Piano di controllo della specie cinghiale per il periodo 2011/2015
|
|
- Eugenio Palma
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CONSORZIO DEL PARCO REGIONALE DEI LAGHI DI SUVIANA E BRASIMONE Piano di controllo della specie cinghiale per il periodo 2011/2015 Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 1
2 Inquadramento generale dell area protetta Inquadramento geografico Il Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone, istituito con L.R. n. 38/95, è gestito da un Consorzio obbligatorio formato dai comuni di Camugnano, Castel di Casio e Castiglione dei Pepoli, dalla Comunità Montana Appennino Bolognese e dalla Provincia di Bologna. Con una superficie complessiva di circa 3718 ha, si sviluppa su un territorio prevalentemente montano, sull Appennino centro- settentrionale, al confine tra Emilia Romagna e Toscana. Si tratta di aree la cui copertura vegetale è costituita prevalentemente da boschi di latifoglie che ricoprono quasi uniformemente pendici e crinali e solo raramente sono intervallati da poche aree a pascolo o da coltivi, parecchi dei quali ormai abbandonati. Nonostante le difficoltà climatiche, con inverni spesso freddi e nevosi, le asperità orografiche, le difficoltà di comunicazione, queste montagne sono sempre state tempo abitate e ne sono state anche regolarmente utilizzate le risorse. Zonizzazione del Parco Il Piano territoriale del Parco dei Laghi di Suviana e Brasiamone, approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 65 del 15/11/2010 prevede una suddivisione del territorio dell area protetta in zone a diverso regime di tutela (Tavola n. 1) In particolare si può così riassumere: Superficie totale Parco Ha Di cui Zona B Ha 2247,83 Zona C Ha 688,85 Zona D Ha 100,04 Area contigua Ha Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 2
3 Inquadramento ambientale Nel suo complesso il Parco risulta interessato da un ampia fascia montuosa nella parte più meridionale, alternata ad una fascia a minor pendenza nella porzione nord-orientale. Per meglio descrivere le caratteristiche fisiche del territorio si ritiene opportuno riportare la carta delle esposizioni (Tavole n. 2) delle pendenze (Tavole n. 3), delle quote (Tavola n. 4) Dall analisi dei dati riportati appare evidente come sia presente una disomogeneità orografica: si passa da quote collinari a quote più montane, con pendenze che in certi tratti supera il 70%. Se a questo si associa la netta prevalenza delle aree boscate, che coprono oltre l 80% della superficie del Parco, appare evidente come il territorio del Parco rappresenti un area fortemente vocata per gli ungulati in genere, ed in particolare per il cinghiale capace di sfruttare le aree ad elevato grado di copertura forestale. Questa conclusione è avvallata anche da quanto riportato nella Carta delle vocazioni faunistiche della Regione Emilia-Romagna che inquadra tutto il territorio del Parco fra quelle ad elevata vocazionalità sia biologica che agro-forestale per la specie cinghiale. A questo dato si contrappone però la presenza di aree confinanti caratterizzate da vocazionalità agro-forestale nulla, creando quindi una forte pressione che si traduce nella denuncia di eventi di danno e in un generale scontento sociale. Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 3
4 Risultati piani di controllo realizzati L elevata capacità portante del territorio nei confronti del cinghiale non è sufficiente a garantire un equilibrio con le componenti sociali ed ecologiche; i problemi dati dal cinghiale sono infatti legati ai danni che questo suide produce alle colture agricole e ai pascoli, ma anche all interferenza negativa che la sua attività di ricerca, pascolamento e predazione esercita sulle cenosi. Andamento danni da Cinghiale , ,35 importo , , ,75 andamento danni da Cinghiale , , anno Figura 1: Andamento danni all agricoltura. Il crescente disagio del mondo agricolo legato al forte impatto sulle coltivazioni prodotto dalla presenza del cinghiale è confermato dal grafico riportato in figura 1 relativo all andamento degli indennizzi per danni da cinghiale risarciti dalla provincia di Bologna nel periodo per il territorio dell area protetta. Nonostante il Parco già da diversi anni affronti mediante piani di controllo mirati, la problematica legata all eccessiva presenza del cinghiale, l aumento esponenziale del fenomeno danni contribuisce ad acuire contrasti e polemiche con le varie categorie sociali. Si riporta di seguito l entità dei carnieri dei piani di abbattimento realizzati dal Parco, utilizzando come fattore discriminante l età dei soggetti abbattuti (minore o maggiore di 1 anno). Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 4
