PARTE I - NORME DI CARATTERE GENERALE
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- Silvana Piazza
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2 INDICE PARTE I - NORME DI CARATTERE GENERALE 3 ART. 1 - VALIDITÀ DELLE NORME.. 3 ART.2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ART.3 - ATTUAZIONE DEL P.I.P ART.4 - DEFINIZIONE DEL CIGLIO STRADALE ART.4 bis - DEFINIZIONE DI SUPERFICIE DI CALPESTIO LORDA ART.5 - PUNTI FISSI... 5 ART.6 - ALLINEAMENTI STRADALI E POSIZIONE DEGLI EDIFICI ART.7 - NORME DI SICUREZZA ED IGIENICHE ART.8 - ELABORATI DA CONSEGNARSI UNITAMENTE ALLA DOMANDA DI CONCESSIONE EDILIZIA... 5 PARTE II - NORME DI CARATTERE SPECIFICO 7 ART. 9 - DESTINAZIONI D'USO PREVISTE DAL PIANO. 7 ART.10 PRESCRIZIONI PER AREE E LOTTI DESTINATI AD ATTIVITÀ PRODUTTIVE. 7 ART.11 PRESCRIZIONI PER AREE DESTINATE A SERVIZI E PARCHEGGI 10 ART.12 PRESCRIZIONI PER AREE DESTINATE A VERDE.. 10 ART.12 bis ZONE INTERCLUSE E AREE ADIACENTI.. 11 ART.13 RETE DI RACCOLTA DELLE ACQUE REFLUE E LORO TRATTAMENTO 11 ART.14 TRATTAMENTO DEI FUMI
3 PARTE I - NORME DI CARATTERE GENERALE Art.1 Validità delle norme Le presenti Norme Tecniche di Attuazione definiscono, per il settore territoriale interessato dal P.I.P. descritto nell Art. 2, la validità, la destinazione d uso, la normativa edificatoria e gli standard urbanistici delle diverse zone. Esse sono state formulate, in relazione agli elaborati grafici cui si riferiscono, nel rispetto delle norme legislative vigenti anche ove non espressamente richiamate Per tutto quanto non previsto nelle presenti Norme Tecniche di Attuazione si rinvia alla disciplina vigente degli strumenti urbanistici locali ed alla normativa vigente in materia urbanistica. Art.2 Inquadramento territoriale Il P.I.P., rappresentato graficamente su cartografia catastale in scala 1:2000, aerofotogrammetria in scala 1: e 1:4.000, e tavole di dettaglio in scala 1:1000, comprende un settore territoriale del comune di Quartu Sant Elena a N.E. dell abitato lungo la S.S. n. 554 all interno di un comparto che il P.d.f classificava come zona D riconfermata dal nuovo Piano Urbanistico Comunale (delib. CC. 09 del 28/02/2000) come sottozona D.m.. Esso comprende aree, non ancora compromesse da attività edilizia non coordinata, per una superficie complessiva di oltre 20 ettari e porzioni territoriali compromesse (aree intercluse di circa 5 ettari). Art.3 Attuazione del P.I.P. Il P.I.P. si attua, nell arco di tempo della sua validità, in base alle presenti norme ed ai programmi esecutivi pubblici disposti in accordo ed ai sensi della legislazione vigente in materia. Il Comune di Quartu Sant Elena potrà procedere all infrastrutturazione del P.I.P. anche mediante zone territoriali omogenee e funzionali. 3
4 Le progettazioni esecutive predisposte dall Ente Pubblico e/o dai privati dovranno rispettare gli allineamenti, la viabilità, i volumi e gli standard urbanistici definiti dal P.I.P. per la zona cui il progetto si riferisce. Tutte le opere da realizzarsi nelle zone in cui il P.I.P. prevede insediamenti industriali, artigianali e commerciali, devono essere preventivamente approvate dal Comune di Quartu Sant Elena. L approvazione verrà rilasciata a seguito di esame dei progetti esecutivi e generali di tutte le opere di impianto e di sistemazione degli stabilimenti industriali tecnicamente organizzati, costruzioni annesse e di tutti i particolari costruttivi, compresi quelli relativi alle opere di recinzione e di sistemazione a verde del lotto. Dovranno inoltre essere indicate le necessità idrico - energetiche ed infrastrutturali in genere, i dati relativi agli scarichi di acque industriali compreso il sistema di pretrattamento delle stesse, il