CORTE DEI CONTI Sezione del controllo per la Regione siciliana nell'adunanza del 14 ottobre 2009, composta dai seguenti magistrati:

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1 A i t e fa i e Deliberazione n.97/2009/p/v5p REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI Sezione del controllo per la Regione siciliana nell'adunanza del 14 ottobre 2009, composta dai seguenti magistrati: Rita Arrigoni Antonio Dagnino Francesco Targia - Presidente - Consigliere - Relatore - 1 Referendario Visto il R.D. 12 luglio 1934, n e successive modificazioni; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni; Visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel testo sostituito dal decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200; Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante il testo unico delle leggi sugli enti locali e successive modificazioni; Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; Visto l'art. 1, commi 166, 167 e 168 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006); Visto, in particolare, l'art 1, comma 610, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), il quale espressamente dispone che le disposizioni della predetta legge "sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti"; Vista la deliberazione di questa Sezione n.28/2007 avente per oggetto.-" "Linee guida per l'attuazione dell'art. 1, commi 166 e 167, della legge. 23 dicembre 2005, n. 266 per gli organi di revisione economico-finariziaréa i ', -' degli enti locali aventi sede in Sicilia (rendiconto 2007)"; Vista nota del 2 ottobre 2008, con la quale è stata inoltrata al Sindaco e y

2 r all'organo di revisione la deliberazione di questa Sezione del controllo n. 79/2008 avente per oggetto: "Linee guida cui devono attenersi, ai sensi dell'arti, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n.266 (legge finanziaria per il 2006) gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali aventi sede in Sicilia nella predisposizione della relazione sul rendiconto 2007", nonché i relativi questionarì ai fini della loro ritrasmissione da parte dell'organo di revisione entro trenta giorni dall'approvazione del rendiconto 2007; Esaminata la relazione compilata dall'organo di revisione contabile del Comune di Casteldaccia (PA); Vista l'ordinanza presidenziale n.81/2009/contr.del , con la quale la Sezione del controllo è stata convocata il giorno 14 ottobre 2009 per gli adempimenti di cui al menzionato art.l, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266; Udito il relatore Cons. Avv. Antonio Dagnìno; Udito il Sindaco del Comune di Casteldaccia, che ha illustrato, in sintesi, le deduzioni riportate nella nota prot del 9 ottobre 2009, assunta in pari data al protocollo di questa Sezione con il n.2199; Adotta la pronuncia di cui appresso, premettendo: L'art. 1, commi 166 e 167, della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per l'anno 2006) ha previsto, ai fini della tutela dell'unità economica della Repubblica e del coordinamento della finanza pubblica, l'obbligo, a carico degli Organi di revisione degli enti locali, di trasmettere alla Corte dei conti una relazione sul bilancio di previsione dell'esercizio di competenza e sul rendiconto dell'esercizio medesimo, formulata sulla base dei delle linee guida definite dalla Corte; /-: Al riguardo occorre evidenziare la peculiare natura di tale forma di controllo intestata dalla legge alla Corte, essendo la stessa volta a

3 r rappresentare agli organi elettivi, nell'interesse del singolo ente e della comunità nazionale, la reale situazione finanziaria emersa all'esito del procedimento di verifica effettuato sulla base delle relazioni inviate dall'organo di revisione, affinchè gli stessi possano attivare le necessarie misure correttive ritenute idonee. Pertanto, il riscontro che in questa sede si compie è funzionalmente rivolto ad individuare anomalie e disfunzioni in grado di incidere negativamente sugli equilibri di bilancio, e comunque in violazione degli obblighi imposti a garanzia degli obiettivi generali di finanza pubblica. Ciò premesso, dall'esame della predetta relazione, redatta dai Revisori dei conti del Comune di Casteldaccia (PA) è emerso che: 1) l'ente non ha trasmesso, anche per l'esercizio 2007, il referto sul controllo di gestione previsto dall'alt. 198 bis del T.U.E.L.; 2) esiste un consistente volume dei residui attivi al relativo alle entrate correnti ( , con un incremento di quasi il 7% rispetto all'esercizio precedente), determinato principalmente dai ritardi nella riscossione dell'i.c.i. e della TA.R.S.U.; 3) il conto del patrimonio non rappresenta compiutamente la situazione economica e patrimoniale del Comune, ai sensi dell'art. 230 del T.U.E.L., ed evidenzia gravi incongruenze relative a talune voci contabili; 4) un contìnuo ricorso ad anticipazioni di cassa ( ,00 al , ,11 al ed ,20 al ) manifesta una incapacità persistente dell'ente nel raggiungimento dell'equilibrio dei flussi finanziari; 5) nonostante quanto rappresentato dal Comune con la nota n del , si ritiene la sussistenza di gravi irregolarità nell'affidamento del servizio relativo all'attività di recupero dell'evasione dei tributi^oc^jj^;;>:-;,, in particolare si sono affidate senza gara attività pubblicìstiche a "dittav^'.^i ' '.i^.\" ' ' ' ','- \ - - ' priva dei requisiti di legge e si sono riconosciuti alla stessa compensi ' eccessivi a percentuale sulla riscossione;

