PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA
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2 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 1 di 11 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Sommario 1. PREMESSA DEFINIZIONI DESCRIZIONE DELL OPERA PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEL P.S.C CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO E FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DELL OPERA STIMA SOMMARIA DEI COSTI DELLA SICUREZZA PRINCIPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO PREMESSA La presente relazione è stata elaborata in ottemperanza a quanto disposto dall art. 17, comma 1, lettera f) del D.P.R. 207/2010 e dall art. 131 del D. Lgs 163 del 12/04/2006, nell ambito della redazione del Progetto Preliminare degli interventi di prevenzione del rischio sismico ai sensi dell art. 11 D.L. 28/04/2009 n. 39 convertito dalla legge n. 77 del 24/06/2009 (art. 2, comma 1, lett. B dell OCDPC n. 52 del 20/02/2013) relativo a Palazzo San Domenico, edificio sede del Municipio del Comune di Bisceglie. L art. 17 del D.P.R. 207/2010 prevede infatti che in fase di redazione del Progetto preliminare vengano date le prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei Piani di Sicurezza e Coordinamento. Nel rispetto del D. Lgs 163 del 12/04/2006 e del D. Lgs 81 del 09/04/2008, con particolare riferimento a quanto disposto in merito ai PSC ed ai POS, si ritiene innanzitutto che i lavori
3 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 2 di 11 di cui sopra rientrino negli obblighi previsti dalla succitata normativa, in quanto cantiere con più di 200 uomini giorno nel quale è prevista la presenza, anche non contemporanea, di più imprese. Il piano di sicurezza è il documento base per la prevenzione degli infortuni e l igiene sul lavoro in cantiere. Poiché si tratta di un analisi preventiva dei rischi, verrà aggiornato o integrato nel corso dei lavori, ogni qualvolta sarà necessario. 2. DEFINIZIONI In base all art. 89 del D. Lgs 81/08, agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intendono per: a) cantiere temporaneo o mobile, di seguito denominato: «cantiere»: qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell'allegato X; b) committente: il soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell'appalto; c) responsabile dei lavori: soggetto che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad esso attribuiti dal presente decreto; nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, il responsabile dei lavori è il responsabile del procedimento; d) lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell opera senza vincolo di subordinazione; e) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell'opera, di seguito denominato coordinatore per la progettazione: soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 91; f) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell'opera, di seguito denominato coordinatore per l'esecuzione dei lavori: soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 92, che non può essere il datore di lavoro delle imprese affidatarie ed esecutrici o un suo
4 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 3 di 11 dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da lui designato. Le incompatibilità di cui al precedente periodo non operano in caso di coincidenza fra committente e impresa esecutrice; g) uomini-giorno: entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell'opera; h) piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell'articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportati nell'allegato XV; i) impresa affidataria: impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Nel caso in cui titolare del contratto di appalto sia un consorzio tra imprese che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle imprese aderenti agli appalti pubblici o privati, anche privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori, l impresa affidataria è l impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto individuata dal consorzio nell atto di assegnazione dei lavori comunicato al committente o, in caso di pluralità di imprese consorziate assegnatarie di lavori, quella indicata nell atto di assegnazione dei lavori come affidataria, sempre che abbia espressamente accettato tale individuazione; i-bis) impresa esecutrice: impresa che esegue un opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali; l) idoneità tecnico-professionale: possesso di capacità organizzative, nonché disponibilità di forza lavoro, di macchine e di attrezzature, in riferimento ai lavori da realizzare. 3. DESCRIZIONE DELL OPERA L opera di cui trattasi comprende le lavorazioni per l eliminazione dei fattori comportanti le insufficienze di tipo statico riscontrate in situ, confermate dal quadro fessurativo presente, e per il rafforzamento nei confronti delle azioni di tipo sismico dell immobile Palazzo San Domenico, sede del Municipio del Comune di Bisceglie.
