COMUNE DI PIGNATARO MAGGIORE PROGETTO PER IL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI PIANO TECNICO FINANZIARIO (P.T.F)

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1 COMUNE DI PIGNATARO MAGGIORE Provincia di Caserta PROGETTO PER IL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI PIANO TECNICO FINANZIARIO (P.T.F) A CURA DI EGEA S.p.A CONSORZIO INTERCOMUNALE RSU CASERTA 4 In collaborazione con ECO QUATTRO S.p.A. 1

2 LA PROBLEMATICA NAZIONALE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI E DEI SERVIZI DI IGIENE AMBIENTALE Premessa L organizzazione dei servizi d igiene urbana, non più limitata ai rifiuti tal quali, ha subito in questi ultimi anni dei profondi cambiamenti in virtù sia del mutato quadro normativo sia a causa dell emergenza smaltimento venutasi a creare in molte realtà come quella campana, per la difficoltà di costruire nuovi impianti di trattamento e/o smaltimento. Infatti, gli obiettivi complessivi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, derivanti dalla strategia di gestione dei servizi, devono essere ripensati in virtù di un quadro normativo che è cambiato. La modificazione degli scenari relativi alla gestione dei RSU, del mercato delle materie recuperate, del recupero energetico, è certamente centrale per poter affrontare le grandi scelte della raccolta differenziata, del trattamento, del riciclaggio, del recupero energetico con termovalorizzazione del CDR, derivanti dal divieto di smaltimento del tal quale in discarica. In particolare nella definizione delle responsabilità condivise, della prevenzione, della raccolta, del recupero, dello sbocco finale dei materiali raccolti e trattati, diventa importante stabilire e coordinare i ruoli dei diversi soggetti pubblici e privati e le concrete possibilità d azione e accordo tra le diverse fasi di gestione del sistema rifiuti. IL DECRETO RONCHI Il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 1997, ed è entrato in vigore il successivo 2 marzo, mentre le disposizioni contenute nel Titolo II (gestione degli imballaggi) sono entrate in vigore il 1 maggio Il Decreto dà attuazione alle direttive comunitarie 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Esso è stato successivamente integrato e modificato dal D.lgs. 389/97 e dalla Legge n. 426/98. Il Decreto contiene numerose innovazioni, le principali delle quali sono: nuove definizioni nuova classificazione dei rifiuti variazioni nelle competenze tra Stato, regioni, province e Comuni revisione del sistema di pianificazione 2

3 previsione del sistema tariffario in sostituzione della TARSU introduzione del regime di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio disciplina della bonifica dei siti inquinati procedure semplificate per i rifiuti avviati a recupero Il Decreto ha abrogato la normativa previgente, con particolare riferimento al DPR 915/82, alla legge 441/87 (fatti salvi alcuni articoli relativi a interventi, procedure e finanziamenti), alla legge 475/88 (fatti salvi alcuni articoli relativi a impianti in emergenza, personale a disposizione del Ministero dell Ambiente, raccolta e riciclaggio delle batterie esauste e compiti del COBAT). In base al Decreto, la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è disciplinata al fine di assicurare una elevata protezione dell ambiente, senza pericolo per la salute dell uomo, senza determinare rischi per acqua, aria, suolo, flora e fauna, senza danneggiare il paesaggio né causare inconvenienti da rumori o odori. La gestione si conforma ai principi di responsabilizzazione e di cooperazione, e stabilisce una gerarchia di interventi che pone al primo posto attività finalizzate alla prevenzione della produzione di rifiuti; al fine di ridurre le quantità di rifiuti destinate a smaltimento finale. Il Decreto, infatti, indica come prioritarie le attività finalizzate al reimpiego, al recupero e al riciclaggio di materia, mentre l utilizzazione dei rifiuti come combustibile per la produzione di energia è sì considerata principale, ma sempre in via subordinata rispetto al riutilizzo, riciclaggio e recupero. Pertanto, la discarica riveste un ruolo residuale, per i soli rifiuti inerti e residui dalle operazioni di riciclaggio, recupero e smaltimento precedentemente ricordate. Competenze dei comuni Si riporta di seguito quanto previsto dal D. Lgs. 22/97: Art. 21. Competenze dei comuni I comuni effettuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui alla legge 8 giugno 1990, n. 142, e dell articolo I comuni disciplinano la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei princìpi di efficienza, efficacia ed economicità, stabiliscono in particolare: a) le disposizioni per assicurare la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani; b) le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani; c) le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi; 3

4 d) le norme atte a garantire una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi, e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione di cui all articolo 7, comma 2, lettera f); e) le disposizioni necessarie a ottimizzare le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare; f) le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani prima di inviarli al recupero e allo smaltimento; g) l assimilazione per qualità e quantità dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani ai fini della raccolta e dello smaltimento sulla base dei criteri fissati ai sensi dell articolo 18, comma 2, lettera d). Sono comunque considerati rifiuti urbani, ai fini della raccolta, del trasporto e dello stoccaggio, tutti i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade ovvero, di qualunque natura e provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle strade marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d acqua. 3. È, inoltre, di competenza dei comuni l approvazione dei progetti di bonifica dei siti inquinati ai sensi dell articolo Nell attività di gestione dei rifiuti urbani, i comuni si possono avvalere della collaborazione delle associazioni di volontariato e della partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni. 5. I comuni possono istituire, nelle forme previste dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni, servizi integrativi per la gestione dei rifiuti speciali non assimilati ai rifiuti urbani. 6. I comuni sono tenuti a fornire alla regione ed alla provincia tutte le informazioni sulla gestione dei rifiuti urbani dalle stesse richieste. 7. La privativa di cui al comma 1 non si applica alle attività di recupero dei rifiuti che rientrino nell accordo di programma di cui all articolo 22, comma 11, ed alle attività di recupero dei rifiuti assimilati. 8. Sono fatte salve le disposizioni di cui all articolo 6, comma 1, della legge 28 gennaio 1994, n 84, e relativi decreti attuativi. Art. 39. Raccolta differenziata e obblighi della Pubblica Amministrazione La pubblica amministrazione deve organizzare sistemi adeguati di raccolta differenziata in modo da permettere al consumatore di conferire al servizio pubblico rifiuti di imballaggio selezionati dai rifiuti domestici e da altri tipi di rifiuti di imballaggi. In particolare: a) deve essere garantita la copertura omogenea del territorio in ciascun ambito ottimale, tenuto conto del contesto geografico; b) la gestione della raccolta differenziata deve essere effettuata secondo criteri che privilegiano l efficacia, l efficienza e l economicità del servizio, nonché il coordinamento con la gestione di altri rifiuti. 2. Nel caso in cui la pubblica amministrazione non attivi la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i produttori e gli utilizzatori possono organizzare 4