5 Ripartizione capi abbattuti n. capi abbattuti dati mancanti < di un anno / / / /2005 anno / / / / > di un anno < di un anno dati mancanti > di un anno Figura 2: Grafico ripartizione capi abbattuti L analisi dei dati relativi ai capi abbattuti nell esecuzione dei piani di controllo evidenzia una percentuale consistente dei soggetti di età superiore ad un anno, fattore che contribuisce ad avvalorare l ipotesi che il territorio del Parco costituisca un serbatoio per questa specie, costituendo aree di rifugio utilizzate dalle popolazioni di cinghiale per sfuggire alla pressione venatoria esercitata all esterno Proposta di piano di controllo Al fine di appianare i conflitti sociali, limitare i danni alle biocenosi agrarie ed autoctone e preservare gli elementi delle zoocenosi naturali danneggiate dall eccessiva pressione esercitata dal suide sul territorio, si propone di regolamentare l esercizio del controllo sulla specie cinghiale nel Parco con le modalità meglio descritte di seguito. Una riduzione della consistenza della specie è peraltro necessaria al raggiungimento delle densità obiettivo previste dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale per le zone a densità obiettivo media come quelle delle unità minime di gestione, rappresentate nello specifico dai distretti 13 e 14 nei quali il Parco ricade. Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 5
6 La riduzione della consistenza della popolazione di cinghiale non potrà presumibilmente essere raggiunta utilizzando esclusivamente il prelievo venatorio, che a partire dall annata 2011/2012 sarà effettuato nell area contigua, che rappresenta una piccola percentuale del territorio interessato dall area protetta. Il piano di controllo nell area protetta si potrà articolare secondo le seguenti indicazioni: mediante metodo selettivo e abbattimento di esemplari catturati tramite strutture di trappolaggio. Nelle aree ad interesse agricolo il pdc verrà integrato con l autodifesa. Modalità esecutive L attività di controllo sarà esercitata mediante metodo selettivo e abbattimento di esemplari catturati tramite le strutture di trappolaggio installate e da installare in collaborazione con i proprietari e/o conduttori dei terreni che verranno attivate sia su evidenza dei segni di presenza del suide notati dagli operatori del Parco, sia su segnalazione degli agricoltori responsabili dei sistemi di trappolaggio. Per l abbattimento si farà ricorso al personale individuato nel corso del precedente piano di controllo. Nell area a destinazione agricola sarà possibile integrare il piano di controllo con l autodifesa attuata sui propri fondi dai proprietari o conduttori che esercitano attività agricola ai sensi dell art del Codice Civile, muniti di partita IVA e iscritti all Anagrafe delle Aziende Agricole, dai loro familiari o affini e dai loro dipendenti, secondo il calendario delle fasi fenologiche (Allegato 1) e quindi in relazione alle colture presenti in azienda. Personale L azione di contenimento verrà svolta da personale qualificato in possesso della qualifica di cui alle lettere c comma 1 dell art. 2 del Regolamento Regionale 01/08 per operare mediante metodi selettivi e/o in possesso della qualifica di cui alla lettera e comma 1 dell art. 2 del Regolamento Regionale 01/08 per operare mediante girata. Il Parco, previa valutazione dei requisiti presentati dagli interessati, individuerà il personale che verrà impiegato nelle operazioni di controllo, dando priorità ai residenti e proprietari dei Comuni consorziati del Parco. Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 6
