RIUNIONE di INFORMAZIONE ai LAVORATORI 15 Gennaio 2019

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1 RIUNIONE di INFORMAZIONE ai LAVORATORI 15 Gennaio 2019 In materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Ai sensi dell art. 36 del D.Lgs. 81/08 come da Accordo Stato-Regioni in vigore dal 26/01/2012 e smi a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini

2 Il Percorso informativo per i lavoratori Informazione ai Lavoratori Riunione annuale, obbligatoria, di informazione ai lavoratori, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro prevista dall art. 36 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n Gennaio 2019 a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 2

3 Il Percorso informativo per i lavoratori Informazione ai Lavoratori l art. 36 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Impone al Datore di Lavoro (che nella scuola è il Dirigente Scolastico), di assicurarsi che ciascun docente, operatore scolastico e tutti gli studenti, ricevano un informazione adeguata e sufficiente in materia di sicurezza e di salute con particolare riferimento all ambiente di lavoro, alle attività, ed alle proprie mansioni. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 3

4 Il Percorso informativo per i lavoratori PREMESSE ALL APPLICAZIONE DEL D.LGS. 81/08 Perché è importante essere informati, formati ed addestrati? Ø Per non essere presi dal panico in caso di emergenza, Ø Per sapere come comportarsi, Ø Per poter dare istruzioni in casodi necessità a chi non è informato, Ø Per ridurre il rischio di incidenti. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 4

5 QUALE DIFFERENZA TRA: INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ed ADDESTRAMENTO? Informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro. Formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi. Addestramento: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l'uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 5

6 AI SENSI DELL art. 37 del D.Lgs. 81/2008 e succ.vi ACCORDI STATO REGIONI del 21/12/2011 e 7/07/2016 DESTINATARI DURATA DEL CORSO PERIODICITÀ AGGIORNAMENTO DURATA AGGIORNAMENTO Dirigenti 16 ore 5 anni 6 ore Tutti i lavoratori formazione generale 4 ore Formazione Generale Credito Formativo Permanente Non previsto Tutti i lavoratori Formazione sui rischi specifici dell attività 8 ore Formazione Specifica 5 anni 6 ore Preposti 8 ore Oltre quelle sopra 5 anni 6 ore 6

7 AI SENSI DELL art. 37 del D.Lgs. 81/2008 e succ.vi ACCORDI STATO REGIONI del 21/12/2011 e 7/07/2016 DESTINATARI DURATA DEL CORSO PERIODICITÀ AGGIORNAMENTO DURATA AGGIORNAMENTO Addetti alla gestione dell'emergenza Corso di primo soccorso 12 ore 3 anni 4 ore Addetti alla gestione dell'emergenza Corso di prevenzione incendi 8 ore + Attestato di Idoneità Presso i VV F Non definita dal decreto ma consigliata da comunicazioni VV FF dopo i 3 anni 6 ore Rappresentante dei lavori per la Sicurezza (RLS) Addetto Servizio di Prevenzione e Protezione 32 ore Annuale 4 ore 52 ore Quinquennale 7

8 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 1. DATORE DI LAVORO (DIRIGENTE SCOLASTICO) 2. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Costituito da: DIRIGENTE SCOLASTICO, R.L.S., R.S.P.P., Addetti alle Emergenze (Figure Sensibili), Preposti. 3. MEDICO COMPETENTE, se nominato, 4. ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE, 5. ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO, 6. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA, 7. PREPOSTI ALLA SICUREZZA, 8. LAVORATORI. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 8

9 Schema delle figure che svolgono compiti e delle loro relazioni DATORE DI LAVORO LAVORATORI R.S.P.P. R.L.S. MEDICO COMPETENTE ADDETTI P.S. ANTINCENDIO Nomina Consulta Informa 9

10 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 1) DATORE DI LAVORO Identificato come tale dal DM n. 292/96 DEFINIZIONE: Art. 2 c.1, lettera b D.lgs. 81/08 Per gli istituti scolastici ed educativi statali di ogni ordine e grado, il Datore di Lavoro è individuato nel Dirigente Scolastico. (Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione del 1996 n. 292) Il Datore di Lavoro, è il responsabile per l applicazione della normativa in materia di sicurezza a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 10