5 tramite il Consorzio Nazionale Imballaggi di cui all articolo 41 le attività di raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio primari sulle superfici pubbliche o la possono integrare se insufficiente. 2-bis. La pubblica amministrazione incoraggia, ove opportuno, l utilizzazione di materiali provenienti da rifiuti di imballaggio riciclati per la fabbricazione di imballaggi e altri prodotti. 2-ter. I Ministeri dell ambiente e dell industria, del commercio e dell artigianato curano la pubblicazione delle misure e degli obiettivi oggetto delle campagne di informazione di cui all articolo 41, comma 2, lettera g). 2-quater. Il Ministro dell industria, del commercio e dell artigianato cura la pubblicazione dei numeri di riferimento delle norme nazionali che recepiscono le norme armonizzate di cui all articolo 43, comma 3, e comunica alla Commissione dell Unione europea le norme nazionali di cui al medesimo articolo, comma 3, considerate conformi alle predette norme armonizzate. Art. 43. Divieti E vietato lo smaltimento in discarica degli imballaggi e dei contenitori recuperati, ad eccezione degli scarti derivanti dalle operazioni di selezione, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio. 2. A decorrere dal 1 gennaio 1998 è vietato immettere nel normale circuito di raccolta dei rifiuti urbani imballaggi terziari di qualsiasi natura. Dalla stessa data eventuali imballaggi secondari non restituiti all utilizzatore dal commerciante al dettaglio possono essere conferiti al servizio pubblico solo in raccolta differenziata, ove la stessa sia stata attivata. 3. A decorrere dal 1 gennaio 1998 possono essere commercializzati solo imballaggi rispondenti agli standard europei fissati dal Comitato Europeo Normalizzazione in conformità ai requisiti essenziali stabiliti dall articolo 9 della direttiva 94/62 CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 1994, e dall Allegato F al presente decreto. Fino al 1 gennaio 1998 si presume che siano soddisfatti tutti i predetti requisiti quando gli imballaggi sono conformi alle pertinenti norme armonizzate i cui numeri di riferimento sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, ovvero, in mancanza delle pertinenti norme armonizzate, alle norme nazionali considerate conformi ai predetti requisiti. 4. E vietato immettere sul mercato imballaggi o componenti di imballaggio, ad eccezione degli imballaggi interamente costituiti di cristallo, con livelli totali di concentrazione di piombo, mercurio, cadmio e cromo esavalente superiore a: a) 600 parti per milione (ppm) in peso a partire dal 30 giugno 1998; b) 250 ppm in peso a partire dal 30 giugno 1999; c) 100 ppm in peso a partire dal 30 giugno Con decreto del Ministro dell ambiente e del Ministro dell industria, del commercio e dell artigianato sono determinate, in conformità alle decisioni dell Unione Europea: a) le condizioni alle quali i livelli di concentrazione di cui al comma 4 non si applicano ai materiali riciclati e ai circuiti di produzione localizzati in una catena chiusa e controllata; 5

6 b) le tipologie di imballaggio esonerate dal requisito di cui al comma 4, lettera c. Il Decreto introduce i cosiddetti ambiti territoriali ottimali (ATO, di norma coincidenti con le province), per assicurare una gestione unitaria dei rifiuti urbani, e stabilisce per ciascun ATO un livello minimo di raccolta differenziata dei rifiuti, come di seguito descritto: 15% entro due anni dalla entrata in vigore del Decreto, ossia al 2 marzo % entro quattro anni, ossia al 1 marzo % a partire dal sesto anno (2 marzo 2003). Il Decreto dedica ampio spazio alla gestione degli imballaggi e rifiuti di imballaggio, che deve informarsi ai principi di prevenzione alla fonte della quantità e pericolosità, di sviluppo della raccolta differenziata finalizzata al recupero e al riciclaggio di materia, di altre forme di recupero, conformemente al principio chi inquina paga e al principio della responsabilità condivisa. Il Decreto stabilisce compiti e oneri per produttori e utilizzatori degli imballaggi primari, secondari e terziari e definisce gli obblighi della pubblica amministrazione relativamente alla raccolta differenziata degli imballaggi primari, e dispone la costituzione del Consorzio Nazionale Imballaggi, (CONAI) e dei consorzi di filiera. Il Decreto fissa obiettivi anche per la raccolta differenziata ed il riciclaggio degli imballaggi: recupero come materia o componente di energia 50-65% riciclaggio (di materie) 25-45% per ciascun materiale, in peso 15-25% entro cinque anni dalla entrata in vigore (1 maggio 2002). Naturalmente il Decreto entra nel merito anche di tutti gli altri aspetti relativi alla corretta gestione dei rifiuti urbani, ma in considerazione delle finalità di questo lavoro ci siamo volutamente limitati a riportare le principali modifiche intervenute in materia di raccolta differenziata, sottolineando che il riferimento normativo, specie in virtù della abrogazione del DPR 915/82 e della legge 475/88, è radicalmente mutato e che gli obiettivi fissati impongono un fondamentale mutamento di indirizzi. 6

7 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO E ANALISI DELLE ATTUALI MODALITA DI CONDUZIONE DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA Dati Generali La Tabella 1.1 contiene una sintesi dei principali parametri generali relativi al Comune di Pignataro Maggiore e alle modalità organizzative del sevizio di igiene urbana. Tabella 3.1 igiene urbana Dati relativi al Comune di Pignataro Maggiore e al servizio di Dati Generali U.M. Valore Abitanti (pop. Residente) 2001 (n.) 6670 ca. Superficie (Kmq) 31 ca. Utenze (n.) 2224 ca. Rapporto abitanti/famiglia (n.) 3 ca. Densità abitativa (n. ab/kmq) 215 ca. Imprese totali (n.) ca. Addetti totali (n.) n.c. Dati servizi igiene urbana U.M. Valore Prodotti RSU totali 2001 (t/anno) 2.560,00 Raccolte Differenziate (t/anno) n.c. (% ca.) Prodotti RSU pro-capite (Kg/ab.anno) 384 kg/ab. anno 7