numero degli addetti e l ammontare dell investimento. Art.4 Definizione del ciglio stradale Si definisce ciglio stradale la linea di limite della sede o piattaforma stradale comprendente tutte le sedi viabili, veicolari o pedonali, comprese le banchine e qualunque altra struttura laterale alle predette sedi quando queste risultino transitabili, nonché le strutture non transitabili quali parapetti, fasce laterali di rispetto, elementi spartitraffico e simili. Art.4 bis Definizione di superficie di calpestio lorda Si definisce superficie di calpestio lorda l area di un edificio misurata lungo il perimetro interno dei muri perimetrali esterni, per ciascun piano fuori terra; rilevata ad una altezza convenzionale di m. 1,50 dal piano pavimento. La superficie include lo spessore dei muri interni e delle pareti divisorie, pilastri e colonne interne, vani scala, corridoi, ascensore, elevatore, sale impianti interni o contigui, condotti verticali per l aria o di altro tipo. Non include lo spessore dei muri perimetrali e le sporgenze esterne quali i balconi, terrazzi e simili con i lati aperti, porticati e passaggi coperti ricavati all interno della proiezione dell edificio, intercapedini, sporgenze ornamentali, spazi esterni di circolazione verticali e orizzontale, e altri elementi in funzione del tipo fabbricato. 4
5 Art.5 Punti fissi Prima dell inizio dei lavori di costruzione devono essere richiesti formalmente al Comune i punti fissi sufficienti a determinare, rispetto ai manufatti esistenti ed alla viabilità prevista dal Piano, sia planimetricamente che altimetricamente, l esatta posizione nella quale devono essere effettuati i medesimi lavori di costruzione. Alla consegna dei punti fissi si darà seguito alla redazione di apposito verbale con allegati grafici esplicativi. Art.6 Allineamenti stradali e posizione degli edifici Per gli allineamenti stradali e la posizione degli edifici nei lotti si rimanda alla Tav. 4 - Tipologie Edilizie di Piano. Il Comune può imporre la rettifica in avanzamento rispetto al filo previsto dalle norme o dai grafici del Piano al fine di coordinare il disegno urbano in casi particolari di errori di mappa o di altra natura che potessero verificarsi in fase di attuazione del P.I.P. Art.7 Norme di sicurezza ed igieniche Le misure specifiche che gli stabilimenti industriali, artigianali ed altri dovranno osservare, per evitare che immissioni, scarichi, esalazioni, rumori, etc. provochino modificazioni dei luoghi, danni e fastidi, dovranno essere conformi, oltre che alle norme del Regolamento edilizio Comunale alle leggi vigenti. Art.8 Elaborati da consegnarsi unitamente alla domanda di concessione edilizia Al fine del rilascio della Concessione Edilizia da parte del Comune, il richiedente dovrà presentare i seguenti elaborati progettuali: 1. Stralcio planimetrico della zona, scala 1:10.000; 2. Planimetria generale in scala 1:200 oppure 1:500 a seconda delle dimensioni del lotto; 3. Piano quotato a sezione del suolo comprendente la strada intersecata; 5
6 4. Disegni, piante, prospetti e sezioni, scala 1:100 oppure 1:200 con descrizione dei materiali e colori di finitura e rivestimento; 5. Pianta della rete idrica, fognaria, antincendio e dello scarico delle acque pluviali, scala 1:200 o 1:500 a seconda delle dimensioni del lotto; 6. Particolari di eventuali tombini occorrenti nelle zone di accesso allo stabilimento a scala 1:10; 7. Particolare della recinzione in scala 1:10; 8. Qualora l industria dovesse utilizzare acque per uso industriale, è necessario presentare il progetto, scala 1:100, del relativo impianto di depurazione delle acque prima della loro immissione nella rete fognante, sempre che le stesse presentino caratteristiche