INDICATORE EMISSIONI DI GAS-SERRA (CO 2 eq): trend e disaggregazione settoriale

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1 INDICATORE EMISSIONI DI GAS-SERRA (CO 2 eq): trend e disaggregazione settoriale SCOPO L indicatore fornisce una stima delle emissioni regionali di CO 2 e la relativa disaggregazione settoriale. È finalizzato a verificare il raggiungimento dell obiettivo individuato dal Protocollo di Kyoto. DESCRIZIONE L inasprimento dell effetto serra, ovvero del riscaldamento dello strato inferiore dell atmosfera, è probabilmente da attribuire in gran parte alle emissioni di anidride carbonica (CO 2 ), connesse principalmente ad attività antropiche (impianti per la produzione di energia, impianti industriali, trasporti) e segnatamente all utilizzo dei combustibili fossili. Contribuiscono all'effetto serra anche altri inquinanti come il metano (CH 4 ), il protossido di azoto (N 2 O), gli Fgas o gas fluorurati (HFCs, PFCs, SF 6 ). Si è scelto di rappresentare il trend e la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni di CO2eq calcolate come somma pesata degli inquinanti che maggiormente contribuiscono alla sviluppo dell effetto serra, dando risposta così al bisogno informativo richiesto dal protocollo di Kyoto sulla riduzione della CO2eq. In particolare per il calcolo di questo parametro si sono sommati i valori di CO 2 con quelli di protossido di azoto moltiplicato per il fattore numerico 310 e con il metano moltiplicato per il fattore numerico 21. Utilizzando le stime elaborate dall APAT, si è fornita una descrizione dei quantitativi di CO 2 emessi in Sicilia, nel Il protocollo di Kyoto, ratificato dall Italia con la Legge n. 120 del 01/06/02, ed entrato in vigore nel febbraio 2005, individua come obiettivo per l Italia la riduzione dei gas serra nel periodo del 6,5% rispetto al Il Protocollo stesso prevede complessivamente per i paesi industrializzati l obiettivo di riduzione del 5,2%, mentre per i paesi dell Unione Europa una riduzione complessiva delle emissioni pari all 8%. La Delibera CIPE approvata il 19 dicembre 2002, relativa alla revisione delle linee guida per le politiche e misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra, istituisce un Comitato Tecnico Emissioni Gas Serra al fine di monitorare l attuazione delle politiche di riduzione delle emissioni. Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno. UNITÀ di MISURA Le emissioni di gas serra sono espresse in tonnellate di CO 2 equivalente per ogni anno. Il valore equivalente è calcolato moltiplicando le emissioni di ogni gas per il Global Warming Potential (GWP), potenziale di riscaldamento globale di ogni specie in rapporto al potenziale dell anidride carbonica. FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.3 rappresenta il trend delle emissioni provinciali di CO 2 eq negli anni che vanno dal 1990 al I valori di emissione provinciali di CO2eq dissociati per contributi degli inquinanti (CO2, CH4, N2O) sono rappresentati nella tabella 2.1. Per la presentazioni dei dati relativi alla disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di CO 2 eq é stata utilizzata la classificazione IPCC, 1999 (milioni di tonnellate di CO 2 equivalente annue), in riferimento alle Linee Guida dell'ipcc ("Revised 1996 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories", IPCC/OECD 1997). Questa rappresentazione è stata riportata in figura 2.4. In tabella 2.2 si sono riportati i valori di concentrazione dei singoli inquinanti contribuenti alle emissioni di CO2eq disaggregati per macrosettore secondo la classificazione CORINAIR. STATO E TREND Dall analisi del grafico 2.3, si evince come le emissioni di CO2eq nel decennio che va dal 1990 al 2000 siano in aumento in quasi tutte le province. In generale a livello regionale le emissioni di CO 2 eq sono aumentate di quasi il 17% circa nel suddetto decennio. La prossima stima verrà realizzata per il quinquennio e permetterà di comprendere meglio il fenomeno e di controllarne l andamento/crescita adottando piani e programmi di intervento in linea con le prescrizioni del protocollo di Kyoto ratificato a livello nazionale italiano nel febbraio del Tra i macrosettori produttivi che nel 2000 hanno inciso maggiormente Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.8

