LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE: RIFLESSI SULLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE

Transcript

1 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE: RIFLESSI SULLE ASSOCIAZIONI DI 1 PROMOZIONE SOCIALE Carate Brianza, 27 ottobre 2018

2 2 IL TERZO SETTORE DEFINIZIONE

3 3 IL TERZO SETTORE «TERZO» perché si colloca tra lo Stato e le imprese

4 4 IL TERZO SETTORE SI COMPONE DI UNA SERIE DI SOGGETTI ETEROGENEI,

5 5 ELENCO DI ALCUNI ENTI APPARTENENTI AL MONDO DEL NON PROFIT 1. Le associazioni 2. Le fondazioni 3. Le organizzazioni di volontariato 4. Le associazioni di promozione sociale 5. Le cooperative sociali 6. Le associazioni sportive dilettantistiche

6 6 IL TERZO SETTORE QUESTI SOGGETTI SONO TRA LORO ETEROGENEI, MA HANNO DEGLI ELEMENTI IN COMUNE

7 7 LA MISSIONE PERSEGUIRE FINALITA CIVICHE, SOLIDARISTICHE E DI UTILITA SOCIALE.

8 8 LE FINALITA CIVICHE E SOLIDARISTICHE FINALITA CIVICA: finalità dei cittadini, che è propria dei cittadini. FINALITA SOLIDARISTICA: fondata sulla solidarietà. Condivisione di idee, di propositi e di responsabilità. UTILITA SOCIALE: utile per la comunità di riferimento.

9 9 PRIMA CARATTERISTICA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE PERSEGUONO UNA MISSIONE FINALITA CIVICHE, SOLIDARISTICHE E DI UTILITA SOCIALE

10 10 ESEMPI DI «MISSIONE» A.V.I.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio sociosanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità nazionale ed internazionale i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.

11 11 ESEMPI DI «MISSIONE» CROCE ROSSA ITALIANA Associazione di promozione sociale - prevenire ed alleviare la sofferenza in maniera imparziale, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso, lingua, classe sociale o opinione politica, contribuendo al mantenimento e alla promozione della dignità umana e di una cultura della non violenza e della pace.

12 12 SECONDA CARATTERISTICA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE NON HANNO SCOPO DI LUCRO L UTILE ( ricavi meno costi) DEVE ESSERE IMPIEGATO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLE FINALITA NON PUO ESSERE DISTRIBUITO AI SOCI

13 13 TERZA CARATTERISTICA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE DEVONO SVOLGERE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE IMPATTO SOCIALE DELLE ATTIVITA ( PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETA AIUTO PER LA COMUNITA )

14 14 DIFFERENZA CON LE IMPRESE L impresa si costituisce per effettuare un attività di prestazione di servizi o un attività di cessione di beni, con lo scopo di conseguire un utile.

15 15 DIFFERENZA CON LE IMPRESE In un ente del Terzo Settore lo scopo è una «missione». La «missione» è comune a tutti gli enti che operano nel non profit.

16 LA RIFORMA DEL TERZO 16 SETTORE

17 17 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE. Lo strumento giuridico che è stato utilizzato per attuare la riforma è la «legge delega».

18 18 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE La legge delega 6 giugno 2016, n. 106 ha fissato i principi e i criteri direttivi.

19 19 LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE Successivamente sono stati emanati i decreti legislativi ( estate 2017). Nell estate del 2018 sono stati emanati i primi decreti correttivi.

20 20 IL QUADRO NORMATIVO DELLA RIFORMA LEGGE DELEGA 6 GIUGNO 2016 N. 106 i principi ha stabilito i criteri direttivi e DECRETO LEGISLATIVO 6 MARZO 2017, N. 40 recante «Istituzione e disciplina del servizio civile universale» DECRETO LEGISLATIVO 3 LUGLIO 2017, N. 111 recante «Disciplina dell Istituto del cinque per mille dell imposta sul reddito delle persone giuridiche» DECRETO LEGISLATIVO 3 LUGLIO 2017, N. 112 recante «Revisione della disciplina in materia di impresa sociale» DECRETO LEGISLATIVO 3 LUGLIO 2017, N. 117 recante «Codice del Terzo settore» DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 LUGLIO 2017 recante l approvazione dello statuto della Fondazione Italia Sociale

21 21 IL QUADRO NORMATIVO DELLA RIFORMA Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 16 marzo 2018 portante atti e documenti che le imprese sociali sono tenute a presentare al registro delle imprese e le modalità per l esecuzione di tali adempimenti D.P.C.M. 11 gennaio 2018 istituzione cabina di regia (ESTATE 2018): decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi di luglio 2017

22 IL CODICE DEL TERZO 22 SETTORE

23 23 IL CODICE DEL TERZO SETTORE COMPITO DEL CODICE DEL TERZO SETTORE: riordinare e revisionare l intera disciplina in materia di enti del Terzo settore, nel rispetto del principio della specialità che caratterizza gli enti stessi

