CROAZIA CONGIUNTURA ECONOMICA

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1 ICE - Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione Sezione per la promozione degli scambi dell Ambasciata d Italia CROAZIA CONGIUNTURA ECONOMICA luglio 2016

2 CROAZIA - DATI DI BASE Superficie kmq Popolazione (censimento 2011) 4,27 milioni di abitanti 1,54 milioni di famiglie Densità della popolazione 75,5 abitanti / kmq Forma istituzionale Repubblica parlamentare Membro di: UE (dal 1 luglio 2013), UN/ONU, UNECE, UNDP/UNOPS, UNCTAD, UNIDO, WIPO, OECD/OCSE, WB/BM, EBRD/BERS, IMF/FMI, WTO/OMC, WHO, UNESCO, ILO, NATO Lingua ufficiale Unità monetaria Capitale Principali città croato Kuna croata (HRK): 1 = 7,5 HRK Zagabria Spalato, Fiume, Osijek, Zara, Slavonski Brod, Pola, Ragusa 2

3 SITUAZIONE ECONOMICA E QUADRO CONGIUNTURALE L economia del Paese è stata relativamente dinamica fino al 2008, ma l esplosione della crisi finanziaria globale ha successivamente influito in maniera notevole su di essa. Nel periodo tra il 2008 e il 2014 il PIL reale è diminuito di oltre il 12% e la disoccupazione è rapidamente aumentata passando dal 9% a oltre il 17%. La situazione ha iniziato a migliorare nella fine del 2014 e nel corso del 2015 e l'aumento del PIL reale ha superato le aspettative. Infatti, dopo 12 trimestri di calo continuo, nell ultimo trimestre del 2014 si è registrato un lieve aumento del PIL (+0,2% rispetto al quarto trimestre del 2013 ); la crescita dell ultimo trimestre 2014 non è stata, però, sufficiente a compensare gli andamenti negativi verificatisi nei mesi precedenti per cui il calo verificatosi per tutto l anno 2014 è stato stimato allo 0,4%. L andamento positivo è continuato nel 2015: nel primo trimestre è stato registrato un aumento dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2104, nel secondo trimestre la crescita è stata dell 1,2%, nel terzo del 2,8% e nel quarto dell'1,9%; in base a tali risultati l'aumento verificatosi per tutto l anno 2015 è stato dell'1,6% (comunque superiore rispetto alle previsioni che parlavano di una crescita tra lo 0,8% e l 1,1%) e nel primo trimestre del 2016 del +2,7% rispetto al primo trimestre La produzione industriale. I comparti tradizionali dell industria croata sono: industria alimentare, fornitura di energia elettrica, gas ed acqua, editoria e stampa, industria chimica, industria lavorazione materie plastiche, industria lavorazione metalli metalmeccanica e costruzioni navali (compresa anche la cantieristica da diporto che sta assumendo sempre maggior rilievo), industria del legno e industria tessile e dell abbigliamento (attualmente in forte crisi). Nella primavera del 2014 l'allora Governo croato ha presentato la Strategia dell'industria croata che definisce le seguenti attività industriali (cosiddette attività chiave) nelle quali si dovrebbe investire maggiormente: produzione di sostanze e prodotti farmaceutici di base, produzione di computer e di prodotti di elettronica ed ottica, produzione di prodotti finiti in metallo, industria dell ICT, produzione di macchine ed apparecchi elettrici, produzione di macchinari ed attrezzature in generale. Le attività industriali aventi un ruolo strategico sono l industria alimentare e della lavorazione del legno, in particolare produzione di mobili. Per tutto il 2015 la produzione industriale ha segnato una lieve ripresa pari al 2,6% rispetto all anno precedente; la crescita continua anche nei primi mesi del 2016: + 6,8% nel primo trimestre (rispetto ai primi tre mesi del 2015), +6,4% nel periodo gennaio - aprile 2016 e + 5,4% nel periodo gennaio-maggio (rispetto agli stessi periodi del 2015). A fine maggio 2016 la crescita, a livello annuo, è stata dell'1,6%. La deflazione continua anche nel 2015 e nel 2016: per il 2015 il tasso medio annuo d'inflazione è stato di segno negativo e pari allo -0,5%, a fine giugno 2016 il tasso medio è stato pari a 1,1%. ll tasso d'inflazione a livello annuo a dicembre 2015 è stato pari allo -0,6%, a marzo e aprile 2016 a -1,7%, a maggio 2016 pari a 1,8% e a giugno pari a 1,6%. 3

4 Il livello di disoccupazione è tuttora relativamente alto: a fine dicembre 2015 è stato del 17,9% per salire al 18,5% a fine gennaio 2016; a fine aprile 2016 il tasso di disoccupazione è stato del 15,9%, a fine maggio del 14,4% (anche se il motivo per questo sviluppo positivo può in parte essere dovuto all'occupazione stagionale). Uno dei maggiori problemi del mercato del lavoro in Croazia è la disoccupazione giovanile: secondo gli ultimi dati pubblicati dall'eurostat, il problema è in crescita e negli ultimi tre anni la disoccupazione giovanile risulta in forte aumento. Dai dati recentemente pubblicati dall'ente croato per il collocamento al lavoro emerge che quasi un terzo dei disoccupati è di età inferiore ai 29 anni; a fine giugno 2016 dal totale numero di disoccupati il 30,7% erano le persone giovani. Il deficit del bilancio statale a fine del 2014 si è portato al 5,5% del PIL (dati ufficiali calcolati in base alla metodologia ESA ), mentre a fine anno 2015 si è ridotto al 3,2%del PIL. Il Governo prevede che alla fine del 2016 possa scendere al 2,2% del PIL Il debito pubblico alla fine del 2014 era pari all 85,6% del PIL. Conformemente ai criteri di Maastricht la Croazia dovrebbe far diminuire il debito pubblico sotto il 60%, ma a fine dicembre 2015 esso ha raggiunto l 86,7% del PIL (anche se è aumentato, il ritmo di crescita è rallentato). Premesso che il Governo ha annunciato la stabilizzazione del debito pubblico, a fine del primo trimestre 2016 esso è sceso all'85,8%; si prevede, comunque, che alla fine dell'anno potrebbe raggiungere il picco dell'87,6% del PIL, per diminuire lievemente nel 2017 (all'87,3%) e scendere all'84,7% nel Anche il debito estero mantiene dimensioni assai ragguardevoli. In base ai dati della Banca Nazionale Croata (BNC), a fine dicembre 2015 era stato pari a 45,5 miliardi di, ovvero il 103,7% del PIL. A fine marzo 2016 (ultimi dati disponibili) il debito estero è stato pari a 44,3 miliardi di. Dai dati definitivi dell ISTAT croato relativi all anno 2015 risulta che l interscambio commerciale è stato pari a 30,013 miliardi di (+9,1% rispetto al 2014); in aumento sono risultate sia le esportazioni (+11,2%) che le importazioni (+ 7,9%). Gli scambi commerciali aumentano anche nel corso dei primi mesi del 2016: nel primo trimestre del 2016 l interscambio ha superato i 7 miliardi di (+4,6% rispetto al primo trimestre del 2015) e in aumento sono risultate sia le importazioni (+4,7%) che le esportazioni (+4,5%); nel primo quadrimestre l interscambio ha raggiunto quasi 10 miliardi di (+4,3% rispetto ai primi quattro mesi del 2015), le importazioni sono aumentate del 4,8% e le esportazioni del 3,3%. 1 European System of national and regional Accounts /Sistema europeo di conti nazionali e regionali 4

