ATC RE1 Pianura Ovest

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1 ATC RE1 Pianura Ovest Programma annuale degli interventi 2014

2 INDICE INDICE PARTE CONSUNTIVA ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE VALUTAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE PROGRAMMAZIONE DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E RISARCIMENTO DEI DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA PRELIEVO VENATORIO ED ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO CONTROLLO DELLE SPECIE SELVATICHE VOLPE METODI D INDAGINE MONITORAGGIO E PIANO DI CONTROLLO GESTIONE DATI RISULTATI MONITORAGGIO PIANO DI CONTROLLO CONCLUSIONI ALTRE SPECIE ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DEI COADIUTORI MONITORAGGIO SANITARIO DELLA SELVAGGINA CACCIATA PARTE PROGRAMMATICA ANALISI AMBIENTALE, ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E CALCOLO DELLA CAPIENZA DELL ATC AREE DI RISPETTO CALCOLO DELLA CAPIENZA DELL ATC VALUTAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE PROGRAMMAZIONE DELLE PRESENZE FAUNISTICHE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E RISARCIMENTO DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA PRELIEVO VENATORIO ED ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO CONTROLLO DELLE SPECIE SELVATICHE MONITORAGGIO SANITARIO DELLA SELVAGGINA CACCIATA ALLEGATI ALLEGATO A - STATUTO ALLEGATO B - REGOLAMENTO DI GESTIONE CATTURA E LANCIO FAUNA SELVATICA ALLEGATO C - REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA ZAC MALASPINA ALLEGATO D - REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CAC PONTE ALTO ALLEGATO E- REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ATTIVITA DEI COADIUTORI

3 1. PARTE CONSUNTIVA 1.1. ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE Il territorio di competenza dell ATC RE1 Pianura ovest è suddiviso in unità territoriali di gestione (UTG), che rappresentano le porzioni di territorio a cui riferire le informazioni faunistiche e gestionali di maggior dettaglio, in termini di scala geografica. Sono state definite un totale di 143 tessere territoriali, le cui dimensioni variano tra i 100 ed i ettari. Le unità sono identificate da un codice alfa-numerico e da un toponimo, così da risultare di facile utilizzo sia nella fase di raccolta dei dati da parte degli operatori impegnati sul campo sia nella fase di archiviazione e organizzazione degli stessi. Di seguito viene fornita la carta tematica. 2

4 FIG. 1 Parcellizzazione del territorio dell ATC RE1. 3

5 1.2. VALUTAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESENZE FAUNISTICHE Il territorio dell ATC RE1 Pianura ovest è interamente inserito nel Comprensorio Omogeneo 1, ai sensi del Piano Faunistico-Venatorio Provinciale vigente. Per quanto attiene i Mammiferi il comprensorio si caratterizza per la presenza di un ridotto numero di specie, appartenenti per lo più alla micro e mesomammalofauna, mentre risultano assenti i taxa di maggiori dimensioni segnalati in provincia. Perciò, a fianco di vertebrati quali il capriolo, la lepre, la volpe, il tasso etc., molti dei quali distribuiti in modo discontinuo, talvolta per ragioni di tipo gestionale (es. lepre), talvolta per questioni connesse all effettiva qualità ambientale del comparto in esame (es. capriolo), compaiono gruppi quali: Erinaceomorfi (es. riccio europeo), Soricomorfi (es. toporagni), Roditori con abitudini fossorie (es. arvicole) e Chirotteri (es. pipistrello comune). Riguardo gli Uccelli invece, la situazione si presenta decisamente più interessante, complice la presenza di zone umide, diffuse sovente in corrispondenza delle aste fluviali, alcune delle quali riconosciute dall Unione Europea (ZPS e SIC). L avifauna che frequenta il comprensorio e l ATC RE1 comprende Taxa con abitudini acquatiche (ardeidi, anatidi, limicoli), ma anche diversi rapaci diurni e notturni, nonché un nutrito numero di passeriformi tipici degli agro-ecosistemi (es. averla piccola, saltimpalo, allodola). Le specie di interesse gestionale, in particolare lepre e fagiano, essendo oggetto di conteggi annuali delle popolazioni e di operazioni di cattura, permettono una valutazione quantitativa delle presenze nel territorio ATC. Le operazioni di stima numerica hanno previsto più ripetizioni, allo scopo di approfondire lo stato delle conoscenze sul reale andamento demografico delle due specie nei diversi istituti. In particolare, i risultati dei conteggi autunnali hanno evidenziato un netto calo delle consistenze della lepre negli ambiti di produzione, restituendo valori di densità che non consentivano, fatta eccezione per la Z.R.C. Barigazzo, di autorizzare catture con successiva traslocazione, come previsto dal vigente Piano Faunistico-Venatorio Provinciale. Pertanto il Consiglio Direttivo, sulla scorta dei risultati dei conteggi e delle indicazioni contenute nell atto dirigenziale della Provincia nel quale si autorizzava la cattura di 35 capi nella sola ZRC Barigazzo (l unica a presentare densità superiore ai 15 capi/100 ettari, e cioè 17,2 capi/100 ettari), ha ritenuto opportuno per la stagione 2013/14 non procedere a catture del lagomorfo. In questo modo, nel corso dell annualità in corso potrà essere monitorato l andamento demografico della lepre, svolte le necessarie indagini volte a far luce sulle cause del drastico calo a cui si è assistito, e sarà favorito un recupero delle presenze eventualmente sfruttabile in occasione delle catture in programma per la stagione 2014/15. Per quanto riguarda il fagiano, nella definizione del programma delle catture 2013/2014 in sede di Consiglio Direttivo si è ritenuto opportuno, sulla base dei dati di consistenza raccolti, selezionare gli istituti realmente in grado di soddisfare numericamente le operazioni di cattura, ponderare il numero dei capi prelevati su valori inferiori alle previsioni, ed effettuare le operazioni di cattura su porzioni territoriali inferiori rispetto all anno passato, allo scopo di preservare sul territorio nuclei riproduttivi. Anche a seguito di queste scelte, le rese di cattura nel 2013/14 sono risultate nettamente inferiori a quelle dell anno passato. Rispetto al 2012/2013, le operazioni di cattura per l annualità appena conclusa hanno registrato per il fagiano un calo del catturato totale del 77%, ed in particolare per la ZRC Barigazzo 62%, per la ZRC Ponte Alto 89%, per la ZRC Santa Croce 88% (TAB. 1). I conteggi per la stima del galliforme anticipavano i risultati delle catture, registrando un calo delle presenze pari ad oltre il 50% (330 capi stimati nell autunno 2013, 680 nel 2012). La tabella 2 riporta i risultati della stima delle consistenze di fagiano e lepre nei diversi ambiti di protezione. 4

