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1 Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 2 dicembre 2015 (OR. en) 14325/15 NOTA Origine: Destinatario: SOC 679 GENDER 26 SPORT 63 CULT 81 Comitato dei rappresentanti permanenti (parte prima) Consiglio n. doc. prec.: 13532/15 SOC 628 GENDER 20 SPORT 52 CULT 67 Oggetto: La parità tra donne e uomini nel campo decisionale - Progetto di conclusioni del Consiglio 1. La presidenza ha predisposto l'allegato progetto di conclusioni del Consiglio sul tema "La parità tra donne e uomini nel campo decisionale." 2. Le conclusioni si fondano su una relazione dell'istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) dal titolo "Esame dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino negli Stati membri dell'ue: la parità di genere nell'esercizio del potere e nei processi decisionali." 1 3. Tale iniziativa si colloca nel contesto del seguito dato alla piattaforma d'azione di Pechino, adottata dalla Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne del Cfr. doc /15 ADD /15 bla/mas/va/s 1

2 4. Il Comitato dei rappresentanti permanenti ha raggiunto un accordo generale sul testo delle conclusioni che figura in allegato. PL e UK hanno tuttavia mantenuto riserve generali di esame. UK ha inoltre mantenuto una riserva d'esame sul punto Si invita il Consiglio a: - esaminare le riserve d'esame in sospeso; - adottare il progetto di conclusioni e - decidere di iscrivere nel processo verbale la dichiarazione contenuta nell'addendum 1 della presente nota /15 bla/mas/va/s 2

3 La parità tra donne e uomini nel campo decisionale Progetto di conclusioni del Consiglio 2 RILEVANDO CHE 1. La parità tra donne e uomini è un principio fondamentale dell'unione europea sancito dai trattati, e uno degli obiettivi e compiti dell'unione europea, e l'integrazione del principio di uguaglianza tra donne e uomini in tutte le sue azioni rappresenta una missione specifica dell'unione. 2. La Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea dichiara che "la parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione" e che "il principio della parità non osta al mantenimento o all'adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato." 3. Nella sua strategia per la parità tra donne e uomini , la Commissione europea ha identificato la parità nel processo decisionale come uno dei suoi settori d'azione prioritari. 4. Nel patto europeo per la parità di genere, il Consiglio ha insistito sulla necessità di "misure atte a colmare i divari di genere e combattere la segregazione di genere nel mercato del lavoro", compresa la promozione della "pari partecipazione delle donne e degli uomini al processo decisionale a tutti i livelli e in tutti i settori, onde utilizzare pienamente tutti i talenti." 2 Conclusioni adottate nel quadro dell'esame dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino, con particolare riguardo al settore critico "G: Donne al potere e processo decisionale" /15 bla/mas/va/s 3

4 5. Le presenti conclusioni si fondano sui precedenti lavori e sugli impegni politici espressi dal Parlamento europeo, dal Consiglio, dalla Commissione e da altre parti interessate in tale settore, compresi i documenti elencati nell'allegato II. 6. Persiste la necessità di conseguire un'effettiva parità di genere nell'unione europea e ciò richiede un approccio su più fronti che comprenda disposizioni legislative, azioni di sensibilizzazione per promuovere un mutamento di atteggiamento e programmi di azione positiva. 7. Nell'UE, le donne rappresentano oltre la metà della popolazione e dell'elettorato e hanno un'istruzione elevata, eppure continuano a essere sottorappresentate nelle posizioni decisionali a tutti i livelli. La partecipazione paritaria di donne e uomini ai processi decisionali è una questione di giustizia, rispetto dei diritti umani e buon governo. La parità tra donne e uomini nel campo decisionale è necessaria per meglio rispecchiare la composizione della società e per rafforzare la democrazia e promuoverne il corretto funzionamento. Essa potrebbe altresì giovare alla crescita economica e alla competitività dell'ue. 8. In occasione di una riunione informale organizzata dalla presidenza lussemburghese il luglio 2015, i ministri delle pari opportunità e del lavoro hanno affrontato il tema "I cambiamenti nel mercato del lavoro: una sfida per donne e uomini." I loro scambi si sono incentrati sull'evoluzione dei ruoli delle donne e degli uomini, sui congedi e sulle formule di lavoro flessibili per donne e uomini e sulla promozione del cambiamento nella cultura aziendale. Rendendo i luoghi di lavoro e le politiche di conciliazione più favorevoli alla parità e incoraggiando una più equa ripartizione delle responsabilità familiari tra donne e uomini si può anche contribuire a una maggiore parità nei processi decisionali /15 bla/mas/va/s 4