4 r 6) l'ente non risulta avere rispettato il patto di stabilità. Al riguardo, in data 9 ottobre 2009, il Sindaco del Comune ha depositato una propria memoria sostanzialmente rappresentato che: (recante il prot. n ) con la quale ha 1) i residui attivi si sono incrementati in relazione ai maggiori accertamenti ICI e TARSU 1999/2005, che per la medesima ragione è aumentata l'anticipazione di cassa (comunque contenuta nei limiti dei 3/12 delle entrate) e che il Comune ha già avviato procedure esecutive nei confronti dell'e.a.s. e di altri debitori; 2) l'ente si è già attivato per l'eliminazione delle incongruenze nel conto del patrimonio; 3) l'attività relativa alla Esseci (pìccola società cooperativa a r.l.) non andava affidata ex art. 53 D.Lgs. n. 446/97 perché alla stessa non sono stati affidati servizi di liquidazione, accertamento o riscossione dei tributi, ma soltanto la costituzione di un'anagrafe tributaria. Inoltre, se si fosse proceduto mediante gara, i tempi si sarebbero allungati, con conseguente probabile prescrizione di 2 o 3 annualità di imposta. In ogni caso, poi, ^MB l'aggio della ditta corrispondeva alla sanzione applicata per omesso versamento; 4) per il patto di stabilità non rispettato sono state sopportate tutte le sanzioni e che successivamente, nel 2008, il patto è stato rispettato. In relazione alle suindicate deduzioni scritte dell'ente ed a quanto emerso _ ^^ in sede di discussione in pubblica adunanza, la Corte: a) prende preliminarmente atto della dichiarata eliminazione delle incongruenze nel conto del patrimonio, del ricorso a procedimenti ingiuntivi per il recupero di crediti e dei maggiori accertamenti ICI e TARSU la cui riscossione, peraltro, è ancora in fieri, eppertanto i ^- < ; mentre è certo l'incremento dell'anticipazione di cassa;..... b) rileva l'omessa trasmissione, anche per l'esercizio 2007, del referto sul, *'';:;.y'';^ controllo di gestione previsto dall'ari. 198 bis del T.U.E.L.;

5 r c) rileva - relativamente all'esercizio l'oggettivo mancato rispetto del patto di stabilità ed il conseguente pregiudizio per le sanzioni sopportate; d) non può che prendere atto - nell'attuale sede - di quanto responsabilmente dichiarato in ordine alla natura dell'affidamento dell'incarico alla s.c.r.l. Esseci. In ordine a tale ultimo punto, tuttavia, la Corte medesima invita l'amministrazione comunale ad approfondire la reale natura di tale rapporto tenendo conto che: 1) la determinazione sindacale n. 26 del accogliendo la conforme proposta del Responsabile dell'area III (Bilancio, Finanze e Programmazione) di affidamento alla Esseci del "servizio di completamento e definizione degli accertamenti TARSU ed ICI e relativa costituzione banca dati fino al 2004" - potrebbe configurare attività inerenti ad accertamenti tributari; 2) al di là delle parole usate, il "Progetto per la fornitura di servizi di censimento e costituzione banca dati delle unità immobiliari" potrebbe anch'esso comportare attività inerenti ad accertamenti tributari; 3) il provvedimento di affidamento de quo non appare adeguatamente motivato; 4) in sede di pubblica adunanza, il Sindaco ha dichiarato che l'amministrazione si è rivolta alla Esseci perché non disponeva di personale specializzato; ed allora, delle due, l'una: o il Comune non disponeva di personale idoneo per gli accertamenti, ed allora, al di là della formale apposizione di firma sugli stessi, tali accertamenti devono essere stati fatti dalla società cooperativa, ovvero il Comune medesimo disponeva di personale idoneo, ed allora non si comprende perché tale servizio sia stato esternalizzato. P. Q. M. ^^ La Corte dei Conti - Sezione del controllo per la Regione siciliana, relativamente al rendiconto 2007, accerta a carico del Comune di Casteldaccia: a) l'omessa trasmissione, anche per l'esercizio 2007,.del referto sul controllo dì gestione previsto dall'art. 198 bis del T.U.E.L.;

6 r b) l'oggettivo mancato rispetto del patto di stabilità e le conseguenti pregiudizievoli sanzioni sopportate. Invita l'amministrazione ad approfondire autonomamente la reale natura del rapporto con la Esseci, tenendo anche conto delle perplessità di cui sopra. Pertanto, ORDINA che, a cura del Servizio di supporto della Sezione di controllo, copia della presente pronuncia sia comunicata al Presidente del Consiglio comunale ai fini dell'adozione "delle necessarie misure correttive", come previsto dal comma 168, dell'ari. 1, della legge n. 266 del 2005, oltre che al Sindaco ed al Collegio dei Reyisopi"/del Comune di Casteldaccia (PA). ' ti / TE PQSn^O IN SEGRETERIA."'--: fi rjjvr li.«^ij^rtr