|
|
- Muzio Maggi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DEGRADO DEI MATERIALI analisi i e interpretazioni t i i Prof. Arch. Stella Serranò
2 Cosa è il DEGRADO? E un processo di modifiche dannose dei materiali costruttivi che comporta un peggioramento delle loro caratteristiche itih chimico-fisiche i i h estrutturali. tt
3 Quali sono le cause? Il Deterioramento o degrado ècausato da due tipi di fattori: Fattori Estrinseci legati all ambiente circostante eal contesto (quasi sempre permanenti) Fattori intrinseci Legati alle caratteristiche della costruzione
4 I fattori estrinseci Condizioni ambientali: umidità, radiazione i solare, regime dei venti, piogge, inquinamento, presenza di micro emacro organismi (batteri e funghi). Condizioni antropiche: incuria, abbandono, danneggiamento, errati, mancata manutenzione. interventi
5 Il più importante tra essi La prima causa naturale di degrado dei materiali è l ACQUA Sotto forma di umidità da risalita, da infiltrazione e da ristagno, sotto forma di vapore acqueo (condensa), etc.
6 Azioni dell acqua sugli edifici - umidità da risalita - condensa - vapore acqueo - nebbia con veicolazione di sali e sostanze solubili
7 I fattori intrinseci Caratteristiche dell edificio: ubicazione, orientamento, elementi costruttivi. Materiali componenti: Proprietà di ognuno di essi mineralogica, caratteristiche di struttura). (natura chimico- tessitura e di
8 I processi di degrado L analisi del degrado segue un percorso logico: cause - meccanismi di degrado - effetti - interventi. I processi di degrado possono essere di tipo: - FISICO - CHIMICO - BIOLOGICO
9 I processi di degrado Il degrado fisico viene provocato dall irraggiamento solare, dal vento e dalle basse temperature, che provocano la cristallizzazione dei sali sulla superficie dei materiali e la formazione di cicli gelo/disgelo. Il degrado chimico viene provocato dal deposito di polveri, gas e sostanze sospese nell atmosfera che reagiscono con gli strati di superficie dei materiali. Il degrado biologico è provocato da batteri, parassiti e microorganismi che colonizzano le superfici dei materiali.
10 I meccanismi di degrado La cristallizzazione dei sali Si manifesta in materiali molto porosi, a causa delle escursioni termiche. I pori del materiale assorbono acqua che contiene sali solubili. L acqua evapora e i sali si depositano all interno dei pori, causando un progressivo o aumento di volume.
11 Questioni di metodo La conservazione segue un metodo logico di conoscenza per l intervento sui manufatti, che deriva dalle tecniche usate in medicina. Questo metodo si sviluppa nelle seguenti fasi: ANAMNESI DIAGNOSI TERAPIA
12 DIAGNOSI La (individuazione dei degradi e dei dissesti) diagnosi è un processo di conoscenza connesso allo stato di conservazione dei manufatti. Esistono due fondamentali livelli di diagnosi dei materiali, il primo è l osservazione diretta, analisi macroscopica, il secondo consiste in una osservazione più approfondita con strumenti di precisione, analisi microscopica, che avviene direttamente sul materiale (in situ) oppure tramite campionatura e analisi in laboratorio.
13 Termini e Definizioni Il degrado o deterioramento è uno patologico del materiale di tipo irreversibile. stato Per individuare i tipi di degrado dei materiali si utilizzano dei codici che hanno lo scopo di unificare in termini scientifici le patologie a partire dalla descrizione del fenomeno che si presenta ad una analisi i visiva ii (o macroscopica).
14 Principi e metodi Tra i vari tipi i di classificazione i dello stato t di conservazione dei manufatti ricordiamo i codici RILEM, UNI e NorMaL. Il Italia il NorMaL, realizzato a cure dell Istituto Centrale per il Restauro, è stato uno dei codici più in uso. NorMaL è un acronimo che sta per Normativa Materiali Lapidei. Il codice si occupava dei materiali lapidei i naturali impiegati i i in architettura (le pietre), e dei materiali lapidei artificiali, cioè prodotti dall uomo a partire dalla materia prima naturale (laterizi, prodotti ceramici, malte, intonaci, stucchi, ecc).
15 Il lessico NorMal
16 Mappatura degradi
17 Principi e metodi Il codice NorMaL che si occupava dei tipi di degrado dei materiali lapidei (e assimilati) era identificato con la sigla NorMaL1/ Oggi la Normativa UNI 11182: ha sostituito il NorMaL 1/ Il documento permette di rilevare lo stato di conservazione delle superfici i lapidee, fornendo una definizione delle principali forme di alterazione in ordine alfabetico, accompagnate anche da una descrizione fotografica, acui segue la definizione delle cause che hanno provocato il degrado.
18 DEFINIZIONI Seondo la Normativa UNI 11182: si intende: Alterazione Modificazione di un materiale che non implica necessariamente un peggioramento delle sue caratteristiche sotto il profilo conservativo. Degrado Modificazione di un materiale che comporta un peggioramento delle sue caratteristiche sotto il profilo conservativo.
