Dalla prossimità geografica alla prossimità cognitiva
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- Damiano Petrucci
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1 Dalla prossimità geografica alla prossimità cognitiva L innovazione, le reti e la crescita regionale Claudio Di Berardino - Università G. d Annunzio di Chieti
2 Summary Inquadramento teorico (EEG) Analisi empiriche: a) approccio settoriale - Related variety b) approccio territoriale - modelli regionali di innovazione La situazione dell Abruzzo (imprenditorialità e reti) Conclusioni 2
3 Inquadramento teorico L innovazione come fattore di sviluppo la conoscenza è il fattore strategico del successo economico locale la distribuzione disomogenea delle attività innovative è causa di forti squilibri territoriali ne consegue: il processo di creazione e diffusione dell innovazione è molto concentrato a livello territoriale (le attività innovative sono più polarizzate rispetto alle attività di produzione - Jaffe, 1989; Feldman e Audretsch, 1994, 1996) 3
4 Il ruolo dello spazio territoriale Lo spazio conta; nello spazio locale si trovano gli elementi fondativi dello sviluppo, nella forma di a) disponibilità di fattori e infrastrutture; b) vantaggi agglomerativi (creatività imprenditoriale, capacità di realizzare combinazioni innovative dei fattori locali) 4
5 Si tratta di concepire lo spazio in termini più ampi a) dal miglioramento dell efficienza statica dei processi produttivi (economie di localizzazione) b) alla capacità di innovare e creare, di realizzare cioè efficienza dinamica parliamo di scambio delle informazioni, frequenti incontri faccia a faccia, presenza di attività di R&D e di servizi avanzati, disponibilità di manodopera qualificata, capacità di cooperare grazie a regole e norme di comportamento comuni 5
6 dalla prossimità geografica alla prossimità cognitiva Boschma (2005), Frenken et al (2007), Van Oort (2013) (Scuola olandese EEG) hanno evidenziato che la prossimità geografica non costituisce la sola condizione per garantire generazione e diffusione di innovazione gli autori introducono il concetto di prossimità cognitiva (Nooteboom, 2000) per indicare un processo di apprendimento interattivo (Camagni) basato sulla collaborazione e lo scambio di conoscenze tra diversi soggetti 6
7 La prossimità cognitiva questo concetto è alla base dello studio delle nuove forme di organizzazione territoriale (reti per la conoscenza e l innovazione) per innovare sfruttando le conoscenze che esistono a livello locale è necessario che le imprese dispongano di conoscenze complementari tra loro, che possono generare creatività e soluzioni tecnologiche nuove (soluzioni tecnologiche tra loro connesse su una base cognitiva comune) 7
8 La related variety recepisce la prossimità cognitiva (struttura produttiva e spillovers di conoscenza) Frenken et al (2007) hanno elaborato un indice che permette di misurare il grado di varietà settoriale della struttura produttiva e di scomporre essa in due parti: a) unrelated variety (non interrelata) b) related variety (interrelata - complementare) la teoria suggerisce che quanto più è elevata la varietà tecnologica all interno di un macro-settore comune tanto maggiore è il beneficio che le imprese traggono dallo scambio di conoscenze 8
9 La Related variety assume un ruolo chiave anche nell ambito delle politiche della Commissione Europea la Related variety è alla base del CRA concept che è stato seguito dalla Commissione Europea (2006) questo concetto nasce come disaffezione all approccio adottato in passato dalla UE (obiettivo spesa R&D/pil 3% - Agenda di Lisbona, Europa 2020) L insuccesso di queste politiche è trascurare che il processo di innovazione non è lineare (dalla R&D all innovazione) (Boschma, 2014) 9