24 24 NORMATIVA APPLICABILE AGLI ENTI DEL TERZO SETTORE DISPOSIZIONI DEL CODICE DEL TERZO SETTORE PER QUANTO NON PREVISTO: CONTINUANO AD APPLICARSI, IN QUANTO COMPATIBILI, LE NORME DEL CODICE CIVILE

25 25 ENTI DEL TERZO SETTORE DEFINIZIONE E REQUISITI

26 26 DEFINIZIONE DI ENTE DEL TERZO SETTORE. REQUISITI REQUISITI SOGGETTIVI. Sono enti del Terzo settore: Le organizzazioni di volontariato; Le associazioni di promozione sociale; Gli enti filantropici; Le imprese sociali, incluse le cooperative sociali; Le reti associative; Le società di mutuo soccorso; Le associazioni riconosciute o non riconosciute; Gli altri enti di carattere privato, diversi dalle società.

27 27 DEFINIZIONE DI ENTE DEL TERZO SETTORE. REQUISITI REQUISITI OGGETTIVI. Costituzione ai fini del perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale; Assenza dello scopo di lucro; Svolgimento di una o più attività di interesse generale; Iscrizione nel Registro unico nazionale del Terzo settore.

28 28 I REQUISITI OGGETTIVI DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE. LE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE SVOLGIMENTO DI UNA O PIU ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE

29 29 I REQUISITI OGGETTIVI DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE. LE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE a) interventi e servizi sociali ai sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, e successive modificazioni, e interventi, servizi e prestazioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, e alla legge 22 giugno 2016, n. 112, e successive modificazioni; b) interventi e prestazioni sanitarie;

30 30 I REQUISITI OGGETTIVI DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE. LE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE c) prestazioni socio-sanitarie di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2001, e successive modificazioni; d) educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa;

31 31 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE e) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, con esclusione dell'attività, esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi. Tutela degli animali e prevenzione al randagismo f) interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni;

32 32 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE g) formazione universitaria e post-universitaria; h) ricerca scientifica di particolare interesse sociale; i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui all articolo 5 del codice del Terzo settore;

33 33 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE j) radiodiffusione sonora a carattere comunitario, ai sensi dell'articolo 16, comma 5, della legge 6 agosto 1990, n. 223, e successive modificazioni; k) organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; l) formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa;

34 34 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE m) servizi strumentali ad enti del Terzo settore resi da enti composti in misura non inferiore al settanta per cento da enti del Terzo settore; n) cooperazione allo sviluppo, ai sensi della legge 11 agosto 2014, n. 125, e successive modificazioni;

35 35 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE o) attività commerciali, produttive, di educazione e informazione, di promozione, di rappresentanza, di concessione in licenza di marchi di certificazione, svolte nell'ambito o a favore di filiere del commercio equo e solidale, da intendersi come un rapporto commerciale con un produttore operante in un'area economica svantaggiata, situata, di norma, in un Paese in via di sviluppo, sulla base di un accordo di lunga durata finalizzato a promuovere l'accesso del produttore al mercato e che preveda il pagamento di un

36 36 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE prezzo equo, misure di sviluppo in favore del produttore e l'obbligo del produttore di garantire condizioni di lavoro sicure, nel rispetto delle normative nazionali ed internazionali, in modo da permettere ai lavoratori di condurre un'esistenza libera e dignitosa, e di rispettare i diritti sindacali, nonché di impegnarsi per il contrasto del lavoro infantile;

37 37 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE p) servizi finalizzati all'inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori e delle persone di cui all'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo recante revisione della disciplina in materia di impresa sociale, di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 6 giugno 2016, n. 106; q) alloggio sociale, ai sensi del decreto del Ministero delle infrastrutture del 22 aprile 2008, e successive modificazioni, nonché ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, sanitari, culturali, formativi o lavorativi;

38 38 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE r) accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti; s) agricoltura sociale, ai sensi dell'articolo 2 della legge 18 agosto 2015, n. 141, e successive modificazioni; t) organizzazione e gestione sportive dilettantistiche; di attività

39 39 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE u) beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti di cui alla legge 19 agosto 2016, n. 166, e successive modificazioni, o erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale a norma del presente articolo; v) promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata;

40 40 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE w) promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale di cui al presente articolo, promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi di cui all'articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53, e i gruppi di acquisto solidale di cui all'articolo 1, comma 266, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;

41 41 SEGUE ATTIVITA DI INTERESSE GENERALE x) cura di procedure di adozione internazionale ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184; y) protezione civile ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modificazioni; z) riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.

42 42 GRAZIE PER L ATTENZIONE Susanna Beretta STUDIO BERETTA COMMERCIALISTI ASSOCIATI