Il presente manuale è stato curato dal prof.francesco Chiaravalle in qualità di R.S.P.P dell Istituto F.Selmi dimodena

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il presente manuale è stato curato dal prof.francesco Chiaravalle in qualità di R.S.P.P dell Istituto F.Selmi dimodena"

Transcript

1 (D.Lgs 81/08) pagina n. 1 INFORMAZIONE DEI LAVORATORI SULLA PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI Il presente manuale è stato curato dal prof.francesco Chiaravalle in qualità di R.S.P.P dell Istituto F.Selmi dimodena

2 (D.Lgs 81/08) pagina n. 2 Presentazione Il presente opuscolo non ha certamente la presunzione di costituire un manuale esaustivo sulla sicurezza, tuttavia si sono volute contestualizzare norme, comportamenti e azioni alla situazione locale dell edificio quale l intera comunità del Selmi opera. Con un linguaggio verbale e iconico semplice e facile viene pertanto offerta una informazione/formazione essenziale al fine di consentire a tutti di prendere in seria considerazione il problema della sicurezza e di assumere conseguentemente, atteggiamenti consapevoli e responsabili. L informazione sulle problematiche della sicurezza concorre a perseguire il corretto esercizio del diritto alla sicurezza senza enfatizzazioni, ma in spirito di collaborazione con chi, in prima persona, si deve attivare nell interesse di tutte le parti interessate. Modena 4 ottobre 2018

3 (D.Lgs 81/08) pagina n. 3 Il 9 aprile 2008 è stato approvato in sede definitiva il D.Lgs. n 81 che pone definitivamente fine all intero apparato normativo in materia di igiene e sicurezza sul lavoro fin qui in essere, viene infatti emanato un UNICO TESTO NORMATIVO sulla SICUREZZA.

4 (D.Lgs 81/08) pagina n. 4 INFORMAZIONE, FORMAZIONE ed ADDESTRAMENTO Il Decreto Legislativo 81/08 non è la prima norma che tuteli la sicurezza dei lavoratori (le prime complete sono del 1955 e successivamente la 626 del 1994), ma cambia l organizzazione, la distribuzione e l attribuzione delle responsabilità in materia. Esso distribuisce i compiti ed attribuisce responsabilità penali a tutti i soggetti tra cui i lavoratori stessi; impone di valutare i rischi presenti in azienda e, conseguentemente, di prendere opportune misure di prevenzione e protezione. Le prime misure da attuare devono essere rivolte alla prevenzione dei rischi al fine di evitare che situazione di pericoli si verifichino; se non è possibile eliminare il pericolo occorre proteggere i lavoratori dai rischi presenti. Questo decreto, inoltre, obbliga il datore di lavoro ad informare e formare ed addestrare i lavoratori sui rischi generali e specifici e sulle misure da attuare. Per informare è sufficiente parlare ai lavoratori o appendere un avviso in bacheca o distribuire del materiale cartaceo; il tutto senza dovere verificare l effetto di tale informazione e l apprendimento da parte dei lavoratori. La formazione, invece, si esplica quando ci si preoccupa di formare il lavoratore ad un comportamento corretto e di controllare il raggiungimento degli obiettivi dell apprendimento. L addestramento è obbligatorio per l utilizzo di attrezzature di lavoro pericolose, per l utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale) o di sostanze pericolose e comunque per le mansioni che comportino rischi per la sicurezza e la salute. Tale istruzione di tipo prevalentemente pratico deve essere basata su specifiche istruzioni anche fornite dai fabbricanti (manuali d uso e manutenzione). Lo scopo dell informazione destinata ai lavoratori è quello di informarli sui rischi, sui danni e sulle misure per minimizzarli. ISTITUZIONI INTRODOTTE DAL D.LGS. 81/08 Tra i principali strumenti introdotti dal Decreto per la gestione della sicurezza ricordiamo: L obbligo di istituzione, in ogni Azienda, di un servizio dedicato alla tutela della sicurezza e salute dei Lavoratori: il Servizio di Prevenzione e Protezione La valutazione dei rischi sul lavoro. L individuazione e la programmazione degli interventi di prevenzione e protezione dai rischi rilevati

5 (D.Lgs 81/08) pagina n. 5 PREVENZIONE E PROTEZIONE ORGANIZZATA La struttura che ogni Azienda deve creare può essere rappresentata da un Organigramma della prevenzione ; in esso sono riportati i soggetti che sono coinvolti attivamente nella prevenzione e protezione dai rischi. Responsabili della Sicurezza in Azienda Supporto al Datore di Lavoro per la Valutazione dei Rischi e l organizzazione della Sicurezza Organo Consultivo

6 (D.Lgs 81/08) pagina n. 6 FIGURE CHE CONCORRONO ALLA SICUREZZA La squadra di emergenza: un gruppo di lavoratori addestrati appositamente allo scopo di intervenire nelle situazione di emergenza (incendi, gravi calamità naturali, infortuni, ecc.) per limitare i danni alle persone, attuare i primi interventi in attesa dei soccorsi esterni. Il servizio di Prevenzione e protezione (RSPP): garantisce il rispetto di tutta la normativa vigente in materia. Dirigente: persona che in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa.(nb: Non coincide necessariamente con il Dirigente secondo quanto stabilito dai CCNL) Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa Il Medico Competente: ha il compito di verificare lo stato di salute dei lavoratori. I Lavoratori eleggono un loro rappresentante per la Sicurezza, (RLS): egli ha diritto, tra l altro, di consultare tutta la documentazione prodotta dal SPP e di essere consultato portando le proprie osservazioni e consigli, all interno del Servizio. Costituisce il collegamento tra i lavoratori, di cui è il portavoce, il Datore di Lavoro ed il RSPP. I Lavoratori: devono essere parte attiva nella gestione della prevenzione. Essi devono seguire tutte le disposizioni ed istruzioni impartite, utilizzando correttamente materiali, macchine, attrezzi e Dispositivi di Protezione Individuali (DPI); possono e devono segnalare eventuali problemi di sicurezza e salute al loro superiore. VALUTAZIONE DEI RISCHI L operazione di valutazione dei rischi si conclude con l elaborazione di un Documento di Valutazione dei Rischi i cui contenuti sono così riassunti : 1. Rischi a cui sono esposti i lavoratori a seconda delle mansioni 2. Misure di prevenzione e protezione da adottare 3. Il programma degli interventi da attuare

7 (D.Lgs 81/08) pagina n. 7 Questo documento permette di identificare ed attuare le misure necessarie a minimizzare i rischi riducendone la frequenza (probabilità di accadimento) ed i danni, nel caso si verifichino. Periodicamente il documento va revisionato ed aggiornato, quando si modifichino i rischi Aziendali. Il documento è a disposizione degli addetti al SPP, del Medico Competente, e dei RLS e deve inoltre essere messo a disposizione, se richiesto, degli Enti di Controllo Contenuti del Documento di Valutazione dei Rischi valutazione dei rischi individuazione delle misure di prevenzione programma di attuazione delle misure

8 (D.Lgs 81/08) pagina n. 8 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Con il Decreto Legislativo 81/08 il ruolo dei lavoratori diviene attivo; essi, infatti, collaborano nelle attività di prevenzione e protezione dei rischi, in particolare i lavoratori: a) osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale b) utilizzano correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza c) utilizzano in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione d) segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e) non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo f) non compiono di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori g) si sottopongono ai controlli sanitari previsti nei loro confronti h) contribuiscono, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro N.B. Il mancato rispetto di tali obblighi è sanzionabile penalmente con ammende.

