PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER INTERVENTI IN EDILIZIA

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1 REGIONE MARCHE PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER INTERVENTI IN EDILIZIA a cura del Gruppo Tecnico Regionale Edilizia 1

2 LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI IN EDILIZIA PREMESSA Gli infortuni in edilizia rimangono a tutt oggi una delle emergenze per la tutela della salute nei luoghi di lavoro. Il quadro epidemiologico indica chiaramente che in questo comparto il tasso di infortuni gravi con postumi permanenti e di infortuni mortali è decisamente più elevato rispetto a quello medio dell industria. Se si escludono gli incidenti dovuti alla infortunistica stradale (che hanno cause legate al codice della strada e che assommano a circa il 30% degli infortuni mortali in edilizia), circa il 60% dei restanti infortuni mortali è dovuto alle seguenti quattro cause: cadute dall alto essere colpiti da corpi solidi e/o macchine ed attrezzature seppellimento folgorazione Va aggiunto che, considerando l indice complesso ISG (indice sintetico di gravità) elaborato periodicamente dall ISPESL su fonte INAIL, che valuta sinteticamente le conseguenze di tutti gli infortuni, le cadute dall alto comportano in assoluto la maggior quantità di danni alla salute degli addetti all edilizia. Avendo dunque come obiettivo quello di ridurre almeno gli infortuni mortali, riteniamo quindi necessario agire primariamente su queste quattro cause. La valutazione di esperienze svolte in varie parti d Italia nel corso degli ultimi 10 anni, fornisce alcune indicazioni metodologiche finalizzate ad aumentare l efficacia dell intervento in edilizia: - vanno indicati e dichiarati chiaramente gli obiettivi, il metodo e gli strumenti che si intendono utilizzare. Ciò determina una maggior compliance da parte degli utenti che sono informati sulle motivazioni delle scelte operate del Servizio pubblico; - l azione deve tendere non solamente a controllare il rispetto di norme, ma anche a favorire ed incentivare la crescita di consapevolezza da parte degli addetti e dei professionisti che quotidianamente operano nel cantiere. - poiché l intervento di controllo non può svolgersi su tutti i cantieri, ma ha oggettivi limiti quantitativi, l attenzione va rivolta prioritariamente alle situazioni che con maggior frequenza determinano i danni gravi alla salute dei lavoratori. Ciò determina la necessità di individuare sia i criteri di scelta dei cantieri, sia gli aspetti da controllare prioritariamente in ciascun cantiere. 2

3 Nella nostra realtà locale, l attività di prevenzione degli infortuni in edilizia, deve maggiormente incidere, rispetto alla attuale situazione, sulla capacità organizzativa interna delle aziende del settore e sulla professionalità dei coordinatori della sicurezza oltrechè mantenere un adeguato livello di attenzione sulla valutazione del rispetto di adempimenti di legge. Per fare ciò, il nostro Servizio PSAL opererà con interventi su due livelli successivi. Il primo livello di intervento, avrà lo scopo di fornire alle aziende ed ai professionisti del settore una adeguata informazione sulle priorità e gli obiettivi che il Servizio PSAL si prefigge di raggiungere con il progetto. Si opererà pertanto con azioni informative, utilizzando varie forme di comunicazione (incontri, sito internet, note scritte per le associazioni ed ordini professionali). Il secondo livello di intervento consisterà in una azione di controllo sul campo, prioritariamente rivolta all accertamento in cantiere relativamente a: - aspetti oggettivi ritenuti fondamentali per la sicurezza dei lavoratori, individuati alla luce dei dati statistici relativi agli infortuni in edilizia sopra indicati - organizzazione della sicurezza in cantiere. L azione del Servizio sarà accompagnata da un monitoraggio dei risultati per verificarne l efficacia. SCELTA DEL CANTIERE L intervento in cantiere nella metà dei casi partirà dalla valutazione delle notifiche preliminari (art.11 dlgs 494/96 e succ. modif.) pervenute al Servizio. I criteri di scelta saranno legati alla dimensione, complessità delle opere e terranno conto anche di quelli individuati dallo specifico progetto europeo che ricomprendono gli aspetti di organizzazione del lavoro. Sulla base delle già citate evidenze epidemiologiche, nella scala delle priorità di intervento, sono considerabili a più basso rischio ad esempio le opere edili di sistemazione interna di edifici recenti, le opere di sistemazione dei giardini, le recinzioni, le manutenzioni stradali, ecc. Il criterio a vista sarà invece adottato nella restante metà degli interventi programmati per controllare le opere edili anche di brevissima durata che comportano a volte rischi elevati (come ad esempio le tinteggiature esterne e la sostituzione di gronde) ed al fine di non escludere quei casi che potrebbero aver evaso l obbligo della notifica preliminare. INTERVENTO IN CANTIERE I sopralluoghi, di norma effettuati da due operatori del Servizio, si soffermeranno sistematicamente sulla valutazione dei seguenti argomenti: 3