10 Verso un diverso approccio il modello regionale di innovazione si tratta di un approccio teoricoempirco che studia le differenze territoriali nei modelli di innovazione questo approccio è in sintonia con le nuove direttrici della Commissione Europea CRA concept Place-based approach (Barca) SMART specialization 10
11 L analisi empirica - la Related variety la letteratura (Frenken et al, 2007; Boschma, 2005; Boschma e Iammarino, 2009 ecc.) ha ampiamente evidenziato che la Related variety esercita un impatto positivo su: a) crescita dell occupazione b) processo di innovazione 11
12 Gli effetti della related variety sono forti soprattutto per la manifattura Analisi della relazione tra crescita occupazionale ( ) e livelli di related variety (2001) (per le regioni italiane) tasso crescita occupati rq=0.16 V.Aosta Basilicata Molise Sardegna Puglia Trentaa Umbria Lomb Toscana Veneto EmiliaRM Marche Piemonte Calabria Lazio Abruzzo Sicilia Campania tasso crescita occupati rq=0.02 Basilicata Trentaa EmiliaRM V.Aosta Sicilia Molise Calabria Marche Abruzzo Lazio Lombardia Umbria Piemonte Sardegna Tos Veneto Puglia Campania related variety (manifattura) Unrelated 2001 (manifattura) Analisi della correlazione tra crescita occupazione e related variety per le regioni del Centro-Nord l indice r è 0.36 per le regioni del Mezzogiorno l indice r è
13 Relazione tra innovazione related variety e crescita (quota delle imprese con attività innovative sul totale imprese e related variety manifattura nel 2012) attività innovative (in %) rq=0.44 V.Aosta Basilicata Molise Lazio Puglia Toscana Trentaa Abruzzo Umbria Campania Marche Sardegna Liguria Sicilia Friuli Piemonte Calabria Veneto EmiliaRM Lombardia tassi crescita occupati rq=0.18 V.Aosta Molise Calabria Liguria Sicilia Campania Umbria Marche Trentaa SardegnaAbruzzo Puglia Lazio Basilicata Lombardia EmiliaRM Piemonte Toscana Friuli Veneto related variety (manifattura) imprese con attività innovative (in %) Analisi dell correlazione tra related variety e innovazione regioni Centro-Nord l indice r =0.85 regioni Mezzogiorno l indice r =
14 La struttura produttiva dell Abruzzo secondo l indice di Related variety (in una prospettiva storica) manifattura (Istat) Abruzzo Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole posizione Abruzzo
15 I modelli regionali di innovazione: da dove partire? le difficoltà di perseguire l obiettivo del 3% (spesa R&D/PIL): le attività R&S sono molto centrate (oriented high-tech) e forniscono vantaggi per un gruppo esclusivo di regioni bisogna considerare che il legame conoscenza e innovazione è molto complesso ed eterogeneo a livello regionale dobbiamo distinguere i due momenti della conoscenza e dell innovazione 15
16 Conoscenza e Innovazione: modelli differenti di innovazione regionale 16
17 Conoscenza e Innovazione in Italia (dati Istat - anno 2012) spesa in R&D sul totale PIL (in %) numero brevetti sul Pil (in %) imprese con attività innovative sul totale imprese (in %) 1 Piemonte (1.85) Friuli V.G. (184.9) Friuli V.G. (58.5) 2 Lazio (1.54) Emilia Romagna (127.4) Veneto (58.0) 3 Friuli V.G. (1.46) Lombardia (106.2) Toscana (55.9) 4 Emilia Romagna (1.41) Trentino A.A. (105.3) Lombardia (54.2) 5 Liguria (1.32) Piemonte (101.8) Emilia Romagna (53.8) Abruzzo (0.83) Abruzzo (35.8) Abruzzo (47.7) 17
18 Modelli regionali di innovazione Tre concetti chiave: 1) EMBEDDEDNESS (le politiche dell innovazione guardano ai legami di trasmissione della conoscenza a livello locale) 2) RELATEDNESS (supportare il processo di diversificazione specializzata strategica dei settori) 3) CONNECTEDNESS (promuovere tra settori e imprese che consentono la diffusione di innovazione - ICT e digitalizzazione) 18