9 (D.Lgs 81/08) pagina n. 9 RISCHI NELL AMBIENTE SCOLASTICO rischio impiantistico rischio biologico rischio strutturale rischio chimico rischio fisico rischio macchine - attrezzature rischio comportamentale Gestione della Sicurezza nella Scuola 7

10 (D.Lgs 81/08) pagina n. 10 RISCHI RIFERITI AL POSTO DI LAVORO ED ALLA MANSIONE RISCHIO ZONE O AULE MANSIONI DANNO (***) MISURE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI TERMICO (CONTATTO CON SUPERFICI CALDE) -CENTRALE TERMICA -LABORATORI CHIMICI INSEGNANTI PERSONALE ATA STUDENTI USTIONI DI VARIO GRADO INDOSSARE ADATTI INDUMENTI, GUANTI PER PROTEZIONE DAL CALORE RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO RADIAZIONI OTTICHE ESPOSIZIONE O CONTATTO CON SOSTANZE CHIMICHE O MATERIALE BIOLOGICO -LABORATORI DI CHIMICA, BIOCHIMICA, SCIENZE INSEGNANTI PERSONALE ATA STUDENTI DERMATITI FOLLICOLITI ECZEMI INFIAMMAZI ONE ED IRRITAZIONE DELLE VIE RESPIRATORI E E DEGLI OCCHI OCCHIALI/ INDUMENTI/ GUANTI PROTETTIVI (SE NECESSARIO UTILIZZARE FACCIALI FILTRANTI O MASCHERE)

11 (D.Lgs 81/08) pagina n. 11 ESPLOSIONE O INCENDIO -CENTRALE TERMICA -LABORATORI DI CHIMICA (PRESENZA DI LIQUIDI INFIAMMABILI) PERSONALE INSEGNANT E STUDENTI PERSONALE ATA USTIONI ASFISSIA MORTE UTILIZZARE APPARECCHIATURE ELETTRICHE CON GRADO DI PROTEZIONE ADEGUATO. NON FUMARE E NON USARE FIAMME LIBERE, NON PROVOCARE SCINTILLE. AREARE IL LOCALE PRIMA DELLE LAVORAZIONI. -MAGAZZINO (PRESENZA DI INCHIOSTRI, ALCOL SOSTANZE COMBUSTIBILI QUALI: CARTA, CARTONE, LEGNO, ECC.). PERSONALE ATA NON DEPOSITARE MATERIALI DAVANTI ESTINTORI IDRANTI ED USCITE DI SICUREZZA MANTENERE I PRODOTTI INFIAMMABILI DIVISI NEI CONTENITORI DI SICUREZZA E SE C E LA NECESSITA DI STOCCARLI IN REPARTO UTILIZZARE GLI APPOSITI ARMADI METALLICI.

12 (D.Lgs 81/08) pagina n. 12 RISCHIO DI SCIVOLAMENTO E/O CADUTA -IN TUTTI I LOCALI DURANTE IL LAVAGGIO DEI PAVIMENTI INSEGNANTI PERSONALE ATA STUDENTI TRAUMI FRATTURE INVALIDITA PERMANENTE MORTE SEGNALAZIONE E PRONTO ASSORBIMENTO E/O RACCOLTA DI EVENTUALI SVERSAMENTI DI SOSTANZE LIQUIDE, POLVERI ECC. MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI -MAGAZZINO ARCHIVIO, SPOSTAMENTO DI BANCHI, LAVAGNE RISCHIO LIMITATO AD UNA NON CORRETTA MOVIMENTA ZIONE DEI CARICHI AFFEZIONI CRONICO- DEGENERATIV E DELLA COLONNA VERTEBRALE (ES: ARTROSI, LESIONI DA SFORZO, LOMBALGIA ACUTA) ERNIA DEL DISCO VALUTARE IL PESO DEL CARICO DA TRASPORTARE ( max 30Kg per gli uomini e 20Kg per le donne), AVVICINARE IL PESO DA TRASPORTARE AL CORPO, NON TORCERE LA SCHIENA, SE IL CARICO E IN BASSO PIEGARE LE GAMBE MAI LA SCHIENA UTILIZZARE MEZZI MECCANICI DI SOLLEVAMENTO OVE POSSIBILE PER CARICHI PESANTI INDOSSARE CALZATURE DI SICUREZZA.

13 (D.Lgs 81/08) pagina n. 13 SONO PROIBITI I LAVORI SU PARTI IN TENSIONE ELETTRICO TUTTI GLI AMBIENTI DOVE SONO PRESENTI IMPIANTI ELETRRICI RISCHIO LIMITATO A TUTTE LE PERSONE CHE OPERANO SU IMPIANTI ELETTRICI ELETTROCUZI ONE USTIONI INVALIDITA PERMANENTE MORTE SEGNALARE E PERIMETRARE ACCESSO, PASSAGGIO E SOSTA DI CHIUNQUE IN PROSSIMITA DEI LUOGHI A RISCHIO (CABINA, QUADRI O CANTIERI PER LAVORI ELETTRICI, MACCHINE CON PARTI ELETTRICHE SCOPERTE PER LAVORI DI MANUTENZIONE O PULIZIA, ECC.) OBBLIGO DI SEGNALAZIONE, PROTEZIONE E FISSAGGIO DI CAVI ELETTRICI VOLANTI (SE A TERRA VANNO POSTI IN CANALETTA A SCHIENA D ASINO O NASTRATI CON ADESIVO BIANCO ROSSO). NON USARE ACQUA PER SPEGNERE INCENDI

14 (D.Lgs 81/08) pagina n. 14 USO VIDEO TERMINALI UFFICI ADDETTI AI VIDEO- TERMINALI DISTURBI OCULO- VISIVO DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI SINDROME DA STRESS ERGONOMIA DEL POSTO DI LAVORO CORRETTA ILLUMINAZIONE PAUSA CON CAMBIO DI ATTIVITA (15 min. ogni 2 ore)

15 (D.Lgs 81/08) pagina n. 15 LA SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO Queste note pratiche presentando i rischi che si incontrano durante le esercitazioni di laboratorio e i comportamenti corretti da tenere si prefiggono lo scopo di stimolare una attitudine positiva verso la sicurezza da parte di tutti coloro che sono coinvolti in tale un momento di apprendimento. Seguire queste indicazioni servirà non solo a ridurre il rischio di incidenti ma anche a fare del laboratorio un momento di apprendimento stimolante e piacevole. La mancanza di informazioni e la disattenzione sono le cause principali degli incidenti che si verificano nei laboratori ;è opportuno richiamare l attenzione sull importanza di questo aspetto espressamente previsto dal decreto legge 81/08 Diritto del docente Il diritto è dato dalla libertà di scelta sul tipo di esercitazione che intende effettuare e di avere una struttura adatta alla esecuzione della sua attività di laboratorio; è bene ricordare che il docente dovrà valutare la fattibilità dell esercitazione a priori e, qualora le difficoltà siano di difficile soluzione nell immediato, essere disponibile alla sostituzione dell esercitazione. Dovere del docente Il dovere esplicito del docente è quello di dare informazioni agli studenti sulle operazioni che si svolgono in laboratorio e sulle norme specifiche di sicurezza relative alle esercitazioni che si svolgeranno e i rischi ad esse connessi. Diritti dello studente Ha il diritto di essere informato sui rischi e sulle norme di sicurezza e comportamento da adottare nel laboratorio; inoltre deve essere messo a conoscenza dei mezzi e delle misure di protezione individuali attivate nei laboratori ed in generale nella struttura scolastica. Doveri dello studente Lo studente ha il dovere di informarsi sui rischi e l obbligo di ottemperare alle norme di sicurezza previste e a tutte le norme di comportamento.

16 (D.Lgs 81/08) pagina n. 16 Esaminiamo le fonti di rischio : TIPOLOGIA DEI RISCHI PRESENTI NEI LABORATORI DIDATTICI MECCANICO La maggior parte dei contenitori in uso nei laboratori scientifici è di vetro. Il vetro è un materiale fragile: in caso di rottura schegge e frammenti possono provocare ferite talvolta anche di una certa gravità. TERMICO Il laboratori dispongono di alcuni apparecchi riscaldanti (piastre, muffole...) che raggiungono temperature fino a 350 C. Una manipolazione superficiale di questi strumenti e dei contenitori sottoposti a riscaldamento può causare delle ustioni. RISCHIO ELETTRICO Gli apparecchi elettrici presenti nei laboratori sono conformi alle norme di sicurezza: non va tuttavia sottovalutato il rischio legato al loro uso. Particolare attenzione bisogna prestare quando si opera in prossimità di buoni conduttori come l acqua o di liquidi facilmente infiammabili. RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI Rischi dovuti ad agenti di natura fisica (rumore, vibrazioni, microclima, microonde, ). RISCHI CHIMICI/BIOLOGICI Rischi dovuti ad agenti di natura chimica (inalazione, fumi, nebbie, polveri, contatto, ingestione di sostanze chimiche e/o biologiche "dannose", ). Rischi di lesioni dovute all utilizzo e manipolazione di sostanze chimiche. Molti reagenti e prodotti chimici che si utilizzano durante le esercitazioni in laboratorio sono PERICOLOSI, costituiscono un RISCHIO e, se manipolati senza le adeguate cautele, possono conseguentemente produrre un DANNO alle persone e alle cose.