5 Premesso che i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata non riflettono in modo fedele la nazionalità degli investimenti diretti esteri in Croazia 2, nel periodo compreso fra il 1993 e il primo trimestre 2016 (ultimi dati disponibili) l ammontare degli IDE effettuati in Croazia è stato pari a 29,6 miliardi di di cui 2,4 miliardi di nel 2014, soltanto 129,5 milioni di nel 2015 (dati revisionati) e 503,2 milioni di nel primo trimestre Valutazioni e commenti della Commissione Europea: a gennaio 2014 la Commissione Europea ha aperto la procedura per deficit eccessivo nei confronti della Croazia in quanto a fine 2013 il deficit del bilancio statale ha raggiunto il 5,4% del PIL. Per rientrare entro la soglia del 3% per la fine del 2016, il Paese avrebbe dovuto portare il rapporto deficit/pil al 4,6% nel 2014, al 3,5% nel 2015 e al 2,7% nel In data 25 febbraio 2015 la Commissione Europea ha presentato il pacchetto sulla sorveglianza nel quale la Croazia è stata classificata (insieme a Bulgaria, Francia, Italia e Portogallo) nella categoria 5 (penultima) che si riferisce ai paesi che presentano squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un'azione politica risoluta e un monitoraggio specifico e per i quali si doveva decidere se attivare la procedura per gli squilibri eccessivi basandosi sui programmi nazionali di riforma (PNR) e sugli altri impegni a realizzare riforme strutturali. Nel rapporto del 4 maggio 2015 la Commissione ha annunciato che la Croazia nel suo programma nazionale di riforme ha presentato misure dettagliate e ambiziose e pertanto non ha ritenuto necessario attivare la procedura per squilibri macroeconomici eccessivi. Tuttavia, la Commissione ha avvertito la Croazia che avrebbe monitorato attentamente l implementazione delle riforme e che ne valuterà i risultati; il Paese dovrebbe quindi assicurare una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2016, introdurre la tassa sui beni immobili, scoraggiare il pensionamento anticipato, parametrare gli stipendi alla produttività e alle condizioni macroeconomiche, introdurre una razionalizzazione degli enti locali, diminuire le imposte parafiscali, aumentare l efficienza della giustizia e migliorare le procedure fallimentari. Nel rapporto autunnale che la Commissione Europea ha pubblicato il 5 novembre 2015 sono state indicate sei raccomandazioni della Commissione per la Croazia per invitarla a migliorare i risultati economici. Le raccomandazioni hanno riguardato le seguenti aree: - finanze pubbliche e fiscalità: assicurare una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2016, migliorare il controllo della spesa pubblica a livello nazionale e locale, adottare un provvedimento legislativo sulla responsabilità fiscale e rafforzare la capacità e il ruolo della dell'ufficio statale di audit, introdurre la tassa sui beni immobili, 2 in quanto non prendono in considerazione le c.d. triangolazioni finanziarie 5

6 - pensioni e assistenza sanitaria: scoraggiare il pensionamento anticipato innalzando le sanzioni per il pensionamento anticipato; affrontare i rischi fiscali / rischi di bilancio nel settore sanitario. - mercato del lavoro e determinazione dei salari: parametrare gli stipendi alla produttività e alle condizioni macroeconomiche, aumentare gli incentivi per attenuare la disoccupazione, riforma del sistema della sicurezza sociale - amministrazione e imprese pubbliche statali : introdurre una razionalizzazione degli enti locali, ridurre la frammentazione e la sovrapposizione tra le autorità centrali e locali con l'introduzione di un nuovo modello per la migliore funzionalità del sistema di agenzie statali, maggiore trasparenza nelle imprese di proprietà statale, in particolare per quanto riguarda la nomina dei dirigenti e i criteri di competenza - settore dei servizi e sistema giudiziario: ridurre in maniera significativa le imposte parafiscali, rimuovere gli ostacoli eccessivi per i fornitori di servizi, aumentare l efficienza della giustizia in particolare dei tribunali commerciali. - settore finanziario e di insolvenza: rafforzare il quadro per le procedure pre-fallimentari e per il processo fallimentare, al fine di agevolare la ristrutturazione dei debiti; introdurre la categoria del fallimento personale; rafforzare le capacità del settore finanziario. Nel rapporto invernale del 5 febbraio 2016 la Commissione rileva che si e verificato un sostanziale miglioramento soltanto per quanto concerne la solvibilità delle imprese pubbliche (procedure fallimentari e pre-fallimentari) mentre i risultati ovvero i progressi compiuti nelle altre cinque aree risultano modesti. Nelle previsioni economiche di maggio 2016 della Commissione Europea si conferma un moderato ottimismo per l economia croata. Nel 2016 si rafforzerà la crescita economica, si conterrà il rapporto deficit/pil, si ridurrà il tasso di disoccupazione. Le previsioni della Commissione Europea, pur mantenendo un giudizio sospeso sulle finanze pubbliche, prevedono per la Croazia, dopo la crescita dell'1,6% nel 2015, un andamento progressivo del PIL l al +1,8% nel 2016 e al +2,1% nel La crescita dovrebbe contribuire alla diminuzione del tasso di disoccupazione. Dopo il 16,3% stimato dalla Commissione nel 2015 (17,9% secondo fonti croate), il tasso si ridurrà in misura modesta dello 0,8% nel 2016 e nel 2017 portando il tasso rispettivamente al 15,5% e al 14,7% ma i tempi di una piena ripresa rimarranno limitati a causa del debito elevato, sia nel settore privato che in quello pubblico. Secondo quanto affermato dalla Commissione Europea, la riduzione del rapporto deficit/pil nel 2015 è stata favorita da una diminuzione delle spese soprattutto per investimenti (-22%) e da un aumento delle entrate fiscali favorite dal miglioramento dei risultati economici delle imprese (+4,4%). La Commissione stima al rialzo il deficit croato del 2016 (dal 2,2% previsto dal Governo croato al 2,7%), ma ribassa le stime per quello 6

