Un anno di SACERT. Info SACERT NEWS DALL ASSOCIAZIONE

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1 16 Un anno di SACERT L idea di promuovere la certificazione energetica come fatto concreto è legata all obiettivo che la certificazione stessa ci consente di raggiungere: una riduzione graduale delle emissioni dovute agli usi energetici nel settore civile. Perché costruire in modo efficiente vuol dire consumare meno energia, mantenendo e, anzi, migliorando i livelli di comfort senza per questo sacrificare l ambiente. L idea di SACERT nasce come conseguenza quasi logica di quel processo che parte dai primi regolamenti edilizi comunali messi poi a sistema attraverso una iniziativa promossa dalla Provincia di Milano, il Tavolo Energia e Ambiente, al quale partecipano attivamente una trentina di comuni dell hinterland milanese. Dal tavolo nascono le linee guida per i regolamenti edilizi comunali, uno strumento che anticipa le stesse regole che poi diventeranno leggi nazionali con i d.lgs. 192/05 e 311/06. Ci si rende conto fin da subito, però, che la sostenibilità non può essere fatta di regole ma anche e soprattutto di condivisione e che la certificazione energetica può essere l unico strumento per ribaltare i vecchi paradigmi, passando da una qualità fatta di regole a una qualità che, proprio attraverso la certificazione degli edifici, diventa una leva di mercato. All indomani della pubblicazione del d.lgs. 192, che sancisce l obbligatorietà della certificazione, ci si accorge che il mercato è pronto, che l utente inizia a manifestare la sua curiosità ma che mancano completamente gli strumento per passare dal dire al fare. Mancano i certificatori, mancano le procedure e le metodologie di calcolo ma, soprattutto, manca un sistema in grado di governare l intero processo. Agli inizi del 2006, pochissimi mesi dopo la pubblicazione del d.lgs. 192 nasce formalmente SACERT che si prefigura come primo sistema per l accreditamento degli organismi di certificazione energetica degli edifici. Mancando regole ufficiali, l azione di SACERT è su base volontaria. Nell ambito di un contratto tra Provincia e Politecnico di Milano (BEST) viene implementata BESTClass, la prima procedura di calcolo finalizzata in modo esplicito alla certificazione energetica degli edifici. La semplicità ma allo stesso tempo la rigorosità di questa procedura, l unica del suo genere a essere stata scientificamente validata, incontra il favore di tecnici, studenti o anche di semplici cittadini che a tutt oggi hanno scaricato gratuitamente dal sito ben copie. La successiva evoluzione di SACERT è rapida. Non mancano naturalmente le critiche, ma per fortuna il mondo reale, quello fatto di cittadini, di imprese, di progettisti e di aziende, che rispetto a tante troppe parole apprezzano la pragmaticità, reagisce bene condividendo il percorso. Crescono così i soci che direttamente o attraverso le proprie associazioni di categoria diventano parte attiva di questa esperienza. Bastano pochi, pochissimi mesi e SACERT diventa una delle procedure di certificazione, (l altra è Casaclima), più diffuse in Italia. Le attività di SACERT, attraverso i corsi di formazione promossi da enti accreditati volontariamente, si diffondono a livello nazionale. I primi certificatori aderiscono a SACERT alla fine dello scorso anno. Sono quaranta, ma è solo l inizio. La diffusione, nazionale, incrementa la visibilità della nostra associazione che diventa un riferimento importante per la certificazione energetica.

