Una corretta gestione dei rifiuti a sostegno del Clima

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1 Workshop ISDE 3 Forum Risk Management Gestione del rischio e prevenzione primaria: mutamenti climatici, edilizia sostenibile, gestione dei rifiuti ed effetti sulla salute Una corretta gestione dei rifiuti a sostegno del Clima dott. Attilio Tornavacca, dott. Raphael Rossi, dott.sa Chiara Billi 25 novembre Arezzo 1

2 Premessa In Italia e in Europa si è assistito alla crescita delle quantità di rifiuti prodotti e all aumento della loro complessità; Importanza della prevenzione ma all inizio priorità di investimenti negli impianti; Inversione del trend di crescita; Gli sforzi in questa direzione non sono più solo episodici, ma cominciano ad esserci molte esperienze interessanti; Strategia che stabilisce una serie di attività prioritarie dove la riduzione dei rifiuti ha un ruolo di primo piano. 2

3 La prevenzione dei rifiuti Prevenzione qualitativa: strettamente legata alla progettazione dei prodotti e degli imballaggi per renderne meno problematica la gestione, il reimpiego e la riciclabilità (ad es. riducendo la presenza di sostanze indesiderabili per l'ambiente). Prevenzione quantitativa: cioè la generazione di minori quantità di rifiuti, che si affronta soprattutto attraverso l'applicazione della tariffazione puntuale e dell aumento della responsabilizzazione e dei controlli sui conferimenti. 3

4 Gli strumenti di prevenzione qualitative e quantitativa della produzione dei rifiuti Alcuni esempi di azioni di prevenzione qualitativa sono i seguenti: la responsabilizzazione di produttori e distributori per diminuire i costi energetici per il confezionamento, il trasporto e lo smaltimento riducendo la quantità di residui da eliminare; la standardizzazione di materiali e imballaggi; l adozione di etichettature ecologiche (ECOLABEL) Gli esempi di azioni di prevenzione quantitativa sono invece i seguenti: il cauzionamento ed il reimpiego dei contenitori; i sistemi di incentivazione/disincentivazione economici e fiscali (ad es. il passaggio da tassa a tariffazione e l adozione di sovrapprezzi ambientali per il conferimento in discarica); la promozione dell impiego di materiali riciclati per diminuire il consumo delle risorse naturali. 4

5 Le direttive Europee L'obiettivo dell'unione europea è di ridurre lo smaltimento finale dei rifiuti destinati allo smaltimento: Riduzione del 20 % rispetto al 2000 entro il 2010; Riduzione dei 50 % entro il e sui rifiuti pericolosi: Riduzione del 20% circa entro il 2010 rispetto ai valori del 2000; Riduzione del 50% circa entro il Quattro principi chiave: Il principio di prevenzione; Il principio che colui che inquina paga ; Il principio precauzionale; Il principio di prossimità. 5

6 Andamento della produzione di imballaggi in Europa Italia Francia Danimarca Austria Gran Bretagna Germania Olanda Crescita Stabilizzazione o lieve contrazione Diminuzione da anni 6

7 Riutilizzo di materiali e imballaggi 7

8 Contributo ambientale sugli imballaggi ITALIA Conai /tonn AUSTRIA Ara /tonn BELGIO Fost /tonn FRANCIA Eco Emballage /tonn GERMANIA DSD /tonn SPAGNA Eco Emballaje /tonn SVEZIA Repa /tonn U.K. Valpak /tonn Acciaio 15,49 59, <10litri >10litri Alluminio 25, , Carta/Cartone 15,49 32,6 74, Imb. Primario Imb. Trasporto Fibra >85% 40 17,2 Compositi Mat. Prev. 750 Mat.prev. 970 Mat.pre v. Legno 2, Plastica 72,30 82, <1.5 mq o 0.15 kg >1.5 mq o 0.15 kg PVC PET HDPE Imballaggi comm. e industriali Vetro a perdere 5,16 19,7 1,1 70 In volume In Cartoni per bevande a rendere FONTE CONAI confronto tra sistemi europei volume 8