7 del 2017 al 2,3%. La Commissione rivede al rialzo le stime sul debito pubblico croato per il 2016 al 87,6% per poi scendere al 87,3% del PIL nel La Croazia dovrebbe inoltre impegnarsi in misura significativa per accrescere l assorbimento, molto scarso, dei fondi dell UE. Considerata la mancanza della ripresa economica, peggiora anche il rating del Paese. Mentre le Agenzie Standard & Poor s e Fitch Ratings a gennaio 2016 non hanno declassato la Croazia abbassando la valutazione del credit rating (ma hanno mantenuto l Outlook negativo), in data 11 marzo 2016 l'agenzia Moody's ha abbassato il rating: quello denominato in valuta straniera da Ba1 a Ba2 e quello denominato in valuta locale da Ba1 a Baa1. A luglio 2016 le valutazioni sono rimaste invariate. Agenzia Rating della Croazia (luglio 2016) debito estero croato a lungo termine denominato in valuta straniera denominato in valuta locale Valutazione Trend Valutazione Trend Fitch Ratings BB Negativo BB+ Negativo Moody's Ba2 Negativo Baa1 Negativo Standard & Poor's BB Negativo BB Negativo 7

8 CROAZIA - PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI PIL - prezzi correnti 3 43,94 48,14 45,09 45,02 44,74 43,96 43,52 43,05 43,92 n.d. (miliardi Euro) - variazioni reali (%) 5,1% 2,1% -7,4% - 1,7% -0,3% -2,2-1,1% -0,4 1,6% 2,7% 4 - pro capite 3 ( correnti) PRODUZIONE INDUSTRIALE (var.%) 5 5,6% 1,6% -9,2% -1,6% -1,2% -5,5% - 2,0% +1,3% +2,6% +5,4% 6 INFLAZIONE (%) 7 2,9 % 6,1% 2,4% 1,1% 2,3% 3,4% 2,2% -0,2% -0,5% -1,1% 8 COMMERCIO ESTERO (milioni di euro) - import export interscambio commerciale INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI 10 (miliardi di Euro) 3,407 3,655 2,264 1,065 1,018 1,142 0,710 2,392 0,129 0, OCCUPAZIONE (.000 persone) - popolazione attiva totale occupati disoccupati TASSO DI DISOCCUPAZIONE 14 14,7% 13,7% 16,7% 18,8% 18,7% 21,1% 21,6% 19,6% 17,9% 14,4% 13 DEBITO ESTERO (miliardi di ) 15 33,72 40,59 45,60 46,91 46,40 45,30 45,96 46,66 45,53 44,34 16 (% sul PIL) 76,8% 84,3% 101,1% 104,2% 103,7% 103,0% 105,6% 108,4% 103,7% n.d. DEBITO PUBBLICO (% sul PIL) 17 37,1% 38,9% 48,0% 57,0% 65,2% 70,7% 82,2% 86,5% 86,7% 85,8% 18 Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato e della Banca Nazionale croata 3 periodo dati revisionati 4 primo trimestre 2016 rispetto al primo trimestre rispetto all'anno precedente 6 gennaio-maggio 2016 rispetto a gennaio-maggio tasso medio annuo 8 giugno gennaio-aprile 2016; dati preliminari dati revisionati 11 primo trimestre 2016; dati preliminari 12 forza di lavoro ovvero popolazione che ha un occupazione ed in tale modo si assicura i mezzi per il sostentamento; sono inclusi anche gli agricoltori individuali, nonché coloro che ricercano un lavoro o prestano servizio di leva 13 fine maggio a fine anno; calcolato sul totale della popolazione attiva 15 alla fine di dicembre di ogni anno, dati revisionati 16 fine marzo dati revisionati 18 stima Ministero delle Finanze 8

9 COMMERCIO CON L ESTERO Dai dati definitivi dell ISTAT croato relativi all anno 2015 risulta che l interscambio commerciale è stato pari a 30,013 miliardi di (+9,1% rispetto al 2014); in aumento sono risultate sia le esportazioni (+11,2%) che le importazioni (+ 7,9%). Gli scambi commerciali aumentano anche nel corso dei primi mesi del 2016; nel primo quadrimestre l interscambio ha raggiunto quasi 10 miliardi di (+4,3% rispetto allo stesso periodo del 2015); le importazioni sono aumentate del 4,8% e le esportazioni del 3,3%. BILANCIA COMMERCIALE (milioni di ) Importazioni (var. %) * 2013* 2014* 2015* I-IV 2016* (+9,9%) (+10,5%) (-26,9%) (-0,5%) (+7,6%) (-0,4%) (+1,9%) (+3,6%) (+7,9%) (+4,8%) Esportazioni (var. %) (+8,4%) (+6,5%) (-21,5%) (+18,3%) (+7,6%) (0,5%) (-0,4%) (+8,1%) (+11,2%) (+3,3%) Interscambio (var. %) (+9,4%) (+9,2%) (-25,2%) (+5,7%) (+7,6%) (-0,07%) (+1,1%) (+5,3%) (+9,1%) (+4,3%) Saldo Fonte: elaborazioni dell dell ICE-Agenzia in base ai dati dell Istituto di Statistica della Croazia. Per gli anni 2012, 2013, 2014 e 2015 dati definitivi revisionati; primo quadrimestre 2016 dati preliminari * N.B. a seguito dell adesione della Croazia all UE i dati vengono calcolati in base alla nuova metodologia; la rilevazione dei flussi commerciali in entrata viene effettuata per paese fornitore (che può differire da quello produttore) mentre prima del 1 luglio 2013 la rilevazione era per paese produttore. Anche i dati per il 2012 sono stati ricalcolati in base alla nuova metodologia per facilitare la comparazione. Principali partner commerciali Gli scambi commerciali della Croazia riguardano prevalentemente i Paesi Europei, specialmente quelli dell Unione Europea. Nell'anno 2015 l interscambio Croazia UE è stato pari a 22,1 miliardi di (il 74% dell interscambio croato totale, +12,2 %). Oltre la metà (52,7%) degli scambi commerciali croati si è realizzata con soli cinque Paesi: Germania 4,17 miliardi di ; 13,9% del totale), Italia (3,97 miliardi di ; 13,2% del totale), Slovenia (3,39 miliardi di ; 11,3%), Austria (2,44 miliardi di ; 8,1%) e Ungheria (1,85 miliardi di ; 6,2%). L Italia è tradizionalmente uno dei principali partner commerciali della Croazia; il primo concorrente è la Germania il cui interscambio bilaterale pari a 4,17 miliardi di nel 2015 ha registrato un aumento dell'11% rispetto al Anche nel primo quadrimestre del 2016 la Croazia continua a realizzare gli scambi commerciali principalmente con i Paesi membri dell Unione Europea con 7,42 miliardi di (il 75,7% dell interscambio croato totale, +5,9% rispetto al periodo gennaio-aprile 2016). Il primo partner commerciale è stata 9

