitudo Richter, area epicentrale; riferimento del Catalogo Origine e/o Banca Dati Origine e/o Bollettino Sismico. Dal catalogo parametrico, relativo ad uno specifico anno solare, è stato successivamente estrapolato un secondo catalogo contenente solo gli eventi sismici con epicentro ricadente nell area del progetto. L insieme di questi cataloghi contiene tutti gli eventi sismici avvenuti dal 1983 al 2011 con epicentro nell area delimitata da Latitudine e e Longitudine e
4 Per la realizzazione dei cataloghi contenenti la sismicità storica si è proceduto in modo analogo. In questo caso è stato utilizzato come database di partenza il catalogo CPTI04 (2004) estrapolando i terremoti di interesse. Il catalogo in fase di realizzazione è stato successivamente integrato con i dati provenienti da altri cataloghi e ulteriore integrazione è stata ottenuta con l inserimento di eventuali note particolari riportate in pubblicazioni scientifiche, se disponibili. Dal catalogo generale è stato successivamente estrapolato un secondo catalogo contenente solo gli eventi sismici storici con epicentro nell area del progetto. Per ogni record relativo ad un terremoto, nel catalogo sismicità storica sono riportati solo i seguenti parametri: data in anno, mese, giorno; ora locale, se disponibile; latitudine e longitudine in gradi e centesimi di grado; Intensità MCS; magnitudo equivalente, se presente in CPTI04; zona epicentrale. Per facilitare ulteriormente la consultazione, ogni catalogo è stato corredato di una dettagliata legenda contenente la descrizione dei pochi simboli utilizzati per l identificazione di un terremoto ed informazioni generali quali, ad esempio, la differenza tra magnitudo ed Intensità MCS. Ogni catalogo è stato reso disponibile anche in forma cartacea e contiene una mappa epicentrale degli eventi elencati in forma parametrica. I dati contenuti in questi cataloghi sono stati utilizzati sia su cartografia specifica, al fine di costituire un SIT (Sistema Informativo Territoriale) nell ambito delle finalità generali del progetto, che su basi cartografiche freeware per realizzare mappe epicentrali di semplice lettura per il comune cittadino. La documentazione sulla sequenza sismica del maggio La sequenza sismica del maggio 1984, sebbene di moderata energia perché caratterizzata da due soli eventi con magnitudo maggiore di 5, provocò molti danni non solo nell area epicentrale ma anche a diversi chilometri dalla stessa. Le isosiste mostrano un allungamento in direzione NS e SE ed il risentimento di questa sequenza è avvenuta prevalentemente lungo la direttrice appenninica. Tutti i comuni entro l area del progetto riportarono danni significativi. In particolare, quelli nel comune di Colli a Volturno, distante circa 20 km dall area epicentrale, furono compatibili col il VI-VII grado di Intensità MCS. La sequenza, inoltre, causò 61 feriti e circa 7800 senzatetto. Colloquiando con persone residenti all epoca del terremoto nei comuni interessati dal progetto, si è appreso che a seguito della sequenza sismica si verificò un movimento franoso sul versante SE del complesso montuoso delle Mainarde. Come è noto e ampiamente documentato nella letteratura scientifica, gli effetti, diretti ed indotti, che un evento sismico di Intensità IX grado MCS può provocare dipendono da diversi fattori estremamente variabili: profondità e magnitudo dell evento, condizioni geologiche ove l evento è risentito, presenza di acqua nel terreno, distanza dall epicentro, qualità delle costruzioni e preparazione della popolazione a fronteggiare un sisma. Nei versanti montani molto ripidi e caratterizzati da generale instabilità gravitativa, anche con eventi di moderata energia, si sono spesso attivati movimenti franosi e/o sono stati osservati smottamenti di terreno. La distribuzione dei danni nell area del Progetto dovuta alla sequenza del 1984 fu certamente influenzata dalle complesse condizioni geologiche e geomorfologiche dell area, ma, anche, dalla qualità delle costruzioni e dalla mancanza di adeguata manutenzione agli edifici storici. I rilievi macrosismici effettuati all epoca furono indirizzati alla stima dei danni nei centri abitati e, al contrario di quello che viene fatto oggi in caso di evento sismico significativo, non esistono approfonditi rilievi di campagna per valutare gli effetti del sisma sul territorio. Per questo motivo non esistono informazioni ufficiali sulla frana che si verificò sul versante SE