CAF 2017 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO. Introduzione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAF 2017 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO. Introduzione"

Transcript

1 CAF 2017 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO Introduzione Il seguente format del Piano di Miglioramento (PdM) è stato sviluppato specificamente per la piattaforma CAF 2017 e consente alle amministrazioni, che hanno fruito della piattaforma e realizzato un autovalutazione mediante il Modello CAF, di connettere gli esiti dell autovalutazione e del Rapporto di Autovalutazione CAF alla pianificazione del miglioramento e di pianificare adeguatamente gli interventi. Si compone di cinque sezioni, di cui solo una la seconda è da compilare on line nel box diario delle prime due schede attività M della piattaforma F@CILE CAF. Una volta terminata la sua compilazione on line, sarà possibile scaricarne la versione in formato word mediante un apposito link, ed inserirla all interno del Piano di Miglioramento di cui è parte integrante. Il Piano di Miglioramento composto da tutte le cinque sezioni non deve superare le pagine e non deve essere corredato da documentazione aggiuntiva. Va trasmesso in formato pdf all indirizzo di posta elettronica facile@centrorisorsecaf.it nei termini comunicati in piattaforma, per una prima verifica di completezza a cura della segreteria del CRCAF. Ad avvenuto riscontro positivo si potrà procedere alla sua approvazione e al successivo invio formale, unitamente alla delibera/ determina di approvazione e di avvio dell implementazione da parte del vertice dell amministrazione, come da istruzioni che verranno fornite dal CRCAF sempre attraverso la piattaforma F@CILE CAF. Prima di avviare la stesura del Piano di Miglioramento si consiglia di prendere visione del video dedicato alla presentazione del format del PdM, alle indicazioni per la definizione dei progetti del piano; agli errori ricorrenti nella stesura del Piano e dei Progetti di Miglioramento e presente alla scheda attività M1. Pagina 1

2 P I A N O D I M I G L I O R A M E N T O Amministrazione Automobile Club d Italia Nome dell organizzazione Automobile Club Roma Città Roma PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Responsabile del Piano Cognome e Nome dott. Riccardo Alemanno Ruolo nella organizzazione Direttore dell Automobile Club Roma (AC) Telefono 329/ r.alemanno@aci.it Referente del Comitato di miglioramento a cura dell AC Cognome e Nome dott. Ruolo nella organizzazione Direttore Attività Istituzionali Telefono 335/ p.riccobono@aciroma.it Comitato di miglioramento Dr.ssa Giuseppina Fusco Presidente dell AC Roma- Dott. Riccardo Alemanno Direttore dell AC Roma- Dott. - Direttore attività istituzionali dell AC Roma- Dr.ssa Claudia Meo Presidente Società controllata ACINSERVICE- Dr.ssa Antonina Pennacchio Funzionaria della Direzione Presidenza e Segreteria Generale con delega ai Servizi Delegati Durata complessiva dell intervento espressa in mesi : 12 mesi Periodo di realizzazione: da 7 /1/2018 al 31/12/2018 Pagina 2

3 SECONDA SEZIONE La seguente sezione (ed esclusivamente questa) è da compilare on line, a cura del Referente del Miglioramento, nel box diario delle prime due schede M della piattaforma F@CILE CAF. Seguire le istruzioni contenute in piattaforma STEP 7: ELABORARE UN PIANO DI MIGLIORAMENTO BASATO SUL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE 1. INDIVIDUAZIONE DEL GRUPPO DI MIGLIORAMENTO L AC Roma ha istituito con determina n 30 del 24/10/2017 un Gruppo di Miglioramento denominandolo Comitato Guida del Miglioramento con il compito di indirizzare la scelta sulle azioni di miglioramento ritenute di maggiore impatto rispetto alle performance chiave erogate dall'ente nel territorio di riferimento e di coordinare l'attuazione del miglioramento nel rispetto delle priorità definite dallo stesso Comitato. In particolare il Comitato risulta così costituito: dott.ssa Giuseppina Fusco Presidente dell Automobile Club di Roma; dott. Riccardo Alemanno Direttore dell Automobile Club di Roma ; dott. Direttore Attività Istituzionali dell Automobile Club di Roma; componente- dott.ssa Claudia Meo Presidente della Società controllata ACINSERVICE Srl che è la società attraverso cui l Ente eroga i servizi di competenza; dott.ssa Antonina Pennacchio appartenente alla Direzione che ha il coordinamento tecnico/organizzativo dell iniziativa F@cile CAF in ACI la Direzione Presidenza e Segreteria Generale con delega ai Servizi Delegati in quanto funzionario esperto in materia di metodo CAF e preposto dalla Direzione stessa al coordinamento tecnico/funzionale dell iniziativa. L AC Roma ha individuato come Responsabile del piano il dott. Riccardo Alemanno che in quanto Direttore dell AC è responsabile funzionale dell Ente e, come Referente del Piano il dott. in quanto risorsa che: ha la conoscenza dell organizzazione nel suo complesso. La scelta in particolare è stata effettuata per i seguenti motivi: ha preso l impegno nel percorso F@cile CAF, di Responsabile dell'autovalutazione dell AC Roma; assunto il ruolo di componente del Comitato Guida del Miglioramento. 2. RELAZIONE TRA RAV E PDM L AC Roma, sulla base dell autovalutazione, ha individuato come macro-aree, i seguenti temi: - necessità di individuare tutti i portatori di interesse dell AC e di rendere sistematici e continuativi i rapporti con gli stakeholder esterni al fine di rilevarne i bisogni presenti e futuri e favorire i processi partecipativi; - non adeguata attenzione dell AC Roma rispetto alla valutazione dell impatto sociale delle iniziative; - necessità di introdurre i principi del total quality management come prassi lavorativa quotidiana dell Ente e della propria società controllata; - necessità di rafforzare la capacità e le competenze delle risorse interne in materia di total quality management al fine di sviluppare l empowerment; - necessità di coinvolgere i partner nelle attività di rendicontazione sociale; - necessità di orientare la pianificazione strategica secondole esigenze sociali dei portatori di interesse. I progetti scelti nel piano sono collegati alla tabella Rilevanza- fattibilità nel modo di seguito indicato: Pagina 3

