Competitività e crescita nella crisi: luoghi comuni, falsi miti e determinanti

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1 Competitività e crescita nella crisi: luoghi comuni, falsi miti e determinanti Raffaele Brancati Magritte e il surrealismo.. italo-belga

2 IL MANTRA DELL INDUSTRIA ITALIANA Un Sistema Produttivo allo Sbando Troppe Piccole Imprese Specializzazione nei Settori Sbagliati Poca Ricerca Produttività Bassa e Calante Perdita di Competitività Elevata Pressione Fiscale Imponenti Aiuti di Stato hanno portato a un industria sussidiata

3 LE DEBOLEZZE DEI MANTRA La struttura produttiva, in un orizzonte medio, non può mutare sostanzialmente. Riforme di sistema sono indispensabili nel lungo termine (istruzione, giustizia, fisco, servizi, ): cosa fare nel breve? La struttura esistente, con tutti i suoi limiti, si è difesa sui mercati internazionali. Tutti i paesi concorrenti fanno ricorso a Politiche Industriali intense usando tutti gli strumenti: regolazione, domanda pubblica, aiuti di stato, molto i servizi. I valori degli aiuti di stato sono basati su valutazioni improprie. Le risorse effettive sono poche e non adatte a politiche universalistiche, ma solo selettive. Non tutte le politiche pubbliche sono state un disastro. Le buone pratiche esistono, non circolano e non si cerca di analizzare le cause del successo o dell insuccesso. Iniziare da un grande sforzo di manutenzione straordinaria di ciò che si sta facendo senza oscillare tra abolizionismo e continuismo.

4 FATTURATO INDUSTRIALE SUL MERCATO NAZIONALE Fonte: Banca d Italia, Banca d Italia AAVV, Gli effe2 della crisi sul potenziale produ2vo e sulla spesa delle famiglie in Italia, Workshops and Conferences, N 18, dicembre 2014, Recent Trends of Industrial ProducLon in the Euro Area Major Countries_Antonio M. ConL} Filippo ScoccianL

5 FATTURATO INDUSTRIALE SUL MERCATO INTERNAZIONALE Fonte: Banca d Italia, Banca d Italia AAVV, Gli effe2 della crisi sul potenziale produ2vo e sulla spesa delle famiglie in Italia, Workshops and Conferences, N 18, dicembre 2014, Recent Trends of Industrial ProducLon in the Euro Area Major Countries_Antonio M. ConL} Filippo ScoccianL

6 AIUTI DI STATO AI SETTORI ECONOMICI IN % GDP, ESCL. MISURE CRISI EU28 1,07 1,01 0,68 0,73 0,64 0,58 0,53 0,48 Grecia 1,46 1,35 0,71 0,45 0,39 0,84 1,03 1,60 Portogallo 1,32 1,52 2,16 2,23 1,07 1,06 0,83 0,33 Francia 0,89 1,52 0,68 0,51 0,92 0,65 0,72 0,63 Irlanda 1,10 0,63 1,10 0,94 0,47 0,94 0,75 0,49 Germania 2,04 1,42 0,91 1,04 0,77 0,66 0,48 0,44 Paesi Bassi 0,36 0,48 0,50 0,43 0,40 0,41 0,44 0,33 Spagna 1,14 0,93 0,87 0,89 0,56 0,50 0,42 0,27 Italia 1,43 1,15 0,64 0,66 0,44 0,37 0,29 0,23 Regno Unito 0,24 0,35 0,24 0,26 0,26 0,27 0,26 0,24 Fonte: Commissione UE, DG Concorrenza, refreshtableaction.do;jsessionid=tiwhep4-_p1nzo0d62ovuenpctytlbtgfav9pngnkda5aoir4kg4! ? tab=table&plugin=1&pcode=comp_ncr_xrl_01&language=en

7 AIUTI DI STATO ALL INDUSTRIA IN ITALIA, EURO ML. Millions , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Erogazioni nominali in ESL Erogazioni in ESL a prezzi costanti (deflatore investimenti)

