ATC RE1 Pianura Ovest

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1 ATC RE1 Pianura Ovest Programma annuale degli interventi 2012

2 INDICE INDICE PARTE CONSUNTIVA ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE VALUTAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE PROGRAMMAZIONE DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E RISARCIMENTO DEI DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA PRELIEVO VENATORIO ED ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO CONTROLLO DELLE SPECIE SELVATICHE VOLPE METODI D INDAGINE MONITORAGGIO E PIANO DI CONTROLLO GESTIONE DATI RISULTATI MONITORAGGIO PIANO DI CONTROLLO CONCLUSIONI ALTRE SPECIE MONITORAGGIO SANITARIO DELLA SELVAGGINA CACCIATA PARTE PROGRAMMATICA ANALISI AMBIENTALE, ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E CALCOLO DELLA CAPIENZA DELL ATC AREE DI RISPETTO CALCOLO DELLA CAPIENZA DELL ATC VALUTAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE PROGRAMMAZIONE DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E RISARCIMENTO DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA PRELIEVO VENATORIO ED ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO CONTROLLO DELLE SPECIE SELVATICHE MONITORAGGIO SANITARIO DELLA SELVAGGINA CACCIATA ALLEGATI ALLEGATO A - STATUTO ALLEGATO B - REGOLAMENTO DI GESTIONE CATTURA E LANCIO FAUNA SELVATICA ALLEGATO C - REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA ZAC MALASPINA ALLEGATO D - REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CAC PONTE ALTO

3 1. PARTE CONSUNTIVA 1.1. ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE Il territorio di competenza dell ATC RE1 Pianura ovest è stato suddiviso in unità territoriali di gestione (UTG), che rappresentano le porzioni di territorio a cui riferire le informazioni faunistiche e gestionali di maggior dettaglio, in termini di scala geografica. Sono state definite un totale di 143 tessere territoriali, le cui dimensioni variano tra i 100 ed i ettari. Le unità sono identificate da un codice alfa-numerico e da un toponimo, così da risultare di facile utilizzo sia nella fase di raccolta dei dati da parte degli operatori impegnati sul campo sia nella fase di archiviazione e organizzazione degli stessi. Di seguito viene fornita la carta tematica. 2

4 FIG. 1 Parcellizzazione del territorio dell ATC RE1. 3

5 1.2. VALUTAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESENZE FAUNISTICHE Il territorio dell ATC RE1 Pianura ovest è interamente inserito nel Comprensorio Omogeneo 1, ai sensi del Piano Faunistico-Venatorio Provinciale vigente. Per quanto attiene i Mammiferi il comprensorio si caratterizza per la presenza di un ridotto numero di specie, appartenenti per lo più alla micro e mesomammalofauna, mentre risultano assenti i taxa di maggiori dimensioni segnalati in provincia. Perciò, a fianco di vertebrati quali il capriolo, la lepre, la volpe, il tasso etc., molti dei quali distribuiti in modo discontinuo, talvolta per ragioni di tipo gestionale (es. lepre), talvolta per questioni connesse all effettiva qualità ambientale del comparto in esame (es. capriolo), compaiono gruppi quali: Erinaceomorfi (es. riccio europeo), Soricomorfi (es. toporagni), Roditori con abitudini fossorie (es. arvicole) e Chirotteri (es. pipistrello comune). Riguardo gli Uccelli invece, la situazione si presenta decisamente più interessante, complice la presenza di zone umide, diffuse sovente in corrispondenza delle aste fluviali, alcune delle quali riconosciute dall Unione Europea (ZPS e SIC). L avifauna che frequenta il comprensorio e l ATC RE1 comprende Taxa con abitudini acquatiche (ardeidi, anatidi, limicoli), ma anche diversi rapaci diurni e notturni, nonché un nutrito numero di passeriformi tipici degli agro-ecosistemi (es. averla piccola, saltimpalo, allodola). Le specie di interesse gestionale, in particolare lepre e fagiano, essendo oggetto di conteggi annuali delle popolazioni e di operazioni di cattura, permettono una valutazione quantitativa delle presenze nel territorio ATC. Ambito Denominazione Lepri catturate Fagiani catturati Tot M F Tot M F ZRC Barigazzo ZRC San Martino ZRC Cogruzzo ZRC Nocetolo ZRC Ponte Alto ZRC Santa Croce Oasi Valle Re ZTF Cella-Calerno ZTF Fontanese ORD Gattatico ORD Poviglio ORD Reggio Emilia AFV Morona TOTALE TAB. 1 Riepilogo delle catture effettuate in ATC. Ambito Denominazione Lepri censite Fagiani censiti ZRC Barigazzo ZRC San Martino 60 0 ZRC Cogruzzo

6 ZRC Nocetolo ZRC Ponte Alto ZRC Santa Croce ZTF Cella-Calerno 80 0 ZTF Fontanese 40 0 ORD Gattatico ORD Poviglio ORD Campegine ORD Castelnovo sotto 20 0 ORD Boretto ORD Cadelbosco sopra ORD Reggio Emilia 40 0 CAC Ponte Alto 20 0 OASI Valle Re TOTALE TAB. 2 Riepilogo dei censimenti effettuati negli Istituti di competenza dell ATC. 5

7 1.2. ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE Nel corso dell esercizio gestionale trascorso non è stato possibile realizzare alcun intervento di miglioramento ambientale, ma sono stati avviati una serie di accordi con agricoltori per la realizzazione di opere di miglioramento ambientale che dovrebbero essere posti in essere nel corso del I fondi, previsti in sede di Bilancio 2011, destinati agli interventi di miglioramento sono stati dirottati sul capitolo delle spese per danni causati da fauna selvatica, che nel 2011 sono risultati in aumento (cfr. Cap. 1.4). 6

