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1 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA CHIMICA NEL REACH: CREAZIONE DI SCENARI DI ESPOSIZIONE MEDIANTE UTILIZZO DEL MODELLO ECETOC TRA WORKER TOOL PER LA STIMA DELL ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE. BARBASSA E. 1, FIZZANO M.R. 2 1 INAIL - Direzione Regionale Lombardia - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, C.So Di Porta Nuova 19, Milano, e.barbassa@inail.it 2 INAIL - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, via R. Ferruzzi, 20, Roma, r.fizzano@inail.it SOMMARIO Il regolamento REACH richiede per tutte le sostanze fabbricate, immesse sul mercato ed utilizzate nell Unione europea in quantità 10 t/anno, insieme al dossier tecnico di registrazione anche la valutazione della sicurezza chimica, per la cui elaborazione occorre creare degli scenari di esposizione. Uno scenario d esposizione si può definire come l insieme delle condizioni, comprese le condizioni operative e le misure di gestione dei rischi, che descrivono il modo in cui la sostanza è fabbricata o utilizzata durante il suo ciclo di vita e il modo in cui il fabbricante o l importatore controlla, o raccomanda agli utilizzatori a valle di controllare l esposizione delle persone e dell ambiente. L Agenzia europea della sostanze chimiche (ECHA) ha indicato, nelle Linee Guida sul Chemical Safety Assessment, il modello di calcolo ECETOC TRA Worker Tool come lo strumento preferito per la stima dell esposizione dei lavoratori per via inalatoria. In questo lavoro i valori stimati dal modello per il caso di esposizione a formaldeide dei lavoratori del settore dello stampaggio di resine termoindurenti sono stati confrontati con i risultati di campionamenti in campo. I risultati ottenuti mostrano che il modello, sebbene con stime conservative dei valori della concentrazione di inquinanti nell ambiente di lavoro, può essere utile come strumento di screening iniziale, propedeutico ad indagini sperimentali e per indirizzare nella scelta delle corrette misure di controllo del rischio delle sostanze chimiche nell ambiente di lavoro. 1. INTRODUZIONE Il regolamento REACH stabilisce che per tutte le sostanze fabbricate, immesse sul mercato ed utilizzate nell Unione Europea in quantità 10 t/anno, insieme al dossier tecnico di registrazione è richiesta anche la valutazione della sicurezza chimica (CSA: Chemical Safety Assessment) che è documentata nel CSR (Chemical Safety Report) e che comprende le seguenti 3 fasi: la valutazione dei pericoli (hazard); la valutazione dell esposizione; la caratterizzazione del rischio. La valutazione dei pericoli consente di stabilire se la sostanza sia classificabile o meno come pericolosa per la salute umana e/o per l ambiente o se debba considerarsi PBT (Persistente, Bioaccumulabile, Tossica)o vpvb (Molto Persistente, Molto Bioaccumulabile). Se la risposta è negativa, il CSA termina subito e non vengono effettuate le successive due fasi. La classificazione di una sostanza diventa, quindi, un punto critico nel processo di valutazione della sicurezza chimica in quanto determina la necessità o meno di eseguire la stima dell esposizione e la caratterizzazione del rischio. La valutazione dell esposizione include i seguenti due steps: la creazione degli scenari d esposizione; la stima dell esposizione mediante l effettuazione di misure sperimentali o l utilizzo di modelli di calcolo. Lo scenario d esposizione si può definire come l insieme delle condizioni, comprese le condizioni operative e le misure di gestione dei rischi, che descrivono il modo in cui la sostanza è fabbricata o utilizzata durante il suo ciclo di vita e il modo in cui il fabbricante o l importatore controlla, o raccomanda agli utilizzatori a valle di controllare, l esposizione delle persone e dell ambiente. Gli scenari d esposizione rappresentano il fulcro del processo CSA in quanto costituiscono la base per la stima dell esposizione e, allegati alla Scheda Dati di Sicurezza (SDS), sono anche il maggior strumento di comunicazione delle informazioni lungo la catena d approvvigionamento della sostanza.