17 (D.Lgs 81/08) pagina n. 17 RISCHI NEI LABORATORI DIDATTICI DI CHIMICA La nostra attenzione sarà focalizzata verso i LABORATORI DIDATTICI di Chimica dove le problematiche di SICUREZZA E IGIENE del lavoro debbono essere DEFINITE, poiché l attività didattica deve essere programmata e quindi con precisione se ne conoscono i parametri. La figura che segue riassume le fonti di rischio per la salute e sicurezza che un laboratorio di chimica, anche se destinato a scopo didattico, presenta ( certamente in numero maggiore rispetto ad un aula). pericolo di incendio e/o esplosione PER LA SICUREZZA pericolo di contatto con sostanze corrosive pericoli di intossicazione o asfissia PER LA SALUTE pericolo d inalazione e/o contatto con sostanze nocive che possono provocare effetti irreversibili

18 (D.Lgs 81/08) pagina n. 18 PRODOTTI CHIMICI Sostanze: sono rappresentate da elementi chimici ed i loro composti allo stato naturale o ottenuti mediante lavorazioni industriali, eventualmente contenenti gli additivi necessari alla loro immissione sul mercato. Preparati: sono rappresentati da miscugli o soluzioni composti da due o più sostanze. Agente chimico: tutti i prodotti chimici utilizzati durante il lavoro anche se non potenzialmente dannosi per la salute. Etichettatura dei prodotti chimici Per assicurare un impiego in sicurezza tutti i reagenti ed i prodotti chimici potenzialmente pericolosi sono corredati da un etichetta dove potrai trovare, oltre al nome del prodotto, il tipo di pericolosità con il suo simbolo, la natura dei rischi (indicati dalla lettera H seguita da uno o più numeri) e le norme di prevenzione (indicate con la lettera P seguita da uno o più numeri). Anche le soluzioni preparate dal tuo insegnante saranno contrassegnate da un etichetta con l indicazione del tipo di pericolo e delle precauzioni da usare. Vediamo come si presenta l etichetta di uno dei reattivi in dotazione al nostro laboratorio:

19 (D.Lgs 81/08) pagina n. 19 VECCHIA ETICHETTATURA

20 (D.Lgs 81/08) pagina n. 20 NUOVA ETICHETTATURA E necessario evitare l utilizzo di sostanze i cui recipienti non riportano una chiara indicazione del contenuto.

21 (D.Lgs 81/08) pagina n. 21 L'etichetta L'etichetta assume un ruolo importante in quanto fornisce molte informazioni (sintetiche) sulle caratteristiche chimico fisiche della sostanza e/o preparato; inoltre fornisce le prime indicazioni in materia di rischi potenziali della sostanza e/o prodotto. Più esplicitamente: l'etichetta tiene conto di tutti i rischi potenziali connessi con la normale manipolazione ed utilizzazione delle sostanze nelle forme in cui esse vengono commercializzate. L'etichetta deve fornire le seguenti informazioni in lingua italiana: - Il nome chimico della sostanza. - Il nome e la sede della ditta produttrice. - I simboli di pericolo e relativi pittogrammi. -Le frasi di rischio H e i consigli di prudenza P Esempio di frasi di Rischio in etichetta Esempio di Consigli di prudenza in etichetta N.B: Le frasi classificate come consigli non devono far pensare che la loro importanza sia minore; seguire questi consigli è obbligatorio. I consigli di prudenza unitamente alle norme di comportamento, sono alla base della prevenzione dei rischi e fanno diminuire la probabilità che gli stessi si verifichino.

22 (D.Lgs 81/08) pagina n. 22 LA SCHEDA DI SICUREZZA La Scheda di Sicurezza contiene tutte le informazioni necessarie all operatore per impiegare in modo corretto e sicuro qualsiasi sostanza chimica. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto chimico è necessario leggere attentamente l etichetta e la relativa scheda di sicurezza. Le schede di sicurezza devono contenere obbligatoriamente le seguenti informazioni:

23 (D.Lgs 81/08) pagina n. 23 Pittogrammi Elenco dei simboli con relative sigle e spiegazioni che potrai trovare sui flaconi dei reagenti durante le attività di laboratorio

24 (D.Lgs 81/08) pagina n. 24

25 (D.Lgs 81/08) pagina n. 25 GLI INCIDENTI in laboratorio- procedure per la limitazione del danno. RICORDATI DI: 1. Non miscelare prodotti chimici diversi, se non espressamente richiesto dalle procedure scritte 2. Mantenere separati gli Acidi e le Basi 3. Mantenere gli infiammabili separati dagli altri prodotti e lontano da possibili fonti di innesco (calore, scintille; ecc ) 4. Qualora liquidi e solidi siano depositati nello stesso armadio i liquidi devono essere posti in basso Per evitare reazioni istintive errate ti diamo alcune indicazioni sul comportamento da seguire Cosa fare se le mani entrano in contatto diretto con i reattivi? Sciacquare subito con acqua abbondante;togliere eventuali indumenti contaminati.

26 (D.Lgs 81/08) pagina n. 26 Cosa fare se... ci si scotta con una piastra riscaldante o con un contenitore caldo? Sciacquare subito con acqua fredda Cosa fare se... gli occhi entrano in contatto con i reattivi? Irrorarli immediatamente con il lavaocchi per 15 minuti, mantenendo le palpebre aperte durante il lavaggio. Cosa fare se... si rovesciano reagenti sul piano di lavoro? Tamponare con carta assorbente utilizzando guanti idonei. Cosa fare se... si rompe un contenitore di vetro? La vetreria rotta non deve mai essere raccolta con le mani nude, ma con guanti scopino e paletta. L incidente in ambito lavorativo è un evento sempre possibile, per questo motivo bisogna evitare reazioni non corrette che peggiorano la situazione. Occorre invece: o o o Mantenere la calma; Avvisare i propri superiori e i collaboratori di ciò che è accaduto; Adottare le procedure previste elaborate dai Dirigenti Responsabili. Pertanto, non appena si verifica un incidente, anche se piccolo, AVVISA SEMPRE L INSEGNANTE, che prenderà i provvedimenti più adeguati.

27 (D.Lgs 81/08) pagina n. 27 NON si deve correre In laboratorio NON si deve ingombrare con gli zaini lo spazio intorno ai banconi di lavoro o in prossimità delle uscite NON si devono eseguire esperienze diverse da quelle indicate dall insegnante. NON si deve mangiare NON si deve fumare BISOGNA mantenere sempre pulito e ordinato il piano di lavoro NON abbandonare la postazione di lavoro durante lo svolgimento dell esperienza. USARE adeguati indumenti di protezione indicati dall insegnante. Per eliminare i rifiuti in laboratorio osservare le seguenti regole: Gettare plastica, vetreria e carta negli appositi contenitori. Tutto ciò che non è differenziabile deve essere gettato nei contenitori che trovi sotto ogni bancone NON rimettere i prodotti non utilizzati nei recipienti di provenienza Le soluzioni utilizzate x le esperienze debbono essere raccolte in opportuni contenitori ed avviati ad uno smaltimento controllato

28 (D.Lgs 81/08) pagina n. 28 NELL USARE SOSTANZE CHIMICHE PRIMA DI USARE UN REAGENTE LEGGI BENE L ETICHETTA NON toccare con le mani: preleva i reagenti solidi con spatole o cucchiaini. NON maneggiare recipienti di grosse dimensioni, soprattutto se contenenti acidi e basi concentrati. NON aprire più di un contenitore alla volta e fare attenzione a non scambiare i tappi dei vari recipienti. NON utilizzare mai la bocca per aspirare liquidi con una pipetta: utilizza un contagocce oppure pipette munite di aspiratore NON aggiungere mai acqua ad un acido, ma aggiungi lentamente l acido all acqua NON usare acidi e basi concentrate: l insegnante predisporrà soluzioni opportunamente diluite. NON annusare né assaggiare con la bocca le sostanze utilizzate