6 Ambito Denominazione Fagiani catturati Tot M F ZRC Barigazzo ZRC San Martino ZRC Cogruzzo ZRC Nocetolo ZRC Ponte Alto ZRC Santa Croce Oasi Valle Re ZTF Cella-Calerno ORD Reggio Emilia AFV La Morona TOTALE TAB. 1 Riepilogo delle catture effettuate in ATC. Ambito Denominazione Lepri censite Fagiani censiti ZRC Barigazzo ZRC San Martino 15 0 ZRC Cogruzzo 55 0 ZRC Nocetolo 20 0 ZRC Ponte Alto ZRC Santa Croce ZTF Cella-Calerno 15 0 ORD Gattatico 0 30 ORD Poviglio 0 40 ORD Campegine 0 20 ORD Boretto 0 20 ORD Cadelbosco sopra 0 0 ORD Reggio Emilia 0 0 CAC Ponte Alto 0 0 OASI Valle Re TOTALE TAB. 2 Riepilogo dei censimenti effettuati negli Istituti di competenza dell ATC. Valutando i dati di consistenza relativi alla lepre, i conteggi autunnali del lagomorfo, svoltosi tra la fine di ottobre ed i primi di novembre, evidenziano un calo delle presenze rispetto alla stagione 2012/13 pari al 99%, che, fra gli istituti oggetto di censimento, si presenta particolarmente drammatico nelle ZRC Nocetolo (-78%), Ponte Alto (-77%), Santa Croce (-65%), nella ZTF Cella- Calerno (-83%). Analizzando la serie storica dei dati di stima delle consistenze della lepre, dal 2006 ad oggi (FIG.2), si osserva come sul lungo periodo la popolazione sia caratterizzata da un trend demografico leggermente negativo, e come, nelle ultime due stagioni, si assista ad una riduzione netta delle 5

7 presenze stimate, con un calo dal 2011 al 2012 pari al 45%, ed una riduzione nel biennio pari ad oltre il 70%. I dati censuari trovano riscontro nell andamento delle rese di cattura nello stesso periodo (FIG. 3), che evidenzia un calo del catturato dalla stagione 2011/12 alla stagione 2012/13 pari al 37%, fino alla rinuncia ad eseguire le catture nella stagione appena conclusa. FIG.2 Andamento dei conteggi della lepre nell ATC RE1. La linea rossa tratteggiata indica il trend lineare. FIG. 3 Andamento delle catture nell ATC RE1. La linea rossa tratteggiata indica il trend lineare. A seguito di questi rilevamenti l ATC si è impegnato, in concerto con l ATC RE2 Pianura Est e la Provincia, a raccogliere informazioni utili a far luce sul fenomeno, in particolare incentivando la raccolta ed il conferimento al Servizio Veterinario di tutti gli esemplari rinvenuti morti, segnalando casi anomali di mortalità, ed indagando sulle pratiche agricole in essere nelle ZRC interessate da un calo consistente delle densità. Lo scopo è quello di far emergere eventuali problemi di ordine sanitario, riferibili sia a malattie infettive e parassitarie a carattere diffusivo che possano aver avuto un impatto sulla demografia delle popolazioni, sia a episodi di intossicazione collegati all impiego di prodotti fitosanitari in agricoltura, e su queste basi provvedere a riprogrammare gli 6

8 interventi e le attività già in parte previste dal piano di monitoraggio sanitario regionale, tenendo conto del fatto che i risultati del piano di monitoraggio 2013/14 non si sono rivelati utili a chiarire la/le cause del tracollo demografico a cui si è assistito. Si sottolinea come il quadro relativo alla demografia della lepre descritto per l ATC RE1 risulti sovrapponibile a quello segnalato da altri ATC non solo su scala provinciale, ma su scala regionale ed extra-regionale, accomunando i comprensori di pianura dalla provincia di Piacenza alla provincia di Ferrara, oltre ad ampie porzioni di territorio tra Veneto e Lombardia. 7

9 1.2. ATTIVITÀ DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE Nel corso dell esercizio gestionale trascorso non è stato possibile realizzare alcun intervento di miglioramento ambientale, ma sono stati avviati una serie di accordi con agricoltori per la realizzazione di opere di miglioramento ambientale che dovrebbero essere posti in essere nel corso del

10 1.3. PROGRAMMAZIONE DELLE PRESENZE FAUNISTICHE Allo scopo di garantire una omogenea distribuzione della fauna di interesse gestionale sul territorio dell ATC, ogni anno si provvede, tenendo conto dell idoneità territoriale, all immissione sul territorio di competenza di un adeguato numero di esemplari appartenenti alle specie di interesse gestionale. Riguardo la lepre, tutti i soggetti rilasciati nel 2013 sul territorio dell ATC RE1 originano dalle catture realizzate negli Istituti in esso inclusi, non ricorrendo a selvaggina di allevamento, allo scopo di preservare le caratteristiche di rusticità e buona adattabilità mostrate dalla popolazione gestita. Naturalmente, nel 2014, non essendosi svolte le catture, non sono stati rilasciati esemplari del lagomorfo. In merito al fagiano invece, nonostante sia in corso un progetto specifico, volto a selezionare le aree più idonee entro le quali costituire nuclei vitali del Galliforme, al momento risulta ancora necessario il riscorso ad individui allevati. Poiché non subiscono i comportamenti aggressivi degli adulti territoriali ed essendo maggiormente adattabili, la scelta è ricaduta sui giovani fagianotti, che vengono rilasciati in aree idonee ed alimentati per il primo periodo successivo al rilascio. Agli esemplari (di entrambe le specie trattate) immessi sul territorio, siano essi di origine selvatica o meno, viene applicato un contrassegno in alluminio riportante la sigla dell'atc, l'anno di immissione e un numero identificativo del Comune di rilascio. Nel corso del 2013 sono stati rilasciati sul territorio dell ATC RE1 un totale di fagiani, 723 dei quali provenienti da cattura. Inoltre sono stati rilasciati in zone protette (ZRC) 300 fagiani allo scopo di costituire popolazioni vitali, successivamente sfruttabili a mezzo catture durante il periodo invernale. Per quanto riguarda il rilascio di pernici rosse, non sono state effettuate immissioni. La sintesi delle attività di immissione per l anno 2013 suddivisa per Comune è riportata nella tabella seguente. Comune Lepri Fagiani Fagiani Pernici rosse cattura cattura allevamento allevamento Boretto Brescello Cadelbosco di sopra Campegine Castelnovo sotto Gattatico Gualtieri Poviglio Reggio Emilia S. Ilario d'enza Ambientamento TOTALE TAB. 3 Riepilogo delle immissioni effettuate nel territorio dell ATC RE1. 9