7 Ogni azione di controllo verrà autorizzata debitamente dalla direzione del Parco a cui sarà reso conto dei risultati utilizzando i fogli operativi predisposti dal Parco. In merito ai mezzi saranno consentite le armi di cui all allegato tecnico del Regolamento Regionale n. 01/08. La ricerca ed il recupero di eventuali animali feriti dovrà avvenire in conformità con quanto previsto dall art. 20 del Regolamento regionale n. 1/2008 ad opera di personale in possesso dell abilitazione di conduttore di cane da traccia prevista dall art. 2, lett. g), comma 1, del richiamato Regolamento regionale; qualora il capo ferito si rifugi all interno dell area protetta il recupero potrà essere eseguito sotto il diretto controllo di personale del Parco e della Polizia Provinciale. Numero di capi Al fine di ottenere l obbiettivo di ridurre sensibilmente le presenze, si prevede l abbattimento di un massimo di 20 capi/anno. Durata e validità Il presente piano di controllo avrà validità dalla data di approvazione al 31/12/2015, con le seguenti tempistiche: metodo selettivo: tutti i giorni escluso la domenica dal 1/2 al 30/09. attivazione delle strutture di trappolaggio potrà essere autorizzata in qualsiasi momento vengano rilevati segni di presenza del suide. autodifesa: secondo il calendario delle fasi fenologiche (Allegato 1) e quindi in relazione alle colture presenti in azienda SIC Laghi di Suviana e Brasimone Il SIC è ubicato nella fascia sub-montana e montana del settore centrale dell'appennino bolognese, a ridosso del confine con la Toscana, tra i laghi Brasimone e Suviana. Comprende aree scarsamente antropizzate in cui la copertura vegetale è costituita prevalentemente da boschi di latifoglie, per lo più cedui in conversione all alto fusto, con castagneti e rimboschimenti di conifere, da aree a vegetazione arbustiva di ricolonizzazione di ex-coltivi e da alcune praterie. Il centro del sito è localizzato alle coordinate geografiche: 11 5 ' 24 " Est di longitudine e 44 7 ' 10 " Nord di latitudine. La mappa del sito interessa i fogli n. 252 NO, n. 252 SO della Carta Tecnica Regionale Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 7
8 secondo il sistema di proiezione Universale Traversa di Mercatore alla scala 1: Il sito, nel suo insieme, sottopone a tutela una porzione di territorio della superficie di ettari, che si sviluppa ad un altezza media di 975 metri sul livello del mare. Secondo la Carta delle Regioni Biogeografiche (documento Hab. 95/10) il sito appartiene alla regione continentale. L area soggetta al piano è costituita prevalentemente da boschi mesofili misti di latifoglie ove le specie più abbondanti sono le querce ed i carpini: molto frequenti sono la roverella (Quercus pubescens) ed il cerro (Quercus cerris), sono pure frequenti ed abbondanti l orniello (Fraxinus ornus) ed il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e poi, sia pure in minor misura, il carpino bianco (Carpinus betulus), diversi aceri (Acer campestre, Acer opulifolium) e sorbo (Sorbus torminalis). Inoltre, nei siti più freschi, è presente il faggio (Fagus sylvatica). Si rinvengono anche castagneti (Castanea sativa) di origine colturale e con esemplari secolari. Nelle radure dei boschi e su terreni agricoli abbandonati da tempo, si riscontrano comunità vegetali con struttura di cespuglieto, che costituiscono stadi dinamici per la ricostituzione del bosco. In questi ambiti sono presenti Cytisus scoparius talora misto a Pteridium aquilinum con Rosa canina, Prunus avium e Pyrus pyraster. Ai sensi della normativa vigente si è provveduto a valutare l incidenza (All.2) delle attività previste dal piano di controllo della specie cinghiale sul sito Natura 2000 in questione. Il controllo verrà quindi operato con le modalità definite nell articolato precedente anche nelle zone ricadenti in area S.I.C. Al fine di annullare le incidenze negative prodotte da tali azioni e da situazioni ad esse connesse si è proceduto ad individuare un area