4 Bilancio sociale dell Automobile Club Roma: iniziativa 1 sottocriterio 1.4.;iniziativa 2 sottocriterio 2.1. Il rilancio di ACINSERVICE Srl in chiave CAF: iniziativa 6 sottocriterio 6.2. Inoltre si segnala che i due progetti sopra indicati - sono stati considerati dall AC Roma fattibili secondo la medesima tempistica indicata nella tabella Rilevanza-fattibilità in quanto considerata dall Ente come adeguata al conseguimento degli obiettivi previsti. 3. RELAZIONE TRA IL PDM E GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE DELL ORGANIZZAZIONE La realizzazione ed attuazione del piano di miglioramento costituisce attività strategica riportata nell ambito del documento di pianificazione dell Ente relativamente all anno 2018 Relazione sui piani e progetti di attività approvato dal Consiglio Direttivo con Deliebra n 57 del 30/10/2017 e successivamente inviato all ACI sulla base del sistema di valutazione e misurazione della performance. 4. MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Il gruppo di miglioramento intende riunirsi ogni mese per tutta la durata del progetto. Le riunioni saranno convocate dal Referente del piano via e saranno verbalizzate. STEP 8: COMUNICARE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO 1. AZIONI DI COMUNICAZIONE, STRUMENTI E DESTINATARI Descrivere le azioni di comunicazione del piano e gli strumenti che verranno utilizzati in relazione ciascuna tipologia di destinatario. L AC intende comunicare il piano di miglioramento ai seguenti soggetti: Istituzioni locali e nazionali Associazioni di categoria Soci Cittadini risorse dell AC. Società controllata ACINSERVICE Delegati; Direzioni di ACI Italia AACC Strutture Territoriali ACI Nello specifico AC intende effettuare una comunicazione mirata a seconda della tipologia dei destinatari interessati. Pertanto l AC si adopererà per comunicare il piano: alle Istituzioni locali e nazionali; Associazioni di categoria; Soci; Cittadini attraverso i seguenti canali: sito web istituzionale dell AC Roma; newsletter e social network dell AC Roma; Rivista sociale Settestrade (sia cartacea che digitale), note informative sul miglioramento organizzativo; alla propria Società controllata ACINSERVICE; ai Delegati; alle Direzioni di ACI Italia; agli AACC; alle Strutture Territoriali ACI attraverso riunioni ad hoc e comunicazioni cartacee ed via posta elettronica. Infine l AC intende organizzare nel 2018 un evento dedicato alle modalià di declinazione del metodo CAF utilizzate dall Ente e ai risultati conseguiti e i benefici ottenuti, al quale saranno invitati tutti i soggetti sopra indicati. TEMPI DELLA COMUNICAZIONE Da gennaio 2018 a dicembre 2018 Pagina 4

5 TERZA SEZIONE OBIETTIVI DEL PIANO ED ARTICOLAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Indicare le finalità cui mira globalmente il Piano di Miglioramento -introdurre i principi di Total Quality Management. L uso del modello CAF favorisce l acquisizione di una cultura fondata sui principi dell eccellenza della performance, secondo standard validi nelle altre pubbliche amministrazioni degli Stati dell Unione Europea; - introdurre sistemi di misurazione e valutazione del servizio al pubblico secondo canoni di efficienza, efficacia ed economicità; - sviluppare, all interno dell organizzazione, una cultura volta a misurare e valutare l impatto sociale delle attività; - consolidare l immagine dell Automobile Club Roma come opinion leader per le tematiche rimesse al proprio ruolo istituzionale; - valorizzare l utilità sociale delle iniziative effettuate dall AC favorendone la diffusione nel territorio di riferimento. - ELENCO DEI PROGETTI DEL PIANO (riportati in ordine di priorità) I progetti sono stati valorizzati come entrambi prioritari dalla tabella priorità elaborata dal Comitato Ambito di intervento (inserire una sola risposta scelta tra le voci sotto indicate) Risorse umane Risorse materiali (nota 2) Processi (nota 3) Prodotti e/o servizi Rapporti con i clienti Altro (specificare) Durata (mesi) Bilancio sociale Processi 12 mesi Il rilancio di ACINSERVICE in chiave CAF Prodotti e/o servizi 12 mesi Nota 1: ad es. razionalizzazioni, valorizzazione eccellenze, miglioramento sistema di valutazione e premiante, miglioramento benessere organizzativo ecc.) Nota 2: ad es. miglioramento della gestione delle risorse materiali (ad es. finanziarie, tecnologiche infrastrutturali ecc. Nota 3: processi tecnici o organizzativi. QUICK WINS Indicare le eventuali azioni di rapida attuazione e ad effetto immediato poste in essere nel periodo tra l autovalutazione e la definizione del piano. La descrizione delle quick wins può esse fatta utilizzando l apposita tabella riportata di seguito. QUICK WINS (DESCRIZIONE) Analisi strutturata e sistematica dei reclami pervenuti dai cittadini/clienti e in generale dai portatori di interesse Organizzazione dei corsi di informazione/ formazione sulle tematiche del Total Quality Management nei confronti delle risorse dell AC e della Società controllata Responsabili Riccardo Alemanno Breve descrizione degli interventi posti in essere ed indicazione dei principali obiettivi e dei risultati attesi Raccolta e analisi dei reclami; definizione degli interventi correttivi sui processie /o servizi interessati Rilevazione delle esigenze informative/formative Progettazione degli strumenti Incontri formativi/informativi Rilevazione feedback Pagina 5

6 GANTT COMPLESSIVO DEL PDM Da compilare dopo aver acquisito le informazioni sui singoli progetti Progetto Bilancio sociale dell Automobile Club Roma Responsabil e Riccardo Alemanno Data prevista di conclusion e Dicembre 2018 Tempificazione attività (mesi) G F M A M G L A S O N D Il rilancio di ACINSERVICE in chiave CAF Claudia Meo Dicembre 2018 BUDGET COMPLESSIVO DEL PDM Da compilare dopo aver acquisito le informazioni sui singoli progetti Indicare il personale complessivamente impiegato nella realizzazione diretta dei singoli progetti, in mesi uomo previsti: 8 mesi Indicare le risorse complessive destinate, escluse le retribuzioni del personale coinvolto: X Non sono previste risorse Ammontare complessivo:...di cui: - a carico dell Amministrazione/ufficio: a carico di altre Fonti (indicare quali)... Pagina 6

