L.R. 21/05/2012 n 21
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1 L.R. 21/05/2012 n 21 DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI DIFESA DAL RISCHIO IDRAULICO E TUTELA DEI CORSI D'ACQUA Normativa precedente in materia R.D. 25/07/1904 n 523 art. 36 commi 3-5 PIT (tutela corsi d'acqua in fase di pianificazione) Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) reticolo e aree a pericolosità lr 66/2011 Legge Finanziaria RT art 141 e 142 (articoli abrogati da questa legge)
2 Contenuti della legge Art. 1 Tutela dei corsi d'acqua; Art. 2 Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata (Tr < 30 anni); Art. 3 Deposito dei progetti e controlli; Art. 4 Sanzioni; Art. 5 Disposizione finale; Art. 6 Abrogazioni Art. 7 Entrata in vigore (24/05/2012)
3 Art. 1 Tutela dei corsi d'acqua cosa non è consentito Comma 1 Non sono consentite nuove edificazioni, la realizzazione di manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche negli alvei, nelle golene, sugli argini e nelle aree comprendenti le due fasce di larghezza di 10 m dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua del quadro conoscitivo del PIT come aggiornato dai PAI (reticolo acque superficiali di riferimento del PAI) Comma 2 Non sono consentiti i tombamenti dei corsi d'acqua, che non siano imposti da ragioni di tutela della pubblica incolumità e dalla realizzazione di impianti di smaltimento rifiuti
4 Stralcio carta tutela del territorio del PAI
5 Art. 1 Tutela dei corsi d'acqua cosa è consentito previa autorizzazione autorità idraulica competente (Provincia - Genio Civile se interferenti con opere idrauliche classificate RD n 523/1904) Comma 3: interventi di natura idraulica a) trasformazioni morfologiche degli alvei e delle golene b) impermeabilizzazione della sezione dell'alveo c) rimodellamento della sezione dell'alveo d) nuove inalveazioni o rettificazioni dell'alveo A condizione che sia assicurato il miglioramento o la non alterazione del buon regime delle acque e comunque il non aggravio del rischio idraulico derivante dalla realizzazione dell'intervento. Per gli interventi evidenziati in rosso il rispetto delle condizioni prescritte dal comma è dichiarato dai progettisti
6 Art. 1 Tutela dei corsi d'acqua cosa è consentito previa autorizzazione autorità idraulica competente (Provincia - Genio Civile se interferenti con opere idrauliche classificate RD n 523/1904) Comma 4: il divieto di cui al comma 1 non si applica: alle reti dei servizi essenziali non diversamente localizzabili, limitatamente alla fascia dei dieci metri (ex. acquedotti gasdotti strade) alle opere sovrapassanti (ex. Ponti) o sottopasssanti il corso d'acqua Alle seguenti condizioni: a) non interferiscono con esigenze di regimazione idraulica, di ampliamento e di manutenzione del corso d'acqua b) non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per Tr = 200 anni; c) non sono in contrasto con le disposizioni di cui all'art. 96 del R.D. 25/07/1904 n 523 (lavori vietati in modo assoluto sulle acque pubbliche, loro alvei, sponde e difese...) d) sono compatibili con la presenza delle opere idrauliche esistenti ed in particolare dei rilevati arginali; e) non interferiscono con la stabilità del fondo e delle sponde. Per gli interventi evidenziati in rosso il rispetto delle condizioni prescritte dal comma è dichiarato dai progettisti
7 Art. 1 Tutela dei corsi d'acqua cosa è consentito previa autorizzazione autorità idraulica competente (Provincia - Genio Civile se interferenti con opere idrauliche classificate RD n 523/1904) Comma 5: il divieto di cui al comma 1 non si applica: a) alle opere finalizzate alla tutela del corso d'acqua e dei corpi idrici sottesi b) alle opere connesse alle concessioni rilasciate ai sensi del R.D. 11/12/1933 n 1775 c) agli interventi volti a garantire la fruibilità pubblica all'interno delle fasce di cui al comma 1, purché non compromettano l'efficacia e l'efficienza dell'opera idraulica e non alterino il buon regime delle acque d) alle opere di adduzione e restituzione idrica e) ai manufatti e alla manutenzione straordinaria delle costruzioni esistenti già in regola con le disposizioni vigenti. Per l'intervento evidenziato in rosso il rispetto delle condizioni è dichiarato dai progettisti
8 Art. 2 Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata cosa è consentito realizzare nelle aree classificate dai PS, PRG o PAI a pericolosità idraulica molto elevata (I.4 PIME) - ambiti fluviali interessati da eventi con TR 30 anni Stralcio carta pericolosità idraulica RU Comune Orbetello