2 E quindi essenziale che le informazioni contenute nello scenario d esposizione siano presentate in modo armonizzato ed esauriente. A tale scopo, ovvero per standardizzare la descrizione degli usi delle sostanze chimiche, è stato sviluppato un sistema di descrittori degli usi che include le seguenti cinque categorie di descrittori, per ciascuna delle quali è disponibile un elenco di tipologie da cui si può scegliere la più appropriata: settore d uso (SU): descrive in quale settore commerciale o industriale la sostanza è utilizzata in quanto tale o in miscele. Questo descrittore contempla i settori industriale, istituzionale o privato; categoria di prodotto chimico (PC): descrive in quali tipi di prodotti chimici (sostanze in quanto tali o miscele) la sostanza è contenuta quando viene fornita all utilizzatore finale. Questo descrittore può essere particolarmente utile per mappare le catene d approvvigionamento e può fungere da indicatore sull esposizione potenziale dei consumatori; categoria di processo (PROC): descrive il tipo di processo o di operazioni a cui una sostanza è sottoposta durante l uso e che può avere un impatto sull esposizione prevista e sulle misure di gestione del rischio necessarie. Questo descrittore supporta l identificazione delle voci adatte per la stima dell esposizione con il modello ECETOC TRA Worker Tool; categoria di rilascio nell ambiente (ERC): descrive le condizioni d uso della sostanza basandosi su quelle caratteristiche che forniscono una prima indicazione sul rilascio potenziale della sostanza nell ambiente; categoria di articolo (AC): descrive, se rilevante, il tipo di articolo in cui la sostanza è incorporata. Il descrittore considera sia articoli contenenti sostanze destinate ad essere rilasciate che articoli contenenti sostanze non destinate ad essere rilasciate. La combinazione delle 5 categorie dei descrittori degli usi permette, nella maggior parte dei casi, di descrivere in modo appropriato gli usi identificati. La stima dell esposizione deve essere effettuata per ciascun scenario d esposizione nella sua fase iniziale di sviluppo e via via affinata sino alla definizione dello scenario finale. Idealmente, il processo di stima dell esposizione dovrebbe basarsi su misure sperimentali. In pratica, la disponibilità di dati reali d esposizione credibili è limitata; nella maggior parte dei casi, quindi, si deve ricorrere all uso di modelli di calcolo. La caratterizzazione del rischio, ovvero il calcolo del RCR (Risk Characterisation Ratio), è l ultima fase del CSA, quando i livelli di esposizione stimati vengono confrontati con i valori limite di ciascun effetto, ad es. i valori di OEL (Occupational Effect Levels) o di DNEL (Derived No Effect Levels) per l uomo e di PNEC (Predicted No Effect Concentration) per l ambiente. Tale caratterizzazione deve essere effettuata per ciascun scenario d esposizione in modo da determinare se le condizioni operative e le misure di gestione del rischio assicurino il controllo dei rischi della sostanza. I rischi sono considerati sotto controllo in ambito REACH quando i livelli d esposizione alla sostanza sono inferiori a quelli limite di sicurezza, sia per l uomo che per l ambiente (RCR «1). Il presente lavoro si propone di illustrare un esempio di applicazione del modello ECETC TRA per la stima dell esposizione occupazionale nel settore dello stampaggio delle materie plastiche, ai fini di valutare se lo stesso modello può essere uno strumento d ausilio per la valutazione del rischio chimico. A tal scopo i risultati ottenuti con il modello sono stati confrontati con dati sperimentali. 2. MATERIALI E METODI 2.1 Descrizione del modello ECETOC TRA Worker Tool Per quanto riguarda la stima dell esposizione, in assenza di dati sperimentali affidabili, sono disponibili diversi modelli di calcolo, più o meno sofisticati, di cui i più appropriati sono quelli che possono essere direttamente legati ai parametri usuali degli scenari d esposizione, come il sistema dei descrittori degli usi sopra menzionato, la concentrazione della sostanza, la quantità in gioco, la durata dell esposizione e la presenza o meno di ventilazione locale delle emissioni. Il programma di calcolo ECETOC TRA Versione 2.0, nella sua modalità Worker Tool specifica per i lavoratori, è stato rilasciato dall ECETOC (European Centre for Ecotoxicology and Toxicology of Chemicals) a luglio 2009; è disponibile sotto forma di fogli di calcolo e può essere facilmente richiesto e scaricato dal sito È un modello di semplice applicazione pratica in quanto richiede l inserimento di un numero limitato di dati di input, è in grado di simulare numerosi scenari d esposizione lavorativi e consente di ottenere una stima d esposizione basata su condizioni conservative, considerata come espressione del caso peggiore.