8 Peso finanziario degli interven1 regionali per regione, 100= TOTALE!! 2005! 2006! 2007! 2008! 2009! 2010! 2011! 2012! 2013! Piemonte( 40,73( 53,99( 67,31( 62,57( 57,30( 43,37( 50,91( 54,16( 69,95( Valle(d'Aosta( 88,79( 96,60( 98,54( 89,02( 96,39( 95,09( 97,21( 93,83( 96,71( Lombardia( 20,17( 33,28( 32,88( 21,16( 12,98( 17,76( 10,89( 29,54( 12,86( Provincia(di(Bolzano( 96,80( 81,04( 88,04( 72,20( 68,24( 69,66( 71,72( 92,45( 91,35( Provincia(di(Trento( 100,00( 100,00( 100,00( 100,00( 100,00( 100,00( 100,00( 82,58( 80,07( Veneto( 27,26( 33,59( 50,22( 38,14( 36,04( 18,35( 29,59( 48,11( 52,46( Friuli(Venezia(Giulia( 26,97( 29,68( 31,39( 49,15( 61,16( 64,00( 63,07( 57,52( 59,11( Liguria( 20,14( 17,83( 27,99( 51,11( 37,44( 35,99( 57,71( 36,82( 53,53( Emilia(Romagna( 23,14( 36,06( 58,78( 36,65( 38,52( 32,16( 25,22( 16,21( 24,69( Toscana( 30,88( 40,14( 56,88( 32,38( 40,98( 45,18( 59,53( 65,62( 85,48( Umbria( 33,21( 44,67( 66,19( 56,20( 77,85( 73,51( 74,70( 82,70( 86,18( Marche( 62,13( 58,62( 82,87( 74,74( 84,38( 77,51( 80,45( 71,41( 78,57( Lazio( 24,87( 34,36( 36,63( 44,00( 38,66( 21,38( 33,76( 29,63( 28,18( Abruzzo( 24,41( 21,20( 17,32( 33,77( 23,32( 25,48( 18,94( 28,58( 13,55( Molise( 34,92( 28,65( 49,36( 16,07( 13,52( 26,82( 52,54( 57,87( 61,46( Campania( 6,93( 9,25( 6,28( 9,65( 7,50( 5,06( 7,79( 3,96( 4,32( Puglia( 11,16( 17,70( 14,18( 14,77( 10,40( 16,87( 33,80( 28,35( 43,61( Basilicata( 11,15( 23,80( 22,07( 9,89( 17,84( 5,51( 33,04( 52,69( 47,42( Calabria( 5,74( 9,67( 5,56( 7,42( 8,62( 21,18( 18,84( 10,28( 13,45( Sicilia( 6,43( 20,45( 27,06( 23,22( 21,42( 20,13( 10,68( 34,31( 14,81( Sardegna( 14,68( 25,88( 20,68( 14,20( 13,97( 12,89( 16,07( 15,49( 27,26( Italia! 17,96! 26,08! 28,04! 27,43! 28,32! 31,13! 32,10! 36,32! 36,38! (

9 I MERCATI SI ALLARGANO: FATTURATO PER AREA (%) ,5 28,5 23,7 31,3 29,7 25, ,3 19, Nella stessa area di localizzazione dell'impresa 31,0 Nel resto della regione In altre regioni italiane All'estero 36,2 36,6 Italia 28, ,2 17,1 13,7 15, Nella stessa area di localizzazione dell'impresa Nel resto della regione In altre regioni italiane All'estero Umbria

10 I mercati delle imprese dell industria: l Internazionalizzazione 25,5 31,8 33,8 28,5 Quote medie di fatturato per mercato di vendita 23,7 18,8 17,6 16,3 31,3 29,4 28,5 29,7 19,4 20,1 20,1 25,5 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Nella stessa area di localizzazione dell'impresa 7,1% 3,9% 7,5% 8,4% Nel resto della regione In altre regioni italiane All'estero 8,1% 4,6% Tipologie di esportatori. Percentuali di imprese per peso del fatturato estero 5,7% 4,7% 6,1% 7,1% Ampliamento area di mercato: calo locale e regionale, crescita nazionale e soprattutto internazionale. Tutti cercano di allargare i mercati: ciascuno come sa e come può. La quota media di export passa dal 19,4% del 2008 al 25,5% del Forte aumento dei soggetti internazionalizzati (dal 17,8% del 2011 al 24% del 2013). Aumento sia dell internazionalizzazione commerciale che di quella produttiva e tecnologica (dallo 0,9% del 2011 al 2,4% del 2013). 8,6% 4,9% % e oltre Tra 20% e 39,9% Meno del 20%

11 Internazionalizzazione, R&S e innovazione (Industria, Italia e Umbria, indagini 2008, 2009, 2011, 2013) Percentuale di imprese che a`uano tu`e e tre le a2vità di dinamismo:internazionalizzazione, R&S e innovazione (Industria, Italia e Umbria, indagini 2008, 2009, 2011, 2013) 4% 4% 3,2% 3,3% 3,3% 3,6% 3% 3% 2,4% 2,2% 2,5% 2,1% 2% 2% 1% 1% 0% Italia Umbria

12 R&S E INTERNAZIONALIZZAZIONE 40% 35% 30% 25% 20% 15% 33,9% 27,2% 25,1% 21,8% 20,0% 15,8% 23,0% 35,1% 10% 5% 6,3% 2,9% 2,1% 3,9% 0% Non internazionalizzate Internazionalizzazione commerciale Internazionalizzazione produ2va

13 I nuovi dinamici: export-driven R&D Cambiamenti tra 2011 e 2013, export e R&S Totale 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Export driven RS RS_driven export Simultaneo Gran parte delle imprese (48,4,%) ha raggiunto un profilo dinamico completo grazie all effetto trainante dei mercati internazionali (presenti dal 2011) che ha successivamente spinto a svolgere attività di R&S (export-driven R&S). Significativa, soprattutto per le imprese di dimensioni micro, la quota di imprese che effettuano cambiamenti radicali del biennio (iniziano ad operare sui mercati internazionali e a fare R&S nel 2013, mentre non svolgevano queste attività nel 2011).