19 Alterazione cromatica Variazione naturale, acarico dei componenti del materiale, dei parametri che definiscono il colore. È generalmente estesa a tutto il materiale interessato; nel caso l alterazione si manifesti in modo localizzato è preferibile utilizzare il termine macchia.
20 Alveolizzazione Presenza di cavità di forma e dimensioni variabili, dette alveoli, spesso interconnesse e con distribuzione non uniforme.
21 Colatura Traccia ad andamento verticale. Frequentemente se ne riscontrano numerose ad andamento parallelo.
22 Colonizzazione biologica Presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori).
23 Crosta Modificazione dello strato superficiale del materiale lapideo. Di spessore variabile, generalmente dura, la crosta èdistinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o polverulento.
24 Deformazione Variazione della sagoma o della l'intero spessore del materiale. forma che interessa
25 Degradazione differenziale Perdita di materiale dalla superficie che l'eterogeneità della tessitura e della struttura. evidenzia Nel caso degli intonaci può assumere una caratteristica forma "a rosetta".
26 Deposito superficiale Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante.
27 Disgregazione Decoesione con caduta del materiale sotto forma di polvere o minutissimi frammenti. Talvolta viene utilizzato il termine polverizzazione.
28 Distacco (intonaci)) Soluzione di continuità tra strati di un intonaco, sia tra loro che rispetto al substrato, che prelude, in genere, alla caduta degli strati stessi. (ceramica) Soluzione di continuità tra rivestimento ed impasto o tra due rivestimenti.
29 Efflorescenza Formazione superficiale di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, generalmente di colore biancastro.
30 Erosione Asportazione di materiale dalla superficie maggior parte dei casi si presenta compatta. che nella
31 Esfoliazione Formazione di una o più porzioni laminari, di spessore molto ridotto e subparallele tra loro, dette sfoglie.
32 Fratturazione o fessurazione Soluzione di continuità nel materiale spostamento reciproco delle parti. che implica (ceramica) ca) Nel caso di fratturazione incompleta e senza frammentazione del manufatto si utilizza il termine cricca o, nel rivestimento vetroso, cavillo. lo
33 Fronte di risalita Limite di migrazione dell'acqua che si manifesta con la formazione di efflorescenze e/o perdita di materiale. È generalmente accompagnato da variazioni della saturazione del colore nella zona sottostante.
34 Graffito vandalico Apposizione colorate. indesiderata sulla superficie di vernici
35 Incrostazione Deposito stratiforme compatto e generalmente aderente al substrato. Si definisce concrezione quando il deposito è sviluppato preferenzialmente in una sola direzione non coincidente con la superficie lapidea e assume forma stalattitica o stalagmitica.
36 Lacuna Perdita di continuità di superfici (parte di un intonaco edi un dipinto, porzione di impasto odi rivestimento ceramico, tessere di mosaico, ecc.).
37 Macchia Variazione cromatica localizzata della superficie, correlata sia alla presenza di determinati componenti naturali del materiale (concentrazione di pirite nei marmi) sia alla presenza di materiali estranei (acqua, prodotti di ossidazione di materiali metallici, sostanze organiche, vernici, microrganismi per esempio).
38 Mancanza Perdita di elementi tridimensionali (braccio di una statua, ansa di un'anfora, brano di una decorazione a rilievo, ecc.).
39 Patina Modificazione naturale della superficie non collegabile a fenomeni di degrado e percepibile come una variazione del colore originario del materiale.
40 Patina biologica Strato sottile ed omogeneo, costituito prevalentemente da microrganismi, variabile per consistenza, colore eadesione al substrato.
41 Pellicola Strato superficiale trasparente o semitrasparente di sostanze coerenti fra loro ed estranee al materiale lapideo (pellicola protettiva, pellicola con funzioni estetiche, pellicola ad ossalati, ecc.).
42 Pitting Formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente emisferica con diametro massimo di pochi millimetri.
43 Presenza di vegetazione Presenza di individui erbacei, arbustivi oarborei.
44 Rigonfiamento Sollevamento superficiale localizzato forma e consistenza variabili. del materiale di
45 Scagliatura Presenza di parti di forma irregolare, spessore consistente e non uniforme, dette scaglie, generalmente in corrispondenza originario. di soluzioni di continuità del materiale
46 DEGRADI DI TIPO FISICO Alveolizzazione li i Esfoliazione Efli i Deformazione Disgregazione g Distacco Efflorescenza Erosione Fratturazione Fronte di risalita Lacuna Mancanza Rigonfiamento Scagliatura t
47 DEGRADI DI TIPO BIOLOGICO Colonizzazione biologica Patina biologica Presenza di vegetazione
48 DEGRADI DI TIPO CHIMICO Alterazione cromatica Colatura Crosta Deposito i superficiale i Incrostazione Macchia Pellicola Pitting i Graffito vandalico
49 L AZIONE NOCIVA DELLO ZOLFO Le croste nere sono un tipo di degrado particolarmente aggressivo e dannoso. Si formano per reazione chimica dello zolfo emesso nell atmosfera dagli scarichi inquinanti. Lo zolfo attacca il componente carbonatico delle superfici e lo trasforma in gesso, attraverso la seguente reazione chimica: Malte, intonaci, pietre calcaree e arenarie contengono molto carbonato di calcio
50 Un caso di degrado innescato dallo zolfo La scultura è il pietra arenaria. L arenaria è una pietra di natura silicea ma contiene anche carbonato di calcio, perciò subisce l'effetto dello zolfo presente in atmosfera che viene depositato sulle superfici per effetto delle piogge acide. L'arenaria è soggetta al degrado acausa della sua porosità che permette un accesso agevole agli inquinanti.