delle Mainarde. Considerando che la raccolta di informazioni sugli effetti indotti da un evento sismico può fornire un contributo per migliorare la stima del rischio sismico di un area, si è cercato di reperire qualsiasi notizia sul movimento franoso e su eventuali effetti al suolo causati dalla sequenza sismica. A tal fine è stato acquisito materiale cartaceo inerente perizie tecniche e foto sui danni subiti dal patrimonio edilizio presso gli Uffici Tecnici dei comuni ricadenti nell area del progetto. Ulteriori foto d epoca che mostrano i danni alle abitazioni sono state recuperate da cittadini abitanti nell area all epoca della sequenza sismica. In nessun Ufficio Tecnico dei comuni esistevano, però, rapporti e foto della frana. Qualche 437
5 GNGTS 2013 Sessione 2.3 Fig. 2 Esempio di danni al patrimonio edilizio a seguito della sequenza del foto che mostra la frana è stata recuperata da privati cittadini ma le informazioni raccolte non sono sufficienti per risalire a quando il movimento franoso si è verificato e, in particolare, se a seguito o durante il primo o il secondo evento di magnitudo maggiore di 5. Tutto il materiale acquisito sulla sequenza del 1984 è stato opportunamente catalogato e le foto recuperate, anche se in non ottimale stato di conservazione, sono state digitate. Qualche foto che mostra i danni subiti dal patrimonio edilizio, corredata da didascalia estesa che sottolinea il ben costruire per minimizzare i danni, è stata inserita nel Calendario 2011 edito dall OAPB (Fig. 2). La prevenzione attraverso la corretta informazione. Non sempre la popolazione residente in un area esposta a rischio di derivazione naturale e/o antropico è correttamente informata sia sul fenomeno in grado di produrre la condizione di rischio che sulle norme comportamentali che contribuiscono a minimizzare i possibili danni prodotti. Relativamente al rischio sismico, le campagne informative che sempre più spesso si organizzano, in particolare, nelle aree esposte a questo particolare rischio endogeno, rappresentano un valido strumento di prevenzione. Essendo un terremoto di Magnitudo maggiore di 5 un fenomeno naturale non frequente, le campagne informative hanno particolare importanza in aree dove è sbiadito il ricordo dei danni provocati dall ultimo terremoto verificatosi. Anche se sono trascorsi quasi trenta anni dalla sequenza sismica del 1984, solo poche persone residenti nell area del Progetto ricordano il terremoto dell 84 e ancora meno sono consapevoli di vivere in un area esposta a rischio sismico. Nel corso di Convegni pianificati per illustrare alle Autorità ed alla popolazione le attività dell Osservatorio Ambientale Permanente della Biodiversità specifiche relazioni sono state tenute sul rischio sismico con l esposizione delle problematiche inerenti le caratteristiche fisiche del fenomeno terremoto, i suoi effetti diretti ed indotti e le norme comportamentali da 438
6 adottare. A supporto di queste relazioni sono state utilizzate sia slide derivanti da materiale divulgativo prodotto dall OAPB che figure contenute negli opuscoli informativi Il Rischio Sismico e Cos è il Terremoto?, realizzati dalla Protezione Civile della Regione Molise in collaborazione con l Osservatorio Vesuviano INGV nel 2002 e nel Altri incontri informali con la popolazione per discutere sul fenomeno naturale terremoto ed il rischio sismico dell area sono stati organizzati presso la sede dell OAPB. Specifici incontri hanno coinvolto direttamente gli studenti delle scuole elementari e medie. Ad esempio, in occasione della Festa dell Albero tenutasi a Colli a Volturno il 21 marzo 2011 sono stati realizzati due pannelli divulgativi esposti nei locali della scuola elementare. Il primo pannello conteneva informazioni generali sul fenomeno terremoto, le cause che lo provocano, la valutazione della forza dell evento sismico, le caratteristiche della sismicità dell area che include i Monti de la Meta - Le Mainarde ed il massicio del Matese, gli eventuali danni che possono aversi se non si segue la specifica normativa in materia di costruzioni. Il secondo pannello conteneva informazioni sulle norme comportamentali che ognuno di noi deve conoscere se vive in un area a rischio sismico. I pannelli sono stati strutturati in modo che le informazioni in essi contenuti sono facilmente fruibili dai bambini frequentanti la Scuola Elementare. A tal fine, si è dato molto spazio alle immagini ed alle vignette, prodotte per l occasione da personale dell OAPM, che illustrano cosa deve fare un bambino, se si trova a scuola o a casa, in caso di evento sismico. Il calendario 2012 edito dall OAPB contiene alcune semplici regole comportamentali (Fig. 3). Ulteriori pannelli informativi sono stati esposti anche in occasione di eventi culturali a cui ha partecipato l Osservatorio Ambientale Fig. 3 Esempio di vignetta realizzata per illustrare alcune norme comportamentali. 439