con un raggio di 500 m nella zona della parete del Cigno delle Mogne (Tavola n.5) nella quale il controllo non verrà operato con nessuna tecnica in quanto potenziale sito di nidificazione di rapaci rupicoli allo scopo di annullare la possibilità di disturbo degli uccelli durante l insediamento nei siti riproduttivi. Normativa di riferimento L. 394/91 Legge quadro sulle aree protette Art. 22 comma 6 Nei parchi naturali regionali e nelle riserve naturali regionali l attività venatoria è vietata, salvo eventuali prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici. Detti prelievi ed abbattimenti devono avvenire in conformità al regolamento del Parco o, qualora non esista, alle direttive regionali per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell organismo di gestione del Parco e devono essere attuati dal personale da esso dipendente o da persone da esso autorizzate. Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 8
9 L.R. 6/2005 Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000 Art. 37 comma 1 e 2 1)Nel territorio dei Parchi, e nelle aree contigue, sono possibili interventi di controllo delle popolazioni faunistiche qualora siano resi necessari per assicurarne la funzionalità ecologica. 2)Gli interventi di controllo devono essere effettuati prioritariamente attraverso l'utilizzo di metodi ecologici ed in subordine attraverso appositi piani di contenimento predisposti ed attuati dagli stessi Enti di gestione avvalendosi di proprio personale o di soggetti in possesso di idonea abilitazione e appositamente autorizzati. In caso di fauna omeoterma è necessario acquisire il parere favorevole dell'infs. L.R. 8/94 Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l esercizio dell attività venatoria Art. 16 comma 2 Nei parchi e nelle riserve naturali i prelievi e gli abbattimenti devono avvenire in conformità al Regolamento del Parco sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell ente parco, sentito l INFS, ed essere attuati dal personale del parco o da persone all uopo espressamente autorizzate dall ente parco stesso, come previsto dal comma 6 dell art. 22 della legge 6 dicembre 1991, n.394, e dal comma 2 dell art. 7 della L.R. 2 aprile 1988, n.11, come sostituito dall art. 5 della L.R. 12 novembre 1992, n.40. Art. 20, comma 2 Nei parchi e nelle riserve naturali sono consentiti solo eventuali prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici. R.R 1/08 Regolamento per la gestione degli ungulati in Emilia- Romagna Piano di controllo della specie cinghiale 2011/2015 9
D.D.L. concernete "Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE" relativa alla conservazione degli uccelli selvatici.
D.D.L. concernete "Disciplina del regime in deroga in attuazione della Direttiva 79/409/CEE" relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. TESTO Articolo 1 Finalità 1. La presente legge disciplina
Dettagli(Deliberazione del Comitato di Gestione n. 6 del 17/01/08 e successive modificazioni)
AMBITO TERRITORIALE CACCIA ANCONA 2 REGOLAMENTO PER L INDENNIZZO DEI DANNI ARRECATI ALLA PRODUZIONE AGRICOLA DALLA FAUNA SELVATICA (Deliberazione del Comitato di Gestione n. 6 del 17/01/08 e successive
DettagliISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari
ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma
DettagliAmministrazione Provinciale dell Aquila
Amministrazione Provinciale dell Aquila Settore Politiche Ambientali Risorse Naturali ed Energetiche PROGRAMMA CORSO DI ABILITAZIONE PER SELECONTROLLORI PRINCIPI DI CONOSCENZA DELLA FAUNA SELVATICA a)
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
5 ALLEGATO A Criteri e modalità di istituzione, autorizzazione e gestione delle Zone per l allenamento e l addestramento dei cani e per le gare e le prove cinofile (ZAC) (art. 33, l.r. 7/1995) Principi
DettagliPIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013
PROVINCIA DI COSENZA SERVIZIO CACCIA E PESCA... PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013 PARTE QUARTA : FAUNISTICA (Art. 25, comma 2, R.R. del 04/08/2008 n. 3 e ss.mm.ii.) Arch. Anna Aiello, Dott.