2 Annalisa Galante Responsabile Comunicazione FORMAZIONE E CONTROLLO: GARANZIA DI QUALITÀ Tutto quanto è successo è avvenuto in un solo anno e questo ha dell incredibile. Viene spontaneo riflettere sugli elementi che hanno portato a questo successo. È stata apprezzata la pragmaticità dell iniziativa che ha contribuito a colmare un vuoto fatto di regole annunciate che stiamo ancora attendendo, è stata premiata la trasparenza con la quale ha operato SACERT ma soprattutto è stato apprezzato quell elemento che fa parte dell idea iniziale di SACERT: un organismo in grado di dar voce a tutti i portatori di interesse, nessuno escluso. Da questo numero Progetto Energia diventerà l Organo Ufficiale di SACERT. Uno strumento in più per dimostrare quello che si sta facendo, per condividere e diffondere esperienze comuni ma anche per parlare di ciò che bolle in pentola per il futuro. Un futuro fatto di concretezza. Presidente SACERT Bruna Brembilla Quando parliamo di SACERT non parliamo solo di procedure, abilitazioni e accreditamenti volontari, ma parliamo, soprattutto, di persone. Di centinaia di professionisti (a oggi più di 800) che, sacrificando, ore lavorative e impegni personali, hanno creduto fosse giusto stare al passo con i tempi (in questo caso anticiparli) per affrontare il tema della certificazione energetica a 360 e con la serietà che merita. Oggi SACERT conta 29 corsi accreditati volontariamente erogati in tutta Italia da una decina di Enti Organizzatori (Associazioni, Ordini, Collegi, Enti di Certificazione), che hanno formato più di 800 professionisti. Molti di questi professionisti (400) hanno poi scelto volontariamente di accreditarsi a SACERT per operare secondo regole ben precise di erogazione del servizio di certificazione, ma anche di controllo puntuale del lavoro svolto. Questo a garanzia del cliente finale che acquista un edificio consapevole del suo valore energetico (classi superiori corrispondono a minori consumi e, quindi, a minori spese di gestione), ma anche del costruttore che vede nella certificazione un motivo ulteriore di competizione nel nuovo mercato dell efficienza energetica. Parole chiave, dunque, formazione e controllo. Formazione per un aggiornamento professionale delle figure abilitate alla certificazione energetica che vogliono approfondire le tematiche del settore dall involucro agli impianti, alle fonti rinnovabili, ai diritti/doveri del certificatore, alle procedure di calcolo e di emissione dei certificati, ecc. I numeri dell Associazione dimostrano come il 50% (400 su 800) dei partecipanti ai corsi lo abbiano fatto esclusivamente per aggiornamento professionale in attesa di indicazioni cogenti a livello regionale o ministeriale. Controllo, invece, sull erogazione dei corsi e, soprattutto, sul lavoro dei certificatori in modo da avere una garanzia ulteriore del servizio erogato, un supporto tecnico continuo dei certificatori che operano nelle realtà edilizie più diverse e in molti casi, abbastanza complesse. La mission di SACERT sarà quella, quindi, di continuare a sostenere i propri certificatori attraverso aggiornamenti continui ed efficaci, supporto tecnico-scientifico di alto livello, comunicazioni rapide e tempestive. Tutto questo sarà possibile, anche grazie alla nuova collaborazione con Progetto Energia, la voce dei certificatori energetici italiani.

3 L aggiornamento continuo del software di calcolo ha consentito a SACERT di sviluppare un modello stabile e con prospettive lungimiranti verso la certificazione energetica anche in regime estivo speriamo entro fine anno. Intanto il BESTClass è arrivato alla release 2.1 che vogliamo commentare in questo articolo. 18 BESTClass Aggiornamento e sviluppo della procedura di Daniela Petrone - Area Tecnica Un impegno pratico e applicativo ha portato SACERT, oltre a tutte le iniziative di promozione e formazione iniziale dei tecnici certificatori, a continuo sviluppo e aggiornamento della procedura di calcolo BESTClass e della relativa piattaforma software, esito delle continue interazioni con i neo-certificatori, delle richieste e indicazioni raccolte durante i corsi di certificazione energetica accreditati e da tutti coloro che hanno usato il software (scaricabile gratuitamente dal sito Approccio metodologico La procedura di calcolo BESTClass fornisce una metodologia tecnica, basata su conoscenze, sperimentazioni, elementi normalizzati e finalizzata alla definizione della prestazione energetica di un edificio di nuova costruzione e/o esistente. È un metodo univoco, semplice e replicabile per la valutazione del fabbisogno energetico primario dell edificio; a partire da appropriati dati di base, raccolti dalla diagnosi energetica o disponibili dal progetto energetico, determina i parametri utili alla definizione e compilazione dell attestato di certificazione o di qualificazione energetica. L obiettivo, posto fin dalla prima stesura della procedura BESTClass, è conseguire una buona accuratezza del metodo di calcolo mirata alla ripetibilità dei risultati. Tali finalità sono raggiunte attraverso alcune semplificazioni o meglio vincolando, mediante valori tabellati e standardizzati quei parametri di difficile controllo e comprensione a fronte anche di un maggiore impegno di risorse e di tempo. La semplificazione della struttura di calcolo, infatti, ha richiesto e richiede un analisi puntuale di tutte le variabili