inquinanti superiori ai limiti di accettabilità fissati dal Regolamento Comunale specifico; 9. Grafico illustrativo dello schema funzionale di utilizzazione delle aree di parcheggio. Tale grafico sarà necessario ove tali indicazioni non fossero già sufficientemente esplicite nell elaborato di cui al punto 2; 10. Calcolo della superficie del lotto, della superficie coperta e di quella dei piani eccedenti il piano terra e dei conseguenti rapporti di copertura e di sfruttamento corredato di grafici esplicativi in scala 1:2000 1:500; 11. Relazione generale tecnico-economica; 12. Veduta prospettica generale dello stabilimento; 13. Copia degli elaborati su supporto informatico. 6
7 PARTE II - NORME DI CARATTERE SPECIFICO Art.9 Destinazioni d uso previste dal Piano Il P.I.P. risulta suddiviso nelle seguenti sottozone destinate ad uso industriale, artigianale, direzionale misto, servizi secondari, verde attrezzato e di rispetto, oltre alla viabilità e parcheggi: Dm - AREE E LOTTI PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE Aree di nuovo insediamento industriale, artigianale, conservazione e trasformazione di prodotti agricoli e della pesca, depositi e servizi connessi con tali destinazioni; S2 - AREE PER SERVIZI Aree di destinate ad accogliere tutte quelle infrastrutture ed edifici connessi con le funzioni specifiche definite dallo strumento urbanistico. Sono ammessi edifici destinati a: a) Centro direzionale integrato comprendente spazi ricettivi, di ristoro, di rappresentanza, sale di riunione, servizi sanitari; b) Uffici per P.T., SIP, ENEL, etc.; c) Vigili del Fuoco, stazioni di autoservizio, etc. S3- AREE DESTINATE A VERDE Aree destinate a verde pubblico attrezzato e verde di rispetto. Nella aree destinate a verde potranno essere installati alcuni servizi tecnologici primari quali: serbatoi idrici, depuratori, cabine elettriche e telefoniche, centrali e manufatti legati all aspetto tecnologico di organizzazione dell intero insediamento compresi gli impianti fotovoltaici per la produzione di energia. S4 - AREE DESTINATE A PARCHEGGI 7
8 Art.10 Prescrizioni per aree e lotti destinati ad attività produttive Nelle aree e lotti destinati ad attività produttive sono ammessi edifici destinati ad impianti industriali, artigianali, e per la conservazione e la trasformazione di prodotti agricoli e della pesca, depositi, servizi connessi con tali destinazioni. È inoltre consentita la formazione di spazi e per la commercializzazione diretta dei prodotti. È vietata l edificazione di locali per abitazione, fatta eccezione per quelli del personale di custodia ed il personale tecnico di cui sia strettamente indispensabile la presenza la presenza nello stabilimento nei limiti stabiliti dall art. 13 delle Norme di Attuazione del P.U.C. vigente. Non sono altresì ammesse le altre destinazioni d uso di cui all art. 13 delle Norme di Attuazione del P.U.C. vigente. La specificazione delle destinazioni d uso, in sede di domanda per il rilascio della concessione edilizia, va documentato dal richiedente anche con apposita certificazione degli Enti competenti. a) Nell edificazione del lotto devono rispettarsi i seguenti parametri: Rapporto di sfruttamento 0.60 mq/mq; indice espresso dal rapporto della superficie di calpestio lorda, anche su diversi piani prodotta da un mq di lotto; Rapporto di copertura non superiore a 0.35 mq/mq di lotto; Indice di permeabilità specifico -.P.s.: almeno il 30% del lotto libero; Gli edifici devono distare almeno 15 ml dal confine rispetto a tutte le strade non di Piano ed in particolare nel caso i lotti risultino vicini a strade Statali o Provinciali dovranno osservarsi anche le prescrizioni di cui al D.M. 02/04/1968 (distanza delle costruzioni dal ciglio stradale) e successive modificazioni ed integrazioni; La distanza dai confini del lotto non deve risultare inferiore a 6 ml per i lati non in aderenza; Le aree di parcheggio privato non devono essere inferiori a lmq/10mq riferiti alla superficie di calpestio lorda. b) Disposizione dell edificio all interno del lotto: 8
