REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Consiglio di Stato. in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA

Transcript

1 Pubblicata il 10/10/2016 N /2016REG.PROV.COLL. N /2016 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 4113 del 2016, proposto dal signor **, rappresentato e difeso dall'avvocato Antonio Fraternale (C.F. FRTNTN69P27G479R), domiciliato ex art. 25 del c.p.a. presso la Segreteria della Terza Sezione del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13; contro

2 Il Ministero dell'interno, Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall'avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, n. 12; per la riforma della sentenza del T.A.R. per le Marche, n. 70/2016, resa tra le parti; Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero dell'interno - Dipartimento per le libertà civili e l immigrazione; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 30 agosto 2016 il Cons. Lydia Ada Orsola Spiezia e udito per la parte appellata l Avvocato dello Stato Maria Vittoria Lumetti; Sentite la stessa parte appellata ai sensi dell'art. 60 cod. proc. amm.; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO 1. L appellante, cittadino della Repubblica dello Sri Lanka, titolare di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale (con scadenza al 30 dicembre 2013), in data 1 luglio 2014 ha presentato tempestiva istanza di conversione del permesso stagionale in permesso per lavoro subordinato (entro i limiti

3 delle quote previste per i flussi di ingresso di lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale per il 2013, ai sensi del DPCM 25 novembre 2013, art. 5) allo Sportello Unico per l immigrazione presso la Prefettura di Pesaro ed Urbino, al fine di poter essere assunto con contratto a tempo indeterminato come addetto alle pulizie per 25 ore settimanali da un datore di lavoro, residente a Pesaro,. Con nota del 2 settembre 2014, il SUI di Pesaro respingeva l istanza, ritenendo ragione ostativa all accoglimento la carenza in capo all immigrato della titolarità di un permesso di soggiorno stagionale in corso di validità al momento della presentazione dell istanza di conversione Avverso tale provvedimento negativo, l interessato proponeva ricorso innanzi al TAR Marche, chiedendone l annullamento, previa sospensiva. Con ordinanza cautelare n.429/2014, il TAR Marche sospendeva il diniego impugnato, disponendo che l Amministrazione procedesse al riesame della domanda, tenendo conto dell eventuale persistente disponibilità della quota flussi. Compiuto il riesame, il SUI di Pesaro ha confermato il rigetto della domanda con nota del 20 aprile 2014, affermando che, in conformità alla giurisprudenza consolidata ed alle indicazioni impartite dal Ministero del Lavoro con circolare 24 marzo 2015, n. 11, la conversione debba avvenire prima della scadenza del titolo di soggiorno per lavoro stagionale Avverso la conferma del diniego di conversione del permesso di soggiorno stagionale, l interessato ha proposto il secondo

4 ricorso (R.G.370/2015) al TAR Marche, che, trattate le due cause alla stessa udienza pubblica e preliminarmente riuniti entrambi i ricorsi, nel merito li ha respinti, spese compensate, salvo quanto già disposto in sede cautelare Avverso tale sentenza l immigrato ha proposto l appello in epigrafe, chiedendone la riforma, previa sospensione, con unico motivo. Si è costituito in giudizio il Ministero dell Interno, chiedendo il rigetto dell appello con articolate controdeduzioni. Fissata la trattazione dell istanza cautelare al 30 agosto 2016, nella camera di consiglio in tale data, avvisato il difensore presente per la parte appellata che la controversia poteva essere decisa anche con sentenza semplificata, la causa è passata in decisione. 2. Quanto sopra premesso in fatto, in diritto la controversia si incentra sulla legittimità o meno della interpretazione che lo Sportello Unico per l immigrazione presso la Prefettura di Pesaro ed Urbino ha dato dell art 24, comma 4, del D.LGS n. 286/1998, nella parte in cui dispone che il lavoratore subordinato stagionale «può, inoltre, convertire il permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, qualora se ne verifichino le condizioni» Ad avviso del giudice di primo grado, tra le condizioni richieste dall art.24, comma 4, del D.LGS n. 286/1998 va inserita anche la perdurante validità del permesso di soggiorno stagionale alla data della presentazione della domanda di conversione in

