9. IL PAESAGGIO E LE RISORSE CULTURALI

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1 IL PAESAGGIO E LE RISORSE CULTURALI 9.1 I caratteri strutturali del paesaggio ostunese L insieme composito formato dalla risorsa paesaggio risorsa cultura è un bene di primaria importanza per l economia locale ostunese. Per tale motivo l argomento è stato trattato per un intero capitolo con l obiettivo di arrivare a definire una Carta della suscettività o vulnerabilità delle risorse culturali. Molte definizioni sono state proposte per il concetto paesaggio; esse risultano molto diversificate in quanto alcuni autori limitano il paesaggio a fatti ambientali, fisici e biologici, mentre altri ne riconoscono la presenza dell uomo: si passa da una visione puramente descrittiva ad una parzialmente interpretativa. Difatti l uomo è soggetto indispensabile che da luogo al paesaggio, in quanto entità che con le sue facoltà percettive, crea la visione soggettiva del paesaggio, al di la dell esistenza di cui autonomamente sono dotate le forme del sub-strato naturale del paesaggio stesso. Altri approcci tendono a sottolineare il ruolo e la funzione dell uomo come creatore di paesaggio e del suo substrato, nelle componenti che strutturano le aree rurali che sono il frutto della storia sociale, economica e culturale della popolazione. Più in generale il paesaggio si può definire come luogo ed oggetto dove si materializza la memoria storica collettiva di una società o di una popolazione, soggette a continue trasformazioni dettate dalla necessità di ordine socio-economico, oppure mediante la necessità di controllo delle trasformazioni e dello sviluppo, attraverso strumenti urbanistici e di programmazione economica. Entrambi gli approcci hanno in comune il concetto che il paesaggio venga concepito sempre in funzione di un osservatore, il quale assume, per la seconda definizione, anche il carattere di creatore. Dunque l uomo è sempre parte del paesaggio. Se una determinata forma del substrato, ad esempio una lama, oppure della vegetazione, ad esempio un bosco, hanno una propria esistenza autonoma, il paesaggio che essi possono costituire esiste solamente in quanto l uomo ne ha la percezione: un secondo aspetto comune è il carattere di totalità (olistico) della nozione di paesaggio. Per una maggiore comprensione del paesaggio risulta pertanto utile ricorrere al più generale concetto di Sistema inteso come insieme di elementi interagenti. E proprio in questo senso che è stata compiuta una analisi descrittiva del paesaggio ostunese, influenzato dall andamento altimetrico, il territorio di Ostuni è composto da tre principali paesaggi: il paesaggio del litorale adriatico, il paesaggio della campagna (composto dai sistemi della collina la Selva e della piana ulivetata la Marina ) e quello della il paesaggio della Valle d Itria.

