PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE articolo 1 comma 5 Legge 190/2012

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1 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE articolo 1 comma 5 Legge 190/2012 Allegato alla delibera n. 81 del 29/1/2015

2 INDICE PREMESSA... pag IL PIANO TRIENNALE. pag PREVENZIONE DEL RISCHIO.. pag INDIVIDUAZIONE DI MISURE DI CARATTERE TRASVERSALE. pag GLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA PREVISTI DAL D.LGS. N. 33/2013. pag IL CODICE DI COMPORTAMENTO...pag ROTAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO ALLE AREE A RISCHIO DI CORRUZIONE....pag ASTENSIONE IN CASO DI CONFLITTO DI INTERESSE... pag SVOLGIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI PARTICOLARI ATTIVITA O INCARICHI PRECEDENTI. pag SVOLGIMENTO DI ATTIVITA SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO..pag FORMAZIONE DI COMMISSIONI E CONFERIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PER DELITTI CONTRO LA P.A...pag TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI DI ILLECITO....pag LA FORMAZIONE...pag PATTI DI INTEGRITA /PROTOCOLLI DI LEGALITA...pag.11 Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 2

3 PREMESSA Il presente Piano rappresenta un aggiornamento del precedente Piano triennale di prevenzione della corruzione , adottato con delibera del Direttore generale n. 78 del 31/1/2014. Definizione di corruzione Il Piano Nazionale Anticorruzione (delibera CIVIT 72/2013) cita testualmente Il concetto di corruzione che viene preso a riferimento nel presente documento ha un accezione ampia. Esso è comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell attività amministrativa, si riscontra l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le indicazioni provenienti dal citato Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) evidenziano l esigenza di perseguire i tre seguenti obiettivi principali : ridurre le possibilità che si manifestino casi di corruzione aumentare le capacità di scoprire i casi di corruzione creare un contesto sfavorevole alla corruzione Il Responsabile della prevenzione della corruzione La Legge n. 190/2012, all art. 1, comma 7, prevede in ogni amministrazione pubblica la nomina di un Responsabile della prevenzione della corruzione, i cui compiti principali sono l elaborazione del piano di prevenzione della corruzione, da sottoporre all adozione da parte dell organo di indirizzo politico e il monitoraggio del piano stesso per verificarne l attuazione e l efficacia. Questa Azienda ha nominato, con delibera n. 283 dell 8 Aprile 2013, la dott.ssa Marina Ranzi, Direttore dell UOC Controllo di gestione, Responsabile della prevenzione della corruzione, anche in considerazione della posizione di terzietà all interno dell organizzazione aziendale. 1. IL PIANO TRIENNALE Il presente piano triennale rappresenta l aggiornamento del precedente piano triennale , definito secondo quanto previsto dalla L.190/2012 e sulla base delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione.(delibera CIVIT 72/2013). E stato predisposto dal Responsabile della Prevenzione della corruzione in collaborazione con le Unità Operative maggiormente coinvolte nella problematica e approvato dal Direttore Generale con delibera n. 81 del 29/1/2015 e risponde alle seguenti esigenze: effettuare il monitoraggio sulle misure già adottate individuare gli ulteriori interventi da attuare per prevenire e contenere il rischio corruzione; Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 3

4 I soggetti coinvolti Gli Uffici/Servizi maggiormente coinvolti nelle attività previste dal Piano sono i seguenti: l UOC programmazione e acquisizione delle risorse umane l UOC Approvvigionamenti e logistica l UOC Ingegneria ospedaliera e clinca l UOC Direzione amministrativa distrettuale II Dipartimento di prevenzione La Direzione amministrativa dei Servizi Sociali l UOS Affari generali e formazione Il responsabile della Trasparenza Forme di consultazione degli stakeholders in fase di elaborazione e/o verifica del piano triennale Il precedente Piano era stato pubblicato sul sito internet aziendale, dandone comunicazione alle Organizzazioni Sindacali e alle associazioni di volontariato presenti in azienda e nel territorio, allo scopo di raccogliere eventuali osservazioni o contributi. Una volta adottato è stato inserito nel sito web aziendale. E stata organizzata recentemente una apposita giornata di confronto sui temi della prevenzione della corruzione e della trasparenza, organizzata a Borgoricco, proprio con lo scopo di diffondere le iniziative intraprese e di confrontarsi con le diverse realtà aziendali, con i comuni, i sindacali, le associazioni datoriali e di volontariato presenti sul territorio. 2. PREVENZIONE DEL RISCHIO Come già evidenziato nel precedente Piano, si sottolinea che la Regione Veneto ha intrapreso da tempo un processo di crescita delle aziende sanitarie nell ambito dello sviluppo del controllo interno, attivando con DGR n. 995/2012, 501/2013 e 777/2014 iniziative atte a contrastare i principali rischi amministrativo-contabili derivanti da processi aziendali. Lo sviluppo del controllo interno contribuisce, indirettamente, a migliorare l efficacia delle misure per la prevenzione della corruzione. Nell ambito di tale iniziativa sono stati analizzati, da parte di almeno una Ulss del Veneto, i 40 processi ritenuti a maggior rischio, che gradualmente verranno mappati da tutte le aziende venete. L elenco dei processi viene di seguito riportato: Acquisizione contributi (pubblici e privati) Gestione delle sperimentazioni ricerche cliniche Gestione delle ricerche sanitarie finalizzate e progetti di ricerca Prestazioni di specialistica ambulatoriale Prestazioni di pronto Soccorso Controlli sanitari ufficiali (Dlgs 194/2008) Prestazioni di ricovero in SSN Attività specialistica in regime di LPI Attività di ricovero in regime di LPI Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 4