5 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 4 di 11 La sede del Comune di Bisceglie è sita in un complesso edilizio ubicato nel centro storico tra via Trento, via San Domenico e largo San Domenico. La sede comunale attualmente occupa la parte terminale di un più ampio aggregato edilizio costituito da diversi corpi di fabbrica, e precisamente è sita negli edifici denominati Palazzo San Domenico e Palazzo Ciani (non oggetto del seguente progetto preliminare). La progettazione, alla luce delle verifiche statiche e sismiche già eseguite, eliminerà innanzitutto i fattori che comportano le insufficienze statiche riscontrate ed in secondo luogo si procederà al rafforzamento per le azioni di tipo sismico. Gli interventi necessari al miglioramento sismico di Palazzo San Domenico, si distinguono in due categorie di opere: alleggerimento dei carichi gravitazionali; ripristino della resistenza degli elementi esistenti. Gli interventi di alleggerimento dei carichi gravitazionali sono mirati a ridurre i pesi gravanti sulle volte e di conseguenza sugli elementi portanti sui quali esse si innestano. Tale operazione si ottiene attraverso la sostituzione del materiale di riempimento presente sugli estradossi delle volte con materiale più leggero; questo intervento consente la riduzione delle masse presenti e quindi delle sollecitazioni sismiche. Contestualmente, scoperti gli estradossi delle volte, verranno eseguiti interventi di incatenamento delle scatole murarie intorno alle volte mediante utilizzo di tiranti che prevengono le deformazioni dei setti murari e, di conseguenza, riducono le sollecitazioni sulle volte stesse. Altri interventi di alleggerimento riguardano l eliminazione di alcune tramezzature e di alcune murature secondarie insistenti direttamente sulle volte dei piani sottostanti. Gli interventi di ripristino degli elementi esistenti sono mirati a ricondurre all originaria resistenza e rigidezza i setti murari e le volte fessurati sia negli ambienti interni che in facciata. Nello specifico verrà effettuata la riparazione delle lesioni dei maschi murari con la tecnica del cuci-scuci e il miglioramento delle caratteristiche delle murature scadenti mediante la ristilatura profonda dei giunti di malta, l inserimento di diatoni necessari per
6 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 5 di 11 consentire un buon grado di ammorsamento delle murature, l eliminazione, laddove necessario, di cavità realizzate, ad esempio, per il collocamento degli impianti tecnologici. Analogamente, anche per le volte sarà utilizzata la tecnica del cuci-scuci al fine di riparare le lesioni presenti, nonché l inserimento di catene al fine di contenere le spinte da esse generate. Interventi generali di ripristino degli elementi esistenti riguardano le demolizioni e/o le ricostruzioni di setti murari in maniera tale da favorire gli allineamenti dei maschi murari, e quindi delle aperture, da piano terra sino a piano secondo, evitando situazioni di appoggio in falso delle murature. Unitamente al ripristino, è verosimile che alcuni elementi possano necessitare di adeguati rinforzi tali da incrementare le resistenze e le rigidezze dei setti murari e delle volte. Rientra in questa fattispecie l utilizzo di tecniche di rinforzo quali le iniezioni di miscele, i placcaggi con materiali fibro-rinforzati, gli intonaci armati, le paretine armate e la ristilatura armata dei giunti. 4. PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEL P.S.C. In questa prima fase di progettazione preliminare sono evidenziati soprattutto il metodo di redazione e l individuazione degli argomenti che verranno successivamente approfonditi e sviluppati secondo lo schema tipo di composizione del PSC durante la progettazione definitiva ed esecutiva. Nella fase di progettazione definitiva verranno date indicazioni sui costi della sicurezza che saranno evidenziati nel PSC, onde permettere di inserirli nel Quadro economico di cui all art. 24, comma 2, lettera o) del D.P.R. 207/2010. Nella fase di progettazione esecutiva verrà redatto il Piano di Sicurezza e Coordinamento ed il Fascicolo con le Caratteristiche dell Opera ai sensi del D. Lgs 81 del 09/04/2008. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà essere predisposto dal Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione in conformità a quanto indicato nell art. 91, comma 1, lettere a) e b) del D. Lgs 81 del 09/04/2008. Tale documento completerà il progetto
7 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 6 di 11 esecutivo prevedendo l organizzazione delle lavorazioni al fine di prevenire i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Dovranno essere indicate le varie tipologie di lavorazioni, individuando, analizzando e valutando i rischi correlati ai particolari procedimenti delle singole lavorazioni. Le indicazioni dovranno riferirsi alle condizioni operative di questo specifico appalto. 5. CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO E FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DELL OPERA Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà avere i contenuti minimi specificati nell allegato XV del D. Lgs 81 del 09/04/2008. Analogamente il Fascicolo con le Caratteristiche dell Opera, predisposto per la prima volta a cura del coordinatore per la progettazione per le opere di cui al D. Lgs 163 del 12/04/2006 e s.m.i., terrà conto del piano di manutenzione dell opera e delle sue parti, di cui all art. 38 del DPR 207/2010 e s.m.i.. Il Fascicolo dovrà avere i contenuti minimi specificati nell allegato XVI del D. Lgs 81 del 09/04/2008. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento sarà costituito da: - Relazione tecnica; - Individuazione delle fasi del procedimento attuativo; - Valutazione dei rischi in rapporto alla morfologia del sito; - Pianificazione e programmazione delle lavorazioni. Relazione tecnica La relazione tecnica contiene la descrizione dell intervento e tutte le notizie utili alla definizione dell esecuzione dell opera. Individuazione delle fasi del procedimento attuativo Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà contenere l individuazione delle fasi del procedimento attuativo mediante l individuazione delle caratteristiche delle attività lavorative con la specificazione di quelle critiche e la stima della durata delle lavorazioni. Valutazione dei rischi in rapporto alla morfologia del sito
8 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 7 di 11 L analisi dei rischi legata alle fasi di lavoro che si prevede siano applicate in cantiere, costituisce un aspetto fondamentale del PSC, pertanto si procederà alla definizione delle necessarie azioni da intraprendere nelle lavorazioni. A tal fine, il PSC prevedrà in modo particolareggiato l organizzazione ed i sistemi propri della produzione ed esecuzione dell opera con le relative modalità operative. Il PSC riporterà una dettagliata analisi di tutti i settori lavorativi che si svolgeranno per la realizzazione dell opera nel suo complesso. A valle del processo d individuazione delle fasi lavorative, saranno evidenziati i rischi prevedibili e/o all impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il mantenimento delle condizioni di sicurezza in cantiere. L obiettivo della valutazione dei rischi, è di consentire al datore di lavoro di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, sulla base dell individuazione dei possibili rischi. Pianificazione e programmazione delle lavorazioni Verrà redatto il programma dei lavori (Diagramma di Gantt) al fine di definire gli archi temporali di ciascuna fase di lavoro e, quindi, le contemporaneità tra le fasi in modo da individuare le necessarie azioni di coordinamento tenendo presente la possibilità che alcune fasi di lavoro possono essere svolte da imprese diverse. In riferimento all'organizzazione del cantiere il PSC contiene, in relazione alla tipologia del cantiere, l'analisi dei seguenti elementi: a) le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni; b) i servizi igienico-assistenziali; c) la viabilità principale di cantiere; d) gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; e) le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; f) la dislocazione degli impianti di cantiere; g) la dislocazione delle zone di carico e scarico; h) le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; i) le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione.