9 Art. 2 Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata cosa è consentito realizzare nelle aree classificate dai PS, PRG o PAI a pericolosità idraulica molto elevata (I.4 PIME) - ambiti fluviali interessati da eventi con TR 30 anni Comma 1 è consentita la realizzazione dei seguenti interventi: a) opere di difesa e regimazione idraulica b) infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili, a condizione che siano preventivamente o contestualmente realizzate le opere per la loro messa in sicurezza per Tr di 200 anni, senza aggravare la pericolosità idraulica al contorno Le opere di messa in sicurezza, comprensive di quelle necessarie per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno, sono definite in uno specifico progetto allegato alla SCIA o presentato e valutato nel procedimento di rilascio del titolo abilitativo La realizzazione delle opere di messa in sicurezza costituisce il presupposto per la regolarità degli interventi assentiti dai titoli abilitativi
10 Art. 2 Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata cosa è consentito realizzare nelle aree classificate dai PS, PRG o PAI a pericolosità idraulica molto elevata (I.4 PIME) - ambiti fluviali interessati da eventi con TR 30 anni Comma 2 è consentita la realizzazione degli interventi di seguito indicati, a condizione che siano preventivamente realizzate, ove necessario, le opere per la loro messa in sicurezza per TR di 200 anni, comprensive degli interventi necessari per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno: a) ampliamento e adeguamento opere pubbliche (ex scuole) b) nuovi impianti per la raccolta e distribuzione risorsa idrica, convogliamento e depurazione scarichi idrici, stoccaggio trattamento smaltimento e recupero rifiuti, produzione e trasporto energia da fonti rinnovabili, non diversamente localizzabili o ampliamento adeguamento di quelli esistenti; c) nuovi edifici rurali ubicati nelle zone con esclusiva o prevalente funzione agricola, o ampliamento o modifica di quelli esistenti, salvo quanto indicato per gli annessi agricoli (v. comma 9 lett g) d) addizioni volumetriche di edifici esistenti non assimilate alla ristrutturazione edilizia e interventi di sostituzione edilizia intesi come demolizione e ricostruzione volumi esistenti non assimilabili alla ristrutturazione se previsti da PRG e RU (art 78 comma 1 lett g e h e art 79 l.r. 1/2005) Le opere di messa in sicurezza, comprensive di quelle necessarie per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno, sono definite in uno specifico progetto allegato alla SCIA o presentato e valutato nel procedimento di rilascio del titolo abilitativo. La realizzazione delle opere di messa in sicurezza costituisce il presupposto per la regolarità degli interventi assentiti dai titoli abilitativi II progettista produce l'asseverazione attestante il rispetto delle condizioni
11 Art. 2 Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata cosa è consentito realizzare nelle aree classificate dai PS, PRG o PAI a pericolosità idraulica molto elevata (I.4 PIME) - ambiti fluviali interessati da eventi con TR 30 anni Comma 3 sugli immobili esistenti sono consentiti: a) interventi necessari a superare le barriere architettoniche b) interventi di restauro e risanamento conservativo c) i mutamenti di destinazione d'uso immobili, edifici ed aree in assenza di opere edilizie, nei casi individuati dalla disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni art 58 lr 1/2005 d) gli interventi di ristrutturazione edilizia (art. 79 comma 2 lett.d l.r. 1/2005) se previsti da PRG o R.U. Devono essere rispettate le seguenti condizioni: sia assicurata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone e i beni, anche tramite sistemi di riduzione della vulnerabilità (ex porte stagne); non si determini l'aumento dei rischi e della pericolosità idraulica al contorno; gli interventi di cui alle lettere b, c e d siano realizzati a condizione che non determinino: creazione di nuove unità immobiliari con destinazione d'uso residenziale o che comunque consentano il pernottamento; aumento della superficie coperta dell'edificio oggetto dell'intervento Il progettista produce l'asseverazione attestante il rispetto delle suddette condizioni
12 Art. 2 Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata cosa è consentito realizzare nelle aree classificate dai PS, PRG o PAI a pericolosità idraulica molto elevata (I.4 PIME) - ambiti fluviali interessati da eventi con TR 30 anni Comma 6 gli interventi comportanti rimodellazioni del terreno non rientranti nell'art. 80 comma 1 lett d della l.r. 1/2005 (saggi geognostici), oppure la realizzazione di recinzioni o muri di cinta, sono consentiti solo nel caso in cui non determinano aumento del livello di pericolosità in altre aree. Il progettista produce l'asseverazione attestante il rispetto delle suddette condizioni