4 che intervengono nel sistema climaedificio-impianto nonché uno studio della normativa tecnica che ne avvalli le scelte e costituisca un valido supporto tecnico. Le principali caratteristiche sono: calcolo dei consumi per riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria e ventilazione, a breve il calcolo verrà completato con l estensione alla valutazione dei consumi per raffrescamento e usi elettrici; algoritmo sviluppato sulla base della normativa tecnica UNI; utilizzo di più indicatori prestazionali, in particolare la classe viene definita in funzione sia del fabbisogno energetico specifico dell involucro PEH, che tiene conto delle dispersioni di calore per trasmissione e ventilazione dell involucro riscaldato ma anche degli eventuali apporti gratuiti dovuti alla radiazione solare e gli apporti interni, sia del fabbisogno specifico globale di energia primaria PEG, somma del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento PEHP, per la produzione di acqua calda PEWP al quale vengono eventualmente detratti i contributi energetici dovuti alle fonti rinnovabili PEFR. Il controllo e la verifica di questi due parametri fornisce delle indicazioni complete sulle strategie e sulle scelte da adottare per proporre interventi migliorativi ai fini del risparmio energetico; definizione di uno schema di certificazione improntato sulla comparazione, in condizioni standard, delle prestazioni energetiche mediante un opportuna scala di valori fissi di riferimento degli indicatori di classificazione. Le semplificazioni Di seguito è riportato l elenco delle semplificazioni applicate alla metodologia di calcolo: Calcolo stagionale relativo alla durata della stagione di riscaldamento, determinata in funzione delle zone climatiche sulla base dei Gradi Giorno, di cui al DPR 412/93. Coefficienti moltiplicativi di passaggio da valore lordo a netto di superfici e volumi riscaldati. Assenza del contributo di apporti termici gratuiti dovuti alla radiazione solare incidente sulle componenti opache di chiusura, non occorre ripartire le superfici componenti l involucro edilizio secondo l orientamento. Ponti termici assegnati con incremento percentuale che ne assomma le varie e possibili tipologie e dimensioni. Fattori correttivi del coefficiente globale di scambio termico per temperature di ambienti non riscaldati (vani scale, cantine, garage, ecc.) e del terreno, diverse dalla temperatura esterna, fissate in conformità alle norme UNI EN e EN ISO Valori standard per definire gli apporti interni medi di calore in funzione delle diverse destinazioni d uso. Valori tabellati per definire i coefficienti di trasmissione g dei vetri in assenza di dati certificati dal produttore sulla base della UNI EN ISO 410; Valori fissi per un unico fattore di ombreggiatura delle componenti trasparenti con un fattore telaio pari a 30%. Capacità termiche fisse in funzione della tipologia edilizia divisa in pesante, media, leggera. Tipo di vetro g gort UV Vetro singolo (6) Vetrocamera semplice (6-8-6) Vetrocamera semplice (6-12-6) Vetro triplo semplice ( ) Vetrocamera basso emissivo con Aria (4-16-4) Vetrocamera basso emissivo con Argon (4-16-4) Vetro triplo basso emissivo con Argon( ) Vetrocamera semiselettivo con Aria (4-16-4) Vetrocamera semiselettivo con Argon (4-16-4) Vetrocamera selettivo con Aria (4-16-4) Vetrocamera selettivo con Argon (4-16-4) Tipo di vetro U vetro W/m 2 K U telaio [W/mÇK] (rapporto tra area telaio e area finestra del 30%) 1,8 Telaio legno 2,0 Telaio PVC 3,0 Telaio metallo con taglio termico 7,0 Telaio metallo s enza taglio termico Singolo 5,7 4,5 4,6 4,9 6,1 Doppio o triplo 3,1 2,9 2,9 3,3 4,3 2,8 2,6 2,7 3,1 4,1 1,7 1,9 2,0 2,4 3,4 1,4 1,7 1,8 2,2 3,2 1,1 1,5 1,6 1,9 3,0 0,9 1,4 1,4 1,8 2,9 Valori globali Coefficiente di trasmissione g e trasmittanza UV per alcuni tipi di vetro. Valori di trasmittanza del telaio relativo ai diversi tipi di vetro considerando un rapporto tra area del telaio e area finestrata del 30%, rapporto scelto effettuando un analisi dimensionale di cinque serramenti tipo tra quelli più in uso i cui dati geometrici sono tratti da uno studio di ANIT. (Fonte: Norma UNI 10077).