2 109 Il paesaggio del litorale adriatico Il litorale adriatico si estende per circa 19 km su una fascia dalle caratteristiche complesse ed articolate, particolarmente influenzata dalla presenza del mare. A nord, ai limiti con il comune di Fasano, è costituito da un lungo cordone dunale, parallelo alla linea di costa,, ricoperto da sclerofille e in alcuni tratti da ginepri; oltre la duna, procedendo verso l interno, si trova l area umida di fiume Morello caratterizzata da un laghetto retrodunale alimentato da alcune risorgive, circondato da piccole superfici a canneto. Del paesaggio fanno parte le dune fossili che sono state però separate dalla restante parte dalla costruzione della strada statale 379. La zona delle dune che va da Torre Canne a Torre San Leonardo, riconosciuta come area ad elevato valore naturalistico e paesaggistico, è oggi indicata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) nell ambito del progetto Bioitaly- Natura 2000 e individuata dalla legge regionale n. 19 del 1997 come area da istituire quale Area Protetta Regionale, prosegue più a sud per una profondità di metri fino alle località Pilone e Rosa Marina, interessate da un notevole carico antropico. Più a est la costa si presenta invece come scogliera medio bassa frequentemente interrotta da piccole spiagge sabbiose. I pochi varchi rimasti liberi dall edificazione presentano, nelle zone più vicine alla linea di costa, fitocenosi caratteristici della macchia mediterranea litoranea, depauperate dal transito continuo sia veicolare che pedonale. Il paesaggio del litorale è sicuramente quello che ha risentito maggiormente della pressione esercitata dalla presenza turistica cambiando anche in maniera decisa i sui connotati ambientali e paesistici. Il paesaggio della campagna ostunese Il paesaggio della campagna o meglio dell ambiente rurale ostunese è composto da due sistemi principali: la Piana ulivetata, in cui si inserisce il sistema del paesaggio delle lame, e la collina murgiana, comunemente detta la Selva di Ostuni. Il territorio della campagna di Ostuni è attraversato da una serie di strade provinciali che a raggiera raggiungono il centro urbano, seguono gli andamenti colturali e articolano ulteriormente le caratteristiche della campagna. Il territorio della Selva è un ambiente rurale collinare caratterizzato da diverse colture specializzate e promiscue come la vite, il mandorlo, l olivo, il bosco, la macchia. Lungo la strada provinciale per Cisternino vi sono i Monti di San Biagio e di Sant Oronzo, punta estrema delle Murge, zona di boschi e di macchie. Nella direzione della strada provinciale per Martina Franca l ambiente rurale è caratterizzato dalle antiche difese feudali di Chiobbica, San Salvatore e Figazzano, mentre lungo le strade provinciali per Ceglie Messapica e per Francavilla è

3 110 caratterizzato da collinette e da avvallamenti di natura macchinosa e boscosa, che si alternano a terreni dediti a colture seminative e a uliveti, che si fondono formando un paesaggio di grande suggestione con le masserie di terra, con vocazione seminatoriale. L ambiente rurale della Selva è contraddistinto inoltre dalla presenza di varie ville storiche, spesso in stile neoclassico o liberty in particolare lungo la strada per la contrada Vallegna e lungo la strada di contrada Fumarola. Il paesaggio della Marina è un frammento di un vasto paesaggio agrario che connota buona parte dell area di mediazione tra la fascia costiera e l altopiano delle Murge tra le provincie di Bari, Brindisi e Lecce, è un paesaggio pianeggiante ricoperto da uliveti secolari e punteggiato da masserie. Il paesaggio della piana ulivetata acquista in Ostuni, rispetto ad altri comuni, una importanza di carattere estetico-visuale nel confronto tra la Città Bianca e la linea di costa. Il paesaggio della Valle d Itria Si estende nella parte Sud-Ovest del territorio comunale di Ostuni, tra i comune di Martina Franca, di Ceglie Messapica e di Cisternino. E parte di una zona denominata la Murgia dei Trulli che, insieme alla Murgia Settentrionale e alla Murgia Salentina, forma una estesa area di altopiani denominata Murge. La Murgia dei Trulli è la parte centrale di quest area, la sua altezza va da 350 m ai 650 metri s.l.m.; la sua lunghezza media è di 40 Km. La Valle d Itria, nel territorio di Ostuni, si estende per circa 25 Kmq e rappresenta l 11% dell intero territorio comunale. La Murgia dei Trulli può paragonarsi ad una grande spugna di pietra poiché non ha laghi, ruscelli o fiumi e non trattiene l acqua, ma la assorbe, difatti, si estende su un altopiano carsico, ossia di roccia calcarea compatta, ricca di creta. La Valle d Itria e forse l unica campagna di Puglia abitata, l urbanizzazione ha origine storiche, attribuita al conte di Conversano Giangirolamo Acquaviva d Aragona che incitò i contadini, che ogni giorno si recavano in campagna per lavorare, a viverci. Si è costituito così un paesaggio unico, caratterizzato dalla presenza della pietra: muretti a secco, trulli e casedde si alternano ad un susseguirsi di vigneti, uliveti, frutteti, praterie e piccole macchie boschive di quercioli e di rovi. 9.2 Il Piano Urbanistico Territoriale Tematico Paesaggio (PUTT/P) Il Piano Urbanistico Territoriale Tematico Paesaggio (PUTT/P) è stato definitivamente approvato dalla Regione Puglia. Il PUTT/P fa riferimento agli adempimenti normativi dell art. 149 del DLgs n. 490/ 99 e della legge regionale 56/ 80; esso disciplina i processi di trasformazione fisica e l uso del territorio allo scopo di tutelare l identità storica e culturale, di qualificare il paesaggio e le sue componenti strutturanti, di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse territoriali.