9 Le direttive nazionali Testo Unico art. 218, comma 1, lettera h): prevenzione: riduzione, in particolare attraverso lo sviluppo di prodotti e di tecnologie non inquinanti, della quantità e della nocività per l'ambiente sia delle materie e delle sostanze utilizzate negli imballaggi e nei rifiuti di imballaggio, sia degli imballaggi e rifiuti di imballaggio nella fase del processo di produzione, nonché in quella della commercializzazione, della distribuzione, dell'utilizzazione e della gestione postconsumo. Diversi livelli di intervento: variazione nel sistema produttivo industriale; coinvolgimento di tutta la popolazione. 9

10 Gli strumenti di prevenzione qualitative e quantitativa della produzione dei rifiuti Regione Piemonte Vendita di detersivi alla spina 10

11 Gli strumenti di prevenzione qualitative e quantitativa della produzione dei rifiuti PRIMI RISULTATI Venduto Flaconi riutilizzati 7 gennaio litri (20%) Benefici ambientali Riutilizzo di flaconi 29 aprile litri (39%) 3 settembre litri (50%) Mancata produzione di rifiuti di imballaggio 3,2 t di HDPE e 1,79 t di cartone buon tasso di fedeltà del cliente buona accettazione del progetto Questa iniziativa ha ottenuto il Premio Regionando 2007 nell ambito dell ultima edizione del Forum P.A. 11

12 Gli strumenti di prevenzione qualitative e quantitativa della produzione dei rifiuti Adottato da varie regioni Avviato dalla Regione Lombardia VENDITA SFUSA DI GENERI ALIMENTARI Vendita diretta di latte crudo mediante distributori automatici. Gli allevatori offrono direttamente al consumatore il latte appena munto con caratteristiche nutritive impareggiabili ed attentamente filtrato in imballaggi riutilizzabili ed a un prezzo molto conveniente. Si evidenzia quella del latte crudo non è solo un iniziativa packaging free ma anche un esempio applicato della cosiddetta filiera corta (il produttore si rivolge al consumatore finale azzerando quasi totalmente il distributore). 12

13 Gli strumenti di prevenzione qualitative e quantitativa della produzione dei rifiuti 13

14 Effetti dell utilizzo di contenitori di maggior dimensioni AGEVOLAZIONE CONFERIMENTI IMPROPRI ED AUMENTO DEI COSTI E DELLA INTERCETTAZIONE DEI RIFIUTI SEMPRE MAGGIORE NECESSITA DI AUMENTO DEL NUMERO DI CONTENITORI PER EVITARE L ABBANDONO ALL ESTERNO UTILIZZO DI CONTENITORI DI SEMPRE MAGGIORE DIMENSIONE PARTECIPAZIONE RIDOTTA ALLA R.D. A CAUSA DELLA MANCATA RESPONSABILIZZAZIONE DEGLI UTENTI E DELLA IMPOSSIBILITA DI CONTROLLO AUMENTO DELL UTILIZZO DI IMBALLAGGI NELLA GDO ED IMPOSSIBILITA ALL UTILIZZO DI VUOTI A RENDERE IMPOSSIBILITA DI APPLICAZIONE DELLA TARIFFA PUNTUALE SUI VOLUMI DI RIFIUTI CONFERITI 14

15 Effetti della personalizzazione del servizio di raccolta RU RESPONSABILIZZAZIONE DEGLI UTENTI E POSSIBILITA DI CONTROLLO POSSIBILITA DI RIDUZIONE DELLA PRESENZA DI IMBALLAGGI INUTILI NEI RIFIUTI URBANI POSSIBILITA DI APPLICAZIONE DELLA TARIFFA PUNTUALE SUI VOLUMI DI RIFIUTI CONFERITI PERSONALIZZAZIONE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E INDIFFERENZIATA COMPETIZIONE VIRTUOSA GDO NELLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI PER ACCONTENTARE LE RICHIESTE DEI CLIENTI INCENIVAZIONE ECONOMICA AL MINOR CONFERIMENTO DI RIFIUTI 15

16 Strumenti regolativi e di indirizzo Strumenti economici Tariffe di conferimento puntuali (PAYT pay-as-you-throw): in alcuni contesti italiani, come in diversi paesi europei così come richiesto dalla normativa, si sono introdotti meccanismi che svincolassero il corrispettivo del servizio dall idea di tassa trasformandola in tariffa ed in tariffa puntuale cioè direttamente collegata alla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati. 16