8 3.3 Caratterizzazione del territorio del Comune di Pignataro Maggiore L impostazione di un nuovo assetto organizzativo - gestionale del servizio, la suddivisione territoriale e la valutazione quantitativa di mezzi, attrezzature e personale, non poteva prescindere da una conoscenza del territorio. Per redarre tale analisi sono stati condotti dei sopralluoghi conoscitivi su tutto il territorio comunale. Nel corso di tali sopralluoghi sono state caratterizzate aree omogenee da un punto di vista prevalentemente urbanistico; tale caratterizzazione è stata finalizzata ovviamente al servizio di igiene urbana. Gli elementi analizzati nel corso dei sopralluoghi sono stati in particolare: Caratterizzazione urbanistica: - residenziale - commerciale - servizi - industriale Tipologia edilizia: - recente - dopoguerra - antica - interesse storico Densità abitativa/edilizia Caratteristica delle strade: - dimensioni - presenza e dimensione marciapiedi - presenza di alberature Caratterizzazione del traffico stradale: - intensità e orari del traffico - presenza di parcheggi e auto in sosta Dagli elementi raccolti, sono state ricavate, per ciascun quartiere, delle schede riferite a una cartografia stradale del Comune di Pignataro Maggiore, riportanti le caratteristiche qualitative delle aree esaminate. Sulla base di tali schede sono state quindi tarate e verificate le ipotesi di progetto sulla suddivisione territoriale (sostenibilità della suddivisione in Aree) e di dimensionamento, di massima dei servizi. Nell appendice C viene inoltre presentato un rapporto fotografico rappresentativo dei diversi quartieri con evidenziate le peculiarità specifiche. Le modalità gestionali del servizio di igiene urbana L assetto gestionale Il servizio di igiene urbana del Comune di Pignataro Maggiore fa capo al Servizio Ecologia. Presso tale servizio risiede una figura professionale che 8

9 svolge un ruolo di coordinamento. A tale figura fa capo anche la responsabilità della distribuzione delle risorse economiche per lo svolgimento del servizio. A questo servizio è affidato il coordinamento e controllo sulle seguenti attività: prelievo: svolto in economia mediante l utilizzo di 8 unità lavorative di cui 6 ex LSU a tempo determinato. smaltimento: i rifiuti tal quale vengono attualmente conferiti presso la stazione di trasferenza gestita da Egea S.p.A. per poi essere avviati agli impianti CDR. spazzamento: svolto in economina raccolta differenziata: svolta in economia solo per i vetro. 9

10 Valutazione delle attuali modalità di espletamento dei servizi Nel presente paragrafo vengono descritte le criticità del servizio emerse nel corso dei sopralluoghi, delle interviste e delle analisi effettuate. Servizio di raccolta RSU Organizzazione Il servizio è attualmente gestito quasi interamente su un unico turno notturno. Le raccolte sono basate su una frequenza giornaliera (7/7), e prevedono un unico scarico nel turno di raccolta tranne in casi eccezionali. Qualità del servizio Un elemento critico molto evidente emerso nel corso dei sopralluoghi e dall analisi effettuata è l insufficiente volumetria dei contenitori installata per la raccolta la quale risulta inferiore agli attuali fabbisogni in assenza di una vera raccolta differenziata. Elementi critici salienti Gli elementi critici relativi all organizzazione che influiscono sull efficacia e sull efficienza del servizio risultano i seguenti: servizio svolto su turno unico e con un unico svuotamento; volumetrie installate insufficienti; raccolta degli imballaggi (cartone) a carico del circuito di raccolta degli RSU con conseguente drastica riduzione della densità media dei rifiuti (volumetrie insufficienti); Considerazioni L esame della situazione attuale esposta nel presente capitolo consente di formulare le seguenti valutazioni: va innanzitutto evidenziata la specificità del Comune di Pignataro Maggiore derivante dalla bassa densità abitativa e dalla bassa congestione del traffico in tutte le fasce orarie, unitamente alla morfologia pianeggiante del territorio comunale; l organizzazione del servizio risulta inadeguata per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal Ronchi ; 10

11 PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI IGIENE URBANA Premessa Il Comune di Pignataro Maggiore ha evidenziato la volontà di avviare in tempi certi un sistema di raccolta differenziata spinta che permetta il raggiungimento in tempi rapidi degli obbiettivi posti dal Decreto Ronchi. Il presente Progetto di Raccolta Integrata, risponde quindi a questa precisa richiesta e formula delle ipotesi e delle linee guida per avviare una raccolta differenziata spinta sul territorio comunale, attraverso un sistema misto stradale / porta a porta, mettendo in evidenza i costi annui e gli investimenti necessari per dare a corso alle indicazioni contenute in questo piano. Il presente Progetto di Raccolta Integrata, formula una proposta che si basa su criteri organizzativi di tipo industriale, con una pianificazione concepita su un modello di gestione che intende raggiungere elevate percentuali di intercettazione dei rifiuti separabili direttamente dagli utenti. Risulta chiaro quindi, come le indicazioni contenute in questo piano concorrano verso l offerta di un servizio qualitativo alto, prescindendo dalle ottimizzazioni dei sistemi di raccolta tradizionali, ma puntando decisamente verso la possibilità di ottenere elevate percentuali di raccolta differenziata, attraverso un sistema di raccolta porta a porta piuttosto spinto. Risulta ugualmente chiaro, come le risorse tecniche, umane ed economiche, necessarie per approntare una tale riorganizzazione, siano proporzionate agli obiettivi ambiziosi che una tale riorganizzazione si propone. Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal Ronchi Il presente paragrafo riporta in linea generale lo scenario, relativo ai flussi di rifiuti, ipotizzabile per il raggiungimento degli obiettivi dettati dalla vigente normativa nazionale. In assenza di dati sulla composizione merceologica dei RSU prodotti nel Comune di Pignataro Maggiore, vengono fatte delle ipotesi sulla base di realtà similari. La composizione media dei RSU in realtà aventi caratteristica di elevata 11