7 QUARTA SEZIONE I PROGETTI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (da compilare per ciascun progetto seguendo l ordine di priorità) Titolo del progetto: Bilancio sociale dell Automobile Club Roma Responsabile del progetto: dott. Riccardo Alemanno Data prevista di attuazione definitiva: Dicembre 2018 Livello di priorità: 25 Riferimento a sottocriteri del CAF Componenti del Gruppo di progetto* Riccardo Alemanno- Direttore dell AC Roma - Direttore attività istituzionali AC Roma Antonina Pennacchio- Funzionario della Direzione Presidenza e Segreteria Generale con delega ai Servizi Delegati Emiliano Malagoli- Presidente ONLUS Diversamente Disabili Preside di una Scuolain partnership con l AC Roma Federica Cossu Fondazione Caracciolo- 1. Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili) L Automobile Club Roma intende ridefinire la propria attività di rendicontazione sociale, consapevole dell importanza di introdurre strumenti come il bilancio sociale finalizzati ad avviare con i propri stakeholder una comunicazione di tipo bidirezionale favorendo, da un lato, la trasparenza dell agire amministrativo e sollecitando, dall altro, la partecipazione degli stessi alle attività dell AC nel campo del sociale. L AC intende ridefinire i rapporti con gli stakeholder attraverso incontri periodici per rilevarne le aspettative sui servizi a vocazione sociale erogati dall AC. In tal senso è necessario che il progetto sviluppi indicatori di misurazione delle performance chiari, misurabili e significativi, coerenti con le aspettative degli stakeholder sopra citati che confluiranno nel Bilancio sociale dell Ente. Tale documento sarà per l AC lo strumento mediante il quale l Ente stesso comunicherà ai soggetti esterni l impatto delle iniziative svolte nel campo del sociale. 2. Descrivere gli obiettivi specifici del progetto Integrare l attività di rendicontazione sociale in coerenza con la pianificazione strategica dell AC: migliorare la comunicazione con gli stakeholder esterni; incrementare il valore sociale delle performance dell AC Roma; aumentare la consapevolezza della collettività rispetto al ruolo sociale dell Ente; coinvolgere gli Stakeholder nei processi di innovazione sociale dell Ente; porre la trasparenza come prassi lavorativa ordinaria e generale affinchè gli interlocutori dell AC abbiano sempre contezza della coerenza tra quanto programmato e quanto, invece, operativamente realizzato dall AC nel campo del sociale. Pagina 7

8 3. Descrivere i risultati attesi del progetto, gli indicatori e i target Risultati attesi del progetto Indicatori Target Migliorare la rendicontazione sociale dell Ente Documento 1 (output) Coinvolgimento degli stakeholder nel percorso di rendicontazione sociale (output) Numero di associazioni coinvolte Almeno 2 Nota: indicare laddove possibile i risultati diretti (output) ed indiretti (outcome) Rafforzamento del ruolo di organizzazione impegnata nel sociale (outcome) Numero di soggetti soddisfatti rispetto al numero di quelli intervistati 40% 4. Descrivere il contenuto delle diverse attività di cui il progetto si compone, i responsabili individuati, la tempistica di realizzazione. Attività Mappatura degli stakeholder dell AC Progettazione degli indicatori di misurazione della performance Raccolta delle misurazioni secondo gli indicatori sopra citati Predisposizione del Bilancio sociale e recepimento del Bilancio sociale da parte dell AC Comunicazione del Bilancio Sociale all interno della Federazione e recepimento dei feedback Comunicazione del Bilancio Sociale agli stakeholder esterni e recepimento dei feedback Responsabile Riccardo Alemanno Antonina Pennacchio Riccardo Alemanno Antonina Pennacchio Riccardo Alemanno Data prevista di conclusi one Tempificazione attività (mesi) G F M A M G L A S O N D Valutazione e riesame del del Bilancio sociale Tutti i componenti del Gruppo di progetto Pagina 8

9 5. Indicare relativamente al personale direttamente coinvolto nella realizzazione del progetti, i mesi uomo previsti: 3 mesi uomo 6. Indicare le risorse specifiche destinate, escluse le retribuzioni del personale coinvolto: X Non sono previste risorse Ammontare complessivo:...di cui: - a carico dell Amministrazione/ufficio: a carico di altre Fonti (indicare quali) Indicare, in base ai format messi a a disposizione nel box strumenti scheda M3 della piattaforma, la frequenza con cui si intede condurre monitoraggio, in ragione delle specificità del progetto e della sua durata (ad es. al termine di attività significative). Previste almeno 6 riunioni di monitoraggio e comunque almeno una alla fine di ogni attività individuata. Pagina 9

10 QUARTA SEZIONE I PROGETTI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (da compilare per ciascun progetto seguendo l ordine di priorità) Titolo del progetto: Il rilancio di ACINSERVICE in chiave CAF Responsabile del progetto: dr.ssa Claudia Meo Data prevista di attuazione definitiva: Dicembre 2018 Livello di priorità: 25 Componenti del Gruppo di progetto* Riferimento a sottocriteri del CAF Riccardo Alemanno Antonina Pennacchio Federica Dedoni Fabrizio Marra L Automobile Club Roma intende ridefinire le strategie della Società ACINSERVICE secondo le logiche del Total Quality Management. In tal senso l approccio che si vuole mettere in campo è volto all introduzione di strumenti di controllo gestionale e organizzativi nella consapevolezza che il rilancio della Società ACINSERVICE costituisca un elemento di rilievo per il miglioramento qualitativo dei servizi dell Ente in chiave CAF. Descrivere gli obiettivi specifici del progetto - rilanciare la Società al fine di garantirne la capacità di operare in maniera concorrenziale sul mercato attraverso l applicazione del modello CAF; - valorizzare le risorse aziendali in termini di ridefinizione delle mansioni assegnate; - migliorare l efficacia dei servizi offerti in termini di ridisegno dei processi chiave della Società; - migliorare l efficienza della performance societaria per conseguire l economicità aziendale. Descrivere i risultati attesi del progetto, gli indicatori e i target Risultati attesi del progetto Indicatori Target Ampliamento dei servizi erogati dalla Società Numero di servizi nuovi erogati rispetto al 2017 almeno 1 Conseguimento di processi aziendali più efficaci Numero degli output Incremento di almeno del 5% degli prodotti rispetto output prodotti rispetto al 2017 al 2017 Descrivere il contenuto delle diverse attività di cui il progetto si compone, i responsabili individuati, la tempistica di realizzazione. Attività Mappatura delle attività/ servizi societari Ridefinizione dei processi e/o servizi societari Rilascio in gestione dei processi e/o servizi Monitoraggio dei processi e/o servizi Riesame dei processi e/o servizi Responsabile Data prevista di conclusione Claudia Meo Marzo 2018 Claudia Meo /Antonina Pennacchio Claudia Meo / Riccardo Alemanno Paolo Riccobono Riccardo Alemanno Agosto 2018 Ottobre 2018 Novembre 2018 Dicembre 2018 Tempificazione attività (mesi) G F M A M G L A S O N D Pagina 10

11 8. Indicare relativamente al personale direttamente coinvolto nella realizzazione del progetti, i mesi uomo previsti: 5 mesi uomo 9. Indicare le risorse specifiche destinate, escluse le retribuzioni del personale coinvolto: X Non sono previste risorse Ammontare complessivo:...di cui: - a carico dell Amministrazione/ufficio: a carico di altre Fonti (indicare quali) Indicare, in base ai format messi a a disposizione nel box strumenti scheda M3 della piattaforma, la frequenza con cui si intede condurre monitoraggio, in ragione delle specificità del progetto e della sua durata (ad es. al termine di attività significative). Previste almeno 6 riunioni di monitoraggio e comunque almeno una alla fine di ogni attività individuata Pagina 11