9 L edificio dovrà sorgere secondo gli schemi previsti dagli elaborati grafici del Piano così come riportato nella Tav. N 4 Tipologie edilizie in relazione alle diverse esigenze ed ai vincoli imposti dall attività da insediare purché venga rispettata la tipologia della singola aggregazione, sono inoltre consentiti accorpamenti di lotti a blocchi di 2 o 4 così come riportato nella Tav. 3 Indicazione degli Accorpamenti. c) L altezza massima delle recinzioni, di qualunque tipo risultino, non dovrà in nessun caso superare i m 2.2 fuori terra e dovranno essere costituite per la porzione fronte strada o che si affaccia su area pubblica da un basamento in muratura o cls per un altezza pari a cm 100 e la restante parte a giorno. d) Eventuali deroghe saranno consentite solo se prescritte da disposizioni di legge relative al particolare impianto.(quale la messa in opera di carroponte) e) Le costruzioni accessorie, salvo il rispetto dei limiti inderogabili per l indice di copertura, dovranno rispettare i distacchi previsti dai confini ed il distacco minimo di m 10 previsto tra pareti contrapposte eccetto quelle per volumi tecnici che dovranno comunque rispettare i limiti imposti dalla normativa di settore. f) L altezza massima non dovrà superare i ml 7.50 calcolata all intradosso della struttura della copertura. g) Oltre il limite del rapporto di copertura è consentito la realizzazione di tettoie in struttura leggera per il ricovero di mezzi e/o materiali, ovvero per l istallazione di impianti fotovoltaici, per un massimo del 20% della superficie libera del lotto e nel rispetto delle seguenti prescrizioni: - altezza massima al colmo 4 mt. con tutti i lati aperti esclusi i lati aderenza ai confini e/o al corpo di fabbrica principale; h) La superficie del lotto non coperta da fabbricati, da impianti, o servizi, dovrà essere integralmente sistemata a verde secondo gli elaborati di progetto. In particolare dovrà essere prevista un alberatura lungo il confine del lotto sul lato strada nella misura di 1 pianta/4.00 ml di fronte lotto. i) Il Comune si riserva di stabilire, nel sottosuolo o nello spazio aereo di ciascun lotto, lungo i confini del lotto medesimo, di preferenza lungo le fasce verdi di rispetto (ove esistenti), condutture per acquedotti, gasdotti, fognature e condutture per elettrodotti e reti 9
10 telefoniche. L installazione delle condutture sopra citate non darà diritto di percepire indennità alcuna. j) Le tipologie del fabbricato per servizi sono da intendersi puramente indicative. Art.11 Prescrizioni per aree destinate a servizi e parcheggi Sono consentite solo quelle costruzioni ed impianti connessi con le funzioni specifiche del P.I.P., in particolare l area è destinata ad ospitare un centro direzionale integrato comprendente: spazi ricettivi, di ristoro, rappresentanza, sale riunione, fabbricati commerciali di rappresentanza, sale riunione, fabbricati commerciali di rappresentanza (banche, assicurazioni, spedizionieri), servizi sanitari, sedi di servizi pubblici (PP.TT., TELECOM), VV.FF., stazioni autolinee, stazioni di servizio e similari. L edificazione è subordinata al rispetto della tipologia prevista negli elaborati di Piano soltanto attraverso interventi unitari di progettazione integrata per l intero comparto (studio planovolumetrico) e comunque devono essere rispettate le seguenti prescrizioni