5 permesso di soggiorno per lavoro subordinato; infatti il giudice di primo grado ha affermato che, pur se tale requisito non è espressamente previsto, tuttavia tale indicazione si ricava dal complessivo quadro normativo di riferimento, in quanto, in caso contrario, risulterebbe «incentivata la permanenza clandestina di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale allo scopo di facilitare l acquisizione di un nuovo titolo dopo la scadenza del precedente, dovendosi tuttavia, nel periodo intermedio, mantenere nell illegalità (anche lavorativa) non tollerabile per obiettive ragioni di ordine pubblico». A sostegno delle esposte conclusioni il giudice di primo grado richiama (come tertium comparationis) le disposizioni dell art. 14, comma 6, del DPR n. 394/1999, che, nella analoga situazione della conversione del permesso per motivi di studio in quello per motivi di lavoro subordinato, espressamente richiede che la conversione, sempre nei limiti delle quote annuali fissate per l ingresso, avvenga, comunque, prima della scadenza del permesso stagionale; d altra parte un titolo ormai scaduto non potrebbe essere convertito, cioè modificato in alcuni suoi elementi costitutivi, dovendosi, in tal caso, per la sentenza appellata, parlare di un «rinnovo dello stesso titolo o di rilascio (ex novo) di un titolo diverso» Ritiene la Sezione che l argomentazione del TAR Marche, pur se sostenuta da una accurata motivazione, non è condivisibile. Infatti, secondo l orientamento dettato dalla più recente (e prevalente) giurisprudenza di questa Sezione (vedi ex multis Cons. Stato, Sez. III, n. 5878/2015), la natura

6 decadenziale del termine, rilevata dall Amministrazione, «non appare, invece, coerente con il sistema, dato che quest ultimo, all art. 5, comma 5, del t.u, impone di tenere in considerazione, in favore del rilascio del permesso di soggiorno, gli elementi sopravvenuti e insieme vieta di considerare preclusive le irregolarità amministrative sanabili. Queste disposizioni, invero, implicano che non vi siano termini decadenziali basati esclusivamente sul dato cronologico». Nel caso della conversione del permesso di soggiorno stagionale, ai sensi dell art 24, l elemento sopravvenuto favorevole, indicato come parametro generale dall art. 5, comma 5, del citato T.U.I., è rappresentato (come deduce parte appellante) dalla proposta del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato proposto al lavoratore stagionale; situazione che, una volta concretizzatasi, consente all immigrato di non essere tenuto a tornare nel Paese di origine per ottenere un nuovo permesso stagionale per l anno successivo Peraltro, procedendo all individuazione della concreta ampiezza della locuzione «qualora se ne verifichino le condizioni», secondo i canoni dell interpretazione sistematica, ad avviso del Collegio non risulta plausibile una interpretazione restrittiva della disposizione, che, pur in assenza di una espressa disposizione, implicitamente limiterebbe la possibile conversione del permesso di soggiorno stagionale in quello di lavoro subordinato soltanto laddove la conversione sia richiesta prima della scadenza del permesso stagionale: infatti in analoghe procedure, come quella per la conversione del permesso di