5 20 Dati Generali dati edificio I coefficienti moltiplicativi di passaggio da valore lordo a netto di superfici e volume, nelle prime versioni tali coefficienti erano legati alle quattro tipologie costruttive definite sulla base delle Raccomandazione CTI R3/03. Nella versione 2.1, alla scelta della tipologia costruttiva si associa il solo valore inerziale, quindi la Capacità Termica, mentre i coefficienti moltipli- Rendimenti di produzione, distribuzione, emissione e regolazione degli impianti di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria, calcolati e tabellati. L interfaccia BESTClass 2.1 Il software ha un interfaccia semplice e immediata, definito dalle pagine Dati Generali, Involucro, Impianto di riscaldamento, Produzione di acqua calda, Fonti rinnovabili, Risultati e Relazione. Ogni pagina è caratterizzata da diverse aree relative a voci diverse. La versione 2.1 di maggio 2007 del software implementata e arricchita, presenta queste novità: Dati Generali ubicazione Il database dei dati climatici include tutti gli Comuni d Italia divisi per Province, comprese le province di Vibo Valentia, Crotone, Biella non presenti nella norma UNI in quanto precedente alla nascita delle Province stesse. Selezionando una Provincia è possibile scegliere il Comune di appartenenza dalla lista presente e a esso vengono associati i valori di: Altezza sul livello del mare (riferita alla casa comunale). Zona climatica. Temperatura media esterna. La fonte per l altezza sul livello del mare e la zona climatica di ogni comune è l allegato A del d.p.r. 412/93. I dati rielaborati secondo le indicazioni della UNI sono valori medi mensili, per cui sono stati poi convertiti sull intera stagione di riscaldamento per poterli inserire nel BESTClass. cativi per le superfici sono legati ai diversi spessori delle pareti perimetrali. È stata inserita una ulteriore casella in cui definire lo spessore delle pareti e a questo viene associato un nuovo indice calcolato. Per il volume, invece ci si è riferiti al coefficiente moltiplicativo definito nelle Raccomandazione CTI R3/03 per

6 le categorie di edifici a cui si applica la procedura pari a 0,7. Dati Generali ventilazione Sono stati rivisti i parametri di calcolo delle dispersioni per ventilazione, in particolare, ai soli fini della Certificazione Energetica, per gli edifici residenziali sono stati associati i seguenti valori di ricambi d aria: con serramenti classificati ai fini della tenuta all aria e al vento n = 0,3 volumi/ora (valore tratto da Raccomandazioni CTI); con serramenti non classificati n = 0,9 volumi/ora (valore tratto dalla norma UNI per serramenti parzialmente schermati con alta permeabilità) in presenza di un impianto di ventilazione meccanica controllata, inserimento del valore di n è a discrezione del certificatore. Per l impianto di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore, l