51 La dannosità della patina biologica Ilicheni sono microrganismi animali in grado di sopravvivere in condizioni ambientali ostili. Causano la formazione di croste e prodotti chimici derivanti dal loro metabolismo che favoriscono la formazione di croste e attaccano i minerali della pietra Foto SEM di una colonia di funghi su marmo
52 La CORROSIONE Degrado di materiali metallici Gli oggetti metallici subiscono l'azione combinata di ossigeno e acqua che provoca la formazione di una patina superficiale di ossido, con formazione di sali evariazione delle proprietà meccaniche del metallo. Si ha formazione di patine verdastre costituite da sali di rame come carbonati basici, solfati basici, ossidi, solfuri eanche sali organici come formiati, acetati e ossalati. La presenza dell'acido solforico nella pioggia fa sì che gli ossidi e i sali prodotti dalla corrosione della superficie vengano trasformati gradualmente in composti via via più solubili.
E8. Il rilievo materico e del degrado
Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea in ingegneria Edile A.A. 2014/2015 E8. Il rilievo materico e del degrado Corso Integrato di CONOSCENZA DEL COSRUITO STORICO Modulo di FONDAMENTI DI RESTAURO
Dettagli- Biodeteriogeni; - Inquinanti atmosferici (es:. deposito di polveri
ABACO DEI DEGRADI 1 ABACO DEI DEGRADI Per una più semplice individuazione dei fenomeni di degrado dei materiali lapidei costituenti le superfici esterne degli edifici, è stata riportata una tavola sinottica
Dettagli[LEPATOLOGIEEDILIZIE]
2014 PROGETTARE BIOEDILE Giovanni Tona [LEPATOLOGIEEDILIZIE] Analisi delle patologie più comuni e causa della loro comparsa Le patologie edilizie più comuni Il degrado di un manufatto è correlato alla
DettagliBeni culturali Materiali lapidei naturali ed artificiali Descrizione della forma di alterazione - Termini e definizioni
NORMA ITALIANA Beni culturali Materiali lapidei naturali ed artificiali Descrizione della forma di alterazione - Termini e definizioni UNI 11182 APRILE 2006 Cultural heritage Natural and artificial stone
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Comune di PERUGIA PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Restauro e riqualificazione dell'arco Etrusco Prospetti da 2 a 8 COMMITTENTE: Comune di Perugia - U.O.
Dettagli1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità...
PIANO DI MANUTENZIONE PAG 1 SOMMARIO INTRODUZIONE... 2 1 MANUALE D USO... 3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 2.1 Risorse
Dettaglianalisi del degrado I - fenomeni di degrado
analisi del degrado I - fenomeni di degrado alterazioni - strutturali deformazioni cinematismi controlli strumentali diagnosi dei dissesti - della materia analisi interdisciplinari fisiche chimiche biologiche
DettagliPERCHÉ LE PIETRE SI DEGRADANO
PERCHÉ LE PIETRE SI DEGRADANO La degradazione dei materiali lapidei è dovuta all interazione con l ambiente che li circonda Ogni materiale lapideo reagisce in modo diverso con l ambiente, in funzione di:
DettagliNormativa rispettata. Unità tecnologiche ed elementi.
