3 maggio 2017 Formazione neoassunti 16/17
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1 Relatrice: Staff Regionale Formazione Ufficio Studi UST Pesaro-Urbino: Maria Lorena Farinelli 3 maggio 2017 Formazione neoassunti 16/17
2 1. Parole chiave: orientamento e dispersione scolastica (formazione obbligatoria -cenni) 2. Alcuni approcci di significato. Europa Alcuni dati di rilievo nella nostra Regione e Provincia 4. Le principali normative di riferimento 5. Focus: l impegno della scuola del primo ciclo. La scelta della scuola superiore 6. Focus: l impegno della scuola del secondo ciclo. La scelta dopo il diploma Pausa 2
3 Dopo la Pausa 7. Rete: scuola-alunni-genitori-contesto 8. Verifica e valutazione delle scelte orientative fatte 3
4 Forti e continui cambiamenti della società e del contesto economico e culturale caratterizzati da: la dimensione globale il forte incremento demografico e la competitività internazionale la rivoluzione digitale le diversità culturali il rinnovarsi del sapere e delle tecnologie le continue modificazioni del mondo del lavoro In questo contesto: Solo un attenzione ai temi dell istruzione e formazione consente una crescita del capitale umano e del livello di istruzione, la possibilità di realizzazione personale e, conseguentemente, porta al benessere individuale e sociale 4
5 Dispersione scolastica significa mancata o incompleta o irregolare fruizione dei servizi dell'istruzione da parte di ragazzi e giovani in età scolare, con 3 connotazioni possibili: a) la totale non scolarizzazione (praticamente assente in Italia); b) l'abbandono, ossia l'interruzione per lo più definitiva dei corsi di istruzione; c) la ripetenza; d) i casi di ritardo, quali l'interruzione temporanea della frequenza. 5
6 Un buon orientamento facilita il successo formativo e la realizzazione personale; di conseguenza, favorisce la riduzione della dispersione scolastica. La strategia di intervento: Porre attenzione all orientamento, formare gli insegnanti ad una dimensione orientativa basata sulla consapevolezza del soggetto, mettersi in rete con il territorio, validare e valutare le proprie azioni 6
7 Individuare le attitudini di un soggetto e verificare se le stesse siano rispondenti o meno alle richieste del contesto lavorativo in cui dovrebbe inserirsi Esplorare gli interessi, le aspirazioni, le inclinazioni di un soggetto, gli aspetti del suo carattere e verificare la coincidenza degli stessi con il possibile lavoro Finalità: l uomo giusto al posto giusto Somministrazione di test psicometrici 7
8 Si analizzano tendenze e aspetti di personalità, motivazioni, aspirazioni e inclinazioni del soggetto secondo l impostazione della psicologia clinica Si utilizzano colloqui clinici per esplorare le aspirazioni e le motivazioni profonde del soggetto Funzione educativo-formativa (sviluppare competenze auto-valutative, di prendere decisioni, di muoversi in contesti diversi.) Finalità: l individuo può ritrovare il proprio benessere e soddisfare i propri bisogni 8
9 Al centro del processo, la persona con le sue specificità (età, genere, appartenenze sociali e culturali, valori e aspirazioni personali, ecc.) e con un diretto collegamento con i suoi contesti di vita L orientamento mira a mettere in grado i soggetti di gestire e pianificare il proprio apprendimento e le esperienze di lavoro, in coerenza con i propri obiettivi di vita, in collegamento con le proprie competenze e interessi, contribuendo al personale soddisfacimento. 9
10 DISPERSIONE 10
11 Lisbona 2000: Economia basata sulla conoscenza Portare al 10% il tasso di abbandono scolastico. Entro il L Italia non ha raggiunto tale obiettivo Europa 2020 Crescita intelligente, sostenibile, inclusiva. Ridurre il tasso dell'abbandono scolastico dall'attuale 15% al 10%; Aumentare la quota della popolazione (tra 30 e 34 anni) che completa gli studi superiori, dal 31% ad almeno il 40% Entro il
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14 gli studenti che sono considerati dispersi nell ultimo quinquennio durante il percorso verso la maturità; 500 mln gli euro spesi nella docenza per gli studenti dispersi; 32,6 mld l anno il costo sociale dei giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano, non fanno formazione 14
15 Provincia Iscritti Abbandoni % Abbandoni su Iscritti Ancona ,5 Ascoli Piceno ,6 Macerata ,7 Pesaro-Urbino ,6 Marche ,6 Fonte: MIUR 15
16 Provincia Iscritti Abbandoni % Abbandoni su Iscritti Ancona ,6 Ascoli Piceno ,7 Macerata ,5 Pesaro-Urbino ,0 Marche ,7 Fonte: MIUR 16
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18 Cenni alla formazione obbligatoria 18