indicazione del rendimento è libera, con un solo limite, che questo debba essere inferiore al valore di 0,85. Involucro serramenti Sulla base dei risultati dello studio finalizzato alla validazione del software BESTClass tramite il confronto con un software operante in regime dinamico (TRNSYS) è stata condotta un analisi del coefficiente di schermatura solare Fs e dei valori ad esso associati: 0 completamente in ombra,1 non ombreggiato. Questi i risultati: basta anche una piccola schermatura (ad esempio la semplice presenza dell imbotte stessa della finestra) per avere valori di Fs diversi da 1. in caso di serramento schermato, si registrano valori di Fs oscillanti fra e Il caso Fs=0 è un ipotesi lontana dalla realtà: anche con un aggetto orizzontale di 3m si registrano valori di Fs intorno a 0,40 per gli orientamenti Nord, Est e Ovest e 0,25 per l orientamento Sud. pertanto in assenza di ostruzioni esterne, è opportuno utilizzare un valore di Fs pari 0,9 per il caso non ombreggiato e Fs pari a 0,3 per il caso ombreggiato. Per cui 0.3 e 0.9 sono i nuovi valori di ombreggiamento inseriti nel BESTClass 2.1 a seconda che si spunti ombreggimanto SI/NO. Impianto di riscaldamento generatore di calore Sono stati ridefiniti i valori del rendimento di produzione medio stagionale differenziati a seconda che si tratti di un impianto autonomo o centralizzato. Considerando le definizioni dei tre parametri interessati: Pns è la potenza nominale al focolare del generatore installato; Pnu è la potenza nominale utile del generatore (= Pn + dispersioni impianto); Pns / Pmedia 3,5 3,9 4,3 4,7 5 5,4 Pnu/Pn Rendimento di produzione medio stagionale Pns > 35 kw Caldaia standard * 0,79 0,78 0,775 0,77 0,76 0,75 Caldaia due stelle * 0,90 0,90 0,89 0,89 0,88 0,88 Caldaia a temperatura scorrevole * 0,92 0,93 0,94 0,94 0,94 0,95 Pnu/Pn 1 1,5 2 2,5 3 4 Pns < 35 kw Caldaia standard * 0,78 0,77 0,76 0,75 0,74 0,72 Caldaia due stelle B * 0,90 0,89 0,88 0,87 0,86 0,84 Caldaia due stelle C ** 0,93 0,92 0,91 0,91 0,90 0,88 Temperatura di ritorno >60 Rendimento di produzione medio stagionale Pns<35 kw e Pns>35kw Caldaia a condensazione 1,01 0,99 0,98 0,97 Tipo di apparecchio Generatore a gas di tipo istantaneo per sola produzione di acqua calda sanitaria Generatore a gas ad accumulo per sola produzione di acqua calda sanitaria Versione η p Tipo B con pilota permanente 0,45 Tipo B senza pilota 0,85 Tipo C senza pilota 0,88 Tipo B con pilota permanente 0,65 Tipo B senza pilota 0,75 Tipo C senza pilota 0,85 Riscaldamento elettrico a resistenza ad accumulo 0,333 Rendimenti di produzione medi stagionali η p da assumere per il calcolo del fabbisogno di energia primaria (Fonte: elaborazione dati CTI e UNI 10348). Valori convenzionali relativi al rendimento di produzione η p per impianti autonomi (Fonte: Raccomandazione CTI R 03/3).