11 1.4. ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E RISARCIMENTO DEI DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA Nell esercizio trascorso l ATC RE1, in linea con quanto realizzato negli anni precedenti, ha impostato le attività di rilevamento dei danni e di esecuzione delle opere di prevenzione ricorrendo ad alcune procedure standard: l utilizzo di schede specifiche di rilevamento dei danni e di raccolta dati sugli interventi di prevenzione, che permettono la raccolta di dati relativi alla localizzazione geografica dei sopralluoghi, alla tipologia di coltura oggetto dell intervento di prevenzione o del danno, alla specie coinvolta e ai sistemi di prevenzione utilizzati; nonché la localizzazione geografica dei siti interessati, utilizzando ricevitori GPS palmari, che permettono la georeferenziazione dei siti interessati e lo sviluppo di tavole tematiche che descrivono la distribuzione degli interventi e l elaborazione di mappe di rischio sulla base dell organizzazione in unità territoriali di gestione descritta al paragrafo 1.1. I dati ottenuti sono stati organizzati in un archivio informatico georeferenziato che permette analisi ed interrogazioni utili a descrivere il fenomeno rappresentato dagli impatti causati alle produzioni agricole dalla fauna selvatica, consentendo di definire, a priori, le aree critiche in cui concentrare gli interventi di prevenzione/controllo numerico delle specie responsabili. Nel 2013 sono state realizzate attività di prevenzione e risarcimento danni causati dalla fauna selvatica per un importo pari a 2.403,74 euro complessivi. L attività di prevenzione ha comportato la realizzazione di 5 interventi che hanno implicato una spesa pari a 210,50 euro, mentre i costi di mano d opera sono stati pari 1.163,24 euro circa. Le attività si sono svolte in due casi in ATC, in un caso hanno interessato l Ordinanza Gattatico, in due la ZRC S. Croce. Di seguito il riepilogo, articolato per Comune e per UTG interessati dalle operazioni di messa in opera. Comune UTG Istituto Tipologia intervento Coltura difesa Specie bersaglio Gualtieri 10 ATC Dissuasore acustico Vigneto Cornacchia Gualtieri 10 ATC Dissuasore acustico Vigneto Cornacchia Gattatico 77 OS Recinzione Meloni Lepre Boretto 26A ZRC Recinzione Meloni Lepre Boretto 27A ZRC Recinzione Meloni Lepre TAB. 4 Coltivazioni oggetto di attività di prevenzione nel territorio dell ATC RE1. I danni conclamati ed oggetto di risarcimento risultano localizzati nel Comune di Brescello, in due Aziende agricole, a carico di coltivazioni di Cucurbitacee (cocomero) (TAB. 5, file: Danni_RE1_2013.shp). La specie responsabile dei danni è in entrambi i casi la cornacchia grigia. Come per gli interventi di prevenzione, anche per gli interventi di rilevazione dei danni è stata individuata l unità territoriale interessata dal fenomeno per l anno Comune UTG Importo ( ) Categoria coltura Specie responsabile Brescello 38A 940,00 Cocomero Cornacchia Brescello 32 90,00 Cocomero Cornacchia 10

12 Comune UTG Importo ( ) Categoria coltura Specie responsabile TOTALE 1.130,00 TAB. 5 Coltivazioni oggetto di risarcimento da parte dell ATC RE1. L esame delle TABB. 4 e 5 evidenzia come per l annualità appena conclusa la Cornacchia risulti la specie a maggiore impatto sulle coltivazioni. Rispetto all anno precedente, l importo dei risarcimenti dovuti per danni causati da specie selvatiche è diminuito (del 27%), confermando la tendenza già evidenziata in occasione del Piano di gestione 2013, a conferma degli sforzi profusi in questi anni dall ATC nelle opere di prevenzione a difesa delle colture. Nella Figura che segue gli stessi dati vengono rappresentati attraverso una carta tematica che utilizza scale cromatiche. L intensità degli sforzi profusi dall ATC (in termini di numero di interventi) nella messa in opera di sistemi di prevenzione dei danni alle colture da fauna selvatica, strettamente connessa alla criticità dei siti nei quali gli interventi di prevenzione si sono resi necessari, vengono rapportati alla singola Unità di gestione territoriale. Per quanto attiene la rilevazione dei danni oggetto di risarcimento, viene evidenziata la localizzazione sulle UTG interessate. Appare chiaro come l organizzazione dei dati in base alla parcellizzazione del territorio dell ATC consenta di riferire le informazioni su una scala geografica più dettagliata, permettendo in chiave gestionale una programmazione più mirata degli interventi con ottimizzazione delle risorse disponibili. 11

13 FIG. 4 Numero degli interventi di prevenzione e localizzazione dei danni risarciti sulla base della parcellizzazione territoriale dell ATC RE1 12

14 1.5. PRELIEVO VENATORIO ED ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO Di seguito vengono riportati i dati riferiti alla stagione venatoria e ottenuti dal sito della Regione. Per quanto riguarda i prelievi effettuati nella stagione recentemente conclusasi, si fornisce una rendicontazione parziale riferita unicamente alla selvaggina stanziale, ottenuta grazie alla raccolta delle schede predisposte e distribuite dall ATC, in attesa di ricevere dalla Regione la documentazione completa che sarà oggetto di trattazione in sede di redazione del Programma annuale degli interventi Nella stagione venatoria considerata, sono pervenute all ATC 474 schede, alle quali corrispondono giornate di caccia, per una media di 12,7 giornate per cacciatore. In tabella 6 sono riepilogati i dati relativi alla fauna stanziale, alle specie in deroga e all avifauna migratoria per la stagione , mentre la tabella 7 riporta i carnieri, riferiti unicamente alle specie di selvaggina stanziale, registrati dallo stesso ATC per la stagione Specie Capi prelevati Lepre Fagiano Starna - Pernice rossa 2 Volpe 14 Coniglio selvatico 69 Storno* 25 Taccola* - Cormorano* - Tortora dal collare orientale* - Allodola 44 Alzavola 38 Beccaccia 19 Beccaccino 33 Canapiglia 4 Cesena - Codone - Colombaccio 29 Cornacchia grigia 45 Fischione 3 Folaga - Frullino 5 Gallinella d acqua 7 Gazza 2 Germano reale 316 Ghiandaia 14 Marzaiola - Merlo - Mestolone 12 Moretta - Moriglione - 13