10 la Germania (interscambio pari a 1,48 miliardi di ; 15,1% del totale interscambio croato, +10,9% rispetto al 2015) seguita dall'italia (interscambio pari a 1,33 miliardi di ; 13,6%, + 3,5% rispetto al primo quadrimestre 2016). COMMERCIO ESTERO DELLA CROAZIA NEL 2015 E NEL PRIMO QUADRIMESTRE DEL 2106 PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI (milioni di euro) ESPORTAZIONI CROATE IMPORTAZIONI CROATE INTERSCAMBIO 2015 Var. I-IV % Var Var. I-IV % 20 % Var Var. I-IV % 20 % Var. % 20 TOTALE di cui: ,2% ,3% ,9% ,8% ,1% ,3% Paesi UE ,0% ,4% ,2% ,1% ,2% ,9% di cui: Germania ,2% ,6% ,7% ,7% ,2% ,9% ITALIA ,2% 506 7,7% ,7% 826 1,0% ,2% ,5% Slovenia ,3% 465 2,6% ,4% 672 7,6% ,8% ,5% Austria ,6% 246 0,0% ,7% 537-1,2% ,4% 783-0,8% Ungheria ,7% 118-2,3% ,3% 467-0,4% ,5% 586-0,8% Altri Paesi Bosnia & ,4% 326-6,4% 495 7,6% ,8% ,0% 498 4,0% Erzegov. Serbia ,4% 158-2,0% ,8% ,0% ,1% 307 9,1% Russia ,4% 52 3,3% ,7% 57-66,2% ,8% ,2% QUOTE DETENUTE DAI PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI (%) NELL EXPORT CROATO NELL IMPORT CROATO NELL INTERSCAMBIO I-IV I-IV I-IV 2016 Germania 10,2 11,8 11,2 11,3 12,8 13,3 14,0 15,1 15,5 16,5 12,2 13,2 13,7 13,9 15,1 Italia 15,3 14,5 13,9 13,4 13,9 14,0 13,1 14,3 13,2 13,4 14,5 13,6 14,1 13,2 13,6 Slovenia 8,6 10,4 11,4 12,3 12,7 9,5 11,5 10,8 10,7 10,9 8,4 11,1 11,0 11,3 11,6 Austria 6,5 6,3 6,1 6,5 6,7 9,8 9,0 8,7 9,1 8,7 9,2 8,0 7,7 8,1 8,0 Ungheria 2,5 2,4 3,5 3,6 3,2 6,0 6,3 6,6 7,7 7,6 4,7 4,8 5,4 6,2 6,0 Bosnia & 12,8 12,2 11,8 9,7 8,9 3,6 3,5 2,7 2,7 2,8 7,0 6,7 6,1 5,4 5,1 Erzeg. Serbia 4,3 4,0 4,9 4,9 4,3 1,7 1,8 2,1 2,3 2,4 3,1 2,6 3,1 3,3 3,1 Russia 3,4 2,9 2,6 1,7 1,4 7,0 4,5 5,0 2,3 0,9 5,7 3,9 4,1 2,1 1,1 Fonte: elaborazioni dell dell ICE-Agenzia in base ai dati dell Istituto di Statistica della Croazia 19 rispetto al rispetto al periodo gennaio-aprile

11 Principali prodotti importati Nel 2015 il valore complessivo delle importazioni è stato del 7,9% superiore rispetto all import realizzato nel 2014 e ha interessato tutte le sezioni tranne i combustibili. Gli aumenti più significativi si sono verificati nelle importazioni di prodotti appartenenti alla sezione prodotti chimici (+15,1%) in particolare nell import di i medicinali e farmaci (+17,4%) e di prodotti chimici organici (+15,6%) e alla sezione macchine e mezzi di trasporto (+15%). Nell'ambito della sezione macchine e mezzi di trasporto l aumento più significativo anche in termini di valore - è stato registrato per i veicoli stradali (+21,1%), altri mezzi di trasporto (+20,5%; in questa voce sono incluse anche le importazioni temporanee di navi/imbarcazioni per lavori di manutenzione e revisione), macchine/apparecchi e dispositivi elettrici (+14,7%) e macchine industriali d impiego generale (+12,7%). In crescita anche il valore dell import della sezione manufatti classificati secondo il materiale d origine in particolare di pellame/prodotti di pelle/pellicce (+41,9%), vari prodotti di metallo (+15,3%), ferro e acciai (8,5%) e carta e cartone (+7,2%). Aumenta anche il valore dell import di prodotti finiti vari (+11,4%) in particolare di calzature (16,2%), mobili e loro parti (14,4%) e abbigliamento (8,3%) nonché di alcuni gruppi di prodotti appartenenti alla sezione alimenti ed animali vivi per il quale si è verificato un aumento globale del 10,2%; in termini di valore ciò riguarda in particolare cereali e relativi prodotti (+12,5%) e frutta e ortaggi (+11,2%). Il calo si è, invece, verificato nelle importazioni di combustibili (- 11,7%), in particolare di petrolio e derivati (- 21,1%) e di gas (-14,3%), mentre risulta in aumento il valore dell'import dell'energia elettrica (29,7%). Principali prodotti esportati Nel corso del 2015 le esportazioni sono aumentate dell 11,2% rispetto al 2014; l aumento ha riguardato quasi tutte le sezioni, tranne i combustibili anche se quest'ultimi (in particolare petrolio e derivati) tradizionalmente contribuiscono in misura significativa all export croato. In termini di valore il contributo più grande è rappresentato dai beni strumentali (24,1% del valore totale dell'export). Il valore complessivo delle esportazioni di prodotti appartenenti alla sezione macchine e mezzi di trasporto è aumentato del 21,9%; i prodotti che in misura maggiore contribuiscono a questa sezione sono le macchine, apparecchi e dispositivi elettrici (il cui valore dell'export è aumentato del 6,3%), mezzi di trasporto diversi dai veicoli stradali (130%), veicoli stradali (34%) e macchine ed attrezzature speciali per determinati tipi d industria (+9%). Il 12% ca. del valore complessivo dell'export croato realizzato nel 2015 si riferisce alla sezione prodotti chimici (il valore dell'export in questa sezione è aumentato dell'11,8%) nell'ambito della quale il peso più grande hanno i medicinali e farmaci (crescita del 35,5%). 11