3 Il modello ECETOC TRA Worker Tool è stato ricavato dalla struttura del modello EASE (Estimation and Assessment of Substances Exposure), sviluppato in UK dalla HSE (Health and Safety Executive) in modo specifico per i lavoratori chimici, ed è basato, come quest ultimo, sui dati sperimentali risalenti ai primi anni 90 contenuti nella Banca Dati NEDB (UK-HSE National Exposure DataBase), opportunamente aggiornata e rivista da esperti dell ECETOC. Tale modello di calcolo, se utilizzato correttamente, fornisce risultati d esposizione alle sostanze chimiche meno conservativi e più aderenti alla realtà di quelli ottenuti con EASE. Il modello di stima dell esposizione per inalazione presuppone che la concentrazione di una sostanza nell atmosfera del luogo di lavoro possa essere prevista per analogia con situazioni simili in cui la concentrazione d esposizione sia stata misurata. Per caratterizzare l esposizione per inalazione sul luogo di lavoro vengono utilizzati i seguenti tre tipi di determinanti: la fugacità della sostanza, ovvero la tendenza della sostanza a diventare volatile che, per i liquidi, è espressa dalla loro tensione di vapore e, per i solidi, dalla loro polverosità; il modo in cui la sostanza è usata (pattern d uso), che nel modello ECETOC TRA è descritto dalle categorie di processo (PROC), dal tipo di attività: indoors o outdoors, industriale o professionale, dalla durata dell attività di lavoro e dall utilizzo della sostanza in preparati; gli strumenti per controllare l esposizione (pattern di controllo), ovvero la presenza o meno di LEV (Local Exhaust Ventilation: Ventilazione locale delle emissioni) e l uso di DPI. Il Modello ECETOC TRA Worker Tool è stato sviluppato specificatamente per soddisfare le esigenze imposte dal Regolamento REACH ed è stato indicato nelle Linee Guida dell ECHA sul CSA (Chemical Safety Assessment) come lo strumento preferito per la stima dell esposizione per inalazione. Di seguito (Fig. 1) è riportata la finestra di lavoro per l inserimento dei parametri di input: Input parameters Substance Name CAS Number Molecular Weight Indicative Reference Value (Inhalation) mg/m3 Basis of the Inhalation Indicative Reference Value Indicative Reference Value (Dermal) mg/kg bw/day Basis of the Demal Indicative Reference Value L ikelihood to become Airborne Is this substance Solid? Dustiness Volatility (Pa) demosub DNEL 20 DNEL No 5000 S tep 1 - S elec t a R E AC H P roc es s des c riptor Enter a short scenario name formulation of a product a 5 -Mixing or blending in batch processes (multistage and/or significant contact) Select a Process Category (PROC) Industrial or Public Domain (Professional) Activity? S tep 2 - Apply E xposure Modifiers (Operational C onditions ) E M1 Ventilation Does this activity take place indoors or outdoors? Is Local Exhaust Ventilation present? E M2 Duration of Activity What is the Duration of the Activity? E M3 R espiratory Protection What type of respiratory protection is used? EM4 Use in Preparations Is the substance used in a Preparation? 1-4 hours Respiratory protection is not used Yes E xpos ure S c enario B uilder Only relevant if "Indoors" is chosen above > 25% Select the concentration range (w/w) Only relevant if the substance is used in a Preparation Clear All Clear Scenario Generate Report Copy Scenario results to the Linear Report Figura 1. Finestra di lavoro per l inserimento dei parametri di input Una volta inseriti nella finestra di lavoro i dati di input relativi ad alcune caratteristiche chimico-fisiche della sostanza, come il peso molecolare, la sua tensione di vapore nel caso di un liquido o la sua polverosità per un solido, i valori limite di riferimento o i DNELs della sostanza ed individuato, per la creazione dello scenario di esposizione, il più appropriato PROC di descrizione del processo di lavoro e se si tratta di attività industriale o professionale, il modello prevede l applicazione di 4 fattori modificatori d esposizione:

4 - Ventilazione: distingue tra lavorazioni indoors, con e senza ventilazione locale delle emissioni (LEV), e lavorazioni outdoors. L efficacia dell impianto di ventilazione è compresa nell intervallo 75 95% e dipende dalla scelta sia del PROC che del tipo di attività (le attività professionali prevedono un efficacia di riduzione delle emissioni sempre inferiore a quelle industriali); - Durata dell attività: sono previsti 4 diversi intervalli di tempo: > 4 ore; 1-4 ore; 15 min.-1 ora; <15 min., per i quali le esposizioni sono calcolate applicando fattori correttivi (F) pari rispettivamente a 1; 0,6; 0,2; e 0,1; - Protezione respiratoria: distingue tra il possibile utilizzo di un dispositivo PPE (Personal Protection Equipment), (due opzioni: F = 0,1 e F = 0,05), e l assenza di un PPE (F = 1). - Uso in miscele: è previsto l uso della sostanza tal quale (F = 1) o in miscela alle seguenti concentrazioni: C > 25% (F = 1); C = 5-25% (F = 0,6); C = 1-5% (F = 0,2) e C <1% (F = 0,1). La costruzione dello scenario d esposizione prevede i seguenti 2 step sequenziali (tabella 1) Tabella 1. Passi per la costruzione dello scenario di esposizione. Costruzione dello scenario di esposizione Step 1 Scelta dei parametri descrittivi Breve nome dello scenario Scelta della categoria di processo (PROC) Tipo di attività (indoors o outdoors, industriale o professionale) Step 2 Applicazione dei 4 modificatori di esposizione Ventilazione Durata dell attività Protezione respiratoria Utilizzo della sostanza in miscela ECETOC TRA Worker Tool distingue tra attività indoors, per cui prevede la scelta tra la presenza o meno di LEV, ed attività outdoors, in cui non è presente il LEV; tuttavia il modello, per tener conto dell effetto di diluizione degli inquinanti negli ambienti aperti, calcola per le attività outdoors un esposizione all inquinante pari al 70% di quella delle attività indoors. Il modello fa riferimento al sistema dei descrittori d uso previsto dal CSA del REACH in quanto distingue tra attività industriali (SU3) ed attività professionali (SU22) e prevede la scelta tra 25 categorie di processo (PROC), che descrivono in modo dettagliato gli scenari d esposizione lavorativi identificati (vedi Fig. 2). Per quanto concerne l esposizione cutanea, si sottolinea che, analogamente al modello EASE, la stima con ECETOC TRA Worker Tool risulta piuttosto approssimativa in quanto il numero di dati sperimentali di riferimento disponibili nella Banca Dati NEDB è limitato. Il calcolo dell esposizione cutanea dipende dalla scelta del PROC ed i risultati sono espressi sia come rapporto tra i mg di sostanza assorbita al giorno ed il peso corporeo (in Kg) del lavoratore che come area di pelle esposta (in cm 2 ). Con ECETOC TRA Worker Tool l esposizione dermica è sottovalutata se si ipotizza la presenza di un impianto di ventilazione locale delle emissioni. Il modello consente di ottenere come risultato finale un valore medio di esposizione sia inalatoria che cutanea per la sostanza in esame ed il calcolo del Rapporto di Caratterizzazione del Rischio (RCR) ricavato dividendo il valore medio calcolato per il valore limite di riferimento o per il DNEL della sostanza. Nel caso il cui il Rapporto di Caratterizzazione del Rischio sia < 1, il rischio si intende controllato e l uso della sostanza è considerato sicuro.