4 111 Il PUTT/P trova il suo campo di applicazione nel titolo II del DLgs 490/ 99 al comma 5 dell art. 82 del DPR 616/77 (così come integrato dalla legge n. 431/85) con le ulteriori articolazioni e specificazioni individuate dal PUTT/P stesso. Il PUTT/P individua degli Ambiti Territoriali Estesi (art della Normativa Tecnica di Attuazione) facendo riferimento a valori paesaggistici, classificandoli: valore eccezionale ("A"), laddove sussistano condizioni di rappresentatività di almeno un bene costitutivo di riconosciuta unicità e/o singolarità, con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti; valore rilevante ("B"), laddove sussistano condizioni di compresenza di più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti; valore distinguibile ("C"), laddove sussistano condizioni di presenza di un bene costitutivo con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti; valore relativo ("D"), laddove pur non sussistendo la presenza di un bene costitutivo, sussista la presenza di vincoli (diffusi) che ne individui una significatività; valore normale ("E"), laddove non è direttamente dichiarabile un valore paesaggistico. Il territorio comunale di Ostuni viene così classificato: Ambito territoriale esteso di valore ECCEZIONALE (A): la zona umida e le dune di Lido Morelli Ambito territoriale esteso di valore RILEVANTE (B): La collina della scarpata murgiana fino ai confini comunali con Fasano Le colline di San Biagio e Sant Oronzo La fascia costiera tra lido Pilone e la località di Camerini La fascia costiera di Santa Lucia La fascia costiera tra le località di Torre Pozzelle e Lamaforca La fascia costiera di Lama Santa Puntore Ambito territoriale esteso di valore DISTINGUIBILE (C): La zona tra Contrada Tamburroni e Monte Concezione Le Lame della Marina

5 112 La zona di Contrada Parco di Monsignore I beni archeologici e architettonici diffusi Ambito territoriale esteso di valore RELATIVO (D) La zona ulivetata compresa tra il confine comunale con Fasano e il Monte Scoprano L area già vincolata RD 1497/39 lungo la fascia costiera Ambito territoriale esteso di valore NORMALE (E): La zona ulivetata della Marina compresa tra la SS 16 e il limite dell attuale vincolo paesaggistico. 9.3 Le risorse culturali L insieme delle risorse culturali, che si presentano in modo concentrato all interno del centro urbano ed in modo diffuso sul territorio comunale, non ha ancora acquisito un carattere sistemico: i beni culturali sembrano quasi episodi, frammenti di un passato lasciati spesso a se stessi a causa di una, a volte eccessiva, attenzione alla conservazione o da una visione esclusivamente turistica di trasformazione. L insieme delle risorse culturale è composito: oltre alle masserie vi sono gli ovili, come ad esempio l ovile Pizzicucco di grande interesse storico culturale, oppure le casine, tradizionali fabbricati rurali in pietra secco, le ville di fine ottocento, per la maggior parte localizzate nelle località di Fumarola e Vallegna. Ma accanto a questi beni troviamo le chiesette rurali, spesso inglobate nel recinto delle masserie, come ad esempio nella masseria Montalbano o nella masseria Casamassima, oppure i santuari rupestri, come S. Biagio e Santa Maria d Agnano, o il santuario di S. Oronzo. Ancora di grande interesse sono i frantoi ipogei dispersi nelle campagne e associate alle masserie; è da ricordare il frantoio ipogeo della masseria Due Trappeti, posta quasi nelle vicinanze del confine comunale di Fasano, oppure di Lamacornola. Della Valle d Itria si è gia detto, ma vale la pena ricordare ancora i trulli caratteristici fabbricati rurali, tra questi si deve menzionare il cosiddetto Trullo Sovrano della masseria Satia che si trova nei pressi della frazione di Sierri. Sulla litoranea si troviano le torri costiere, come Torre Pozzelle e Torre San Leonardo e il Castello di Villanova, inserito nel contesto del porto, unico per la sua bellezza. In alcune Lame come Lamacornola oppure come la lama Rosamarina esistono dei villaggi rupestri del paleolitico, la maggior parte dei quali sono disposti lungo il tracciato storico della Appia Traiana. Numerose sono anche le tracce di siti preistorici, disposti per la maggior parte