8 1.3. PROGRAMMAZIONE DELLE PRESENZE FAUNISTICHE Allo scopo di garantire una omogenea distribuzione della fauna di interesse gestionale sul territorio dell ATC, ogni anno si provvede, tenendo conto dell idoneità territoriale, all immissione sul territorio di competenza di un adeguato numero di esemplari appartenenti alle specie di interesse gestionale. Riguardo la lepre, tutti i soggetti rilasciati sul territorio dell ATC RE1 originano dalle catture realizzate negli Istituti in esso inclusi. L ATC, infatti, può contare su una produttività naturale sufficiente a garantire ai propri iscritti il soddisfacimento delle aspettative venatorie: in ragione di questa circostanza si è operata la scelta di non ricorrere a selvaggina di allevamento, allo scopo di preservare le caratteristiche di rusticità e buona adattabilità mostrate dalla popolazione gestita. Della totalità di lepri catturate nei diversi Istituti (vedi Tab. 1), quasi il 70% è stata rilasciata sul territorio dell ATC, mentre della quota restante parte dei capi sono stati reimmessi, parte destinati al rinsanguamento e parte alla Provincia. Nella tabella che segue vengono riportate in dettaglio le destinazioni delle lepri catturate in ZRC, ZTF, Ordinanze sindacali (ORD) e Aziende faunistico venatorie (AFV). Destinazione Ambito Lepri catturate Reimmissione ATC Provincia RE Rinsanguamento ZRC ZTF ORD Oasi AFV TOTALE TAB. 3 Destinazione delle lepri catturate nell ATC RE1 In merito al fagiano invece, nonostante sia in corso un progetto specifico, volto a selezionare le aree più idonee entro le quali costituire nuclei vitali del Galliforme, al momento risulta ancora necessario il riscorso ad individui allevati. Poiché non subiscono i comportamenti aggressivi degli adulti territoriali ed essendo maggiormente adattabili, la scelta è ricaduta sui giovani fagianotti, che vengono rilasciati in aree idonee ed alimentati per il primo periodo successivo al rilascio. Agli esemplari (di entrambe le specie trattate) immessi sul territorio, siano essi di origine selvatica o meno, viene applicato un contrassegno in alluminio riportante la sigla dell'atc, l'anno di immissione e un numero identificativo del Comune di rilascio. Nel corso del 2011 sono stati rilasciati sul territorio dell ATC RE1 un totale di fagiani, 152 dei quali provenienti da cattura. Inoltre sono stati rilasciati in zone protette (ZRC) 300 fagiani allo scopo di costituire popolazioni vitali, successivamente sfruttabili a mezzo catture durante il periodo invernale. Per quanto riguarda il rilascio di pernici rosse, sono state immessi 200 individui nelle ZRC ritenute più idonee (50 capi per ZRC) per ottenere un insediamento di nuclei riproduttivi sul territorio. La sintesi delle attività di immissione suddivisa per Comune è riportata nella tabella seguente. 7

9 Comune Lepri Fagiani Fagiani Pernici rosse cattura cattura allevamento allevamento Boretto Brescello Cadlbosco di sopra Campegine Castelnovo sotto Gattatico Gualtieri Poviglio Reggio Emilia S. Ilario d'enza ZRC TOTALE TAB. 4 Riepilogo delle immissioni effettuate nel territorio dell ATC RE1. 8

10 1.4. ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E RISARCIMENTO DEI DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA Nell esercizio trascorso l ATC RE1, in linea con quanto realizzato nel 2010, ha impostato le attività di rilevamento dei danni e di esecuzione delle opere di prevenzione ricorrendo ad alcune procedure standard: l utilizzo di schede specifiche di rilevamento dei danni e di raccolta dati sugli interventi di prevenzione, che permettono la raccolta di dati relativi alla localizzazione geografica dei sopralluoghi, alla tipologia di coltura oggetto dell intervento di prevenzione o del danno, alla specie coinvolta e ai sistemi di prevenzione utilizzati; nonché la localizzazione geografica dei siti interessati, utilizzando ricevitori GPS palmari, che permettono la georeferenziazione dei siti interessati e lo sviluppo di tavole tematiche che descrivono la distribuzione degli interventi e l elaborazione di mappe di rischio sulla base dell organizzazione in unità territoriali di gestione descritta al paragrafo 1.1. I dati ottenuti sono stati organizzati in un archivio informatico georeferenziato che permette analisi ed interrogazioni utili a descrivere il fenomeno rappresentato dagli impatti causati alle produzioni agricole dalla fauna selvatica, consentendo di definire, a priori, le aree critiche in cui concentrare gli interventi di prevenzione/controllo numerico delle specie responsabili. Nel 2011 sono state realizzate attività di prevenzione e risarcimento danni causati dalla fauna selvatica per un importo pari a euro complessivi. L attività di prevenzione ha comportato la realizzazione di 16 interventi che hanno implicato una superiore pari a euro, mentre i costi di mano d opera sono stati pari euro circa. Le attività si sono svolte prevalentemente in ATC, in 4 casi hanno interessato la ZRC S. Croce, in due casi le ZTF Molinara e Fontanese, in due casi le Ordinanze sindacali Gattatico e Poviglio. Di seguito il riepilogo, articolato per Comune e per UTG interessati dalle operazioni di messa in opera. Comune UTG Istituto Tipologia intervento Coltura difesa Specie bersaglio Gualtieri 6 ATC Dissuasore acustico Mais Cornacchia Poviglio 44 ATC Dissuasore acustico Mais Cornacchia Gualtieri 21A ATC Dissuasore acustico Mais Cornacchia Poviglio 47 ATC Recinzione Cocomero Lepre Boretto 26A ZRC Recinzione Ortaggi Lepre Brescello 29A ATC Tutore Pioppeto Lepre Campegine 84A ATC Recinzione Ortaggi Lepre Poviglio 47 ZTF Recinzione Cucurbitacee Lepre Gattatico 77 O.S. Recinzione Cucurbitacee Lepre Castelnovo S. 67A ZRC Recinzione Cucurbitacee Lepre Poviglio 47 ATC Recinzione Cucurbitacee Lepre Boretto 27A ZRC Recinzione Zucche Lepre Boretto 26A ZRC Recinzione Cucurbitacee Lepre Boretto 27A ZRC Recinzione Cucurbitacee Lepre Poviglio 50 O.S. Recinzione Cucurbitacee Lepre Brescello 34 ATC Recinzione Zucche Lepre TAB. 5 Coltivazioni oggetto di attività di prevenzione nel territorio dell ATC RE1. 9