12 QUINTA SEZIONE DELEBERA/ DETERMINA DI APPROVAZIONE E DI IMPLEMENTAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO DEL VERTICE DELL AMMINISTRAZIONE Da inserire post verifica completezza del Piano di Miglioramento da parte del CRCAF, vedi istruzioni riportate in introduzione al format e in piattaforma F@CILE CAF Pagina 12

CAF 2018 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO

CAF 2018 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO F@CILE CAF 2018 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO Pagina 1 Amministrazione P I A N O D I M I G L I O R A M E N T O PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Nome dell organizzazione UNITA' TERRITORIALE ACI DI SASSARI Città

Dettagli

CAF 2017 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO. Introduzione

CAF 2017 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO. Introduzione F@CILE CAF 2017 FORMAT PIANO DI MIGLIORAMENTO Introduzione Il seguente format del Piano di Miglioramento (PdM) è stato sviluppato specificamente per la piattaforma F@CILE CAF 2017 e consente alle amministrazioni,

Dettagli

Anagrafica del progetto

Anagrafica del progetto RA 13041 RO 35/A Anagrafica del progetto POR Campania FSE 2007-2013 - Asse VII Obiettivo specifico o) - O.O. o1 - codice ufficio: 7.1.2 - Linea 1: Attuazione della nuova organizzazione e definizione delle

Dettagli

IL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA

IL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA 1 IL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA Il Modello CAF - Struttura 2 2 Il Modello CAF Lo sviluppo negli elementi di dettaglio 3 Le nove caselle rappresentano i criteri in base ai quali valutare il percorso

Dettagli

IL MODELLO CAF 2013 La struttura

IL MODELLO CAF 2013 La struttura Parliamo del processo di autovalutazione e miglioramento guidato dal modello CAF IL MODELLO CAF 2013 La struttura Obiettivi della presentazione guidare nella prima consultazione del modello CAF favorire

Dettagli

COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF

COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 CHI COMUNICA DS COSA COMUNICARE Risultati del processo, principali elementi emersi, aree

Dettagli

Amministrazione/Ufficio

Amministrazione/Ufficio Amministrazione/Ufficio 1 2 Presentazione dell Amministrazione La presentazione dovrebbe essere di massimo 2 pagine e contenere i seguenti elementi: - La tipologia di amministrazione/settore - Una breve

Dettagli

Anagrafica del progetto

Anagrafica del progetto RA 16015 RO 13 Anagrafica del progetto Supporto del FormezPA alla Regione Basilicata per la pianificazione attuativa e l'implementazione del Programma "Basilicata Matera Capitale per la cultura 2019" Piano

Dettagli

QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO

QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO Step 7 Elaborare un piano di miglioramento, basato sull autovalutazione report Attività 1 2 3 4 5 7.1. Raccogliere tutte le proposte relative alle azioni

Dettagli

COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV

COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 Il Piano di Miglioramento del Circolo Didattico Don L. Milani di Randazzo La nostra Scuola

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO ISTITUTO SAN PAOLO. Via Casilina 1606 ROMA PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA

PIANO DI MIGLIORAMENTO ISTITUTO SAN PAOLO. Via Casilina 1606 ROMA PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA PIANO DI MIGLIORAMENTO ISTITUTO SAN PAOLO Via Casilina 1606 ROMA PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Istituto San Paolo in Via Casilina 1606 ROMA Scuola dell'infanzia-scuola Primaria- Scuola Secondaria di Primo Grado

Dettagli

COMITATO DI AUTOVALUTAZIONE

COMITATO DI AUTOVALUTAZIONE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO RESPONSABILE DEL PIANO: IL D.S. PROF.SSA FAUSTA GRASSI REFERENTE DEL PIANO: PROF.SSA FRANCESCA DE GAETANO COMITATO DI AUTOVALUTAZIONE Prof.ssa Daniela D'Alia, Prof.ssa Monica

Dettagli

SCHEDA PEG DI AVANZAMENTO

SCHEDA PEG DI AVANZAMENTO Data elaborazione 13/02/2018 Parametri selezionati: Vista DUP_2017_2019 DUP 2017 2019 Livello OBIETTIVO DI PEG Centro di Responsabilità 0A_U_01 UOC 2017_U01_01 2. LE RISORSE Sindaco Gianluca Caruso Consolidare

Dettagli

DIPARTIMENTO di Scienze Economiche e Aziendali. Obiettivi di AQ per il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.

DIPARTIMENTO di Scienze Economiche e Aziendali. Obiettivi di AQ per il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. Economiche DIPARTIMENTO di Scienze Economiche Obiettivi di AQ per il per l anno 2019 (documento approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19.02.2019) Il presente documento articola in maniera dettagliata

Dettagli

LA CHECK LIST STRUMENTO PRINCIPE DEL TQM E DELL ECCELLENZA AUTOVALUTARE L AUTOVALUTAZIONE

LA CHECK LIST STRUMENTO PRINCIPE DEL TQM E DELL ECCELLENZA AUTOVALUTARE L AUTOVALUTAZIONE LA CHECK LIST STRUMENTO PRINCIPE DEL TQM E DELL ECCELLENZA AUTOVALUTARE L AUTOVALUTAZIONE a cura di Paolo Senni Guidotti Magnani STEP 1 DECIDERE COME ORGANIZZARE E PIANIFICARE L AUTOVALUTAZIONE PRESUPPOSTI

Dettagli

Il modello INDIRE del Piano di Miglioramento

Il modello INDIRE del Piano di Miglioramento Il modello INDIRE del Piano di Miglioramento Sara Mori s.mori@indire.it Francesca Rossi f.rossi@indire.it L analisi dei dati che permette di orientare il miglioramento Quali dati importanti per migliorare?