29 (D.Lgs 81/08) pagina n. 29 NEL RISCALDARE UNA SOSTANZA Mentre si riscalda una sostanza evita di rivolgere l apertura della provetta verso il tuo viso o quello dei vicini. Quando devi scaldare un recipiente usa le apposite pinze per evitare scottature. NON operare MAI con materiali infiammabili come alcol e carta, vicino a un Bunsen acceso NON riscaldare mai sostanze infiammabili alla fiamma. Ogni volta che si adopera il becco Bunsen bisogna controllare che i rubinetti del gas vengano richiusi NON aprire il rubinetto lasciando uscire il gas incombusto, né accendere il gas direttamente dai rubinetti NON lasciare mai il posto di lavoro mentre stai scaldando una sostanza. Se lavori vicino a una fiamma, i capelli lunghi devono essere raccolti con un elastico QUANDO SI USANO APPARECCHI ELETTRICI Controlla che gli apparecchi siano spenti quando si inserisce la spina nella presa elettrica e che il piano di lavoro e le mani siano asciutti. Nel collegare l apparecchio disporre il cavo in modo che non intralci il lavoro Spegnere gli apparecchi alla fine del lavoro. Prestare particolare attenzione quando usi apparecchi elettrici in prossimità di liquidi conduttori (acqua) o facilmente infiammabili (alcool)

30 (D.Lgs 81/08) pagina n. 30 NEL MANEGGIARE LA VETRERIA Nel manipolare la vetreria verificare che non vi siano incrinature: scartare i recipienti danneggiati anche lievemente NON forzare mai un tubo di vetro o un termometro che fanno fatica a entrare o uscire da un tappo forato. Usa l apposito lubrificante. NON esporre mai la vetreria direttamente sulla fiamma, ma interporre sempre una reticella NON afferrare mai con le mani la vetreria calda, ma usare sempre le apposite pinze. EVITARE il contatto della vetreria calda con corpi freddi ( potrebbe rompersi), ma lasciala raffreddare lentamente.

31 (D.Lgs 81/08) pagina n. 31

32 (D.Lgs 81/08) pagina n. 32 LA POSTAZIONE DI LAVORO x COMPUTER LA POSTAZIONE DI LAVORO è ottimale quando è assicurata la flessibilità più ampia possibile in tutte le sue componenti

33 (D.Lgs 81/08) pagina n. 33 I Dispositivi di Protezione Individuale: D.P.I. Servono a proteggere da situazioni potenzialmente dannose per la salute come versarsi liquidi pericolosi sulle mani, il viso il corpo o respirare vapori tossici. Naturalmente l uso dei DPI è necessario nel caso in cui non sia stato possibile evitare i rischi e ne permangono di residui, per i quali l uso dei DPI sia l unica misura di protezione Protezione mani Protezione occhi Protezione viso Protezione corpo Protezione vie respiratorie guanti (di diversa tipologia a seconda della lavorazione da effettuare) occhiali protettivi calotta e visiera in policarbonato grembiule antiacido, camice monouso maschera facciale filtrante (di diversa tipologia a seconda della lavorazione da effettuare), maschera pieno facciale con filtri universali N.B. Gli occhiali da vista NON proteggono adeguatamente gli occhi: occorre indossare gli occhiali protettivi sopra quelli da vista. Il camice, usato per proteggere i vestiti nei laboratori, è da considerare un indumento di lavoro e non un DPI, pertanto è di pertinenza dello studente

34 (D.Lgs 81/08) pagina n. 34

35 (D.Lgs 81/08) pagina n. 35 In caso di emergenza generalizzata 1. Siamo in classe e stiamo assistendo alla lezione 2. All'improvviso si sentono una serie di squilli di campanella.e' il SEGNALE D'ALLARME: ci avvisa che c è un emergenza. Dobbiamo uscire immediatamente dall'edificio 3. Abbandoniamo subito l'attività ed usciamo in modo ordinato dall'aula 4. Ci mettiamo in fila indiana e seguendo il percorso preventivamente programmato raggiungiamo le uscite di sicurezza; utilizzando le scale di emergenza ed usciamo. 5. Raggiungiamo i punti di raccolta In caso di emergenza terremoto: 1. Durante una scossa di terremoto, gli alunni si riparano sotto il banco in attesa che l evento cessi. Questo comportamento serve per evitare il rischio di essere colpiti da calcinacci, lampadari...che cadono 2. Cessata la scossa gli alunni usciranno dall'aula, al seguito dei compagni apri-fila, in fila indiana e tenendosi per mano, o ciascuno appoggiando la mano sulla spalla del compagno che ha davanti. Un tale comportamento, oltre ad impedire che eventuali alunni spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce ad infondere coraggio 3. Gli alunni scendono ordinatamente le scale 4. Gli alunni escono dall'edificio scolastico seguendo il percorso preventivamente programmato 5. Una volta all'esterno dell'edificio, ci si reca nel punto di raccolta, in precedenza stabilito: lontano da alberi, edifici, pali,vetrate.

36 (D.Lgs 81/08) pagina n. 36 IN CASO DI INCENDIO Mantenere la calma Se l'incendio si è sviluppato in classe (o in altro ambiente), uscire chiudendo la porta. Se l'incendio è in un altro ambiente e il fumo rende impraticabile le scale e i corridoi chiudere bene le porte e cercare di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati. Aprire le finestre e chiedere soccorso Se il fumo rende difficile la respirazione, filtrare l'aria attraverso un fazzoletto, (meglio se bagnato), sdraiarsi sul pavimento (il fumo tende a salire verso l'alto). Se disponibili, utilizzare gli estintori.

37 (D.Lgs 81/08) pagina n. 37 GLI ESTINTORI Sono mezzi di pronto intervento per la tempestiva estinzione dei principi di incendio. Sono costituiti da un robusto recipiente metallico contenente la sostanza estinguente che viene lanciata contro il fuoco, attraverso un dispositivi d'erogazione, dalla spinta esercitata da un gas propellente in pressione. Il tipo più comune di estintori è quello a "polvere". Esso contiene un miscuglio di polveri (bicarbonato di sodio, polvere di marmo e terra di infusori, terra di tripoli o altre), che conserverà per 5 anni la capacità di spegnimento.

38 (D.Lgs 81/08) pagina n. 38 Segnaletica di Sicurezza 1. Lo scopo della segnaletica di sicurezza è quello di attirare in modo rapido e facilmente comprensibile l'attenzione su oggetti e situazioni che possono provocare determinati pericoli 2. La segnaletica di sicurezza non sostituisce in alcun caso le necessarie misure di protezione 3. La segnaletica di sicurezza deve essere impiegata esclusivamente per quelle indicazioni che hanno rapporto con la sicurezza 4. L'efficacia della segnaletica di sicurezza dipende da un'estesa e ripetuta informazione di tutte le persone per le quali la segnaletica può risultare utile Colore di sicurezza ROSSO GIALLO VERDE AZZURRO ** Significato o scopo Arresto Divieto Attenzione! Pericolo latente Situazione di sicurezza Pronto soccorso Segnale di prescrizione Informazioni Esempi di applicazione Segnale di arresto Dispositivi di arresto di emergenza Segnale di divieto Segnaletica di pericoli (incendio, esplosione, radiazioni, sostanze chimiche, ecc.) Segnaletica di soglie, passaggi pericolosi, ostacoli. Segnaletica di passaggi e di uscite di sicurezza Docce di soccorso Posti di pronto soccorso di salvataggio Obbligo di portare un equipaggiamento individuale di sicurezza Ubicazioni del telefono

39 (D.Lgs 81/08) pagina n. 39

40 (D.Lgs 81/08) pagina n. 40

41 (D.Lgs 81/08) pagina n. 41

42 (D.Lgs 81/08) pagina n. 42

43 (D.Lgs 81/08) pagina n. 43

44 (D.Lgs 81/08) pagina n. 44

45 (D.Lgs 81/08) pagina n. 45 LA PREVENZIONE NEI LABORATORI DEL SELMI USO DI CAPPE CHIMICHE REAGENTI CHIMICI NEGLI ARMADI