11 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 1) DATORE DI LAVORO ed i rapporti con l ENTE PROPRIETARIO DEFINIZIONE: Art. 18 c. 3, D.lgs. 81/08 Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione degli edifici, restano a carico dell Amministrazione tenuta alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente Dlgs s intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all amministrazione competente o al soggetto che ne ha l obbligo Giuridico a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 11

12 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 2) SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il Servizio di Prevenzione e Protezione, quale struttura di supporto al datore di lavoro per la gestione del sistema sicurezza, è l'insieme delle persone, sistemi e mezzi interni e esterni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi. Esso è istituito dal datore di lavoro che nomina il responsabile del servizio che ha il compito di coordinamento, guida, supporto ed indirizzo delle attività di prevenzione. Il datore di lavoro nomina anche gli addetti al servizio qualora sia necessario (es. per le dimensioni dell'azienda). a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 12

13 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 2) SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE I compiti principali del servizio di prevenzione e protezione sono: individuare i fattori di rischio; effettuare la valutazione dei rischi; individuare ed elaborare le misure e procedure di sicurezza; elaborare le misure di prevenzione e protezione; preparare i programmi di informazione e formazione. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 13

14 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 2) SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE fornire ai lavoratori le informazioni sui: Ø rischi per la sicurezza e per la salute connessi alle attività dell'azienda in generale; Ø le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate; Ø i rischi specifici cui ogni lavoratore è esposto, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia; Ø i pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi; Ø le procedure riguardanti il pronto soccorso, la lotta antincendio e l'evacuazione dei lavoratori. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 14

15 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 3) MEDICO COMPETENTE Il medico competente SE NOMINATO ha i seguenti compiti: Ø collabora con il datore di lavoro per la tutela della salute; effettua gli accertamenti sanitari nei casi previsti dalla normativa vigente per mezzo di accertamenti preventivi e periodici; Ø esprime i giudizi di idoneità per iscritto, informando sia il datore di lavoro che il lavoratore; Ø fornisce ai lavoratori informazioni sul significato degli accertamenti sanitari e sui risultati degli stessi; Ø visita gli ambienti di lavoro almeno due volte l'anno, (fatto salvo quanto stabilito dal DM 16/01/97 circa la riduzione a una sola visita); Ø collabora alla predisposizione del pronto soccorso. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 15

16 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 4) ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE Ø vigilare costantemente affinchè vengano rispettate le disposizioni interne relative Ø Ø Ø Ø alla prevenzione degli incendi; sensibilizzare i lavoratori e gli allievi alla prevenzione degli incendi; vigilare affinchè le vie di fuga predisposte nel Piano di Evacuazione Rapida in caso di emergenza vengano mantenute costantemente sgombre; conoscere i sistemi di prevenzione incendi (estintori, sistemi di allarme, uscite d'emergenza, segnaletica di sicurezza ecc.) predisposti presso l edificio; controllare la condizione degli estintori e degli altri mezzi di lotta antincendio, l efficienza delle uscite di sicurezza, segnalando eventuali manomissioni o inefficienze. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 16

17 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 5) ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO Ø Il Datore di lavoro, sentito il RLS, designa gli addetti al Servizio di Primo Soccorso, che riceveranno una specifica formazione. Ø I lavoratori designati non possono rifiutare, se non per giustificato motivo. Ø In caso di infortunio o di malore di una persona, tutti i dipendenti sono tenuti ad attivarsi, ricordando che la vita della persona ferita o colta da malore spesso dipende dalla rapidità d intervento. D altra parte, soprattutto in caso di traumi gravi, il soccorso prestato da una persona inesperta potrebbe aggravare le conseguenze, dannose. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 17