Dettagli

Organismo Indipendente di Valutazione della performance (OIV)

Organismo Indipendente di Valutazione della performance (OIV) Organismo Indipendente di Valutazione della performance () RACCOMANDAZIONI RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITÀ DEI CONTROLLI INTERNI PER L ANNO (ai

Dettagli

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Approvato dal Consiglio di Dipartimento del 20.06.2018 RESPONSABILITÀ La struttura

Dettagli

Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE

Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE Ministero per la pubblica amministrazione e l innovazione Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE - 1 - - 2 - ANAGRAFICA Denominazione del Piano DURC IN TEMPO REALE Responsabile: Cognome:

Dettagli

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Medicina e Chirurgia

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Versione 01 del 04/07/2018 RESPONSABILITÀ Per quanto riguarda l Assicurazione

Dettagli

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Ingegneria e Architettura

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Ingegneria e Architettura Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Ingegneria e Architettura Approvato dal Consiglio di Dipartimento del 16.10.2017 RESPONSABILITÀ

Dettagli

Autovalutazione di Istituto Struttura e funzione del RAV e dei Piani di Miglioramento

Autovalutazione di Istituto Struttura e funzione del RAV e dei Piani di Miglioramento Autovalutazione di Istituto Struttura e funzione del RAV e dei Piani di Miglioramento Seconda fase Laboratori per Dirigenti scolastici e NIV 3 incontro Cristina Cosci Abbiamo visto Alla fine del RAV: come

Dettagli

Il viaggio CAF in 9 step

Il viaggio CAF in 9 step Il viaggio CAF in 9 step Di che cosa parleremo: - i punti di attenzione sul processo di AV - le azioni da realizzare - gli strumenti - le caratteristiche di un buon RAV I punti di attenzione sul processo

Dettagli

Italy partnership on CAF

Italy partnership on CAF Italy partnership on CAF Roma, 31 ottobre 2012 Secondvisit toitaly : La promozione dell autovalutazione CAF e della CEF in ACI nell ambito della gestione della qualitàtotale ACI Beatrice Bisogni Automobile

Dettagli

MARKETING STRATEGICO

MARKETING STRATEGICO MARKETING STRATEGICO Con riferimento all Ordine di Servizio n. 26 del 19.11.2014, si provvede a definire l articolazione della funzione MARKETING STRATEGICO e ad attribuire e/o confermare le seguenti responsabilità:

Dettagli

Approvato dal Consiglio di Dipartimento del /10

Approvato dal Consiglio di Dipartimento del /10 Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali Approvato dal Consiglio di Dipartimento

Dettagli

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Novafeltria

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Novafeltria RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI (art.14, comma 4, lett. a, D.Lgs.150/2009) anno 2017 Comune di Novafeltria 1 1. Sistema

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO LEGGE N.107/2015.

PIANO DI MIGLIORAMENTO LEGGE N.107/2015. ISTITUTO «EUGENIA RAVASCO» Asilo Nido, Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo e di Secondo Grado PIANO DI MIGLIORAMENTO LEGGE N.107/2015. ALLEGATO 1 del PTOF 1 Sezione anagrafica

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 64/8 DEL

DELIBERAZIONE N. 64/8 DEL Oggetto: Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell art. 8-bis L.R. n. 31/1998. Il Presidente, di concerto con l Assessore degli Affari Generali Personale

Dettagli

[INTESTAZIONE DELLA SCUOLA] PIANO DI MIGLIORAMENTO Anno scolastico

[INTESTAZIONE DELLA SCUOLA] PIANO DI MIGLIORAMENTO Anno scolastico [INTESTAZIONE DELLA SCUOLA] PIANO DI MIGLIORAMENTO Anno scolastico Istituto Indirizzo Codice meccanografico Numero di telefono Indirizzo e-mail Sito internet Dirigente scolastico.. Composizione del NIV

Dettagli

A. Performance organizzativa. B. Performance individuale

A. Performance organizzativa. B. Performance individuale Allegato 1: Il monitoraggio sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni relativo al ciclo della performance precedente del Comune di Lesmo A.1.

Dettagli

STUDIO STAFF Napoli srl. Adele Salvatore Consulente di direzione

STUDIO STAFF Napoli srl. Adele Salvatore Consulente di direzione STUDIO STAFF Napoli srl Adele Salvatore Consulente di direzione Il Miglioramento Continuo Dall Autovalutazione al Piano di miglioramento Nel periodo marzo novembre 2011 è stata realizzata l Autovalutazione

Dettagli

Tra - Regione Emilia- Romagna, rappresentata da.. - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASviS, rappresentata da.

Tra - Regione Emilia- Romagna, rappresentata da.. - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASviS, rappresentata da. Protocollo di intesa tra la Regione Emilia-Romagna e l Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) per l approfondimento degli obiettivi dell Agenda 2030 riferiti alle imprese e per l individuazione

Dettagli

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE E TRASPARENZA

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE E TRASPARENZA Ente pubblico non economico Sede Legale: Via Polvani, 2 23829 Varenna (LC) RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE E TRASPARENZA - ANNO 2013/2015-1 PREMESSA Questa relaziona

Dettagli

Common Assessment Framework. Presentazione RISULTATI AUTOVALUTAZIONE MATRICE IMPORTANZA VALORE

Common Assessment Framework. Presentazione RISULTATI AUTOVALUTAZIONE MATRICE IMPORTANZA VALORE Common Assessment Framework Presentazione RISULTATI AUTOVALUTAZIONE MATRICE IMPORTANZA VALORE PASSI FATTI E DA FARE RISPETTO AL PERCORSO INDICATO DAL CENTRO RICERCHE CAF Passi fatti rispetto al metodo

Dettagli

SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTRODUZIONE

SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTRODUZIONE SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTRODUZIONE Per la predisposizione del piano, è necessario fare riferimento alle Linee Guida. Lo schema proposto di seguito è stato sviluppato nell ambito

Dettagli

Allegato 1 Classificazione degli Indicatori di performance organizzativa e prime evidenze

Allegato 1 Classificazione degli Indicatori di performance organizzativa e prime evidenze Allegato 1 Classificazione degli Indicatori di performance organizzativa e prime evidenze Note metodologiche: - il Sistema di misurazione e valutazione della performance propone una ripartizione in tre

Dettagli

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Pennabilli

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Pennabilli RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI (art.14, comma 4, lett. a, D.Lgs.150/2009) anno 2016 Comune di Pennabilli 1 1. Sistema

Dettagli

GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE

GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE DESCRIZIONE SINTETICA GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE Il gestore del è in grado di sviluppare ed implementare un funzionale all attuazione degli obiettivi strategici

Dettagli

ALLEGATO N. 1 E N. 2 ALLA RELAZIONE DELL OIV SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI

ALLEGATO N. 1 E N. 2 ALLA RELAZIONE DELL OIV SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI ALLEGATO N. 1 E N. 2 ALLA RELAZIONE DELL OIV SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI Allegato 1: Il monitoraggio sul funzionamento complessivo

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 ENTE PARCO NAZIONALE VAL GRANDE Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo di gestione della

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO MONITORAGGIO LINEE STRATEGICHE 2013 15 E PIANO PERFORMANCE 2014 16 Presentazione per la seduta del Nucleo di Valutazione Torino, 4 Settembre 2014 Direzione Programmazione,