5 9. Il Consiglio ha già evidenziato l'esigenza di accrescere la rappresentanza delle donne negli organi decisionali, non solo nei campi dell'economia e della politica, ma anche in settori quali scienza e ricerca, media e sport. Gli Stati membri e la Commissione hanno adottato varie misure. In vari Stati membri vi sono chiari segnali di miglioramento della situazione generale. È però assodato che le donne continuano a essere sottorappresentate nelle posizioni decisionali in tutti gli ambiti. La questione dell'equilibrio di genere nei processi decisionali richiede dunque ancora particolare attenzione da parte dei responsabili politici e dei ricercatori. 10. Uno dei settori critici identificati dalla piattaforma d'azione di Pechino è "Donne al potere e processo decisionale" (settore G), che include due obiettivi strategici, vale a dire l'adozione di misure volte a garantire parità di accesso e piena partecipazione delle donne alle strutture di potere e ai processi decisionali (G1) e l'aumento della capacità delle donne di partecipare ai processi decisionali e all'esercizio di responsabilità (G2). Questo settore critico è stato riesaminato dal Consiglio nel 1999, nel 2003 e nel Sulla base di una relazione di monitoraggio indipendente dell'istituto europeo per l uguaglianza di genere (EIGE) intitolata "Beijing + 20" ("Pechino 20 anni dopo") del 2014, il Consiglio ha adottato conclusioni in cui si è impegnato ad affrontare le restanti sfide nel campo della parità di genere, compresi i divari di genere nei processi decisionali. Nel 2015 l'unione europea e i suoi Stati membri hanno rinnovato il loro impegno a intensificare le azioni e le misure volte ad assicurare la piena ed effettiva attuazione della dichiarazione e della piattaforma d'azione di Pechino. ACCOGLIENDO CON FAVORE 11. La relazione intitolata "Review of the implementation of the Beijing Platform for Action in the EU Member States: Gender Equality in Power and Decision-Making" ("Esame dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino negli Stati membri dell'ue: la parità di genere nell'esercizio del potere e nei processi decisionali") 3, stilata dall'eige su richiesta della presidenza lussemburghese, che fornisce una panoramica della partecipazione delle donne e degli uomini ai processi decisionali politici, economici e sociali nel periodo compreso tra il 2003 e il La relazione presenta inoltre esempi di iniziative intraprese dagli Stati 3 Cfr /15 ADD /15 bla/mas/va/s 5

6 membri per promuovere la partecipazione delle donne, in particolare a posizioni di responsabilità /15 bla/mas/va/s 6

7 12. La relazione presenta anche le tendenze generali nei processi decisionali di taluni altri settori, quali istituti di ricerca e mondo accademico, media e organizzazioni sportive, per i quali sono disponibili dati comparabili. RILEVANDO CHE 13. La relazione dell'eige illustra chiaramente i progressi incoraggianti compiuti negli ultimi anni, anche se la situazione varia considerevolmente da uno Stato membro all'altro. In particolare, è aumentata in modo evidente la percentuale di donne nelle alte sfere dirigenziali di istituzioni legislative e politico-esecutive e della pubblica amministrazione. Si è registrato un lieve miglioramento anche nelle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro a livello sia nazionale che europeo. Nella sfera economica, si è gradualmente rafforzata la rappresentanza delle donne nei più alti organi decisionali delle principali società quotate in borsa, e il miglioramento più significativo si è registrato nei paesi che hanno adottato misure legislative in questo settore. Nel settore finanziario, invece, il tasso di miglioramento è stato molto meno marcato. 14. Per quanto concerne il mondo accademico e la ricerca, la relazione dell'eige rivela che le donne al vertice della gerarchia decisionale rimangono una minoranza, sebbene la situazione complessiva stia iniziando a migliorare. Nelle organizzazioni del settore dei media, la percentuale di donne che occupano posizioni decisionali diminuisce in modo direttamente proporzionale al livello gerarchico. Lo stesso dicasi per il settore dello sport, nel quale la rappresentanza di donne nelle più alte posizioni decisionali delle pertinenti organizzazioni rimane molto esigua negli Stati membri e a livello europeo /15 bla/mas/va/s 7