15 Pavoncella 33 Porciglione 1 Quaglia 33 Tordo bottaccio 6 Tordo sassello - Tortora 3 TAB. 7 Carnieri realizzati nella s.v nell ATC RE1. *Specie in deroga. Specie Capi prelevati Lepre Fagiano Starna 0 Pernice rossa 0 Volpe 7 TAB. 8 Carnieri, riferiti alla sola fauna stanziale, realizzati nella s.v nell ATC RE1. Nella Stagione venatoria 2013/2014 la capienza dell ATC RE1 avrebbe consentito l iscrizione di 598 cacciatori; tuttavia causa una rinuncia, gli iscritti reali sono stati 597. La quota annuale di iscrizione è stata fissata in 195,00. Hanno potuto godere della quota ridotta, pari a 135,00, i cacciatori di età superiore a 75 anni, i cacciatori al primo anno di licenza e i cacciatori con all attivo perlomeno sei prestazioni, intese come partecipazioni alle catture di lepri e/o gestione delle trappole di cattura fagiani. Per coloro che vogliono fruire, per l addestramento e l allenamento dei cani, delle due zone dedicate all attività cinofila, gestite direttamente dall ATC (CAC Ponte Alto e ZAC Malaspina), ai costi di iscrizione devono essere sommate 40 di quota annuale per il CAC e/o 40 di quota annuale per la ZAC. Entrambi gli Istituti godono di apposito regolamento di accesso e gestione. L ATC RE1 può contare su un significativo apporto del volontariato, come dimostrano le oltre prestazioni fornite dagli iscritti nel 2013 (Tabella 8). A fronte dell impegno profuso, il Direttivo, in particolare per le attività più onerose, ha previsto una serie di incentivi, per garantire la continuità nella partecipazione alle attività gestionali. La tabella seguente riepiloga quanto relativo all anno Descrizione N. prestazioni Incentivo previsto Cattura lepri Riduzione quota iscrizione ATC Cattura fagiani 566 Riduzione quota iscrizione ATC Gestione ufficio ATC 250 Contributo rimborso spese Tabellamento 0 Contributo rimborso spese Rilevamento danni 0 Contributo rimborso spese Prevenzione danni 49 Contributo rimborso spese Piani di controllo Contributo rimborso spese Manutenzione attrezzature 4 Contributo rimborso spese Manutenzione materiale catture 53 Contributo rimborso spese Vigilanza 148 Contributo rimborso spese Gestione ZAC 5 Contributo rimborso spese Gestione ZRC 454 Contributo rimborso spese TOTALE TAB. 9 Prestazioni volontarie svolte dagli iscritti all ATC RE1 nell anno

16 Rispetto al 2012, nell annualità appena conclusa si è assistito ad un leggero decremento del numero di prestazioni (circa 200 in meno rispetto al 2012), ed in particolare ad un minor coinvolgimento del personale volontario nelle operazioni di cattura di lepre e fagiano e nell attività di prevenzione dei danni, a fronte di una sostanziale stabilizzazione del numero di interventi di controllo delle specie impattanti, e di un aumento nell attività di vigilanza. 15

17 1.6. CONTROLLO DELLE SPECIE SELVATICHE Questo capitolo è articolato in due parti, la prima riguardante la trattazione del piano annuale di monitoraggio di volpe e specie preda e la rendicontazione dei carnieri realizzati, fino all anno passato oggetto di un documento specifico allegato al Programma annuale degli interventi. Nella seconda sezione vengono trattate le altre specie oggetto di controllo numerico. Si ricorda come, anche per la stagione , per consentire una migliore efficienza del sistema di raccolta dati, la Provincia ha fornito agli operatori un mezzo informatico (Database Access 2000) utile all archiviazione degli interventi effettuati VOLPE Di seguito viene fornita la rendicontazione dell attività svolta nell ambito del piano annuale di monitoraggio di volpe (Vulpes vulpes) e delle principali specie preda (lepre comune, Lepus europaeus e fagiano, Phasianus colchicus) nell Ambito Territoriale di Caccia RE1 Pianura Ovest per la stagione 2013/2014; sono forniti inoltre i carnieri realizzati con il piano di controllo previsto dall art. 19 della Legge 157/92 e ripreso dall art. 16 della L.R. 8/94. Per quel che riguarda il monitoraggio, come ormai prassi dal 2003 e previsto dalla normativa vigente, si è operato realizzando stime della consistenza tramite conteggio relativo mediante indici: i cosiddetti Indici Kilometrici di Abbondanza (IKA), realizzati in periodo autunnale. Per attuare il piano di controllo, invece, si è proceduto seguendo le metodologie e tempistiche previste da Delibera n. 120 del 27/04/2010 della provincia di Reggio Emilia. L ambito di applicazione sia dell attività di censimento che dell attività di controllo è individuato nelle zone maggiormente sensibili alla presenza del predatore, vale a dire: Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), aree di rispetto (cosiddette ZTF) istituite dall ATC, le Ordinanze Sindacali ed entro una fascia o buffer di 500 m dai suddetti istituti; interventi oltre tale fascia, e comunque a distanza non superiore a 1 Km, devono essere concordati con la Provincia (Delibera n. 120 del 27/04/2010). Come avvenuto anche in precedenza, si è proceduto ritenendo superfluo operare nelle zone di buffer per le attività di censimento, mentre si è intervenuto attivamente in queste fasce perimetrali degli istituti per quel che riguarda il piano di controllo. Questa relazione rappresenta anche un continuo della serie storica di dati relativi le specie oggetto d esame, acquisiti a partire dal Questa documentazione consente perciò di ottenere una indicazione di massima circa la consistenza e l andamento demografico del predatore e delle principali specie preda e, soprattutto, in merito al successo del piano di controllo ripetuto annualmente. 16