4 1. organizzazione generale del cantiere 2. ponteggi e protezioni dalle cadute 3. seppellimenti 4. apparecchi di sollevamento e movimentazione dei carichi sospesi 5. mezzi personali di protezione 6. macchine edili 7. impianti elettrici Di seguito sono riportate, per ognuno dei punti precedenti, le priorità per la sicurezza che verranno quindi sempre controllate. 1. ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL CANTIERE Valutare la organizzazione generale del cantiere significa valutare la esistenza dei seguenti elementi: facilità di individuazione dei datori di lavoro, dirigenti (se presenti) e preposti; facilità di reperire la documentazione che deve essere obbligatoriamente conservata in cantiere relativamente ad attrezzature, macchine e impianti; facilità di individuare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza delle singole ditte; facilità di reperire i documenti redatti e/o rilasciati dai Coordinatori per la sicurezza facilità di individuare il medico competente e di visionare i protocolli di sorveglianza sanitaria. Tutto ciò si traduce in semplici, ma importanti, adempimenti a carico delle Ditte e/o dei Coordinatori per la sicurezza: Individuazione dei preposti: devono essere facilmente individuabili gli operatori con incarichi di comando e coordinamento esecutivo; a tal fine è auspicabile che esista in cantiere un elenco con riportate a fianco dei nominativi delle Ditte che vi operano, i nomi dei soggetti ai quali è stata attribuita la responsabilità di preposto; Documentazioni di cantiere: oltre al Piano di Sicurezza e coordinamento comprensivo del documento di accettazione da parte delle altre Imprese operanti in cantiere, devono essere facilmente reperibili almeno i documenti relativi ai ponteggi, agli apparecchi di sollevamento nonché agli impianti elettrici 4

5 (denuncia impianto di messa a terra). Inoltre in cantiere devono essere disponibili: notifica preliminare, libro presenze. Per quanto concerne il libro infortuni si fa rimando a quanto previsto dalla Circolare n.41/97. RSPP e RLS : devono essere facilmente reperibili i nominativi delle due figure, a tal fine è sufficiente che ogni Ditta operante nel cantiere elenchi, a fianco dei nominativi dei propri preposti, questi due ultimi nominativi. Committente: Considerando che in capo alla committenza vi è il dolo in eligendo ed in vigilando e che finalità precipua della norma è la salvaguardia della vita e della salute delle persone si ritiene che nella valutazione della necessità di nomina del Coordinatore vada considerata anche l eventuale presenza di lavoratori autonomi, inoltre particolare interesse va posto anche alle modalità di verifica dell idoneità delle ditte. Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: deve esistere in cantiere una documentazione che possa permettere di rilevare la reale presenza di un coordinatore per la sicurezza, nel senso che deve esserci traccia (verbali di sopralluogo, note alle imprese, ecc.) dell attività svolta da tale figura. Deve essere presente in cantiere una copia del Piano di Sicurezza e Coordinamento aggiornato, se necessario, allo stato di avanzamento dei lavori. L obiettivo di tale richiesta non è solamente quello di rendere più agevole il compito di chi deve dall esterno controllare, ma è legato anche all evidenza che una chiara e nota organizzazione della sicurezza nel cantiere è di per sé uno strumento di prevenzione. 2. OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL ALTO In premessa è già stato indicato come i dati epidemiologici indichino che questo è il rischio da abbattere prioritariamente, essendo la prima causa di infortuni mortali in edilizia. Le norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni prevedono per questa tipologia di rischio la installazione di impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali e/o l impiego di idonee cinture di sicurezza. E evidente quindi che l attività di vigilanza sarà particolarmente puntuale su questi aspetti: 5