8 15. La scarsa presenza delle donne nei processi decisionali è una questione molto ampia e sfaccettata che va posta nel contesto di vari sforzi politici volti a migliorare la parità di genere, tra cui politiche intese ad aumentare il tasso di occupazione delle donne, a ridurre il differenziale retributivo di genere e ad affrontare la segregazione di genere nei settori dell'istruzione e dell'occupazione nonché procedure di nomina e sistemi di promozione non trasparenti. In tale contesto è inoltre necessario promuovere politiche favorevoli alla famiglia, sostenere una più equa ripartizione delle responsabilità familiari e di assistenza tra donne e uomini, migliorare la conciliazione della vita professionale, familiare e privata e superare stereotipi di genere e sfidare idee preconcette circa i ruoli delle donne e degli uomini. 16. La relazione dell'eige si fonda su dati basati sui 18 indicatori relativi ai processi decisionali politici ed economici approvati dal Consiglio nel 1999, 2003 e 2008, e nella sua relazione l'eige ha suggerito varie modifiche agli indicatori esistenti 4 e ha proposto indicatori supplementari: leadership nei partiti politici, leadership nel settore delle imprese e politiche. 4 Cfr. allegato 1. Le modifiche intendono migliorare la compatibilità degli indicatori con i dati disponibili nella base di dati della Commissione sulle donne e sugli uomini che partecipano al processo decisionale. Cfr. relazione dell'eige riportata nel doc /15 ADD /15 bla/mas/va/s 8

9 17. PRENDENDO ATTO dei seguenti tre nuovi indicatori sviluppati dall'eige al fine di misurare l'equilibrio di genere nei processi decisionali: Indicatore 7: la percentuale di donne e di uomini fra i segretari e vicesegretari dei principali partiti politici degli Stati membri. Indicatore 19: la percentuale e il numero di donne e di uomini tra i membri esecutivi e non esecutivi 5 dei due più alti organi decisionali delle principali società registrate a livello nazionale e quotate nella borsa nazionale. Indicatore 20: politiche intese a promuovere una partecipazione equilibrata di donne e di uomini nei processi decisionali economici. 5 Compresi, se del caso, i rappresentanti dei lavoratori /15 bla/mas/va/s 9

10 IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA INVA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, nell'ambito delle rispettive competenze, a: 18. proseguire il monitoraggio del settore critico "Donne al potere e processo decisionale" (settore G) mediante gli indicatori di cui all'allegato I, compresi due 6 dei nuovi indicatori elaborati dall'eige, e mediante un ulteriore sviluppo e miglioramento degli stessi, avvalendosi pienamente dell'operato dell'eige e di Eurostat; 19. migliorare, a livello sia nazionale che dell'ue, la raccolta, l'analisi e la diffusione di dati completi, comparabili, affidabili e regolarmente aggiornati sul tema della parità tra donne e uomini nel campo decisionale, collaborando con gli uffici statistici nazionali e dell'ue e avvalendosi pienamente dell'operato dell'eige, prestando particolare attenzione ai campi in cui si registra una carenza di dati armonizzati e comparabili, come la ricerca, i media e lo sport; 20. promuovere ulteriormente la ricerca su questioni connesse a questo settore di interesse, tra cui misure efficaci per eliminare i divari di genere nei processi decisionali, nonché la ricerca sulla partecipazione delle donne ai processi decisionali nei campi della ricerca, dei media e dello sport, come anche nel settore sociale e del volontariato (comprese le ONG e le associazioni caritative), avvalendosi pienamente dell'operato dell'eige; 21. riesaminare periodicamente i progressi compiuti nei settori critici individuati nella piattaforma d'azione di Pechino per cui sono già stati elaborati indicatori, per tenere conto dei risultati di tali esami nella relazione annuale della Commissione sui progressi nella parità tra donne e uomini, e, se del caso, elaborare indicatori relativi ai settori critici per i quali non sono ancora stati definiti, avvalendosi pienamente dell'operato dell'eige e di Eurostat; 6 Indicatori 7 e /15 bla/mas/va/s 10