Normativa rispettata. Il seguente "Piano di Manutenzione", riguardante le strutture, è stato redatto in conformità alla normativa vigente in materia e riportata di seguito: 1. D.Lgs 163/2006, "Codice dei
DettagliUniversità degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria
Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni
Dettagli1. Analisi dello stato conservativo e degli interventi
1. Analisi dello stato conservativo e degli interventi Il santuario della Madonna della Grata presenta un stato conservativo notevolmente compromesso. Oltre ai processi di carattere chimico fisico e biologico
DettagliProgetto di pulitura dai graffiti
Chiostro dell Abbazia di San Mercuriale Progetto di pulitura dai graffiti Luogo: Forlì Data: 24 febbraio 2009 Esecuzione progetto: LEONARDO S.R.L. Chiostro dell Abbazia di San Mercuriale, Forlì. Progetto
DettagliLA NATURA DEL SILOSSANICO
LA NATURA DEL SILOSSANICO Una sempre maggior attenzione al restauro degli edifici, in particolare nei centri storici, ha stimolato nuovi studi e ricerche di prodotti, e trattamenti preventivi di facciate,
DettagliCOMUNE DI PESCHICI (Provincia di Foggia) PIANO DI MANUTENZIONE
COMUNE DI PESCHICI (Provincia di Foggia) PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: Manutenzione straordinaria e interventi di adeguamento ed efficientamento
DettagliLISTA DELLE TIPOLOGIE DELLE ANOMALIE E DEI CASI DI GUASTO
LISTA DELLE TIPOLOGIE DELLE ANOMALIE E DEI CASI DI GUASTO Patologia e Diagnostica Edilizia Enrico De Angelis Edificio via Folli (ang. via Rombon) Milano - Perizia diagnostica di Diego Valente (mat. 632530)
DettagliCOMUNE DI PALERMO PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D USO. (Articolo 38 D.P.R. 207/2010)
COMUNE DI PALERMO PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D USO (Articolo 38 D.P.R. 207/2010) DESCRIZIONE: PON "SICUREZZA PER LO SVILUPPO. OBIETTIVO CONVERGENZA 200/2013 OBIETTIVO OPERATIVO 2.8" RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE
DettagliLessico del Restauro: La normativa UNI Beni Culturali
Politecnico di Milano Facoltà di Architettura e Società Laboratorio di Progettazione dell Architettura 2 Prof. Marco Cofani Valutazioni Analitiche dei Materiali dell Edilizia Storica Lessico del Restauro:
DettagliS.P. n 3 TRASVERSALE DI PIANURA
S.P. n 3 TRASVERSALE DI PIANURA VARIANTE A NORD DELL ABITATO DI BUDRIO LOTTO B: DA VIA CALAMONE IN COMUNE DI BUDRIO ALL INNESTO S.P.3/S.P.5 IN COMUNE DI GRANAROLO DELL EMILIA. PROGETTO ESECUTIVO PIANO
DettagliINDICE. Premessa, XII
INDICE Premessa, XII 1. Prestazioni dei materiali e progetto, 3 1.1 Comportamento meccanico, 6 1.2 Azione dell ambiente, 6 1.3 Vita di servizio e durabilità, 11 1.4 Prevenzione del degrado, 16 1.5 Restauro,
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Comune di Bioglio Provincia di Biella PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Edificio condominiale sito in BIOGLIO, fraz. Ceretto, via S.A. Cerruti COMMITTENTE:
DettagliLe Rocce. Le rocce sono corpi solidi naturali costituiti da un aggregazione di più sostanze dette minerali.
Minerali e Rocce Le Rocce Le rocce sono corpi solidi naturali costituiti da un aggregazione di più sostanze dette minerali. Origine delle rocce Le Rocce La roccia è tutto ciò che forma la crosta terrestre,
DettagliLezione 15 metodi di analisi termici legati alla separazione di fase. Separazione di fase. Fasi della materia: solido, liquido, gas
Lezione 15 metodi di analisi termici legati alla separazione di fase Separazione di fase Fasi della materia: solido, liquido, gas SOLIDO Scioglimento solidificazione LIQUIDO evaporazione condensazione
Dettagli1.1 Descrizione e collocazione dell intervento...3 1.2 Modalità di uso corretto...3
Piano di manutenzione della parte strutturale dell opera Pag. 1 SOMMARIO 1 MANUALE D USO...3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento...3 1.2 Modalità di uso corretto...3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE...3
DettagliENRICO COLOSIMO RESTAURATORE ARCHITETTONICO CONSULENTE RELAZIONE TECNICA SULL INTERVENTO DI RIMOZIONE DELL INTONACO NON ORIGINALE
ENRICO COLOSIMO RESTAURATORE ARCHITETTONICO CONSULENTE RELAZIONE TECNICA SULL INTERVENTO DI RIMOZIONE DELL INTONACO NON ORIGINALE PRESENTE ALLE PARETI DECORATE DELLA CAPPELLA GENTILIZIA DI VILLA SIMONETTA.
DettagliHOMEWORK 4. Perizia diagnostica relativa a:
HOMEWORK 4 Perizia diagnostica relativa a: INFILTRAZIONI SU INTRADOSSO BALCONI, INTRADOSSO COPERTURA E PARETE PERIMETRALE IN CORRISPONDENZA DI PLUVIALE DI SCARICO Studente : ZANETTO LUCA 735231 INTRODUZIONE
DettagliINTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca
INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca La ricerca come strumento per lo sviluppo aziendale: sinergia tra università e industria
DettagliCaratteristiche delle acque naturali
Caratteristiche delle acque naturali Acque meteoriche: contengono in soluzione i gas costituenti l atmosfera; non contengono generalmente sostanze solide ed organiche; risorsa quantitativamente marginale
DettagliRISANAMENTO DELLE MURATURE UMIDE