5 CATEGORIE DI PROCESSO ECETOC TRA PROC 1 1. Uso in un processo chiuso, esposizione improbabile - industriale 2. Uso in un processo chiuso e continuo, con occasionale esposizione controllata PROC 2 (per es. durante campionamento) PROC 3 3. Uso in un processo a lotti chiuso (sintesi o formulazione) industriale PROC 4 4. Uso in processi a lotti e di altro genere (sintesi) dove si verificano occasioni di esposizione - industriale PROC 5 5. Miscelazione o mescola in processi in lotti per la formulazione di preparati ed articoli(contatto in fasi diverse e/o contatto importante) industriale PROC 6 6. Operazioni di calandratura - industriale PROC 7 7. Uso di spray in ambienti ed applicazioni industriali PROC 8a 8a. Trasferimento di una sostanza o di un preparato (riempimento/ svuotamento) da/a recipienti/grandi contenitori, in strutture non dedicate PROC 8b 8b. Trasferimento di una sostanza o di un preparato (riempimento/ svuotamento) da/a recipienti/grandi contenitori, in strutture dedicate PROC 9 9. Trasferimento di una sostanza o di un preparato in piccoli contenitori (linea di riempimento dedicata, compresa la pesatura) - industriale PROC Applicazione con rulli o pennelli di adesivi o di altri rivestimenti industriale/ professionale PROC Uso di spray in ambienti e/o applicazioni non industriali - professionale PROC Uso di agenti di soffiatura nella produzione di schiume - industriale PROC Trattamento di articoli per immersione e colata industriale/ professionale PROC Produzione di preparati od articoli per compressione in pastiglia, compressione, estrusione, pellettizzazione - industriale PROC Uso di reagenti di laboratorio in piccole scale di laboratorio - professionale PROC Uso di materiali come fonte di combustibili; probabile un esposizione di piccola entità al prodotto incombusto PROC Lubrificazione in condizioni di elevato consumo energetico e nell ambito di un processo parzialmente aperto PROC Ingrassaggio in condizioni di elevato consumo energetico PROC Miscelazione manuale con contatto diretto, con il solo utilizzo di un attrezzatura di protezione individuale - professionale PROC Fluidi per il trasferimento termico ed a pressione (in sistemi chiusi) ad uso dispersivo PROC Manipolazione con basso consumo energetico di sostanze presenti in materiali e/o articoli PROC 22 22a. Operazioni con minerali svolte nell ambito di processi di lavorazione potenzialmente chiusi ad elevate temperature pt < mp bassa fugacità 22b. Operazioni con minerali svolte nell ambito di processi di lavorazione potenzialmente chiusi ad elevate temperature pt = mp media fugacità 22c. Operazioni con minerali svolte nell ambito di processi di lavorazione potenzialmente chiusi ad elevate temperature pt > mp alta fugacità PROC 23 23a. Operazioni di lavorazione e trasferimento di minerali nell ambito di processi aperti, a temperature elevate pt < mp bassa fugacità 23b. Operazioni di lavorazione e trasferimento di minerali nell ambito di processi aperti, a temperature elevate pt = mp media fugacità 23c. Operazioni di lavorazione e trasferimento di minerali nell ambito di processi aperti, a temperature elevate pt > mp alta fugacità PROC 24 24a. Riscaldamento ad elevato consumo energetico (meccanico) di sostanze presenti in materiali e/o articoli pt < mp bassa fugacità 24b. Riscaldamento ad elevato consumo energetico (meccanico) di sostanze presenti in materiali e/o articoli pt = mp media fugacità 24c. Riscaldamento ad elevato consumo energetico (meccanico) di sostanze presenti in materiali e/o articoli pt > mp alta fugacità PROC 25 25a. Operazioni di lavorazione a caldo con metalli pt < mp bassa fugacità 25b. Operazioni di lavorazione a caldo con metalli pt = mp media fugacità 25c. Operazioni di lavorazione a caldo con metalli pt = mp media fugacità Figura 2. Categorie di processo di ECETOC TRA Worker Tool