11 22. intensificare gli sforzi volti a promuovere l'equa rappresentanza di donne e uomini nei processi decisionali, perseguendo un duplice approccio che combina integrazione di genere e azioni specifiche; 23. adottare, mantenere e potenziare le misure intese ad aumentare la rappresentanza delle donne nei processi decisionali della sfera politica ed economica, e in altri settori quali mondo accademico e scientifico, istituti di ricerca, media e sport; 24. prendere in considerazione un'ampia gamma di misure diverse, legislative e/o non legislative, volontarie o vincolanti, nonché lo scambio di buone prassi, al fine di migliorare l'equilibrio di genere negli organi decisionali in tutti i settori; 25. combattere gli stereotipi di genere in tutti i settori politici pertinenti, anche attraverso campagne di sensibilizzazione, misure educative e, se del caso, un'azione positiva, e incoraggiare i professionisti del settore dei media a sfidare idee preconcette circa i ruoli delle donne e degli uomini, anche riguardo alle posizioni dirigenziali e alle responsabilità familiari e di assistenza; 26. adottare, se del caso, misure intese a eliminare gli ostacoli personali, organizzativi e sociali alla base della decisione delle donne di non entrare in politica o di non perseguire le più alte posizioni decisionali all'interno di imprese e di altre organizzazioni pubbliche e private; 27. adottare misure appropriate per incoraggiare una più equa ripartizione delle responsabilità familiari e di assistenza tra donne e uomini e accelerare i progressi nel miglioramento della conciliazione della vita professionale, familiare e privata anche allo scopo di consentire alle donne e agli uomini di partecipare a parità di condizioni al mercato del lavoro, alla politica e ad altri settori di attività, nonché al fine di assicurare che le interruzioni di carriera dovute alla necessità di assumere responsabilità di assistenza non impediscano alle donne e agli uomini aventi figli o altre persone a carico di avanzare verso posizioni di alto livello. A tale riguardo, è fondamentale garantire la disponibilità di un'assistenza all'infanzia e di servizi di assistenza per le persone a carico accessibili, abbordabili e di qualità; 14325/15 bla/mas/va/s 11

12 28. favorire un dibattito pubblico sull'equilibrio di genere nei processi decisionali e rafforzare le misure di sviluppo di capacità, come mentoring, sponsorizzazione e formazione e sensibilizzazione dei media, e incentivare lo scambio di buone prassi; 29. promuovere il cambiamento istituzionale e culturale presso le imprese e le organizzazioni pubbliche e private, in modo da garantire che le donne e gli uomini godano di pari opportunità di avanzamento in posizioni decisionali a tutti i livelli; 30. sostenere programmi volti a migliorare l'equilibrio di genere nei processi decisionali avviati in diversi ambiti da ONG, parti sociali e tutte le altre parti interessate che operano a favore della parità di genere. INVA: 31. gli Stati membri a riconoscere i vantaggi del perseguimento di una rappresentanza equilibrata 7 di donne e uomini nei processi decisionali politici e a incoraggiare in tal modo la fissazione di obiettivi e termini ambiziosi in funzione delle circostanze nazionali, rispettando nel contempo il ruolo dei partiti politici; 32. la Commissione europea, i governi, i partiti politici, il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali a promuovere una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nella sfera politica, prestando particolare attenzione alla posizione occupata dalle donne nelle liste dei partiti, ad esempio introducendo un sistema "zipper" in cui candidate e candidati siano posizionati in alternanza in dette liste, anche in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 2019, della nomina della nuova Commissione europea sempre nel 2019 e delle nomine a posizioni di alto livello nelle istituzioni dell'ue; 7 Secondo la definizione utilizzata dal Consiglio d'europa, la rappresentanza di donne o di uomini non dovrebbe scendere al di sotto del 40% /15 bla/mas/va/s 12