14 Redditività degli esportatori - 2 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% - 1% - 2% Redditività delle imprese esportatrici. Indagine 2013 Zero Meno del 20% 40% e oltre PercenLle 25 Mediana PercenLle 75

15 I motivi della R&S (nuovi ingressi dal panel ) Percentuale di imprese, fatto 100 i soggetti che non facevano ricerca nell indagine 2011 e la svolgono nel Italia CollegamenL con altre imprese Opportunità di Ricerca legate a nuove risorse umane disponibili Necessità di introdursi in nuovi mercal Necessità di maggiore compellvità nel proprio mercato Opportunità di ullizzare un incenlvo pubblico Necessità di sfru`are nuove opportunità tecnologiche Accesso a fondi di intermediari finanziari non bancari (venture capital, private equity, etc.) Maggiori risorse finanziarie dalle banche Italia 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% Si svolge attività di R&S principalmente per questioni di competitività e di penetrazione in nuovi mercati di sbocco. Rilevante anche la componente di upgrading tecnologico. In Emilia Romagna la R&S viene effettuata specialmente per penetrare nuovi mercati, in linea con le analisi sulle motivazioni dell internazionalizzazione.

16 RETI, FILIERE E CATENE DEL VALORE Con l estensione dei mercal, allungamento delle RETI Aumento delle RETI, sia locali che nazionali e internaz. (40% delle imprese totali) Forte aumento delle relazioni aperte sia per acquisl che per vendite: veloci cambiamenl in a`o nei sistemi locali Aumento delle imprese in filiera (17%) Presenza di punl di forza e di debolezza nelle catene del valore, spesso legal ad a2vità di R&S

17 CATENE DEL VALORE e R&D Percentuali di imprese attive nel campo della R&S e dell innovazione per appartenenza a una tipologia di catena del valore 35%$ 30%$ 25%$ 29,3%$ 29,0%$ 20%$ 17,1%$ 15%$ 11,9%$ 10%$ 5%$ 6,6%$ 7,5%$ 0%$ Stand$alone$ NVC$ GVC$ R&S$ Innovazioni$(prodoAo$o$processo)$ Nota: I dati riportati riguardano l Industria in senso stretto.

18 CRESCITA DEI DEBITI BANCARI PER LIVELLO DI INDEBITAMENTO 2010 (FLIGHT TO QUALITY) 30% 20% 26,5% 20,5% 10% 0% - 10% - 20% - 2,0% - 5,5% - 30% - 40% - 25,2% - 30,1% PercenLle 25 Mediana PercenLle 75 Basso leverage 2010 Alto leverage 2010

19 Il razionamento del credito nelle regioni italiane Delta Italia 17,4% 8,7% 8,7% Centro-Nord 16,3% 8,1% 8,2% Piemonte 13,9% 6,5% 7,4% Valle D'Aosta 22,9% 9,5% 13,5% Lombardia 15,5% 7,8% 7,7% Trentino Alto Adige 8,2% 5,1% 3,1% Veneto 18,5% 7,8% 10,6% Friuli-Venezia Giulia 16,5% 5,4% 11,2% Liguria 25,5% 6,0% 19,6% Emilia Romagna 18,1% 6,0% 12,1% Toscana 13,1% 6,7% 6,4% Umbria 18,2% 14,0% 4,2% Marche 12,9% 12,4% 0,5% Lazio 20,6% 14,5% 6,1% Mezzogiorno 20,8% 10,5% 10,3% Abruzzo 16,3% 11,2% 5,1% Molise 20,3% 15,2% 5,1% Campania 21,9% 11,2% 10,7% Puglia 22,3% 9,1% 13,1% Basilicata 21,0% 27,4% -6,4% Calabria 21,6% 13,3% 8,4% Sicilia 21,5% 8,7% 12,7%

20 Il razionamento delle imprese dinamiche Percentuale di imprese razionate per attività di dinamismo. Internaz. R&S Innovatori - 2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% Valore imprese non dinamiche Rispetto al dato 2011 si conferma una maggiore propensione al razionamento per le imprese innovative e che svolgono R&S. Si riscontra viceversa un inversione di tendenza per le imprese internazionalizzate: le banche considerano meno rischiose le imprese aperte ai mercati esteri

21 MORTALITA E SUCCESSO Usualmente le determinanti del successo delle imprese e le determinanti del fallimento sono considerate speculari: se il successo dipende dalla capacità innovativa e dal tentativo di conquista di nuovi mercati, il fallimento sarà dato dalla mancanza di queste caratteristiche. Alcuni arrivano a sostenere (inizio crisi) l esistenza di un fenomeno positivo con i più forti che resistono e i deboli che scompaiono. Stime sorprendenti: ha successo chi è attivo in R&D, Innov ed Esportazioni, ma la morte non dipende dalla mancanza di queste attività, bensì da solidità economico-finanziaria ex ante. Rischio del dinamismo

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