Piano Attività Estrattive
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- Agnello Paoletti
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2 1. PREMESSA Posti gli obiettivi della pianificazione e le scelte effettuate dal Piano in merito al loro raggiungimento possono essere definiti una serie di indicatori che consentano il monitoraggio delle attività nel corso della durata del Piano. Tale monitoraggio risulta necessario anche in relazione alla definizione degli obiettivi e dei contenuti dei successivi atti di pianificazione di settore sia a livello comunale che a livello sovraordinato tenuto conto delle relative problematiche evidenziate nella presente Valutazione. Alla prima valutazione realizzata in sede di VAS molti aspetti ambientali non appaiono rilevanti a scala di piano ma risultano invece rilevanti a livello di ambito e/o di polo. Per quanto attiene alle problematiche più strettamente ambientali appare necessario definire un quadro di riferimento delle necessità specifiche indotte dai diversi ambiti che, se potranno trovare da un lato soluzioni operative differenziate, dall altro dovranno necessariamente essere ricondotte ad una valutazione unitaria e complessiva delle attività pianificate. 2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL MONITORAGGIO Gli obiettivi di monitoraggio del Piano vengono qui distinti e suddivisi in relazione a tre funzioni principali: - obiettivi primari: volti a verificare il raggiungimento delle finalità primarie del Piano e quindi utili a definire i necessari aggiustamenti negli atti di pianificazione successivi, di qualsiasi livello ma comunque inerenti l aspetto; - obiettivi secondari (o indotti): volti a verificare la realizzazione delle condizioni poste dal Piano per la sua compatibilità e sostenibilità nonché quelle specifiche che saranno definite nelle successive Convenzioni per l attività estrattiva; 1
3 - misure di impatto: volte a verificare gli impatti, diretti e indiretti, singoli e cumulativi, sulle diverse componenti ambientali indotti dalle attività pianificate. 1.1 OBIETTIVI PRIMARI Nel caso del Piano delle Attività Estrattive le finalità risultano facilmente individuabili e circoscrivibili essenzialmente in: - effettiva attivazione dei Poli e degli Ambiti previsti; - estrazione delle quantità di materiali pianificate. 1.2 OBIETTIVI SECONDARI Gli obiettivi secondari come individuabili e definiti nel presente Piano possono essere identificati essenzialmente nei ripristini finali per gli usi definiti. A questi, specificati e dettagliati in seguito alle singole previsioni di progetto, dovranno essere aggiunti tutti quegli aspetti che dovessero emergere in sede di VIA/Screening dei progetti e tradotte in obblighi di Convenzione quali, ad esempio, la realizzazione o miglioramento di infrastrutture e/o di opere o beni diversi da quelli finalizzati alla compensazione di valori ambientali sottratti temporaneamente o permanentemente ad opera dell attività estrattiva. 3. MISURE DI IMPATTO La peculiarità del PAE di cui in oggetto risiede nella disformità di ambienti in cui gli ambiti/poli sono localizzati, dalla varietà dei materiali prelevati e dai quantitativi delle stesse. Pertanto a seguito delle analisi effettuate non è possibile indicare gli impatti ambientali di più significativa portata connessi alle attività estrattive del PAE stesso. A grandi linee si evidenzia come vi siano aspetti principali da monitorare in qualsiasi attività estrattiva, 2
4 normalmente aria, traffico e rumore, ma che nel caso specifico sono da integrare, rivedere in sede di VIA/screening per singola cava. Si indicano di seguito alcune matrici sulla traccia degli schemi indicati per tipologia di materiale dal PIAE vigente e appositivamente modificate. In sede di progetto e successivamente screening/via sarà opportuno mettere a punto, per ciascuna attività estrattiva, alla luce delle fragilità e criticità ambientali specifica, una più dettagliata serie di matrici e indicatori che rendano, sia in fase di preattività, di attività e di ripristino, un chiaro andamento delle interazioni ambientali. 1.3 GHIAIE E SABBIE- ATTIVITÀ ESTRATTIVE IN AMBITO FLUVIALE Il PIAE prevede un programma di monitoraggio da attuarsi in tre momenti diversi: prima dell inizio dell attività, durante l attività e dopo le operazioni di ripristino ambientale. Per le cave di ghiaia e sabbia gli schemi che seguono sono stati modificati alla luce degli approfondimenti condotte sui singoli ambiti/poli, di cui all elaborato 3. Gli ambiti/poli di Veteggio, Molino Cavina, e Cà Stronchino evidenziano per loro natura alcune fragilità ambientali: la posizione lungo il corridoio ecologico principale del territorio, la stretta vicinanza e correlazione tra letto e ambito fluviale, attività estrattiva e altri insediamenti (sia artigianali e industriali che residenziali). Come già indicato il seguente schema dovrà e/o potrà essere modificato e integrato dalle indicazioni del progetto e della fase di screening/via. Fase di monitoraggio della situazione prima dell inizio attività. Aria Qualità dell aria PM10/PTS Traffico veicolare NO 2 Acque superficiali Qualità dell acqua Solidi sospesi IBE Acque Qualità acque sotterranee Piezometria sotterranee 3