7 Permanente della Biodiversità con un proprio stand. Considerando che la conoscenza del fenomeno terremoto è spesso limitata e non corretta e valutando che ogni occasione può essere utile per divulgare la cultura della prevenzione, posters contenenti informazioni generali sul rischio sismico, sulle regole del buon costruire e sulle norme comportamentali da adottare in caso di evento sismico sono stati esposti anche in occasione di manifestazioni estive con percorsi gastronomici. Queste iniziative hanno suscitato un notevole interesse da parte della popolazione anche per la presenza del sismologo in grado di dare risposte a specifiche domande. Conclusioni. Le azioni svolte nell ambito della Convenzione indirizzate a promuovere la cultura della prevenzione per la mitigazione del rischio sismico nell area del Progetto sono risultate valide iniziative come dimostrano la partecipazione attiva della popolazione anche nelle manifestazioni estive per l elevato numero di domande che venivano poste. Da alcune domande è emerso che in alcuni casi la scarsa conoscenza delle problematiche inerenti il rischio sismico da parte della popolazione è da attribuire a fattori di varia natura quale, ad esempio, la mancanza di opuscoletti informativi in quanto non tutti i cittadini sono in grado di usare correttamente lo strumento informatico. La non correttezza di informazione riscontrata in alcuni casi è, probabilmente, dovuta alla scarsa pubblicità che hanno i siti ufficiali quali quelli della Protezione Civile e dell INGV. Molte persone riferivano che le conoscenze sul terremoto di cui erano in possesso erano state apprese da pagine web generiche o per sentito dire. Il distribuire volantini contenenti le parti più significative contenute nei pannelli espositivi, quali le norme comportamentali, e l inserimento di immagini con didascalie estese nei calendari da tavolo hanno contribuito alla corretta informazione ed a pubblicizzare i siti web ufficiali dove potersi aggiornare in tempo reale su un fenomeno in atto. Riconoscimenti. Si ringraziano il Sindaco di Colli a Volturno, il Dr. Filoteo Di Sandro, il Coordinatore generale del Progetto Ing. Gianfranco Visco ed il personale OAPB per la disponibilità e l accoglienza. Particolare ringraziamento a Marianna Ciampone, Alberto Ranieri e Michele Visco, per la attiva e costruttiva collaborazione, e a Giuditta D Alessio per aver disegnato le vignette sulle norme comportamentali. Bibliografia AA.VV. Quaderni di Protezione Civile: Il Rischio Sismico. Coordinamento di Barbara Fiammelli e Girolamo Milano. Settore Protezione Civile della Regione Molise e Osservatorio Vesuviano INGV, pubblicazioni.html AA.VV. Quaderni di Protezione Civile: Cos e il Terremoto? Coordinamento ed editing di Girolamo Milano. Assessorato alla Protezione Civile della Regione Molise e Osservatorio Vesuviano INGV, pubblicazioni.html CPTI04. Gruppo di lavoro CPTI (2004). Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 (CPTI04), INGV, Bologna. DOI: /INGV.IT-CPTI04 DISS Working Group, Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.1.1: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas. INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - doi: /INGV.IT-DISS Galli P.A.C., and J.A. Naso, Unmasking the 1349 earthquake source (southern Italy): paleoseismological and archaeoseismological indications from the Aquae Iuliae fault. J. Struct. Geol., 31, doi: /j. jsg ISIDe: Italian Seismological Instrumental and parametric Data-basE. Milano G. and Di Giovambattista R. (2011) - Seismicity at the border between Central and Southern Apennines (Italy): Reevaluation of the early 1984 instrumental earthquake. Tectonophysics, 499, doi: /j.tecto Milano, G., Di Giovambattista R., Ventura G., Seismic activity in the transition zone between Southern and Central Apennines (Italy): Evidences of longitudinal extension inside the Ortona-Roccamonfina tectonic line. Tectonophysics, 457, 1/2, doi: /j.tecto
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