Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione

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1 Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione ESAME DELLA RELAZIONE n. 54 del 2015 SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 21/2010 Gestione del Servizio Idrico Integrato Relatori Consiglieri Laura Marta Barzaghi e Riccardo De Corato 1. L ambito di competenza del Comitato 2. Le principali informazioni emerse 3. Le osservazioni del CPCV 4. Conclusioni e proposte Approvato all unanimità nella seduta del 3 dicembre 2015

2 1. L ambito di competenza del Comitato Lo Statuto d Autonomia e il Regolamento generale hanno istituito il Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, organismo politico non partisan, con il compito di favorire l esercizio del controllo dell attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche. Una delle funzioni del Comitato consiste nell esaminare le relazioni con le quali la Giunta regionale o altri soggetti rispondono ad obblighi informativi nei confronti del Consiglio previsti da leggi regionali (art. 109, comma 1, lett. c) Reg.). Inoltre, l esame di queste relazioni, secondo la previsione regolamentare, è specifico oggetto di iniziative di collaborazione con le commissioni consiliari e la Giunta regionale (art. 109, comma 2, lett. a) Reg.). Nelle sedute del 26 novembre e del 3 dicembre 2015 il Comitato ha preso in esame la relazione che la Giunta regionale ha inviato al Consiglio nell agosto 2015, in merito all attuazione della legge regionale 27 dicembre 2010 n. 21 (REL n. 54) che, intervenendo in modifica della l.r. 26/2003, ha determinato un nuovo assetto di governo del Servizio Idrico Integrato. La clausola valutativa introdotta all art. 51 bis della l.r. 26/2003 attribuisce un mandato alla Giunta affinché, ogni anno, informi il Consiglio sugli esiti progressivamente ottenuti dalla riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato. Questo documento riporta l esito dell esame condotto e le riflessioni svolte dal Comitato Paritetico. 2. Le principali informazioni emerse La relazione esaminata è la quarta trasmessa al Consiglio dall approvazione della l.r. n. 21/2010, si articola secondo i quesiti contenuti nella clausola valutativa, integrati con alcune questioni poste dal Consiglio Regionale con la Risoluzione n. 22/2012 e con gli aggiornamenti e approfondimenti richiesti dal CPCV in sede di esame della precedente relazione n.28/2014. In sintesi, dalla relazione emergono le informazioni riportate di seguito. 1. La PIANIFICAZIONE D AMBITO: a. durante l anno 2015 gli Uffici d Ambito di tre ATO (Como, Milano città, Monza e Brianza) hanno approvato nuovi Piani d Ambito mentre per l ATO di Mantova è stato approvato un Piano Stralcio (circoscritto a una parte di agglomerati dell Ambito che necessitano la pianificazione di investimenti in via prioritaria);

3 b. la maggior parte degli Enti ha provveduto ad approvare i Piani d Ambito, che comunque in alcuni casi (Bergamo, Brescia, Lecco, Lodi e Mantova) permangono datati o privi di alcuni elementi fondamentali; c. la DG Ambiente ha effettuato una ricognizione negli ATO sulla presenza della rilevazione digitalizzata delle reti, prevista dalla l.r.7/2012, da cui è risultato che ad aprile 2015 la rilevazione è presente nel 41% dei Comuni lombardi per la fognatura e nel 44% dei Comuni per l acquedotto. 2. L INTEGRAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO: a. l individuazione del Gestore Unico d Ambito è in fase di completamento; Brescia e Mantova non hanno ancora definito il modello gestionale e quindi il Gestore Unico; b. permane una situazione di frammentazione che vede la presenza di 89 soggetti operanti negli ATO lombardi (ad aprile 2014 erano 96) e di 396 Comuni che gestiscono ancora il Servizio in economia anche se il numero di queste gestioni si è molto ridotto (ad aprile 2014 erano 569). 3. Le attività di CONTROLLO SUGLI SCARICHI INDUSTRIALI IN FOGNATURA: a. in 9 ATO su 13 è stato approvato il Piano dei controlli (2014/2015); b. a partire dal 2014, in totale sono stati effettuati 610 controlli (verifiche amministrative, sopralluoghi, accertamenti sulla qualità delle acque); per 490 di essi sono disponibili informazioni sugli esiti che evidenziano 103 situazioni non conformi. 4. Gli INVESTIMENTI programmati: a. al 28 febbraio 2015 le risorse mobilitate all interno dall Accordo di Programma Quadro, in tema di tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche, superano i 686 milioni di euro (la quota di contributi regionali è pari al 14% circa); b. nel 2014 sono state riprogrammate le economie dell APQ, pari oltre 11 milioni di euro; queste risorse sono destinate principalmente alla realizzazione di interventi negli agglomerati oggetto di procedura di infrazione comunitaria (Direttiva 91/271/CEE procedura di infrazione 2034/2009); c. sono 809 gli interventi previsti dalle prime quattro fasi dell Accordo di Programma Quadro, dal Piano straordinario e a seguito di riprogrammazione delle risorse; nel 25% dei casi gli interventi risultano ancora non conclusi.