18 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 6) RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza viene eletto o designato, secondo le situazioni, tra i dipendenti o le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Il RLS interviene con un ruolo attivo in tutte le fasi della gestione della sicurezza. Egli esprime un suo parere circa la valutazione dei rischi, le misure di tutela, i programmi di formazione dei lavoratori, la scelta del Responsabile e degli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione, degli addetti ai Servizi di Prevenzione Incendi e Lotta Antincendio, di Pronto Soccorso e di Gestione delle Emergenze, partecipa alle riunioni periodiche di prevenzione e protezione contro i rischi, visita tutti i luoghi di lavoro. Attraverso la sua persona, i lavoratori intervengono attivamente e non solo per controllare il rispetto della normativa di sicurezza, ma anche e soprattutto per avanzare proposte e suggerimenti. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 18

19 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 7) PREPOSTO ALLA SICUREZZA DEFINIZIONE: Art. 2 c.1, lettera e Dlgs 81/08 Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende all attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere d iniziativa. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 19

20 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 8) LAVORATORI DEFINIZIONE: Art. 2 c.1, lettera e Dlgs 81/08 Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. I lavoratori contribuiscono insieme al datore di lavoro e preposti, all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente, e verificano, per mezzo del proprio rappresentante per la sicurezza, l'applicazione delle misure di sicurezza e di tutela della salute. a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 20

21 QUALI SONO LE FIGURE DELLA SICUREZZA? 8) LAVORATORI DEFINIZIONE: Art. 2 c.1, lettera e Dlgs 81/08 Nella scuola sono classificabili come lavoratori, il personale docente e non docente e gli allievi. L Inquadramento degli allievi tra i lavoratori si riferisce agli allievi degli istituti nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici. Ivi comprese le apparecchiature fornite di VDT, limitatamente ai periodi in cui l allievo sia effettivamente applicato alle strumentazioni. Decreto Ministeriale 29 settembre 1998, n. 382 Regolamento recante norme per l'individuazione delle particolari esigenze negli istituti di istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, ai fini delle norme contenute nel decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e smi a cura del R.S.P.P. Responsabile Esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione Architetto Fabio Battistini 21

22 Concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione 22

23 Definizioni (D. Lgs. 81/08) Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; 23

24 Definizioni (D. Lgs. 81/08) L analisi di rischio è un processo logico, che comporta l identificazione di tutti i possibili eventi anomali dell attivita, la stima della probabilita che si verifichino e la valutazione dell estensione e/o della gravita delle conseguenze. Il rischio puo essere ridotto intervenendo su uno o piu fattori, ad esempio rendendo piu efficaci le misure di prevenzione di tipo tecnico, impiantistico, procedurale ed organizzativo, nonche riducendo le conseguenze negative in caso di accadimento (come bacini di contenimento, sistemi antincendio, e piani di emergenza). 24

25 Definizioni (D. Lgs. 81/08) Misure di prevenzione La presenza di personale addestrato, la disponibilita di procedure operative, la regolare effettuazione di controlli di manutenzione, l installazione di sistemi di controllo del processo, i dispositivi di allarme e blocco, sono tutti provvedimenti volti a minimizzare la probabilita di accadimento degli eventi incidentali. I provvedimenti tecnici e procedurali volti a diminuire la probabilita che avvengano eventi indesiderati sono pertanto definiti misure di prevenzione. 25

26 Definizioni (D. Lgs. 81/08) Misure di protezione Tutte le installazioni industriali sono dotate di sistemi per controllare e minimizzare le conseguenze degli incidenti, tra cui la pianificazione per la gestione delle emergenze, i presidi antincendio, i bacini di contenimento degli spandimenti di liquidi, i sistemi di abbattimento delle emissioni gassose. I provvedimenti tecnici e gestionali volti a diminuire l entita delle conseguenze di un incidente sono definiti misure di mitigazione o misure di protezione. 26

27 Definizione (D. Lgs. 81/08) Danno: lesione anatomica o alterazione dello stato di salute causati dal verificarsi di un evento connesso ad un pericolo; Il danno che può derivare al lavoratore a causa dell esposizione a un rischio può essere classificato come: 1.malattia professionale 2.infortunio 27