6 2.1 Descrizione del processo di lavoro: stampaggio a compressione di resine termoindurenti Uno dei settori lavorativi in cui l esposizione professionale a formaldeide è problematica è quello della lavorazione delle resine che la vedono come componente. Le resine fenoliche sono costituite da fenolo e formaldeide; in funzione del rapporto tra i suoi reagenti si suddividono in novolacche e resoli. Le prime sono caratterizzate da un rapporto formaldeide/fenolo inferiore a 1 e ciò comporta la formazione di molecole lineari tenute insieme da ponti CH2-. Sotto riscaldamento tali ponti si spezzano e i polimeri possono essere fusi e modellati. I resoli, invece, sono caratterizzati da un rapporto formaldeide/fenolo maggiore di 1 e ciò porta alla formazione di strutture reticolari in cui i residui di aldeide fanno da ponte tra catene diverse. Tali resine sono lavorate ad alte temperature e, una volta trattate, non possono più esibire alterazioni strutturali (termoindurenti). La tecnica di lavorazione principale delle resine termoindurenti è lo stampaggio per compressione; trattate ad una temperatura di processo compresa tra i 100 C e i 170 C diventano plastiche e in un tempo più o meno breve induriscono divenendo infusibili. Durante la lavorazione di stampaggio a compressione, le alte temperature possono indurre sia lo sviluppo di formaldeide come sottoprodotto di reazione che la liberazione di eventuale monomero residuo presente nel polimero. Tra le sostanze che ultimamente hanno molto attirato l attenzione di coloro che si interessano di salute e sicurezza sul lavoro vi è la formaldeide. Nella tabella 2 sono riportati gli effetti che possono essere avvertiti a differenti livelli di concentrazione di formaldeide nell aria [1]: Tabella 2. Effetti della formaldeide che possono essere avvertiti a differenti livelli di concentrazione. Effetti formaldeide mg/m 3 Soglia per la percezione degli odori 0,06-1,2 Soglia per l irritazione degli occhi 0,01-1,9 Soglia per l irritazione della gola 0,1-3,1 Sensazione pungente agli occhi e al naso 2,5-3,7 Tollerabilità per la lacrimazione 5-6,2 Lacrimazione forte che perdura per 1 ora Pericolo di morte, edema, infiammazioni, polmonite Morte Studi sperimentali in vitro propendono per un attività mutagena e genotossica della formaldeide. L International Agency for Research on Cancer (IARC) nel 2004 ha classificato la formaldeide nel Gruppo 1 come cancerogeno certo per l uomo [2] in quanto diversi studi epidemiologici hanno dimostrato un eccesso di tumori delle cavità nasali, dei seni nasali, del nasofaringe e del polmone nei lavoratori esposti [3, 4, 5], mentre l Unione Europea ha classificato la formaldeide come cancerogeno di categoria 3 (R40 o H351): possibilità di effetti cancerogeni prove insufficienti [6]. In Italia non esistono limiti di esposizione professionale cogenti, ma possono essere usati i limiti emessi da enti internazionali; in particolare: - ACGIH - TLV-C: 0,37 mg/m 3 - NIOSH - 10 h TWA: 0,020 mg/m 3 - NIOSH - Ceiling su 15 min : 0,123 mg/m 3 - OEL TWA: 0.26 mg/m 3 - OEL STEL: 0,5 mg/m 3 Al fine di valutare l esposizione professionale a formaldeide eventualmente liberatasi come sottoprodotto di reazione durante lo stampaggio a compressione delle materie plastiche termoindurenti, la Asl di Varese ha effettuato indagini sia personali che ambientali in aziende del comparto delle lavorazioni delle plastiche termoindurenti [7] indagando in particolare i casi di utilizzo di resine fenoliche (Bakelite) ed amminiche (Urokem). I prelievi sono stati effettuati in alcune ditte che effettuavano lo stampaggio di sanitari utilizzando come materia prima una resina amminica policondensata (Urokem) e lo stampaggio di particolari di piccola dimensione, utilizzando come materia prima una resina fenolica (Bakelite). La durata media dei campionamenti è stata di circa 1 ora e 50 minuti, tempo in cui viene effettuato un ciclo di stampaggio a compressione.