DettagliCAPITOLO I Principi generali. Art.1
REGOLAMENTO PROVINCIALE PER LA PREVENZIONE, L ACCERTAMENTO ED IL RISARCIMENTO DEI DANNI CAUSATI ALLE OPERE ED ALLE COLTURE AGRICOLE E FORESTALI DALLA FAUNA SELVATICA E DALL ATTIVITÀ VENATORIA CAPITOLO
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagli------------------------------------------------------------- LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Prot. n. (ABF/03/5863) ------------------------------------------------------------- Richiamate: LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA la legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.
DettagliTITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio
Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014
ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014 Allegato A Indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza di piani, progetti e interventi 1. Definizioni Procedimento di valutazione di
Dettagli- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali
OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA
DettagliREGOLAMENTO PER L'INDENNIZZO DEI DANNI PROVOCATI DA FAUNA SELVATICA NELLA RISERVA NATURALE REGIONALE SENTINA
REGOLAMENTO PER L'INDENNIZZO DEI DANNI PROVOCATI DA FAUNA SELVATICA NELLA RISERVA NATURALE REGIONALE SENTINA Premesse: l'art. 15 comma comma 3 della L. 394/1991 attribuisce alle aree protette il compito
DettagliArt. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.
Legge regionale 21 aprile 2008, n. 11 Istituzione del Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini. (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione) 1.
DettagliPIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA
Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi
DettagliPROTOCOLLO PER L AFFIDAMENTO IN GESTIONE AGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA DELLE ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
Allegato A alla Deliberazione della Giunta Provinciale n. 513 del 19.12.2002 PROTOCOLLO PER L AFFIDAMENTO IN GESTIONE AGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA DELLE ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA DELLA PROVINCIA
DettagliBOZZA REGOLAMENTO DI CACCIA AL CINGHIALE ATC CS3
BOZZA REGOLAMENTO DI CACCIA AL CINGHIALE ATC CS3 Art. 1 (Caratteri generali) 1. Il presente, disciplina la gestione faunistico-venatoria del cinghiale nella Provincia di Cosenza, nel rispetto della normativa
DettagliREGOLAMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLE GUARDIE VENATORIE VOLONTARIE DELLA PROVINCIA DI AREZZO
REGOLAMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLE GUARDIE VENATORIE VOLONTARIE DELLA PROVINCIA DI AREZZO Approvato con delibera C.P. n. 51 del 07/05/1998 Art.1 Servizio di vigilanza volontaria La Provincia di Arezzo
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2015, n. 803
20110 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2015, n. 803 Indennizzi danni provocati da fauna selvatica protetta (Lupo Canis lupus). Indirizzi, criteri e autorizzazioni. L Assessore alle Risorse
DettagliLega nazionale ciclismo Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale ciclismo Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 28 aprile 2008 Art. 1 Ai sensi e per gli effetti degli articoli specifici dello Statuto dell UISP, è
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI
DettagliAlla Provincia di Verona Servizio tutela faunistico ambientale Via S. Giacomo, 25 37135 Verona
Marca da bollo Euro 16,00 Alla Provincia di Verona Servizio tutela faunistico ambientale Via S. Giacomo, 25 37135 Verona Oggetto Richiesta per l istituzione e l'affidamento in gestione di una zona destinata
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONDUZIONE DI ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA
REGOLAMENTO PER LA CONDUZIONE DI ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA (Delibera del CdG n. 53 del 26.04.2004 come modificata con delibera CdG n. 221 del 19.03.2007, n. 75 del 18.03.2013) SOMMARIO ART. 1 PREMESSA
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliModello di convenzione programmatica convenzione ai sensi dell art.11 (commi 1, 2 e 4) Legge 68/99. Il giorno presso. Tra LA PROVINCIA DI
PROVINCIA DI LIVORNO DIPARTIMENTO DELLE CULTURE, DELLA FORMAZIONE E DEL LAVORO Unità di Servizio LAVORO Via G. Galilei, 40 57100 LIVORNO Tel. 0586/257527-554 Fax 0586/449623 Modello di convenzione programmatica
DettagliComune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza
Comune di Spilamberto Provincia di Modena Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n 8 del 18 gennaio 2005 INDICE ART. 1: ART. 2:
DettagliDIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE
REGIONE TOSCANA - GIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE ATTIVITA' FAUNISTICA-VENATORIA, PESCA
DettagliPSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT
PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità
DettagliLEGGE REGIONALE N. 23 DEL 20-08-1996 REGIONE UMBRIA
LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 20-08-1996 REGIONE UMBRIA Norme per l' attuazione del Fondo regionale per la prevenzione ed il risarcimento dei danni arrecati alla produzione agricola dalla fauna selvatica ed
DettagliCOMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI
DettagliTITOLO I NATURA E DEFINIZIONI
PIANO DI PROGRAMMAZIONE COMUNALE CONCERNENTE I CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ED I CRITERI DI PROGRAMMAZIONE ALL APERTURA, AL TRASFERIMENTO DI SEDE E ALL AMPLIAMENTO DI SUPERFICIE DELLE MEDIE
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità
DettagliTitolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi
Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente
DettagliANNATA VENATORIA 2014/2015 VISTO
ANNATA VENATORIA 2014/2015 Il Comitato di Gestione dell Ambito Territoriale di Caccia CS2, al fine di garantire una corretta ed efficace gestione della caccia nel territorio dei 29 Comuni, VISTO la Legge
DettagliREGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE
REGIONE TOSCANAGIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE POLITICHE AGROAMBIENTALI, ATTIVITA' FAUNISTICA-VENATORIA
DettagliIl sottoscritto... nato a... (prov...) il... e residente in Comune di... CAP.. (prov...) via... n... Codice Fiscale...
Per il rinnovo: la domanda deve essere presentata entro e non oltre il 30 giugno precedente alla data di scadenza della struttura Marca da bollo ALLA PROVINCIA DI FORLI -CESENA SERVIZIO AGRICOLTURA SPAZIO
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliRiferimenti normativi
CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi
DettagliCITTA DI SAN MAURO TORINESE
Allegato delib. C.C. n. 35 / 2015 CITTA DI SAN MAURO TORINESE REGOLAMENTO PER L ADOZIONE DI AREE VERDI PUBBLICHE Approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 35 dell 11 maggio 2015 1 REGOLAMENTO PER
Dettagli1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA
RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.
L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti
Dettaglihttp://servizi-uffici.provincia.fc.it/en/web/flora-e-fauna/danni-invio-web
A.T.C. FO-5 REGOLAMENTO RELATIVO ALLE MODALITA DI FUNZIONAMENTO DEI FONDI DESTINATI AI CONTRIBUTI PER L INDENNIZZO DEI DANNI PRODOTTI DALLA FAUNA SELVATICA E ALL ACQUISTO DEI MEZZI DI PREVENZIONE DA DARE
DettagliIl Direttore Generale. VISTO lo Statuto dell Agenzia, approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 5/15 del
Oggetto: Definizione dei Programmi Operativi Annuali del Dipartimento per le Produzioni Vegetali e dei Servizi ad esso afferenti per l anno 2014. Il Direttore Generale VISTA la Legge Regionale 8 agosto
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliALLEGATO A: LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DELLE PRIORITÀ D INTERVENTO
ALLEGATO A: LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DELLE D INTERVENTO PER LA CONSERVAZIONE DELL ORSO BRUNO MARSICANO Riduzione degli impatti legati alle attività antropiche (rif. azioni A1, A3, A4 e A5 del PATOM)
DettagliMarchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone
pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODUZIONI ORTICOLE DA PRODUZIONE BIOLOGICA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia
DettagliSettore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line
Settore Affari Generali e Istituzionali Disciplinare per le Pubblicazioni on line ANNO 2014 INDICE Art. 1 Principi generali... 3 Art. 2 Modalità di accesso al servizio on line... 3 Art. 3 Atti destinati
DettagliCOMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita. RISULTATI CENSIMENTI ALLE SPECIE CAMOSCIO E MUFLONE s.v. 2012/2013
COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita RISULTATI CENSIMENTI ALLE SPECIE CAMOSCIO E MUFLONE s.v. 2012/2013 - RELAZIONE TECNICA - A cura di Omar Giordano Giorgio Ficetto Tecnici faunistici C.A. CN2 PREMESSA
DettagliPROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI
legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2
DettagliCOMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI
COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI Delibera del Consiglio Comunale n 1 del 09.01.2012 INDICE Art. 1 DEFINIZIONE e AMBITO DI APPLICAZIONE
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.
