Rassegna Stampa. Mercoledì 19 Marzo 2014

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1 Rassegna Stampa 19 Marzo 2014

2 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. Previdenza Sole 24 Ore (Il) 38 Previdenza. Chiarimenti dal messaggio Inps. Bonus «usuranti» a macchinisti e controllori Fs (Venenzi Fabio) Repubblica (la) 1 Pensioni, assistenza, Irpef, così il piano dei risparmi penalizzerà il ceto medio (Petrini Roberto) 1 2

3 Estratto da pag. 38 Roberto Napoletano Previdenza. Chiarimenti dal messaggio Inps Bonus «usuranti» a macchinisti e controllori Fs Fabio Venanzi I benefici previsti per i lavoratori che svolgono attività particolarmente faticose e pesanti (cosiddetti usuranti) si applicano anche al personale viaggiante e di macchina iscritti al Fondo speciale perii personale dipendente delle Ferrovie dello Stato. Lo precisato l'inps con il messaggio 3380/14 di ieri. Con l'entrata m vigore del DI 201 di fine 2O11, i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia sono stati equiparati a quelli previsti per la generalità dei lavoratori, superando i limiti più favorevoli m vigore fino ad allora. Gli aumenti figurativi continuano a trovare applicazione fino a tutto il 2O11. L'uscita con i requisiti previsti per la pensione di anzianità con la quota 97,3 - con almeno 61 anni 3 mesi e 35 anni di contributi, oltre ai resti per il perfezionamento della somma richiesta - consentirà un'uscita anticipata. In tal caso, però, continuerà a trovare applicazione la finestra mobile di 12 mesi, nonché gli adeguamenti legati m materia di speranza di vita. Il decreto Salva Italia non trova, altresì, applicazione nei confronti dei lavoratori non vedenti che intendono accedere alla pensione di vecchiaia nella Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap). Lo ha precisato l'inps con il messaggio 3116/14. Rimangono fermi i requisiti richiesti alla data del 31 dicembre 1992, fatta eccezione per i criteri di arrotondamento (16 giorni=i mese). Pertanto sono ancora validi i limiti tassativi di età, in vigore alla fine del 1992, stabiliti da leggi e/o regolamenti organici nell'assicurazione generale obbligatoria (Ago). Il conseguimento della pensione di vecchiaia è m ogni caso subordinato alla cessazione del rapporto di lavoro. Nel pubblico impiego non trova, invece, applicazione la clausola di salvaguardia prevista nel privato, dove è possibile accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti vigenti al 1992 se i lavoratori risultano invalidi m misura non inferiore all'so per cento. RIPRODUZIONE RISERVATA L'altro messaggio 011IPOVEDENTI Con il messaggio 3116/14 l'inps ha precisato che il Decreto Salva Italia (DI 201/11) non trova applicazione per i lavoratori che intendono accedere alla pensioned)' vecchiaia nella gestione ex Inpdap 02 I IL CALCOLO Per gli ipovedenti restano fermi i requisiti richiesti alla data del 31 dicembre 1992, fatta eccezione per i criteri di arrotondamento (16 giorni = 1 mese) dell'ente datore di lavoro. Il requisito contributivo minimo è cristallizzato a 15 anni. Tuttavia l'inapplicabilità dell'inasprimento dei requisiti fa sì che continui a trovare applicazione la finestra mobile di 12 mesi, nonché le disposizioni m materia di adeguamenti agli incrementi della speranza di vita. La salvaguardia si applica anche ai lavoratori iscritti Previdenza Pag. 1

4 Estratto da pag. 1 Ezio Mauro Cottarelli: cinque miliardi di risparmi in otto mesi. Cgil in trincea. L'Alta Corte tedesca dice sì al salva-stati Tagli a sanità e pensioni la scure sul ceto medio ROMA Laspendingreview si abbatte sul ceto medio. Il piano di Cottarelli prevede oltre 5 miliardi di tagli alla spesa pubblica in otto mesi e una stima di almeno 85 mila unità in esubero nel pubblico impiego al 2016, con un costo corrispondente di circa 3 miliardi. Per la Cgil è un «nuovo attacco al welfare». La Corte costituzionale tedesca, intanto, dice sì al fondo salva-stati. Moody's gela l'italia: «Ilratingresteràbasso». AMATO, GRION, OCCORSIO PETRINI E TARQUINI ALLEPAGINE2.3E4 Pensioni, assistenza, Irpef così il piano dei risparmi penalizzerà il ceto medio Nienteassegnoàciccompagno soprailomikieuro ROBERTO PETRINI ROMA Altro che pensioni d'oro. L'"eredità" Cottarelli rotola sulle scrivanie di Matteo Renzi e Graziano Delrio con tagli che investono pensioni modeste, vedove, donne, invalidi, reduci di guerra. Nel mirino la carne viva del ceto medio-basso del paese colpito in quelle fasi particolari della vita quando si ha più bisogno di aiuto. Certo l'intento è quello della revisione della spesa, della lotta agli sprechi e agli abusi, mail risultato rischia di essere assai doloroso. La cura Cottarelli, guardiano della «spending review», in procinto di trasferirsi a Palazzo si meno dei fatidici 25 mila euro sintetizza così: 3,8 miliardi in tre lordi annui. Il primo colpo è già anni da previdenza e assistenza. stato parato da Renzi che ha Un colpo per i redditi tra i 25 mila smentito l'ipotesi del piano e 40 mila euro che dovranno Cottarelli di un prelievo stringere la cinghia, tra tagli delle temporaneo sugli indicizzazioni e interventi sul Welfare, e non saranno nemmeno ricompensati dal bo- Proposta di nuovo la deindicizzazione delle pensioni oltre una certa soglia di reddito nus-irpet da 80 euro mensili che è destinato solo a chi guadagna Previdenza Pag. 2