28 Definizione (D. Lgs. 81/08) Malattia professionale: evento dannoso che agisce sulla capacità lavorativa, e si distingue dall infortunio solo per la minore rapidità di manifestazione e quindi, per la non violenza della causa, che è lenta e progressiva nel tempo. 28

29 Definizione (D. Lgs. 81/08) Probabili differenze tra malattia professionale e infortunio: Tutte le malattie causate (o concausa) dall attività lavorativa sono definite professionali. Mentre l infortunio è un evento improvviso e violento che danneggia l integrità psico-fisica del lavoratore, la malattia professionale, è un evento lento, diluito nel tempo. 29

30 Quasi infortuni Si definisce quasi infortunio (in inglese: near miss) qualsiasi evento, correlato al lavoro, che avrebbe potuto causare un infortunio o danno alla salute (malattia o morte) ma che, per qualche motivo, non lo ha prodotto: un evento quindi che ha in sé la potenzialità di produrre un infortunio anche se non si è verificato L analisi dei quasi infortuni è importante come quella degli infortuni veri e propri per eliminare le condizioni che hanno in sé la potenzialità di produrre un infortunio Per questo è importante che i lavoratori segnalino al diretto responsabile (preposto) le condizioni che a loro avviso sono pericolose 30

31 Definizioni (D. Lgs. 81/08) Prevenzione: complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno. Salute: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità. 31

32 Obblighi del Datore di Lavoro (DdL) 1. Valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nella propria azienda 2. Elaborare e custodire in azienda il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Il documento contiene una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza, la salute e il programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione da adottare. 3. Adottare le misure contenute nel documento di valutazione dei rischi 4. Consultare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) 32

33 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI D. V. R. La valutazione dei rischi è uno degli obblighi principali di ogni Datore di Lavoro (art.li 17, 28 e 29 D.Lgs 81/08). Oggetto della valutazione Deve riguardare aspetti strutturali, organizzativi, strumentali e comportamentali. Quest ultimo particolarmente importante nella scuola; poiché attiene alle modalità con cui le persone interagiscono con le situazioni di rischio presenti, e aderiscono alle regole ed alle procedure di sicurezza. 33

34 CONTENUTI DEL DOCUMENTO Procedure per le chiamate dei mezzi di soccorso, Procedure per l evacuazione, Doveri del personale, Compiti della squadra di emergenza e primo soccorso, Elenco nominativo del personale responsabile dei vari livelli di emergenza, PROCEDURA DI ALLARME. 34

35 REGOLE DELLA SICUREZZA Impara cosa fare in caso di sinistro. Mantieni il tuo posto di lavoro. Lascia sempre sgombro l accesso agli estintori, ai sistemi antincendio e alle uscite di emergenza. Non coprire la cartellonistica di emergenza: antincendio, vie d esodo, pericoli. Abbi sempre chiara la posizione dellascala. Richiamare l attenzione solo in caso di pericolo imminente. Sforzati di mantenere la calma in ogni situazione. Non interferire con le attrezzature elettriche e non pulire con acqua o oggetti umidi.. > 35

36 REGOLE DELLA SICUREZZA Non compiere di tua iniziativa operazioni o manovre che non siano di tua competenza e per le quali non sei stato addestrato. Utilizza gli strumenti idonei al lavoro che devi compiere, assicurandoti che siano in buono stato e solo dopo averne appreso il corretto modo d uso. Prima di compiere qualsiasi tipo di operazione, analizza i rischi che tale operazione comporta e trova soluzioni per minimizzarli. Correggi sempre chi si comporta in maniera poco sicura. Aiuta i nuovi colleghi di lavoro a prendere confidenza con gli ambienti dell edificio. Conoscere le vie di fuga ed i percorsi di emergenza, fino al punto di raccolta. Conoscere le procedure ed i livelli di allarme. 36

37 Procedura e Livelli di Allarme ALLARME DI 1 LIVELLO SERIE DI n. 10 SUONI INTERMITTENTI Attivazione dello stato di allerta. PREALLARME ALLARME DI 2 LIVELLO EVACUAZIONE SERIE DI n. 1 SUONO LUNGO E PROLUNGATO Rappresenta l obbligo di allontanarsi dall edificio. ALLARME DI 3 LIVELLO FINE EMERGENZA SERIE DI n. 3 SUONI CONTINUI Indica la fine dello stato di emergenza, reale o presunta. 37