192 RISANAMENTO DELLE MURATURE UMIDE 193 IL DEGRADO DELLA MURATURA Si manifesta con esfoliazione superficiale delle pitture, distacchi e disgregazioni dell intonaco soprastante e/o formazione di muschi,
DettagliIn collaborazione con
Salvalarte è la storica campagna di Legambiente sui beni culturali, per comprendere il valore e conoscere la storia di tesori nascosti e poco noti, per denunciarne lo stato di degrado; per attivare sinergie
DettagliIL PROFILO DEL SUOLO
Cognome... Nome... IL PROFILO DEL SUOLO Se scaviamo una buca abbastanza profonda in un terreno, osserviamo che la parete tagliata presenta una successione di strati, di diverso colore e struttura, che
DettagliDr.ssa Roberta Giorio. CMR SRL - Laboratorio di Analisi e Prove in Edilizia E di Diagnostica per il Restauro
Dr.ssa Roberta Giorio CMR SRL - Laboratorio di Analisi e Prove in Edilizia E di Diagnostica per il Restauro Laboratorio Accreditato ACCREDIA N 1035 Iscritto all Anagrafe Nazionale delle Ricerche del MIUR
DettagliPIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO
Comune di Torino Provincia di Torino PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Parcheggio coperto COMMITTENTE: Politecnico di Torino Roma, 18/10/2006 IL TECNICO Ing. Gilbeto
DettagliInquinanti atmosferici. Ossidi di zolfo Ossidi di azoto Monossido di carbonio Particolato (polveri) Altri (metalli, VOC, etc)
Inquinanti atmosferici Ossidi di zolfo Ossidi di azoto Monossido di carbonio Particolato (polveri) Altri (metalli, VOC, etc) ZOLFO I composti dello zolfo di interesse ai fini dell inquinamento atmosferico
DettagliI LATERIZI seconda parte
Materiali per l architettura (6CFU) prof. Alberto De Capua Dipartimento di Architettura e Territorio darte Corso di Studio in Architettura quinquennale Classe LM-4 I LATERIZI seconda parte Informazioni
DettagliPAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE
PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE CARATTERISTICHE Le lacche Molykote sono dispersioni di sostanze lubrificanti solide, come ad esempio il bisolfuro di molibdeno, e di resine leganti organiche o inorganiche finemente
DettagliTavEd. Provincia Regionale di Ragusa. Aggiornato ai sensi dei disposti del comma A dell'art.10 della L.R. 12.07.2011 n.12. data: Aprile 201 O
Provincia Regionale di Ragusa Lavori di "Adeguamento alle norme di sicurezza e prevenzione incendi immobili scolastici nella zona di Ragusa, Comiso e Vittoria. Completamento 2.000.000" - Progetto Esecutivo
DettagliBlanke Profilo di chiusura
Dati tecnici Blanke Profilo di chiusura per la chiusura decorativa e sicura dei bordi nei rivestimenti di piastrelle Utilizzo e funzioni: Blanke Profilo di chiusura è un profilo speciale per la protezione
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Comune di Lavello Provincia di Potenza PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 D.P.R. 207/10) OGGETTO: Lavori di consolidamento a valle del fabbricato della Protezione Civile COMMITTENTE:
DettagliLaboratorio integrato di Rilievo e Restauro Modulo Restauro
UNIVERSITA DEGLI STUDI DICAGLIARI FACOLTA DI ARCHITETTURA Corso di Laurea magistrale in Architettura_LM4 a.a. 2013-2014 Laboratorio integrato di Rilievo e Restauro Modulo Restauro I FENOMENI DI DEGRADO
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Comune di Maglie Provincia di Lecce PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Programmi innovativi in ambito urbano: "CONTRATTO DI QUARTIERE II - La Madonnina Maglie"
DettagliSchedatura delle forme di degrado riscontrate sul manufatto. Colonna del Verziere
Scheda n. 1 Localizzazione della ripresa fotografica: lato sinistra del piedistallo della colonna CROSTA Strato superficiale di alterazione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali
DettagliMateriali di copertura KERAKOLL BIOCALCE INTONACO DI FINITURA
Scheda Prodotto: ST02.450.03 Data ultimo agg.: 20 gennaio 2014 Materiali di copertura KERAKOLL BIOCALCE INTONACO DI FINITURA Classificazione 02 Intonaci ed accessori per intonaci 02.450 Programma Kerakoll
DettagliMETALLI FERROSI GHISA ACCIAIO
METALLI FERROSI I metalli ferrosi sono i metalli e le leghe metalliche che contengono ferro. Le leghe ferrose più importanti sono l acciaio e la ghisa. ACCIAIO: lega metallica costituita da ferro e carbonio,
DettagliMANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
Comune di Rapolano Terme Provincia di Siena PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: COMPLETAMENTO DEL PARCO TERMALE - SECONDO STRALCIO COMMITTENTE:
DettagliSCHEDA RESTAURO 01 PARAMENTO LAPIDEO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE CATTIVE
PARAMENTO LAPIDEO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE CATTIVE 01 Materiale: marmo bianco di Carrara e pietra di Bellona (calcare bianco compatto proveniente dalle cave di Santo Iorio presso Capua denominato impropriamente
Dettagli(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a
L ACQUA L elemento acqua è costituente degli esseri viventi, sia animali che vegetali, superando in alcuni casi anche il 90% della composizione. L acqua per le piante è un elemento indispensabile in quanto
DettagliI materiali di rivestimento. di Maximillian Vegetti, Federico Maffioli e Davide Biganzoli