2 nell emissione di CO2eq sono la combustione nell industria e gli impianti energetici e in minor misura i trasporti stradali. Le stime elaborate da APAT quantificano le emissioni totali di CO2eq per il 2000 in t. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.9

3 Trend Emissioni Provinciali CO2eq ME TP PA AG EN CL CT RG SR Legend CO2eq.1990 CO2eq.1995 CO2eq.2000 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004 Figura 2.3 Trend emissioni provinciali CO2eq t/anno ( ) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.10

4 Tabella 2.1: Trend emissioni provinciali in CO2eq ton/anno ( ) CO 2eq Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani CO Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani CH 4 = Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) N 2 O= Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.11

5 TP PA ME AG EN CT CL RG SR Legenda Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia ge Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nell'industria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche Uso di solventi ed altri prodotti Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004 Figura 2.4 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali CO 2 eq t/anno (2000) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.12

6 Tabella 2.2: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali CO 2 eq t/anno (2000) AG CL CT EN ME PA RG SR TP Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (offroad) Combustione nell'industria e impianti energetici Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia geo Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nell'industria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche Uso di solventi ed altri prodotti Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.13

7 INDICATORE EMISSIONI DI SOSTANZE ACIDIFICANTI (SO X, NO X, NH 3 ) SCOPO L indicatore fornisce una stima delle emissioni regionali di sostanze acidificanti SO 2, NOx ed NH 3, espresse come equivalenti acidi (H + /kg) e le relative disaggregazioni macrosettoriali, al fine di verificare l andamento nel tempo, il raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo di Goteborg ed il rispetto dei limiti definiti dalla normativa europea (Direttiva NEC). DESCRIZIONE Il biossido di zolfo (SO 2 ) deriva principalmente dagli impianti per la produzione di energia, dalla combustione di carbone, gasolio ed oli combustibili, dagli impianti industriali e dal riscaldamento domestico. Le emissioni naturali provengono principalmente dai vulcani. L SO 2 é da considerarsi uno dei principali agenti del processo di acidificazione dell atmosfera, con effetti negativi sia sull ecosistema sia su monumenti e manufatti. In generale negli ultimi anni, in seguito agli interventi operati sulla qualità dei combustibili, l emissione è stata notevolmente ridotta. Gli ossidi di azoto (NOx) si formano principalmente dai processi di combustione che avvengono ad alta temperatura. Le emissioni antropogeniche sono principalmente dovute ai trasporti, all uso di combustibili per la produzione di elettricità e di calore e in misura minore alle attività industriali. L ammoniaca (NH 3 ) proviene in gran parte dalle fonti di origine agricola; i trasporti stradali e il trattamento dei rifiuti e le discariche ricoprono un ruolo relativamente importante nell emissione dell ammoniaca in atmosfera. Utilizzando le stime elaborate da APAT si è rappresentato il trend emissivo dal 1990 al 2000 di SO 2, NOx ed NH3, nonché la disaggregazione macrosettoriale al Gli obiettivi fissati dal Protocollo di Goteborg, nell ambito della Convenzione di Ginevra sull inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza (1999) sono i seguenti: a) SO x : valore limite 500 kt b) NO x : valore limite kt c) NH 3 : valore limite 419 kt I limiti nazionali di emissione da raggiungere entro il 2010 fissati dalla Direttiva NEC (2001/81/CE) sono: SO x = 475 kt, NO x = 990 kt, NH 3 =419 kt (APAT, 2003). Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno. UNITÀ di MISURA Le emissioni di gas acidificanti sono espresse in tonnellate (t) emesse ogni anno e per valutare l andamento complessivo vengono utilizzati i fattori di conversione in equivalenti acidi (H + ). Tali fattori sono quelli utilizzati dall Agenzia Europea dell Ambiente. FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.5 raffigura l andamento nel tempo delle emissioni provinciali di sostanze acidificanti espresse come equivalenti acidi (H + /kg) per ciò che concerne gli anni che vanno dal 1990 al La tabella 2.3 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e Per chiarezza di calcolo in questa tabella si sono riportati anche le emissioni relative alle singole sostanze che contribuiscono alle emissioni di sostanze acidificanti in atmosfera (SO 2, NOx ed NH 3 ). La figura 2.6 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di sostanze acidificanti riferite al In tabella 2.4 è possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di sostanze acidificanti (espresse come equivalenti acidi) afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attività Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR ( Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.14