5 Estratto da pag. 1 Ezio Mauro assegni previdenziali medi (intorno ai euro lordi). Ieri il ministro del Lavoro Polettihaassicurato di nuovo che non ci sarà nessun prelievo soprai euro. Ma sgombrato il campo da questamisuraleslidedellaspending review tornano alla carica. In primalineac'èil blocco della indicizzazione all'inflazione delle pensioni: Monti, in piena emergenza, sterilizzò gli assegni oltre i euro, il governo Letta reintrodusse, anche se in modo parziale, lo «scudo» del potere d'acquisto, fino a euro lordi. Ora gli oltre 2 miliardi di risparmi previsti dal piano per il biennio fanno pensare ad una nuova sterilizzazione degli assegni del ceto medio. Una retromarcia che i pensionati non gradiranno. L'altra partita di carattere sociale è quella che riguarda gli invalidi: dal morbo di Alzheimer ad altre terribili disabilità. Il piano prevede di recuperare 300 milioni in tre annilegando l'assegno di accompagnamento al reddito. La proposta è quella di cancellare l'indennità (del tutto o solo per i nuovi trattamenti) per chi ha redditi di 30 mila euro lordi oppure arriva a 45 mila sommando coniuge e figli. Un settore dove si deve camminare con i piedi di piombo: i servizi sono carenti e le badanti costano. E anche una famiglia del ceto medio può cadere nella disperazione di fronte alle spese per l'assistenza di un non-autosufficiente. Capitolo a parte è quello dei "furbi": chi ruba il Welfare deve essere punito. Tant'è cheieri Poletti ha confermato che il gover- Ma, come è avvenuto in passato, l'eventuale visita di verifica (per evitare disagi al malato) deve essere fatta con grande delicatezza. Dall'operazione: 300 milioni. La giustificazione sta in un grafico che spiega che invalidi, ciechi e sordomuti sono cresciuti più della popolazione. Una correlazione che dovrebbe tenere conto anche del prevalere di una diagnosticapiù accurata, del diffondersi di nuove malattie sociali e dell'aumento dell'età media. Anche vedove e orfani di guerra dovranno pagare il loro ticket al piano Cottarelli. Dalla revisione delle pensioni del Secondo conflitto mondiale, che oggi pesano sul bilancio per 1,5 miliardi, si cercherà di raccogliere 800 milioni in tre anni.forsel'intervento arriverà troppo tardi: la vedova ventenne di un disperso in Russia oggi ha circa90 anni. E già prende una pensione parametrata al reddito. Nel mirino anche le pensioni di reversibilità: Poletti; lotta ai falsi invalidi, nessun contributo per gli assegni sopra i euro ovvero la quota di pensione che riscuote la vedova alla morte del marito. Il risparmio qui è di 100 milioni nel 2016: gli orfani prendono il 20 percento dell'assegno finché non diventano maggiorenni, la mamma il 60 per cento. Tutto legato al reddito. L'altra categoria «debole» è quella delle donne. L'idea è quella di elevare l'età contributiva per andare in pensione di anzianità da 41 a 42 anni: le donne che hanno storie previdenziali frammentate (alternate con lavori casalinghi) dovranno attendere di più. Perché colpire le pensioni? La giustificazione è «macroeconomica»: una tabella illustra che coloro che vivono con l'assegno previdenziale (un ceto medio basso tra i 18 mila e i 35 mila euro) risparmiano troppo (dal 7 al 20 per cento del reddito). Non consumano, tengono i soldi per lasciarli ai nipotini. E al Pil non servono. Previdenza Pag. 3

6 Estratto da pag. 1 Ezio Mauro I risparmi attesi dalle pensioni In miliardi di euro Totale risparmi i Numero indennità di accompagnamento i Numero indennità di accompagnamento per gli over Come sono aumentate le indennità di accompagnamento In numero Numeri indici 1998=100 Numeri indici 1998= i Numero indennità di accompagnamento i Numero indennità di accompagnamento per gli over Num 2008 ri i 2010 dici I risparmi attesi dalle pensioni In miliardi di euro Totale risparmi ,8 = ,6 di cui ,8 i Numer II ministro del Lavoro Giuliano Poletti indennità di accompagnamento i Numero Previdenza Pag. 4

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