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39 TERREMOTO 1.Nel caso in cui si verifichi una scossa tellurica è fatto obbligo a tutti: Far mantenere la calma agli alunni. Far cercare riparo agli alunni sotto al proprio banco. Impedire l uscita incontrollata degli alunni dalla classe. 2.Al termine delle scosse: A seguito della segnalazione dello stato di emergenza da parte del Preposto; portarsi al di fuori dell edificio in modo ordinato, utilizzando le regolari vie di esodo, ad esclusioni degli ascensori, ed attuando l evacuazione secondo le procedure già utilizzate durante le simulazioni. Una volta al di fuori dello stabile, allontanarsi da questo e da altri vicini e portarsi in ampi piazzali lontani, possibilmente, da alberi di alto fusto e da linee elettriche aeree e restare in attesa che l evento venga a cessare. 39

40 PROCEDURE DI ALLARME IL RESPONSABILE DELL EVACUAZIONE DI EMERGENZA : ACCERTATA LA SITUAZIONE, VALUTERA UNITAMENTE AGLI ADDETTI ALLE EMERGENZE, LA NECESSITA DI EVACUARE L EDIFICIO, ORDINANDO, QUANDO INDISPENSABILE, DI EMANARE IL RELATIVO SEGNALE 40

41 COMPORTAMENTI GENERALI DA TENERSI IN SITUAZIONI DI EMERGENZA CHIUNQUE RILEVI UN PRINCIPIO D INCENDIO O VENGA A CONOSCENZA DI ALTRE SITUAZIONI DI EMERGENZA : SE E PERSONA ADDESTRATA Ø E TRATTASI DI UNA SITUAZIONE CHE EGLI STESSO RITIENE DI POTER AFFRONTARE, INTERVIENE IMMEDIATAMENTE CON I MEZZI A DISPOSIZIONE, SEGNALANDO SUCCESSIVAMENTE, LA SITUAZIONE DI EMERGENZA AL RESPONSABILE DELLA EVACUAZIONE DI EMERGENZA. SE NON E PERSONA ADDESTRATA Ø O REPUTA DI NON POTER AFFRONTARE CON SICUREZZA ED EFFICACIA LA SITUAZIONE, PROVVEDE AD AZIONARE O A FAR AZIONARE IL SEGNALE DI ALLARME PER INFORMARE GLI ADDETTI ALL EMERGENZA. 41

42 COMPORTAMENTO DEL PREPOSTO ALL EVACUAZIONE ED ALL EMERGENZA Alla segnalazione di una situazione di emergenza il Preposto all evacuazione ed all emergenza dovrà: Ø Recarsi nel luogo dell incidente per valutare la situazione. Ø Attivare gli addetti alle emergenze coordinandone l azione. Ø Valutare la necessità di chiamare soccorsi esterni (Vigili del fuoco, Pronto soccorso, Protezione civile, Forze dell ordine ecc). Ø Disporre (o effettuare o verificare che sia stata fatta) la chiamata dei mezzidi soccorso esterni, qualora necessaria. Ø All arrivo dei soccorsi, mettersi a loro disposizione per fornire le informazioni necessarie all intervento; planimetrie dei luoghi, rischi specifici, dislocazione dei mezzi di intervento aziendali, delle fonti di energia ed approvvigionamento idrico. 42

43 COMPORTAMENTO DELL ADDETTO AL PUNTO DI RACCOLTA Ø Nel caso in cui siano stati stabiliti diversi punti di raccolta, va individuato, per ogni punto di raccolta un Addetto. Ø L Addetto dovrà accertarsi, attraverso i moduli di evacuazione, che tutte le persone, che dovevano radunarsi nel proprio punto di raccolta, siano state evacuate. Ø L esito di tale verifica dovrà essere comunicata tempestivamente al Preposto all evacuazione ed all emergenza, consegnando il modello 43