e quelle dell art. 10, in quanto compatibili: a) Indice fondiario non superiore a 1 mc/mq; b) Indice di copertura non superiore a 0.35 mq/mq di sedime. Nelle aree e lotti destinati a servizi e parcheggi sono inoltre ammessi edifici, impianti e manufatti destinati ai servizi tecnologici primari, quali: serbatoi idrici, depuratori, cabine elettriche, centrali telefoniche, impianti di raccolta e smaltimento rifiuti solidi, stazioni di sollevamento, impianti di potabilizzazione ed in genere relazionati all aspetto tecnologico di organizzazione del P.I.P. Nell edificazione del comparto dovranno essere rispettati i parametri di cui all art. 10 in quanto compatibili. Art.12 Prescrizioni per aree destinate a verde e fasce di rispetto Sono le aree destinate a verde pubblico attrezzato e verde di rispetto. In esse possono essere realizzati passaggi carrabili di accesso ai lotti di larghezza massima pari a 4 m, passaggi pedonali e servizi di rete. 10
11 Sono inoltre consentite solo quelle opere di allacciamento viario e alcuni impianti tecnologici primari, quali cabine Enel, etc., necessarie per il corretto funzionamento del piano. E inoltre consentito la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia. ART. 12 bis Zone Intercluse ed aree adiacenti Nelle aree intercluse, individuate nella tavola 2 Zonizzazione del presente progetto, e nelle aree immediatamente adiacenti interessate da attività produttive legittimamente assentite possono essere consentiti, con concessione diretta, interventi non estesi a tutto il comparto riguardanti nuovi insediamenti e interventi di riqualificazione produttiva, ristrutturazione ed eventuali ampliamenti delle aziende economico-produttive legittimamente insediate e nel rispetto degli standards della Zona D, Tali interventi sono subordinati ai pareri preventivi previsti dal regolamento edilizio sulla base di un progetto preliminare, il quale dovrà contenere tra gli altri elaborati uno studio planovolumetrico, da sottoporre all approvazione del Consiglio Comunale con le procedure di cui all articolo 21 della L.R. 45/89, che attesti come l intervento sia compatibile con l assetto urbanistico complessivo della zona e non precluda la possibilità di trasformazione dei lotti limitrofi. Gli interventi dovranno garantire sia la cessione per la viabilità sia una quota pari al 10% previste dal PUC per le zone D Laddove non fosse possibile garantire le cessioni del 10%, si potrà monetizzare il corrispettivo in base ai valori stabiliti da apposita delibera nel rispetto delle norme vigenti. Art.13 Rete di raccolta delle acque reflue e loro trattamento Le acque di rifiuto, sia quelle cloacali che quelle usate per procedimenti industriali, verranno raccolte da una apposita rete, distinta da quella pluviale. 11
12 Le acque usate per procedimenti industriali dovranno essere immesse alla rete solo dopo aver subito, un trattamento in apposito depuratore in base a quanto disposto dalla normativa vigente in materia Art.14 Trattamento dei fumi Tutte le industrie, oltre al rispetto, qualora ne ricorrano gli estremi; delle disposizioni di cui all art. 216 del R.D. 27/07/34 n. 1265, dovranno installare impianti e dispositivi tali da ridurre al minimo la emissione di fumi, gas, polveri o esalazioni pericolose o nocive, ai sensi dell art. 20 della L. 13/07/66 n. 615, del suo regolamento di attuazione e di eventuali future modifiche; ciò indipendentemente dall assegnazione del territorio alle zone previste dall art. 2 della stessa legge. In qualsiasi momento il Comune potrà accertare le caratteristiche dei fumi emessi e ordinare la opera di dispositivi atti a ridurre l emissione dei fumi. 12
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