I materiali di rivestimento di Maximillian Vegetti, Federico Maffioli e Davide Biganzoli Porosità della ceramica -Le ceramiche hanno la caratteristica di essere porose, un fattore che non le ha rese utilizzabili
DettagliGenerale disequilibrio con l ambiente superficiale + Grande varietà di condizioni ambientali + Diverse situazioni di sforzo applicato sui materiali
IL DEGRADO DELLE ROCCE Molti tipi di rocce utilizzate nei manufatti. Si distinguono: per natura geologica (sedimentarie, magmatiche, metamorfiche); per composizione (carbonatiche, silicatiche); per struttura
DettagliLe opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali
Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,
DettagliLA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE
SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE La radiazione elettromagnetica è un mezzo di trasmissione dell energia sotto forma di onde aventi entrambe le componenti elettriche e magnetiche. La sequenza ordinata delle
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Comune di Taggia Provincia di Imperia PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DI MURO DI SOSTEGNO VILLA CURLO
DettagliQUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO
QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO (PARTE 1) FOCUS TECNICO Gli impianti di riscaldamento sono spesso soggetti a inconvenienti quali depositi e incrostazioni, perdita di efficienza nello
DettagliPROGETTO ESECUTIVO OPERE EDILI
COMUNE DI MENTANA CITTA' METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE PROGETTO ESECUTIVO OPERE EDILI RESTAURO E RECUPERO DI PALAZZO BORGHESE TITOLO ELABORATO Piano di manutenzione manuale d'uso_vol. 01 opere edili COD._rev
DettagliFrancesco Sarti 734814
FMEA serramento con telaio in alluminio, finiture interne in legno e vetrocamera Francesco Sarti 734814 1 SCOMPOSIZIONE DEL SISTEMA Il sistema può essere scomposto in elementi semplici come segue: Falso
DettagliBlanke Profilo di chiusura
Dati tecnici Blanke Profilo di chiusura Per la protezione dei bordi in caso di chiusure di rivestimenti al pavimento ed alle pareti Uso e funzioni: Blanke Profilo di chiusura è un profilo speciale per
DettagliScegli di essere il più veloce. www.roefix.com
Scegli di essere il più veloce. www.roefix.com Sistemi di risanamento Per il recupero di murature umide Il degrado di intonaci e murature Le principali cause di degrado di intonaci e murature sono riassumibili
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliLABORATORIO DI RESTAURO IV anno PRE-CONSOLIDAMENTI ESTRAZIONE DI SALI SOLUBILI (DESOLFATAZIONI)
UNIVERSITÀ DELGLI STUDI DI GENOVA -FACOLTÀ DI ARCHITETURA Corso di laurea Magistrale in Architettura LABORATORIO DI RESTAURO IV anno PRE-CONSOLIDAMENTI ESTRAZIONE DI SALI SOLUBILI (DESOLFATAZIONI) a.a.
Dettaglia.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG
a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG 27/4/2006 Cuore come dipolo elettrico Il cuore considerato come un generatore elettrico complesso, in cui sono presenti
DettagliVia Battistotti Sassi, 11b 20133 Milano - Italia
Ente Nazionale Italiano di Unificazione Ente riconosciuto con DPR n. 1522 del 20.9.1955 Membro Italiano ISO e CEN P.IVA 06786300159 CF 80037830157 Via Battistotti Sassi, 11b 20133 Milano - Italia Telefono
DettagliOsteointegrazione. Definizione della American Academy of Implants Dentistry:
Osteointegrazione 1 Osteointegrazione Definizione della American Academy of Implants Dentistry: "Contatto che interviene senza interposizione di tessuto non osseo tra osso normale rimodellato e un impianto
DettagliUniversità di Pisa Facoltà di Ingegneria. Leghe non ferrose. Chimica Applicata. Prof. Cristiano Nicolella
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria Leghe non ferrose Chimica Applicata Prof. Cristiano Nicolella Leghe non ferrose Minerali di alluminio L alluminio è uno degli elementi più abbondanti sulla crosta
DettagliIndagine con controllo visivo sullo stato di conservazione statica degli elementi lapidei delle facciate nord, ovest e sud
30 aprile 2015 Z245 Castello 5170 COMMITTENTE: Commissione Sinodale per la Diaconia Foresteria Valdese di Venezia LAVORO: Palazzo Cavagnis Castello 5170 INTERVENTO: Indagine con controllo visivo sullo
DettagliCOMUNE DI TARANTO PIANO DI MANUTENZIONE. (PROGETTO ESECUTIVO) (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
COMUNE DI TARANTO PIANO DI MANUTENZIONE (PROGETTO ESECUTIVO) (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) PROGETTO DEI LAVORI FINALIZZATI AL RILASCIO DELLA SCIA ANTINCENDIO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE
DettagliSOTTOPROGRAMMACONTROLLI
COMUNEDILANCI ANO CH- PI ANODIMANUTENZI ONEDELL OPERAE DELLESUEP ARTI PROGRAMMADIMANUTENZI ONE SOTTOPROGRAMMACONTROLLI SOTTOPROGRAMMA I NTERVENTI SOTTOPROGRAMMA PRESTAZI ONI ALLEGATO 1 4 TAVOLA 0 0 LANCI
DettagliConoscere l'arte per conservare l'arte:
Conoscere l'arte per conservare l'arte: Indagini diagnostiche per i Beni Culturali Le opere d'arte sono oggetti unici e irripetibili e come tali vanno trattate. Conoscerne le fenomenologie di degrado e
DettagliBreve compendio delle ceramiche esistenti e delle loro qualità.
