Le politiche della Regione Toscana per l internazionalizzazione delle imprese
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- Donato Turco
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1 Le politiche della Regione Toscana per l internazionalizzazione delle imprese 1
2 I bandi più recenti per il sostegno dei processi di internazionalizzazione delle PMI toscane sono stati pubblicati nel 2009 e nel Un altro è ora in corso di approvazione. L obiettivo strategico di questi bandi è quello di incentivare gli investimenti in attività per lo sviluppo di reti commerciali all estero, quali partecipazione a fiere, apertura di showroom, apertura di riferimenti logistici, attività di incoming di operatori esteri, affinché le imprese toscane possano sviluppare il loro livello di competitività e trovare importanti sbocchi sui mercati esteri diversi dal quelli dell Area UE. Non è ammesso l intervento per programmi che si configurano come aiuti all esportazione (come da Regolamento UE) nonché per programmi di delocalizzazione che generano il depotenziamento delle capacità produttive del territorio 2
3 Le risorse FAS ad essi destinate nel 2009 e nel 2011 sono state pari rispettivamente a circa 8 e 11 milioni di. Con il nuovo bando in corso di approvazione sono stanziati ulteriori 5,1 ml. di. Dal 2009 ad oggi le risorse stanziate assommano quindi a circa 25 ml. L aiuto concesso in de minimis consiste in un contributo in c/capitale a fondo perduto nella misura massima del 50% del valore del progetto, con massimali diversi di importo a seconda che si tratti di progetti presentati da imprese singole, da Consorzi, ATI o da reti. 3
4 Di seguito alcuni dati sulle iniziative attivate nel 2009 e nel 2011 Tipologie di attività Numero iniziative (*) Fondi stanziati Bando 2009 Bando 2011 Bando 2009 Bando 2011 Partecipazione a fiere , ,67 Seminari e workshop e altre attività promozionali , ,48 Consorzi per l'export , ,95 Altro (Apertura uffici e sedi estere) , ,165 Totale , ,27 (*) Ogni progetto di internazionalizzazione finanziato può prevedere più tipologie di attività. Pertanto il numero di iniziative risulta maggiore del numero di progetti 4
5 Distribuzione delle attività per settore merceologico Numero finanziati Bando 2009 progetti Fondi stanziati Bando 2011 Bando 2009 Bando 2011 Agroalimentare e agroindustria , ,58 Ambiente ed energia ,50 0,00 Artigianato, argenteria, oreficieria , ,76 Casa e arredo , ,08 Chimica , ,00 Edile e lapideo , ,00 Editoria , ,18 ITC , ,59 Meccanica , ,19 Nautica , ,39 Salute, bellezza e benessere , ,00 Tessile abbigliamento calzature , ,51 Attività professionali, scientif., tecniche , ,72 Altre attività di supporto alle imprese , ,30 Altro , ,00 Totale , ,27 5
6 Distribuzione delle attività per aree geografiche Numero finanziati Bando 2009 progetti Fondi stanziati bando 2011 Bando 2009 Bando 2011 Unione Europea 0 0 0,00 0,00 Europa non UE , ,01 Asia orientale , ,28 Altri paesi asiatici , ,50 Africa , ,00 America Settentrionale , ,42 America Centrale e Meridionale , ,42 Oceania ,00 0,00 Altre aree o paesi 0 0 0,00 0,00 Totale , ,27
7 Il nuovo bando 2013 si caratterizza per due novità metodologiche di rilievo: 1) Costituisce la prima applicazione del c.d. bando standard previsto dalla legge regionale 35/2000 Disciplina degli interventi regionali in materia di attività produttive e competitività delle imprese 2) La gamma e le tipologie di spese che possono essere sostenute e che quindi compongono il progetto di internazionalizzazione sono codificate nel Catalogo dei Servizi avanzati e qualificati per le PMI 7
8 Il bando standard: 1) al fine di ridurre gli oneri a carico delle imprese e di informatizzare i procedimenti per l'accesso alle agevolazioni, prevede una modulistica standard finalizzata ad eliminare obblighi informativi che determinano un incremento dei costi o un allungamento dei tempi 2) Il risultato è quello di uniformare requisiti e procedure richieste dai diversi bandi regionali e di semplificare il procedimento amministrativo 3) Il testo è stato inoltre redatto nell ottica di una maggiore leggibilità rispetto ad impianti tradizionalmente burocratici 8
