Il Bisogno Psicologico Della Persona Soccorsa

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1 Il Bisogno Psicologico Della Persona Soccorsa OBIETTIVI FORMATIVI Durante l espletamento delle proprie funzioni in un servizio d emergenza il soccorritore dovrà essere in grado di: - Adottare una professionalità relazionale - Esprimere la cultura della propria associazione attraverso l immagine e il senso di appartenenza - Interagire efficacemente nella propria squadra Parole chiave - Interazione - Integrazione - Passione - Riservatezza - Rispetto per la privacy Introduzione La gestione di un servizio in emergenza è tanto più efficace quanto lo è l interazione, la collaborazione e la comunicazione tra i membri della squadra in ambulanza. L operato di ogni singolo soggetto impatta sul risultato di tutti. I soggetti non sono portatori di verità private e dunque opinioni differenti possono rappresentare occasioni di convergenze ampie e durature.per raggiungere una buona armonia nel gruppo è quindi necessario che ogni singolo soccorritore si impegni a tenere degli atteggiamenti collaborativi che risultano professionali e dispensano sicurezza all utente e ai famigliari. Il gruppo è qualcosa di più della somma dei suoi membri: ha struttura propria, fini peculiari, relazioni con altri gruppi. L essenza è una totalità dinamica. Un cambiamento di una sua parte interessa tutte le altre. Lewin L atteggiamento professionale L atteggiamento è la capacità di produrre risposte riguardo a situazioni; la professionalità è la capacità di svolgere i compiti che si è chiamati a fare con competenza, scrupolosità, adeguata preparazione e responsabilità. 1

2 Tale ambito comprende comportamenti che trasmettono immediatamente un senso di fiducia e sicurezza nelle competenze verbali e comportamentali (tra cui le abilità tecniche) del soccorritore. Alcuni punti di attenzione: - Lo standing: 1. indossare la divisa pulita e in ordine; 2. esporre il tesserino della propria associazione; 3. curare l aspetto fisico e l adeguatezza dello stesso. - Le emozioni: gestire consapevolmente le proprie emozioni (il volontario può provare ansia rispetto alle proprie capacità di affrontare la situazione di emergenza, paura di un eventuale contagio, dolore per la situazione della persona soccorsa o ancora fastidio, insofferenza, noia, ecc ) - La comunicazione: 1. interagire con la persona soccorsa e i familiari con rispetto e gentilezza; 2. utilizzare tono e volume del parlato adeguati; 3. utilizzare un linguaggio chiaro evitando forme prolisse. - L abilità tecnica: 1. svolgere con sicurezza le metodiche di soccorso e, ove si abbiano incertezze, non esitare a richiedere la collaborazione dei compagni di squadra; 2. esaudire con attenzione e interesse le richieste comunicatevi dalla persona soccorsa, nei limiti esplicitati dei protocolli di intervento e del ruolo del volontario. L atteggiamento collaborativo L atteggiamento è la capacità di produrre risposte riguardo a situazioni; la collaborazione è la capacità di aiutare e sostenere. La collaborazione e la cooperazione sono due elementi necessari alla creazione e al mantenimento del lavoro di una squadra. La squadra deve impegnarsi a integrare i bisogni individuali al fine di raggiungere gli obiettivi comuni: - sopportarsi non è sufficiente, bisogna accettarsi; - accettarsi non è sufficiente, bisogna integrarsi; - integrarsi non è sufficiente, bisogna fare risultati; - fare risultati non è sufficiente, bisogna migliorare. 2