11 I danni conclamati ed oggetto di risarcimento risultano localizzati tra il Comune di Brescello, dove si registra l importo di maggiore entità economica, ed i Comuni di Castelnovo Sotto, Poviglio e Gualtieri (TAB. 6). Come per gli interventi di prevenzione, anche per gli interventi di rilevazione dei danni è stata individuata l unità territoriale interessata dal fenomeno per l anno Comune UTG Importo ( ) Categoria coltura Specie responsabile Castelnovo S. 67A 750,00 Mais Cornacchia Gualtieri 5 200,00 Mais Cornacchia Poviglio ,00 Mais Cornacchia Brescello 27B 5.000,00 Mais Cornacchia Castelnovo S. 67A 200,00 Cucurbitacee Cornacchia Brescello ,00 Mais Cornacchia Brescello 27A 280,00 Cucurbitacee Cornacchia Brescello ,00 Zucche Lepre TOTALE 6.962,00 TAB. 6 Coltivazioni oggetto di risarcimento da parte dell ATC RE1. L esame delle TABB. 5 e 6 evidenzia come Lepre e Cornacchia siano le specie a maggiore impatto sulle coltivazioni. Rispetto all anno precedente, l importo dei risarcimenti dovuti per danni causati da specie selvatiche è cresciuto significativamente, risultando pari a circa 7 volte l importo erogato per il risarcimento dei danni accertati nel 2010, malgrado gli sforzi profusi in questi anni dall ATC nelle opere di prevenzione a difesa delle colture. Nella Figura che segue gli stessi dati vengono rappresentati attraverso una carta tematica che utilizza scale cromatiche. L intensità degli sforzi profusi dall ATC (in termini di numero di interventi) nella messa in opera di sistemi di prevenzione dei danni alle colture da fauna selvatica, strettamente connessa alla criticità dei siti nei quali gli interventi di prevenzione si sono resi necessari, vengono rapportati alla singola Unità di gestione territoriale (Figura 2). Per quanto attiene la rilevazione dei danni oggetto di risarcimento, viene evidenziata la localizzazione sulle UTG interessate. Appare chiaro come l organizzazione dei dati in base alla parcellizzazione del territorio dell ATC consenta di riferire le informazioni su una scala geografica più dettagliata, permettendo in chiave gestionale una programmazione più mirata degli interventi con ottimizzazione delle risorse disponibili. 10

12 FIG. 2 Numero degli interventi di prevenzione e localizzazione dei danni risarciti sulla base della parcellizzazione territoriale dell ATC RE1 11

13 1.5. PRELIEVO VENATORIO ED ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO Di seguito vengono riportati i dati riferiti alla stagione venatoria e ottenuti dal sito della Regione. Per quanto riguarda i prelievi effettuati nella stagione recentemente conclusasi, si fornisce una rendicontazione parziale riferita unicamente alla selvaggina stanziale, in attesa di ricevere dalla Regione la documentazione completa che sarà oggetto di trattazione in sede di redazione del Programma annuale degli interventi Nella stagione venatoria considerata, sono pervenute all ATC 474 schede, alle quali corrispondono giornate di caccia, per una media di 17,9 giornate per cacciatore. In tabella 7 sono riepilogati i dati relativi alla fauna stanziale, alle specie in deroga e all avifauna migratoria per la stagione , mentre la tabella 8 riporta i carnieri, riferiti unicamente alle specie di selvaggina stanziale, registrati dallo stesso ATC per la stagione Specie Capi prelevati Lepre Fagiano Starna 10 Pernice rossa 9 Volpe 3 Coniglio selvatico 4 Passera mattugia* - Passera d Italia* 4 Storno* Taccola* - Cormorano* - Tortora dal collare orientale* 1 Allodola 127 Alzavola 49 Beccaccia 33 Beccaccino 28 Canapiglia 1 Cesena 139 Codone 2 Colombaccio 36 Cornacchia grigia 60 Fischione 7 Folaga 10 Gallinella d acqua 24 Gazza 15 Germano reale 458 Ghiandaia 12 Marzaiola 2 Merlo 8 Mestolone 5 Moretta 1 Moriglione - 12

14 Pavoncella 89 Porciglione - Quaglia 49 Tordo bottaccio 68 Tordo sassello 64 Tortora 28 TAB. 7 Carnieri realizzati nella s.v nell ATC RE1. *Specie in deroga. Specie Capi prelevati Lepre Fagiano Starna 4 Pernice rossa 39 Volpe 12 TAB. 8 Carnieri, riferiti alla sola fauna stanziale, realizzati nella s.v nell ATC RE1. Nella Stagione venatoria 2011/2012 la capienza dell ATC RE1 avrebbe consentito l iscrizione di 684 cacciatori; tuttavia causa alcune rinunce, gli iscritti reali sono stati 680. La quota annuale di iscrizione è stata fissata in 190,00. Hanno potuto godere della quota ridotta, pari a 120,00, i cacciatori di età superiore a 75 anni, i cacciatori al primo anno di licenza e i cacciatori con all attivo perlomeno sei prestazioni, intese come partecipazioni alle catture di lepri e/o gestione delle trappole di cattura fagiani. Per coloro che vogliono fruire, per l addestramento e l allenamento dei cani, delle due zone dedicate all attività cinofila, gestite direttamente dall ATC (CAC Ponte Alto e ZAC Malaspina), ai costi di iscrizione devono essere sommate 30 di quota annuale per il CAC e/o 30 di quota annuale per la ZAC. Entrambi gli Istituti godono di apposito regolamento di accesso e gestione. L ATC RE1 può contare su un significativo apporto del volontariato, come dimostrano le oltre prestazioni fornite dagli iscritti nel 2011 (Tabella 9). A fronte dell impegno profuso, il Direttivo, in particolare per le attività più onerose, ha previsto una serie di incentivi, per garantire la continuità nella partecipazione alle attività gestionali. La tabella seguente riepiloga quanto relativo all anno Descrizione N. prestazioni Incentivo previsto Cattura lepri 945 Riduzione quota iscrizione ATC Cattura fagiani 223 Riduzione quota iscrizione ATC Gestione ufficio ATC 151 Rimborso spese forfettario Tabellamento 8 Rimborso spese forfettario Rilevamento danni 0 Rimborso spese forfettario Prevenzione danni 162 Rimborso spese forfettario Piani di controllo Rimborso spese forfettario Manutenzione attrezzature 0 Rimborso spese forfettario Manutenzione materiale catture 63 Rimborso spese forfettario Vigilanza 90 Rimborso spese forfettario Gestione ZAC 2 Rimborso spese forfettario Gestione ZRC 387 Rimborso spese forfettario TOTALE TAB. 9 Prestazioni volontarie svolte dagli iscritti all ATC RE1 nell anno

15 Rispetto al 2010, nell annualità appena conclusa si è assistito ad un incremento del numero di prestazioni nelle attività di controllo e nella gestione delle ZRC. 14