12 urbanizzazione, può assumersi verosimilmente come quella riportata in figura 5.1 Tale composizione è stata riclassificata considerando che la parte non cernibile (con granulometria inferiore a 20 mm) e composta in prevalenza (superiore all'80% ) da materie organiche. Si osserva come la frazione organica putrescibile, costituita per circa la metà da residui alimentari e, per la restante quota, da residui di origine vegetale (come sfalci e potature), rappresenti la categoria merceologica più rilevante con il 33%. La seconda categoria merce logica, in ordine di importanza, e rappresentata dalle materie cellulosiche (carta n genere, cartone, giornali, etc.) con circa il 20% di presenza nel monte rifiuti. Le materie plastiche rappresentano circa i1 10% degli RSU. In tale categoria ricadono in particolare gli imballaggi. Il solo polietilene in film rappresenta circa la metà di questa categoria mentre circa un quarto è rappresentato da contenitori per liquidi composti da polimeri diversi (PE, PET, PVC). Le materie metalliche rappresentano una quota abbastanza ridotta dei RSU, circa il 1%; la componente principale è costituita da contenitori per liquidi e alimenti in genere, e i materiali sono in prevalenza ferrosi. L' alluminio rappresenta circa lo 0,65 %. Le altre materie presenti nei RSU sono rappresentate in prevalenza dal vetro (circa 7%) costituito quasi esclusivamente da contenitori per liquidi, tessili (4%), inerti (3%) di origine prevalentemente domestica da piccole demolizioni, materiali compositi (2%) costituiti in prevalenza da poliaccoppiati carta/plastica per alimenti come ad esempio il tetrapak, e i pannolini (3% ). Tenuto conto del quantitativo di materiali realmente riciclabili presenti in ciascuna categoria e dei rendimenti raggiungibili con i più moderni sistemi di ciclo integrato dei rifiuti, possono essere ipotizzate le efficienze riportate nella Tabella 5.1. Tabella 5.1 Efficienze di raccolta differenziata ipotizzabili per ciascuna categoria merceologica e recuperi complessivi nel monte rifiuti entro 3 e 12 mesi. 12

13 FRAZIONE MERCEOLOGICA Intercettato Intercettato Composizione % al 3 mese RD% al 12 mese RD% CARTA E CARTONE 20,15 35% 7,05 60% 12,09 PLASTICA 9,40 20% 1,88 50% 4,70 ACCIAIO 1,00 10% 0,10 50% 0,50 ALLUMINIO 0,65 20% 0,13 50% 0,33 FRAZIONE VERDE 1,30 50% 0,65 60% 0,78 FRAZIONE ORGANICA 33,15 10% 3,32 70% 23,21 LEGNO 2,40 15% 0,36 50% 1,20 CUOIO GOMME 0,75 0% 0,00 0% 0,00 VARI + PANNOLINI + TESSILI 0,09 0% 0,00 25% 0,02 INERTI PESANTI 0,40 10% 0,04 50% 0,20 VETRO 7,30 50% 3,65 70% 5,11 SOTTOVAGLIO 14,50 0% 0,00 0% 0,00 100% 17,18 48,13 E' quindi sulla frazione organica che dovranno essere rivolti gli sforzi principali per la sua separazione a monte in quanto, oltre a rappresentare la frazione di maggior peso nel monte rifiuti, esse è responsabile dei maggiori problemi di gestione (emissioni inquinanti di percolato e biogas in impianti di interramento sanitario, produzione di composti organo clorurati e odori in impianti di termodistruzione). E' inoltre a tale categoria che, in particolare, sono rivolti gli interessi della nuova legislazione vigente. Può essere prevista un'efficienza di recupero pari al 50% entro 36 mesi. Il mercato della frazione cellulosica, rappresentato in particolare dalla produzione di carta riciclata e di cartone per imballaggi può essere previsto un recupero de1 12,1%, con un'efficienza del 60%. Il recupero delle materie plastiche è attualmente rivolto ai soli contenitori per liquidi in PE, PET e PVC. Può essere ipotizzato un recupero pari al 1,9% con efficienza del 20% entro i primi 3 mesi e del 50% a regime. La raccolta del vetro è la più tradizionale e il mercato, che prevede oramai su quasi tutti i cicli produttivi del vetro "verde" (per la produzione di bottiglie), una quota proveniente dai rottami di vetro. Per questa categoria può essere prevista un'efficienza pari al 70%. Le efficienze ipotizzate su le diverse categorie merceologiche comporterebbero a regime il superamento dell' obiettivo Ronchi, fissato in almeno il 35%. Nel presente studio di fattibilità vengono definite, le modalità organizzative per raggiungere tali risultati. 13

14 Linee guida della riorganizzazione del servizio Gli obiettivi principali della riorganizzazione del servizio di igiene urbana del Comune di Pignataro Maggiore possono essere così riassunti: calibrazione dei servizi i igiene urbana in modo differenziato in funzione della singola realtà territoriale; potenziamento dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti destinati in prevalenza all'utente domestico ricorrendo a nuove tipologie di raccolta e precisamente: 1. raccolta della frazione cellulosica mediante cassonetti stradali nella sola Area periferica; 2. raccolta monomateriale porta a porta di carta, plastica sulla quasi totalità del territorio comunale; 3. raccolta del vetro e banda stagnata mediante campane stradali e bidoni carrellati per i pubblici esercizi; 4. potenziamento del servizi di raccolta differenziata del cartone destinata prevalentemente alle utenze commerciali; 5. istituzione di servizi di raccolta differenziata di "nicchia" per alcune tipologie di utenze (carta di qualità per gli uffici e istituzioni, verde pubblico dai grandi produttori, ecc.) 6. introdurre la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti; tale servizio verrà avviato in una prima fase per i soli grandi utenti ed esteso gradualmente alle utenze domestiche, anche in funzione della disponibilità degli impianti di trattamento e valorizzazione delle frazioni recuperate che verranno realizzati nella zona; 7. integrazione dei servizi i raccolta differenziata sopra definiti con il servizio di raccolta tradizionale dei RSU, introducendo il concetto di frazione secca non recuperabile, in modo da definire un "Sistema Integrato di Gestione dei Rifiuti" all'interno del quale risultino compatibili le singole tipologie di raccolta attivate 8. immediata riduzione dei giorni di conferimento dei RSU tal quali a sei giorni settimanali nella prima fase, con successiva ulteriore riduzione dei giorni di conferimento all avvio della raccolta della frazione organica per le utenze domestiche 9. introduzione dei sacchi obbligatori per il conferimento dei rifiuti, differenziati per colore e dimensione; 10. approvazione del regolamento comunale di igiene urbana al fine di dettare chiare regole per il conferimento dei rifiuti; la definizione del sistema integrato di raccolta dei rifiuti costituirà la base anche per la definizione di una politica tariffaria che sostituirà l'attuale modello della tassa rifiuti; costruzione dell isola ecologica comunale, utilizzabile anche come centro di prima selezione a supporto dei servizi effettuati nel territorio; 14