12 SCAMBI COMMERCIALI CROAZIA MONDO STRUTTURA PER SETTORI IN BASE ALLA CLASSIFICAZIONE SITC ( Standard International Trade Classification Rev. 4) Alimenti ed animali vivi (10,5%) Bevande e tabacco 176 (1,5%) Materie prime grezze 896 (eccetto combustibili) (7,8%) Combustibili minerali e lubrificanti (10,9%) Grassi ed oli 28 animali/vegetali (0,2%) Prodotti chimici (11,8%) Manufatti classificati secondo la materia di (15,7%) origine Macchine e mezzi di trasporto (24,1%) Prodotti finiti vari (16,1%) Monete e oro non 94 monetario (0,8%) Prodotti non classificati 41 (0,4%) Export croato (milioni di euro) 2015 Var.% 21 I-VI ,0% 417 (11,4%) 2,3% 50 (1,3%) 8,4% 282 (7,7%) -9,6% 270 (7,4%) 6,9% 11 (0,3%) 23,1% 501 (13,7%) 8,8% 596 (16,3%) 21,9% 850 (23,3%) 9,7% 647 (17,7%) -11,3% 16 (0,4%) -35,2% 9 (0,2%) Import croato (milioni di euro) Var.% Var.% 21 I-VI ,8% (11,4%) 10,7% 218 (1,2%) 1,1% 337 (1,8%) -38,0% (15,2%) 40,0% 94 (0,5%) 25,5% (14,1%) 3,3% (18,1%) 1,7% (24,0%) 11,2% (13,6%) -57,5% ,0% ,2% 642 (10,4%) 11,80% 75 (1,2%) 13,9% 116 (1,9%) -11,7% 636 (10,3%) -2,7% 30 (0,5%) 15,1% 938 (15,2%) 10,1% (18,9%) 15,0% (25,8%) 11,4% 960 (15,6%) -73, Var.% 22 2,6% 22,3% 0,4% -29,1% 28,8% 10,2% 7,8% 14,7% 16,1% 16,0% 9,3% TOTALE (100%) 11,2% (100%) 3,3% (100%) 7,9% (100%) 4,8% Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato; 2015 dati definitivi, I-IV 2016 dati preliminari 21 rispetto all'anno rispetto al primo quadrimestre del

13 Scambi commerciali con l Italia L Italia è uno dei più importanti partner commerciali della Croazia. A partire dall anno 2000 fino al 2013 era il principale partner in assoluto: il primo fornitore croato e anche il suo maggior cliente. Nel biennio si è confermata, invece, quale primo partner nell interscambio e quale primo mercato di destinazione della merce croata. Nel 2015 l Italia ha, però, perso tale posizione e si colloca al secondo posto dopo la Germania. Il valore dell interscambio bilaterale realizzato nel 2015 è stato pari a 3,973 miliardi di euro (13,2% del totale dell interscambio commerciale croato; crescita del 2,2% rispetto al 2014). Anche nel primo quadrimestre del 2016 l'italia rimane il secondo partner della Croazia. Il valore dell interscambio bilaterale è stato di ca. 1,33 miliardi di (13,6% del totale dell interscambio commerciale croato; crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). L Italia rimane tuttora il principale mercato di sbocco dell export croato; le esportazioni croate verso l'italia pari a 506 milioni di - sono cresciute del 7,7%, ma resta il secondo fornitore: il valore delle forniture italiane è in aumento (+1%) e ha raggiunto 826 milioni di (13,4% dell import croato). BILANCIA COMMERCIALE CROAZIA ITALIA (milioni di Euro) I-IV 2016 IMPORT DALL ITALIA Var. % ,3% -34,1% -1,5% +15,9% -15,1% -4,6% +12,9% -0,7% +1,0% EXPORT VERSO L ITALIA Var. % 23 +6,7% -22,2% +15,9% -9,0% -2,6% -5,2% +3,2% +7,2% +7,7% INTERSCAMBIO Var. % 23 13,5% -30,0 % +5,1% +5,5% -10,6% -4,9% +9,1% +2,2% +3,5% SALDO PER L'ITALIA Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato QUOTA DELL ITALIA (%) I-IV 2016 NELL'IMPORT CROATO NELL'EXPORT CROATO 17,1% 15,4% 15,3% 16,4% 14,0% 13,1% 14,3% 13,1% 13,4% 19,1% 19,0% 18,7% 15,8% 15,3% 14,5% 13,9% 13,4% 13,9% NELL'INTERSCAMBIO 17,7% 16,6% 16,5% 16,2% 14,5% 13,6% 14,1% 13,2% 13,6% Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato 23 rispetto all'anno precedente; per il primo quadrimestre del 2016 rispetto al gennaio-aprile

14 Le principali voci dell export croato verso l Italia sono costituite da: materie prime quali legno grezzo o semilavorati in legno, prodotti chimici (in particolare fertilizzanti e materie plastiche) e prodotti di largo consumo (parti di abbigliamento e pellami a seguito di lavorazioni per conto terzi). La composizione delle forniture italiane verso la Croazia è molto variegata, con diversi settori rappresentati in maniera abbastanza uniforme. Anche se nell immaginario del consumatore locale il made in Italy è prevalentemente collegato a beni di largo consumo (abbigliamento, calzature, mobili e prodotti per allestimento/arredamento interni, ceramica, prodotti alimentari ecc.), sono in realtà anche i beni strumentali ad assumere un peso di rilievo. Premesso che molti comparti dell economia croata hanno risentito fortemente della crisi e stanno attraversando una fase di ristagno, il rallentamento della domanda ha fatto sentire i suoi effetti: sono in atto ridimensionamenti dei programmi produttivi e un sensibile calo degli ordini in particolare da parte degli acquirenti stranieri. L andamento negativo verificatosi nel settore industriale croato ha influito sull entità degli investimenti in beni strumentali: sono, infatti, diminuite le importazioni di macchinari in generale e, di conseguenza, anche dall Italia. Ciò premesso, nel 2015 è risultato di provenienza italiana: il 38,9% del valore delle importazioni di abbigliamento; il 30,9% delle importazioni di filati, tessuti ed altri prodotti tessili ; il 29,2% delle importazioni di ferro e acciaio; il 19% delle importazioni di calzature; il 18,3% delle importazioni di mobili e loro parti; il 17,2% delle importazioni di prodotti di minerali non metalliferi; il 12 ca. delle importazioni di prodotti alimentari, in particolare frutta e ortaggi, prodotti a base di cereali (soprattutto riso e paste alimentari) il 10,4% dell import croato nella sezione macchine e mezzi di trasporto. In questo comparto si è collocato il 18,9% del valore totale delle importazioni croate dall Italia. La maggior presenza di macchinari italiani si è registrata nei segmenti: - macchine ed attrezzature speciali per determinati comparti industriali (la quota italiana nell import è stata del 22,4%) e in particolare: macchine agricole compresi i trattori, tessili, alcuni tipi di macchine per l industria alimentare (ad es. forni per la panificazione; macchine per la produzione di paste alimentari, apparecchi per la vinificazione e la produzione di succhi di frutta, macchine per la lavorazione delle carni), alcuni tipi di macchine per edilizia - macchine ed attrezzature d impiego generale (19,5 %) che comprende vari tipi di pompe, macchinari non elettrici e utensili e apparecchi meccanici, attrezzature per filtraggio e/o per depurazione, ecc. 14