16 1.6. CONTROLLO DELLE SPECIE SELVATICHE Questo capitolo è articolato in due parti, la prima riguardante la trattazione del piano annuale di monitoraggio di volpe e specie preda e la rendicontazione dei carnieri realizzati, fino all anno passato oggetto di un documento specifico allegato al Programma annuale degli interventi. Nella seconda sezione vengono trattate le altre specie oggetto di controllo numerico. Si ricorda come, per la stagione , per consentire una migliore efficienza del sistema di raccolta dati, la Provincia ha fornito agli operatori un mezzo informatico (Database Access 2000) utile all archiviazione degli interventi effettuati VOLPE Di seguito viene fornita la rendicontazione dell attività svolta nell ambito del piano annuale di monitoraggio di volpe (Vulpes vulpes) e delle principali specie preda (lepre comune, Lepus europaeus e fagiano, Phasianus colchicus) nell Ambito Territoriale di Caccia RE1 Pianura Ovest per la stagione 2011/2012; sono forniti inoltre i carnieri realizzati con il piano di controllo previsto dall art. 19 della Legge 157/92 e ripreso dall art. 16 della L.R. 8/94. Per quel che riguarda il monitoraggio, come ormai prassi dal 2003 e previsto dalla normativa vigente, si è operato realizzando stime della consistenza tramite conteggio relativo mediante indici: i cosiddetti Indici Kilometrici di Abbondanza (IKA), realizzati in periodo autunnale. Per attuare il piano di controllo, invece, si è proceduto seguendo le metodologie e tempistiche previste da Delibera n. 120 del 27/04/2010 della provincia di Reggio Emilia. L ambito di applicazione sia dell attività di censimento che dell attività di controllo è individuato nelle zone maggiormente sensibili alla presenza del predatore, vale a dire: Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), aree di rispetto (cosiddette ZTF) istituite dall ATC, le Ordinanze Sindacali ed entro una fascia o buffer di 500 m dai suddetti istituti; interventi oltre tale fascia, e comunque a distanza non superiore a 1 Km, devono essere concordati con la Provincia (Delibera n. 120 del 27/04/2010). Come avvenuto anche in precedenza, si è proceduto ritenendo superfluo operare nelle zone di buffer per le attività di censimento, mentre si è intervenuto attivamente in queste fasce perimetrali degli istituti per quel che riguarda il piano di controllo. Questa relazione rappresenta anche un continuo della serie storica di dati relativi le specie oggetto d esame, acquisiti a partire dal Questa documentazione consente perciò di ottenere una indicazione di massima circa la consistenza e l andamento demografico del predatore e delle principali specie preda e, soprattutto, in merito al successo del piano di controllo ripetuto annualmente. 15

17 METODI D INDAGINE Monitoraggio e Piano di Controllo Come da prassi ormai consolidata, al fine di ottenere una stima della consistenza delle popolazioni di volpe, lepre e fagiano si è fatto ricorso ai conteggi relativi mediate indici. Nello specifico si tratta di IKA che forniscono indicazioni in merito al numero di animali avvistati per km di percorso. Per ottenere un dato più veritiero per tutte le specie in esame, tenuto conto dei loro ritmi di attività, i vari percorsi sono stati effettuati con ripetizioni diurne e notturne, nel periodo tardo autunnale. Tutto questo in accordo con quanto stabilito dalla Delibera provinciale n. 120 del 27/04/2010. I parametri per la definizione dei transetti sono rimasti invariati nel corso degli anni per permettere di ottenere, oltre alla fedeltà del dato restituito dal censimento, anche la comparabilità dei risultati nei diversi anni. La lunghezza dei transetti da percorrere è stata definita in modo che per ogni 50 ettari di superficie da censire fosse realizzato almeno 1 km di percorso. La distribuzione sui territori di riferimento dei transetti è stata stabilita, invece, tenendo conto della necessità che i percorsi attraversino esclusivamente zone rurali (evitando le aree urbanizzate) e che siano ridotti al minimo i rischi di doppi conteggi (evitando percorsi ad 8 o mantenendo una distanza minima fra transetti di circa 100 m). Così definiti i transetti (realizzati tramite l uso di software GIS) sono stati percorsi da almeno due operatori a bordo di automezzo con una ripetizione diurna e, mediante l ausilio di un faro direzionale, con una ripetizione notturna, il tutto in ottimali condizioni meteorologiche, ovvero di visibilità. Gli operatori erano forniti di apposita scheda per la raccolta dati e specifiche mappe (derivanti dalla CTR, 1:10.000) che evidenziano i vari Istituti e i relativi transetti (con indicato il senso di percorrenza). Un quadro riassuntivo delle aree censite è fornito di seguito, in Tabella 10. Vincolo Denominazione SASP Transetto Km Indice Copertura* ORD CAMPEGINE 292,19 3,5 84,45 ORD CASTELNOVO SOTTO 468,32 7,6 61,62 ORD GATTATICO 281,67 5,2 54,06 ORD GUALTIERI 60,07 1,5 40,05 ORD POVIGLIO 369,21 6,5 56,71 ORD POVIGLIOc 63,72 1,5 42,20 ORD RE 490,98 2,4 202,88 ZRC BARIGAZZO 816,69 10,4 78,68 ZRC COGRUZZO 633,28 9,3 68,09 ZRC NOCETOLO 754,99 10,5 71,84 ZRC PONTE ALTO 684,19 10,7 63,65 ZRC S.CROCE 479,66 9,7 49,45 ZRC S.MARTINO 218,98 3,1 69,52 ZTF CASETTO 105,56 1,6 64,37 ZTF FONTANESE 96,65 2,1 45,59 ZTF GODEZZA 72,32 2,1 33,64 ZTF GUALTIROLO 140,43 2,1 54,86 ZTF MALASPINA 144,33 3,9 37,20 ZTF MOLINARA 127,73 3,3 38,71 16

18 ZTF PAULLI 113,28 2,5 45,49 ZTF SCUTELLARA 123,11 2,4 51,94 ZTF LENTIGIONE 65,32 1,2 54,89 ZTF ENZOLA 86,37 1,8 47,98 TAB Istituti sottoposti a censimento con relativi transetti (*: Indice di Copertura= superficie dei singoli ambiti/estensione lineare dei transetti). Per quel che riguarda l attività di controllo per la stagione 2011/2012 le indicazioni di massima di prelievo relativamente alla volpe, indicate dalla normativa di riferimento, erano di 450 capi abbattibili per il Comprensorio 1 (comprendente gli ATC RE1 e RE2). Le modalità, le tempistiche, gli istituti di attuazione e il personale idoneo ad effettuare gli interventi sono stati svolti in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 120/10 della provincia di Reggio Emilia. Per la stagione 2011/12 si è fatto ricorso all intervento in tana con l ausilio di cani specializzati e allo sparo da punto privilegiato; il periodo di riferimento è quello previsto dalla succitata Delibera, vale a dire dal 01/02 al 30/06 per l intervento in tana e tutto l'anno tranne dal 01/02 al 30/06 per quel che riguarda lo sparo da punto privilegiato. Gestione Dati Una volta effettuate sia le indagini finalizzate al piano di monitoraggio di volpe e specie preda (diurni e notturni) che gli interventi del piano di controllo del predatore, i dati ottenuti sono stati inseriti in un database (Microsoft Office Access 2000), contenente anche tutta la serie storica delle informazioni rilevate (dal 2003 ad oggi). Al fine di ottenere una stima circa l abbondanza di volpe e specie preda si è proceduto effettuando il calcolo dell IKA (numero di animali osservati riferiti ai km percorsi) usando come riferimento della lunghezza dei transetti unicamente quei tratti nei quali le condizioni di visibilità sono ottimali. Per effettuare delle considerazioni circa il piano di monitoraggio si è proseguito, come negli altri anni, a calcolare un indice che mostrasse il rapporto costi/benefici effettivamente necessario per realizzare il piano, vale a dire l efficienza (che equivale alla resa, vale a dire il numero di capi abbattuti, divisa per lo sforzo che rappresenta le giornate impiegate da ogni operatore). Con questo indice diviene possibile confrontare le capacità dei diversi metodi usati per il piano di controllo nel corso degli anni. 17