19 Tassonomia per le regioni europee (Programma ESPON, Capello e Lenzi, 2013) a) European Science-base area (regioni con forte base tecnologica e processi rapidi di innovazione, specializzati in attività High-tech) b) An Applied Science area ( regioni caratterizzate da scienza applicata con alto grado di conoscenza derivante da regioni simili, le attività R&D sono elevate) c) Smart Technological application area (i tassi di innovazione del prodotto sono alti, con un limitato grado di scienza applicata e alta creatività e ricettività con capacità di tradurre la scienza dall esterno in innovazione. la R&D è bassa) d) Smart and Creative diversification area (bassi gradi di conoscenza applicata, con interna capacità innovativa e alto grado di competenze locali. Attività innovative legate alla conoscenza tacita appartenente al capitale umano. sono regioni creative e attrattive che assorbono conoscenza e adattano ai bisogni di innovazione locale) e) an Imitative Innovation area (mostrano bassa conoscenza e intensità di innovazione, bassa imprenditorialità e creatività alta attrattivi di IDE) 19
20 European science based area Applied science area Smart technological application area Smart and creative diversification area Imitative innovation area 20
21 Regional Innovation Scoreboard 2016: towards a regional innovation model 21
22 L Abruzzo (Smart and creative diversification area) supportare politiche R&D potrebbe non essere la politica più naturale (non si raggiunge massa critica delle spese in R&D che potrebbero generare economie di scala e quindi i rendimenti della spesa sono insufficienti) invece supportare le applicazioni creative, migliorando la produttività negli usi esistenti (puntare più su D e meno su R) promuovere la diversificazione dei prodotti e dei mercati sostenere maggiore attrattività attraverso legami con regioni e imprese esterne i beneficiari in questo caso della politiche dell innovazione devono essere gli imprenditori e le piccole imprese (non università, centri di ricerca, grandi laboratori R&D di imprese) 22
23 Il networking La propensione alla cooperazione tra imprese innovative Lo sviluppo delle start-up innovative Le reti di impresa 23
24 Il networking nel panorama abruzzese Siamo indietro nella percentuale di imprese con accordi di cooperazione per l innovazione sulle imprese con attività innovative Piemonte (22.3%) - Lazio (17.7%) - Friuli (16.8%) Abruzzo (8.7% al 16 posto nazionale) Secondo uno studio della Commissione Europea l Abruzzo è all interno del gruppo di regioni a minor interattività della conoscenza a differenza delle regioni clustering e networking 24
25 25
26 Start-up innovative (in Abruzzo le imprese sono 159 e rappresentano il 2.4% del totale Italia) 26
27 27
28 Start-up innovative per distribuzione settoriale (numero di imprese in % sul tot.) codici Ateco Abruzzo Italia B+C+D+E+F G+H+I J software J elaborazione dati M Ricerca&sviluppo
29 Le reti di impresa: forte vocazione delle imprese in Abruzzo in Abruzzo le imprese coinvolte sono 813 (dati 2015) pari al 5.1% sul totale nazionale la percentuale di imprese in Abruzzo coinvolte nelle reti è nettamente superiore alla media nazionale il settore manifatturiero è il principale protagonista (30.6%, di cui il 56% nei settori tradizionali); i servizi alle imprese assorbono il 24.2% 29
30 Conclusioni - Le reti: ruolo e potenzialità In Abruzzo si registra una vocazione imprenditoriale e una forte volontà delle imprese di mettere in rete occorre capire se la rete è uno strumento a) alternativo o propedeutico.alla crescita dimensionale (margine all internazionalizzazione) b) secondo quali modalità può dare una spinta alla diversificazione, al networking e alla collaborazione per attività innovative 30
31 promuovere la digitalizzazione delle imprese Innalzare il livello di dotazione ICT nelle imprese abruzzesi numero di imprese in % Abruzzo Italia che usano il computer che hanno accesso a internet (banda larga mobile) che hanno un sito Web che condividono via eletto. fornitori/ clienti che effettuano vendite on-line che acquistano on-line addetti che utilizzano computer almeno una volta alla settimana addetti che utilizzano computer con internet almeno una volta sett
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