8 Dall analisi del trend, come risulta dalla figura 2.5, si nota come la provincia di Messina ma soprattutto la provincia di Catania abbiano dei valori elevati di emissione di sostanze acidificanti, soprattutto da contributo di SO 2, decuplicati rispetto ai valori di emissione delle altre province. Questo è dovuto principalmente all attività vulcanica che come è noto risulta essere un attività non continua sia in termini di portate emesse che in termini di frequenza temporale dell attività. Dalla tabella 2.5 è possibile rilevare i rispettivi valori attribuiti ad ogni inquinante specifico. Se si eccettua le province di Catania e Messina, l andamento nel periodo di osservazione nelle altre province è in netta riduzione raggiungendo delle punte intorno al 50% come nel caso della provincia di Palermo. Osservando la disaggregazione macrosettoriale rappresentata in figura 2.6, si nota che, oltre alla già citata attività di origine vulcanica, i macrosettori che maggiormente contribuiscono alla formazione delle emissioni acidificanti sono la combustione e gli impianti energetici, i trasporti stradali e l agricoltura, distribuite in maniera disomogenea sull intero territorio regionale. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.15

9 Trend Emissioni Provinciali H Legend H H H Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004 Figura 2.5 Trend emissioni provinciali in equivalenti acidi (H + /kg) t/anno ( ) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.16

10 Tabella 2.3: Trend emissioni provinciali in equivalenti acidi (H + /kg) t/anno ( ) H + /kg Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani NOx= Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) SOx= Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani NH 3 = Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.17

11 Disaggregregazione macrosettoriale emissioni provinciali H Legend A gricoltura A ltre emissio ni e d assorbim enti A ltre sorgenti e ma cchinari mob ili (off-road) Com bustione nell'industria e impianti e nergetici Imp ia nti di com bustione non ind ustriale P ro cessi p ro duttivi (comb ustion e ne llind ustria m anufatturiera) P ro cessi p ro duttivi (comb ustion e senza contatto) Trasporti strada li Trattamento dei rifiu ti e discariche Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004 Figura 2.6 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali in equivalenti acidi (H + /kg) t/anno (2000) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.18

12 Tabella 2.4: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali in equivalenti acidi (H + /kg) ton/anno (2000) AG CL CT EN ME PA RG SR TP Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (offroad) Combustione nell'industria e impianti energetici Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nell'industria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Trattamento dei rifiuti e discariche Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.19