15 integrazione dei servizi di spazzamento manuale e meccanizzato; riorganizzazione dei servizi complementari di igiene urbana (raccolta ingombranti, raccolta rifiuti pericolosi, ecc.) in modo da offrire servizi specifici mirati alle esigenze dell'utenza. Nei paragrafi successivi vengono riportati i criteri e le proposte di riorganizzazione dei Servizi operativi di igiene urbana ed in particolare: - la riorganizzazione del sevizio di raccolta e trasporto rifiuti; - l organizzazione del servizio spazzamento manuale, meccanizzato; - la riorganizzazione dei servizi di raccolta differenziata; - la riorganizzazione dei servizi complementari di igiene urbana. La riorganizzazione de servizio di raccolta e trasporto rifiuti L 'attuale servizio di raccolta rifiuti è gestita in economia.. Il controllo del servizio è affidato alla dirigenza del servizio di Igiene Urbana. La raccolta è effettuata in prevalenza mediante cassonetti stradali, ed è basata esclusivamente su un unico turno notturno (tranne alcune eccezioni) e con l' ausilio di un mezzo di raccolta tradizionale. Attualmente il parco cassonetti appare nel complesso sottodimensionato in assenza di una forte raccolta differenziata. Nella proposta di riassetto si prevede un aumento complessivo dell' efficienza del servizio al fine di ridurre il numero di automezzi e di liberare, in particolare, risorse umane a favore dei nuovi servizi di raccolta differenziata. Tale aumento di efficienza è basato in particolare sulla riduzione della frequenza di raccolta, passando inizialmente da sette a sei giorni settimanali per la raccolta dei RSU indifferenziati, per poi passare ad una raccolta a sacchi trisettimanale per la frazione secca non recuperabile entro 6 mesi dall avvio del presente progetto. Contestualmente saranno eliminati i cassonetti per i rifiuti tal quale. Linee guida della riorganizzazione della raccolta dei RSU Il nuovo assetto del servizio di raccolta e trasporto rifiuti è basato sui principi progettuali di seguito descritti: all avvio della raccolta porta a porta; avvio di un sistema di sorveglianza e repressione di conferimento abusivi o in giorni/orari vietati; riduzione dei giorni di conferimento da 7 a 6 giorni settimanali, con divieto di conferimento tra il sabato e domenica. Successiva eliminazione dei cassonetti stradali per RSU, ed avvio raccolta secco/umido. 15

16 Modalità gestionali La Tabella 5.2 riporta le principali modalità gestionali previste per le diverse Aree. AREA TURNI RACCOLTA SISTEMA DI RACCOLTA PORTA A PORTA Centro 1 Sacchi/bidoni carrellati SI Periferia 1 Sacchi/bidoni carrellati SI Dimensionamento de servizio Il dimensionamento preliminare del servizio è stato eseguito per ciascun Area, tenendo conto dei seguenti elementi: installazione di una volumetria complessiva di cassonetti sulla base dei dati di produzione RSU del 2001 forniti dall' A.C;.produttività dei mezzi di raccolta tradizionale (a carico posteriore) di circa 12 t pari o 3000 utenze in caso di porta a porta con l utilizzo di mezzi satellite; produttività dei mezzi di accolta tradizionale da circa 6 t pari a 1500 utenze in caso di porta a porta con l utilizzo di mezzi satellite; produttività di una squadra per la raccolta a sacchi pari a 1500 abitanti per turno di raccolta; gestione dei mezzi di riserva a livello unitario. Per il dimensionamento sono stati cautelativamente adottati valori di produttività medi rispetto ad altre realtà simili. Sulla base dei calcoli di progetto è emersa la dotazione di attrezzature necessaria per l:'espletamento del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani. La Tabella 5.3 riporta la sintesi delle attrezzature necessarie per lo svolgimento del servizio (tra parentesi le riserve). Fase I avvio della raccolte differenziate frazioni secche Area Compattatori C.P. medi Mezzi Piccoli Centro 1 1 Periferia 1 Totale

17 Fase II avvio della raccolta secco/umido Area Compattatori C.P. medi Mezzi Piccoli Centro 1 1 Periferia 1 2 Totale 2 3 Il dimensionamento del personale addetto alla raccolta è stato effettuato sulla base dei seguenti elementi: squadra mezzi tradizionali : 1 autista, 2 operatori; squadre di supporto e raccolta a sacchi: 2 operatori Servizio di lavaggio cassonetti Il servizio di lavaggio dei bidoni carrellati e delle campane, al fine di ottenere le massime economie di scala, viene svolto a livello centrale. Lo standard qualitativo adottato per il dimensionamento del servizio prevede una frequenza di lavaggio quindicinale (un lavaggio ogni due settimane) nei periodi freddi (da ottobre a marzo) e settimanale nei periodi caldi (da aprile a settembre). La squadra tipo per il lavaggio dei cassonetti del sistema tradizionale è costituita da un autista e un operatore per la movimentazione dei contenitori. Riorganizzazione del servizio di spazzamento manuale, meccanizzato e pulizia mercati Premessa Questo servizio riguarda la pulizia del suolo pubblico e privato, se soggetto a pubblico uso, al fine di rimuovere i rifiuti gettati dai cittadini o, quelli prodotti da agenti naturali (foglie e polvere trasportate dal vento, escrementi di animali, ecc.). Costituisce parte integrante del servizio di spazzamento anche la pulizia, la manutenzione e lo svuotamento dei cestini getta carta, Vengono di seguito riportate le modalità organizzative dei servizi di spazzamento meccanico, manuale e di pulizia mercati. Per ognuno di essi vengono definiti le modalità tecnico-organizzative. 17