7 Pn è la potenza necessaria al riscaldamento dell involucro, dimensionata in base alla temperatura minima di progetto; sono stati differenziati i rendimenti in funzione del rapporto Pnu/Pn che dà luogo a valori più alti per gli impianti autonomi, in quanto la potenza nominale utile (Pnu) delle caldaie in commercio è di molto superiore rispetto a 22 quella di progetto (Pn), con conseguen- possibilità d inserire un tipo di generatore non previsto nell elenco. te calo del rendimento stesso dell impianto. Inoltre, è stata considerata l incidenza peggiorativa sui rendimenti dell installazione all esterno del generatore di calore, per le caldaie a condensazione sono stati definiti nuovi rendimenti in funzione della temperatura di ritorno. Sono state inserite le pompe di calore a gas con i corrispettivi rendimenti. È stata inserita la voce altro lasciando libera la casella relativa al rendimento di produzione medio stagionale con la PAROLA ALLE REGIONI Impianto per la produzione di acqua calda Per il rendimento di produzione η p si distinguono due casi: Pnu < 35 kw riguarda gli impianti autonomi; Pnu > 35 kw riguarda gli impianti centralizzati. Gli impianti autonomi a loro volta si dividono in: Impianto autonomo con caldaia È la Lombardia, nella seduta di Giunta del 26 Giugno 2007, la prima Regione italiana ad aver adottato uno schema di certificazione operativo che entrerà in vigore a partire dal 1 settembre 2007, approvato con la Delibera di Giunta n.5018 Determinazioni inerenti la Certificazione Energetica degli Edifici, in attuazione del d.lgs. 192/2005 e degli articoli 9 e 25 della L.R. n In virtù della L.R. 24/06, la Regione stabilisce la procedura di calcolo, i soggetti certificatori e l Organismo di Accreditamento, con un ruolo molto attivo dei Comuni sul proprio territorio. Il modello di calcolo CENED è parente stretto della procedura CTI (ora in inchiesta pubblica), si basa sulla norma europea pren ISO e contiene al suo interno elementi già presenti negli stessi documenti CTI. Include, come del resto già faceva BESTClass, una metodologia per la valutazione semplificata dei contributi dovuti al solare termico e al solare fotovoltaico. Gli usi energetici considerati sono il riscaldamento, la produzione di acqua calda, la ventilazione e la climatizzazione estiva anche se solo il riscaldamento e la ventilazione contribuiscono a generare la classificazione finale. Per la classificazione si mantiene una scala fissa, che viene contestualizzata tenendo conto delle diverse situazioni climatiche del territorio lombardo. Vengono, poi, considerati soggetti certificatori le persone fisiche che possiedono una laurea triennale/quinquennale o specialistica in Architettura e Ingegneria, un diploma di Perito o Geometra, una laurea in Chimica e in Scienze Ambientali (e l iscrizione ai rispettivi Ordini, Collegi o Associazioni) a cui si aggiunge un esperienza almeno triennale, dimostrata e avvalorata dalla struttura di appartenenza, in tematiche legate all efficienza energetica o, in alternativa, la frequenza a un corso professionalizzante. Operativamente il certificatore energetico deve essere scelto dal proprietario prima dell inizio dei lavori e comunque non oltre 30 giorni dalla data di rilascio del titolo abilitativo. Il Comune, a seguito del deposito dell attestato di certificazione energetica dell edificio, provvede a consegnare al proprietario dell edificio, o a chi ne ha titolo, una copia dell attestato di certificazione energetica appositamente vidimato e, qualora sia prevista, la targa energetica che riguarda l intero edificio (A.G.). combinata istantanea o ad accumulo. Dove η p è ottenuto considerando i rendimenti di produzione dei generatori di calore relativi però al fabbisogno per il riscaldamento incrementato del fabbisogno di acqua calda sanitaria, per cui riferito al minor rapporto di Pnu/Pn; Impianto autonomo con caldaia per la sola produzione di acqua calda sanitaria con o senza accumulo. Dove η p è ottenuto considerando i rendimenti di produzione dei generatori di calore per quelli ad accumulo le perdite sono già detratte dai rendimenti per valore del 10%. Gli impianti centralizzati a loro volta si dividono in: Impianto centralizzato con caldaia combinata ad accumulo. Dove η p è ottenuto considerando i rendimenti di produzione dei generatori di calore relativi però al fabbisogno per il riscaldamento incrementato del fabbisogno di acqua calda sanitaria, per cui ci si riferisce al maggior rapporto di Pns/Pn Impianto centralizzato con caldaia per la sola produzione di acqua calda sanitaria con accumulo. Dove η p è ottenuto considerando i rendimenti di produzione dei generatori di calore scelti in funzione del rapporto di Pn/Pmedia, per valori intermedi rispetto a quelli indicati si procede con l interpolazione lineare.

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