4 5. Le procedure di INFRAZIONE COMUNITARIA: a. tutti i 14 agglomerati condannati nel 2014 dalla Corte di Giustizia europea perché non conformi alla Direttiva 91/271/CEE (procedura 2034/2009, causa c 85/2013) hanno programmato gli interventi; al primo trimestre 2015 gli interventi si sono conclusi in 2 agglomerati, gli altri interventi sono in corso di realizzazione e si prevede il raggiungimento della conformità per 7 agglomerati entro il 2015 e per 5 agglomerati entro il 2016; b. il 26 marzo 2015 la Corte di Giustizia ha inviato il parere motivato per la seconda procedura di infrazione avviata nel 2014 (n. 2059); 99 sono gli agglomerati lombardi interessati e 40 di questi al 30 maggio 2015 hanno raggiunto lo stato di conformità; c. da un monitoraggio effettuato dalla DG Ambiente al primo semestre 2015 risultano ulteriori 544 agglomerati non conformi alla Direttiva comunitaria, seppur attualmente non ricompresi in procedure di infrazione. 3. Le osservazioni del CPCV Esaminati i contenuti della relazione n. 54/2015 il Comitato Paritetico in primo luogo osserva che, al pari delle precedenti relazioni, le informazioni fornite trasferiscono al Consiglio un ampio quadro conoscitivo degli avanzamenti e delle criticità del percorso di trasformazione in atto nel Servizio Idrico Integrato. Sull avanzamento del processo di attuazione, il Comitato ritiene che permanga la necessità di monitorare con particolare attenzione i seguenti aspetti: 1. lo stato di avanzamento dell aggiornamento delle pianificazioni d Ambito; 2. il livello di integrazione raggiunto dal sistema per il passaggio dalle attuali plurime gestioni al gestore unico per ATO; 3. gli esiti delle funzioni di controllo e vigilanza sulle attività poste in essere dai gestori del Servizio Idrico (in particolare riguardo all attuazione del Piano degli investimenti) e sulle autorizzazioni allo scarico di acque reflue industriali in fognatura; 4. lo stato di avanzamento e le eventuali criticità rilevate per quel che riguarda la realizzazione degli interventi cofinanziati con l Accordo di Programma Quadro;

5 5. lo stato di avanzamento della programmazione e della realizzazione degli interventi per gli agglomerati oggetto di sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia Europea (causa c 85/2013) e oggetto della procedura infrazione n. 2059/2014; 6. lo stato della programmazione degli interventi di cui necessitano gli agglomerati che seppur non ricompresi in procedure di infrazione risultano non conformi alla Direttiva comunitaria. Inoltre, vista la recente costituzione dell ATO Milano città metropolitana (l.r.32/2015), il Comitato ritiene utile che si preveda un ritorno informativo al Consiglio sul processo di trasferimento delle competenze e delle risorse degli ex ATO di Milano città e Milano provincia che dovrà concludersi entro il giugno Conclusioni e proposte In conclusione dell esame svolto, il Comitato Paritetico determina di: 1. trasmettere gli esiti dell esame condotto alla VI Commissione consiliare quale contributo alla trattazione che verrà svolta in quella sede; 2. trasmettere il documento all Assessore all Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile affinché nella prossima rendicontazione annuale siano tenute in conto le osservazioni espresse al paragrafo 3; 3. Considerata inoltre la rilevanza delle informazioni contenute nella Rel 54 esaminata, si ritiene utile segnalare alla VI Commissione l opportunità di formulare una Risoluzione che orienti gli interventi regionali per la piena attuazione della l.r. 21/2010. F.to Il Presidente F.to Il Vicepresidente Carlo Borghetti Riccardo De Corato Copia informatica di documento analogico