18 Linee guida della riorganizzazione Il servizio di spazzamento viene attualmente gestito in economia. La situazione attuale del servizio può essere riassunta nei seguenti punti: basso impiego di spazzamento meccanizzato e mancanza di una efficace programmazione degli. interventi; elevato utilizzo del servizio di spazzamento manuale con cicli lavorativi teorici di 6 giorni su 7 nella quasi totalità elle aree servite. La riorganizzazione del lavoro si basa sulle seguenti linee guida progettuali: a) Organizzazione del servizio calibrata sui Aree (in analogia ai.servizi di raccolta dei rifiuti); tale ripartizione del territorio permetterà di raggiungere una migliore gestione del servizio e utilizzo delle risorse. b) Integrazione del servizio di spazzamento meccanizzato con quello manuale; l'integrazione dei servizi permetterà il raggiungimento di un miglior standard qualitativo e, allo stesso tempo, un miglior utilizzo delle risorse. c) Differenziazione delle aree da servire in funzione della tipologia urbanistica e delle specificità locali (presenza attività commerciali, uffici pubblici, ecc.); le aree di ciascun Area verranno differenziate in modo da calibrare su ciascuno di esse una tipologia particolare di servizio(con frequenza giornaliera nelle aree del centro storico e bi-settimanali in periferia). Modalità gestionali de le diverse tipologie di servizio Vengono di seguito riportati i parametri principali delle diverse tipologie dei servizi di spazzamento: Spezzamento manuale Gli interventi di spazzamento manuale costituiscono la soluzione ottimale per la pulizia e il mantenimento degli ambienti, in particolare di quelle centrali. Sulla base di un'analisi condotta volta a definire le zone di intervento e le relative frequenze, verrà determinato il personale necessario per garantire un adeguato standard qualitativo. Verrà effettuato il servizio giornaliero nel centro cittadino, e bi-settimanale nell area periferica. Vengono di seguito definite le operazioni di pertinenza di ciascun all'interno della propria zona: 1. mantenere la pulizia delle strade e piazze assegnate, compresi i marciapiedi e le aree pubbliche; 2. svuotare i cestini gettacarte; 18

19 3. mantenere la pulizia delle bocche di lupo; 4. rimuovere l'erba dai marciapiedi e dai cordoli stradali; 5. pulire le aree verdi e i giardini (anche sui prati) dai rifiuti presenti 6. pulire giornalmente i tratti stradali davanti alle scuole Spazzamento meccanico Si propone di organizzare il servizio di spazzamento meccanico in funzione della tipologia delle aree in esame, ed in particolare: di allestire squadre di spazzamento meccanico composte da un autista e un operatore che gravita o nelle zone centrali dei singoli distretti. Un altro operatore si renderà di volta in volta disponibile nelle singole zone di intervento; di allestire squadre di spazzamento meccanico composte da un solo autista per le aree semicentrale e periferica Tabella 5.12 Quadro riepilogativo del servizio spezzamento OPERATORI AUTISTI TOTALE SPAZZAMENTO MANUALE 1 SPAZZAMENTO MECCANIZZATO 1 SOMMA RISERVE (10%) TOTALE SERVIZIO

20 La raccolta differenziata: linee guida Un valido sistema di raccolta differenziata deve, indipendentemente dalle modalità organizzative: ridurre in misura ottimale la quantità di rifiuti da smaltire; ottimizzare la quantità e la qualità dei materiali raccolti in prospettiva del loro recupero coinvolgere i cittadini del sistema di gestione dei rifiuti; essere integrato in modo efficace nel più generale piano di smaltimento dei rifiuti. Ridurre quindi le quantità di rifiuti da smaltire è un chiaro indice di efficienza del sistema di raccolta differenziata e comporta un consistente risparmio nella gestione del sistema di smaltimento previsto. Altrettanto importante è ottimizzare la qualità dei materiali raccolti, cosa che si traduce in un più completo recupero degli stessi ed in una minore produzione di scarti. Di seguito vengono descritte le principali modalità di raccolta differenziate dei rifiuti che si prevedono di implementare: a. raccolta mediante contenitori stradali. Consiste nell'ubicazione su suolo pubblico di un numero sufficiente i contenitori (in prevalenza campane e cassonetti) di opportuna forma e dimensione, facilmente riconoscibili dal cittadino. b. raccolta porta a porta presso l'utenza. Il ritiro dei materiali viene effettuato presso i singoli utenti. Essi devono seguire le modalità fissate dal gestore sui giorni e gli orari di deposito sul suolo pubblico (coincidenti con quelli del ritiro) dei materiali raccolti separa mente all'interno dei contenitore (o sacco) facilmente riconoscibile agli addetti caricati dello svolgimento del servizio. c. raccolta mediante contenitori ubicati presso gli esercizi commerciali ( pile e farmaci). Il ritiro dei materiali viene effettuato presso i principali esercizi commerciali in cui vengono venduti i prodotti da raccogliere dopo l'uso, dotati di contenitori di opportuna forma e dimensione, facilmente riconoscibili da parte del cittadino. Quest'ultimo deve recarsi personalmente presso l'esercizio commerciale per depositare all'interno del contenitore il materiale raccolto e provvisoriamente stoccato presso la propria abitazione. d. Conferimento presso l isola ecologica attrezzata. Si basa sulla realizzazione di un area attrezzata destinata allo stoccaggio, all'eventuale seconda separazione dei materiali ed alla cessione a terzi delle singole frazioni. L'utente deve recarsi al centro di raccolta con mezzi propri e conferire i materiali precedentemente separati. 20