19 RISULTATI Nella seguente sezione sono riportati i risultati ottenuti dallo svolgimento sia dell attività di monitoraggio che del piano di controllo, per la stagione 2011/2012. Entrambe le operazioni sono state condotte da personale qualificato, secondo quanto previsto dalla normativa attualmente in vigore. Monitoraggio Nell autunno 2011 è stato possibile indagare i transetti previsti con condizioni di visibilità ottimali in diciotto Istituti. Per problemi di natura logistica in tre ambiti, ed in particolare in due Ordinanze e due ZTF, non è stato possibile effettuare le attività di monitoraggio previste. I risultati dell attività di censimento, suddivisi per Istituto e per specie considerata, sono riportati in Tabella 11. Vincolo Denominazione Volpe Lepre Fagiano Censiti IKA Censiti IKA Censiti IKA ORD CASTELNOVO SOTTO 0 0, ,89 0 0,00 ORD GATTATICO 1 0,19 7 1,35 3 0,58 ORD GUALTIERI 0 0,00 1 0,67 1 0,67 ORD POVIGLIO 3 0, , ,23 ZRC BARIGAZZO 3 0, , ,98 ZRC COGRUZZO 4 0, ,08 5 0,54 ZRC NOCETOLO 2 0, ,67 5 0,48 ZRC S.CROCE 2 0, , ,45 ZRC PONTE ALTO 2 0, , ,23 ZRC S.MARTINO 0 0, ,42 0 0,00 ZTF CASETTO 2 1,25 5 3,13 0 0,00 ZTF FONTANESE 0 0, ,19 0 0,00 ZTF GODEZZA 1 0,48 8 3,81 6 2,86 ZTF GUALTIROLO 3 1,43 3 1,43 0 0,00 ZTF MALASPINA 0 0,00 0 0,00 2 0,51 ZTF MOLINARA 2 0, , ,55 ZTF PAULLI 0 0,00 4 1,60 2 0,80 ZTF ENZOLA 1 0,56 9 5,00 5 2,78 TAB Consuntivo dell attività di censimento nei diversi Istituti indagati per le specie in esame. Al fine di estrarre una visualizzazione più diretta dell andamento demografico di volpe e specie preda negli Istituti esaminati, i dati ottenuti dai censimenti sono stati elaborati ottenendo le restituzioni grafiche di seguito riportate (Figure 3, 4 e 5). 18

20 FIG. 3 - Valori di IKA ottenuti per la volpe nei diversi Istituti indagati. FIG. 4 - Valori di IKA ottenuti per la lepre nei diversi Istituti indagati. FIG. 5 - Valori di IKA ottenuti per il fagiano nei diversi Istituti indagati. 19

21 Come emerge dai dati riportati, la situazione della volpe negli Istituti di interesse si mantiene su valori accettabili, tenuto anche conto delle abitudini della specie. Su un totale di 18 Istituti indagati cinque hanno restituito valori di IKA nulli, in tre la specie è stata contattata almeno una volta (nell Ordinanza Gattatico e nelle ZTF Godezza ed Enzola), in cinque si sono avuti due contatti per Istituto (nelle ZRC Nocetolo, Ponte Alto e S. Croce e nelle ZTF Casetto, Malaspina e Molinara) e tre contatti si sono registrati nell Ordinanza Poviglio, nella ZRC Barigazzo e nella ZTF Gualtirolo dove, come già accaduto nei tre anni precedenti, si ottiene anche il valore massimo di IKA (1,43 capi/km). La specie è stata contattata 4 volte unicamente nella ZRC Cogruzzo. Per quel che riguarda la lepre la situazione si conferma decisamente discontinua: si va, infatti, dal valore di IKA nullo relativo alla ZTF Malaspina, al valore minimo di 0,67 capi/km (nella Ordinanza sindacale Gualtieri) a quello massimo di 21,08 capi/km (nella ZRC Cogruzzo, come nella passata stagione), con 1 e 196 capi rispettivamente avvistati (il numero totale di lepri censite è minore rispetto a quanto registrato nel 2010, Figura 7). Il dati ottenuti per il fagiano, invece, riportano valori nulli in sei casi. Nei restanti ambiti i valori di IKA assumono valori compresi fra gli 0,48 capi/km della ZRC Nocetolo (5 capi censiti) e gli 8,52 capi/km della ZRC Santa Croce (82 capi osservati). Il numero totale di fagiani avvistati risulta in deciso incremento rispetto alla stagione precedente (Figura 7). Dall analisi dei dati appare come i valori di densità delle specie preda presentino una relazione di tipo inversa con la densità del predatore (vale a dire ad un aumento del numero delle volpi corrisponde una diminuzione di lepre e fagiano); nonostante questa evidenza diviene necessario sottolineare come la presenza e consistenza delle specie di interesse venatorio sia in larga misura legata con una proporzionalità diretta alla produttività ed inversa al disturbo delle aree in esame. Volendo però confrontare le densità a seconda dei tipi di Istituti considerati, emerge come, dal confronto dei valori di IKA, le ZRC siano le aree maggiormente frequentate dalle specie preda, con valori di IKA nelle ZRC pari a 10,52 capi/km per la lepre e 4,30 capi/km per il fagiano. In linea con quanto avvenuto nelle stagioni venatorie precedenti, la volpe risulta frequentare maggiormente le ZTF (con un valore di IKA uguale a 0,57 individui/km). Le Ordinanze risultano gli Istituti che presentano le minori frequenze sia per il predatore (IKA 0,19) sia per lepre e fagiano (IKA rispettivamente pari a 2,64 e 1,20). La restituzione grafica è riportata di seguito, dove si evidenzia l andamento antitetico del predatore rispetto alle specie preda. FIG. 6 - Consuntivo dei valori di IKA per le tre specie considerate nelle diverse tipologie di Istituto. 20