15 PERCENTUALE DELL ITALIA NEGLI SCAMBI COMMERCIALI DELLA CROAZIA NEL 2015 CON DISTINZIONE PER SETTORI 24 SETTORI 25 ESPORTAZIONI CROATE 2014 (milioni di euro) Export verso Quota% 26 totale l Italia ESPORTAZIONI CROATE 2015 (milioni di euro) Export verso Quota% 23 totale l Italia TOTALE ,9% ,4% Alimenti ed animali vivi ,8% ,8% Bevande e tabacco ,1% 176 0,1 0,1% Materie prime grezze ,3% ,7% (esclusi combustibili) Combustibili minerali, lubrificanti ,5% ,9% Grassi e oli animali/vegetali ,5% ,7% Prodotti chimici ,0% ,5% Manufatti classificati secondo la ,9% ,4% materia di origine Macchine e mezzi di trasporto ,4% ,4% Prodotti finiti vari ,6% ,7% Monete e oro monetario ,6% ,9% Prodotti non classificati 64 0,2 0,3% 41 0,09 0,2% SETTORI 24 IMPORTAZIONI CROATE 2014 (milioni di euro) Import dall Italia Quota% 27 totale IMPORTAZIONI CROATE 2015 (milioni di euro) Import dall Italia Quota% 24 totale TOTALE ,3% ,1% Alimenti ed animali vivi ,5% ,1% Bevande e tabacco ,2% ,0% Materie prime grezze ,80% ,1% (esclusi combustibili) Combustibili minerali, lubrificanti ,2% ,8% Grassi e oli animali/vegetali ,4% ,8% Prodotti chimici ,5% ,0% Manufatti classificati secondo la ,9% ,6% materia di origine Macchine e mezzi di trasporto ,00% ,4% Prodotti finiti vari ,5% ,9% Monete e oro monetario ,5% anno 2014 dati revisionati definitivi 25 SITC Standard International Trade Classification Rev Quota dell'italia nel valore dell'export croato di determinato gruppo di prodotti / determinata sezione 27 Quota dell'italia nel valore dell'import croato di determinato gruppo di prodotti / determinata sezione 15

16 Prodotti non classificati SCAMBI COMMERCIALI CROAZIA - ITALIA NEL 2014 E NEL 2015 DISTINTI PER SETTORI 28, 29 Export verso l'italia (.000 ) Import dall'italia (.000 ) 2014 Var Var Var Var. % 30 % 27 % 27 % 27 Alimenti ed animali vivi ,3% ,8% ,0% ,3% Bevande e tabacco ,2% ,5% ,6% ,0% Materie prime grezze ,6% ,6% ,7% ,6% (eccetto combustibili) Combustibili minerali ,8% ,4% ,0% ,3% lubrificanti Grassi ed oli animali/vegetali ,5% ,1% ,6% Prodotti chimici ,3% ,9% ,3% ,8% Manufatti classificati ,4% ,4% ,2% ,3% secondo la materia di origine Macchine e mezzi di ,2% ,8% ,4% ,9% trasporto Prodotti finiti vari ,8% ,50% ,8% ,3% Monete e oro non ,3% ,5% ,1% monetario Prodotti non classificati ,9% Totale ,2% ,2% ,9% ,73% Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato 28 SITC Standard International Trade Classification Rev anno 2014 dati definitivi revisionati 30 rispetto all'anno precedente 16

17 ESPORTAZIONI CROATE VERSO L ITALIA NEL 2015 DISTINTE PER PRINCIPALI GRUPPI DI PRODOTTI SETTORI/PRODOTTI 31 Totale export (.000 ) Export verso l Italia.000 Quota 32 Struttura 33 Totale di cui ,4% 100,0% 0 Alimenti ed animali vivi ,8% 10,9% 1 Bevande e tabacco ,1% 0,0% 2 Materie prime grezze (eccetto combustibili) ,5% 16,0% 3 Combustibili di origine minerale, lubrificanti ,9% 9,7% 34 Gas naturale/industriale ,8% 4,8% 4 Grassi/oli animali e vegetali ,5% 0,2% 5 Prodotti chimici ,5% 6,6% 56 Fertilizzanti ,1% 2,4% 57 Materie plastiche in forme primarie ,6% 0,7% 58 Materie plastiche in altre forme ,5% 1,4% 6 Manufatti classificati secondo la materia di ,5% 18,2% origine 63 Prodotti di sughero/legno ,4% 1,5% 64 Carta, cartone, prodotti di cellulosa ,4% 1,4% 65 Filati, tessuti, prodotti tessili ,3% 1,5% 66 Prodotti di minerali non metalliferi ,9% 4,5% 7 Macchinari e mezzi di trasporto ,4% 9,7% 8 Prodotti finiti vari ,7% 23,9% 84 Abbigliamento (comprese le parti ,2% 16,6% dell'abbigliamento) 85 Calzature ,3% 2,1% 31 SITC Standard International Trade Classification Rev Quota dell'italia nell'export croato di determinati prodotti/gruppi di prodotti 33 Struttura degli acquisti italiani 17

18 IMPORTAZIONI CROATE DALL ITALIA NEL 2015 DISTINTE PER PRINCIPALI GRUPPI DI PRODOTTI SETTORI/PRODOTTI 34 Totale import (.000 ) Import dall Italia.000 Quota 35 Struttura 36 Totale ,1% 100,0% 0 Alimenti ed animali vivi ,1% 10,5% 1 Bevande e tabacco ,8% 0,4% 2 Materie prime grezze (eccetto combustibili) ,1% 1,4% 3 Combustibili di origine minerale, lubrificanti ,0% 6,9% 4 Grassi/oli animali e vegetali ,5% 0,5% 5 Prodotti chimici ,1% 10,8% 51 - Prodotti chimici organici ,5% 1,2% 53 - Prodotti per la tintura, per la concia, ecc ,0% 1,7% 54 - Medicinali e farmaci ,3% 0,4% 55 - Oli eteri, profumi, prodotti cosmetici / da toilette ,3% 1,3% 57 - Materie plastiche in forme primarie ,1% 1,9% 58 - Materie plastiche in altre forme ,2% 1,4% 6 Manufatti classificati secondo la materia di ,6% 26,9% origine 61 - Pellame/prodotti di pelle/pellicce ,7% 0,7% 62 - Prodotti della gomma ,3% 0,6% 63 - Prodotti di sughero/legno ,7% 0,5% 64 - Carta, cartone, prodotti di cellulosa ,3% 3,1% 65 - Filati, tessuti, prodotti tessili ,9% 5,4% 66 - Prodotti di minerali non metalliferi ,2% 3,0% 67 - Ferro e acciai ,2% 7,2% 68 - Metalli non ferrosi ,5% 1,8% 69 - Altri prodotti in metallo ,3% 4,6% 7 Macchinari e mezzi di trasporto ,4% 18,9% 71 - Motori e macchine motrici ,1% 1,5% 72 - Macchine/attrezzature speciali per determinati ,4% 3,1% comparti industriali 73 - Macchine/attrezzature lavorazione metalli ,7% 0,7% 74 - Macchine/attrezzature industriali d impiego generale ,5% 5,7% 77 - Macchine/apparecchi /dispositivi elettrici ,9% 4,7% 78 - Veicoli stradali ,6% 2,1% 79 - Altro per trasporto ,6% 0,6% 8 Prodotti finiti vari ,9% 23,7% 82 - Mobili e loro parti ,3% 2,0% 84 - Abbigliamento ,9% 13,7% 85 - Calzature ,0% 2,1% 34 SITC Standard International Trade Classification Rev Quota dell'italia nell'import croato di determinati prodotti/gruppi di prodotti 36 Struttura delle forniture italiana 18