DettagliBio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e.
Biodiversità in rete. Studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro passando per il Monte Barro. Con il contributo di Il progetto nel suo contesto. Il presente progetto è stato presentato
DettagliQUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,
DettagliREGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI
REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI (Approvato dal Consiglio di indirizzo in data 16/2/2009) ART. 1 (oggetto) 1. Il presente Regolamento disciplina, ai sensi dell art.2, comma 4, e dell art.17,
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 20 aprile 2000, n. 0128/Pres.
L.R. 30/1999, art. 26 e 42, c. 01 B.U.R. 31/05/2000, n. 22 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 20 aprile 2000, n. 0128/Pres. Regolamento concernente il tesserino regionale di caccia per il Friuli-Venezia
DettagliREGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO
REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliComune di Firenze Direzione Servizi Sociali
Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliTecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria
Corso per il prelievo del cinghiale con metodi selettivi - ATC PG2 Dott. Luca Convito - Spoleto - 2014 Tecniche per il controllo del cinghiale ed esperienze in Umbria settori per la caccia al cinghiale
DettagliMaria Logorelli - ISPRA
Catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici: sviluppi normativi in attuazione dell art.4, comma 1, lettera c della Legge Quadro n. 36/2001 Maria Logorelli
DettagliRisoluzione n. 343/E
Risoluzione n. 343/E Roma, 04 agosto 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Richiesta di consulenza giuridica. Articolo 10, n. 4, D.P.R. n. 633 del 1972. Regime IVA applicabile ai servizi
DettagliOGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre
DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliQui proteggiamo Natura e Cultura 1
REGOLAMENTO PER L'INTRODUZIONE E IL TRASPORTO DI ARMI E DI QUALSIASI MEZZO DISTRUTTIVO E/O DI CATTURA DELLA FAUNA NEL TERRITORIO DEL PARCO REGIONALE SIRENTE VELINO Approvato con Delibera di Consiglio Direttivo
DettagliINTRODUZIONI DI ARMI, ESPLOSIVI E DI QUALSIASI MEZZO DI DISTRUZIONE E CATTURA DA PARTE DI PRIVATI ALL INTERNO DEL PARCO REGOLAMENTO
INTRODUZIONI DI ARMI, ESPLOSIVI E DI QUALSIASI MEZZO DI DISTRUZIONE E CATTURA DA PARTE DI PRIVATI ALL INTERNO DEL PARCO REGOLAMENTO ART. 1) DEFINIZIONE Agli effetti e all applicazione del presente Regolamento
DettagliREGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.
REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliCITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 23/02/2011 1 INDICE Titolo I Programmazione e valutazione
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliGiusta delibera n. 302 del 18/11/2010
Comune di Trapani Regolamento di disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della Performance - Modifiche di raccordo ad alcuni articoli del Regolamento istituito dall' O.I.V.