7 Sono stati eseguiti anche campionamenti di circa 30 minuti relativi all estrazione del prodotto finito dal forno. I dati ottenuti sono riassunti nella seguente tabella 3, in cui sono riportati le concentrazioni minime e massime di formaldeide riscontrate. Si precisa che i dati si riferiscono anche a campionamenti effettuati in ditte differenti. Tipo di campionamento Mansione Tabella 3. Risultati sperimentali [7]. Resina utilizzata (Quantità oraria) Concentrazione minima (mg/m 3 ) Concentrazione massima (mg/m 3 ) Personale Stampaggio Urokem (70 Kg) < ,403 Stampaggio Bakelite (81 Kg) <0.015 <0.015 Prelevamento pezzo dal forno Bakelite (50 Kg) 0,173 0,416 Ambientale Area stampaggio 3. RISULTATI E DISCUSSIONE Urokem (70Kg) < ,038 Bakelite (81 Kg) <0.015 <0.015 Ai fini di valutare la rispondenza tra i valori sperimentali di esposizione a formaldeide riportati in tabella 3 e quelli calcolati dal modello, si è testato il modello ECETOC-TRA Worker Tool nel processo di stampaggio a compressione di resine termoindurenti (Bakelite, Urokem). Per la creazione degli scenari di esposizione sono stati presi in considerazione i parametri relativi alla formaldeide riportati in tabella 4. Tabella 4. Parametri di input utilizzati Peso molecolare 30,03 Tensione di vapore a 25 C Pa [8] PROC 14-Produzione di preparati o articoli per compressione in pastiglie, compressione, estrusione, pellettizzazione 8a-Trasferimento di una sostanza o di un preparato da grandi contenitori, in strutture non dedicate Attività indoors Tipo di attività industriale Durata attività 1-4 ore per lo stampaggio a compressione 15 min.-1ora per l estrazione del prodotto finito dal forno Impianto di aspirazione Presenza di LEV (Local Exhaust Ventilation)/assenza di LEV Protezione respiratoria Utilizzata/non utilizzata Sostanza usata in miscela: 1-5%; concentrazione (%) < 1 % In particolare sono stati scelti il PROC 14 (Produzione di preparati o articoli per compressione in pastiglie, compressione, estrusione, pellettizzazione) per la lavorazione di stampaggio a compressione ed il PROC 8a (Trasferimento di una sostanza o di un preparato da grandi contenitori, in strutture non dedicate) per la fase di estrazione del prodotto finito dal forno; la durata dell attività è stata impostata compatibilmente con quanto riportato nei dati: 1-4 ore nel caso dello stampaggio a compressione, 15 min. -1 ora nel caso del prelevamento del prodotto finito. I valori di formaldeide ottenuti con il modello ECETOC TRA Worker Tool applicando i parametri sopra riportati per la costruzione degli scenari di esposizione sono riportati nella seguente tabella 5. Tabella 5. Valori (mg/m 3 ) ottenuti utilizzando il modello ECETOC TRA Worker Tool

8 Tipi di PROC utilizzati PROC 14 (addetto pressa) Presenza di LEV Uso DPI Concentrazione miscela 1-5% < 1% Valori (mg/m 3 ) no no 37,5 18,78 si no 3,75 1,88 si 90% * 0,37 0,19 si 95% * ,09 no si 95% * 1,88 0,94 PROC 8a (addetto prelevamento pezzo ) no no 12,51 6,25 si no 1,25 0,63 si si (90% * ) 0,125 0,06 *: efficienza del DPI Nello specifico, come si evince dalla tabella 5, per la simulazione dell esposizione dell addetto alla pressa e dell addetto al prelevamento pezzo dal forno, sono stati costruiti diversi scenari di esposizione variando i 3 modificatori di esposizione: presenza o meno di LEV, utilizzo o meno di DPI e concentrazione della formaldeide in miscela compresa tra 1 5% o <1%. I risultati che meglio simulano la situazione reale, sia per gli addetti alle presse che per gli addetti al prelevamento del prodotto finito, sono quelli ottenuti impostando una concentrazione di formaldeide in miscela < 1% e prevedendo la presenza di LEV. Per quanto riguarda il LEV, si fa presente che il modello calcola l efficacia dell impianto di aspirazione localizzata, che nel nostro caso è risultata del 90%, sia in base al tipo