6 113 all interno del territorio collinare ostunese, in particolare nella zona dei Monti della Badessa, dei Monti di San Biagio e nella zona di Acquarossa a confine con il limite comunale di Cisternino. Tra i beni ambientali a carattere geomorfologico ci sono le specchie, ammassi di materiale litoideo, come quella nei pressi della masseria Canemazzo, oppure in contrada La Specchia, nei pressi della masseria Cervarolo, oppure nei pressi della masseria S. Paolo Piccolo. Di grande interesse sono le grotte di carattere carsico; tra queste è necessario menzionare la grotta di S Angelo, nei pressi del centro urbano, lungo la strada vecchia del cimitero, la grotta della cava Zaccaria, la grotta d Agnano. Un recente censimento rivela che nel territorio ostunese esistono oltre 30 grotte. Di particolare interesse è la voragine di San Biagio, comunemente detto il capovento. Inoltre, sono state individuate varie zone di carattere fossilifero, tra queste, si individuano: la zona fossilifera di Lamacornola, sia nei pressi della masseria Friggiola sia nei pressi della masseria Granella; la zona di Tamburroni, nei pressi dell Ovile Calaprico, nei pressi del Monte La Concezione e nei pressi della masseria Pinto. Altre zone fossilifere sono state rintracciate nei pressi di Santa Maria D Agnano come nei pressi della masseria Spennati. 9.4 La documentazione All interno dei lavori del nuovo PRG, si è cominciato a compilare un primo catalogo dei beni culturali e ambientali quale strumento conoscitivo per la predisposizione di accurate norme di tutela, salvaguardia. Nell elenco dei beni da salvaguardare vi sono poi beni a valenza paesistico-culturale che vanno tutelati, non necessariamente sotto l aspetto vincolistico, come i muretti a secco, i filari di alberi e di siepi, i fossatelli e i tratturi che disegnano i limiti delle tenute e degli appezzamenti storici di divisione catastale, basati a volte su tracciati viari di epoca romana o medioevale; tali elementi spesso tra i più duraturi della campagna ostunese denotano quindi assoluta continuità storica e concorrono, assieme e al pari di tutti gli altri, a restituirci l immagine storicamente consolidata di un paesaggio antropizzato. E da questa trama di interrelazioni tra elementi diversi, a volte decisamente disomogenei, che si determina la definizione delle componenti storicamente più radicate del Paesaggio e che oggi hanno una importanza decisiva per l ambiente in quanto corridoi ecologici.

7 114 Segue un elenco dei beni culturali ritenuti più rilevanti. Masseria Dimore rurali complesse ed ampie, spesso a più piani sovrapposti. Tra le più importanti: Rialbo di Sopra, Spagnulo, Carestia, Mangiamuso Vecchia, Rialbo di Sotto, Taverne, Palombaro, Le Camere. Ville Villa Tabellini, Sansone, Solari, Santomanco, Villa Pugliese, Villa Anglani, Villa Incalzi, Villa Allegretti, Carissimo nella zona di Fumarola altre ville sono collocate nelle zone di Ramunno e Vallegna. Torri costiere - S. Leonardo, costruita nel Torre Pozzelle, eretta prima del 1569, la Torre prende il nome dai numerosi pozzi vicini di acqua sorgiva - Torre di Villanova (già Petrolla), già in costruzione nel Torre presso la Lama d'antelmi. Dolmen Monumento megalitico detto anche "Tavola dei Paladini", scoperto nel 1910, ubicato nei pressi della Masseria Ottava. Paretone Grossi muri larghi anche metri e di altezza variabile al colmo da 1,50 a 2,50 m., raggiungono anche i 15 km di lunghezza. In molti casi coincidono con i confini comunali. Specchie Formate da uno o più recinti di pietra a secco riempiti fino oltre il colmo di origine, con scalette avvolgenti. Se ne rilevano 10 nel territorio comunale, da ricordare la specchia di Citrignano e la Specchia Satia. Strada Appia-Traiana La strada romana che collegava Roma a Brindisi. Nel territorio di Ostuni il tracciato parte dal confine comunale con Fasano, passa dalla Masseria Due Trappeti e poi vicino la Masseria Refigerio fino alla Masseria Boezio al confine comunale con Carovigno. Chiese rurali Luoghi di culto al di fuori del centro abitato nel territorio comunale di Ostuni se ne rilevano 58, le più vecchie sorte tra il X e il XII sec. presso casali o monasteri (S. Biagio, S. Maria la Nova,