5 Consulenze/vendite di prestazioni esterne in regime di LPI Cessione di sangue ed emoderivati Gestione della mobilità attiva Gestione dei contratti di beni e servizi (compresa logistica) Gestione di servizi in outsourcing Acquisto di servizi sanitari per medicina di base (MMG e PLS) Acquisto di servizi sanitari per medicina di base (CA e SAI) Acquisto di servizi sanitari per farmaceutica - Gestione farmaceutica territoriale e assistenza integrativa Acquisto di servizi sanitari per assistenza protesica Acquisto di servizi sanitari per assistenza ospedaliera (accreditati) - Acquisto di servizi per assistenza ospedaliera, specialistica, riabilitativa, termali (accreditati) Acquisto di prestazioni di psichiatria (residenziale e semiresidenziale) Acquisto di prestazioni di residenzialità e semiresidenzialità anziani Acquisto di prestazioni di residenzialità per disabili Gestione delle prestazioni di semi-residenzialità per disabili Gestione delle prestazioni di Hospice Rimborsi diversi (associazioni, L. 210/92, cure all'estero) Gestione della mobilità passiva Gestione imposte, tasse e contributi Gestione e trattamento giuridico ed economico del personale dipendente Gestione e trattamento giuridico ed economico del personale non dipendente Formazione interna ed esterna del personale Gestione e sviluppo del patrimonio mobili, immobiliare e impiantistico Gestione e sviluppo del patrimonio impiantistico e attrezzature area ICT Gestione delle attrezzature sanitarie Processo di generazione e chiusura del bilancio Attività di ispezione di igiene e sanità pubblica e veterinaria Rilascio autorizzazioni/pareri preventivi Attività di vaccinazione, rilascio certificazioni per patenti e certificazioni sanitarie Processo di programmazione fabbisogno e gestione gare di acquisto di beni e servizi Gestione partecipazioni in controllate, collegate Gestione del contenzioso Gestione dei profili delle procedure informatiche In particolare l Azienda Ulss n. 15 ha analizzato i rischi amministrativo-contabili, nel corso del triennio , dei seguenti processi: Acquisto di servizi sanitari per assistenza protesica Acquisto di prestazioni di residenzialità e semiresidenzialità anziani Processo di generazione e chiusura del bilancio Gestione della mobilità attiva Acquisto di servizi sanitari per Medicina di base Gestione dei profili delle procedure informatiche riguardanti l assistenza protesica Gestione del contratto di beni e servizi (processo attualmente in corso di analisi) Gestione dei servizi in outsourcing (processo attualmente in corso di analisi): Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 5