13 33. i governi e le parti sociali, nel pieno rispetto della loro autonomia, nonché le imprese dei settori pubblico e privato, a introdurre politiche di ampia portata in materia di pari opportunità e a fissare obiettivi e termini per l'ulteriore sviluppo e l'attuazione di misure efficaci, tra cui sistemi di formazione, mentoring e sponsorizzazione e altre iniziative, volte a garantire una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nei processi decisionali e nelle sfere dirigenziali; 34. le imprese pubbliche e private e altre organizzazioni a perseguire una cultura aziendale più favorevole alla parità, che includa formule di lavoro flessibili e trasparenza nelle procedure di assunzione e promozione, nonché a incoraggiare la partecipazione dell'alta dirigenza a questi sforzi. INVA LA COMMISSIONE EUROPEA a: 35. adottare, in una comunicazione, una nuova strategia per la parità di genere dopo il 2015, che sia strettamente legata alla strategia Europa 2020 e che tenga in considerazione anche l'agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile; 36. affrontare la parità nei processi decisionali nella suddetta strategia e nelle sue relazioni annuali sulla parità tra donne e uomini; 37. monitorare i progressi compiuti a livello dell'ue e promuovere lo scambio di esperienze e di buone prassi riguardo alle misure intese a colmare il divario di genere nei processi decisionali a tutti i livelli e in tutti i settori; 38. perseguire attivamente l'equilibrio di genere al proprio interno a tutti i livelli decisionali /15 bla/mas/va/s 13

14 ALLEGATO I Indicatori 8 Indicatore 1: percentuale di donne nella camera unica/bassa dei parlamenti nazionali/federali degli Stati membri e nel Parlamento europeo. Indicatore 2: se del caso, percentuale di donne nelle assemblee regionali degli Stati membri. Indicatore 3: percentuale di donne nelle assemblee locali degli Stati membri. Indicatore 4: politiche. politiche intese a promuovere una partecipazione equilibrata alle elezioni Indicatore 5: percentuale e numero di donne tra i membri dei governi nazionali/federali degli Stati membri e percentuale di donne tra i membri della Commissione europea. Indicatore 6: percentuale e numero di donne e di uomini con funzioni di ministro o sottosegretario nei vari settori di attività (portafogli/ministeri in base alla tipologia BEIS) dei governi nazionali/federali degli Stati membri. Indicatore 7: percentuale e numero di donne e di uomini tra i segretari e vicesegretari dei principali partiti politici degli Stati membri. 8 Gli indicatori 7 e 19 sono nuovi. Un indicatore precedentemente introdotto è stato soppresso (cfr. indicatore 3 nel doc /03). Gli altri indicatori stabiliti in precedenza sono stati riveduti e rinumerati. Per maggiori dettagli, si veda la relazione dell'eige (doc /15 ADD 1) /15 bla/mas/va/s 14

15 Indicatore 8: percentuale di donne tra i funzionari di grado più elevato negli Stati membri. Indicatore 9: ripartizione di donne e uomini tra i funzionari di grado più elevato dei vari settori di attività degli Stati membri (portafogli/ministeri in base alla tipologia BEIS). Indicatore 10: percentuale e numero di donne tra i membri delle Corti supreme degli Stati membri e percentuale e numero di donne tra i membri della Corte di giustizia e del Tribunale dell'unione europea. Indicatore 11: percentuale e numero di donne e di uomini tra i governatori e i vicegovernatori delle banche centrali degli Stati membri e il presidente della Banca centrale europea. Indicatore 12: percentuale e numero di donne e di uomini tra i membri degli organi decisionali delle banche centrali degli Stati membri e della Banca centrale europea. Indicatore 13: percentuale e numero di donne e di uomini tra i presidenti e i vicepresidenti delle parti sociali che rappresentano i lavoratori a livello nazionale ed europeo. Indicatore 14: percentuale e numero di donne e di uomini tra i membri dei più alti organi decisionali delle parti sociali che rappresentano i lavoratori a livello nazionale ed europeo /15 bla/mas/va/s 15

16 Indicatore 15: percentuale e numero di donne e di uomini tra i presidenti e i vicepresidenti delle parti sociali che rappresentano i datori di lavoro a livello nazionale ed europeo. Indicatore 16: percentuale e numero di donne e di uomini tra i membri dei più alti organi decisionali delle parti sociali che rappresentano i datori di lavoro a livello nazionale ed europeo. Indicatore 17: percentuale e numero di donne e di uomini tra i presidenti e gli amministratori delegati delle principali società registrate a livello nazionale e quotate nella borsa nazionale. Indicatore 18: percentuale e numero di donne e di uomini tra i membri del più alto organo decisionale delle principali società registrate a livello nazionale e quotate nella borsa nazionale. Indicatore 19: percentuale e numero di donne e di uomini tra i membri esecutivi e non esecutivi 9 dei due più alti organi decisionali delle principali società registrate a livello nazionale e quotate nella borsa nazionale. 9 Compresi, se del caso, i rappresentanti dei lavoratori /15 bla/mas/va/s 16