9 La struttura del bando standard: 1. FINALITÀ E RISORSE 2. SOGGETTI BENEFICIARI E REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ 3. INTERVENTI FINANZIABILI E SPESE AMMISSIBILI 4. MODALITÀ E TERMINI DI PARTECIPAZIONE 5. ISTRUTTORIA E VALUTAZIONE DELLA DOMANDA 6. REALIZZAZIONE E MODIFICA DEI PROGETTI 7. EROGAZIONE E RENDICONTAZIONE 8. VERIFICHE, CONTROLLI E REVOCHE 9. DISPOSIZIONI FINALI 10. RIFERIMENTI NORMATIVI ALLEGATI A) Modello di Domanda B) Dichiarazione Deggendorf C) Vademecum Spese Ammissibili D) Tabella requisiti di premialità E) Modello di Fideiussione F) Schema di Contratto G) Glossario H) Modalità di presentazione della domanda 9
10 Il Catalogo dei Servizi avanzati e qualificati: 1) Nasce nel 2008 per sostenere i processi di innovazione delle PMI toscane, prevedendo contributi a fondo perduto a sostegno della domanda di servizi, volti ad innescare processi duraturi di cambiamento organizzativo e di aumento della competitività 2) I servizi che storicamente sono così sostenuti riguardano il supporto all innovazione tecnologica di prodotto e di processo, all innovazione organizzativa ed a quella commerciale 3) La logica è quella di stimolare le imprese ad impostare un percorso articolato, costruito su un pacchetto integrato di servizi variamente combinati in base agli obiettivi ed alle necessità di impresa 10
11 Di seguito alcuni dati che dimostrano il successo del modello Catalogo servizi qualificati Sono in tutto 14 le graduatorie approvate ad oggi e, complessivamente, dal 2008 al 31/12/2012 risultano: Presentate n domande Ammesse n domande pari all 81.72% delle presentate Ammesse e finanziate n domande pari al 71,92% delle ammesse Contributo ammesso per complessivi Euro ,19 Contributo concesso pari ad Euro ,71 Residuo di progetti ammessi ma non finanziati per carenza di risorse Euro ,37 11
12 Oggi il Catalogo dei Servizi qualificati comprende anche quelli relativi ai progetti di internazionalizzazione In particolare: 1. servizi per la messa a disposizione di infrastrutture funzionali all internazionalizzazione: Partecipazione a fiere e saloni internazionali (da abbinare obbligatoriamente ad almeno un altro dei servizi previsti) Creazione di uffici o sale espositive all estero Realizzazione di nuovi centri di assistenza tecnica post-vendita all estero 12
13 2. servizi di consulenza per l internazionalizzazione: Servizi promozionali Supporto specialistico all internazionalizzazione Supporto all innovazione commerciale per la fattibilità di presidio su nuovi mercati e raccolta informazioni sull affidabilità di società estere 13
14 Come sono valutati i progetti di internazionalizzazione: 1) Validità tecnica 2) Validità economica (rispetto ad indici patrimoniali del proponente) 3) Rilevanza ed innovatività del programma, anche tenuto conto delle aree di investimento estero coerenti (o meno) con quelle ritenute maggiormente strategiche dalla programmazione regionale A ciò si aggiungono criteri di premialità e in caso di pareggio nel punteggio attribuito criteri di priorità 14
15 Criteri di premialità e priorità: 1) Progetti presentati da imprese in forma aggregata (RTI, reti di imprese con personalità giuridica o senza personalità giuridica, Consorzi e società consortili) (*) 2) Progetti che prevedono incremento dell occupazione (*) 3) Progetti presentati da imprese che contribuiscono alla risoluzione di criticità ambientali e/ sociali e, in particolare, site in aree di crisi complessa (*) 4) Progetti presentati da imprese che dimostrano il loro impegno nella sicurezza dei luoghi di lavoro 5) Progetti presentati da giovani o donne (*) (*) a parità di punteggio, tali peculiarità costituiscono una priorità 15
16 Grazie per l attenzione Simonetta Baldi dirigente responsabile Settore politiche orizzontali sostegno alle imprese
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