44 COMPORTAMENTO DEGLI ADDETTI DI PIANO Al suono del segnale di PREALLARME Ø Gli Addetti di piano, per il proprio piano di competenza, provvedono a: Ø Verificare che le vie di esodo siano prive di ostacoli e che le porte siano facilmente apribili. Ø Aprire tutte le uscite che hanno apertura contraria al senso dell esodo. Ø Controllare che nessuno sia presente nell ascensore. Ø Chiudere eventuali valvole di intercettazione del gas o altri combustibili. Ø Aprire il cancello o portone e lasciarlo aperto, per facilitarne l ingresso dei mezzi di soccorso (solo per il collaboratore scolastico in servizio in guardiola o all ingresso). Ø Impedire l ingresso a persone o mezzi che possano intralciare le operazioni di soccorso (solo per il collaboratore scolastico in servizio in guardiola o all ingresso). 44

45 COMPORTAMENTO DEGLI ADDETTI DI PIANO Al suono del segnale di EVACUAZIONE Ø Per il proprio piano di competenza gli addetti per l emergenza di piano dovranno: Ø Interdire ai presenti l accesso all ascensore, alle scale ed ai percorsi non previsti dal piano di emergenza o comunque non utilizzabili. Ø Favorire il deflusso ordinato del piano. Ø Disattivare l interruttore elettrico di piano. Ø Nel caso che l evacuazione comporti l uscita all esterno del perimetro scolastico, attivarsi per bloccare l eventuale traffico veicolare (solo per il collaboratore scolastico in servizio in guardiola/ingresso). Ø Accertarsi che il piano sia stato evacuato completamente. Ø Dirigersi verso il punto di raccolta esterno previsto. 45

46 COMPORTAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE Il personale docente impegnato in compiti specifici per l emergenza dovrà attivarsi in tal senso solo dopo essersi fatto sostituire in aula. Al suono del segnale di PREALLARME Ø L insegnante dovrà sospendere ogni attività ed intervenire prontamente laddove si dovessero determinare, fra gli studenti, situazioni critiche dovute al panico. Ø Predisporre gli studenti i per l eventuale evacuazione. Ø Contare gli studenti presenti e prendere il registro con relativo modulo di evacuazione. Ø Cercherà di gestire l emergenza fino alla fine della stessa seguendo le indicazioni del piano di emergenza, senza mettere in pericolo l incolumità propria e degli studenti. 46

47 COMPORTAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE Al suono del segnale di EVACUAZIONE Ø L insegnante, unitamente agli studenti, dovrà abbandonare il posto di lavoro e raggiungere il punto di raccolta destinata alla propria classe. In particolare dovrà: Ø Vigilare che gli studenti seguano le indicazioni del piano di emergenza. Ø Portare con sé il registro di classe con il relativo modulo di evacuazione. Ø Ordinare gli studenti in fila e farli uscire ordinatamente dal locale. Ø Usciti tutti gli studenti, provvedere a spegnere le luci ed alla chiusura delle porte (tale compito può essere delegato allo studente chiudi fila). Ø Guidare gli studenti verso l uscita di sicurezza per raggiungere il punto di raccolta, seguendo il percorso indicato dal piano di emergenza. 47

48 COMPORTAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE Ø In caso di impedimento valutare la possibilità di raggiungere un luogo sicuro e, dopo averlo raggiunto, attendere i soccorsi o la fine dell emergenza. In alternativa restare nell aula, chiudendoporte e finestre. Ø Appena arrivati nel punto di raccolta, effettuare l appello al fine di verificare la presenza e la condizione degli studenti, e/o verificare il numero degli stessi. Ø Compilare il modulo di evacuazione e farlo pervenire al Responsabile Punto di raccolta o al Responsabile dell emergenza. 48

49 COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI Al suono del segnale di PREALLARME Ø Mantenere la calma. Ø Non urlare. Ø Restare al proprio posto. Ø Seguire le istruzioni dell insegnante. 49