13 INDICATORE EMISSIONI DI PRECURSORI DELL OZONO (NO X e COVNM): trend e disaggregazione macrosettoriale SCOPO L indicatore fornisce una stima delle emissioni di NO X e COVNM a livello regionale e la relativa disaggregazione settoriale per valutarne le pressioni e il loro andamento negli anni a fronte degli obiettivi internazionali di riduzione delle emissioni (Protocollo di Goteborg e Direttiva NEC) DESCRIZIONE Come indicato in precedenza, la valutazione delle emissioni avviene attraverso opportuni processi di stima che si basano su fattori d emissione e indicatori di attività. Per i precursori dell ozono troposferico la metodologia utilizzata é quella indicata dal Progetto CORINAIR dell Agenzia Europea dell Ambiente. Il problema dell ozono troposferico riveste notevole importanza sia nell ambiente urbano, dove si verificano episodi acuti di inquinamento, sia nell ambiente rurale, dove si verifica un impatto sulle coltivazioni. Le emissioni dei precursori dell ozono troposferico hanno anche una rilevanza transfrontaliera. Le reazioni fitochimiche, attivate dalla luce solare, trasformano alcuni degli inquinanti primari presenti nell atmosfera in inquinanti secondari, tra cui l ozono, che, per il suo elevato potere ossidante, ha effetti dannosi sulla popolazione, sugli ecosistemi e sul patrimonio storico-artistico. I principali responsabili della formazione dell ozono troposferico sono gli ossidi di azoto e i composti organici volatili diversi dal metano che attraverso processi di fotodissociazione danno origine a una miscela di composti ossidanti. Le fonti principali di questi inquinanti sono:i trasporti e le fonti fisse di combustione, più l uso dei solventi per quanto riguarda i COVNM. Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno. UNITÀ di MISURA Le emissioni dei precursori di ozono sono espresse in tonnellate (t) emesse ogni anno e possono essere aggregate usando il Tropospheric Ozone-Forming Potential (TOFP), potenziale di formazione di ozono troposferico. Tali fattori di conversione sono quelli utilizzati dall Agenzia Europea dell Ambiente nei rapporti ambientali e sono validi soprattutto per la valutazione aggregata a livello europeo. Per il calcolo del TOFP i fattori di conversione utilizzati sono i seguenti: NO X = 1,22; COVNM = 1 (APAT, 2003). FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.7 raffigura l andamento nel tempo delle emissioni provinciali di COVNM ed NOx espresse come TOFP per ciò che concerne gli anni che vanno dal 1990 al La tabella 2.5 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e Per chiarezza di calcolo in questa tabella si sono riportati anche le emissioni relative alle singole sostanze che contribuiscono alle emissioni dei precursori dell ozono in atmosfera (COVNM ed NOx ). La figura 2.8 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di sostanze precursori della formazione di ozono troposferico riferite al In tabella 2.6 è possibile confrontare i valori di emissioni provinciali dei precursori dell ozono (espresse come TOFP) afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attività Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR ( Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND La figura 2.7 rappresenta il trend delle emissioni provinciali di COVNM ed NOx, espresse come Potenziale di formazione dell ozono troposferico (TOFP) per gli anni che vanno dal 1990 al Si nota una continua riduzione delle emissioni dei precursori dell ozono, con una media percentuale a livello regionale che raggiunge il 20-25%, così come si può rilevare dai dati riportati in tabella 2.5. La figura 2.8 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di TOFP; da questa si evince come i macrosettori che maggiormente influiscono nella formazione dei precursori dell ozono sono i trasporti stradali e le altre sorgenti mobili. Dalla tabella 2.6 dei valori di emissioni provinciali di TOFP per macrosettore si rileva come Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.20

14 anche gli altri macrosettori siano delle sorgenti importanti (emissioni biogeniche, processi produttivi, uso di solventi, ). Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.21

15 Trend Emissioni Provinciali TOFP ME TP PA AG EN CL CT RG SR Legend TOFP.1990 TOFP.1995 TOFP.2000 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004 Figura 2.7 Trend emissioni provinciali TOFP ton/anno ( ) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.22

16 Tabella 2.5: Trend emissioni provinciali in TOFP t/anno ( ) COVNM= Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani TOFP Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani NOx= Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.23

17 Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali TOFP 2000 ME TP PA AG EN CT CL SR RG Legend Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Estraz e distrib di combustibili fossili ed energia geo Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nellindustria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Uso di solventi ed altri prodotti Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004 Figura 2.8 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali TOFP t/anno (2000) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.24