19 L.1859/1962 La scuola media concorre a promuovere la formazione dell uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l orientamento dei giovani ai fini della scelta dell attività successiva. D.M Art. 3.- Principi e fini generali della scuola media Scuola della formazione dell uomo e del cittadino Scuola che colloca nel Mondo Scuola orientativa Scuola secondaria nell ambito dell istruzione obbligatoria 19
20 Stesso DM Le finalità generali dell orientamento nella secondaria superiore sono sinteticamente riconducibili alle seguenti: la maturazione della identità personale e sociale e della capacità decisionale; la chiarificazione e la pianificazione del futuro professionale alla luce di un personale progetto di vita Direttiva n. 487 sull orientamento delle studentesse e degli studenti 6 agosto 1997 L'orientamento - quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado - costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell'infanzia 20
21 Legge 20 gennaio 1999, n. 9..Le istituzioni scolastiche prevedono..iniziative di orientamento al fine di combattere la dispersione, di garantire il diritto all'istruzione e alla formazione, di consentire agli alunni le scelte più confacenti alla propria personalità e al proprio progetto di vita e di agevolare, ove necessario, il passaggio dell'alunno dall'uno all'altro degli specifici indirizzi della scuola secondaria superiore. (passerelle)..le istituzioni scolastiche sono autorizzate a sperimentare l'autonomia didattica e organizzativa, anche ai fini del potenziamento delle azioni di orientamento sia in vista del proseguimento degli studi, sia dell'inserimento nel mondo del lavoro, con le modalità previste dal decreto del Ministro della Pubblica Istruzione n. 251 del 29 maggio 1998, che potranno all'uopo essere modificate e integrate (percorsi integrati con la formazione professionale) 21
22 DPR n marzo 1999 Regolamento dell Autonomia delle Istituzioni scolastiche Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale, 22
23 1. comunicazione nella madrelingua 2.comunicazione nelle lingue straniere 3.competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4.competenza digitale 5.imparare a imparare 6.competenze sociali e civiche 7.spirito di iniziativa e imprenditorialità 8.consapevolezza ed espressione culturale Per ogni competenza: Definizione; conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto 23
24 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell Unione europea 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l apprendimento permanente (European Qualifications Framework EQF) Con 8 livelli degli Obiettivi del EFQ attraverso cui perseguire: 1. il riconoscimento reciproco e la leggibilità dei percorsi di istruzione e formazione nella UE; 2. la mobilità degli individui 3. l accesso ai sistemi di istruzione e formazione di tutta Europa, in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l arco della vita. 24
25 Legge 28 marzo 2003, n.53: Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale; Legge n.1 11 gennaio 2007: "Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le università ; Decreto Regolamento sull obbligo di istruzione; Decreti legislativi n. 21 e 22 del 14 gennaio 2008; Linee guida per l orientamento - C.M. n. 43 del 15 aprile 2009; Indicazioni per il curricolo della scuola dell infanzia e del 1 ciclo di istruzione (Regolamento 16 novembre 2012) e i Pecup Linee guida nazionali per l orientamento permanente (19/02/
26 Nella nuova accezione, al centro del processo c è la persona il suo vissuto, la sua biografia personale, formativa e professionale, le sue aspirazioni, i suoi progetti; orientare un individuo significa fargli acquisire competenze di auto-orientamento, finalizzate a migliorare la percezione del sé, a renderlo capace di assumere decisioni e fare scelte coerenti con i propri desideri 26
27 Sostiene i propri studenti nel momento della scelta, anche con azioni progettuali specifiche Si rapporta con il territorio (altre scuole; istituti superiori; enti locali) e coordina le diverse iniziative sul territorio Condivide con famiglie e studenti (il Consiglio di orientamento per la secondaria di 1 grado) Verifica l efficacia delle proprie azioni nella logica del miglioramento 27
28 Scuole Enti locali e Regione Condivisione e coprogettazione in rete Imprese e università Persona Famiglia Enti di formazione 28
29 Lo studente al termine del 1 ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, dovrebbe essere in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le dimensioni. Dovrebbe conoscere le proprie potenzialità e i propri limiti, utilizzare gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpretare i sistemi simbolici e culturali della società, orientare le proprie scelte in modo consapevole, rispettare le regole condivise, collaborare con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. 29