50 Ø Ø Ø Ø Ø Ø Al suono del segnale di EVACUAZIONE Non precipitarsi fuori dall aula. Non soffermarsi a raccogliere oggetti o prendere cartelle, zaini e cappotti. Uscire in fila ordinatamente dall aula. Non correre, camminare senza abbandonare la fila in modo sollecito senza fermarsi e senza spingere i compagni che sono davanti. Fare attenzione alle indicazioni dell insegnante soprattutto nel caso che si verifichino contrattempi che richiedano una modifica delle modalità di uscita. Appena giunti nel luogo sicuro di raccolta, restare riuniti e collaborare con l insegnante per verificare la presenza di tutti i compagni. 50

51 Gli studenti, per qualsiasi ragione, dovessero trovarsi isolati rispetto alla propria classe, al suono del segnale di PRE-ALLARME, dovranno immediatamente raggiungere la propria classe. Se ciò non fosse possibile in caso di evacuazione dovranno unirsi al gruppo della classe più vicina e seguire i comportamenti dello stesso. Non potendosi aggregare a nessun gruppo si dirigeranno verso l esterno senza correre, seguendo le vie di fuga indicate dalla segnaletica e raggiungeranno il punto di raccolta. È importante, al fine di favorire l evacuazione, che zaini, cartelle, cappotti ed altro non siano d intralcio, è buona norma di prevenzione che gli stessi siano sempre riposti negli appositi appendiabiti o posizionati sotto il banco o in locali e spazi esterni all aula. 51

52 COMPORTAMENTO DEL PERSONALE NON DOCENTE Al suono del segnale di PREALLARME Il personale non docente (escluso gli addetti di piano e gli addetti alle emergenze) dovrà: Ø Sospendere il lavoro. Ø Spegnere eventuali attrezzature ed apparecchiature elettriche in uso. Ø Chiudere le finestre eventualmente aperte nella zona circostante. Ø Predisporsi all eventuale evacuazione. 52

53 Al suono del segnale di EVACUAZIONE Tutto il personale della scuola presente esclusi gli addetti di piano e gli addetti alle emergenze, questi ultimi se interessati), devono: Ø Abbandonare immediatamente il proprio posto di lavoro e dirigersi verso punto di raccolta esterno prestabilito seguendo le indicazioni riportate nelle planimetrie di piano. Ø Il lavoratore che per ultimo abbandonerà il proprio ufficio, dovrà spegnere le luci e chiudere la porta dietro di sé, al fine di segnalare al coordinatore di piano l avvenuta evacuazione di tutti i presenti nella stanza. Ø Raggiungere il punto di raccolta la zona sicura alla quale è destinato, senza correre o gridare. 53

54 COMPORTAMENTO ASSISTENZA ALUNNI CON DIVERSITÁ Ø In caso di presenza di persone con diversità, o di persone comunque non deambulanti, laddove possibile, devono essere previste almeno due persone incaricate alla loro assistenza. Ø La scelta dei nominativi deve ricadere su dipendenti, o anche studenti che si rendessero disponibili, con temperamento non emotivo, corporatura robusta, non necessariamente appartenenti alla squadra di emergenza. Ø Essi aiutano materialmente ed assistono i disabili nell esodo dal settore interessato dell emergenza, in modo tale che questi possano abbandonare l edificio in tutta sicurezza. Collaborano eventualmente con i componenti della squadra di emergenza per l assistenza di soggetti particolarmente emotivi e/o in stato di evidente disagio. 54

55 Al suono del segnale di PREALLARME Ø Alla segnalazione ricevuta dagli addetti alle emergenze o dai coordinatori dell evacuazione di piano: Ø Raggiungono immediatamente il diversamente abile al quale sono stati preventivamente assegnati, oppure le persone indicategli dal Responsabile della evacuazione di emergenza o dagli addetti all emergenza. Ø Si portano con l assistito, in prossimità della più vicina uscita di piano. Al suono del segnale di EVACUAZIONE Ø Agevolano l esodo del diversamente abile. Ø Assistono il diversamente abile anche dopo avere raggiunto il punto esterno di raccolta. 55

56 Arrivederci! 56

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