6 I due ultimi processi fanno parte delle aree evidenziate più a rischio nel Piano di prevenzione della corruzione e il loro completamento, con l individuazione delle azioni di miglioramento e delle misure di contenimento dei rischi, è prevista per metà E prevista poi, nella seconda metà del 2015, l analisi del processo Gestione e trattamento giuridico ed economico del personale dipendente. Per gli anni l Azienda intende proseguire l analisi dei processi a maggiore rischio di corruzione, collegandola all attività in corso di Controllo interno, concordando con la Regione i processi da analizzare, al fine di concentrare gli sforzi e ottimizzare il lavoro. L attività di Controllo Interno coordinata dalla Regione prevede tra l altro, con cadenza regolare, una verifica del grado di realizzazione delle azioni definite, che coinvolge, oltre al responsabile del processo, anche gli interlocutori regionali e il Direttore Amministrativo aziendale, a maggiore garanzia della effettiva realizzazione delle azioni programmate. In aggiunta all attività di Controllo interno va segnalato anche il processo di revisione volontaria del bilancio, che la Regione Veneto ha previsto a partire dall anno Attualmente l attività ha riguardato i bilanci di esercizio 2012 e 2013 e sta comportando un approfondito esame da parte di una Società di certificazione esterna delle procedure utilizzate e dei controlli messi in atto al fine di garantire la correttezza della gestione. 3. INDIVIDUAZIONE DI MISURE DI CARATTERE TRASVERSALE 3.1 L informatizzazione dei processi Su questo versante l Azienda ha lavorato in questi anni e le principali procedure gestionali riguardanti gli aspetti amministrativo-contabili (personale dipendente e non dipendente, ordini, magazzini, casse, contabilità e bilancio) hanno tutte la caratteristica della tracciabilità, in modo da poter risalire all operatore che ha effettuato la singola operazione. Si prevede nel 2015 di proseguire in questo percorso, procedendo all implementazione della fatturazione elettronica e rendendo automatico il trasferimento dei dati dalla procedura SIGMA relativa agli emolumenti del personale dipendente e non dipendente al gestionale di contabilità NFS. 3.2 Monitoraggio sul rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti E attualmente in atto un attività, in capo alla struttura Affari Generali, di mappatura di tutti i procedimenti amministrativi e i processi presenti nelle strutture aziendali, con particolare riferimento a quelli che hanno impatto sui cittadini. Tale attività, la cui conclusione era stata precedentemente fissata entro il 30 settembre 2014, va riprogrammata e si stabilisce che possa concludersi entro settembre 2015, coinvolgendo anche l Urp. A mappatura conclusa, ciascun responsabile di Unità operativa dovrà provvedere al monitoraggio periodico del rispetto dei termini di procedimenti di propria competenza. Gli Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 6

7 esiti del monitoraggio saranno consultabili nel sito internet aziendale. Annualmente il Responsabile della prevenzione della corruzione effettuerà controlli per rilevare eventuali scostamenti rispetto ai termini previsti e le motivazioni che li hanno determinati. 3.3 Collegamento con il Piano sulla performance Il Piano delle performance , definito dalla Direzione Aziendale e inviato a tutte le UU.OO. aziendali in data 19/3/2013, prevedeva esplicitamente tra gli obiettivi dell Area tecnico/amministrativa il coordinamento dell attività di controllo dei processi aziendali cosiddetti a rischio (internal audit) e l applicazione della normativa sulla cosiddetta amministrazione aperta trovando poi puntuale definizione negli accordi di budget degli Uffici direttamente coinvolti, approvati con delibera n. 706/2013. Anche nel Piano delle performance del triennio , in corso di pubblicazione saranno previsti specifici obiettivi legati alla trasparenza e alla prevenzione della corruzione con particolare riferimento all attuazione dei programmi triennali. 3.4 Collegamento con l Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) Il decreto 33/2013 stabilisce che l Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) verifichi la coerenza tra gli obiettivi previsti dal Programma triennale per la trasparenza e il Piano delle performance, valutando anche l adeguatezza dei relativi indicatori. L OIV è inoltre l organismo a cui normalmente si rivolge l Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC. - ex CIVIT) per avviare verifiche e produrre relazioni periodiche. L Azienda Ulss 15 ha istituito l OIV con delibera n. 178 del 28/2/2013 e ne ha disciplinato le attività con delibera n. 176 del 22/2/2013. L Organismo è formato da n. 3 componenti, esterni all organizzazione, in possesso dei requisiti personali e professionali richiesti dalla normativa. L organismo ha effettuato le verifiche richieste da ANAC sullo stato di applicazione di specifici punti della normativa sulla trasparenza (D.Lgs.33/2013) il cui esito è stato regolarmente pubblicato sul sito internet nella sezione dedicata alla Amministrazione Trasparente. 4. GLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA PREVISTI DAL D.LGS. N. 33/2013 Una delle azioni più importanti per contrastare il fenomeno della corruzione è il potenziamento della trasparenza delle attività poste in essere dalla Pubblica Amministrazione. In materia la normativa ha interessato in vario modo e con diverse norme tutto l ultimo decennio. Ma è il decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni che ridefinisce il concetto di trasparenza, dandone una accezione molto ampia, riordina e stabilisce nuovi obblighi informativi e di pubblicità per le pubbliche amministrazioni. Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 7