22 In realtà il grafico è interpretabile considerando l evidenza per cui dove il predatore insiste in minor quantità, lepre e fagiano rispondono con le densità più elevate. A questo punto diviene importante collocare i dati ottenuti in un quadro di lungo periodo. Di seguito viene riportato perciò l aggiornamento al 2011 della serie storica dei dati raccolti per le specie in esame, a partire dal Volpe Lepre Fagiano Consistenza IKA Consistenza IKA Consistenza IKA , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,02 Tab Serie storica dei valori di consistenza e IKA totali negli Istituti dell ATC RE1. Come si può notare da un primo esame dei dati riportati in tabella è difficile estrapolare delle informazioni circa il reale andamento demografico delle tre specie. Per riuscire ad ottenere un quadro più chiaro di quello che è l andamento delle tre specie, si forniscono i grafici della Figura 9 nei quali sono riportate (in nero) anche le linee di tendenza dei dati rilevati, vale a dire l andamento complessivo dei nuclei di volpe e specie preda negli anni indagati. Valutando la situazione sul lungo periodo la prima evidenza riscontrabile è che sia le specie preda che il predatore, malgrado fluttuazioni annuali, confermino un trend demografico positivo, più accentuato per la volpe, moderato per lepre e fagiano, come già registrato nelle passate stagioni. Se il dato di consistenza riportato per il fagiano, in crescita rispetto all anno precedente dopo la flessione registrata tra il 2009 e il 2010, conferma tale tendenza positiva, i risultati del monitoraggio ottenuti per il predatore e la lepre si presentano in calo rispetto al

23 FIG. 7 - Serie storica dei valori di IKA totali negli Istituti indagati dal 2003 ad oggi. In nero è riportata la linea di tendenza. 22

24 La serie storica, invece, che mostra la ripartizione degli animali avvistati nei diversi ambiti di gestione per ogni anno indagato, è riportata in Tabella 13. IKA Volpe IKA Lepre IKA Fagiano ORD ZRC ZTF ORD ZRC ZTF ORD ZRC ZTF ,00 0,04 0,25 1,33 11,05 7,38 0,96 1,60 3, ,23 0,08 0,14 1,74 11,62 3,39 0,81 0,87 2, ,07 0,10 0,18 3,86 8,57 4,32 1,06 0,63 2, ,04 0,13 0,04 4,25 14,05 3,15 1,28 0,09 3, ,21 0,17 0,27 4,11 12,56 4,23 1,38 2,47 3, ,17 0,07 0,31 3,10 14,95 4,32 1,59 5,42 2, ,21 0,15 0,22 2,20 13,98 3,14 1,31 5,96 1, ,26 0,28 0,45 2,88 16,11 4,06 0,43 2,05 0, ,19 0,24 0,57 2,64 10,52 3,80 1,20 4,30 1,44 TAB Serie storica della ripartizione dei capi avvistati nelle diverse tipologie di Istituto. Dal 2003 ad oggi, mentre la lepre è sempre stata maggiormente contattata nelle ZRC (e in misura minore nelle Ordinanze), per il fagiano è possibile individuare una maggior fedeltà alle ZRC ed una minore frequentazione delle Ordinanze solo negli ultimi quattro anni, mentre per la volpe nelle ultime quattro stagioni si è registrata una maggiore contattabilità nelle ZTF. Piano di Controllo L attività di controllo per la stagione 2011/2012 è stata incentrata sugli interventi in tana e con sparo da punto privilegiato. L altra metodologia prevista dalla normativa di riferimento (trappolaggio con cassetta autoscattante) non è stata usata. Gli ambiti nei quali sono stati effettuati gli interventi rientrano nelle indicazioni fornite dalla Delibera n. 120 del 27/04/2010. Nell ATC RE1 nella stagione 2011/2012 sono stati complessivamente abbattuti 135 capi di volpe in 329 uscite, di cui 49 uscite di intervento in tana e 280 da punto privilegiato. Rispetto al 2010, quando le uscite totali erano state 128, si registra un incremento di quasi il 300%, registrando un aumento sia del numero di interventi con sparo da punto vantaggioso (280 nel 2010 contro i 115 del 2010), sia del numero di interventi in tana (nel 2010 erano stati 13). Come effetto, il numero di capi abbattuti nel 2011 (135) ha registrato un incremento più che significativo rispetto all anno precedente (quando erano stati prelevati 50 individui). Il totale delle volpi prelevate è suddiviso in 65 maschi e 70 femmine, con una sex ratio spostata quindi lievemente a favore della compagine femminile (1:1,1). Indicazioni di massima circa la composizione del carniere sono così ripartite: Maschi adulti: 13; Maschi giovani: 52; Femmine adulte: 21; Femmine giovani: 49. Analizzando in dettaglio la composizione del carniere, si nota come la compagine giovanile rappresenti per entrambe le tipologie di intervento la porzione predominante: per gli interventi in tana, su un totale di 97 capi abbattuti il 75,5% è rappresentato da individui immaturi, quota che raggiunge l 86,1% (su un totale di 38 capi prelevati) per gli interventi con sparo. Differenze 23

25 significative si rilevano invece nella sex ratio: se nel corso degli interventi in tana è stata abbattuta una quota di femmine superiore a quella di maschi (42 maschi e 55 femmine, sex ratio 1:1,3), con lo sparo da punto privilegiato la situazione è esattamente inversa, risultando un prelievo nettamente a favore della compagine maschile (23 maschi e 15 femmine, sex ratio 1,5:1). Volendo fare alcune valutazioni in merito agli aspetti demografici del carniere realizzato, diviene necessario effettuare un raffronto con i dati ottenuti fino ad ora. Di seguito sono fornite le restituzioni grafiche dell andamento, dal 2003 ad oggi, della composizione del carniere sia in merito alle classi d età individuate (giovani e adulti) che riguardo alla ripartizione dei sessi delle volpi abbattute (Figure 8 e 9, dalle quali è possibile estrapolare sia i valori percentuali che effettivi). Si può notare come in tutti gli anni di intervento la componente giovanile sia la maggiormente rappresentata; nelle ultime tre stagioni, a fronte di un forte calo avuto nel 2007, la componente giovanile appare in aumento. FIG. 8 - Serie storica delle classi di età dei carnieri realizzati. La sex ratio, invece, pur subendo fisiologiche fluttuazioni, è sempre stata spostata in netto favore delle femmine (che hanno rappresentato in media il 60% circa della composizione del carniere per tutto il periodo di studio). 24