17 Aspetti peculiari del servizio di tariffazione puntuale I contenitori sono posizionati in via prioritaria nelle aree di pertinenza delle utenze ed esposti su strada solo in occasione della raccolta. ECCEZIONE: Solo laddove non sia possibile individuare degli spazi si valuterà la possibilità di posizionare i contenitori in modo permanente su strada e chiuderli con lucchetto: saranno comunque ad uso esclusivo delle stesse utenze (identificazione) CONDIZIONE NECESSARIA PER APPLICAZIONE TARIFFA PUNTUALE 17

18 Strumenti per misurare la quantità di RU prodotta da ogni singola utenza condominiale Ogni contenitore è dotato di un codice identificativo che consente l attribuzione univoca ad un utenza (tutte le famiglie residenti in un dato n. civico) o non domestica Su tutti i contenitori del rifiuto non recuperabile è applicato un transponder elettromagnetico passivo. Ciò permette la misurazione in automatico, attraverso apposita strumentazione montata sui mezzi di raccolta, del numero di svuotamenti Andamento del costo medio dei trasponder passivi e dei dispositivi di lettura in dollari 18

19 Tariffa puntuale: Consorzio dei Comuni dei Navigli Consorzio dei Navigli 1997 fino al 2006 raccolta a sacchi con cartoncini identificativi Servizio Impatto sugli utenti Consorzio dei Navigli dal 2007 adozione raccolta con bidoni e trasponder - Monitoraggio servizio costante; - Ottimizzazione dei tempi di raccolta dovuti alla riduzione della frequenza di conferimento; - Migliore efficacia nell intercettazione degli identificativi.; - Ergonomicamente più vantaggioso per il personale addetto alla raccolta - Trascurabile impegno richiesto all utente nell approvvigionamento dei materiali per la R.D.; - Maggiore garanzia in merito alla privacy; - Igienicamente il bidone ripara meglio dai danni causati sia dai rifiuti contenuti nel suo interno che all esterno Costi di gestione - Minore costo del servizio rispetto al metodo a cartellini con codice a barre con identificativi a perdere; - Eliminazione costi legati ai processi di acquisto sacchi e stampa/consegna/lavaggio/lettura dei cartellini a barcode. 19

20 Tariffa a commisurazione puntuale Consorzio Priula e Consorzio Chierese Utenze domestiche QUOTA FISSA uguale per tutte le famiglie QUOTA VARIABILE determinata in base al numero di svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile, conteggiati attraverso un transponder installato nei contenitori Utenze non domestiche QUOTA FISSA commisurata al volume del contenitore; QUOTA VARIABILE; SECCO NON RICICLABILE determinata in base al numero di svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile, conteggiati attraverso un transponder installato nei contenitori; FRAZIONI RICICLABILI determinata in base al volume dei contenitori per le frazioni riciclabili. 20

21 18 16 Tariffa puntuale: Consorzio Priula Svuotamenti medi e minimi dei contenitori del rifiuto secco non riciclabile (120 litri) vuotamenti medi vuotamenti minimi 14,9 15,3 numero svuotamenti medi anno ,3 1 4,2 2 6,4 3 8,7 4 10,0 5 11,9 13, numero di componenti familiari Fonte: Consorzio Priula. Campione di famiglie per 1 anno di osservazione (2003) 21

22 Tariffa puntuale: Consorzio Priula Livelli di RD del Consorzio Priula dopo l avvio del PaP e dopo la completa estensione della tariffazione puntuale. 80% AVVIO TARIFFA PUNTUALE 70% 60% 50% 40% 30% 65,64% 70,42% 73,82% 75,63% 76,99% 77,59% 20% 27,18% 33,64% 10% 0% CONSORZIO ANNO 2000 (14 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2001 (14 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2002 (14 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2003 (18 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2004 (22 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2005 (22 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2006 (23 COMUNI) CONSORZIO ANNO 2007-primo sem (23 COMUNI) Fonte: Consorzio Priula. 22

23 Strategie e azioni: Svizzera Zurigo Abitanti totali % RD Produzione RU + RD caratteristiche edifici abitativi Prod. procapite di RU ,6 % kg abitante / anno Edifici monofamiliari 6 % Edifici plurifamiliari 94 % 427 kg/ab/annui Caratteristiche degli Züri-Sacks per la raccolta del rifiuto indifferenziato a Zurigo 23