46 (D.Lgs 81/08) pagina n. 46 STOCCAGGIO GAS TECNICI IMPIANTO ELETTRICO TIPO ANTIDEFLAGRANTE

47 (D.Lgs 81/08) pagina n. 47 RILEVATORI DI FUMO- IDRANTI -ALLARMI ANTINCENDIO

48 (D.Lgs 81/08) pagina n. 48 COPERTA ANTIFIAMME LAVAOCCHI

49 (D.Lgs 81/08) pagina n. 49 USCITE DI EMERGENZA COMPARTIMENTAZIONE (PORTE REI )

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO DI CHIMICA E BIOLOGIA

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO DI CHIMICA E BIOLOGIA ITC JACOPO NIZZOLA TREZZO V A D E M E C U M D E L L A S I C U R E Z Z A N E L L A B O R A T O R I O D I C H I M I CA Pag. 1 di 10 Data 3/7/03 Rev. 0 LA SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO DI CHIMICA E

Dettagli

Istituto Agrario F.lli Navarra (FE)

Istituto Agrario F.lli Navarra (FE) REGOLAMENTO LABORATORIO CHIMICO BIOLOGICO Istituto Agrario F.lli Navarra (FE) Informazione e formazione essenziale al fine di consentire a tutti di prendere in seria considerazione il problema della sicurezza

Dettagli

I RISCHI. Come fare per capire il grado di pericolosità di un prodotto chimico?

I RISCHI. Come fare per capire il grado di pericolosità di un prodotto chimico? Queste note pratiche presentano i rischi che si incontrano durante le esercitazioni di laboratorio e i comportamenti corretti da tenere. Seguire queste indicazioni servirà non solo a ridurre il rischio

Dettagli

Sicurezza nel laboratorio di Chimica

Sicurezza nel laboratorio di Chimica Sicurezza nel laboratorio di Chimica IL PERSONALE AUTORIZZATO Il personale autorizzato Il personale autorizzato DEVE comunicare al responsabile delle attività ogni condizione o variazione nelle proprie

Dettagli

IL LABORATORIO CHIMICO:Considerazioni generali rivolte agli studenti che opereranno nelle strutture scolastiche.

IL LABORATORIO CHIMICO:Considerazioni generali rivolte agli studenti che opereranno nelle strutture scolastiche. IL LABORATORIO CHIMICO:Considerazioni generali rivolte agli studenti che opereranno nelle strutture scolastiche. Nelle scuole superiori gli elementi essenziali della sicurezza che l alunno deve apprendere

Dettagli

IL RISCHIO NEI LABORATORI

IL RISCHIO NEI LABORATORI In-formazione in sicurezza? 'take it easy', il futuro è nelle tue mani IL RISCHIO NEI LABORATORI 2 CHE COS'È LA SICUREZZA? Per sicurezza (dal latino "sine cura": senza preoccupazione) deve intendersi la

Dettagli

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scheda 3 Categoria: TINTORIA Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scopo dell operazione Nel bagno di tintura dei materiali tessili, oltre ai coloranti organici in polvere, vengono impiegati altri prodotti chimici

Dettagli

Analisi dei Medicinali I (M-Z) Corso di Laurea: Farmacia a. a. 2016/2017

Analisi dei Medicinali I (M-Z) Corso di Laurea: Farmacia a. a. 2016/2017 Analisi dei Medicinali I (M-Z) Corso di Laurea: Farmacia a. a. 2016/2017 Dott.ssa Giovanna Poce Stanza: 154 (primo piano, edificio CU019) Telefono uff./lab: +390649913593 E-mail: giovanna.poce@uniroma1.it

Dettagli

Istituto Agrario F.lli Navarra (FE)

Istituto Agrario F.lli Navarra (FE) REGOLAMENTO Azienda Agraria Didattica Istituto Agrario F.lli Navarra (FE) Informazione e formazione essenziale al fine di consentire a tutti di prendere in seria considerazione il problema della sicurezza

Dettagli

NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO

NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO Pittogrammi di pericolo Vecchia normativa Nuova normativa Vecchia normativa Nuova normativa infiammabile effetti tossici acuti F F+ T T+ esplosivo effetti tossici

Dettagli

REGOLAMENTO LABORATORIO di FISICA

REGOLAMENTO LABORATORIO di FISICA REGOLAMENTO LABORATORIO di FISICA Norme che regolano l accesso al laboratorio e procedure operative di utilizzo NORME GENERALI 1. L accesso al Laboratorio è consentito a tutto il personale, docente e ATA,

Dettagli

REGOLAMENTO DI LABORATORIO DI IMPIANTI ELETTRICI A.S. 2018/2019

REGOLAMENTO DI LABORATORIO DI IMPIANTI ELETTRICI A.S. 2018/2019 1 di 5 REGOLAMENTO DI LABORATORIO A.S. 2018/2019 di laboratorio: PREMESSA Nel Laboratorio di Impianti elettrici sono presenti apparecchiature che, se non sono utilizzate correttamente possono causare danno,

Dettagli

- Prescrizioni e Limitazioni - Gestione del servizio pulizie negli ambienti a rischio.

- Prescrizioni e Limitazioni - Gestione del servizio pulizie negli ambienti a rischio. Documento di valutazione dei Rischi da interferenza Art. 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Impresa/ Affidatario: con sede in Via.. Oggetto dell affidamento: Appalto per servizi di pulizia, compresi i materiali

Dettagli

Danno. Più esattamente il rischio è dato dal prodotto della probabilità che un certo evento si verifichi per l entità del danno.

Danno. Più esattamente il rischio è dato dal prodotto della probabilità che un certo evento si verifichi per l entità del danno. Pericolo Il pericolo è una proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni. Fonte di possibili lesioni o danni alla salute. Danno Un danno è la conseguenza

Dettagli

della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO

della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO MICHELE LEPORE A B C della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO Manuale ad uso dei lavoratori Informazione dei lavoratori ai sensi dell art. 36 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 3 A B C della SICUREZZA

Dettagli

Utilizzo in sicurezza del prodotto Quickleen

Utilizzo in sicurezza del prodotto Quickleen Procedura Operativa Sicurezza N. 2 Utilizzo in sicurezza del prodotto Quickleen REVISIONE numero DATA emissione 00 18/11/2010 note MANIPOLAZIONE DEL PRODOTTO QUICKLEEN sottoforma di AEROSOL per pulizia

Dettagli

Sicurezza nel laboratorio di chimica. Liceo scientifico Leonardo Da Vinci

Sicurezza nel laboratorio di chimica. Liceo scientifico Leonardo Da Vinci Sicurezza nel laboratorio di chimica Liceo scientifico Leonardo Da Vinci Molto spesso ci troviamo ad operare in laboratorio, ma conosciamo realmente le norme che garantiscono la massima sicurezza di chi

Dettagli

Il Tutor: definizione e compiti

Il Tutor: definizione e compiti Il Tutor: definizione e compiti DEFINIZIONE Il tutor è un lavoratore esperto (preposto, dottorando, tecnico, amministrativo, docente, ) che opera nello stesso contesto in cui lo studente è stato inserito;

Dettagli

Materiale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24

Materiale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24 Rischio Chimico Rev. 2 ott. 2009 Rischio Chimico slide 1 di 24 Cos è il rischio chimico Il rischio chimico in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute,

Dettagli

Settori di attività tossicologia analitica forense industriale veterinaria dello sport sicurezza alimentare, prevenzione antidoping

Settori di attività tossicologia analitica forense industriale veterinaria dello sport sicurezza alimentare, prevenzione antidoping Informazione sui rischi specifici esistenti negli ambienti di lavoro dell ente Centro Regionale Antidoping e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate (ai sensi dell articolo 26, comma 1, lettera

Dettagli

-PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula

-PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula -PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula CORSO R.S.P.P. MODULO B5 -CHIMICO D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 art. 37 coordinato al D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 Durata del corso Corso di 68 ore da svolgersi