26 FIG.9 - Serie storica della sex ratio dei carnieri realizzati. Passando a valutare l impegno profuso nell anno 2011, per quanto riguarda l intervento in tana sono state effettuate 49 uscite, uno sforzo pari a 245 giornate-operatore (abbattendo 97 volpi), mentre si è fatto ricorso allo sparo da punto privilegiato in 280 uscite con uno sforzo di 280 giornate-operatore (per un prelievo di 36 capi). Da ciò si ricava come l efficienza degli interventi realizzati sia pari allo 0,39 per l intervento in tana e allo 0,13 per l intervento da punto fisso. L intervento in tana, pertanto, si dimostra non solo più efficace (97 capi prelevati durante gli interventi in tana contro i 36 abbattuti con lo sparo da punto vantaggioso), ma decisamente più efficiente dell intervento con sparo. Nel grafico 10 viene rappresentato il confronto tra le due metodiche impiegate in termini di sforzo profuso (numero di uscite e di giornate/operatore) e risultati ottenuti (numero di effettivi prelevati). 25

27 FIG Confronto tra le metodiche dell intervento in tana e dello sparo da punto privilegiato per l anno Un quadro riassuntivo di quella che è l attività di controllo per entrambe le metodiche utilizzate è fornito nella Figura 11, dove è riportata anche la tendenza del dato relativo ai capi abbattuti. Analizzando il grafico relativo all intervento in tana, si nota come l annata appena conclusa sia stata caratterizzata da un significativo incremento del numero di capi abbattuti con questa metodica (quasi triplicati rispetto al 2010), al quale è corrisposto un calo dell efficienza. In una visione di lungo periodo, il numero effettivo dei capi abbattuti dal 2007 ad oggi, escludendo la flessione registrata nel 2010, appare in crescita, come testimonia l andamento della linea di tendenza, mentre l efficienza degli interventi realizzati mostra un andamento altalenante, pur mantenendosi sempre su valori elevati, a riprova del ruolo cruciale svolto dall esperienza e dalla conoscenza del territorio da parte degli operatori nel successo di interventi di questo tipo. Riguardo agli interventi con sparo da punto vantaggioso, pur restando difficoltoso effettuare delle valutazioni vista la mancata continuità nell impiego di questa tecnica negli anni, il grafico mostra come per il 2011 ad una tendenza positiva del numero di effettivi prelevati corrisponda un aumento dell efficienza degli interventi che, a parte il picco massimo registrato nel 2007, resta tuttavia assestata su valori molto bassi. 26

28 FIG Serie storica dei prelievi realizzati e dell efficacia degli interventi in tana e di sparo da punto privilegiato. In nero è riportato l andamento dei capi abbattuti di volpe negli anni. 27

29 CONCLUSIONI La situazione della volpe nella stagione 2011/2012, da una prima analisi dei risultati derivanti dall attività di monitoraggio, presenta un lieve calo dei capi censiti rispetto il 2010; si passa, infatti, dai 30 animali contattati la scorsa stagione ai 28 avvistati durante i censimenti del Analizzando il valore di IKA, che passa dai 0,31 animali per Km del 2010 ai 0,30 attuali, e considerando che nel 2011 sono stati censiti lo stesso numero di istituti dell anno precedente, si può affermare che nell annata appena conclusa si è assistito ad una sostanziale stabilizzazione della frequentazione del predatore delle aree oggetto del monitoraggio. Queste considerazioni devono d altronde tener conto del comportamento elusivo e del basso grado di contattabilità che contraddistinguono la volpe, influenzando significativamente la variabilità anno per anno dei risultati del monitoraggio. Dai dati conseguiti dai censimenti, appare inoltre come a fronte dell aumento del predatore si assista da un lato ad un parallelo aumento della consistenza del fagiano (che dal 2003 ad oggi mostra un andamento caratterizzato da forti oscillazioni, subendo nel 2010 il calo più consistente), dall altro ad una marcata diminuzione del numero di lepri conteggiate (con un calo dal 2010 pari al 32% ed un assestamento su valori simili a quelli registrati nel 2003). Questa osservazione trova giustificazione nel fatto che le dinamiche demografiche delle specie preda non siano influenzate unicamente dalla densità del predatore, ma da altre variabili (produttività, fonti di disturbo, ecc.) che caratterizzano le aree oggetto del monitoraggio. Va d altronde sottolineato come la distribuzione delle specie fornisca indicazioni importanti sul rapporto tra predatore e prede: dove il carnivoro è maggiormente presente lepre e fagiano mostrano densità contenute mentre, viceversa, raggiungono le densità più elevate dove la densità della volpe è minima. Inoltre, analizzando l andamento demografico delle specie oggetto di monitoraggio nel lungo periodo, se la volpe mostra negli anni un trend positivo, anche le specie preda confermano nel lungo periodo una situazione, più o meno marcata, di incremento demografico. Queste considerazioni confermerebbero l effettiva validità del piano di controllo per quanto attiene gli effetti su lepre e fagiano, con un efficienza che rivela una tendenza positiva nel corso degli anni. Rimane tuttavia estremamente difficile e fuorviante cercare di fornire una spiegazione univoca circa la situazione attuale, nonché sull evolversi dei nuclei delle specie d interesse presenti nell area oggetto d indagine. Come già affermato, le variabili che vanno ad influire sugli equilibri del sistema sono molteplici ed estremamente diversificate, e non sono state sempre prese in considerazione nell analisi e nella discussione dei dati acquisiti. Si riconferma un apparente ringiovanimento della popolazione volpina che porta a supporre una non auspicata destrutturazione sociale dei nuclei presenti. Per quel che riguarda la metodologia di esecuzione del piano di controllo, l intervento in tana si è confermato più fruttuoso dell intervento da punto privilegiato, sia in termini assoluti (maggiore efficacia) che di rapporto costi/benefici (maggiore efficienza). 28

30 1.6.2 ALTRE SPECIE Analizzando la serie storica dei dati a partire dall anno 2001, risulta evidente il fatto che nel corso dell anno 2011 l impegno profuso dai coadiutori coordinati dall ATC, dopo il calo registrato nel 2010, è stato decisamente elevato (con un incremento pari a circa il 58% rispetto all anno precedente, e superiore all 85% se si considera la media del periodo ) (Figura 12). FIG. 12 Prestazioni svolte dai coadiutori coordinati dall ATC RE1 negli anni In tabella 14 sono riepilogati i dati del controllo relativi all anno Si nota come le attività si siano concentrate in particolare sul piccione di città e sulla nutria. Preme evidenziare come nei confronti di entrambe le specie l ATC non abbia alcuna competenza circa il risarcimento danni e come perciò l attività svolta dal personale volontario in forza all Ambito, possa configurarsi a buon titolo di utilità sociale. Rispetto al 2010, a fronte di un aumento del numero di interventi, si osserva un incremento del numero di capi prelevati a carico di tutte le specie oggetto di controllo, ed in particolare un picco degli abbattimenti del Piccione di città. Uniche eccezioni la ghiandaia e lo storno, il cui carniere risulta sostanzialmente sovrapponibile a quanto realizzato lo scorso anno. Specie Capi abbattuti Nutria Cornacchia grigia 370 Gazza 379 Storno 87 Ghiandaia 21 Tortora dal collare