24 Strategie e azioni: Germania Effetti della tariffazione puntuale a Berlino (RD 44 % nel 2006) Andamento della produzione dei Rifiuti urbani a Berlino T/anno RU riciclati T/anno RU non riciclati Riduzione in % -2,82% -5,61% -6,02% -5,89% -1,08% 24

25 Strategie e azioni: Germania Esempi di tariffazione puntuale a Berlino e Monaco Tariffe standard per raccolta RU residuo Frequenza della raccolta settimanale VOLUME DEI CONTENITORI Costo in a MONACO Costo in a BERLINO 120 Litri 301, Litri 602,86 354,4 770 Litri 1933,87 727, Litri 2763,10 829,4 Frequenza della raccolta bisettimanale VOLUME DEI MONACO BERLINO CONTENITORI 120 Litri 150, Litri 301,43 177,2 770 Litri 966,94 363, Litri 1381,55 414,7 Organico Ritiro / trimestre 60 Litri 14 giorni 15, Litri 140 Litri 7 giorni 14 giorni 7 - giorni 14 giorni 32,40 16,20 34,90 17,45 25

26 Strategie e azioni: Germania I modelli di tariffazione puntuale in uso per la raccolta dei rifiuti residuali in Germania Descrizione Distribuzione (%) Sistemi di tariffazione puntuale 26% Tassa di base + Tariffa a svuotamento (con sistema di identificazione) Tassa di base + costo del marchio annuale Tassa di base + costo bandella per singolo svuotamento Tariffa unica a svuotamento 2 Sistemi di tariffazione tradizionali Tariffa unica a prelievo predeterminato 40 Tassa di base e tariffa a prelievo predeterminato 22 69% Tassa unica fissa 7 Sistemi combinati Altri di tariffazione combinati 5 Fonte: INTECUS: Chancen and Risiken von Ident-Systemen bei der Abfallsammlung,

27 Strategie e azioni: Germania Costi e colori delle diverse tipologie di bandelle utilizzate a Brackenheim e Weinsberg Tipologia contenitore Marchio annuale per svuot. ogni due sett. Bandella per singolo svuot. Tariffa Colore Tariffa Colore 40 litri rifiuti residui 20,00 blu 1,00 Rosa 60 litri rifiuti residui 30,00 blu 1,50 blu 80 litri rifiuti residui 40,00 blu 2,00 viola Bidone 120 litri rifiuti residui 60,00 blu 3,00 giallo 240 litri rifiuti residui 120,00 blu 6,00 verde 60 litri organico 18,00 rosso litri organico 24,00 rosso litri organico 36,00 rosso litri organico 72,00 rosso Sacchetto da 50 ltri per residuo per i rifiuti di giardino Fonte: Comuni di Brackenheim e Weinsberg e 27

28 Strategie e azioni: Irlanda Dublino Abitanti RD 47 % Un recente studio di REPAK (il Consorzio irlandese per il riciclo degli imballaggi, analogo al nostro CONAI) ha rivelato che il sistema di tariffazione volumetrica fa risparmiare le famiglie e le fa riciclare di più. Lo studio di Repak rivela che, nonostante il governo irlandese abbia stabilito che a partire dal 2005 sia obbligatorio il passaggio al sistema di tariffazione volumetrico, per ora solo il 28% della popolazione irlandese è stata coinvolta da tali nuovi sistemi di tariffazione. Sacchetto standard da 80 litri Ogni sett Ogni due sett Ogni tre sett sacchetto sacchetti Tipologia bidone Tariffa di noleggio Tariffa a svuotamento Standard (240 litri) per anno 5.25 Piccolo (140 litri) per anno 3.15 Tipologia bidone svuot. settimanale ogni due settimane ogni tre settimane Standard (240 litri) Piccolo (140 litri)