Dettagli

GESTIONE IN SICUREZZA: SOSTANZE E MISCELE INFIAMMABILI

GESTIONE IN SICUREZZA: SOSTANZE E MISCELE INFIAMMABILI SIC03 Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità

Dettagli

SICUREZZA E NORME DI COMPORTAMENTO NEL LABORATORIO CHIMICO - BIOLOGICO

SICUREZZA E NORME DI COMPORTAMENTO NEL LABORATORIO CHIMICO - BIOLOGICO I.I.S. IPSS L. Da Vinci - ITAS A.Nitti Viale G. Mancini,311-87100 Cosenza indirizzo: Tecnico delle Produzioni Industriali e Artigianali (Curvatura Chimico Biologico) ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Legge n 53/2003

Dettagli

ALLEGATO N.08. DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI (AI SENSI DEL D.Lgs.9.04.2008/N.81) _ ATTESTATI CORSI DIPENDENTI

ALLEGATO N.08. DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI (AI SENSI DEL D.Lgs.9.04.2008/N.81) _ ATTESTATI CORSI DIPENDENTI ALLEGATO N.08. DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI (AI SENSI DEL D.Lgs.9.04.2008/N.81) _ ATTESTATI CORSI DIPENDENTI - - 01.CORSO R.L.S.. - 02.CORSO INFORMAZIONE/FORMAZIONE. - 03.CORSO PREPOSTI. - 04.CORSO

Dettagli

Operazione: MISCELAZIONE PRODOTTI CHIMICI

Operazione: MISCELAZIONE PRODOTTI CHIMICI Scheda 5 Categoria: COMMERCIO PRODOTTI CHIMICI Operazione: MISCELAZIONE PRODOTTI CHIMICI Scopo dell operazione Le operazioni di miscelazione di sostanze chimiche vengono svolte per ottenere vari prodotti

Dettagli

INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI

INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI ASPP: gli addetti al servizio di prevenzione e protezione vengono designati dal Dirigente scolastico, sentito il RLS, tenendo conto delle dimensioni della scuola e della struttura

Dettagli

REGOLAMENTO CAMERA OSCURA

REGOLAMENTO CAMERA OSCURA REGOLAMENTO CAMERA OSCURA L aula di fotografia è organizzata in due spazi distinti: la sala posa ed il laboratorio sviluppo e stampa, l estintore è posto sulla parete fuori dall aula, la cassetta per i

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE. Acido Picrico (C.I ) umidificato con 33% di H 2

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE. Acido Picrico (C.I ) umidificato con 33% di H 2 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Liquido di Bouin 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA, S.A.

Dettagli

REGOLAMENTO LABORATORIO DI CHIMICA

REGOLAMENTO LABORATORIO DI CHIMICA Ministero Dell Istruzione Dell Università e Della Ricerca Unione Europea Fondo Sociale Europeo ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE TERESA CONFALONIERI C.M. SAPM05301G - Liceo Linguistico - Liceo delle scienze

Dettagli

Segnaletica di sicurezza negli ambienti di lavoro

Segnaletica di sicurezza negli ambienti di lavoro 225 Segnaletica di sicurezza negli ambienti di lavoro L articolo 3 comma 1 del D.Lgs. 626/94 prescrive le fondamentali misure di tutela gerarchicamente ordinate in materia di salute e sicurezza dei lavoratori

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO

ISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO PROCEDURA 07 PER IL CONTROLLO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Per utilizzo di prodotti chimici si intende, nel caso della scuola, l utilizzo di prodotti per le pulizie. Altri prodotti sono vietati. Si ricorda

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07 ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07 ISTRUZIONE OPERATIVA PER IL CONTROLLO DELLE LE SOSTANZE PERICOLOSE Per presa visione Emessa il R.L.S

Dettagli

Informativa e prescrizioni per il personale, ex art. 36 del D. Lgs. 81/2008

Informativa e prescrizioni per il personale, ex art. 36 del D. Lgs. 81/2008 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "MADONNA ASSUNTA" Via di Pozzuoli, 62-68 - 80124 Napoli tel. 0815705312 - tel. 0812303382 Posta certificata: naic8gs00v@pec.istruzione.it e-mail: naic8gs00v@istruzione.it Codice

Dettagli

Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza.

Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza. Segnaletica di sicurezza e comunicazioni D emergenza. INTRODUZIONE La segnaletica di sicurezza impiegata nel mondo del lavoro comprende tutti quei pittogrammi informativi per la protezione e la salvaguardia

Dettagli

Relatore: Giuseppe Gallina

Relatore: Giuseppe Gallina Relatore: Giuseppe Gallina D.Lgs 81/08 Fondamenti Generali Articolo 15 n)l informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; p) l

Dettagli

REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella

REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella LAVORARE SICURI! Formazione e informazione dei lavoratori per l igiene e la sicurezza sul

Dettagli

PROCEDURA SICUREZZA 6/0/2014 OGGETTO: RISCHI DERIVANTI DA AGENTI CHIMICI

PROCEDURA SICUREZZA 6/0/2014 OGGETTO: RISCHI DERIVANTI DA AGENTI CHIMICI MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE DIREZIONE DIDATTICA V CIRCOLO Corso XXV Aprile 151-14100 A S T I Tel. 0141/21.41.33 Fax: 0141/21.14.87

Dettagli

FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S)

FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S) FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S) R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R14 R15 R16 R17 R18 R19 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 R28 R29 R30 R31 R32 R33 R34 R35 R36 R37 R38 R39 R40 R41 R42 R43

Dettagli

SEGNALETICA DI SICUREZZA

SEGNALETICA DI SICUREZZA SEGNALETICA DI SICUREZZA Nelle SCUOLE e in OGNI ALTRA ATTIVITA deve essere ESPOSTA,, e deve essere mantenuta VISIBILE, la segnaletica destinata a trasmettere MESSAGGI DI SICUREZZA. CHE FORNISCONO UNA INDICAZIONE

Dettagli

Datore di lavoro. Dirigente

Datore di lavoro. Dirigente Datore di lavoro Dirigente Medico competente RSPP Incaricati soccorso RLS Incaricato antincendio Preposto Lavoratore DATORE DI LAVORO CHI E : soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R)

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) R1 = esplosivo allo stato secco R2 = rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI R1 Esplosivo allo stato secco. ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,

Dettagli

Datore di lavoro. Dirigente RSPP RLS. Preposto DATORE DI LAVORO

Datore di lavoro. Dirigente RSPP RLS. Preposto DATORE DI LAVORO Datore di lavoro Dirigente Medico competente RSPP Incaricati soccorso RLS Incaricato antincendio Preposto Lavoratore DATORE DI LAVORO CHI E : soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore

Dettagli

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SYSTEM ENERGY LOZIONE ANTICADUTA

Dettagli

RAGIONE SOCIALE SINTHESI ENGINEERING S.R.L.

RAGIONE SOCIALE SINTHESI ENGINEERING S.R.L. RAGIONE SOCIALE SINTHESI ENGINEERING S.R.L. OGGETTO CATALOGO FORMATIVO SICUREZZA SUL LAVORO Lista di revisione n. revisione data identificazione documento modifiche 00 02 Ottobre 2017 CatalogoFormativo_rev00

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza Definizione di incendio L incendio è la combustione sufficientemente

Dettagli

SUBSISTEMA O COMPONENTE INTERESSATO

SUBSISTEMA O COMPONENTE INTERESSATO a) Lavori di manutenzione ordinaria: -a1. PULIZIA DEGLI ELEMENTI TECNICI Informazioni necessarie da determinarsi affinché siano tutelate la sicurezza e la salute durante l esecuzione della sopraddetta

Dettagli

NORME GENERALI SUL COMPORTAMENTO IN LABORATORIO

NORME GENERALI SUL COMPORTAMENTO IN LABORATORIO NORME GENERALI SUL COMPORTAMENTO IN LABORATORIO La pulizia del banco e delle varie apparecchiature, l'ordine e l'accuratezza nei singoli dettagli preparativi ed operativi costituiscono il presupposto necessario