Breve compendio delle ceramiche esistenti e delle loro qualità. Materiale sintetico parzialmente o totalmente cristallino solido, inorganico, non metallico, formato a freddo e consolidato per trattamento
Dettaglipro-t Scheda tecnica Applicazioni consigliate: Materiali Supporti Caratteristiche
Scheda tecnica pro-t Profilato di transizione tra pavimenti. Lamina di metallo a forma di T che si inserisce nel giunto di separazione di due pavimenti diversi e consente di coprire leggere differenze
DettagliQuando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto
L'acqua inquinata Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto il suolo (falde acquifere). Va tenuto
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Regione Emilia Romagna Università degli studi di Parma PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: COSTRUZIONE DELLA SEDE DEL NUOVO TECNOPOLO
DettagliDissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma
Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma 1 Contenuti Metodologia di progettazione Valutazione della resistenza attuale (Capacità)
DettagliRIPRISTINO DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO
200 RIPRISTINO DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO 201 I MECCANISMI DEL DEGRADO Il degrado dei manufatti in calcestruzzo, si manifesta essenzialmente mediante distacchi localizzati di porzioni di copriferro,
DettagliIl fenomeno condensa
Il fenomeno condensa La condensa è un fenomeno naturale molto frequente e presente in vari tipi di abitazioni; è un fenomeno piuttosto fastidioso ed insidioso, anche perché comporta effetti negativi dannosi
DettagliLa scuola integra culture. Scheda3c
Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data
DettagliElenco dei Corpi d'opera:
Comune di: Provincia di: Barcis Pordenone Oggetto: Elenco dei Corpi d'opera: 01 VILLA EMMA 02 TETTOIA 03 EX STALLONE 04 FORESTERIA Pagina 2 Corpo d'opera: 01 VILLA EMMA Unità Tecnologiche: 01.01 Coperture
DettagliComune di TORINO Provincia di TORINO PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO. (Articolo 40 D.P.R. 554/99)
Comune di TORINO Provincia di TORINO PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: EDIFICIO DI VIA DELLA CONSOLATA 10, PIANO TERZO MANUTENZIONE STRAORDINARIA LOCALI AD USO UFFICI
DettagliLe avversità delle piante ornamentali
Seminario Grottammare (AP) Le avversità delle piante ornamentali La gestione delle avversità in ambito urbano Luigi Delloste Per avversità ambientale si intende qualsiasi evento, sia di origine climatica
DettagliCos è la Psicoterapia
Cos è la Psicoterapia La psicoterapia è una forma di trattamento dei disturbi psichici e della sofferenza umana. Esistono varie forme di psicoterapia, dalla psicoanalisi alla psicoterapia cognitiva e comportamentale.
DettagliMANUALE D USO... 3 MURATURA ESISTENTE... 4 STRUTTURE ORIZZONTALI... 6
COMUNE di PISA ( Pisa ) S.C.I.A. ai sensi LRT 1 / 2005 M.A.C.C. MEETING ART AND CRAFT CENTRE RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA PIANI T, 1, 2, 3 DEL PALAFFARI DI PISA CON MODIFICHE DELLA ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE
DettagliDANNEGGIAMENTI IN ESERCIZIO FENOMENI DI DANNEGGIAMENTO IN ESERCIZIO IN COMPONENTI MECCANICI REALIZZATI CON MATERIALI METALLICI
FENOMENI DI DANNEGGIAMENTO IN ESERCIZIO IN COMPONENTI MECCANICI REALIZZATI CON MATERIALI METALLICI 1 LA CORROSIONE Fenomeno elettrochimico che si può manifestare quando un metallo o una lega metallica
Dettagli1) infiltrazioni all interno ed all esterno dell appartamento. 2) perdite dovute alle tubazioni degli impianti ( es. riscaldamento a pavimento)
1) infiltrazioni all interno ed all esterno dell appartamento 2) perdite dovute alle tubazioni degli impianti ( es. riscaldamento a pavimento) IMPIANTO SENZA PERDITE IMPIANTO CON PERDITA 3) RICERCA DI
DettagliLEZIONE 1 14 ottobre 2009
Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria DASTEC Dipartimento Arte Scienza e Tecnica del Costruire Facoltà di Architettura CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA QUINQUENNALE LM-4 Laboratorio di
DettagliAppunti di restauro. Francesco Morante
Appunti di restauro Francesco Morante Definizioni Nel passato il termine RESTAURO indicava le operazioni necessarie a riportare un opera alle sue condizioni iniziali, se queste erano state compromesse
DettagliIl Manuale si articola in: - Manuale d uso - Manuale di manutenzione - Programma di Manutenzione
Premessa Con la normativa vigente in materia di Lavori Pubblici viene riconosciuta l importanza della conservazione della qualità edilizia nel tempo, attraverso l introduzione del piano di manutenzione