5 possibilità di scambio cationico Entità del superamento del livello sonoro per classe di Ecosistema Valutazione ecologica del contesto fluviale fluviale Ecosistemi naturali Monitoraggio degli elementi ecosistemici del contesto naturale Ricognizione delle emergenze vegetazionali Fase di monitoraggio dell attività estrattiva zonizzazione IFF Aria Traffico veicolare PM10/PTS NO 2 Acque superficiali Qualità dell acqua Solidi sospesi IBE Qualità acque sotterranee Piezometria Verifica degli interventi atti a favorire (e mantenere) i corridoi ecologici Alberi monumentali Essenze di pregio (LR 2/77) Acque sotterranee Entità del superamento del livello sonoro per classe di zonizzazione Fase di monitoraggio successiva alle operazioni di ripristino Acque superficiali Qualità dell acqua Solidi sospesi IBE possibilità di scambio cationico Acque sotterranee Qualità acque sotterranee Piezometria Ecosistema fluviale Valutazione ecologica del IFF contesto fluviale Ecosistemi naturali Monitoraggio degli elementi ecosistemici del contesto naturale Ricognizione delle emergenze vegetazionali Verifica degli interventi atti a favorire i corridoi ecologici Alberi monumentali Essenze di pregio (LR 2/77) Paesaggio Intervisibilità entità della variazione rispetto alla situazione preintervento. 1.4 ARENARIA- ATTIVITÀ ESTRATTIVE IN MEDIA-ALTA COLLINA Per le cave di arenaria il programma è il seguente: 4
6 Fase di monitoraggio della situazione prima dell inizio attività. Aria Qualità dell aria PM10/PTS Traffico veicolare NO 2 Acque sotterranee presenza sorgenti n sorgenti possibilità di scambio cationico Entità del superamento del livello sonoro per classe di zonizzazione Fase di monitoraggio dell attività estrattiva Aria Traffico PM10/PTS veicolare NO 2 Entità del superamento del livello sonoro per classe di zonizzazione Acque sotterranee presenza n sorgenti sorgenti Fase di monitoraggio successiva alle operazioni di ripristino possibilità di scambio cationico Acque sotterranee presenza sorgenti n sorgenti Paesaggio intervisibilità entità della variazione rispetto alla situazione preintervento. 1.5 SABBIE DI MONTE Per le cave di arenaria tipo Tufo o sabbia di monte il programma, modificato dal presente studio, che si propone è il seguente. Come già indicato dovrà e/o potrà essere modificato dalle indicazioni del progetto e della fase di screening/via. Fase di monitoraggio della situazione prima dell inizio attività. 5
7 Aria Qualità dell aria PM10/PTS Traffico veicolare NO 2 Entità del superamento del livello sonoro per classe di zonizzazione Ecosistemi naturali Monitoraggio degli elementi ecosistemici del contesto naturale Ricognizione delle emergenze vegetazionali Acque sotterranee presenza sorgenti n sorgenti Fase di monitoraggio dell attività estrattiva Verifica degli interventi atti a favorire i corridoi ecologici Alberi monumentali Essenze di pregio (LR 2/77) Aria Traffico veicolare PM10/PTS NO 2 Entità del superamento del livello sonoro per classe di zonizzazione Acque sotterranee presenza sorgenti n sorgenti Fase di monitoraggio successiva alle operazioni di ripristino possibilità di scambio cationico Acque sotterranee presenza sorgenti n sorgenti Ecosistemi naturali Monitoraggio degli elementi ecosistemici del contesto naturale Ricognizione delle emergenze vegetazionali Verifica degli interventi atti a favorire i corridoi ecologici Alberi monumentali Essenze di pregio (LR 2/77) Paesaggio Intervisibilità entità della variazione rispetto alla situazione preintervento. 4. RESPONSABILITÀ La gestione e l aggiornamento del presente Piano sono a carico del delle Amministrazioni Comunali di Dovadola, Modigliana, Rocca San Casciano, Tredozio, Portico e San Benedetto. Sarà cura del Responsabile predisporre le condizioni e gli strumenti per la realizzazione e l efficacia del presente Piano. 6
8 Relativamente ai dati e valutazioni il Comune dovrà recepire periodicamente i risultati di tali monitoraggi e farne oggetto di valutazione più complessiva unitamente anche ad eventuali elementi sinergici che derivassero da attività diverse. 5. ARCHIVIAZIONE DATI E RAPPORTI PERIODICI Tutti i dati ambientali saranno archiviati in formato elettronico e costantemente aggiornati. Annualmente sarà redatto, a cura del Responsabile, un rapporto contenente la registrazione ed elaborazione dei dati previsti con una sintetica valutazione sugli andamenti degli stessi. 7
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