DettagliR E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I
COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I
DettagliCOMUNE DI MARIGLIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA
COMUNE DI MARIGLIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA (approvato con delibera del Commissario Prefettizio n.5 dell.01.12.2008) 1 I N
DettagliATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali
Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE
DettagliAVVISO DI CHIARIMENTI
AVVISO DI CHIARIMENTI Oggetto: richiesta di chiarimenti sul bando sul disciplinare di gara e documentazione allegata in riferimento alla Gara n.481646 CIG 0414442859 finalizzata all acquisizione di servizi
DettagliREGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat
DettagliPERCORSO FORMATIVO OPERATORE FORESTALE RESPONSABILE
Allegato B) PERCORSO FORMATIVO OPERATORE FORESTALE RESPONSABILE 1. SOGGETTI ATTUATORI DELLE INIZIATIVE DI FORMAZIONE Sono soggetti attuatori delle iniziative di formazione di cui al presente decreto i
DettagliToscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani
Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.
DettagliMisura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg.
Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. CE1698/05) Riconoscimento degli organismi abilitati all erogazione di
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliAllegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42.
Allegato 1 Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 Art.42. Reti di imprese 1. (soppresso dalla legge di conversione) 2. Alle imprese
DettagliMeridiana fly S.p.A.
Meridiana fly S.p.A. Sede in Olbia (OT), Centro Direzionale Aeroporto Costa Smeralda Capitale sociale Euro 20.901.419,34 Numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Sassari e Codice Fiscale 05763070017,
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
DettagliCOMUNE DI ASTI. L'anno 2013 il giorno del mese di presso la sede del Comune di Asti - tra
ALL. A) COMUNE DI ASTI Convenzione con l Associazione Volontari di Protezione Civile Città di Asti per azioni di salvaguardia e prevenzione ambientale avverso gli abbandoni di rifiuti sul territorio L'anno
DettagliIDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA
IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo
DettagliART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015
ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 32 31 marzo 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo Aziendale
DettagliLEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33
LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 Norme per il rilascio del nulla osta all impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B per le attività comportanti esposizioni a scopo medico. IL CONSIGLIO
DettagliPremessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6
Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6 Il Piano di Tavagnacco ridetermina le aree del Comune relazionando la situazione locale alle dinamiche ambientali
Dettaglisis i tema m o ga g ni n c i o o d i d i a ree p r p ot o ette
La Lombardia è stata la prima regione a dotarsi di un sistema organico di aree protette (l.r. 86/1983), che comprende: 24 Parchi regionali, 13 Parchi naturali, 65 Riserve naturali, 32 Monumenti naturali.
DettagliSettore Contenzioso Cultura Pubblica
COMUNE DI PARABITA (Provincia di Lecce) CONVENZIONE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE Rep. N. L anno, il giorno del mese di, in Parabita Palazzo Comunale, TRA il Comune di Parabita, C.F. 81001530757, rappresentato
DettagliREGIONE LIGURIA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO RURALE PER IL PERIODO
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali REGIONE LIGURIA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO RURALE PER IL PERIODO 2007-2013 ALLEGATO D RIDEFINIZIONE ZONE SVANTAGGIATE La zonizzazione delle
DettagliREGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E L UTILIZZO DI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE
REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E L UTILIZZO DI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL TERRITORIO COMUNALE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 8 del 28.03.2011 INDICE ART. 1. Oggetto del presente
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE FAUNISTICO VENATORIA DELL AREA CONTIGUA Stagione Venatoria 2009-2010, 2010-2011.
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE FAUNISTICO VENATORIA DELL AREA CONTIGUA Stagione Venatoria 2009-2010, 2010-2011. ART. 1 Accesso per l esercizio venatorio nell area contigua (zona di pre-parco) L esercizio
DettagliBANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati
BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati Sommario 1 Finalità...1 2 Origine dei dati...1 3 Proprietà dei dati...2 4 Proprietà dei software...2
DettagliPubblicata su questo Sito in data 18/04/07 Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.99 del 30 aprile 2007
Delibera n. 126/07/CONS Misure a tutela dell utenza per facilitare la comprensione delle condizioni economiche dei servizi telefonici e la scelta tra le diverse offerte presenti sul mercato ai sensi dell
Dettagli