13 L'Art. 2 non si applica Comma 9 (entrata in vigore della legge 24/05/2012) a) agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, demolizioni senza ricostruzione di edifici e manufatti esistenti, sostituzione coperture cemento - amianto b) agli interventi previsti dai P.A., con relative opere di messa in sicurezza idraulica, approvati prima della data di entrata in vigore della legge c) agli interventi previsti dai P.A. per i quali è già stata stipulata la convenzione o accordo preliminare, ai sensi del R.U., prima della data di entrata in vigore della legge a condizione che siano realizzati preventivamente, o contestualmente alle opere di urbanizzazione primaria, gli interventi di messa in sicurezza per Tr = 200 anni senza aggravare le condizioni di p. idraulica d) ai progetti di opere pubbliche, previsti negli strumenti urbanistici vigenti, con le relative opere di messa in sicurezza idraulica, approvati prima dell'entrata in vigore della legge e) agli interventi per i quali sia stato rilasciato il permesso di costruire, o sia stata presentata la SCIA, completa della documentazione necessaria, prima della data di entrata in vigore della legge f) agli interventi in aree che, al momento di entrata in vigore della legge, sono classificate a p. idraulica molto elevata, nel caso in cui, a seguito di ulteriori indagini o opere di messa in sicurezza, risultino classificate dai PAI in p. idraulica inferiore al momento della presentazione della pratica edilizia per il permesso a costruire o per la SCIA (aggiornamento quadro conoscitivo PAI art 25 Norme di Piano per i Bacini Regionali) g) alla realizzazione di annessi agricoli, che non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque e non sottraggono volume di laminazione in relazione a inondazioni aventi tempo di ritorno duecentennale, funzionali alla gestione dell'azienda agricola e situati nelle zone con esclusiva o prevalente funzione agricola, purché, tramite convenzione o atto d'obbligo unilaterale (art 42 comma 7 lr 1/2005) sia stabilito di non modificare la destinazione d'uso degli stessi annessi agricoli. Il progettista produce l'asseverazione attestante il rispetto delle suddette condizioni
14 Art. 3 Deposito dei progetti e controlli Comma 1 prima dell'inizio dei lavori per la realizzazione delle opere di messa in sicurezza relative agli interventi di cui all'art. 2 lettere b) (nuovi impianti risorsa idrica, convogliamento e depurazione scarichi etc), c (nuovi edifici rurali) e d) (addizioni volumetriche e interventi di sostituzione edilizia), o relative varianti, l'interessato deposita presso la struttura regionale competente (Genio Civile), indicando gli estremi del relativo titolo abilitativo: il progetto delle opere di messa in sicurezza (art. 2 comma 7) e le asseverazioni del progettista (art. 2 comma 8) Comma 2 il direttore dei lavori risponde, unitamente al costruttore, ciascuno per la parte di propria competenza della corrispondenza dell'opera realizzata al progetto depositato ai sensi del comma 1, ed alle eventuali varianti Comma 3 prima di avviare i lavori per la realizzazione dell'intervento edilizio, il direttore dei lavori certifica la regolare esecuzione delle opere di messa in sicurezza idraulica e trasmette il relativo atto al comune e alla struttura regionale competente (Genio Civile) Comma 4 fermo restando l'attività di vigilanza dei comuni (art 129 lr 1/2005) il Genio Civile verifica a campione l'avvenuta esecuzione delle opere di messa in sicurezza Comma 6...omissis... entro trenta giorni successivi è reso noto l'esito del controllo Comma 7 nel caso in cui dal sopralluogo emerga che le opere di messa in sicurezza idraulica previste dal progetto depositato non risultino effettuate o completate, il Genio Civile lo segnala al comune, per gli adempimenti sanzionatori di competenza in materia urbanistico edilizia, nonché all'autorità giudiziaria competente
15 Art. 4 Sanzioni Comma 1 la mancata esecuzione delle opere di messa in sicurezza idraulica prima dell'avvio dei lavori di realizzazione dell'intervento edilizio ai sensi dell'art 3 comma 3, comporta l'applicazione delle sanzioni di cui agli artt. 132,134 o 135 lr 1/2005 a seconda del titolo abilitativo edilizio richiesto per l'intervento Comma 2 la mancata trasmissione del certificato di regolare esecuzione delle opere di messa in sicurezza comporta la sanzione di 258,00 euro; ridotta di due terzi se la comunicazione è effettuata spontaneamente quando l'intervento edilizio è in corso di esecuzione.
16 L.R. 21/05/2012 n 21 DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI DIFESA DAL RISCHIO IDRAULICO E TUTELA DEI CORSI D'ACQUA 1) INTRODUCE PRESCRIZIONI PER LA TUTELA DEI CORSI D'ACQUA; 2) SPECIFICA QUALI SONO GLI INTERVENTI CHE POSSONO ESSERE ESEGUITI E A QUALI CONDIZIONI NELLE AREE A PERICOLOSITA' IDRAULICA MOLTO ELEVATA.
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