18 METODI D INDAGINE Monitoraggio e Piano di Controllo Come da prassi ormai consolidata, al fine di ottenere una stima della consistenza delle popolazioni di volpe, lepre e fagiano si è fatto ricorso ai conteggi relativi mediate indici. Nello specifico si tratta di IKA che forniscono indicazioni in merito al numero di animali avvistati per km di percorso. Per ottenere un dato più veritiero per tutte le specie in esame, tenuto conto dei loro ritmi di attività, i vari percorsi sono stati effettuati con ripetizioni diurne e notturne, nel periodo tardo autunnale. Tutto questo in accordo con quanto stabilito dalla Delibera provinciale n. 120 del 27/04/2010. I parametri per la definizione dei transetti sono rimasti invariati nel corso degli anni per permettere di ottenere, oltre alla fedeltà del dato restituito dal censimento, anche la comparabilità dei risultati nei diversi anni. La lunghezza dei transetti da percorrere è stata definita in modo che per ogni 50 ettari di superficie da censire fosse realizzato almeno 1 km di percorso. La distribuzione sui territori di riferimento dei transetti è stata stabilita, invece, tenendo conto della necessità che i percorsi attraversino esclusivamente zone rurali (evitando le aree urbanizzate) e che siano ridotti al minimo i rischi di doppi conteggi (evitando percorsi ad 8 o mantenendo una distanza minima fra transetti di circa 100 m). Così definiti i transetti (realizzati tramite l uso di software GIS) sono stati percorsi da almeno due operatori a bordo di automezzo con una ripetizione diurna e, mediante l ausilio di un faro direzionale, con una ripetizione notturna, il tutto in ottimali condizioni meteorologiche, ovvero di visibilità. Gli operatori erano forniti di apposita scheda per la raccolta dati e specifiche mappe (derivanti dalla CTR, 1:10.000) che evidenziano i vari Istituti e i relativi transetti (con indicato il senso di percorrenza). Un quadro riassuntivo delle aree censite è fornito di seguito, in Tabella 9. Vincolo Denominazione SASP Transetto Km Indice Copertura* ORD CAMPEGINE 292,19 3,5 84,45 ORD CASTELNOVO SOTTO 468,32 7,6 61,62 ORD GATTATICO 281,67 5,2 54,06 ORD GUALTIERI 60,07 1,5 40,05 ORD POVIGLIO 369,21 6,5 56,71 ORD POVIGLIOc 63,72 1,5 42,20 ORD REGGIO EMILIA 490,98 2,4 202,88 ZRC BARIGAZZO 816,69 10,4 78,68 ZRC COGRUZZO 633,28 9,3 68,09 ZRC NOCETOLO 754,99 10,5 71,84 ZRC PONTE ALTO 684,19 10,7 63,65 ZRC S.CROCE 479,66 9,7 49,45 ZRC S.MARTINO 218,98 3,1 69,52 ZTF CASETTO 105,56 1,6 64,37 ZTF FONTANESE 96,65 2,1 45,59 ZTF GODEZZA 72,32 2,1 33,64 ZTF GUALTIROLO 140,43 2,1 54,86 ZTF MALASPINA 144,33 3,9 37,20 ZTF MOLINARA 127,73 3,3 38,71 ZTF PAULLI 113,28 2,5 45,49 17

19 ZTF SCUTELLARA 123,11 2,4 51,94 ZTF LENTIGIONE 65,32 1,2 54,89 ZTF ENZOLA 86,37 1,8 47,98 TAB. 9 - Istituti sottoposti a censimento con relativi transetti (*: Indice di Copertura= superficie dei singoli ambiti/estensione lineare dei transetti). Per quel che riguarda l attività di controllo per la stagione 2013/2014 le indicazioni di massima di prelievo relativamente alla volpe, indicate dalla normativa di riferimento, erano di 450 capi abbattibili per il Comprensorio 1 (comprendente gli ATC RE1 e RE2). Le modalità, le tempistiche, gli istituti di attuazione e il personale idoneo ad effettuare gli interventi sono stati svolti in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 120/10 della provincia di Reggio Emilia. Per la stagione 2013/14 si è fatto ricorso all intervento in tana con l ausilio di cani specializzati e allo sparo da punto privilegiato; il periodo di riferimento è quello previsto dalla succitata Delibera, vale a dire dal 01/02 al 30/06 per l intervento in tana e tutto l'anno tranne dal 01/02 al 30/04 per quel che riguarda lo sparo da punto privilegiato. Gestione Dati Una volta effettuate sia le indagini finalizzate al piano di monitoraggio di volpe e specie preda (diurni e notturni) che gli interventi del piano di controllo del predatore, i dati ottenuti sono stati inseriti in un database (Microsoft Office Access 2000), contenente anche tutta la serie storica delle informazioni rilevate (dal 2003 ad oggi). Al fine di ottenere una stima circa l abbondanza di volpe e specie preda si è proceduto effettuando il calcolo dell IKA (numero di animali osservati riferiti ai km percorsi) usando come riferimento della lunghezza dei transetti unicamente quei tratti nei quali le condizioni di visibilità sono ottimali. Per effettuare delle considerazioni circa il piano di monitoraggio si è proseguito, come negli altri anni, a calcolare un indice che mostrasse il rapporto costi/benefici effettivamente necessario per realizzare il piano, vale a dire l efficienza (che equivale alla resa, vale a dire il numero di capi abbattuti, divisa per lo sforzo che rappresenta le giornate impiegate da ogni operatore). Con questo indice diviene possibile confrontare le capacità dei diversi metodi usati per il piano di controllo nel corso degli anni. 18

20 RISULTATI Nella seguente sezione sono riportati i risultati ottenuti dallo svolgimento sia dell attività di monitoraggio che del piano di controllo, per la stagione 2013/2014. Entrambe le operazioni sono state condotte da personale qualificato, secondo quanto previsto dalla normativa attualmente in vigore. Monitoraggio Nell autunno 2013 è stato possibile indagare i transetti previsti con condizioni di visibilità ottimali in diciotto Istituti. Per problemi di natura logistica in tre ambiti, in tre Ordinanze ed una ZRC, non è stato possibile effettuare le attività di monitoraggio previste. I risultati dell attività di censimento, suddivisi per Istituto e per specie considerata, sono riportati in Tabella 10. Vincolo Denominazione Volpe Lepre Fagiano Censiti IKA Censiti IKA Censiti IKA ORD GATTATICO 1 0,19 4 0,77 0 0,00 ORD GUALTIERI 0 0,00 2 1,33 0 0,00 ORD POVIGLIO 2 0, , ,30 ZRC BARIGAZZO 0 0, , ,06 ZRC COGRUZZO 0 0, ,70 0 0,00 ZRC NOCETOLO 1 0, ,81 0 0,00 ZRC PONTE ALTO 1 0, , ,65 ZRC S.MARTINO 1 0, ,81 0 0,00 ZTF CASETTO 0 0,00 3 1,83 3 1,83 ZTF FONTANESE 1 0,47 8 3,77 1 0,47 ZTF GODEZZA 1 0,47 0 0,00 2 0,93 ZTF GUALTIROLO 1 0,48 2 0,95 0 0,00 ZTF LENTIGIONE 0 0,00 5 4,17 4 3,33 ZTF MALASPINA 1 0,26 1 0,26 4 1,03 ZTF MOLINARA 1 0, , ,55 ZTF PAULLI 1 0,40 3 1,20 0 0,00 ZTF SCUTELLARA 1 0,42 5 2,08 4 1,67 ZTF ENZOLA 1 0,56 2 1,12 0 0,00 TAB Consuntivo dell attività di censimento nei diversi Istituti indagati per le specie in esame. Al fine di estrarre una visualizzazione più diretta dell andamento demografico di volpe e specie preda negli Istituti esaminati, i dati ottenuti dai censimenti sono stati elaborati ottenendo le restituzioni grafiche di seguito riportate (Figure 5, 6 e 7). 19

21 FIG. 5 - Valori di IKA ottenuti per la volpe nei diversi Istituti indagati. FIG. 6 - Valori di IKA ottenuti per la lepre nei diversi Istituti indagati. FIG. 7 - Valori di IKA ottenuti per il fagiano nei diversi Istituti indagati. 20