Dettagli

TECHNIQUE GEL SPRAY LOOK HAIR SIMPLY LOOK HAIR - SPRAY DIRECTIONAL SIMPLY LOOK HAIR - NATURAL DIRECTIONAL

TECHNIQUE GEL SPRAY LOOK HAIR SIMPLY LOOK HAIR - SPRAY DIRECTIONAL SIMPLY LOOK HAIR - NATURAL DIRECTIONAL SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE Decreto Legislativo 626/94 Salute e Sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro TECHNIQUE GEL SPRAY LOOK HAIR SIMPLY LOOK HAIR - SPRAY DIRECTIONAL

Dettagli

SICUREZZA NELLA SCUOLA

SICUREZZA NELLA SCUOLA ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE V. BONIFAZI Istituto Professionale di StatoAziendale Moda Turistico Socio sanitario Istituto Tecnico di Stato - Grafica e comunicazione web www.iisbonifazi.itmail: mcis01100d@istruzione.it

Dettagli

Prevenzione e Protezione

Prevenzione e Protezione Definizione di prevenzione e protezione Ti è mai capitato di? Ti è mai capitato di osservare e riflettere su situazioni in cui piccoli dettagli, spesso chiamati fortuna, fanno la differenza tra una tragedia

Dettagli

Modulo B. Obiettivi generali:

Modulo B. Obiettivi generali: Modulo B Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 3 Estrazioni minerali - Altre industrie estrattive - Costruzioni Questo modulo si

Dettagli

I L D M. 8 1 / 0 8 ( O B B L I G H I D E L D A T O R E D I L A V O R O, D E L D I R I G E N T E E D E L P R E P O S T O ) I M P O N E A L D I R I G E

I L D M. 8 1 / 0 8 ( O B B L I G H I D E L D A T O R E D I L A V O R O, D E L D I R I G E N T E E D E L P R E P O S T O ) I M P O N E A L D I R I G E I L D M. 8 1 / 0 8 ( O B B L I G H I D E L D A T O R E D I L A V O R O, D E L D I R I G E N T E E D E L P R E P O S T O ) I M P O N E A L D I R I G E N T E S C O L A S T I C O D I A D O T T A R E U N A

Dettagli

Castrovillari lì A TUTTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA. Istituto Tecnico Industriale Statale E. FERMI

Castrovillari lì A TUTTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA. Istituto Tecnico Industriale Statale E. FERMI A TUTTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA Istituto Tecnico Industriale Statale E. FERMI Castrovillari lì 20.04.2018 Oggetto: CORSO DI FORMAZIONE DI BASE per i Lavoratori della Scuola: Sicurezza nei luoghi di lavoro

Dettagli

ATTIVITA DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE sulla SICUREZZA

ATTIVITA DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE sulla SICUREZZA ATTIVITA DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE sulla SICUREZZA Agli STUDENTI Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE AI VOLONTARI

CORSO DI FORMAZIONE AI VOLONTARI Rischio biologico Giugno-Luglio 2011 - pag. 39 di 75 Rischio biologico ATTIVITA LAVORATIVA A RISCHIO BIOLOGICO TRASMISSIBILITA DEI MICRORGANISMI Gli agenti biologici possono essere trasmessi all uomo attraverso:

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R R1 Esplosivi allo stato secco R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,

Dettagli

PROVA DI EVACUAZIONE DEL 19/12/2016

PROVA DI EVACUAZIONE DEL 19/12/2016 PROVA DI EVACUAZIONE DEL 19/12/2016 Vademecum sulla Sicurezza per Docenti e Alunni (da leggere a cura del docente della 1 ora che avrà cura di compilare il prospetto aprifila e chiudifila) - Ad ogni locale,

Dettagli

Piano di emergenza dell istituto scolastico

Piano di emergenza dell istituto scolastico Piano di emergenza dell istituto scolastico Istruzioni per il coordinatore dell emergenza 1. Alla segnalazione dell emergenza attivare gli addetti del caso e recarsi sul posto dell evento; 2. Valutare

Dettagli

Rischio Biologico D.lgs. 81/08

Rischio Biologico D.lgs. 81/08 Rischio Biologico D.lgs. 81/08 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 266 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attività

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CANDEGGINA GEL

SCHEDA DI SICUREZZA CANDEGGINA GEL Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:

Dettagli

ITIDET 40 Spray. Scheda di Sicurezza Prodotto. Detergente sgrassante brillantante per vetri, specchi, ceramiche in bomboletta aerosol da 500 ml

ITIDET 40 Spray. Scheda di Sicurezza Prodotto. Detergente sgrassante brillantante per vetri, specchi, ceramiche in bomboletta aerosol da 500 ml Scheda di Sicurezza Prodotto 1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA Nome commerciale Applicazione Detergente sgrassante brillantante per vetri, specchi, ceramiche in bomboletta aerosol da 500

Dettagli

Accesso al Laboratorio

Accesso al Laboratorio Laboratorio Didattico - Piano Seminterrato Procedure di Sicurezza Procedure generali: Per gli aspetti inerenti la sicurezza nei laboratori tutte le procedure saranno riferite al D.Lgs. 81/2008 ed al D.Lgs.

Dettagli

AUDITSQA S.A.S CATALOGO FORMATIVO

AUDITSQA S.A.S CATALOGO FORMATIVO AUDITSQA S.A.S CATALOGO FORMATIVO Corso di formazione per lavoratori art.37 81/2008 accordo stato regioni 21/12/2011 Corso lav. 81/08 generale Formazione generale 4 ore Formare e informare tutti i lavoratori

Dettagli

I compiti, gli obblighi, le responsabilità civili e penali. I soggetti del Sistema di Prevenzione Aziendale:

I compiti, gli obblighi, le responsabilità civili e penali. I soggetti del Sistema di Prevenzione Aziendale: I soggetti del Sistema di Prevenzione Aziendale: I compiti, gli obblighi, le responsabilità civili e penali Il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale (SPP) è composto da: Datore di Lavoro (DL DL)

Dettagli

RISCHI CHIMICI RISCHI CONNESSI CON L ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE, TOSSICHE O NOCIVE

RISCHI CHIMICI RISCHI CONNESSI CON L ESPOSIZIONE A SOSTANZE CHIMICHE, TOSSICHE O NOCIVE PRIMA DELLA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO PREGHIAMO DI PRENDERE VISIONE DELLA SEGUENTE DESCRIZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO POTENZIALMENTE PRESENTI IN AZIENDA RISCHI DA INFORTUNIO RISCHI DOVUTI A CARENZE

Dettagli

OPUSCOLO INFORMATIVO

OPUSCOLO INFORMATIVO Cooperativa*Augusto*Bazzino Via *Bra ja,*30/32*r.*17100*savona*(sv) Tel.* 019* 805722* fa x* 019* 800457 e*mail*coopbazzino@libero.it e*mail*pec.*bazzino@certycoop.it OPUSCOLO INFORMATIVO Segnaletica di

Dettagli

Frasi R. ToxInfo Consultancy and Service Limited Partnership Tel.:

Frasi R. ToxInfo Consultancy and Service Limited Partnership  Tel.: Frasi R R1 - Esplosivo allo stato secco. R2 - Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R3 - Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti

Dettagli

IL PREPOSTO D AZIENDA

IL PREPOSTO D AZIENDA kiker IL PREPOSTO D AZIENDA Ruolo e responsabilità Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL PREPOSTO: UNO DEI SOGGETTI DELLA PREVENZIONE Nell ambito dell attività lavorativa

Dettagli

INTRODUZIONE AL CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO IN ATTIVITA A RISCHIO D INCIDENTE RILEVANTE

INTRODUZIONE AL CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO IN ATTIVITA A RISCHIO D INCIDENTE RILEVANTE INTRODUZIONE AL CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO IN ATTIVITA A RISCHIO D INCIDENTE RILEVANTE Il Decreto Legislativo 81/2008 prescrive le misure finalizzate alla tutela della salute e alla sicurezza dei lavoratori

Dettagli

LISTA DI CONTROLLO LABORATORI. Rilevatore: Referente sede

LISTA DI CONTROLLO LABORATORI. Rilevatore: Referente sede LISTA DI CONTROLLO LABORATORI Rilevatore: Referente sede Edificio Fisiologia generale e antropologia Codice edificio Piano Stanza Unità organizzativa Laboratorio Dipartimento di Responsabile/i Regole generali

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE H 6

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE H 6 251333 Fucsina Basica Fenicata soluzione secondo Ziehl DC 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Fucsina Basica