DettagliRESTAURO CONSERVATIVO ELEMENTI LAPIDEI E INTONACI
CINCOTTO ADRIANO RESTAURO CONSERVATIVO Cannaregio, 1333/c 30121 VENEZIA PALAZZO COLOMBO VENEZIA RESTAURO CONSERVATIVO ELEMENTI LAPIDEI E INTONACI 1 RELAZIONE DI INTERVENTO RESTAURO CONSERVATIVO FACCIATA
DettagliIndustria Produzione porte e serramenti in legno lamellare e massello CERTIFICATO DI GARANZIA
Industria Produzione porte e serramenti in legno lamellare e massello CERTIFICATO DI GARANZIA CERTIFICATO DI GARANZIA MEDEA Premessa: Tutti gli infissi esterni, adeguatamente manutentati, possono avere
DettagliProf. M. Maja (Politecnico di Torino) "CORROSIONE E OSSIDAZIONE ANODICA DEL TITANIO"
Prof. M. Maja (Politecnico di Torino) "CORROSIONE E OSSIDAZIONE ANODICA DEL TITANIO" In questi ultimi anni, sono stati fatti molti studi riguardanti la corrosione del titanio, a testimonianza del crescente
DettagliAcqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao
Acqua azzurra, acqua chiara Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Proprietà fisiche Ecosistemi acquatici Origine della vita Ciclo dell acqua Acqua Scoperte Sensazioni Leggi La
DettagliMateriali per alte temperature
Materiali per alte temperature Prof. Barbara Rivolta Dipartimento di Meccanica Politecnico di Milano 14 Novembre 2013, Lecco Fenomeni metallurgici ad alta temperatura 2 Fenomeni meccanici: sovrasollecitazioni
DettagliPIANO DI MANUTENZIONE STRUTTURALE DELL'OPERA
Edificio Codice 106_C Denominazione P.O. CIVITA CASTELLANA Indirizzo Via Vincenzo Ferretti, 169 CAP e Città 01033 CIVITA CASTELLANA VT PIANO DI MANUTENZIONE STRUTTURALE DELL'OPERA (in attuazione al punto
DettagliCASO DI STUDIO INDIVIDUALE: INFILTRAZIONE DALLA COPERTURA DELL EDIFICIO DI VIA CASCINA BAROCCO 7- MILANO
CASO DI STUDIO INDIVIDUALE: INFILTRAZIONE DALLA COPERTURA DELL EDIFICIO DI VIA CASCINA BAROCCO 7- MILANO STUDENTE: Palermo Maria Elisabetta matricola n 786869 Indice 1 INQUADRAMENTO DELL AREA 3 2 DESCRIZIONE
DettagliRISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA
RISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA Unità didattica 3 CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA DEI LAVORATORI RISCHIO CHIMICO IL RISCHIO ESISTE LADDOVE CI SIA UNA ESPOSIZIONE AD UN QUALUNQUE AGENTE CHIMICO.
Dettagli1) perdita del potere isolante delle murature con relativo aumento dei costi del riscaldamento.
NOTA SULLE PITTURE SILOSSANICHE. dr. M.T. Rampini Premessa. Da sempre si è cercata una soluzione ottimale alla verniciatura di supporti minerali di facciate esterne, che permettesse sia di arrestare il
DettagliLavorazione: GOFFRATURA
Scheda 11 Tipo / Fase: TESSUTI SPECIALI / RIFINIZIONE Lavorazione: GOFFRATURA Scopo della lavorazione La goffratura è una lavorazione di tipo meccanico che viene fatta su qualsiasi tipo di tessuto speciale.
DettagliLaboratorio di Disegno e Rilievo dell Architettura PROF. MANUELA PISCITELLI
RILIEVO DEGLI ALZATI Per collegare correttamente il rilievo altimetrico di più ambienti sovrapposti in verticale è necessario costruire un riferimento esterno all edificio al quale relazionare le quote
DettagliSabbiatura criogenica con ghiaccio secco
CRIOSABBIATURA Sabbiatura criogenica con ghiaccio secco IDES COSTRUZIONI S.r.l. Via Crocifissa di Rosa, 80-25128 BRESCIA Tel. e Fax 030.5236621 - P.IVA e C.F. 03251290981 http://www.sabbiaturacriogenica.com
DettagliDEGUSTAZIONE DI TERRE
Proposte di degustazione Seminario con degustazione Dalle Terre ai vini emiliani promosso da CRPV, Regione Emilia-Romagna ed Enoteca Regionale Emilia-Romagna. In collaborazione con I.TER, Università Cattolica
Dettagli- Provincia di Taranto - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MESSA IN SICUREZZA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE.
Comune di Lizzano - Provincia di Taranto - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MESSA IN SICUREZZA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE. - Rifacimento della facciata esterna e sostituzione dei pluviali, sistemazione
DettagliIl rilievo del degrado dei materiali lapidei, obiettivi e strumenti
Università IUAV di Venezia Corso di Restauro A.A. 2011 2012 prof. Paolo Faccio coll. arch. Giulia Campanini Il rilievo del degrado dei materiali lapidei, obiettivi e strumenti Giardini di Bomarzo RIFERIMENTI
DettagliISO 12944 Standard mondiale sulla corrosione
ISO 12944 Standard mondiale sulla corrosione 2 3 ISO 12944 Pitture e vernici - Protezione dalla corrosione di strutture in acciaio per sistemi di verniciatura di protezione La norma ISO 12944 (parti 1-8)
Dettagli