7 soggiorno per motivi di studio in quello per lavoro subordinato (presa come tertium comparationis dal giudice di primo grado) il D.LGS n. 286/1998, all art.6 (nonché il DPR n. 394/1999, all art 14, comma 6) ha previsto espressamente che la conversione debba avvenire prima della scadenza del permesso di studio e previa stipula del contratto di soggiorno per lavoro Nel caso specifico, poi, quanto al regime dettato per la programmazione transitoria dei flussi dei lavoratori in questione per l anno 2013, il Collegio aggiunge che, in via di fatto, non si può prescindere dalla constatazione che il DPCM, che ha disciplinato i flussi per il 2013, è stato adottato quasi a fine anno di riferimento (il 5 novembre 2013) ed è stato pubblicato sulla G.U. del 19 dicembre 2013, fissando, comunque, in otto mesi dalla pubblicazione il termine per la presentazione delle domande da parte degli immigrati a valere sulle quote del In conseguenza, poiché l appellante aveva facoltà di richiedere la conversione del suo permesso di lavoro stagionale per un periodo di otto mesi, con dies a quo da computarsi a partire dal 19 dicembre 2013, risulta evidente che il suo permesso di soggiorno stagionale era ancora efficace quando il suddetto termine è iniziato a decorrere Né sarebbe corretto replicare che l immigrato non avrebbe avuto titolo a beneficiare dell intero periodo di mesi otto fissato dalla norma, dovendo, comunque, esercitare la facoltà prima della scadenza del permesso di soggiorno stagionale, cioè nei pochi giorni residui intercorrenti tra il 19 dicembre 2013 ed il 30 dicembre 2013 (data di scadenza del suo permesso di

8 soggiorno stagionale): infatti, ragionando in tal guisa, per un verso, la previsione di un periodo di otto mesi per presentare le istanza di conversione, a valere sulle quote flussi del 2013, sarebbe incongruente, visto che i permessi suscettibili di regolare conversione scadevano al più entro meno di trenta giorni, mentre, per altro verso, per la presentazione delle domande il DPCM in questione non avrebbe previsto un periodo di tempo predeterminato e fisso, ma periodi di durata variabile in corrispondenza alle singole situazioni di fatto degli interessati, cioè alla data di scadenza del permesso di soggiorno di ciascuno di essi Tali argomenti, ad avviso del Collegio, evidenziano l infondatezza del diverso avviso, espresso dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell Interno in due circolari interministeriali (diramate nel 2013 e nel 2014), richiamato dalle difese del Ministero appellato: infatti la circolare interministeriale 5 novembre 2013, n. 35/6100 e n.6732, nel dare chiarimenti sull art.24, comma 4, ultimo periodo, D.LGS. n. 286/1998, precisava, su conforme parere dell Avvocatura Generale dello Stato, che l immigrato lavoratore stagionale deve richiedere la conversione del permesso «prima della scadenza del permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale»; indicazione confermata nella successiva analoga circolare interministeriale 22 dicembre 2014, n e n.7201, emanata dagli stessi Ministeri per l applicazione del DPCM 11 dicembre 2014, che disciplina la programmazione transitoria dei flussi di lavoratori non comunitari per il 2014.

9 3. In conclusione, per le esposte considerazioni, l appello va accolto e per l effetto, in riforma della sentenza impugnata, il ricorso proposto in primo grado va accolto, con il conseguente annullamento del diniego di conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato, pronunciato dal SUI di Pesaro con nota in data 2 settembre 2014 n e confermato con nota 20 aprile Considerate la scarsa chiarezza della normativa in controversia e le oscillazioni della giurisprudenza, sussistono giusti motivi per compensare tra le parti le spese di entrambi i gradi di giudizio. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) accoglie l appello in epigrafe n del 2016 e per l effetto, in riforma della sentenza impugnata, accoglie il ricorso proposto in primo grado, con il conseguente annullamento del diniego di conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato, pronunciato dal SUI di Pesaro con nota in data 2 settembre 2014, n , e confermato con nota 20 aprile Spese di entrambi i gradi di giudizio compensate tra le parti.

10 Dispone che il Ministero dell Interno rimborsi all appellante quanto effettivamente versato a titolo di contributo unificato, nel corso dei due gradi del giudizio. Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del giorno 30 agosto 2016, con l'intervento dei magistrati: Luigi Maruotti, Presidente Lydia Ada Orsola Spiezia, Consigliere, Estensore Giulio Veltri, Consigliere Massimiliano Noccelli, Consigliere Stefania Santoleri, Consigliere L'ESTENSORE Lydia Ada Orsola Spiezia IL PRESIDENTE Luigi Maruotti IL SEGRETARIO