19 INVESTIMENTI DIRETTI La vigente normativa in materia societaria equipara l investitore straniero all investitore locale. Considerato che non è necessario effettuare una registrazione particolare in quanto investitore straniero, i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata (BNC), classificati per Paese di provenienza dei flussi finanziari, non riflettono in modo preciso la provenienza dei capitali investiti soprattutto perché numerose imprese che effettuano investimenti in Croazia si avvalgono di triangolazioni finanziarie. In base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel periodo compreso fra il 1993 e il primo trimestre 2016 (ultimi dati disponibili) l ammontare degli IDE effettuati in Croazia è stato pari a 29,6 miliardi di (dati revisionati) di cui ca. 2,4 miliardi di euro si riferiscono ai cosiddetti investimenti round-trip realizzati maggiormente nel Questo tipo di investimenti rappresenta solo un evidenza del passaggio del capitale attraverso il paese in quanto lo stesso valore entra e nello stesso tempo esce dal paese ma ha come effetto l'aumento degli IDE in entrambe le direzioni (in questo caso in Croazia e all'estero) per lo stesso importo. Si tratta, in effetti, di fondi di società croate ma domiciliate all estero. Nell intero arco temporale ( o trimestre 2016) il principale investitore risultano i Paesi Bassi (20,2%); seguono l Austria (17,7%), la Germania (9,2%), il Lussemburgo (7,4%) l'ungheria (7,0%), ) e l'italia (4,8%; posizione n. 6). Sempre in base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel 2014 l ammontare degli IDE effettuati in Croazia (flussi) è stato pari a 2,39 miliardi milioni di euro, ma oltre la metà di tale importo (1,4858 miliardi di euro) si riferisce agli investimenti round-trip. Infatti, nel corso del secondo trimestre del 2014 in questo modo è stata realizzata l acquisizione della società Mercator slovena da parte della società Agrokor croata; l operazione è stata effettuata attraverso la società nei Paesi Bassi ed è anche per questo che i Paesi Bassi figurano anche nel 2014 come il più grande investitore. Nel 2015 sono stati, invece, investiti in Croazia solo 129,5 milioni di euro (differenza tra le risorse investite e i disinvestimenti). Il principale investitore risulta il Regno Unito con 613,8 milioni di euro. Seguono il Lussemburgo (287,1 milioni di euro), la Germania (154,2 milioni di euro), l'irlanda (99,9 milioni di euro), la Slovenia (82,6 milioni di euro) e i Paesi Bassi (72,4 milioni di euro); con il salo di 21,5 milioni di euro investiti investiti l Italia si posizione al quindicesimo posto. Disinvestimenti in particolare dall'austria (-860,3 milioni di euro), dalle Istituzioni finanziarie internazionali (BERS e altre) che nel corso del 2015 registrano disinvestimenti per un importo complessivo di 372,2, milioni di euro, dalla Svizzera (-175,9 milioni di euro) e dall'ungheria (-109 milioni di euro). 19

20 INVESTIMENTI DIRETTI IN CROAZIA NEL PERIODO DAL 1993 AL 1 o TRIMESTRE 2016 DISTINTI PER PRINCIPALI PAESI INVESTITORI o trimestre 2016 (stock) 2014 (flussi) 2015 (flussi) 1 o trim (flussi) milioni di euro % su totale milioni di euro milioni di euro milioni di euro Totale, di cui ,8 100,0% 2.391,9 129,5 503,2 Paesi Bassi 5.972,8 20,2% 2.401,8 72,4 2,9 Austria 5.235,8 17,7% -82,5-860,3 183,9 Germania 2.713,6 9,2% -811,3 154,2 40,3 Lussemburgo 2.189,6 7,4% 59,3 287,1 138,7 Ungheria 2.059,8 7,0% -90,0-109,0-0,9 Italia 1.431,0 4,8% 6,5 21,5 14,2 Francia 1.416,2 4,8% 40,3 26,1 14,3 Slovenia 1.296,7 4,4% 25,3 82,6 9,5 Regno Unito 1.120,1 3,8% 23,3 613,8 23,8 Svizzera 966,0 3,3% 518,5-175,9 42,8 Antille Olandesi 839,8 2,8% -12,4-0,5-0,4 Belgio 617,9 2,1% 10,7 39,1-20,1 Svezia 588,9 2,0% -16,3-1,8 31,0 Russia 370,0 1,3% 70,7 48,7 2,3 Rep. Ceca 314,0 1,1% 21,1 17,0 1,6 Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati della Banca Nazionale della Croazia A partire dal 1993 gli IDE si sono indirizzati soprattutto verso il settore bancario e finanziario (23,2%), il settore commerciale (15,4%, di cui commercio all ingrosso 8,9%, commercio al dettaglio 6,1% e commercio e riparazione veicoli 0,4%), il comparto immobiliare (12,4%; di cui investimenti azionari in beni immobili 4,1%), le attività varie di servizi alle imprese (9,2%), le telecomunicazioni (6,4%), la produzione di sostanze e prodotti chimici (4,8%) e la produzione di derivati di petrolio (4,4%). Nell anno 2015 gli IDE hanno riguardato innanzitutto la fabbricazione del tabacco (511,8 milioni di ); seguono le attività commerciali (201, milioni di ) e gli investimenti azionari in beni immobili (168,5 milioni di ). Disinvestimenti sopratutto nel settore dell'intermediazione monetaria e finanziaria (-621,9 milioni di ) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-216,5 milioni di ). Nel primo trimestre del 2016 gli IDE in primo luogo interessano il comparto immobiliare (225,8 milioni di euro) e l intermediazione finanziaria (175,2 milioni di euro). I maggiori disinvestimenti nel settore allberghiero e di ristorazione (- 56,5 milioni di ). 37 dati revisionati; primo trimestre 2016 dati preliminari 20