29 Strategie e azioni: Irlanda EFFETTI DELLA TARIFFAZIONE VOLUMETRICA IN IRLANDA Un recente studio di Repak (il Consorzio irlandese per il riciclo degli imballaggi, analogo al nostro CONAI) ha rivelato che il sistema di tariffazione volumetrica fa risparmiare le famiglie e le fa riciclare di più. Lo studio di Repak rivela che, nonostante il governo irlandese abbia stabilito che a partire dal 2005 sia obbligatorio il passaggio al sistema di tariffazione volumetrico, per ora solo il 28% della popolazione irlandese è stata coinvolta da tali nuovi sistemi di tariffazione. Domanda Famiglie con tariff. volumetrica Famiglie senza tariffazione. Partecipa al servizio di RD 84 % 61 % Si impegna a ridurre la produzione di rifiuti 62 % 47 % Acquista prodotti con minore imballaggio 38 % 33 % Visita i centri di riciclaggio 56 % 34 % Effettua il compostaggio domestico 26 % 18 % Fonte:Istituto IMS su un campione di famiglie rappresentativo dell intera nazione 29

30 Strategie e azioni: Australia Sistema di raccolta ed identificazione automatica dei bidoni in Australia (Ryde e Randwick, bidoni) 30

31 Il caso di Trento L esperienza di tariffazione puntuale a Trento La sperimentazione è partita nella primavera del 2007 in due circoscrizioni di Trento che risultano: - rappresentative dell intera città - ben circoscrivibili rispetto al resto della Città Gardolo e Meano DATI TERRITORIALI SINTETICI DELLA ZONA SPERIMENTALE Numero di abitanti residenti: Numero di famiglie: Media componenti nucleo familiari residenti:

32 Il caso di Trento Modalità di calcolo della tariffa puntuale a Trento Utenze domestiche: QUOTA FISSA parametrata al numero di componenti della famiglie con opportuni correttivi per le famiglie in condizioni economiche disagiate; QUOTA VARIABILE determinata in base all effettivo volume conferito del secco non riciclabile, conteggiato attraverso il rilevamento del numero di svuotamenti annuali del contenitore (mediante il transponder installato nei contenitori) moltiplicato per il volume dello stesso contenitore Utenze non domestiche: QUOTA FISSA commisurata al volume del contenitore assegnato con un eventuale correttivo collegato alla superficie occupata; QUOTA VARIABILE applicata sia al SECCO residuo (determinata in base ai volumi conferiti attraverso il conteggio del numero di svuotamenti e del volume del contenitore del secco non riciclabile, conteggiati attraverso un transponder installato nei contenitori) che alle FRAZIONI RICICLABILI (determinata in base al volume dei contenitori per le frazioni riciclabili) La tariffazione del servizio per i condomini può essere attuata attraverso la suddivisione della parte variabile della tariffa fra le famiglie che condividono l utilizzo della stessa batteria di contenitori o l utilizzo, su richiesta, di bidoni o mastelli familiari 32

33 Il caso di Trento Esempi di inserimento autonomo di lucchetti nei bidoni del rifiuto residuo di alcuni condomini a Trento 33

34 Il caso di Trento Andamento della RD domiciliare a Trento nel ,7% 75,0% 63,6% 65,3% 66,2% 67,5% 66,9% 70,0% 65,0% 58,4% 60,0% 52,7% 55,0% 48,3% 50,0% 45,0% 40,0% giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio gennaio Dato medio mensile Gardolo-Meano Dato medio mensile intera Città di Trento 35,0% 34

35 Il caso di Trento Confronto produzione RU del 2006 con quelle rilevate con l avvio del nuovo servizio; Obiettivo di RD al 65%: superamento degli obiettivi. Totale2006 (kg/ab.anno) Totale PAP (kg/ab.anno) differenza % Ingombranti % GARDOLO 67 % R.U.ind % MEANO 73 % Spazzamento % PROD. RU RESIDUO % PROD. TOTALE % 35

36 Il caso di Trento Analisi merceologiche condotte a Gardolo - Febbraio 2008 RD totale a Gardolo = 67% Composizione Residuo Gardolo 8,7% 2,2% 2,6% 0,8% 9,8% 17,0% 15,5% 43,3% Non differenziabile Imballaggi leggeri Organico Carta e Cartone Tessili e cuoio Legno e Metalli Vetro Pericolosi 36

37 Il caso di Trento Analisi merceologiche condotte a Meano - Febbraio 2008 RD totale a Meano = 73% Composizione Residuo Meano Non differenziabile 5,46% 3,86% 4,01% 1,71% 0,72% Imballaggi leggeri Organico 17,51% Carta e Cartone Tessili e cuoio 12,38% 54,32% Legno e Metalli Vetro Pericolosi 37