Dettagli

Norme sicurezza e procedure LABORATORIO DI FISICA

Norme sicurezza e procedure LABORATORIO DI FISICA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA IIS A. Meucci Liceo Scientifico, Liceo Linguistico, Liceo delle Scienze Umane, Istituto Tecnico Tecnologico Norme sicurezza e procedure LABORATORIO

Dettagli

1. Elementi identificatori della sostanza o del preparato e della società/impresa

1. Elementi identificatori della sostanza o del preparato e della società/impresa Scheda di sicurezza conforme alla norma 91/155/CEE Nastri NORFIX 1. Elementi identificatori della sostanza o del preparato e della società/impresa Nome del prodotto: Nastri Norfix Identificazione del prodotto:

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO CHIMICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico

Dettagli

Norme di comportamento del personale autorizzato a lavorare nei locali del Servizio Calcolo

Norme di comportamento del personale autorizzato a lavorare nei locali del Servizio Calcolo Pag. 1 di 5 Norme di comportamento del personale autorizzato a lavorare nei locali del Servizio Calcolo Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato a svolgere

Dettagli

LA SICUREZZA I COSTI OCCULTI DELLA NON SICUREZZA

LA SICUREZZA I COSTI OCCULTI DELLA NON SICUREZZA LA SICUREZZA inizia dalla Direzione progetto permanente basata sulla prevenzione e non sull azione riparatrice è misurabile è compito di tutti in tutte le fasi dei processi produttivi e del ciclo di vita

Dettagli

GESTIONE IN SICUREZZA: SVERSAMENTO DI SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE

GESTIONE IN SICUREZZA: SVERSAMENTO DI SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità

Dettagli

Dispositivi Di Protezione Individuale

Dispositivi Di Protezione Individuale Sezione di Roma 1 Roma, 28 Gennaio 2008 Giornata Formativa Sicurezza Nei Luoghi Di Lavoro Dipartimento di Fisica Ed. Marconi Aula Conversi Dispositivi Di Protezione Individuale Antonio Giampaoli giampaoli@lngs.infn.it

Dettagli

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 NUOVA SIGA COLLANTI E RASANTI IN POLVERE A BASE CEMENTO PER INTERNI E PER ESTERNI A BASSO SPESSORE ED ELEVATA LAVORABILITA 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA

Dettagli

Piano triennale dell Offerta Formativa Anno Scolastico Allegato L. La sicurezza nei luoghi di lavoro

Piano triennale dell Offerta Formativa Anno Scolastico Allegato L. La sicurezza nei luoghi di lavoro MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO ARZACHENA 1 Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di I grado Via P. Nenni, 8-07021 ARZACHENA (OT) Tel.- fax

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 2 Occhiali per la protezione degli occhi contro schizzi di liquidi, polveri, gas e metalli

Dettagli

CITTA DI TREVISO SETTORE BIBLIOTECHE E MUSEI. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI (ART. 26, COMMA 3, DLGS. N. 81/2008 e s.m.i.

CITTA DI TREVISO SETTORE BIBLIOTECHE E MUSEI. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI (ART. 26, COMMA 3, DLGS. N. 81/2008 e s.m.i. CITTA DI TREVISO SETTORE BIBLIOTECHE E MUSEI DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI (ART. 26, COMMA 3, DLGS. N. 81/2008 e s.m.i.) DIRIGENTE DEL SETTORE: dr. Emilio Lippi Dirigente del Settore

Dettagli

DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE:

DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE: DATA: DITTA (ragione sociale): SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: SEDE OPERATIVA (se presente): SETTORE: (industria, commercio, edilizia, artigianato, servizi etc.) CODICE ATECO PRINCIPALE: CODICE FISCALE/P.IVA:

Dettagli

CATALOGO CORSI SICUREZZA SUL LAVORO

CATALOGO CORSI SICUREZZA SUL LAVORO CATALOGO CORSI SICUREZZA SUL LAVORO Psychometrics srl Padova (IT) 35129 Via Ponticello, 34 www.psychometrics.it info@psychometrics.it Tel +39 049 777029 Mob +39 331 9301714 P. IVA e C.F. 04459660280 N.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI SALUTE SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI SALUTE SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI SALUTE SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Premessa Le disposizioni contenute nel presente Regolamento perseguono le finalità indicate nel Decreto Legislativo

Dettagli

SCUOLA SICURA. Percorso formativo e informativo su CD-Rom:

SCUOLA SICURA. Percorso formativo e informativo su CD-Rom: SCUOLA SICURA Percorso formativo e informativo su CD-Rom: Organigramma della sicurezza - Figure professionali nella scuola Enti e organismi di controllo - Valutazione del rischio Principali rischi da valutare

Dettagli

TECHNIQUE M'OIL - OLIO MINERALIZZANTE SYSTEM REPAIR - OLIO MINERALIZZANTE

TECHNIQUE M'OIL - OLIO MINERALIZZANTE SYSTEM REPAIR - OLIO MINERALIZZANTE SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE Decreto Legislativo 626/94 Salute e Sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro TECHNIQUE M'OIL - OLIO MINERALIZZANTE SYSTEM REPAIR - OLIO MINERALIZZANTE

Dettagli

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Acido Rosolico (C.I. 43800) 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC

Dettagli

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO QUELLO CHE TUTTI DEVONO SAPERE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO informazioni per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini aggiornamento 2012 agli Accordi Stato-Regioni sulla formazione

Dettagli

CRITERIO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI

CRITERIO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI CRITERIO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI Doc 4: Criterio di valutazione rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori Pag.: 1 TABELLA DI STIMA DELL INDICE DI

Dettagli

A B C DEGLI AGENTI CHIMICI DETENZIONE E IMPIEGO. Daniela Matteucci

A B C DEGLI AGENTI CHIMICI DETENZIONE E IMPIEGO. Daniela Matteucci DEGLI AGENTI CHIMICI DETENZIONE E IMPIEGO Informazione ai lavoratori ai sensi degli artt. 36 e succ. del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m. Aggiornato con il Reg. 1907/2006 (Reach) e il Reg. 1272/2008 (CLP)

Dettagli

SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO DLgs 81/ Informazione rischio incendio pagina 1 di 6

SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO DLgs 81/ Informazione rischio incendio pagina 1 di 6 SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO DLgs 81/2008 - Informazione rischio incendio pagina 1 di 6 MANUALE INFORMAZIONE SPECIFICA RISCHIO INCENDIO PER I LAVORATORI Art.36 DLgs 81/2008 e smi redatto in conformità

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE. Norme comportamentali nei laboratori e aule Data speciali Pag. 1 di 6

PROCEDURA GESTIONALE. Norme comportamentali nei laboratori e aule Data speciali Pag. 1 di 6 PROCEDURA GESTIONALE Procedura 09 DI SALUTE E SICUREZZA Rev. 00 Norme comportamentali nei laboratori e aule Data 06.11.2017 speciali Pag. 1 di 6 AI DOCENTI AGLI STUDENTI AL PERSONALE ATA del Liceo Scientifico

Dettagli

I rischi lavorativi RSPP ARPAT TOSCANA STEFANO GINI

I rischi lavorativi RSPP ARPAT TOSCANA STEFANO GINI I rischi lavorativi RSPP ARPAT TOSCANA STEFANO GINI RISCHIO E PERICOLO QUALE LA DIFFERENZA? Esempio: L utilizzo dell impianto elettrico PERICOLO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore

Dettagli

DI CHE COSA TRATTEREMO

DI CHE COSA TRATTEREMO Di Luca Bazzani E mail admin@lucabazzani.com DI CHE COSA TRATTEREMO Il workshop analizzerà le modifiche apportate alla gestione del Rischio Chimico in ambiente lavorativo alla luce del nuovo Testo Unico

Dettagli

Luca Ciarleglio- Croce Rossa Italiana Istruttore PC. Corso OPEM

Luca Ciarleglio- Croce Rossa Italiana Istruttore PC. Corso OPEM Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Luca Ciarleglio- Croce Rossa Italiana Istruttore PC Antincendio e sostanze pericolose Chimica e fisica del Fuoco La combustione è la reazione chimica tra due

Dettagli