8 Il Responsabile della Trasparenza L Azienda Ulss 15 Alta Padovana con delibera n. 335 del 19 aprile 2013 ha nominato come responsabile della Trasparenza la dott.ssa Noemi Muraro, responsabile dell Ufficio Relazioni con il Pubblico e referente dei contenuti del sito internet aziendale. La formazione Per questo l Azienda Ulss 15 ha realizzato nel corso del 2013 una attività di formazione per il responsabile della Trasparenza e per gli uffici amministrativi coinvolti nell applicazione della normativa (vedi punto 12). L applicazione della norma all interno dell Azienda Gli obblighi di pubblicazione che l Azienda ha nell adempiere al decreto 33/2013 sono, particolarmente numerosi e coinvolgono trasversalmente e con compiti diversi, tutti gli uffici amministrativi. L Azienda, con delibera n. 869/13, ha individuato, per ogni articolo della norma in questione, gli uffici e i servizi responsabili della loro applicazione. Nel sito le informazioni, i documenti e i dati richiesti dal decreto 33/2013 sono collocate, coerentemente con quanto indicato dalla norma e dalle successive delibere di A.N.AC., a partire dal pulsante Amministrazione trasparente in home. La popolazione della complessa struttura ad albero sottostante con documenti, dati e informazioni ha preso avvio nel corso del 2013, coinvolgendo le unità operative come già specificato. Pubblicazione di documenti: Nel 2014 i documenti richiesti dalla normativa sono stati pubblicati nel sito internet. Pubblicazione di dati Per la pubblicazione dei dati in tabelle, i responsabili del Sistema informatico, del Sistema Informativo, degli Affari generali unitamente al Responsabile della Trasparenza e delle varie unità operative coinvolte hanno cercato di verificare se tali dati fossero già raccolti in Azienda all interno di procedure informatizzate e se alcune modifiche a procedure informatizzate potevano rendere disponibili i dati richiesti. Questo per consentire di automatizzare la rilevazione, riducendo al minimo il lavoro aggiuntivo degli operatori legati agli adempimenti del decreto 33/2013. Laddove ciò è risultato possibile, sono state contattate le ditte proprietarie del software in uso per realizzare le implementazioni necessarie. Così nel 2014 è stato automatizzato: la pubblicazione dei dati riferiti all articolo 37, dove si richiama l obbligo di pubblicare quanto previsto dall art. 1 comma 32 della legge n.190/2012 concernente l affidamento di opere pubbliche e lavori pubblici, servizi e forniture. La pubblicazione è annuale secondo il formato AVCP e a partire da gennaio 2015 trimestralmente in formato tabellare aperto. Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 8

9 la raccolta delle informazioni inerenti gli obblighi di pubblicazione degli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati (articolo 26). Trimestralmente viene prodotta una tabella in formato aperto con l elenco richiesto. l articolo 23, inerente gli obblighi di pubblicazione dei provvedimenti amministrativi, realizzando le opportune modifiche alla procedura di produzione e gestione delle delibere e formando gli operatori coinvolti. la pubblicazione dell elenco dei consulenti e dei collaboratori (articolo 15), modificando opportunamente la procedura Delibere. Laddove i dati richiesti non sono già rilevati in Azienda o non sono ordinatamente raccolti come previsto dagli articoli della norma, sono state predisposte delle apposite tabelle di rilevazione. I responsabili dei servizi sono stati coinvolti e istruiti a compilare le Informazioni dovute. Si è proceduto in tale modo, ad esempio, per rispondere all articolo 25 Obblighi di pubblicazione concernenti il controllo sulle imprese o all articolo 35 Obblighi di pubblicazione relativi ai procedimenti amministrativi. 5. IL CODICE DI COMPORTAMENTO La delibera CIVIT n. 75/2013, pubblicata in data 7/11/13, ha emanato le linee-guida in base alle quali è stato adottato il codice di comportamento aziendale, adeguandolo alle esigenze locali. Il nuovo codice è stato approvato dal Direttore Generale con delibera n. 79 del 31/1/2014, e pubblicato sul sito internet aziendale e nella rete intranet. Il codice viene consegnato a tutti i neo-assunti e i punti principali vengono illustrati ai dipendenti nell ambito della formazione di cui al punto ROTAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO ALLE AREE A RISCHIO DI CORRUZIONE Questa misura è di difficile realizzazione negli uffici particolarmente esposti al rischio corruzione, quelli che si occupano in particolare di risorse umane, di acquisti e di appalti. Infatti i dirigenti degli uffici centrali sono pochi (12 dirigenti tecnico/amministrativi attualmente in servizio su dipendenti), in numero di uno per ufficio e con competenze talmente specifiche che sembra impossibile ipotizzare una loro rotazione, tenuto conto anche del sistema vigente di attribuzione degli incarichi dirigenziali. Va detto che la riorganizzazione aziendale attuata nel corso del 2014 ha consentito una parziale modifica/rotazione negli incarichi dirigenziali Anche tra i collaboratori esperti le competenze, acquisite attraverso corsi di formazione e anni di esperienza, rendono anti-economica la loro rotazione. A queste considerazioni si aggiunga il blocco totale del turn-over imposto dalla Regione Veneto negli ultimi anni per il personale amministrativo e tecnico, che impedisce il ricambio con forze nuove e più fresche. Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 9