38 La riduzione dei rifiuti 38

39 La riduzione dei rifiuti Non so 11% Distribuzione degli effetti previsti dall applicazione di una tariffazione puntuale Aiuterà a ridurre i rifiuti prodotti 48% Non servirà a nulla, la gente non cambia le abitudini 21% Permetterà di risparmiare 20% Acciaio,alluminio e vetro 4% Plastica 50% Organico 4% Carta e cartoni 11% Residuo 31% Distribuzione delle frazioni di rifiuto per cui si ritiene necessario un intervento da parte degli enti pubblici al fine di favorirne la riduzione 39

40 Roma Torino Raccolta a domicilio nelle grandi città: esempi nazionali RD 23% RD 65% RD 40,3% RD 58% RD 50% In tutta la città Nelle zone con raccolta porta a porta In tutta la città Nelle zone con raccolta porta a porta In tutta la città con servizio di prossimità Trento RD 68% Asti RD 63,9% Ancona RD 23,8% RD 55,7% Novara RD 68,5% Bari Reggio Emilia Napoli RD 13,8% RD 55,0% RD 44,0% RD 70% RD 16 % RD 76% Lecco RD 50,9% Nelle zone riorganizzate con servizio porta a porta per tariffa puntuale In tutta la città In tutta la città Nelle zone con raccolta porta a porta In tutta la città In tutta la città Nelle zone con raccolta porta a porta In tutta la città Nelle zone con raccolta porta a porta In tutta la città Zona con raccolta porta a porta In tutta la città 40

41 Gli studi della EU sul confronto dei sistemi di trattamenti dei RU residui AEA executive report waste climate change (Nov. 2002) Recycling Composting Mechanical biological treatment (MBT) Anaerobic Digestion (AD) Incineration Landfill of untreated waste Extract from summary report 41

42 Gli studi della EU sul confronto dei sistemi di trattamenti dei RU residui AEA executive report waste climate change (Nov. 2002) 42

43 Gli studi della EU sul confronto dei sistemi di trattamenti dei RU residui Kg gas serra/tonnellata Rifiuti Urbani Riciclaggio e compostaggio -461 Trattamento Meccanico- Biologico e stoccaggio -366 Termovalorizzazione -10 Waste Management Options and Climate Change. AEA

44 Contributo dell'incremento del riciclo agli obiettivi nazionali di efficienza energetica e riduzione CO2 Il riciclaggio di materiali, raccolti alla fonte con una buona differenziazione, provoca un minor impatto ambientale rispetto alla termovalorizzazione Fonte studio dal titolo: Confronto dell incenerimento dei rifiuti come metodo di trattamento e recupero di energia dal punto di vista ambientale Commissonato da Confederation of European Waste-to-Energy Plant (2004) 44

45 Contributo dell'incremento del riciclo agli obiettivi nazionali di efficienza energetica e riduzione CO2 "... un modesto incremento del 10% del riciclo industriale interno - tutti i materiali - equivale al 57% dell obbiettivo di efficienza energetica nazionale, al 15% dell obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni climalteranti e a circa un terzo dell obbiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 da conseguire con l applicazione della direttiva Emission Trading." Fonte: Il riciclo ecoefficiente Istituto di Ricerche Ambiente Italia Srl Novembre

46 SUD EUROPA : CONTENUTO IN CARBONIO ORGANICO NEI SUOLI SUD EUROPA : CONTENUTO IN CARBONIO ORGANICO NEI SUOLI Fonte: European Soil Bureau 46

47 Il potenziale ruolo del suolo come sink Gg CO ton C Source: "National Communications from Parties included in Annex 1 to the Convention: Greenhouse Gas Inventory Data from 1990 to 1998" ettari 3600 ton/ha ton suolo 0,256% % di carbonio nel suolo che bilancia le emissioni complessive nazionali annue 47

48 Direttiva europea sulla promozione dell energia prodotta da fonti rinnovabili Punto 8 delle premesse 48

49 Quadro comparativo costi unitari di incenerimento in diversi Stati europei ( /tonn. di rifiuti) Fonte: Regione Lombardia, Piano Regionale per la gestione dei Rifiuti Urbani, Milano Dicembre

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