21 Il sistema di raccolta tramite contenitori stradali (campane e cassonetti) è lo standard che ha conosciuto la maggiore diffusione, in virtù della sua relativa semplicità organizzativa, anche se i suoi limiti sono rappresentati da una qualità dei materiali raccolti piuttosto scadente e di bassi tassi quantitativi. Il sistema porta a porta presso l'utenza è un sistema ormai consolidato per certe tipo1ogie di frazione recuperabile (ad esempio la raccolta a sacchi della carta); i vantaggi indubbi di questo sistema per la quantità e qualità dei materiali recuperati, si scontrano comunque con la maggiore complessità organizzativa del servizio che diventa quasi proibitiva con realtà aventi bassa densità abitativa. La raccolta mediante contenitori ubicati presso esercizi commerciali è una tipologia di raccolta oramai consolidata per alcune frazioni quali le pile esauste (generalmente presso i rivenditori specializzati e tabacchini) e i farmaci scaduti (presso le farmacie). Il funzionamento delle isole ecologiche si basa sul conferimento diretto da parte degli utenti. Il presente studio di fattibilità prevede l'introduzione di un sistema integrato di raccolta differenziata che preveda l utilizzo dei sistemi di raccolta a seconda della caratteristiche della singola Area. Nella Tabella 5.13 vengono descritti sinteticamente le forme di raccolte differenziate previste per il Comune di Pignataro Maggiore. MATERIALE SISTEMA DI RACCOLTA SOGGETTO PRINCIPALE TEMPO DI ATTIVAZIONE Cartone Porta a Porta Utenze Commerciali Già attivo/ da potenziare Multimateriale Porta a Porta con sacco Da attivare Carta Plastica e banda Utenze domestiche semitrasparente di colore azzurro immediatamente stagnata Vetro Campana/ Utenze domestiche/ bidone carrellato Utenze commerciali sacco riutilizzabile di colore verde Già attivo/ da potenziare Ingombranti Su chiamata tramite numero verde del Comune Utenze domestiche Già attivo/ da potenziare Frazione organica putrescibile (FORSU) Bidone carrellato Ristorazione Avvio immediato Frazione organica putrescibile Bidone carrellato Da attivare entro 6 mesi Utenze domestiche (FORSU) Porta a Porta da avvio servizio RUP Contenitore Utenze Commerciali Avvio Immediate Verde da sfalci e potature Su chiamata Utenze domestiche/servizio Giardini Comune Avvio Immediato 21

22 La Tabella 5.14 riporta l' analisi dei flussi dei rifiuti prevista nella fase di avvio del nuovo modello organizzativo. L'avvio dei servizi di raccolta differenziata sulla frazione organica, prevista entro 6 mesi dall avvio del nuovo servizio, potrà consentire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal Decreto Ronchi. Tabella 5.14 FRAZIONE MERCEOLOGICA Intercettato Intercettato Composizione % al 3 mese RD% al 12 mese RD% CARTA E CARTONE 20,15 35% 7,05 60% 12,09 PLASTICA 9,40 20% 1,88 50% 4,70 ACCIAIO 1,00 10% 0,10 50% 0,50 ALLUMINIO 0,65 20% 0,13 50% 0,33 FRAZIONE VERDE 1,30 50% 0,65 60% 0,78 FRAZIONE ORGANICA 33,15 10% 3,32 70% 23,21 LEGNO 2,40 15% 0,36 50% 1,20 CUOIO GOMME 0,75 0% 0,00 0% 0,00 VARI + PANNOLINI + TESSILI 0,09 0% 0,00 25% 0,02 INERTI PESANTI 0,40 10% 0,04 50% 0,20 VETRO 7,30 50% 3,65 70% 5,11 SOTTOVAGLIO 14,50 0% 0,00 0% 0,00 100% 17,18 48,13 Nell Area periferica la raccolta avverrà mediante campane per il vetro e conferimento diretto dell'utente con sacchi o bidoni carrellati. Nel Area centrale e semiperiferica la raccolta avverrà per tutte le tipologie porta a porta o con bidoni carrellati, tranne che per il vetro. Lo svuotamento delle campane stradali avverrà con frequenza settimanale o bisettimanale, mentre la raccolta dei sacchi deposti sulla sede stradale avverrà con cadenza settimanale per la raccolta multimateriale. Per lo svuotamento delle campane e la raccolta dei sacchi si opererà a turno unico di raccolta. I principali parametri di dimensionamento utilizzati sono stati i seguenti: produttività squadra svuotamento campane: 40 campane giorno; produttività squadra raccolta sacchi: abitanti/ giorno; composizione squadra campane: 1 autocarro sponde alte con gru, 1 autista; composizione squadra sacchi: 1 automezzo a vasca, 1 autista, 1 operatore. 22

23 Sistema di raccolta porta a porta Multimateriale (carta, plastica, banda stagnata, alluminio) Tale modalità di raccolta multimateriale ha 2 obbiettivi dichiarati: quello di ridurre notevolmente il volume dei rifiuti conferiti dalle utenze domestiche e quello di andare a intercettare i materiali recuperabili con maggiore valore economico in caso di conferimento alle rispettive filiere CONAI. I materiali raccolti con tale modalità di raccolta prima di essere conferiti necessiteranno di una fase di selezione e valorizzazione presso un impianto dedicato che andrà individuato tra quelli operanti nel territorio. Questa raccolta verrà effettuata con cadenza settimanale utilizzando sacchetti semitrasparenti di colore azzurro o dove le condizioni logistiche lo permettano, utilizzando bidoni carrellati da 240 lt (soprattutto nei condomini). Per il dimensionamento del servizio si sono utilizzati i seguenti parametri: produzione procapite di RSU nel Comune: percentuale presunta di multimateriale presente negli RSU: 1,1 kg/ab/giorno 25 % c.a. percentuale di recupero con RD a regime: 40% tipologia dei contenitori utilizzati: frequenza di svuotamento contenitori o raccolta sacchi: sacchi semitrasparenti settimanale Sistema di raccolta stradale con campane del Vetro La raccolta del vetro sarà attuata mediante contenitori stradali tipo campane fornite dal Commissariato di Governo per l Emergenza Rifiuti. Saranno presenti sul territorio comunale circa 30 campane, al fine di garantire una distanza massima tra le abitazioni e le campane di mt 100, con una frequenza di una campana ogni 250 abitanti. Oltre alla distribuzione sul territorio delle campane, sarebbe auspicabile, in sede di campagna d informazione e sensibilizzazione, distribuire a tutte le famiglie residenti nel territorio comunale, una sacca preferibilmente di colore verde, riutilizzabile, al fine di consentire la raccolta delle bottiglie in vetro e il successivo conferimento alle campane. Su tale sacca potrebbero essere stampate le indicazioni di ciò che può o non può essere introdotto nelle campane. Per il dimensionamento del servizio si sono utilizzati i seguenti parametri: produzione procapite di RSU nel Comune: 1,1 kg/ab/giorno percentuale presunta di vetro negli RSU: 7,30 % percentuale di recupero con RD a regime: 60 % dotazione media di contenitori: 1 ogni 250 abitanti 23