22 Come emerge dai dati riportati, la situazione della volpe negli Istituti di interesse si mantiene su valori accettabili, tenuto anche conto delle abitudini della specie. Su un totale di 18 Istituti indagati cinque hanno restituito valori di IKA nulli, in dodici la specie è stata contattata almeno una volta (nell Ordinanza Gattatico, nelle ZRC Ponte Alto, Nocetolo e San Martino e nelle ZTF Fontanese, Godezza, Gualtirolo, Malaspina, Molinara, Paulli, Scutellara ed Enzola), e nella sola Ordinanza Poviglio si sono avuti due contatti. Il valore massimo di IKA per la specie si è ottenuto nella ZTF Enzola (1,78 capi/km). Per quel che riguarda la lepre la situazione si conferma decisamente discontinua: si va, infatti, dal valore nullo registrato per la ZTF Godezza, al valore minimo di IKA di 0,26 capi/km relativo alla ZTF Malaspina, a quello massimo di 7,51 capi/km (nella ZRC Barigazzo) con 1 e 78 capi rispettivamente avvistati (il numero totale di lepri censite è nettamente inferiore rispetto a quanto registrato nel 2012, Figura 9). Il dati ottenuti per il fagiano, invece, riportano valori nulli in otto casi. Nei restanti ambiti i valori di IKA assumono valori compresi fra gli 0,47 capi/km della ZTF Fontanese (1 capo censito) e i 4,65 capi/km della ZRC Ponte Alto (50 capi osservati). Il numero totale di fagiani avvistati risulta in deciso calo rispetto alla stagione precedente (Figura 9). Dall analisi dei dati negli anni appare come spesso i valori di densità delle specie preda presentino una relazione di tipo inversa con la densità del predatore (vale a dire ad un aumento del numero delle volpi corrisponde una diminuzione di lepre e fagiano); nonostante questa evidenza diviene necessario sottolineare come la presenza e consistenza delle specie di interesse venatorio sia in larga misura legata con una proporzionalità diretta alla produttività ed inversa al disturbo delle aree in esame. Volendo confrontare, per l annualità 2013, le densità a seconda dei tipi di Istituti considerati, emerge come, dal confronto dei valori di IKA, le ZRC siano le aree maggiormente frequentate dalla lepre, con valori di IKA nelle ZRC pari a 4,20 capi/km, mentre il fagiano presenti le maggiori frequenze di contatto nelle ZTF (1,43 capi/km), come anche la volpe, In linea con quanto avvenuto nelle stagioni venatorie precedenti (con un valore di IKA uguale a 0,35 individui/km). Le Ordinanze risultano gli Istituti che presentano le minori frequenze sia per sia per il fagiano (IKA pari a 1,13 capi/km), sia per la lepre (IKA pari a 1,21 capi/km), mentre il predatore sembra frequentare con minore assiduità le ZRC, dove si ottiene il valore di IKA più basso (0,07 capi/km). La restituzione grafica è riportata di seguito, dove si evidenzia come l andamento antitetico del predatore rispetto alle specie preda risulta per l anno in esame meno marcato rispetto agli anni precedenti. 21

23 FIG. 8 - Consuntivo dei valori di IKA per le tre specie considerate nelle diverse tipologie di Istituto. Nel grafico è evidente come dove il predatore insiste in minor quantità (ZRC), la lepre risponde con le densità più elevate, mentre lo stesso non si può affermare per il fagiano. A questo punto diviene importante collocare i dati ottenuti in un quadro di lungo periodo. Di seguito viene riportato perciò l aggiornamento al 2013 della serie storica dei dati raccolti per le specie in esame, a partire dal Volpe Lepre Fagiano Consistenza IKA Consistenza IKA Consistenza IKA , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,36 Tab Serie storica dei valori di consistenza e IKA totali negli Istituti dell ATC RE1. Come si può notare da un primo esame dei dati riportati in tabella emerge come se volpe e lepre presentano negli ultimi quattro anni un trend decisamente negativo, per il fagiano risulta difficile estrapolare indicazioni circa il reale andamento demografico della popolazione. Per riuscire ad ottenere un quadro più chiaro di quello che è l andamento delle tre specie, si forniscono i grafici della Figura 9 nei quali sono riportate (in nero) anche le linee di tendenza dei dati rilevati, vale a dire l andamento complessivo dei nuclei di volpe e specie preda negli anni indagati. 22

24 Valutando la situazione sul lungo periodo la prima evidenza riscontrabile è che, malgrado il calo registrato negli ultime tre annate e le significative fluttuazioni annuali, il trend demografico del predatore si conferma positivo. Riguardo alle specie preda, la lepre, che fino all anno passato aveva conservato un andamento positivo, quest anno registra un inversione della tendenza, a confermare la situazione di forte criticità già trattata nel paragrafo 2.1. Il fagiano, malgrado marcate oscillazioni annuali ed il dato fortemente negativo relativo all annualità appena conclusa, continua a presentare un trend stabile sul lungo periodo. Interessante sottolineare come tutte e tre le specie indagate mostrano nel 2013 un calo deciso rispetto al 2012, pari al 22% per la volpe, al 35% per la lepre ed al 66% per il fagiano, e sia per le prede che per il predatore detto calo è localizzato principalmente nelle ZRC (Tabella 12). 23

25 FIG. 9 - Serie storica dei valori di IKA totali negli Istituti indagati dal 2003 ad oggi. In nero è riportata la linea di tendenza. La serie storica, invece, che mostra la ripartizione degli animali avvistati nei diversi ambiti di gestione per ogni anno indagato, è riportata in Tabella 12. IKA Volpe IKA Lepre IKA Fagiano ORD ZRC ZTF ORD ZRC ZTF ORD ZRC ZTF ,00 0,04 0,25 1,33 11,05 7,38 0,96 1,60 3, ,23 0,08 0,14 1,74 11,62 3,39 0,81 0,87 2, ,07 0,10 0,18 3,86 8,57 4,32 1,06 0,63 2, ,04 0,13 0,04 4,25 14,05 3,15 1,28 0,09 3, ,21 0,17 0,27 4,11 12,56 4,23 1,38 2,47 3, ,17 0,07 0,31 3,10 14,95 4,32 1,59 5,42 2, ,21 0,15 0,22 2,20 13,98 3,14 1,31 5,96 1, ,26 0,28 0,45 2,88 16,11 4,06 0,43 2,05 0, ,19 0,24 0,57 2,64 10,52 3,80 1,20 4,30 1, ,15 0,19 0,39 1,95 7,54 1,95 0,82 6,70 1, ,23 0,07 0,35 1,21 4,29 2,17 1,13 1,38 1,43 TAB Serie storica della ripartizione dei capi avvistati nelle diverse tipologie di Istituto. Dal 2003 ad oggi, mentre la lepre è sempre stata maggiormente contattata nelle ZRC, per il fagiano è possibile individuare una maggior fedeltà alle ZRC ed una minore frequentazione delle Ordinanze, mentre per la volpe nelle ultime sei stagioni si è registrata una maggiore contattabilità nelle ZTF. 24