8 115 Lardagnano) e più recenti tra il XVI e il XVI sec. presso masserie ovvero isolate, sorte per voto fatto. Edicole votive - Edicola via per Villanova - Via Crucis via Vecchia per S. Oronzo. Insediamenti rupestri Si rilevano dieci chiese rupestri, tra queste: - Cripta di S. Maria d'agnano;, presso masseria d'agnano - Cripta di S. Lucia, insediamento rupestre medievale, sito in c/da Costa Merlata - Cripta S. Margherita: insediamento rupestre con affreschi del XII sec. circa, nella lama di Mangiamuso c/da Libertini - Cripta anonima presso S. Biagio in Rialbo - Cripta di S. Oronzo, cripta medievale su cui fu eretto, nel 1600, il santuario - Cripta della Madonna della Nova - Cripta S. Michele Arcangelo. Acquari Sono cisterne per la raccolta delle acque in molti casi localizzate nelle masserie o in contrade, nel territorio di Ostuni se ne contano più di 30, tra le più grandi si segnala quella di Masseria Morrone. Fornaci Nelle fornaci veniva cotta a legna la pietra calcarea, si otteneva così la "calce viva". Si contano 7 fornaci per la maggior parte nelle località Spaghione, Marangi, Madonna della Nova. Neviere Nel territorio di Ostuni se ne rileva una sulla strada provinciale Ostuni-Cisternino a 3 Km c/da Vallegna. Fabbricati seminterrati o in grotta in cui in inverno veniva raccolta la neve poi ricoperta di paglia. 9.5 Tipologie di vulnerabilità delle risorse culturali La domanda che ci si dovrà porre in tema di beni culturali è sicuramente: quale impatto ambientale hanno avuto le trasformazioni del territorio sul loro stato; considerando che la questione delle risorse storico-culturali, in particolare di quelle rurali ma non solo, parte da una perdita di senso della loro funzione originaria; si pensi alle masserie e ai loro annessi frantoi,