10 7. ASTENSIONE IN CASO DI CONFLITTO DI INTERESSE L orientamento aziendale in questo ambito è definito nel Codice di comportamento, come pure le raccomandazione al singolo dipendente. Si ritiene comunque opportuno definire un apposito regolamento che dia indicazioni più precise in materia. 8. SVOLGIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI PARTICOLARI ATTIVITA O INCARICHI PRECEDENTI Anche su questo argomento esiste una specifica procedura aziendale di autorizzazione, con modulistica dedicata, ma si ritiene opportuno affrontare tale tematica nell ambito del regolamento di cui al punto precedente. 9. SVOLGIMENTO DI ATTIVITA SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO L orientamento aziendale attuale è quello di non affidare al personale cessato qualsiasi tipo di incarico, anche in relazione alla recente normativa intodotta. Si ritiene di estendere tale limitazione anche agli incarichi a titolo gratuito, viste le problematiche relative alla responsabilità civile, nonché di tipo organizzativo derivanti da teli fattispecie. Risulta peraltro impossibile verificare che personale cessato da questa azienda non sia destinatario di incarichi lavorativi o professionali presso soggetti privati destinatari dell attività dell Azienda. 10. FORMAZIONE DI COMMISSIONI E CONFERIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PER DELITTI CONTRO LA P.A. Attualmente in questi casi è prevista una dichiarazione da parte del destinatario che attesti di non avere avuto condanne per delitti contro la Pubblica Amministrazione. 11. TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI DI ILLECITO E stato recentemente definito il percorso di segnalazione destinato ai dipendenti e ai cittadini che vengono a contatto con condotte illecite o presunte tali. Il percorso è stato inserito nel sito web aziendale alla voce Amministrazione trasparente, unitamente al modulo di segnalazione adottato, che corrisponde a quello diffuso dal Dipartimento per la Funzione Pubblica.. La segnalazione, che può essere inviata via mail (indirizzo anticorruzione@ulss15.pd.it), via posta o consegnata di persona, viene inviata al Responsabile per la Prevenzione della Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 10

11 Corruzione e/o al Responsabile Affari generali. Al segnalante viene garantita la massima riservatezza, come previsto dalla normativa. La comunicazione dell esistenza del percorso di segnalazione è avvenuta nell ambito della Giornata della trasparenza e della prevenzione della corruzione, tenutasi recentemente a Borgoricco. Fino al momento attuale non sono pervenute segnalazioni. 12. LA FORMAZIONE Nel corso del 2014 l Azienda ha organizzato due iniziative formative: la prima dedicata al RPC e ai dirigenti degli uffici tecnico-amministrativi centrali al fine di definire il Piano triennale , che ha coinvolto una quindicina di dirigenti; la seconda, destinata a tutto il personale degli uffici centrali che svolge la sua attività nei servizi a più elevato rischio di corruzione con l obiettivo di favorire la formazione diffusa e la conoscenza della norma anticorruzione, degli adempimenti previsti dalla stessa, delle misure atte a prevenire comportamenti corruttivi, con particolare riferimento al nuovo codice di comportamento. L iniziativa ha coinvolto circa 270 persone. Per l anno in corso si prevede di proseguire tale formazione, estendendola a tutti i Direttori di Unità operativa, capo-sala/capo-servizi e segreterie di reparto, per un totale previsto di circa 150 persone. 13. PATTI DI INTEGRITA /PROTOCOLLI DI LEGALITA La Regione Veneto ha sottoscritto nel 2012 e aggiornato nel 2014 un Protocollo di legalità per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalle Prefetture del Veneto, dall ANCI Veneto, dall Unione Province del Veneto.. Con DGR n. 537/12 la Regione ha approvato anche le clausole - tipo da inserire nei bandi di gara e/o nei contratti di appalto. Questa Azienda si atterrà a quanto previsto dal sopracitato disposto normativo. Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014/2016 legge 190/2012, art. 1, comma 5 pag. 11

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