di PROC scelto che al tipo di attività (se industriale o professionale). Dalla tabella 5 risulta anche evidente che se si prevede l utilizzo di DPI di protezione delle vie respiratorie i valori di concentrazione di formaldeide si abbassano sensibilmente. Nel modello vi è la possibilità di scegliere il valore dell efficienza dei DPI (90 o 95%), tuttavia, a scopo precauzionale nei confronti dei lavoratori, è consigliabile usare l opzione di default prevista dal modello di non utilizzo dei DPI di protezione respiratoria : questa condizione risolve la mancata certezza di un utilizzo continuativo e corretto dei DPI da parte dei lavoratori. Una criticità del modello, confermata anche dal nostro studio, consiste nella limitata scelta di categorie di processo (PROC) che, pur essendo stati ampliati di numero nell ultima versione del modello, non riescono ancora a coprire tutti i processi lavorativi e pertanto, in taluni casi, si deve procedere per analogia con situazioni simili, inoltre non è possibile differenziare lo scenario in base alla quantità di sostanza indagata. Dai risultati ottenuti con il modello risulta che ECETOC-TRA Worker Tool è, nel caso in studio, alquanto conservativo, in quanto tende a sovrastimare fortemente l esposizione soprattutto in assenza di LEV e di DPI. 4. CONCLUSIONI Il programma ECETOC-TRA Worker Tool, nella versione 2.1, è semplice, di facile applicazione pratica in quanto richiede un numero limitato di input, una struttura semplice ed è in grado di simulare numerosi scenari d esposizione. Si tratta di un modello di calcolo in genere di tipo conservativo che tende a sovrastimare l esposizione, risultando utile per una stima dell esposizione professionale nell ipotesi di caso peggiore e quindi cautelativa nei confronti del lavoratore. Da ciò discende che può essere utilizzato come strumento preliminare, d indirizzo e di screening alle indagini sperimentali, e può essere d ausilio per impostare una corretta scelta delle misure di controllo del rischio delle sostanze chimiche nell ambiente di lavoro. La creazione degli scenari di esposizione, come anche evidenziato nel presente lavoro, è un processo complesso, che presenta diverse criticità e che deve quindi essere condotto da igienisti industriali esperti. I risultati, poi, opportunamente interpretati, elaborati e calati nelle singole realtà produttive, costituiscono un valido aiuto alla valutazione del rischio.

9 RIFERIMENTI [1] Foà V., Martinotti I., Cirla P. E., Progetto prevenzione tumori professionali PPTP: sinergie ed integrazioni per un obiettivo comune, in Atti del convegno Salute e sicurezza nello stampaggio di plastica e gomma, Plastigom 30 maggio 2007, Mantova. International agency for research on cancer, IARC, Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans, VOLUME 88: Formaldehyde, 2-Butoxyethanol and 1-tert-Butoxypropan-2-ol, [2] Blair A., Stewart P.A., Hoover R.N.: Mortality from lung cancer among workers employed in formaldehyde industries. Am. J. Ind. Med., 17, pp , [3] Olsen J. H., Asnaes S., Formaldehyde and the risk of squamous cell carcinoma of sinonasal cavities, Br. J. of Ind. Med., 43, pp , [4] Bertazzi P.A., Pesatori A., Guercilena S., Consonni D., Zocchetti C.: Rischio cancerogeno per i produttori di resine esposti a formaldeide: estensione del follow up, Med. Lav. 80, pp , [5] Scientific Committee on. Occupational Exposure Limits, SCOEL Recommendation from the Scientific Committee on Occupational Exposure Limits for Formaldehyde, SCOEL/SUM/125 March [6] Lionetti C., Boni M., Cutugno V., Castoldi M.R., Esposizione formaldeide nella lavorazione di resine termoindurenti. Un esperienza nella provincia di Varese, Atti Salute e sicurezza nello stampaggio di plastica e gomma, 30 maggio 2007, Mantova. [7] PPDB 2.0 Version: April 2009

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