6 - l intervento sarà mirato a valutare con attenzione tutte le situazioni di rischio di caduta dall alto (ad esempio passaggi non protetti, aperture su solai, pareti, scale, coperture e parti a sbalzo). - relativamente ai ponteggi, sarà valutata in particolare la corretta installazione e la successiva manutenzione con l adeguamento allo stato di avanzamento dei lavori. Sull argomento è rilevante il contenuto della circolare del Ministero del Lavoro n 46 dell 11 luglio 2000 che verrà particolarmente pubblicizzata nella prima fase e che, per mezzo della attività di controllo, si cercherà di rendere concretamente operativa. 3. SEPPELLIMENTO Tale rischio va considerato nell ambito di scavi e demolizioni, pertanto particolare interesse va posto sia sulla verifica che gli scavi siano realizzati e armati come richiesto dalla natura del terreno, che sulla verifica delle condizioni di conservazione e stabilità delle strutture da demolire. 4. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Ovviamente per ogni tipologia di rischio devono essere utilizzati adeguati DPI; Si ritiene però di segnalare come elementi di particolare importanza ai quali prestare la massima attenzione: - l uso delle scarpe antinfortunistiche, sempre richieste in area operativa di cantiere, - l uso del casco, ugualmente necessario in quasi tutte le operazioni di cantiere, - l uso della cintura di sicurezza, in tutte quelle situazioni in cui le opere provvisionali non garantiscano la sicurezza contro il rischio di caduta dall alto. A tutt oggi, l uso di questi tre DPI non è consueto da parte dei lavoratori come invece le situazioni concrete richiederebbero. 5. APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO E PROTEZIONE DAI CARICHI SOSPESI La verifica della idonea installazione, del corretto impiego dei mezzi di sollevamento e dell efficienza dei sistemi di sicurezza, nonchè l accertamento di alcuni adempimenti a carico del Datore di lavoro, quali ad esempio, verifica trimestrale delle funi e impiego di mezzi idonei per l imbracatura dei carichi, è attività routinaria dei funzionari ARPAM nel corso delle verifiche periodiche previste dall art. 194 D.P.R. 547/ 55. Al fine di meglio integrare le attività dell ARPAM e della ASL, gli operatori di questo Servizio SPSAL nel corso del loro intervento si limiteranno ad accertare l avvenuta denuncia di installazione di detti apparecchi, con segnalazione al competente Servizio dell ARPAM in caso di difetto. 6

7 Durante il controllo del cantiere, gli operatori SPSAL valuteranno invece la protezione dei posti fissi di lavoro eventualmente ubicati in aree poste all interno del raggio di azione degli apparecchi di sollevamento. 6. MACCHINE ED ATTREZZATURE DI CANTIERE Per le principali macchine da cantiere, l ISPESL ha prodotto delle schede tecniche utili per la valutazione della sicurezza delle stesse. Tali documenti sono visionabili presso la sede del Servizio e può esserne richiesta copia. Per le attrezzature di lavoro mobili con lavoratori a bordo una particolare ttenzione verrà posta nella valutazione della presenza di dispositivi contro il rischio da ribaltamento (Roll Over Protective Structure) e da schiacciamento (Follin Object Protective Structure) dell attrezzatura, facendo riferimento in particolare ai requisiti richiesti dal D.Lvo 359/99 nell allegato 15 comma 1 punto IMPIANTI ELETTRICI Premesso che: - la tecnologia attuale dei componenti elettrici assicura un elevato grado di sicurezza da un punto di vista dei contatti diretti, - la protezione dai contatti indiretti è molto facilmente conseguibile tramite la installazione di protezioni differenziali, - i dati epidemiologici indicano che gli infortuni elettrici avvengono quasi sempre per contatto diretto con parti in tensione, - nel corso dei controlli nei cantieri edili, gli operatori di questo Servizio di norma si limiteranno a: - verificare che sia stata trasmessa alle competenti strutture dell ARPAM la dichiarazione di conformità, come richiesto dal recente DPR 462/01; - verificare la installazione, subito a valle del punto di consegna dell energia ENEL, di un dispositivo di protezione differenziale, efficiente almeno al tasto di prova; - valutare che i conduttori elettrici non presentino evidenti danneggiamenti meccanici degli isolanti. Problema lavoratori autonomi: Linee guida Conferenza Stato Regioni L.quadro n.443 Codice Civile 7

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