26 Piano di Controllo L attività di controllo per la stagione 2013/2014 è stata incentrata sugli interventi in tana e con sparo da punto privilegiato. L altra metodologia prevista dalla normativa di riferimento (trappolaggio con cassetta auto-scattante) non è stata usata. Gli ambiti nei quali sono stati effettuati gli interventi rientrano nelle indicazioni fornite dalla Delibera n. 120 del 27/04/2010. Nell ATC RE1 nella stagione 2013/2014 sono stati complessivamente abbattuti 97 capi di volpe in 246 uscite, di cui 54 uscite di intervento in tana e 192 da punto privilegiato, con un decremento rispetto a quanto registrato nel 2012, quando le uscite totali erano state 314. Come effetto, il numero di capi abbattuti nel 2013 (97) risulta leggermente inferiore al carniere complessivo riferito all anno precedente (quando erano stati prelevati 116 individui). Il totale delle volpi prelevate è suddiviso in 42 maschi e 55 femmine, con una sex ratio spostata quindi a favore della compagine femminile (1:1,3). Indicazioni di massima circa la composizione del carniere sono così ripartite: Maschi adulti: 9; Maschi giovani: 33; Femmine adulte: 21; Femmine giovani: 34. Analizzando in dettaglio la composizione del carniere, si nota come la compagine giovanile rappresenti la porzione predominante (pari al 69%) sia per gli interventi in tana (su un totale di 71 capi abbattuti), sia per gli interventi con sparo (su un totale di 26 capi prelevati). Riguardo alla sex ratio, invece, si rilevano differenze: se nel corso degli interventi in tana è stata abbattuta una quota di femmine decisamente superiore a quella di maschi (41 maschi e 30 femmine, sex ratio 1:1,4), con lo sparo da punto privilegiato risulta un prelievo più equamente diviso tra compagine maschile e femminile (12 maschi e 14 femmine, sex ratio 1:1,2). Volendo fare alcune valutazioni in merito agli aspetti demografici del carniere realizzato, diviene necessario effettuare un raffronto con i dati ottenuti fino ad ora. Di seguito sono fornite le restituzioni grafiche dell andamento, dal 2003 ad oggi, della composizione del carniere sia in merito alle classi d età individuate (giovani e adulti) che riguardo alla ripartizione dei sessi delle volpi abbattute (Figure 10 e 11, dalle quali è possibile estrapolare sia i valori percentuali che effettivi). Si può notare come in tutti gli anni di intervento la componente giovanile sia la maggiormente rappresentata. 25

27 FIG Serie storica delle classi di età dei carnieri realizzati. La sex ratio, pur subendo fisiologiche fluttuazioni, è sempre stata spostata in favore delle femmine (che hanno rappresentato in media il 60% circa della composizione del carniere per tutto il periodo di studio). FIG.11 - Serie storica della sex ratio dei carnieri realizzati. Passando a valutare l impegno profuso nell anno 2013, per quanto riguarda l intervento in tana sono state effettuate 53 uscite, uno sforzo pari a 297 giornate-operatore (abbattendo 71 volpi), mentre si è fatto ricorso allo sparo da punto privilegiato in 192 uscite con uno sforzo di 192 giornate-operatore (per un prelievo di 26 capi). 26

28 Da ciò si ricava come l efficienza degli interventi realizzati sia pari allo 0,24 per l intervento in tana e allo 0,014 per l intervento da punto fisso. L intervento in tana, pertanto, si dimostra non solo più efficace (71 capi prelevati durante gli interventi in tana contro i 26 abbattuti con lo sparo da punto vantaggioso), ma anche più efficiente dell intervento con sparo. Nel grafico 12 viene rappresentato il confronto tra le due metodiche impiegate in termini di sforzo profuso (numero di uscite e di giornate/operatore) e risultati ottenuti (numero di effettivi prelevati). FIG Confronto tra le metodiche dell intervento in tana e dello sparo da punto privilegiato per l anno Un quadro riassuntivo di quella che è l attività di controllo per entrambe le metodiche utilizzate è fornito nella Figura 13, dove è riportata anche la tendenza del dato relativo ai capi abbattuti. Analizzando il grafico relativo all intervento in tana, si nota come l annata appena conclusa sia stata caratterizzata da un calo sia del numero di capi abbattuti con questa metodica, sia dell efficienza (più che dimezzata rispetto all anno precedente). In una visione di lungo periodo, il numero effettivo dei capi abbattuti dal 2007 ad oggi, malgrado la flessione registrata nel 2010 e nell ultimo anno, appare in crescita, come testimonia l andamento della linea di tendenza, mentre l efficienza degli interventi realizzati mostra un andamento altalenante, pur mantenendosi sempre su valori elevati, a riprova del ruolo cruciale svolto dall esperienza e dalla conoscenza del territorio da parte degli operatori nel successo di interventi di questo tipo. Riguardo agli interventi con sparo da punto vantaggioso, pur restando difficoltoso effettuare delle valutazioni vista la mancata continuità nell impiego di questa tecnica negli anni, il grafico mostra come per il 2013 ad una stabilizzazione del numero di effettivi prelevati, inserito in una tendenza sul lungo periodo positiva, corrisponda un assestamento dell efficienza su valori superiori all anno passato, seppur ancora bassi. 27

29 TANA - Consuntivo prelievi Capi abbattuti Efficienza Anno 0 CAPI EFFICIENZA Lineare (CAPI) SPARO - Consuntivo prelievi Capi abbattuti Anno Efficienza CAPI EFFICIENZA Lineare (CAPI) FIG Serie storica dei prelievi realizzati e dell efficacia degli interventi in tana e di sparo da punto privilegiato. In nero è riportato l andamento dei capi abbattuti di volpe negli anni. 28