21 IDE IN CROAZIA NEL PERIODO DAL 1993 AL PRIMO TRIMESTRE 2016 DISTINTI PER SETTORI 38 Codice ATECO o trimestre 2016 (stock) 2014 (flussi) 2015 (flussi) 1 o trim (flussi) milioni di % su totale milioni di milioni di milioni di Totale, di cui: ,8 100,0% 2.391,9 129,5 503,2 65 Intermediazione monetaria e finanziaria (escl. assicurazioni e i fondi pensionistici) 6.868,8 23,2% 197,4-621,9 175,2 74 Attività di servizi alle imprese 2.708,7 9,2% 1.203,6-58,1-6,5 51 Commercio all'ingrosso ed intermediazione nel commercio 2.630,2 8,9% -43,0 90,4-4,2 70 Attività immobiliari 2.439,4 8,3% 114,9-95,9 197,9 64 Posta e telecomunicazioni 1.888,9 6,4% 117,0-3,5 40,6 52 Commercio al dettaglio; riparazione di beni personali 24 Fabbricazione di sostanze e prodotti chimici 23 Fabbricazione di prodotti petroliferi Investimenti azionari in beni immobili 26 Fabbricazione prodotti di minerali non metalliferi 1.804,3 6,1% 144,5 111,3 9, ,6 4,8% 132,8-216,5 32, ,5 4,4% -121,4-74,2-4, ,7 4,1% 155,9 168,5 27,9 964,9 3,3% 28,9 22,0 7,7 55 Alberghi e ristoranti 907,3 3,1% 207,4 25,0-56,5 16 Fabbricazione tabacco 501,0 1,7% 0,0 511,8 14,5 92 Attività ricreative, culturali e sportive 66 Assicurazioni e fondi pensione, escl. assicurazioni obbligatorie 462,2 1,6% 31,2 31,8-1,1 451,5 1,5% 8,5 28,4 6,9 45 Edilizia 446,2 1,5% 106,2 74,1 10,9 15 Industrie alimentari e delle bevande 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 431,2 1,5% -23,9 4,7 5,6 218,6 0,7% 2,5 12,0 4,0 63 Attività ausiliari nel trasporto 203,4 0,7% 11,8 33,4 4,7 Fonte: elaborazioni Ufficio dell Agenzia ICE di Zagabria su dati della Banca Nazionale della Croazia 38 dati revisionati; primo ttrimestre 2016 dati preliminari 21

22 Investimenti diretti italiani Limitandoci ai dati ufficiali della Banca Centrale Croata, che considerano i flussi finanziari provenienti direttamente dall Italia, tra il 1993 e il primo trimestre 2016 si registra uno stock di investimenti diretti pari a 1,431 miliardi di euro, posizionando l Italia al sesto posto con il 4,8% del totale degli IDE in Croazia. IDE ITALIANI IN CROAZIA DAL 1993 AL PRIMO TRIMESTRE 2016 SECONDO I DATI DELLA BANCA NAZIONALE CROATA (dati revisionati; milioni di ) , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,5 1 o trim ,2 Totale 1.431,0 Tra i Paesi investitori, in base ai dati revisionati forniti dalla BNC, l Italia si è collocata al secondo posto nel 2010, al tredicesimo nel 2011 al settimo nel 2012, al quarto nel 2013, al ventesimo nel 2014, al quindicesimo nel 2015 e al sesto nel primo trimestre del Occorre considerare, tuttavia, che numerose grandi imprese italiane hanno effettuato investimenti in Croazia attraverso triangolazioni finanziarie; gli investimenti sono pertanto transitati da Paesi terzi (nella maggior parte dei casi Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi), ove vigono normative particolarmente favorevoli in materia fiscale per le holding finanziarie. 22

23 A titolo di esempio, prendendo in considerazione il settore bancario ed assicurativo, sono transitati attraverso il Lussemburgo e l Austria gli investimenti effettuati dal Gruppo Intesa San Paolo e da Assicurazioni Generali. Altri investimenti italiani nei settori della GDO e del tessile sono transitati attraverso holding comunitarie. I dati divulgati dalla Banca Centrale croata vanno, quindi, rielaborati alla luce di tali considerazioni. L ammontare degli investimenti italiani è statisticamente più alto rispetto ai dati ufficiali: il valore complessivo raggiungerebbe oltre i due miliardi di euro, ovvero quasi il 10% dello stock totale degli IDE in Croazia. L intermediazione finanziaria (settore bancario ed assicurazioni) è stato sinora il settore più attraente per gli investitori italiani. E da considerare, al riguardo, che i due principali gruppi bancari sono entrambi italiani (Unicredit group controlla la Zagrebačka Banka; Banca Intesa San Paolo detiene il 76,3% della Privredna banka Zagreb) e rappresentano quasi la metà delle attività del settore; è presente altresì Veneto Banca. Dal 2004 è operativa inoltre in Croazia Assicurazioni Generali, con la controllata Generali Osiguranje, che nel Paese detiene una quota di mercato del 4% ca. Nell arco di tempo tra il 1993 e il 2015 gli IDE italiani hanno riguardato le attività bancarie e finanziarie (in totale 481 milioni di, ovvero il 34% del totale), le attività immobiliari, compresi gli investimenti azionari in beni immobili (in totale 299,4 milioni di euro; 21%), le attività commerciali (175,4 milioni di ; 12,3%), i servizi alberghieri e di ristorazione (111,9 milioni di ; 7,8%), produzione macchine e apparecchi (62,3 milioni di ; 4,4%). Nel 2014 gli IDE italiani si sono indirizzati in particolare verso il settore edile (11 milioni di ), le attività immobiliari (6,2 milioni di che si riferiscono agli investimenti azionari in beni immobili); il commercio al dettaglio (6,1 milioni di euro), le industrie tessili (4,8 milioni di ), il settore alberghiero e di ristorazione (3,1 milioni di ), i servizi alle imprese (3,2 milioni di ; riguarda le attività di architettura, ingegneria e consulenza tecnica), nonché la fabbricazione di prodotti di minerali non metalliferi in particolare la lavorazione del vetro piano (1,6 milioni di ). Disinvestimenti, invece, nel settore dell intermediazione finanziaria (-14,5 milioni di euro), della produzione di mobili e articoli di legno (- 9,5 milioni di euro), nella ricerca e lo sviluppo (-7,4 milioni di euro) e nel commercio all ingrosso (-1,7 milioni di euro). Nel 2015 il saldo degli investimenti italiani è stato di 21,5 milioni di euro; gli investimenti hanno maggiormente riguardato la produzione di macchine e attrezzature meccaniche (16 milioni di euro) e riguarda particolarmente le macchine agricole, il settore edile (11,2 milioni di euro), il settore metalmeccanico, ovvero la fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (3,9 milioni di euro), l'industria tessile (4,7 milioni di euro) e il settore alberghiero e di ristorazione 5,5 milioni di euro). Disinvestimenti, invece, nella produzione dell'abbigliamento (-15,2 milioni di euro), nelle attività di architettura, ingegneria e consulenza tecnica (-14,7 milioni di euro), negli investimenti azionari in beni immobili (-3,4 milioni di euro) e nelle attività di ricerca e sviluppo (-2,9 milioni di euro). 23

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