18 Tabella 2.6: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali in TOFP ton/anno (2000) AG CL CT EN ME PA RG SR TP Agricoltura Altre emissioni ed assorbimenti Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Combustione nell'industria e impianti energetici Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia geotermica Impianti di combustione non industriale Processi produttivi (combustione nell'industria manufatturiera) Processi produttivi (combustione senza contatto) Trasporti stradali Uso di solventi ed altri prodotti Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.25

19 INDICATORE EMISSIONI DI BENZENE (C 6 H 6 ) : trend e disaggregazione settoriale SCOPO L indicatore fornisce una stima delle emissioni regionali di C 6 H 6 e la relativa disaggregazione settoriale; l indicatore è finalizzato a valutarne l andamento nel tempo. DESCRIZIONE La metodologia utilizzata per la stima di questo tipo di emissioni si basa su fattori di emissione e indicatori di attività sviluppati nell ambito del progetto CORINAIR dell Agenzia Europea per l Ambiente. Le emissioni di benzene hanno origine principalmente dai trasporti, da alcuni processi produttivi e non ultimi dai sistemi di stoccaggio e distribuzione dei carburanti (stazioni di servizio, depositi). Per ciò che concerne i trasporti si distinguono due tipi di evaporazione: a motore acceso (che rappresenta la totalità delle emissioni) e a motore spento. Utilizzando le stime fornite dall APAT si rappresentano i risultati per la Sicilia e le sue province. In Italia la L. 413 del 04/11/97 ha imposto quantitativi massimi di benzene e di idrocarburi aromatici totali nelle benzine con e senza piombo pari rispettivamente all 1% e 40% in volume (v/v). Il DM 60 del 02/04/02 introduce il valore limite per il benzene che entrerà in vigore solo a partire dal 01/01/2010. Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno. UNITÀ di MISURA Tonnellate/anno (t/anno) FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.13 raffigura l andamento nel tempo delle emissioni provinciali di benzene per ciò che concerne gli anni che vanno dal 1990 al La tabella 2.11 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e La figura 2.14 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di benzene riferite al In tabella 2.12 è possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di benzene afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attività Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR ( Atmospheric Emission Inventory Guidebook, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND La figura 2.13 mostra come il benzene dal 1990 al 2000 sia in continua riduzione. Infatti le emissioni di benzene sono diminuite negli anni 90 sia per la riduzione del benzene nei combustibili, sia per il rinnovo del parco autovetture. Nei prossimi anni sono attese ulteriori riduzioni nel settore dei trasporti stradali in conseguenza del rinnovo del parco autovetture., settore che rappresenta il maggior strumento di pianificazione per ridurre l impatto di questo tipo di sorgenti che incidono non poco sui livelli di qualità dell aria così come definiti dalla recente normativa. Dall analisi della figura 2.14 che segue, si evince che i settori produttivi che incidono maggiormente nell emissione di C 6 H 6 sono i trasporti stradali ed in genere le sorgenti mobili così come anche i processi produttivi per le tre province delle aree a rischio di crisi ambientale (Messina, Siracusa, Caltanissetta). Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.36

20 Trend Emissioni Provinciali C6H ME TP PA EN AG CL CT RG SR Legend 480 C6H C6H C6H Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Figura 2.13 Trend emissioni provinciali C 6 H 6 t/anno ( ) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.37

21 Tabella 2.11: Trend emissioni provinciali di C 6 H 6 t/anno ( ) C 6 H AG CL CT EN ME PA RG SR TP Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.38

22 Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali C6H ME TP PA EN CT AG CL RG SR Legend Processi produttivi (combustione senza contatto) Estrazione e distribuzione di combustibili fossilied energia geo Uso di solventi ed altri prodotti Trasporti stradali Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Figura 2.14 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali C 6 H 6 t/anno (2000) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.39

23 Tabella 2.12: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di C 6 H 6 t/anno (2000) AG CL CT EN ME PA RG SR TP Processi produttivi (combustione senza contatto) Estrazione e distribuzione di combustibili fossili ed energia geotermica Uso di solventi ed altri prodotti Trasporti stradali Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road) Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004) Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia 2.40

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