3 Sono dunque funzionali a tale logica la capacità di: 1. controllare e interpretare la dinamica interpersonale; 2. muoversi nel rispetto e nel contrasto degli altri; 3. avere regole chiare, definire ruoli e responsabilità; 4. avere chiari gli obiettivi da raggiungere; 5. integrare culture, attitudini e conoscenze differenti. Un esempio concreto di tali atteggiamenti potrebbe essere la situazione in cui si dispone di un soccorritore alto e robusto e di una soccorritrice abituata a comunicare con la gente, al primo verranno affidati tutti i compiti più pesanti mentre la seconda si dedicherà maggiormente alla sfera relazionale. Così facendo si otterrà un lavoro di squadra, ossia un azione sinergica, in cui oltre alla pianificazione e allo svolgimento del compito organizzativo, si è valutata anche la gestione delle relazioni interpersonali. Il risultato è qualcosa di più e di diverso da ciò che ogni singolo individuo avrebbe potuto produrre da solo. Tramite lo scambio di informazioni e di conoscenze i membri della squadra possono accrescere le proprie competenze innalzando in tal modo la qualità del servizio offerto e producendo così un miglioramento continuo. Leadership come strumento per il raggiungimento dell obiettivo Affinché tutto ciò si realizzi è necessario che oltre a esserci stima e fiducia reciproca, emerga all interno della squadra la leadership: non esiste il concetto di leadership senza la comunicazione e la condivisione. Lo stile di leadership più funzionale al raggiungimento dell obiettivo è quello transazionale: al variare del contesto si mettono in atto comportamenti finalizzati al raggiungimento dei risultati e si individua la guida più idonea che per conoscenze, capacità e attitudini sia in grado di valutare le buone prestazioni, anticipare le performance negative e correggerle, ma tendendo comunque verso una leadership permissiva che conduca la squadra al risultato. Questa figura può essere definita come una persona che lavora con il gruppo e non per o sul gruppo: non si sostituisce a esso né nelle decisioni né nel superamento delle difficoltà. La sua funzione è cercare di ottimizzare le risorse disponibili all interno del gruppo sia in termini operativi che relazionali. 3

4 Il leader dunque altro non è che un soccorritore che durante un determinato servizio si impegna a rendere più fluido il lavoro cercando di integrare nel miglior modo possibile le risorse presenti. Nel caso in cui, ad esempio, la squadra sia impegnata in un soccorso stradale e uno dei soccorritori abbia svolto di recente un servizio simile o gli sia capitato di trovarsi molto spesso in situazioni analoghe, spetterà probabilmente a lui rivestire questo compito di integrazione e armonizzazione del servizio. Un altro esempio potrebbe riguardare il caso in cui si crei una squadra in cui un solo soccorritore ha già avuto modo di operare almeno una volta con tutti i suoi compagni; risulterà naturale che sia lui a gestire le relazioni e il coordinamento all interno del gruppo. Questi casi ci aiutano ulteriormente a comprendere che il leader non è necessariamente il soccorritore più esperto, né sempre lo stesso, né il migliore, bensì la guida più idonea per la contingenza. Gli atteggiamenti collaborativi che devono contraddistinguere il leader devono perciò ritrovarsi in qualsiasi soccorritore di qualsiasi squadra. Un buon grado di cooperazione e unione può essere raggiunto attenendosi a poche, ma fondamentali azioni: - usate un linguaggio chiaro, comune e comprensibile da tutti i componenti del gruppo; - rispettate la diversità di opinioni; - assumete comportamenti gentili e disponibili alla cooperazione; - dimostrate sicurezza personale e spirito di intraprendenza; - adeguatevi alle decisioni prese dal gruppo; - rispettate il ruolo del leader del momento, mantenendo un atteggiamento di critica attenta e costruttiva; - dopo aver terminato il servizio, discutete con il gruppo le vostre incertezze, dubbi e preoccupazioni circa il servizio svolto. il rispetto per la privacy altrui L intervento del soccorritore è indirizzato a persone, non sarebbe assolutamente etico e professionalmente corretto approfittare della situazione di disagio e di urgenza in cui opera per invadere l intimità altrui. I compiti essenziali affinché si possa procedere in tale direzione possono venire schematizzati in poche azioni indispensabili: - coprire eventuali nudità; - non fissare lo sguardo su parti intime o mutilate; 4

5 - riparare la persona durante l evacuazione o la minzione; - mantenere un atteggiamento rispettoso dell intimità e dell autonomia altrui in ogni momento del servizio; - rispettare il segreto professionale. 5

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