9 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 8 di 11 In riferimento alle lavorazioni, il coordinatore per la progettazione suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la complessità dell'opera lo richiede, in sottofasi di lavoro, ed effettua l'analisi dei rischi presenti, con riferimento all area e alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze, ad esclusione di quelli specifici propri dell attività dell impresa, facendo in particolare attenzione ai seguenti: a) al rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; b) al rischio di seppellimento da adottare negli scavi; c) al rischio di caduta dall'alto; d) ai rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di attuazione siano definite in fase di progetto; e) ai rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere; f) al rischio di elettrocuzione; g) al rischio rumore; h) al rischio dall'uso di sostanze chimiche. L ultima fase del PSC sarà costituita dalla Stima dei Costi della Sicurezza, che vanno previsti per tutta la durata delle lavorazioni e sono costituiti dai costi: a) degli apprestamenti previsti nel PSC; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. A corredo del PSC si redigerà il Fascicolo con le Caratteristiche dell Opera.
10 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 9 di STIMA SOMMARIA DEI COSTI DELLA SICUREZZA Trattandosi di progetto preliminare, ed essendo i costi della sicurezza strettamente connessi ai necessari approfondimenti da prevedere nel corso della redazione del progetto definitivo, in questa fase gli stessi costi sono stati forfettariamente valutati nella misura del 4% dell'importo dei lavori. In particolare, si è tenuto conto, nella formulazione di tale importo, dei costi della sicurezza legati a: apprestamenti, servizi e procedure necessari per la sicurezza del cantiere, incluse le misure preventive e protettive per lavorazioni interferenti; impianti di cantiere; attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva; coordinamento delle attività nel cantiere; coordinamento degli apprestamenti di uso comune; eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza. 7. PRINCIPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO DPR 302/56 Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali emanate con DPR 27 aprile 1955 n DPR 303/56 (Art. 64 Ispezioni) Norme generali per l igiene del lavoro. DPR 320/56 Norme per la prevenzione degli infortuni e l igiene del lavoro in sotterraneo. DM 12/09/58 Istituzione del registro degli infortuni. Legge 186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici Legge 46/90 (Artt ) Norme per la sicurezza degli impianti. Legge 55/90 Norme per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altri gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale.
11 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 10 di 11 D. Lgs 475/92 Norme in materia di DPI. D. Lgs 758/94 Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro. Legge 447/95 Legge quadro sull inquinamento acustico. D. Lgs. 10/97 Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CEE relative ai dispositivi di protezione individuale. DPCM 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. DM 10/03/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro. D. Lgs 359/99 Requisiti minimi di sicurezza e salute per l uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. Circolare ISPESL 01/12/99, N. 99 Decreto Legislativo 4 agosto 1999 n Attuazione della Direttiva 95/63/CE che modifica la Direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l'uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. D. Lgs 38/00 Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. DPR 462/01 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. D. Lgs 202/01 Disposizioni correttive del D. Lgs 38/00. Legge 1/02 Conversione in legge, con modificazioni, del DL 12/11/01 n. 402, recante disposizioni urgenti in materia di personale sanitario. D. Lgs 25/02 Protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro. D. Lgs 233/03 Prescrizione minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive. D. Lgs 195/03 Modifiche e integrazioni al D. Lgs 626/94, per l individuazione delle capacità e dei requisiti professionali richiesti per gli addetti ed ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei lavoratori.
12 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Pagina 11 di 11 D. Lgs 235/03 Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l uso delle attrezzature da lavoro da parte dei lavoratori. D. Lgs. 163/06 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. DM 37/08 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. D. Lgs 81/08 e s.m.i. - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Altri Decreti Ministeriali, Circolari Ministeriali, Norme UNI, Norme CEI, Comunicati. Bisceglie, giugno 2015 Il Tecnico
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