31 Piccione TOTALE TAB. 14 Abbattimenti in controllo effettuati nell ATC RE1 nell anno L importanza relativa rivestita dalle diverse specie oggetto di piani di limitazione numerica risulta apprezzabile in Figura 13, ove sono riportati i dati raccolti nel periodo Dal grafico si notano tendenze diverse negli abbattimenti realizzati: dopo il calo nel numero di prelievi registrato nel 2010 rispetto al 2009, nel 2011 il numero di abbattimenti presenta un aumento del 34% circa rispetto al 2010, confermando un trend in crescita per la nutria, che si rivela quest anno seconda solo al Piccione in quanto al numero dei capi abbattuti; la cornacchia grigia fa registrare fluttuazioni, e malgrado l incremento registrato per l annualità appena conclusa, complessivamente occupa un ruolo secondario nelle attività di controllo, complice probabilmente l efficacia dei metodi di prevenzione dei danni alle coltivazioni; la gazza negli ultimi anni ha fatto registrare un aumento dei capi prelevati, confermato dal dato 2011, probabilmente causa la numerosità delle presenze di questo Corvide nel territorio di competenza dell ATC RE1; lo storno a fronte di un iniziale intensa attività di prelievo (anni 2001 e 2002), pare svolgere un ruolo di secondo piano nell attività di controllo, complice la possibilità di agire su questo Passeriforme tramite la caccia in deroga; la volpe è oggetto di limitati abbattimenti (cfr. trattazione specifica nel paragrafo 1.6.1); la ghiandaia al presente, dopo la tortora dal collare orientale, risulta la specie meno abbattuta tra quelle oggetto di controllo numerico; la tortora dal collare orientale, se negli anni non è stata oggetto di alcun abbattimento, dal 2010 è oggetto di controllo, e nel 2011 segna un significativo incremento del numero degli abbattimenti, con un prelievo pari a 345 capi; Il piccione di città dopo un inizio in sordina nell anno 2007, in cui furono uccisi 92 capi,, nell anno appena trascorso risulta la specie con il numero maggiore di abbattimenti. 30

32 FIG. 13 Andamento dell attività di controllo numerico nell ATC RE1 (periodo ). 31

33 1.7. MONITORAGGIO SANITARIO DELLA SELVAGGINA CACCIATA Nel corso della stagione venatoria , su sollecitazione degli stessi cacciatori, è stato organizzato un campionamento sulle lepri abbattute per l effettuazione di indagini sanitarie. La necessità di tale iniziativa, che ha visto il coinvolgimento di un Veterinario libero-professionista che si è occupato della pianificazione del campionamento e del conferimento dei campioni ai laboratori dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sezione di Reggio Emilia, è emersa dalla preoccupazione destata dal sempre più frequente rinvenimento, nelle lepri prelevate, di lesioni riferibili ad una parassitosi tipica dei Lagomorfi, la cisticercosi (Cistycercus pisiformis), mantenuta nell ambiente da canidi (nel caso specifico cani e volpi) e trasmesso alle lepri per via alimentare. Prima dell avvio del campionamento, è stata organizzata presso la sede dell ATC una serata informativa nel corso della quale i partecipanti hanno potuto acquisire le nozioni di base riguardo le patologie di più frequente riscontro nelle lepri ed i rischi sanitari connessi alla manipolazione e al consumo di carne di selvaggina cacciata, e sono stati addestrati riguardo le procedure corrette di raccolta dei campioni, per la quale sono inoltre state distribuite delle schede precompilate per agevolare l identificazione dei campioni sulla base di data e Comune di abbattimento. Tra novembre 2010 e gennaio 2011 sono stati conferiti all IZS in tutto 12 campioni. I risultati degli esami diagnostici ed i dati relativi a ciascun campione sono riportati nella tabella che segue (TAB. 15): Data di conferimento Comune di prelievo Segni clinici Lesioni patologiche 03/10/2010 Castelnovo S. Cisti epatiche 31/10/2010 Gualtieri Cisti epatiche Esito esami IZS Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis 11/11/2010 Brescello - N.R. 14/11/2010 Gattatico Cisti addominali 15/11/2010 Gualtieri Cisti epatiche Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis 17/11/2010 Gattatico - N.R. 17/11/2010 Brescello Cisti epatiche 24/11/2010 Poviglio Cisti epatiche Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis 27/11/2010 Poviglio - N.R. 27/11/2010 Gualtieri Difficoltà di movimento, diarrea, denutrizione 07/12/2010 Brescello Cisti epatiche 11/12/2010 Gattatico Cisti addominali Enterite catarrale Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis Cisti parassitarie riferibili a Cysticercus pisiformis 19/01/2011 AFV Morona Ascessi sottocutanei Ascessi di natura infettiva TAB. 15 Riepilogo del campionamento su lepri abbattute (stagione ) ed esito degli esami di laboratorio. 32

34 Su dodici campioni analizzati, otto sono risultati positivi per cisticercosi da Cysticercus pisiformis, confermando la diffusione di questo riscontro patologico, che sul territorio provinciale sembra abbia raggiunto prevalenze comprese tra il 30 e il 40%. Nel novembre del 2011, a conclusione dell esperienza appena descritta, è stato organizzato un secondo evento formativo, con la finalità di divulgare i risultati dell indagine condotta nella stagione venatoria precedente, e confermare il coinvolgimento dei cacciatori nel presidiare lo stato sanitario della fauna selvatica rivestendo un ruolo attivo nella segnalazione di eventuali anomalie e nel conferimento di campioni utili alle indagini diagnostiche. In questa occasione si è inoltre deciso, per la stagione venatoria , di registrare tutti i casi di cisticercosi rinvenuti nei capi abbattuti. I casi segnalati sono stati in tutto 105, che se rapportati al numero totale di lepri prelevate (1.700), restituisce un dato di prevalenza della parassitosi sul territorio di competenza dell ATC RE1 pari al 6,2%, dato che indicherebbe un ridimensionamento del fenomeno emerso nella stagione , e che cercherà conferma nei dati raccolti nell annualità in corso. 33

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