Dettagli

COMUNE DI TREVISO SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

COMUNE DI TREVISO SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE COMUNE DI TREVISO SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Nota esplicativa 0 Il sistema permanente di valutazione è stato approvato presso il Comune di Treviso nel 1999 e ha subito negli anni alcune modifiche,

Dettagli

Il CAF 2006: caratteristiche del modello e novità della nuova versione. Giancarlo Vecchi Istituto per la Ricerca Sociale - IRS

Il CAF 2006: caratteristiche del modello e novità della nuova versione. Giancarlo Vecchi Istituto per la Ricerca Sociale - IRS Il CAF 2006: caratteristiche del modello e novità della nuova versione Giancarlo Vecchi Istituto per la Ricerca Sociale - IRS 1. Il CAF CAF è l acronimo di Common Assessment Framework, che possiamo tradurre

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEL PON SCUOLA

LA VALUTAZIONE DEL PON SCUOLA PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2014-2020 PER LA SCUOLA COMPETENZE E AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO LA VALUTAZIONE DEL PON SCUOLA 2014 2020 2 IL QUADRO DI RIFERIMENTO Orientare la programmazione 2014-2020

Dettagli

Finalità dell autovalutazione è il miglioramento continuo mirato alla soddisfazione del personale, degli utenti e di tutti gli stakeholder

Finalità dell autovalutazione è il miglioramento continuo mirato alla soddisfazione del personale, degli utenti e di tutti gli stakeholder Finalità dell autovalutazione è il miglioramento continuo mirato alla soddisfazione del personale, degli utenti e di tutti gli stakeholder CPIA 1 Anna Maria Piazzolla (CAF 2017) 1 Chi sono gli stakeholder

Dettagli

I Prossimi passi. Coordinatore dello Staff: Prof. Roberto Martini

I Prossimi passi. Coordinatore dello Staff: Prof. Roberto Martini I Prossimi passi Coordinatore dello Staff: Prof. Roberto Martini Si è costituito lo Staff Regionale di Supporto presso l USR Toscana che ha: elaborato un vademecum «Note sul Piano di formazione del personale»

Dettagli

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI STRUTTURA: STRUTTURA DI MISSIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO E PER LO SVILUPPO DELLA INFRASTRUTTURE IDRICHE SMDIG OB1 A - RISULTATI RAGGIUNTI

Dettagli

ESITO E OSSERVAZIONI VISITA VALUTATORI CAF 17 LUGLIO 2012 COLLEGIO DOCENTI 3 SETTEMBRE 2012

ESITO E OSSERVAZIONI VISITA VALUTATORI CAF 17 LUGLIO 2012 COLLEGIO DOCENTI 3 SETTEMBRE 2012 ESITO E OSSERVAZIONI VISITA VALUTATORI CAF 17 LUGLIO 2012 COLLEGIO DOCENTI 3 SETTEMBRE 2012 RICONOSCIMENTO LABEL EUROPEO DI EFFECTIVE CAF USER 1 SCUOLA IN REGIONE LOMBARDIA TRA LE PRIME 10 SCUOLE SUL TERRITORIO

Dettagli

Cinzia Talamo del Politecnico di Milano

Cinzia Talamo del Politecnico di Milano URBAN UTILITY _ milano 22 03 2013 LA COSTRUZIONE DEL DATO COME PRESUPPOSTO DELLA DECISIONE TERZA SESSIONE RICOGNIZIONI E PRATICHE DI MANUTENZIONE URBANA: IL FACILITY MANAGEMENT URBANO Cinzia Talamo del

Dettagli

MAPPATURA DEI PROCESSI AZIENDALI

MAPPATURA DEI PROCESSI AZIENDALI MAPPATURA DEI PROCESSI AZIENDALI 1 Campo di applicazione del SGQ Con riferimento al contesto in cui opera e all identificazione delle parti interessate, la SSIP ha definito il proprio modello dei processi

Dettagli

Allegato n. 3 STRUTTURA DEL PIANO DI AMBITO

Allegato n. 3 STRUTTURA DEL PIANO DI AMBITO Allegato n. 3 STRUTTURA DEL PIANO DI AMBITO Si propone di pervenire alla compilazione di questo modello dopo aver rilevato i Piani di Scuola redatti ai sensi del format di cui all All. n. 2. In questo

Dettagli

FORMAZIONE AZIENDALE. Focus area AFC - Amministrazione, Finanza e Controllo

FORMAZIONE AZIENDALE. Focus area AFC - Amministrazione, Finanza e Controllo FORMAZIONE AZIENDALE Focus area AFC - Amministrazione, Finanza e Controllo Gli strumenti di pianificazione e controllo di gestione a servizio dell impresa www.rwc.it PREMESSA LOGICHE DI PROGETTAZIONE E

Dettagli

Valutazione Performance. Direzione Sanitaria Dipartimento Produzioni Piano del Servizio Vaccini Batterici

Valutazione Performance. Direzione Sanitaria Dipartimento Produzioni Piano del Servizio Vaccini Batterici Pagina 1 di 9 Premessa Il presente piano annuale (Documento di terzo livello) rappresenta lo strumento di valutazione della performance del Servizio Vaccini Batterici. Gli indicatori scelti in tale fase

Dettagli

COMUNE DI BIELLA. Piano Triennale della qualità

COMUNE DI BIELLA. Piano Triennale della qualità COMUNE DI BIELLA Piano Triennale della qualità 2018-2020 PREMESSA Nel panorama normativo di riferimento della pubblica amministrazione negli ultimi anni si sono susseguiti varie direttive e decreti aventi

Dettagli

Allegato n. 2. Piano di Formazione dell Istituzione Scolastica

Allegato n. 2. Piano di Formazione dell Istituzione Scolastica Allegato n. 2 Piano di Formazione dell Istituzione Scolastica Si propone di pervenire alla compilazione di questo modello dopo aver rilevato e tabulato i dati rivenienti dalla mappatura dei bisogni formativi

Dettagli

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA. Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA. Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Dettagli

POLITICHE PER LA QUALITÀ DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SASSARI

POLITICHE PER LA QUALITÀ DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SASSARI POLITICHE PER LA QUALITÀ DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SASSARI Approvate nelle sedute del Senato Accademico del 16 dicembre 2015 e del Consiglio di Amministrazione del 18 dicembre 2015 - Aggiornate nella

Dettagli

Programmazione, valutazione, controllo. Lo sviluppo della cultura statistica nelle amministrazioni locali e la formazione degli operatori

Programmazione, valutazione, controllo. Lo sviluppo della cultura statistica nelle amministrazioni locali e la formazione degli operatori Convegno nazionale USCI L ORDITO E LA TRAMA. I FILI DELLA STATISTICA: UN TESSUTO PER IL GOVERNO DELLE CITTÀ. PRATO 13 14 OTTOBRE 2016 Sessione - CULTURA STATISTICA, FORMAZIONE, ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Dettagli