24 tipologia dei contenitori utilizzati: campane capacità dei contenitori utilizzati: litri frequenza di svuotamento contenitori: quindicinale capacità automezzi non compattatori: 20 m 3 Per la definizione della quantità presunta di materiale vetroso raccolto ci si è basati sui dati forniti dal Consorzio, e si è considerata tale quantità la massima ottenibile, viste le indicazioni sull'analisi merceologica dei RSU fornita dal Commissariato di Governo (7,3 % di vetro nell'ato della Provincia di Napoli). Per l'espletamento del servizio di raccolta con frequenza quindicinale è necessario l'utilizzo di mezzi dotati di gru per il sollevamento delle campane. Data la bassa frequenza di passaggio almeno durante la prima fase di espletamento del servizio, si ipotizza l'uso di automezzi da 20 m 3 con una squadra composta da un'unica unità (operatore/autista). Sistema di raccolta frazione Organica presso le utenze mirate e mercatali (I fase) Per le grandi utenze (ristoranti, mense e bar) si prevede l avvio immediato della raccolta della frazione organica putrescibile, fornendo ai singoli esercenti cassonetti per il rifiuto organico. Le mense e gli esercizi pubblici, in modo particolare i ristoranti, le pizzerie, le tavole calde e in seconda battuta i bar, producono considerevoli quantità di rifiuto organico. La raccolta presso queste utenze deve essere effettuata a domicilio, con l ausilio di contenitori a due ruote di capacità variabile a seconda delle dimensioni dell esercizio, anche se un volume di 240 litri risulta adatto nella maggior parte dei casi. In aggiunta a quanto sopra, sarà avviata la raccolta della frazione organca presso le utenze mercatali e commerciali come fiorai e negozi di ortofrutta. Il rifiuto potrà essere conferito o in benne scarrabili (anche se può determinare un aumento dei conferimenti impropri, specialmente in rapporto ad una insufficiente attività di sensibilizzazione) o in cassonetti/bidoni dedicati. In alcune realtà del nord Italia si è constatato che l utilizzo di un contenitore da 240 litri ogni due banchi alimentari permette un incremento qualiquantitativo del materiale conferito. Per il dimensionamento del servizio si sono utilizzati i seguenti parametri: produzione procapite di RSU nel Comune: 1,1 kg/ab/giorno percentuale presunta di frazione organica negli RSU: 33,15 % percentuale di recupero con RD a regime: 5 % 24

25 dotazione media di contenitori: 1 ogni esercizio commerciale tipologia dei contenitori utilizzati: bidoni carrellati capacità dei contenitori utilizzati: da 120/240 lt frequenza di svuotamento contenitori: giornaliera capacità automezzi non compattatori: 5 m 3 Sistema di raccolta frazione Organica presso le utenze domestiche ( II fase) Entro tre mesi dall avvio del presente piano al fine di raggiungere i risultati previsti sarà attivato il servizio mirato di raccolta della frazione organica presso le utenze domestiche. Tale servizio prevede il posizionamento di contenitori domiciliati da 120/60/25 litri, generalmente collocati all'interno dei condomini o di stabili controllati. L utilizzo di sacchetti in materiale biodegradabile per il conferimento dell organico è preferibile, anche se bisogna tenere conto del costo aggiuntivo e del fatto che determinate tecnologie impiantistiche permettono la pressoché totale eliminazione delle plastiche in film. Durante il periodo estivo sarebbe auspicabile vietare il conferimento della frazione organica durante le ore diurne (ad esempio fino alle 18), al fine di prevenire impatti odorigeni sgradevoli. Laddove esista una particolare conformazione insediativa, e soprattutto sia ipotizzabile un coinvolgimento dell utenza allo spostamento dei contenitori dall interno del domicilio al piano strada, si procederà alla collocazione domiciliata e all affidamento in custodia del contenitore all utente privato. Per il dimensionamento del servizio si sono utilizzati i seguenti parametri: produzione procapite di RSU nel Comune: 1,1 kg/ab/giorno percentuale presunta di frazione organica negli RSU: 33,15 % percentuale di recupero con RD a regime: 70 % dotazione media di contenitori: tipologia dei contenitori utilizzati: capacità dei contenitori utilizzati: frequenza di svuotamento contenitori: 1 ogni 30 abitanti bidoni carrellati/secchielli da 120/240 lt trisettimanale capacità automezzi non compattatori: 5 m 3 Sistema di raccolta differenziata del Cartone La raccolta differenziata del cartone risulta un elemento strategico nel sistema 25

26 generale integrato di raccolta. Oltre infatti valore finale riconosciuto da COMIECO, rispetto ad altre categorie di materiali, il cartone, costituito in prevalenza da imballaggi di grande volumetria, inserito nel rifiuto tal quale ne riduce in maniera drastica il peso specifico. Tale fatto si traduce in un aumento generale del volume di rifiuto e quindi rende insufficienti le volumetrie installate per la raccolta. Da questa considerazione la necessità di potenziare il sistema di raccolta, con il duplice scopo di raccogliere una risorsa molto importante e aumentare l' efficienza globale del servizio di igiene urbana. La raccolta del cartone sarà gestita a livello centrale. E' basata sui seguenti criteri: organizzazione a livello centrale degli esercizi commerciali presenti nel territorio con istituzione di frequenze e orari di conferimento sul suolo pubblico, mediante una forte attività di informazione; attività di raccolta per mezzo di una squadra composta da un automezzo con un autista e 1 operatore. Riorganizzazione dei servizi complementari di igiene urbana Riguarda l'espletamento dei seguenti servizi: - raccolta rifiuti ingombranti; - raccolta del verde; - raccolta rifiuti pericolosi; - raccolta abiti usati; - raccolta rifiuti inerti. Tali tipologie di servizio si rendono necessarie per i seguenti motivi: - evitare il conferimento dei rifiuti ingombranti e del verde in maniera incontrollata all'interno e nelle adiacenze dei cassonetti; - recupero di parti metalliche di cui sono spesso costituiti i rifiuti ingombranti; - eliminare la componente dei rifiuti pericolosi così come previsto dalle normative vigenti; - attivare un canale di raccolta presso i grandi produttori di rifiuto qualora per qualità e quantità il Comune giudichi tali rifiuti "assimilati" agli urbani. La buona funzionalità di questi servizi consente pertanto di: - separare "a monte tipologie di rifiuti non adatti al trattamento e/o smaltimento unitamente ai rifiuti soli i urbani; - ridurre il quantitativo di rifiuti conferiti nel normale servizio di raccolta dei RSU; - migliorare la "qualità" del servizio di raccolta dei RSU grazie alla riduzione della volumetria generata dal conferimento di queste frazioni; 26

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