30 CONCLUSIONI La situazione della volpe nella stagione 2013/2014, da una prima analisi dei risultati derivanti dall attività di monitoraggio, presenta un calo dei capi censiti rispetto il 2012; si passa, infatti, dai 23 animali contattati la scorsa stagione ai 14 avvistati durante i censimenti del Analizzando il valore di IKA, che passa dai 0,22 animali per Km del 2012 ai 0,17 attuali, si può ipotizzare che nell annata appena conclusa si sia ridotta la frequentazione del predatore delle aree oggetto del monitoraggio, pur considerando che nel 2013 sono stati censiti un numero minori di istituti rispetto all anno precedente. Queste considerazioni devono d altronde tener conto del comportamento elusivo e del basso grado di contattabilità che contraddistinguono la volpe, influenzando significativamente la variabilità anno per anno dei risultati del monitoraggio. Dai dati conseguiti dai censimenti, appare inoltre come a fronte del calo del predatore si assista ad un parallelo significativo calo della consistenza sia della lepre (-36%) sia del fagiano (-66%), con un assestamento per entrambe le specie sul valore di IKA più basso mai registrato dal 2003 ad oggi. Questa osservazione trova giustificazione nel fatto che le dinamiche demografiche delle specie preda non siano influenzate unicamente dalla densità del predatore, ma da altre variabili (produttività, fonti di disturbo, ecc.) che caratterizzano le aree oggetto del monitoraggio. Va d altronde sottolineato come la distribuzione delle specie fornisca indicazioni importanti sul rapporto tra predatore e prede: dove il carnivoro è maggiormente presente ad esempio la lepre mostra densità contenute mentre, viceversa, raggiunge le densità più elevate dove la densità della volpe è minima. Lo stesso non può affermarsi per il fagiano, la cui distribuzione negli ambiti di protezione non sembra direttamente influenzata da quella del canide. Inoltre, analizzando l andamento demografico delle specie oggetto di monitoraggio nel lungo periodo, se la volpe mostra negli anni un trend positivo, malgrado il calo registrato negli ultimi anni, la tendenza per la lepre è negativo, stabile per il fagiano. Queste considerazioni, se da una parte confermerebbero l effettiva validità del piano di controllo per quanto attiene gli effetti su lepre e fagiano, con un efficienza che rivela una tendenza positiva nel corso degli anni, dall altra dimostra come le dinamiche demografiche delle specie preda non siano influenzate unicamente dalla densità del predatore, ma da altri fattori che annualmente possono impattare anche significativamente la demografia delle popolazioni, ne è un esempio il calo delle densità della lepre che inevitabilmente ha influenzato anche i risultati di questo monitoraggio, ma che non sembra sia imputabile all azione predatoria svolta dalla volpe. Anche per questi motivi, rimane estremamente difficile e fuorviante cercare di fornire una spiegazione univoca circa la situazione attuale, nonché sull evolversi dei nuclei delle specie d interesse presenti nell area oggetto d indagine. Come già affermato, le variabili che vanno ad influire sugli equilibri del sistema sono molteplici ed estremamente diversificate, e non sono state sempre prese in considerazione nell analisi e nella discussione dei dati acquisiti. Si riconferma un apparente ringiovanimento della popolazione volpina che porta a supporre una non auspicata destrutturazione sociale dei nuclei presenti. Per quel che riguarda la metodologia di esecuzione del piano di controllo, l intervento in tana continua a confermarsi più fruttuoso dell intervento da punto privilegiato, sia in termini assoluti (maggiore efficacia) che di rapporto costi/benefici (maggiore efficienza). 29

31 1.6.2 ALTRE SPECIE Analizzando la serie storica dei dati a partire dall anno 2001, risulta evidente il fatto che nel corso dell anno 2013 l impegno profuso dai coadiutori coordinati dall ATC, dopo la flessione registrata nel 2010, continua a mantenersi elevato, rimanendo sostanzialmente in linea con il 2012 (scarto dell 8%), e registrando un incremento medio annuo superiore al 13% se si considera l intero periodo, ed un aumenti pari a più del doppio dal 2001 ad oggi (Figura 14). FIG. 14 Prestazioni svolte dai coadiutori coordinati dall ATC RE1 negli anni In tabella 14 sono riepilogati i dati del controllo relativi all anno Si nota come le attività si siano concentrate in particolare sul piccione di città, sulla tortora dal collare orientale e sulla nutria. Preme evidenziare come nei confronti di queste specie l ATC non abbia alcuna competenza circa il risarcimento danni e come perciò l attività svolta dal personale volontario in forza all Ambito, possa configurarsi a buon titolo di utilità sociale. Rispetto al 2012, a fronte di una riduzione del numero di interventi, si osserva un aumento del numero totale di capi abbattuti, dovuto principalmente all aumento marcato del prelievo a carico di Piccione di città (+57%) e della Tortora dal collare orientale (+138%). Appare ridimensionato invece il numero di capi prelevati a carico di Nutria, Cornacchia grigia, Gazza e Storno. Specie Capi abbattuti Nutria Cornacchia grigia 250 Gazza 343 Storno 66 Ghiandaia 33 Tortora dal collare

32 Piccione TOTALE TAB. 14 Abbattimenti in controllo effettuati nell ATC RE1 nell anno L importanza relativa rivestita dalle diverse specie oggetto di piani di limitazione numerica risulta apprezzabile in Figura 15, ove sono riportati i dati raccolti nel periodo Dal grafico si notano tendenze diverse negli abbattimenti realizzati: dopo il calo nel numero di prelievi registrato nel 2010, l incremento registrato nel 2011 (pari a circa il 34%) ed un nuovo calo nel 2012, nel 2013 il numero di abbattimenti presenta un aumento del 37% circa, conseguenza principalmente dell aumento di prelievi a carico di Piccione di città e Tortora dal collare orientale; la Cornacchia grigia fa registrare fluttuazioni, registra per l annualità appena conclusa un calo (-40%), e complessivamente occupa un ruolo secondario nelle attività di controllo, complice probabilmente l efficacia dei metodi di prevenzione dei danni alle coltivazioni; la gazza, se negli ultimi anni aveva fatto registrare un aumento dei capi prelevati, segna nel 2013 una battuta d arresto (-31%); lo storno a fronte di un iniziale intensa attività di prelievo (anni 2001 e 2002), pare svolgere un ruolo di secondo piano nell attività di controllo, complice la possibilità di agire su questo Passeriforme tramite la caccia in deroga; la volpe è oggetto di limitati abbattimenti (cfr. trattazione specifica nel paragrafo 1.6.1); la ghiandaia al presente risulta la specie meno abbattuta tra quelle oggetto di controllo numerico, pur essendo nel 2013 gli abbattimenti a carico della specie raddoppiati rispetto al 2012; la tortora dal collare orientale, se negli anni non è stata oggetto di alcun abbattimento, dal 2010 è oggetto di controllo, e se già nel 2011 e 2012 aveva segnato un significativo incremento del numero degli abbattimenti, nell annualità appena conclusa risulta la specie con il maggior incremento dei prelievi (+138%), con capi abbattuti; Il piccione di città dopo un inizio in sordina nell anno 2007, in cui furono uccisi 92 capi,, nell anno appena trascorso, come in quello precedente, risulta la specie con il numero maggiore di abbattimenti, e segna un aumento dei prelievi pari al 57%. 31

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