A. Performance organizzativa. X Nessuna Mensile Trimestrale Semestrale Altro_ X Organo di vertice politicoamministrativo

A. Performance organizzativa. X Nessuna Mensile Trimestrale Semestrale Altro_ X Organo di vertice politicoamministrativo All. 1 Il monitoraggio sul funzionamento complessivo del Sistema si valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni relativo al ciclo della performance precedente. A. Performance organizzativa

Dettagli

Valutazione dei sistemi educativi Prof. Giovanni Arduini

Valutazione dei sistemi educativi Prof. Giovanni Arduini Valutazione dei sistemi educativi Prof. Giovanni Arduini Lezione n.4 Anno Accademico 2015/2016 1 2 1 CAF (Common Assessment Framework - Griglia Comune di Autovalutazione) Alla fine degli anni ' 90 i Ministri

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO 2017/2018

PIANO DI MIGLIORAMENTO 2017/2018 PIANO DI MIGLIORAMENTO 2017/2018 AZIONI DI MIGLIORAMENTO PER L ANNO SCOLASTICO 2017/2018 L I.C. PADRE ISAIA COLUMBRO, a seguito della stesura e condivisione del Rapporto di Autovalutazione, dove sono stati

Dettagli

I.P.S.I.A. G. GALILEI Via Avenale, Castelfranco Veneto

I.P.S.I.A. G. GALILEI Via Avenale, Castelfranco Veneto I.P.S.I.A. G. GALILEI Via Avenale, 6 31033 Castelfranco Veneto TVRI010005 Piano di Miglioramento (PDM) Indice Sommario 1. Obiettivi di processo... 3 1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi

Dettagli

Sintesi Modello CAF PROGETTO CAF TOSCANA 2012

Sintesi Modello CAF PROGETTO CAF TOSCANA 2012 PROGETTO CAF TOSCANA 2012 Il Modello C.A.F. C.A.F Common Assessment Framework GRIGLIA COMUNE DI AUTOVALUTAZIONE Il Modello C.A.F. GRIGLIA COMUNE DI AUTOVALUTAZIONE Comune: anni 90: accordo ministri funzioni

Dettagli

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLIICHE SOCIALI con delega alle politiche della famiglia DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE

Dettagli

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Casteldelci

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Casteldelci RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI (art.14, comma 4, lett. a, D.Lgs.150/2009) anno 2017 Comune di Casteldelci 1 1. Sistema

Dettagli

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco

Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco Sistema di Gestione dell Assicurazione della Qualità della Ricerca e della Terza Missione del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco Approvato dal Consiglio di Dipartimento del 12.03.2018

Dettagli

SISTEMA QUALITA' COMUNE DI MODENA

SISTEMA QUALITA' COMUNE DI MODENA SISTEMA QUALITA' COMUNE DI MODENA PIANO DI LAVORO 2009 1 PAQ: IL BENCHMARKING Q-CLUB E LE ATTIVITA ANNI 2008-2009 CONNESSE Le attività imminenti che ci propone di mettere in campo sono in parte connesse

Dettagli

IL PRODOTTO E IL PROCESSO DEL BILANCIO SOCIALE

IL PRODOTTO E IL PROCESSO DEL BILANCIO SOCIALE IL PRODOTTO E IL PROCESSO DEL BILANCIO SOCIALE PRODOTTO documento che rappresenta la complessità dell azione dell Ente e gli effetti da questa prodotti sull ambiente, integrando descrizioni, dati patrimoniali

Dettagli

SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda Regionale dell Emergenza e Urgenza della Sardegna DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda Regionale dell Emergenza e Urgenza della Sardegna DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda Regionale dell Emergenza e Urgenza della Sardegna DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. del / / 19 31 01 2019 OGGETTO: Piano Triennale della

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Ulss n. 15 Alta Padovana Direzione servizi sociali - Direzione servizi sanitari Il distretto socio-sanitario al centro del sistema per la tutela della salute: le realizzazioni

Dettagli

INDICAZIONI SULLA STESURA DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

INDICAZIONI SULLA STESURA DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE INDICAZIONI SUL FORMATO Tipo di carattere: ARIAL Dimensione del carattere: 12 Margini : 2 cm per tutti Distribuzione della pagina: Intera, in verticale e non suddivisa in colonne Frontespizio 1 pag. Presentazione

Dettagli

Sistema di valutazione delle prestazioni. Definizione ed assegnazione degli obiettivi alle figure apicali del consiglio regionale. Anno 2016.

Sistema di valutazione delle prestazioni. Definizione ed assegnazione degli obiettivi alle figure apicali del consiglio regionale. Anno 2016. REGIONE PIEMONTE BU26 30/06/2016 Deliberazione dell'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale 1 giugno 2016, n. 54/2016 Sistema di valutazione delle prestazioni. Definizione ed assegnazione degli obiettivi

Dettagli

I COORDINATORI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE ED EDUCATIVE DI TUTTI GLI ORDINI DI STUDIO

I COORDINATORI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE ED EDUCATIVE DI TUTTI GLI ORDINI DI STUDIO Milano Prot. p.c. Al Collegio dei Docenti Consiglio d Istituto Consiglio d'amministrazione Ai Genitori Personale A.T.A. Atti Pubblicazione Sito Web Albo ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA

Dettagli

6. PIANO DI MIGLIORAMENTO

6. PIANO DI MIGLIORAMENTO 6. PIANO DI MIGLIORAMENTO Sulla base delle priorità e degli obiettivi di processo individuati vengono pianificate le azioni necessarie secondo delle modalità di seguito riportate: - L impegno di risorse

Dettagli

Giornata della trasparenza 08 giugno Alessandra Bruni Responsabile della trasparenza ed anticorruzione

Giornata della trasparenza 08 giugno Alessandra Bruni Responsabile della trasparenza ed anticorruzione Giornata della trasparenza 08 giugno 2018 Alessandra Bruni Responsabile della trasparenza ed anticorruzione Il materiale che verrà proiettato è disponibile sul sito camerale www.lu.camcom.it alla pagina:

Dettagli

A. Performance organizzativa. B. Performance individuale. Nessuna Mensile Trimestrale X Semestrale Altro_ Organo di vertice politico-amministrativo

A. Performance organizzativa. B. Performance individuale. Nessuna Mensile Trimestrale X Semestrale Altro_ Organo di vertice politico-amministrativo Allegato 1: Il monitoraggio sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni relativo al ciclo della performance precedente. (ANNO 2013) Per adeguare

Dettagli

A. Performance organizzativa. B. Performance individuale

A. Performance organizzativa. B. Performance individuale Allegato 1: Il monitoraggio sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni relativo al ciclo performance precedente. (215) Per adeguare le richieste