17 Riferimenti ALLEGATO II 1. Legislazione dell'ue Raccomandazione 96/694/CE del Consiglio del 2 dicembre 1996 riguardante la partecipazione delle donne e degli uomini al processo decisionale (GU L 319 del , pag. 11) Direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (rifusione) (GU L 204 del , pag. 23) Regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 2006 che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (GU L 403 del , pag. 9) 2. Conclusioni del Consiglio Tutte le conclusioni del Consiglio adottate sull'esame della piattaforma d'azione di Pechino 10 e in particolare quelle sotto elencate. Conclusioni del Consiglio sull'esame dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino ad opera degli Stati membri e delle istituzioni dell'unione europea [Donne al potere e processo decisionale] (11862/99) Conclusioni del Consiglio sull'esame dell'attuazione, da parte degli Stati membri, della piattaforma di azione di Pechino: disparità salariali tra donne e uomini (14485/01) Conclusioni del Consiglio sull'esame dell'attuazione, da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell'ue, della piattaforma d'azione di Pechino: donne e uomini nei centri decisionali economici (15205/03) Conclusioni del Consiglio sul potenziamento delle risorse umane in ambito scientifico e tecnologico nello spazio europeo della ricerca (8194/05) Conclusioni del Consiglio sull'esame dell'attuazione, da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell'ue, della piattaforma d'azione di Pechino: donne e processo decisionale politico (9670/08) /15 bla/mas/va/s 17

18 Conclusioni del Consiglio "Eliminare gli stereotipi di genere nella società" (9671/08) Conclusioni del Consiglio sulle carriere scientifiche favorevoli alla famiglia: verso un modello integrato (10212/08) Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento dell'impegno e intensificazione dell'azione per colmare il divario di retribuzione tra i generi, nonché revisione dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino (18121/10) Conclusioni del Consiglio, del 7 marzo 2011, sul Patto europeo per la parità di genere ( ) (GU C 155 del , pag. 10) Conclusioni del Consiglio "Migliorare il ruolo delle donne in qualità di decisori nei media" (11470/13) Conclusioni del Consiglio sulla parità di genere nello sport (GU C 183/9 del , pag. 39) Conclusioni del Consiglio sull'esame dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell'ue (16891/14) Conclusioni del Consiglio sulle questioni di genere nel contesto dello sviluppo (9242/15) 3. Commissione Comunicazione della Commissione: Maggiore impegno verso la parità tra donne e uomini: "Carta per le donne - Dichiarazione della Commissione europea in occasione della giornata internazionale della donna Commemorazione del 15 anniversario dell'adozione della dichiarazione e della piattaforma d'azione della Conferenza mondiale dell'onu sulle donne, svoltasi a Pechino, e del 30 anniversario della Convenzione dell'onu sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne" (7370/10) Comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010: "Europa Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (7110/10) Comunicazione della Commissione del 21 settembre 2010: Strategia per la parità tra donne e uomini (13767/10) Comunicazione della Commissione del 14 novembre 2012: Equilibrio di genere ai vertici delle società: un contributo a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (16428/12) Documenti di lavoro dei servizi della Commissione: relazioni annuali sui progressi nella parità tra donne e uomini: Base di dati sulle donne e sugli uomini che partecipano al processo decisionale: /15 bla/mas/va/s 18

19 4. EIGE Relazione dell'eige intitolata "Review of the implementation of the Beijing Platform for Action in the EU Member States: Gender Equality in Power and Decision-Making" ("Esame dell'attuazione della piattaforma d'azione di Pechino negli Stati membri dell'ue: la parità di genere nell'esercizio del potere e nei processi decisionali "(doc /15 ADD 1) 5. Nazioni Unite Dichiarazione e piattaforma d'azione di Pechino, Raccomandazione generale n. 23 del CEDAW: Vita politica e pubblica Raccomandazione generale n. 25 del CEDAW: articolo 4, paragrafo 1, della Convenzione (misure speciali temporanee) 14325/15 bla/mas/va/s 19

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