9 116 spesso ipogei, elementi del paesaggio che, a tutti gli effetti, si possono considerare di archeologia rurale. Soprattutto per il futuro e per una politica territoriale delle risorse culturali urbane e rurali il tema principale è: quale ruolo dovranno avere queste risorse culturali nell ottica di un turismo destagionalizzato. Viene riportata in questa Relazione una ricognizione di quelle che sono, normalmente, le forme di degrado dei beni ambientali e culturali. Il degrado degli aspetti morfologici naturali Colpisce di solito la morfologia dei paesaggi delle Lame. Vari fenomeni più o meno evidenti, elevata antropizzazione dovuta alla messa a coltura del fondale delle Lame, alcune discariche abusive, occlusione di parti consistenti per opere infrastrutturali, interramenti dovuti a costruzioni residenziali turistiche, non adeguati interventi di manutenzione, escavazioni più o meno recenti, ne stanno compromettendo la loro funzionalità oltre che l aspetto e, in taluni casi, facendole divenire elementi di fenomeni e dissesti idrogeologici. Un altro elemento del paesaggio particolare vulnerabile e soggetto a grandi rischi, sotto l aspetto morfologico naturale, è costituto dai Colli di Ostuni. Il degrado di beni storici paesistici L applicazione delle leggi di tutela che privilegiano la conservazione di singoli oggetti monumentali e la mancanza di una appropriata normativa che disciplini le parti storiche di Ostuni la Terra, la zona sette-ottocentesca di via Napoli e il Barco, hanno prodotto e stanno producendo effetti di perdita della identità storica trasformando il contesto storico edilizio in ulteriori forme di degrado e le emergenze storico-architettoniche, private del contesto, in relitti monumentali di non facile lettura e comprensione. Infine, alcuni nuclei storici, come ad esempio Pascarosa, stanno subendo irreversibili processi di abbandono e decadimento fisico strutturali, spesso circondati da nuovi fabbricati che ne aggravano ulteriormente la componente estetico-visuale e paesistica. Il degrado della morfologia urbana. La logica di crescita della città ha in questi anni privilegiato, come elementi ordinatori, le infrastrutture viarie e di trasporto collettivo, trascurando invece i segni dello sviluppo urbano del territorio consolidati da secoli, portando alla perdita del rapporto tra disegno urbano e orografia originaria. La qualità del tessuto urbano di nuova edificazione, risulta dalle analisi propedeutiche del nuovo Piano, è di talmente scarso valore da essere uno degli obiettivi prioritari dello stesso Piano, così come espresso nella Bozza del nuovo PRG.

10 117 Il degrado dei caratteri socio-economici La perdita di importanza del settore agricolo, o quantomeno una sua trasformazione epocale nel quadro dello sviluppo economico e territoriale, ha portato alla diminuzione o alla assenza di presidio umano nel territorio, con fenomeni di abbandono delle strutture ma al contempo, ha portato a una trasformazione del territorio ostunese in ambiti residenziali per prima e, soprattutto, seconda casa. Questo processo risulta evidente soprattutto nell area compresa tra la strada per Carovigno e quella per Ceglie Messapico, dove l eccessiva antropizzazione, con nuove strade rurali asfaltate, sostituzione di muretti a secco con muretti in blocchi di cemento o di tufo, recinzioni in ferro, coperture di fossi e canali per meglio adattare il passaggio dei veicoli carrabili, sta portando lentamente verso una perdità dell identità secolarizzata della campagna. Delle trasformazioni sociali ed economiche ne ha risentito anche la litoranea con la costruzione della strada statale, in particolare lungo la zona umida di Lido Morelli, dove è stato tagliato il rapporto tra le parti dunali e retrodunali e le dune fossili. Infine, ma non per ultimo, la situazione del settore secondario (le attività industriali e artigianali). Nel territorio di Ostuni è l insediamento della zona industriale in località Grisiglio, nell ampia zona di paesaggio agrario ad alto contenuto e valore culturale, storico e paesistico; che ha provocato effetti di rottura dei segni del paesaggio e degrado visuale lungo la strada che costeggia la zona industriale, dovuto ad un eccesso di segnali-insegne ed a edifici in evidente stato di degrado. Beni culturali urbani vincolati N Beni Vincolo 1 Cattedrale S. M. Assunta Decl. 12/7/83 2 Raffineria olio d oliva D.M. 20/11/65 3 Chiesa S. Maria della Nova Decl. 26/5/84 4 Chiesa di S. Giacomo Decl. 14/7/89 5 Chiesa del Purgatorio Decl. 6/10/89 6 Palazzo Palmieri D.M. 22/1/90 7 Pinto art.4, L.1089/39 8 Municipio (Palazzo S. Francesco) art.4, L.1089/39 9 Villa Comunale 10 Circolo Cittadino 11 Edificio Pessina 12 Med. S. Carlo Borromeo 13 Edifico Vitale 14 Monastero di S. Maria dei Pazzis e chiesa di S.Vito 15 Ex Caserma dei VV.FF. e convento dei minori cappuccini 16 Chiesa e convento S. Francesco di Paola 17 Ex Ospedale vecchio Capo Boario

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