Dettagli

Valutazione delle Performance Il Piano Integrato. Corso di formazione per neo-assunti 16 novembre 2017

Valutazione delle Performance Il Piano Integrato. Corso di formazione per neo-assunti 16 novembre 2017 Valutazione delle Performance Il Piano Integrato Corso di formazione per neo-assunti Dagli obiettivi strategici alla performance L Organizzazione dell Ateneo Fiorentino: modelli e strutture 2 Dalla programmazione

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 ENTE PARCO NAZIONALE DEL POLLINO Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo di gestione della

Dettagli

La relazione tra. RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE e PIANO DI MIGLIORAMENTO

La relazione tra. RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE e PIANO DI MIGLIORAMENTO La relazione tra RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE e PIANO DI MIGLIORAMENTO La struttura del RAV: 1. CONTESTO SOCIO-ECONOMICO 1.1 Contesto e risorse - Popolazione scolastica 1.2 Contesto e risorse - Territorio

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO. AC Campobasso. RESPONSABILE dott. Giovanni Caturano

PIANO DI MIGLIORAMENTO. AC Campobasso. RESPONSABILE dott. Giovanni Caturano PIANO DI MIGLIORAMENTO AC Campobasso RESPONSABILE dott. Giovanni Caturano PRIMA SEZIONE SCENARIO DI RIFERIMENTO L Unità Territoriale di Campobasso ha iniziato nel 2011 ad avviare presso la propria organizzazione

Dettagli

STANDARD di QUALITÀ. dei SERVIZI 2015

STANDARD di QUALITÀ. dei SERVIZI 2015 STANDARD di QUALITÀ 30-gennaio-2015 dei SERVIZI 2015 30 GENNAIO 2015 PN-PEC-2015-001-A Pagina 1 Sommario Premessa... 3 Standard di Qualità... 3 Rapporti con i cittadini... 3 Scheda Ufficio Relazioni con

Dettagli

Piano della Performance

Piano della Performance Approvato con Delibera del CdA n.12 del 16 ottobre 2017 Piano della Performance 2017-2019 della Ottobre 2017 PREMESSA Secondo quanto previsto dall Art. 3 c.1 D.Lgs. 150/2009, la misurazione e la valutazione

Dettagli

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DARAS OB predisposizione della Strategia nazionale delle Green community. Obiettivo Risultati attesi Indicatori Target Conseguimento Target Eventuali note Elaborare documenti di policy ai fini della nazionale

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016 SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione

Dettagli

IL NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMVP) E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA Pisa, 28 maggio 2019

IL NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMVP) E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA Pisa, 28 maggio 2019 IL NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMVP) E LA PIANIFICAZIONE INTEGRATA 2019-2021 Pisa, 28 maggio 2019 Dott.ssa Patrizia Picchi Direzione Programmazione, Valutazione e Comunicazione

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2013

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2013 Giugno 2013 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2013 ISTITUTO NAZIONALE DI ASTROFISICA Il presente documento fornisce informazioni di dettaglio utili

Dettagli

Piano di Miglioramento Direzione Territoriale ACI Firenze

Piano di Miglioramento Direzione Territoriale ACI Firenze Piano di Miglioramento Direzione Territoriale ACI Firenze INTRODUZIONE Il seguente Piano di Miglioramento è stato sviluppato attraverso la piattaforma F@CILE CAF 2018. È la pianificazione dell'azione di

Dettagli

Bando Musei da vivere

Bando Musei da vivere 2019 INDICE 1. INTRODUZIONE 2. OBIETTIVI DEL BANDO 3. OGGETTO DEL BANDO 4. SOGGETTI AMMISSIBILI 5. TERRITORIO DI RIFERIMENTO 6. TEMPISTICHE E MODALITA DI PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI CONTRIBUTO 7.

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA IC DI RIVANAZZANO TERME

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA IC DI RIVANAZZANO TERME QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA IC DI RIVANAZZANO TERME Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una

Dettagli

Semplice restyling o cambiamento profondo?

Semplice restyling o cambiamento profondo? Semplice restyling o cambiamento profondo? www.bdp-srl.com BDP ehealth Solutions s.r.l. Via Di Vittorio, 70 Palazzina A - 2 Piano - Unità 22 20026 - Novate Milanese (MI)) Il CICLO DI DEMING NELLA ISO 9001:2015

Dettagli

Il Modello CAF. Mauro Di Grazia Cristina Cosci

Il Modello CAF. Mauro Di Grazia Cristina Cosci Il Modello CAF Mauro Di Grazia Cristina Cosci Il Modello C.A.F.: che cos è C.A.F. Common Assessment Framework GRIGLIA COMUNE DI AUTOVALUTAZIONE Il Modello C.A.F. GRIGLIA COMUNE DI AUTOVALUTAZIONE Comune:

Dettagli

Allegato A SCHEDA PROGETTO FONTI PER LA MISURAZIONE DELL'INDICATORE BUDGET PROGETTO BUDGET ECONOMICO

Allegato A SCHEDA PROGETTO FONTI PER LA MISURAZIONE DELL'INDICATORE BUDGET PROGETTO BUDGET ECONOMICO Allegato A SCHEDA PROGETTO Denominazione progetto Anno Tipologia progetto (strategico o direzionale interno) Descrizione del progetto e indicazione obiettivi operativi Risultati da conseguire Collegamento

Dettagli

POLITICA AZIENDALE DESTRI S.R.L.

POLITICA AZIENDALE DESTRI S.R.L. Pag. 1 di 5 DESTRI S.R.L. Destri S.r.l., consapevole dell importanza della Qualità del servizio reso ai propri clienti, del miglioramento della Sicurezza dei propri lavoratori e della protezione dell ambiente,

Dettagli

SUA-RD Quadro A1 OBIETTIVI DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO

SUA-RD Quadro A1 OBIETTIVI DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO DIPARTIMENTO SOCIOLOGIA E DIRITTO DELL ECONOMIA PAG. 1/5 Nella pianificazione dei propri obiettivi di miglioramento, il di Sociologia e Diritto dell Economia per il triennio 2015-2017, si allinea al Piano

Dettagli

XXII Corso. L applicazione della Riforma Brunetta : le opportunità per gli EPR. Dott.ssa Claudia Migliore FORMEZ PA

XXII Corso. L applicazione della Riforma Brunetta : le opportunità per gli EPR. Dott.ssa Claudia Migliore FORMEZ PA XXII Corso L applicazione della Riforma Brunetta : le opportunità per gli EPR Dott.ssa Claudia Migliore FORMEZ PA Bressanone (Bz), 26 maggio 2011 I processi di autovalutazione e miglioramento a supporto

Dettagli