30 Scuola e alunni Alunni e scuole del territorio Fascicolo per ogni alunno Consiglio orientativo condiviso Report quantitativi e qualitativi 30
31 Il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto deliberano il/i progetto/i di Orientamento con nomina del referente di istituto I Consigli di Classe nominano il o i tutor per ciascuna classe terza Riunioni preliminari partecipate tra docenti tutor delle classi terze, referenti di istituto eventuali altri operatori. 31
32 Costituzione di reti di scuole (di primo grado e secondo grado) per progettazione comune e confronto su: Individuazione delle unità di lavoro (per riflessioni congiunte, analisi e osservazioni sistematiche, progetti ponti, laboratori assistiti, passaggi, ecc.); Scansione temporale (delle visite e delle riflessioni) Ricerca e predisposizione di materiali comuni per affrontare con i ragazzi le diverse tematiche. Sarebbe opportuno predisporre un fascicolo per ciascun ragazzo contenente schede e materiali stimolo/traccia per la riflessione. Il fascicolo dovrebbe riportare la sintesi del lavoro svolto, con i profili che emergeranno durante il percorso in termini di attitudini, interessi, motivazione, abilità di studio ecc. In questo modo risulterà un utile traccia per la sintesi e la scelta finale. 32
33 Relazioni osservative dal quale si evincono gli aspetti salienti di una didattica orientativa: I contenuti da proporre in cui gli alunni possono progressiv. scoprire interessi e attitudini; Strumenti di studio più idonei a favorire l apprendimento; Il rafforzamento dell autoconsapevolezza e della capacità di riflessione sul proprio percorso; Le metodologie didattiche: lezione frontale vs laboratori; I contesti di apprendimento più significativi; Altro. Esiti ragionati delle visite e open day effettuati Esiti di questionari co-costruiti e index flessibili 33
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36 Per tutti gli studenti di 3^ media Conoscenza approfondita e sintesi delle proprie potenzialità, degli interessi professionali e scolastici e delle proprie attitudini ; Costruzione di ipotesi di scelta; Confronto con la famiglia e condivisione della scelta da parte della scuola; Realizzazione di una scelta realistica e adeguata ad interessi e attitudini 36
37 Conoscere alcuni aspetti di sé e del proprio modo di essere rispetto alla scuola. Conoscere e controllare le ragioni del successo e dell insuccesso scolastico e alcuni fattori di rischio emotivo e motivazionale che possono compromettere il percorso scolastico. Conoscere i percorsi scolastici, formativi e lavorativi. 37
38 Condividere il percorso di avvicinamento alla scelta e gli obiettivi dell intero progetto; Fare presente le loro aspettative e le loro osservazioni rispetto al percorso di scelta; Proporre le loro risorse in sinergia con la scuola; Accompagnare l alunno nella scuola individuata, per una valutazione più approfondita e per la scelta definitiva 38
39 Segue da vicino il ragazzo e lo aiuta nella raccolta delle informazioni; Coordina le varie attività di orientamento; Crea un forte raccordo con il Consiglio di Classe, presentando il percorso di scelta e il percorso maturativo di ciascun alunno e riportando ai ragazzi le informazioni e i suggerimenti del C.d.C; Verifica l efficacia del percorso formativo e del percorso di scelta offerto al ragazzo dalla scuola; 39
40 A marzo, scadute le iscrizioni È utile valutare: Liceale Tecnica Professionale IFP Se il livello di concordanza è del 40% è già un buon risultato 40
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42 Corresponsabilità Condivisione Riduzione della dispersione 42
43 Stesse riflessioni e percorso con: 1. Studenti più consapevoli; 2. Tempi diversi; 3. Strategie più articolate 2. Tempi: tra il secondo quadrimestre del 4 anno e il primo quadrimestre del 5 anno 43
44 3. Strategie Azioni informative Visite a strutture universitarie-open day Visite aziendali con testimoni privilegiati Consultazione guidata dei siti Azioni formative Stage e alternanza scuola-lavoro Laboratori universitari Summer school Test di autovalutazione Scelta finale dello studente 44
45 Il compito della scuola sarà quello di identificare i segni, i segnali e i sintomi dell insuccesso scolastico, riconoscendo le differenze individuali, basate su personali profili d intelligenza. Inoltre diventa necessario attribuire importanza allo studio delle funzioni cognitive e meta cognitive, seguendo anche gli orientamenti di ordine psicologico, neurobiologico, e neuroscientifico per favorire l educazione cognitiva come educazione di pensiero. E fondamentale organizzare e creare nuove soluzioni didattiche, rispettando e valorizzando le differenze, assumendosi la responsabilità di compiere scelte ispirate a criteri di oggettività etica. 45
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